20 April, 2024
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Al via le iscrizioni al Premio “Giuseppe Dessì”, il concorso letterario – quest’anno alla sua 34ª edizione – intitolato allo scrittore sardo (nato a Cagliari nel 1909 e scomparso a Roma nel 1977), in programma dal 23 settembre al 2 ottobre a Villacidro, la città dove l’autore di “Paese d’ombre” (Premio Strega nel 1972) aveva le sue radici.

Come sempre, il premio si articola in due sezioni, Narrativa e Poesia, ed è aperto alla partecipazione di opere in lingua italiana pubblicate dopo il 31 gennaio 2018. I volumi devono essere spediti (in undici copie) entro e non oltre il prossimo 15 giugno alla Fondazione “Giuseppe Dessì”, organizzatrice dell’iniziativa, in via Roma n. 65, a Villacidro. Spetterà alla giuria presieduta da Anna Dolfi (professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Firenze e studiosa dell’opera di Dessì) il compito di valutare i romanzi e le raccolte di poesie che saranno pervenuti alla segreteria del premio e selezionare i finalisti, tre per la Narrativa e tre per la Poesia, tra i quali gli stessi giurati eleggeranno infine i vincitori, che saranno annunciati e premiati nella serata di sabato 28 settembre, a Villacidro, momento clou dell’immancabile settimana di appuntamenti culturali e di spettacolo che fa da cornice al concorso letterario.  

Cinquemila euro il premio che spetta al primo classificato di ciascuna delle due sezioni (millecinquecento euro vanno, invece, agli altri finalisti), oltre alla gratificazione di iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro del Premio “Giuseppe Dessì” accanto a quello dei vincitori delle precedenti trentatré edizioni: Sandro Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Antonio Pascale, Maurizio Torchio, Edgardo Franzosini, Carmen Pellegrino e Sandra Petrignani, tra gli scrittori; Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Milo De Angelis, Maria Grazia Calandrone ed Alberto Bertoni, tra i poeti.

Oltre ai giurati confermati anche per questa edizione Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Stefano Salis, Gigliola Sulis, il presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci, e la stessa Anna Dolfi – la commissione giudicatrice conta due nuovi ingressi: il giornalista Luigi Mascheroni ed il professor Gino Ruozzi (Università di Bologna).

Ai premi per le sezioni più propriamente letterarie si affiancano anche quest’anno altri due riconoscimenti: il Premio Speciale della Giuria (sempre dell’importo di cinquemila euro) e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna. Il primo, che «la Giuria si riserva di attribuire a un autore o a un’opera di vario genere letterario» (come riportato nel regolamento), negli anni passati è andato a personalità del calibro di Luigi Pintor, Sergio Zavoli, Alberto Bevilaqua, Arnoldo Foà, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini, Mogol, Philippe Daverio, Toni Servillo, Piera Degli Esposti, Salvatore Settis, Remo Bodei ed Ernesto Ferrero. Il secondo viene invece assegnato dal consiglio d’amministrazione della Fondazione Dessì con la Fondazione di Sardegna, partner dell’iniziativa, «a un personaggio del panorama culturale, artistico e/o musicale quale riconoscimento per l’attività svolta nell’annualità di riferimento». Vinicio Capossela, Giacomo Mameli, i Tenores di Neoneli, Carlo Ossola, Massimo Bray, Vittorino Andreoli e Ferruccio de Bortoli sono i premiati delle scorse edizioni.

 

 

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Lo scorso 29 settembre si è svolta la giornata di premiazione dei partecipanti al 33° Premio Letterario “Giuseppe Dessì”, che il Parco Geominerario ha sostenuto con il suo alto patrocinio.

Giuseppe Dessì, scrittore e poeta di Villacidro, possiamo dire sia stato un antesignano del Parco, quando nel 1972 vinceva il Premio Strega con la sua opera “Paese d’ombre”.

Nell’opera narra del suo paese Villacidro, ma anche del vasto territorio al cospetto del Monte Linas che da Villacidro raggiunge, attraversando i luoghi e le tradizioni, i comuni di San Gavino, Guspini, Arbus, Fluminimaggiore e Buggerru.

Questo territorio cosparso di geositi di interesse internazionale, trova nella cascata di “Sa Spendula” il grande riferimento letterario che ispirò, con un sonetto, la lirica di Gabriele D’Annunzio a testimoniare l’importante apporto della letteratura nel Parco Geominerario.

Così un’appendice del sito Internet “parcodessì.it”: «L’immaginario dello scrittore si muove e spazia tra il ricco patrimonio ambientale, la cultura, le tradizioni, la storia e “preistoria” che fanno dell’isola un mondo affascinante e a tratti misterioso; quei luoghi, apparentemente fantastici arricchiti dalla “magia” letteraria sono tutti visibili nei paesi del Parco: Villacidro, Guspini, Arbus, Buggerru, Fluminimaggiore e San Gavino».

