19 April, 2024
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Si è tenuto giovedì 23 dicembre 2021 un incontro interistituzionale tra Comune, Assl di Carbonia e Istituti Comprensivi della città al fine di pianificare tempi e modalità per la realizzazione di una giornata esclusivamente dedicata alla vaccinazione dei bambini dai 5 agli 11 anni, con momenti ludici e di informazione per i genitori. La giornata si terrà domenica 16 gennaio 2022 al centro vaccinale di via Puglie a Carbonia, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00.

All’incontro, che si è tenuto nella sala Giunta del Comune, hanno preso parte il direttore del distretto socio-sanitario di Carbonia Aldo Atzori, i pediatri Giuseppe Orrù e Zaira Gambula, Caterina Locci del coordinamento infermieristico distretto vaccinale e docenti e dirigenti scolastici degli Istituti Comprensivi della città. Per il “Deledda Pascoli” erano presenti il dirigente scolastico Francesco Tribuna e la docente Roberta Aru, per il “Don Milani” le docenti Sabrina Podda e Bruna Pasqualino. Per l’Amministrazione comunale hanno partecipato il vicesindaco Michele Stivaletta e le assessore Antonietta Melas e Katia Puddu.

Nel corso del confronto è stato definito che, per la giornata vaccinale dedicata appositamente ai bambini, saranno organizzate diverse attività di animazione ludica, a cura di alcune associazioni di volontariato della città che allieteranno tutti i momenti di permanenza dei bimbi nel centro vaccinale.

La Assl di Carbonia provvederà alle attrezzature, al personale sanitario e a disporre di professionisti che potranno eventualmente rispondere alle domande dei genitori. Sarà inoltre messa al più presto a disposizione delle famiglie la modulistica da compilare che sarà reperibile sul sito della Assl. Anche sul sito istituzionale del Comune di Carbonia, nella sezione dedicata alla campagna vaccinale Coronavirus, messa in evidenza nella home page, si potrà trovare comunicazione relativa alla giornata vaccinale e i link utili per la modulistica, non appena sarà disponibile.

Le scuole si attiveranno per informare le famiglie e a inserire sul loro sito Internet gli avvisi e le notizie necessarie sulla giornata del 16 gennaio.

Dagli aggiornamenti diffusi in data odierna, intanto, sale il numero dei contagi. Secondo i dati forniti dalla Assl di Carbonia, sono 101 le persone residenti in città risultate positive al Covid-19. Erano 83 la settimana scorsa.

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La “protesta del latte” dei pastori sardi sbarca anche in continente. L’associazione sarda Cuncordu di Gattinara, insieme al Comune di Gattinara, hanno voluto dimostrare la sua solidarietà ai pastori sardi che, nelle scorse settimane, sono stati protagonisti di una clamorosa protesta sul prezzo del latte ovino, invitando a Gattinara due pastori, direttamente dalla Sardegna, per un dibattito in cui far conoscere le ragioni della protesta sul prezzo del latte, sfociata nei gesti clamorosi delle scorse settimane.

A portare il loro saluto e la solidarietà ai pastori sono stati il sindaco di Gattinara, Daniele Baglione, il presidente della provincia di Vercelli, Carlo Riva Vercellotti, e il presidente dell’associazione sarda Cuncordu, Maurizio Sechi. Gianuario Falchi, pastore e rappresentante dei pastori sardi e Mino Orritos, pastore ed agronomo, sono stati i protagonisti di un confronto – dibattito che si è svolto domenica 7 aprile nella sala convegni di villa Paolotti, che ha visto anche la partecipazione di pastori valsesiani, come Marco Defilippi, assessore dell’Unione montana della Valsesia e allevatore di bovini e caprini in Valsesia. A moderare l’incontro è stato Bastianino Mossa, veterinario sardo a Piacenza, componente dell’esecutivo delle Federazione delle Associazioni Sarde in Italia, che segue allevamenti ovo-caprini nel Nord Italia e in Sardegna. Mossa ha presentato un quadro della pastorizia in Sardegna, con 12mila microimprese che producono latte di pecora, che salgono a 17mila se si aggiungono anche gli allevatori che producono latte bovino e di capra.

Gianuario Falchi ha spiegato come è nata la protesta. «Tutto è iniziato con un pastore che, invece di conferire il latte all’autocisterna, ha aperto il rubinetto del refrigeratore e ha iniziato a versarlo per terra. Ha ripreso tutto con il telefonino – dice Falchi – e questo video è diventato virale, con centinaia di altri pastori che hanno ripetuto lo stesso gesto, fino a ritrovarsi nelle strade e nelle piazze per fare la stessa cosa». Una protesta clamorosa e discussa, con centinaia di migliaia di litri di latte buttati per terra. «Per un pastore buttare il latte – dice Gianuario Falchi – è una cosa dolorosissima. Se la pecora tira un calcio al secchio mentre mungiamo, la giornata è rovinata. Figuriamoci a vedere il latte rovesciato. Ma è la disperazione che porta a fare queste cose. Vedere tanta gente fare questo gesto è stato bello e doloroso allo stesso tempo. E molto del nostro latte è stato utilizzato con i bambini per insegnare loro a fare il formaggio».

A Mino Orritos il compito di presentare delle proposte. «Perché va bene protestare – dice Orritos – ma quando si siede a un tavolo ministeriale bisogna anche presentare delle idee, delle proposte, delle alternative. Io sono un agronomo e non sono un esperto di norme e statuti. Ma sono andato a prendermi tutte le carte e me le sono studiate. La nostra proposta principale è di modificare gli statuti dei vari consorzi di tutela, in modo che chi produce la materia prima, i pastori, abbiano più peso e in modo che non avvenga quello che è sempre successo, ovvero che, se nella filiera ci sono degli sbagli, chi paga sono sempre i pastori, la fascia più debole. In passato è stato prodotto molto più Pecorino di quello previsto dal disciplinare e nessuno ha vigilato».

Tante le persone di Gattinara e dintorni che hanno voluto partecipare al dibattito, per ascoltare le motivazioni che stanno dietro le proteste, il punto sulla trattativa del “tavolo del latte” e le modalità, ignote ai non addetti ai lavori, che portano il prezzo della materia prima a oscillare in modo così vistoso. Oltre alle domande tecniche del pubblico, in molti hanno voluto esprimere la loro solidarietà e il loro affetto ai pastori sardi anche in modo più “plateale”, come l’emigrato sardo residente a Trivero, in provincia di Biella, che dal giorno in cui è esplosa la protesta del latte ha esposto la bandiera della Sardegna al suo balcone, suscitando anche l’interesse della stampa locale.

I partecipanti all’incontro con Falchi e Orritos hanno potuto visitare anche la mostra fotografica “Nel nome del Latte – I pastori sardi tra protesta e lavoro quotidiano”, a cura di Francesco Pintore. Si tratta di un progetto fotografico che alterna immagini della lotta dei pastori durante le recenti proteste a istantanee del lavoro quotidiano nel mondo delle campagne sarde. L’autore, Francesco Pintore, giornalista professionista di Desulo (Nuoro), lavora nella redazione del quotidiano L’Unione Sarda di Cagliari. Ha iniziato a fotografare all’inizio degli anni Novanta. La presenza della mostra è dovuta alla disponibilità di Stefano Maullu, parlamentare europeo.

Al termine, nell’Enoteca regionale di Gattinara, sono stati presentati in degustazione due tipi di Pecorino Sardo e un Pecorino Romano, abbinati a vini Docg e Doc di Gattinara, a rappresentare ulteriormente il legame tra il Piemonte e la Sardegna e tra chi produce latte e chi produce vino.

Giuseppe Orrù

 

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La Sardegna è stata protagonista a Minsk – capitale della Bielorussia – alla Fiera internazionale del turismo «Leisure 2017» con ben 10 operatori isolani presenti nello stand della Regione.

Alla Fiera internazionale, una delle principali nello spazio ex sovietico, hanno preso parte circa 200 operatori fra espositori e aziende in cerca di contatti di business, attivi nei settori del “traveling”, dei trasporti, dei servizi alberghieri, ricreativi e sportivi, etc.

Nei 4 giorni di apertura della fiera dal 5 all’8 aprile i principali mass media del paese hanno parlato della Sardegna e del suo stand con servizi del Primo Canale della TV di stato bielorussa «Belarus 1», del Canale Satellitare «Belarus 24» (diffuso in oltre 100 paesi del mondo con un potenziale auditorio in lingua russa che copre un bacino di oltre 297 milioni di abitanti), e con uno speciale nel principale talk show del canale nazionale STV.