Assieme alla Fondazione Giuseppe Dessì, il Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna è impegnato a riprendere il progetto perseguito a suo tempo dalla Regione Sardegna per l’istituzione di un Parco culturale.

Oggi si sta lavorando affinché quel territorio che ha ispirato Giuseppe Dessì, fatto di cascate, di boschi, di tradizioni culturali, di geositi e di miniere, al cospetto della seconda cima più elevata della Sardegna, il Monte Linas, con tutto il suo patrimonio storico ed antropologico che lo caratterizza, possa pienamente esprimersi con la nascita di un Parco Letterario che operi in perfetta sintonia con il Parco Geominerario, arricchendone la conoscenza e la fruizione.

La nascita del Parco Letterario Giuseppe Dessì che fa proprio il tentativo regionale del 2001, non può che dare un grande apporto alla missione del Parco Geominerario, impegnato con i Geoparchi mondiali Unesco ad aumentare la conoscenza e la consapevolezza, fra le comunità residenti e non, del ruolo e del valore delle geodiversità, promuovendo le migliori pratiche di conservazione, educazione, divulgazione e fruizione del patrimonio affidatoci.

Tarcisio Agus

Presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna

Il giornalista Ferruccio De Bortoli cui è andato, assieme allo psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli, il Premio Speciale Fondazione di Sardegna.

I vincitori della 33ª edizione del Premio “Giuseppe Dessì“.

 

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Domani, mercoledì 3 ottobre, cala il sipario, a Villacidro, sul fitto e lungo cartellone culturale e di spettacoli associato al concorso letterario intitolato all’autore di “Paese d’ombre”, Giuseppe Dessì, che sabato scorso ha avuto il suo clou con la cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori.

Dopo le due mattinate in compagnia dello scrittore Luigi Dal Cin, spazio ancora alle scuole nella giornata conclusiva di domani – mercoledì 3 – con gli incontri curati da Sonia Basilico, lettrice per bambini e cantastorie appassionata di letteratura per l’infanzia, attiva nella formazione per adulti nel campo dell’orientamento bibliografico e dell’utilizzo dei testi nelle attività scolastiche. Gli appuntamenti sono fissati al Mulino Cadoni alle 9.00 (Guarda che ti riguarda), alle 11.00 (Illuminati. Le biografie dei grandi artisti) e alle 15.00 (gli aggiornamenti didattici).  

In serata, il Premio Dessì 2018 si chiude con uno spettacolo dedicato a uno dei più grandi poeti spagnoli del XX secolo (morì nei pressi di Granada all’alba del 19 agosto 1936, fucilato, durante la guerra civile di Spagna, per le sue idee liberali dalle milizie fedeli a Francisco Franco): “Omaggio a Federico García Lorca” si intitola il lavoro della compagnia di San Sperate La Maschera – firmato da Nino Landis, con lo stesso Landis, Enzo Parodo, Valentina Trincas (danza), Erminia Contu (canto), Carlo Plumitallo (percussioni), Carlo Mura (chitarra), Peppe Pili (video e assistenza tecnica) – che verrà presentato, alle 20, sul palco allestito nel cortile di Casa Dessì (o nella Palestra di via Stazione in caso di maltempo), con ingresso gratuito.

Nino Landis, che, a cavallo fra gli anni 60 e 70, ha vissuto per qualche tempo in Spagna, ha sentito «più che doveroso, assieme agli amici del teatro La Maschera, dopo più di ottant’anni dalla sua morte fare un omaggio al grande poeta e offrire al pubblico una mia personale interpretazione dei versi di Federico García Lorca», scrive nelle note di presentazione dello spettacolo l’attore e regista. Che ha messo insieme una selezione di poesie, cercando di abbracciare tutti gli anni della breve ma intensa vita del poeta e drammaturgo andaluso: «Mi è venuto spontaneo prepararle in spagnolo – si legge ancora nelle note -. Il tradurre qualsiasi opera in un’altra lingua, in maniera particolare la poesia, per di più in rima… non ruscirà mai a restituire i suoni di tutte le corde del cuore e dell’anima della lingua madre».

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Premio “Giuseppe Dessì” edizione numero trentatré: a Villacidro, il fitto programma di appuntamenti culturali e di spettacolo collegati al concorso letterario (che sabato sera ha incoronato i suoi vincitori) sfoglia fino a mercoledì (3 ottobre) le sue pagine conclusive.

C’è, soprattutto, la letteratura per ragazzi al centro degli ultimi appuntamenti in agenda, dedicati alle scuole del paese e dei comuni del parco letterario “Giuseppe Dessì”, proposti in collaborazione con il festival Tuttestorie. Autore di oltre cento libri di narrativa per ragazzi, tradotti in dieci lingue, vincitore di una decina di premi nazionali, tra cui il Premio Andersen 2013 come autore del miglior libro 6/9 anni, Luigi Dal Cin sarà il protagonista degli incontri in programma con alunni e docenti nelle mattinate di domani, lunedì 1, con Fiabe dal mondo, e di martedì 2 ottobre, con Wiligelma Cook (il nome di una simpatica gallina, protagonista di un suo libro), alle 9.00 e alle 11.00, al Mulino Cadoni.

Stessi orari, stesso luogo, mercoledì 3, per gli incontri Guarda che ti riguarda e Illuminati. Le biografie dei grandi artisti e, alle 15.00, per gli aggiornamenti didattici con Sonia Basilico, lettrice per bambini e cantastorie appassionata di letteratura per l’infanzia, attiva nella formazione per adulti nel campo dell’orientamento bibliografico e dell’utilizzo dei testi nelle attività scolastiche.

Ma il cartellone degli appuntamenti a Villacidro ha pure due spettacoli ancora in programma. Martedì 2 Dario Vergassola recupera, alle 21.30, nel cortile di Casa Dessì, il suo recital “Sparla con me”, che era stato rinviato martedì scorso (a causa dei ritardi dei voli dovuti alla chiusura dell’aeroporto di Pisa per il grave incendio che ha interessato il Monte Serra). Prendendo spunto dal successo della trasmissione televisiva “Parla con me”, il comico spezzino ripercorre i momenti più esilaranti dei suoi incontri nel salotto di Serena Dandini e memorie personali con la sua verve satirica e l’inconfondibile parlantina.

Il sipario sulla trentatreesima edizione del Premio Dessì calerà la sera dopo, mercoledì 3 ottobre, con “Federico García Lorca”, spettacolo della compagnia La Maschera, di e con Nino Landis, Enzo Parodo, Valentina Trincas, Erminia Contu, Carlo Plumitallo, Carlo Mura e Peppe Pili, in scena alle 20.00 nel cortile di Casa Dessì.

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Sandra Petrignani con “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” (Neri Pozza) per la Narrativa, ed Alberto Bertoni con “Poesie 1980-2014” (Nino Aragno) per la sezione Poesia, sono i vincitori del trentatreesimo Premio “Giuseppe Dessì”, il concorso letterario intitolato allo scrittore sardo (1909-1977) che a Villacidro, sede della manifestazione e della Fondazione a lui intitolata che lo promuove, aveva le sue radici.

Sandra Petrignani, scrittrice da tempo affermata (i suoi romanzi sono stati tradotti in Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone) e giornalista culturale, e Alberto Bertoni, ritenuto oggi in Italia un autore, e critico, importante sul versante poetico, docente di Letteratura italiana contemporanea e Prosa del Novecento all’Università di Bologna, sono stati proclamati vincitori e premiati nel corso della cerimonia, condotta dalla giornalista Roberta Floris, che si è svolta questa sera (sabato 29) nella cittadina del Sud Sardegna. Consegnati anche i premi che affiancano i due allori letterari: il Premio Speciale della Giuria allo scrittore e critico letterario Ernesto Ferrero, figura che ha attraversato in modo totale il mondo dei libri e dell’editoria (Ferrero ha voluto ricordare Sergio Atzeni e dedicare il suo premio allo scrittore sardo prematuramente scomparso nel 1995); ed il Premio speciale della Fondazione di Sardegna allo psichiatra Vittorino Andreoli, che con i suoi studi e saggi si è sempre profondamente occupato del malessere dell’uomo e della società contemporanei, e al giornalista e scrittore Ferruccio de Bortoli, personalità di spicco, ex direttore del Corriere della Sera, de Il Sole 24 Ore, attualmente presidente della casa editrice Longanesi.

Insieme al prestigioso riconoscimento, a Sandra Petrignani e Alberto Bertoni è stato assegnato un premio dell’importo di cinquemila euro, mentre a ciascuno degli altri finalisti – Maria Pia Ammirati con “Due mogli. 2 agosto 1980” (Mondadori) e Giuseppe Marcenaro con “Dissipazioni. Di carte, corpi e memorie” (Il Saggiatore) per la sezione Narrativa, e Paolo Fabrizio Iacuzzi con “Folla delle vene. Il museo che di me affiora” (Corsiero Editore) e Vincenzo Mascolo con “Q. e l’allodola” (Mursia) per la Poesia – sono andati millecinquecento euro.

   