Numerose e partecipate le sessioni di B2B degli operatori sardi con agenzie e tour operator bielorussi.

Un grande successo hanno ottenuto le iniziative collaterali di promozione territoriale svoltesi in occasione della fiera:

• La sala conferenze del complesso fieristico BELEXPO ha ospitato la presentazione del potenziale turistico della Sardegna con la partecipazione anche dell’Ambasciata d’Italia, che per l’occasione ha illustrato agli operatori locali le ultime novità legate alle procedure di rilascio del visto turistico.

• Nella prestigiosa sala teatrale del Centro Statale Nazionale di Creatività Artistica, un grande successo di pubblico e critica ha avuto il concerto dell’artista isolana Maria Luisa Congiu (voce), accompagnata da Pasqualino Puligheddu (chitarra folk), Pier Franco Meloni (pianoforte), Giuseppe Orrù (launeddas, benas, solittu). La magica voce di Maria Luisa Congiu ha reso la Sardegna protagonista assoluta dell’Anno della Cultura Italiana in Bielorussia, dichiarato nel 2017 dall’Ambasciata d’Italia e dal ministero della Cultura della Repubblica Belarus in omaggio al 25° anniversario dell’instaurazione dei rapporti diplomatici fra i due paesi.

• La degustazione di prodotti enogastronomici tipici dell’Isola dedicata agli operatori turistici, giornalisti, opinion leaders e autorità, ha rappresentato i ricchi sapori dell’Isola che sono alla base della variante sarda della dieta mediterranea e segreto della longevità dei suoi abitanti.

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L’interazione tra tecnologia e suono in ambito musicale è al centro del C.I.M., il Colloquio di Informatica Musicale in programma da martedì 27 a sabato (1 ottobre) a Cagliari: un appuntamento biennale promosso dall’AIMI, l’Associazione di Informatica Musicale Italiana nata nel 1981, che, alla sua edizione numero ventuno, ritorna nel capoluogo sardo a distanza di ventisette anni, anche stavolta per iniziativa del Festival Spaziomusica, la realtà più consolidata nell’isola nel campo della musica contemporanea, fondata nel 1982 dal compositore Franco Oppo.

Il C.I.M. rappresenta una preziosa occasione per presentare e discutere idee ed esperienze di ricerca, artistiche e didattiche nell’ambito dell’informatica musicale, attraverso i contributi di studiosi, musicisti e compositori, mettendo in comunicazione il versante tecnico e scientifico con quello invece più propriamente creativo. E saranno tre giorni intensi quelli ospitati dalla Cittadella dei Musei all’insegna di “Extending Interactivity”, tra interventi e contributi su temi come la composizione assistita dal computer, il design dell’interazione sonora, la spazializzazione, momenti dedicati all’analisi di opere musicali e alle diverse modalità di ascolto, e ancora installazioni, sessioni di ascolto e concerti. 

Domani (martedì 27), una serata in tre parti nella sala delle mostre temporanee fa da prologo alle giornate più propriamente dedicate al C.I.M. Si comincia alle 20.30 con un omaggio a Franco Oppo proposto da alcuni giovani compositori sardi che hanno lavorato prendendo a modello musiche del maestro scomparso lo scorso inverno (anche basate su materiali della tradizione isolana). In scaletta brani di Marcello Calabrò (“Anomalia”, per pianoforte), Alessio Carrus (“Così… francamente”, per chitarra e pianoforte), Claudia Mura (un brano per pianoforte e percussioni), Alberto Locci (“Ninnìa”, per pianoforte) e Matteo Casula, (“Xenia”, per pianoforte).

La seconda parte vede invece in scena Tolga Tüzün, musicista e compositore elettroacustico turco, impegnato al pianoforte e all’elettronica. Chiusura di serata con i francesi No Tongues, ovvero Matthieu Prual al sax, Alan Regardin alla tromba, Ronan Prual e Ronan Courty al contrabbasso: quattro strumentisti ancorati alla contemporaneità che si confrontano con un repertorio vocale ancestrale.

Stessi spazi, la sera dopo (mercoledì 28) alle 21.00, per il concerto inaugurale del Colloquio di Informatica Musicale con Giuseppe Orrù alle launeddas, il soprano Maureen Chowning e i Tenores di Bitti “Mialinu Pira” ad avvicendarsi in un programma che alterna e incrocia suoni della tradizione musicale della Sardegna ed elettronica, con brani di Luca Richelli, John Chowning e Roberto Zanata.