Calato il sipario sulla serata clou delle premiazioni in programma oggi, prosegue domani, domenica 30 settembre, a Villacidro, il programma culturale del 33° Premio “Giuseppe Dessì”, che, poi, da lunedì primo ottobre a mercoledì 3 sfoglierà le sue pagine conclusive. Si comincia la mattina, alle 10.30, al Mulino Cadoni con “Quelli che il Premio…”, l’immancabile incontro con i finalisti e i vincitori del concorso letterario, moderati dal giornalista Fabio Marcello. In serata, alle 19.00, sempre al Mulino Cadoni (invece che nel cortile di Casa Dessì, dove era inizialmente previsto), riflettori puntati su David Riondino con “Triglie, principesse, tronisti e alpini”, cronache cantate dell’Italia più o meno contemporanea, come annuncia il sottotitolo; un diario in musica di questi primi anni del millennio, nei suoi momenti più evidenti, anni di crisi raccontati a partire dalle canzoni e dalle storie che il cantautore e poliedrico artista fiorentino ha scritto in occasioni molto diverse, per radio, televisione, teatro e giornali più o meno satirici. Altri suoni e atmosfere nel secondo appuntamento della serata: in programma, alle 21.00, nel cortile di Casa Dessì, “Làntias“, il nuovo progetto musicale di Elena Ledda, consegnato alle tracce dell’omonimo disco, frutto di preziose sinergie e collaborazioni che sintetizzano un percorso artistico che spazia dalla Sardegna al mondo. Prodotto dall’etichetta S’ArdMusic, l’album comprende dodici brani ispirati dalle complesse vicende umane che caratterizzano la società alle soglie del terzo millennio. Un disco intenso in cui musiche e parole viaggiano tra le intricate trame della contemporaneità, senza perdere il legame con le radici. Sul palco, insieme alla cantautrice sarda, i suoi inseparabili compagni di viaggio: Simonetta Soro (voce), Mauro Palmas (liuto e mandola), Silvano Lobina (basso), Marcello Peghin (chitarre) ed Andrea Ruggeri (batteria e percussioni).

Anticipazioni sugli ultimi appuntamenti Spazio dedicato alle scuole di Villacidro e dei comuni del parco letterario “Giuseppe Dessì” tra gli ultimi impegni in agenda del Premio, proposti in collaborazione con il festival Tuttestorie. Autore di oltre cento libri di narrativa per ragazzi, tradotti in dieci lingue, vincitore di una decina di premi nazionali di letteratura per ragazzi, tra cui il Premio Andersen 2013 come autore del miglior libro 6/9 anni, Luigi Dal Cin sarà al centro degli incontri in programma con alunni e docenti nelle mattinate di lunedì 1, con Fiabe dal mondo, e martedì 2 ottobre, con Wiligelma Cook (il nome di una simpatica gallina, protagonista di un suo libro), alle 9.00 e alle 11.00, al Mulino Cadoni. Stessi orari, stesso luogo, mercoledì 3, per gli incontri dal titolo Guarda che ti riguarda e Illuminati. Le biografie dei grandi artisti e, alle 15.00, per gli aggiornamenti didattici con Sonia Basilico, lettrice per bambini e cantastorie appassionata di letteratura per l’infanzia, attiva nella formazione per adulti nel campo dell’orientamento bibliografico e dell’utilizzo dei testi nelle attività scolastiche.

Ultimi appuntamenti anche sul versante degli spettacoli. Martedì sera (2 ottobre) Dario Vergassola recupera (alle 21,30) nel cortile di Casa Dessì il recital “Sparla con me” che era stato rinviato martedì scorso (a causa dei ritardi dei voli dovuti alla chiusura dell’aeroporto di Pisa per il grave incendio che ha interessato). Prendendo spunto dal successo del programma televisivo “Parla con me”, il comico spezzino ripercorre i momenti più esilaranti dei suoi incontri nel salotto di Serena Dandini e memorie personali con la sua verve satirica e l’inconfondibile parlantina. Sipario finale, la sera dopo (mercoledì 3), con “Federico García Lorca” della compagnia La Maschera, di e con Nino Landis, Enzo Parodo, Valentina Trincas, Erminia Contu, Carlo Plumitallo, Carlo Mura e Peppe Pili, in scena alle 20.00 nel cortile di Casa Dessì. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.

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Ai nastri di partenza l’edizione numero trentatré del Premio “Giuseppe Dessì“, il concorso letterario intitolato allo scrittore sardo, in programma fino al 3 ottobre nel suo luogo deputato, Villacidro, dove l’autore di “Paese d’ombre” (Premio Strega nel 1972) aveva le sue radici.

Il fitto palinsesto della manifestazione promossa e organizzata dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” – quest’anno di più lunga durata rispetto alla canonica settimana della cultura che ha caratterizzato le precedenti edizioni – si apre domani – domenica 23 settembre – alle 11.00, al Mulino Cadoni. Primo della lunga serie di ospiti in arrivo, Andrea Pomella, tra i dodici candidati all’ultimo Premio Strega con il romanzo “Anni luce”: reduce dall’appuntamento della sera prima a Cagliari (sabato, alle 20.00, al May Mask), lo scrittore romano presenta il suo recentissimo “L’uomo che trema” (uscito per Einaudi pochi giorni fa), storia della depressione di un giovane che guarda in faccia il suo male per cercare di capire più che può usando tutte le armi di cui dispone: l’intelligenza, la forza delle parole, la letteratura, l’arte, la musica, l’ironia, la memoria. A colloquiare con Andrea Pomella sarà il giornalista Francesco Musolino, ideatore di @Stoleggendo, progetto no-profit nato per incentivare la lettura. A Giacomo Casti – attore e narratore, autore e regista per il teatro – il compito di leggere alcuni brani tratti dalle pagine de “L’uomo che trema”. L’incontro è proposto in collaborazione con i festival Tuttestorie, come anteprima della sua edizione numero tredici, e Marina Cafè Noir.

Si torna al Mulino Cadoni nel pomeriggio, alle 17.30, per l’inaugurazione della mostra delle tavole originali di “Lucia”, il libro dell’illustratore catalano Roger Olmos, secondo volume della CBM Italia Onlus e #logosedizioni (CBM – Christian Blind Mission – è un’organizzazione umanitaria internazionale attiva dal 1908 e impegnata nella prevenzione e cura della cecità e disabilità nei Paesi del Sud del mondo). Il libro è inserito in una collana rivolta ai bambini, e non solo, che vuole mostrare realtà sensibili per e con i loro occhi, con lo scopo preciso di aprire una finestra sul mondo della disabilità e della diversità, e di creare empatia sulla base del principio di inclusione.

In esposizione, a Villacidro, 24 tavole originali realizzate da Olmos per “Lucia”: 12 tavole a olio su cartoncino a colori e 12 a matita e grafite in polvere su cartoncino. Lucia è una bambina come tante altre che ogni mattina si alza e va a scuola, e nel suo percorso mostra un mondo di meraviglie e di allegria. «Non è disabile, semplicemente non ci vede, ma ha tutti gli altri sensi – tatto, gusto, udito e olfatto – perfettamente sviluppati, ed è con essi che porta i lettori a scoprire un mondo fantastico e divertente», si legge nella presentazione del libro. Lucia abita un mondo senza pregiudizi, in cui non giudica dalle apparenze e nel quale non ha paura di essere giudicata. A lei bastano i suoni, il tepore del sole, il movimento, i profumi per sentire la grandezza e bellezza della natura. «Lucia vuole essere la proposta di un nuovo inizio per le nostre giornate, per tornare a guardarci intorno e apprezzare le meraviglie della terra che abitiamo, vuole aiutare noi più fortunati a usare la vista come un quinto potere e il cuore come settimo senso!»

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1986-2018: giunge all’edizione numero trentatré il Premio “Giuseppe Dessì”, il concorso letterario intitolato allo scrittore sardo (1909-1977), che dal 23 settembre al 3 ottobre si svolgerà nel suo tradizionale luogo deputato, a Villacidro, la cittadina del Sud Sardegna, alle pendici del Monte Linas, dove l’autore di “Paese d’ombre” (Premio Strega nel 1972) aveva le sue radici.

Promossa e organizzata dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” e dal comune di Villacidro, con il contributo dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, della Fondazione di Sardegna, il patrocinio del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del GAL Linas Campidano e la collaborazione dei festival letterari Tuttestorie e Marina Cafè Noir, l’edizione 2018 del Premio estende la sua durata: si snoderà, infatti, nell’arco di dieci giornate rispetto alla canonica settimana della cultura che ha caratterizzato le precedenti edizioni.

Il Premio ha registrato anche quest’anno un alto numero di adesioni, con 402 opere iscritte alle due sezioni in cui si articola: 263 per la Narrativa e 139 per la Poesia, con la consueta partecipazione delle principali case editrici nazionali. Maria Pia Ammirati con “Due mogli. 2 agosto 1980” (Mondadori), Giuseppe Marcenaro con “Dissipazioni. Di carte, corpi e memorie” (Il Saggiatore) e Sandra Petrignani con “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” (Neri Pozza) per la sezione Narrativa; Alberto Bertoni con “Poesie 1980-2014” (Nino Aragno), Paolo Fabrizio Iacuzzi con “Folla delle vene. Il museo che di me affiora” (Corsiero Editore) e Vincenzo Mascolo con “Q. e l’allodola” (Mursia) per la Poesia: sono i finalisti selezionati dalla giuria presieduta da Anna Dolfi e composta da Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Massimo Onofri, Stefano Salis, Gigliola Sulis ed il presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci. Agli stessi giurati spetterà il compito di proclamare e premiare i vincitori nella consueta cerimonia in programma sabato 29 settembre a partire dalle 18.00, nella piazza del Municipio di Villacidro.

Cinquemila euro il premio per il primo classificato di ciascuna delle due sezioni (millecinquecento, invece, agli altri finalisti), insieme all’onore di imprimere il proprio nome nell’albo d’oro del concorso letterario accanto a quello di poeti come Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Milo De Angelis, Maria Grazia Calandrone e di scrittori come Sandro Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Antonio Pascale, Maurizio Torchio, Edgardo Franzosini, Carmen Pellegrino, tra i vincitori delle precedenti trentadue edizioni del “Dessì”.