Giovedì mattina (29 settembre) si entra in medias res di questa ventunesima edizione del C.I.M. con i saluti istituzionali (ore 9..00) e la prima sessione di lavori. Tema: la composizione assistita. Apre la serie di contribuiti il compositore Riccardo Dapelo. Da segnalare tra gli altri momenti della giornata il “keynote speech” di John Chowning (ore 11.20), il compositore americano noto per aver inventato la sintesi a modulazione di frequenza nel 1967 e, nel pomeriggio, la sessione dedicata al design dell’interazione sonora. In serata, alle 20.00, un’installazione interattiva multimediale di Roberto Musanti e un’installazione performativa di Roberto Dani precedono il concerto (ore 21.00) di Enrico Di Felice al flauto, Simone Floris al clarinetto, Gianpaolo Antongirolami ai sassofoni, Giorgio Sanna al violino e Marco Carraro al pianoforte: in programma musiche di Marco Marinoni, Roberto Doati, Alessandro Anatrini e Hikari Kiyama, oltre a due brani acusmatici di Paolo Pastorino e Silvia Lanzalone e un audio/video di Joao Pedro Oliveira.

Densa di impegni anche la giornata di venerdì 30 che si apre alle 9.30 con una sessione dedicata all’analisi di opere musicali, seguita alle 11.20 dal contributo di Andrew McPherson (Augmenting Musical Instruments: A Player-Centered Approach), ricercatore alla Queen Mary University London. I supporti informatici per l’analisi etnomusicologica e Musicologia e conservazione sono i temi al centro degli incontri in programma rispettivamente alle 15.00 e alle 16.00. Poi, alle 21.00, il concerto serale vede stavolta di scena Gianpaolo Antongirolami ai sassofoni e Marco Carraro al pianoforte alle prese con musiche di Kosmas Giannoutakis, Riccardo Dapelo e Giulio Colangelo in una scaletta che propone anche brani acusmatici di Antonio D’Amato e di Dante Tanzi, e audio/video di Alfredo Ardia e di Demian Rudel Rey.

Ascolto e multimodalità al centro della sessione che apre la giornata di sabato (ore 9.30), mentre verte sul tema della musica elettroacustica e installazioni multimediali il consueto “keynote speech” di metà mattina, in questo caso a cura di Giovanni De Poli. La chiusura dei lavori, alle 12.40 è completata dall’assegnazione del Premio intitolato alla memoria di Aldo Piccialli, per il miglior contributo al programma scientifico del C.I.M.

Sipario finale in serata (ore 21.00) con l’ultimo concerto: protagonisti nuovamente Enrico Di Felice (flauto) Simone Floris (clarinetto), Gianpaolo Antongirolami (sassofoni), Giorgio Sanna (violino) e Marco Carraro (pianoforte), impegnati nell’esecuzione di musiche di Maria Cristina De Amicis, Yuanyuan Kay He, Giuseppe Silvi e Nicoletta Andreuccetti, in un programma completato da brani acusmatici di Marcela Pavia, Daniele Pozzi, John Nichols, e audio/video di Sergio Missaglia e di Filippo Guida.

 

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito.

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Con l’esibizione dei gruppi provenienti da Sardegna, Patagonia e Cuba si chiude lunedì 1° agosto a Pula la quarantesima edizione del festival di danze tradizionali “Is Pariglias”, organizzato dall’associazione culturale “Città di Assemini” con il sostegno degli assessorati regionali al Turismo e alla Pubblica Istruzione e in collaborazione con l’associazione Cioff, la Federazione Italiana Tradizioni Popolari e i comuni di Assemini, Pula, Aritzo e Carloforte. Appuntamento a partire dalle ore 21.30 in Piazza del Popolo, per uno spettacolo che sarà preceduto dalla sfilata per le vie del centro degli artisti che indosseranno i loro costumi tradizionali.

Protagonisti della serata saranno il Grupo de Danza Albricias della città di San Martin de Los Andes (Patagonia, Argentina), da Cuba il Ballet Folklòrico Maraguan dell’Università di Camagüey e dalla Sardegna i padroni di casa dell’associazione culturale “Gruppo folk Città di Assemini”, accompagnati da Antonio Scalas all’organetto e Giuseppe Orrù alle launeddas.