Nel corso della stessa cerimonia verranno conferiti anche gli altri due riconoscimenti che affiancano quelli più strettamente letterari: il Premio Speciale della Giuria e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna. Il primo viene assegnato a una personalità di spicco della vita pubblica o culturale nazionale: nel palmares compaiono scrittori, intellettuali, giornalisti e personaggi dello spettacolo come Luigi Pintor, Giovanni Dettori, Maria Giacobbe, Antonio Romagnino, Sergio Zavoli, Alberto Bevilaqua, Arnoldo Foà, Maria Lai, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini, Mogol, Philippe Daverio, Toni Servillo, Piera Degli Esposti, Salvatore Settis. Dopo il filosofo Remo Bodei, nel 2017, il Premio speciale della Giuria viene assegnato quest’anno a Ernesto Ferrero, scrittore e critico letterario (è stato il direttore del Salone internazionale del Libro di Torino fino al 2016).

Torna invece per il terzo anno consecutivo l’altro premio speciale, quello istituito dal consiglio d’amministrazione della Fondazione Dessì con la Fondazione di Sardegna, che viene assegnato a una personalità del panorama culturale o artistico: dopo il Coro di Neoneli e Giacomo Mameli nel 2016, e Carlo Ossola e Massimo Bray nella scorsa edizione, il Premio Speciale Fondazione di Sardegna quest’anno va al noto psichiatra, e scrittore, Vittorino Andreoli, e all’altrettanto conosciuto giornalista e scrittore Ferruccio De Bortoli.

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Venerdì 7 settembre, a Cagliari (alle ore 10.30, presso la Fondazione di Sardegna), verrà presentato il 33° Premio Dessì, in programma a Villacidro da domenica 23 fino al 3 ottobre. Nel corso della conferenza stampa verranno annunciati i finalisti delle sezioni narrativa e poesia del concorso letterario e i vincitori dei Premi Speciali della giuria e della Fondazione di Sardegna.

Un ricco cartellone di eventi culturali – incontri con gli autori, presentazioni editoriali, spettacoli, musica, laboratori – farà come sempre da cornice e prologo alla serata dedicata alle premiazioni, in programma sabato 29. A contendersi gli allori, i tre finalisti di ciascuna delle due sezioni, Narrativa e Poesia, in cui si articola il premio, selezionati fra gli autori delle 402 opere iscritte quest’anno al concorso (263 per la Narrativa e 139 per la Poesia) dalla commissione giudicatrice presieduta da Anna Dolfi: ne fanno parte Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Massimo Onofri, Stefano Salis, Gigliola Sulis ed il presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci.

All’incontro con i giornalisti, con inizio alle 10.30, interverranno il sindaco di Villacidro Marta Cabriolu, il responsabile delle relazioni esterne della Fondazione di Sardegna Graziano Milia, il presidente della Fondazione Dessì Paolo Lusci e Duilio Caocci in rappresentanza della giuria del Premio. Nel corso della conferenza stampa verranno annunciati i nomi dei finalisti delle due sezioni (narrativa e poesia) del concorso letterario e dei vincitori dei due Premi Speciali assegnati rispettivamente dalla giuria e dalla Fondazione di Sardegna.

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Il periodo è sempre quello, tra l’estate che finisce e l’autunno ai primi passi. Consueto anche il luogo: Villacidro, dove Giuseppe Dessì sentiva le sue radici. Qui, da lunedì 24 a domenica 30 settembre, si rinnova per la trentatreesima volta l’appuntamento con il premio letterario intitolato allo scrittore sardo (1909 -977) promosso e organizzato dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” e dal comune di Villacidro, con il patrocinio dell’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, della Fondazione di Sardegna, del ministero per i Beni e le Attività culturali e del GAL Linas Campidano.

Un’intensa settimana di eventi – spettacoli, musica, incontri con gli autori, presentazioni editoriali – farà come sempre da cornice e prologo alla serata dedicata alle premiazioni, sabato 29 settembre. Vi approderanno i tre finalisti di ciascuna delle due sezioni letterarie, Narrativa e Poesia, in cui si articola il premio. Il compito di individuarli fra tutte le 402 opere iscritte quest’anno al concorso letterario – 263 per la sezione Narrativa e 139 per la sezione Poesiaè affidato a una qualificata commissione giudicatrice presieduta da Anna Dolfi e composta da Mario Baudino, Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Massimo Onofri, Stefano Salis, Gigliola Sulis e dal presidente della Fondazione Dessì Paolo Lusci. Agli stessi giurati spetterà il compito di proclamare e premiare i vincitori, che si aggiudicheranno i cinquemila euro in palio (agli altri finalisti andranno invece 1.5oo euro).