La serata di Pula chiude la quarantesima edizione del festival che, con la formula “Ethnodanza in Tour”, per cinque serate ha coinvolto i comuni di Pula, Carloforte, Assemini e Aritzo, e portato nell’isola gruppi provenienti da Cuba, Patagonia, Bolivia e Jacutia (Siberia russa orientale), in un confronto fecondo con la tradizione della Sardegna.

Alle cinque serate di spettacolo si sono affiancati incontri e laboratori sulle tradizioni culinarie nel mondo, mostre e laboratori di danze tradizionali, per un cartellone ricchissimo e all’insegna del confronto tra tradizioni popolari dei cinque continenti, a conferma l’importanza della rassegna, la più longeva nel suo genere nell’isola.

Conclusa lunedì la parte più propriamente spettacolare, la chiusura del festival sarà invece affidata mercoledì 10 agosto alla mostra fotografica “Le immagini della danza popolare internazionale”, che sarà allestita ad Assemini presso lo Spazio Tenda in località Sa Serra.

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Arriva nel cuore della Sardegna la quarantesima edizione del festival internazionale di danze tradizionali “Is Pariglias”. Dopo le tappe di Pula, Carloforte e Assemini, la rassegna, che da anni propone la formula “Ethnodanza in Tour”, sarà domenica 31 ad Aritzo. A partire dalle ore 21.30 i balli tradizionali sardi proposti dal Gruppo folk “Città di Assemini” (accompagnati da Antonio Scalas all’organetto e Giuseppe Orrù alle launeddas), si confronteranno con i travolgenti ritmi caraibici proposti dal Ballet Folklòrico Maraguan dell’Università di Camagüey di Cuba, con le danze sudamericane dei gruppi della Universidad Catòlica “San Pablo” di La Paz (Bolivia) e degli argentini del Grupo de Danza Albricias della città di San Martin de Los Andes (Patagonia), e con le coreografie proposte dal Katalyk Folk Ensemble proveniente dalla repubblica russa della Jakutia (nella Siberia orientale).

L’esibizione sarà preceduta da una parata durante la quale gli artisti sfileranno per le vie del paese indossando i loro magnifici costumi tradizionali.

Il festival “Is Pariglias – Ethnodanza inTour” è organizzato dall’associazione culturale “Città di Assemini” con il sostegno degli assessorati regionali del Turismo e della Pubblica Istruzione e in collaborazione con l’associazione Cioff, la Federazione Italiana Tradizioni Popolari e i comuni di Assemini, Pula, Aritzo e Carloforte.

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Un viaggio nel mondo delle danze tradizionali che, partendo dalla Sardegna, raggiungerà la Patagonia, per poi toccare la Bolivia, fare sosta a Cuba e raggiungere, infine, i confini estremi della Siberia. È un programma straordinario quello che quest’anno propone il festival internazionale “Is Pariglias”, organizzato dall’associazione culturale “Città di Assemini” e giunto alla sua quarantesima edizione.

Seguendo la formula “Ethnodanza in Tour”, il festival fa tappa venerdì 29 luglio a Carloforte dove, a partire dalle ore 21.30, nello spazio del Palapaise, si esibiranno il gruppo Katalyk Folk Ensamble proveniente dalla repubblica russa della Jakutia (nella Siberia orientale), il gruppo della Universidad Catòlica “San Pablo” di La Paz (Bolivia), il Grupo de Danza Albricias della città della Patagonia (Argentina) di San Martin de Los Andes, il Ballet Folklòrico Maraguan dell’Università di Camagüey di Cuba e dalla Sardegna i padroni di casa dell’associazione culturale “Gruppo folk Città di Assemini”, accompagnati da Antonio Scalas all’organetto e Giuseppe Orrù alle launeddas.

L’esibizione verrà preceduta da una straordinaria parata per le vie del centro di Carloforte da parte degli artisti dei cinque gruppi che sfileranno con i loro abiti tradizionali.

Il festival Is Pariglias proseguirà sabato ad Assemini e domenica ad Aritzo, per chiudersi lunedì 1° agosto a Pula. La manifestazione è realizzata con il sostegno degli assessorati regionali al Turismo e alla Pubblica Istruzione e in collaborazione con l’associazione Cioff, la Federazione Italiana Tradizioni Popolari e i comuni di Assemini, Pula, Aritzo e Carloforte.

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Con l’esibizione dei gruppi provenienti da Bolivia, Jacutia (Russia) e Sardegna, prende il via giovedì 28 luglio a Pula la 40° edizione di “Is Pariglias”, lo storico festival delle danze identitarie, organizzato dall’associazione culturale “Città di Assemini” con il sostegno degli assessorati regionali del Turismo e della Pubblica Istruzione e in collaborazione con l’associazione Cioff, la Federazione Italiana Tradizioni Popolari e i comuni di Assemini, Pula, Aritzo e Carloforte.

L’apertura del festival è affidata al gruppo Katalyk Folk Ensamble proveniente dalla repubblica russa della Jakutia (nella Siberia orientale), dal gruppo della Universidad Catòlica “San Pablo” di La Paz (Bolivia), e dell’associazione culturale “Gruppo folk Città di Assemini”, accompagnata da Antonio Scalas all’organetto e Giuseppe Orrù alle launeddas.

A partire dalle ore 20.30, i gruppi sfileranno in parata con i loro magnifici costumi tradizionali per le strade del centro per poi esibirsi a partire dalle ore 21.30 sul palco di Piazza del Popolo, in una iniziativa inserita nel cartellone “Dimensione Estate a Pula 2016”. 

Sempre giovedì 28, Assemini sarà sede di uno dei tanti eventi collaterali al festival: il convegno dal tema “La danza e la musica come mezzo per divulgare la propria identità nel mondo”. Appuntamento a partire dalle ore 15.30 presso la Spazio Tenda in località Sa Serra, all’interno dell’agriturismo Is Scalas. Interverranno relatori provenienti da Cuba, Argentina, Bolivia, Jacutia e Sardegna. A seguire, a partire dalle ore 17.00, prenderà il via il laboratorio di danza e musica popolare con la partecipazione attiva dei gruppi presenti.

Nella sua formula “Ethnodanza in Tour”, il festival “Is Pariglias” toccherà venerdì 29 Carloforte, sabato 30 Assemini, domenica 31 Aritzo, per tornare poi a Pula lunedì 1° agosto.

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La bellezza travolgente dei ritmi cubani, il mistero delle danze siberiane e della Patagonia, la magia delle tradizioni boliviane, in un confronto alla pari con la ricchezza e la varietà dei balli sardi. Compie quarant’anni “Is Pariglias”, lo storico festival delle danze identitarie, il primo nel suo genere nell’isola e che dal 1975 porta ad Assemini il meglio del folk mondiale. L’edizione 2016 vedrà protagonisti gruppi provenienti da Cuba, Patagonia (Argentina), Bolivia, Jacutia (Russia) e Sardegna, e si articolerà da giovedì 28 luglio a lunedì 1° agosto nei comuni di Pula, Carloforte, Assemini e Aritzo secondo la formula “Ethnodanza in Tour” che negli ultimi anni caratterizza l’appuntamento, organizzato dall’associazione culturale “Città di Assemini” con il sostegno degli assessorati regionali al Turismo e alla Pubblica Istruzione e in collaborazione con l’associazione Cioff, la Federazione Italiana Tradizioni Popolari e i comuni di Assemini, Pula, Aritzo e Carloforte.

Alle cinque serate di spettacolo si affiancheranno incontri e laboratori sulle tradizioni culinarie nel mondo, mostre e laboratori di danze tradizionali, per un cartellone ricchissimo e all’insegna del confronto tra tradizioni popolari dei cinque continenti, a conferma l’importanza della rassegna, la più longeva nel suo genere nell’isola.

Protagonisti del festival saranno il gruppo Katalyk Folk Ensamble proveniente dalla repubblica russa della Jakutia (nella Siberia orientale), il gruppo della Universidad Catòlica “San Pablo” di La Paz (Bolivia), dalla Patagonia (Argentina) arriverà il Grupo de Danza Albricias della città di San Martin de Los Andes, da Cuba il Ballet Folklòrico Maraguan dell’Università di Camagüey e dalla Sardegna i padroni di casa dell’associazione culturale “Gruppo folk Città di Assemini”, accompagnati da Antonio Scalas all’organetto e Giuseppe Orrù alle launeddas.