Insieme alle due sezioni propriamente letterarie (che nell’albo d’oro del premio annoverano tra i vincitori i poeti Elio Pecora, Maria Luisa Spaziani, Giancarlo Pontiggia, Alda Merini, Eugenio De Signoribus, Gilberto Isella, Gian Piero Bona, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Milo De Angelis, Maria Grazia Calandrone e gli scrittori Sandro Petroni, Nico Orengo, Laura Pariani, Salvatore Mannuzzu, Marcello Fois, Michela Murgia, Niccolò Ammaniti, Salvatore Silvano Nigro, Antonio Pascale, Maurizio Torchio, Edgardo Franzosini e Carmen Pellegrino), anche quest’anno sono previsti altri due riconoscimenti: il Premio Speciale della Giuria (sempre dell’importo di cinquemila euro) ed il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna. Il primo, che la giuria si riserva di attribuire a un autore o a un’opera di vario genere letterario, in passato è andato ad esponenti della società o della cultura italiana come Luigi Pintor, Sergio Zavoli, Alberto Bevilaqua, Arnoldo Foà, Francesco Cossiga, Marco Pannella, Piero Angela, Ascanio Celestini, Mogol, Philippe Daverio, Toni Servillo, Piera Degli Esposti, Salvatore Settis e Remo Bodei. Torna invece per il terzo anno consecutivo l’altro premio speciale, quello istituito dal consiglio d’amministrazione della Fondazione Dessì con la Fondazione di Sardegna, che viene assegnato a una personalità del panorama culturale o artistico: il Coro di Neoneli e Giacomo Mameli sono stati i vincitori nel 2016, Carlo Ossola e Massimo Bray nell’ultima edizione.

 

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La scrittrice sarda-chiavarese Lina Aresu è scomparsa a Chiavari nel pomeriggio del 15 giugno, un mese dopo il marito Dino Silvano (giudice di pace, ma prima funzionario del ministero dei Beni culturali; era nato a Varese Ligure nel 1938).

Mi sembra doveroso dare di lei una sintetica scheda biografica e una prima rassegna bibliografica delle sue numerose opere.

Raffaella (Lina) Aresu era nata a Nuoro il 16 gennaio 1938. Trascorse però l’infanzia e l’adolescenza tra Jerzu e Lanusei. Dopo aver frequentato il liceo “Siotto” a Cagliari, si era trasferita a Genova. Lì aveva compiuto gli studi universitari e aveva insegnato filosofia per più di quarant’anni appassionandosi in particolare alle ricerche di antropologia culturale.

Ha svolto un’intensa attività di conferenziera. È stata attiva per molti anni presso il Circolo sardo “Sarda Tellus” di Genova e presso il Coordinamento nazionale Donne dei Circoli della Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (F.A.S.I.).

Dal 1993 al 2015 Lina Aresu ha pubblicato oltre cinquanta opere. Qui di seguito si dà conto solo di quelle registrate nel catalogo on line dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane (ICCU) più qualcuna presente nella biblioteca di chi scrive.

Presso le edizioni L’Impronta, Sant’Olcese (Genova), ha pubblicato le seguenti opere (ma l’elenco è sicuramente incompleto);   

Uomo nero, schiava bianca, stampa 1996

Saragata: psicoanalisi della vita intensa, stampa 1996

Esotismo delle rovine, stampa 1997

Samuele sgomento e fiele: vita, morte e leggenda del bandito Stochino, stampa 1997

Coga. La fattucchiera, stampa 1997

Dimore ispirate, 1997

Quando il monumento vidi: omaggio a Elena Bono, stampa 1998

Le muse inquietanti, stampa 1998

Il porco infelice, stampa 1998

Invernizio: ozio, stravizio e pregiudizio, stampa 1998

Peripezia di Andria, stampa 1998

La turcheria in Tertenia, stampa 1998

Corpo deturpato corpo da amare, stampa 1998

Le dame nel Verziere: commedia profana in lingua sarda nota come “Sa cumedia de barí”, stampa 1999

Bruna ma leggiadra, stampa 1999

Teschi e pietre di luna, stampa 1999

Il muro del pianto: su Macabeu, stampa 2000

Dimore ispirate, stampa 2000

La verginella è simile alla rosa: teatro di strada, 2000

Umbramala: enigma in forma di canzone, stampa 2000

L’ orco, l’agnelletta e i carabinieri, stampa 2000

L’orco, l’agnelletta e i carabinieri, seconda edizione, stampa 2001

Liete voglie, stampa 2002

Io son Titania. Bibliografia di Carolina Invernizio, stampa 2002

Su muccubellu, stampa 2002

Imbrossinadura: saggio sull’oltretomba nell’antica cultura di Sardegna, stampa 2003

Ritedda di Barigau: romanzo lessicale, stampa 2003

Ahi, Pennabilli, il castello d’Atlante, stampa 2006

Fulvio Caporale – Lina Aresu, Lawrence a Nuoro, disegni di Delio Caporale; interventi di M. Rosaria D’Alfonso, stampa 2006

Annus horribilis, stampa 2007

Carolina Invernizio. Il gusto del proibito? Atti del convegno, Govone (CN), 13-14 ottobre 2006, a cura di Ornella Ponchione ed Antonella Saracco, Torino, Daniela Piazza editore, 2011

Ritedda di Barigau: bozzetto ogliastrino di Marcello Cossu; prefazione di Paolo Pulina, seconda edizione, stampa 2012

La fiaba “La storia del principe Lui” di Giuseppe Dessì, in Giuseppe Dessì a 40 anni dalla pubblicazione di “Paese d’ombre” (1972). Atti del convegno, Pavia, presso Salone del Circolo Logudoro, 17 novembre 2012,  a cura di Paolo Pulina, stampa 2013

Il Giornalista, Madamina Invernizio e altre passioni letterarie, stampa 2014

La turcheria in Tertenía, seconda edizione, stampa 2014

Cronaca di un caso atroce di amok registrato nell’aprile 1645 nelle Filippine; prefazione di Paolo Pulina, stampa 2014

Carolina Invernizio, la Madamina nazionalpopolare; postfazione e aggiornamenti bibliografici su Carolina e le sue opere a cura di Paolo Pulina; in appendice: Io difendo, di Bruno Cassinelli, stampa 2015

A questi volumi sono da aggiungere: Su moru in crobetura, stampa 1993; Favarrustu: le nozze primogenite; con una riscrittura di Guido Pastorello, stampa 1994 (presso Stampa alternativa, Roma); Battista Saiu Pinna, Sas Bestimentas: costumi, costumenze e storia del LogudoroPozzomaggiore; prefazione di Roberto Perinu; postfazione di Lina Aresu, stampa 1999 (presso Circolo sardo “Su Nuraghe”, Biella); Fondali: percorsi sommersi di geografia letteraria in Sardegna, stampa 2005; Fulvio Caporale, A Escalaplano nidifica l’avvoltoio: racconti, illustrazioni di Fernand; prefazione di Lina Aresu, stampa 2008 (presso Zonza editore, Cagliari).

Nota personale

La mia amicizia con Lina Aresu è nata in rapporto alla presentazione del suo libro intitolato “Samuele Stochino: storia del bandito chiamato ‘tigre d’Ogliastra” – nell’edizione  2004 pubblicata da “L’Unione Sarda” sia presso il Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia (dicembre 2006) sia nell’ambito di un ciclo di conversazioni (aprile 2008) da me svolto su “Sardegna: tra letteratura, storia, tradizioni” per l’Unitré (Università delle Tre Età) di Godiasco-Salice Terme-Rivanazzano-Retorbido-Varzi (in Oltrepò pavese).

Lina Aresu ha dedicato diverse ricerche alla figura del più famoso e crudele bandito della Sardegna, Samuele Stochino (Arzana, 22 maggio 1895 – Ulassai, 20 febbraio 1928). Reduce della Grande Guerra, sottufficiale della Brigata “Sassari”, decorato con medaglia d’argento al valor militare, divenne poi il bandito per il quale Mussolini stabilì la taglia più alta mai fissata per un ricercato. Vediamo i titoli dei libri riguardanti Stochino:

1) “Samuele sgomento e fiele: vita, morte e leggenda del bandito Stochino”, stampa 1997.

2) “L’orco, l’agnelletta e i carabinieri” (due edizioni: 2000 e 2001). L’orco è il bandito Samuele. L’agnelletta è la sua sessantaduesima ed ultima vittima: Assunta, una bambina di otto anni.

3) “Samuele Stochino, vita breve di un bandito leggendario.  La storia della ‘Tigre d’Ogliastra’ tra mito e realtà” presso Della Torre (2003).

L’Aresu ha avuto successo con ciascuna di queste opere ma ha venduto oltre 100.000 copie dell’edizione (ridotta di 70 pagine rispetto al volume mandato in libreria da Della Torre)  pubblicata nel 2004 dal quotidiano di Cagliari “L’Unione Sarda”. (Col titolo “Da soldato valoroso a tigre inferocita”, lo stesso giornale ha ristampato l’opera nel 2015).

In entrambe le occasioni l’autrice dichiarò che a lei interessava  la diffusione del mito delle imprese efferate del bandito più che la sua biografia.

Dato che nel 2006 era  uscito presso Einaudi il romanzo di Marcello Fois “Memoria del vuoto” ispirato alle “due vite” del bandito (in una nota finale Fois scrive: «Ringrazio Franco Fresi e Lina Aresu, senza la verità dei quali non avrei potuto inventare questa storia»), l’Aresu puntualizzò  le differenze tra la sua ricostruzione dell’amplificazione della  leggenda delle banditesche azioni di Stochino (vero cognome con una c)  e l’ingegnosa architettura narrativa dentro la quale Fois ha fatto rivivere il personaggio di fiction, Stocchino (con due c).

La mia amicizia con Lina si è poi consolidata in rapporto al comune interesse – con i metodi critici della sociologia della letteratura, non con i criteri tesi a stabilire  una valutazione estetica – al romanzo storico  d’appendice  (“Ritedda di Barigau” del sardo Marcello Cossu, Semèstene, 1845 – Lanusei, 1895) e, in particolare, per le opere  della “regina dei romanzi di appendice”, Carolina Invernizio (Voghera 1851-Cuneo 1916). Ma qui il discorso si farebbe lungo e converrà tornarci in futuro.

Paolo Pulina