La quarantesima edizione del festival “Is Pariglias – Ethnodanza in Tour” si aprirà a Pula giovedì 28 luglio. A partire dalle ore 20.30, i gruppi provenienti da Jacutia, Bolivia e Sardegna sfileranno in parata con i loro magnifici costumi tradizionali per le strade del centro per poi esibirsi a partire dalle ore 21.30, sul palco di Piazza del Popolo, in un’iniziativa inserita nel cartellone “Dimensione Estate a Pula 2016”.

Sempre giovedì 28 Assemini sarà sede di uno dei tanti eventi collaterali al festival: il convegno dal tema “La danza e la musica come mezzo per divulgare la propria identità nel mondo”. Appuntamento a partire dalle ore 15.30 presso la Spazio Tenda in località Sa Serra, presso l’agriturismo Is Scalas. Interverranno relatori provenienti da Cuba, Argentina, Bolivia, Jacutia e Sardegna. A seguire, a partire dalle ore 17.00, prenderà il via il laboratorio di danza e musica popolare con la partecipazione attiva dei gruppi presenti.

Venerdì 29 il festival fa tappa a Carloforte, per la rassegna “Folklore internazionale nei borghi”. Dopo aver sfilato per le vie del centro indossando i costumi tradizionali, i cinque gruppi si esibiranno all’interno del Palapaise a partire dalle ore 21.30.

Sabato 30 luglio “Is Pariglias – Ethnodanza in Tour” torna ad Assemini, centro propulsore della manifestazione, per tre iniziative.

A partire dalle ore 11.00, nella sala che ospita il Museo delle Maschere presso l’agriturismo Is Scalas, in località Sa Serra, si terrà il convegno “La sacralità del cibo”, dedicato alle tradizioni culinarie nel mondo e ai pasti della longevità tra confronto internazionale e sapere popolare.

Coordinati da Mario Atzori (presidente della Consulta scientifica della Federazione Italiana Tradizioni Popolari), interverranno Maria Carmela Deidda dell’associazione culturale “Città di Assemini”, Roberto Pili dell’Associazione Mondiale della Longevità, Donatella Petretto e Andrea Loviselli dell’Università di Cagliari, Veronica Matta dell’associazione Sa Mata, Nora Beatriz Valverde dell’Università Cattolica La Paz (Bolivia), Julio Mariangel Toledo dell’Università della Patagonia (Argentina), Cesare Morales dell’Università di Camaguey (Cuba), Vinokurova Aleksandra (Jacutia) e Luigi Scalas (Federazione Italiana Tradizioni Popolari).

L’incontro è realizzato in collaborazione con il Centro Internazionale Ethnostudi di Assemini, l’Associazione Mondiale della Longevità, l’associazione culturale Sa Mata, la Panada Summer School di Assemini, la rete Ajò Impari, la rete degli Agriturismi del sud Sardegna e dalla mediatrice culturale Alessandra Melis.

La mattinata di sabato continuerà alle ore 12.30 con i gruppi ospiti che saranno protagonisti di un concerto di canti e musiche tradizionali popolari.

Ultimo appuntamento della giornata di sabato 30 ad Assemini sarà lo spettacolo di danze che vedrà protagonisti presso lo Spazio Tenda dell’agriturismo Is Scalas tutti i gruppi ospiti della 40a edizione del Festival.

Domenica 31 “Is Pariglias – Ethnodanza in Tour” fa tappa in Barbagia. Ad Aritzo saranno protagonisti i cinque gruppi provenienti da Cuba, Argentina, Jacutia, Bolivia e Sardegna, la cui esibizione, prevista per le ore 21.30, sarà preceduta dalla sfilata in abito tradizionale per le vie del paese.

La parte spettacolare della quarantesima edizione del festival “Is Pariglias – Ethnodanza in Tour” si chiuderà lunedì 1° agosto con un doppio appuntamento. Alle ore 11.30 ad Assemini, nella Sala Museo dell’agriturismo Is Scalas (località Sa Serra) si terrà l’iniziativa “Tra tradizione e innovazione a suon di musica”, un convegno/laboratorio che vedrà al centro anche il tema della ritualità della danza.

A Pula, invece, a partire dalle ore 21.30, in Piazza del Popolo si esibiranno i gruppi di Cuba, Argentina e Sardegna, per uno spettacolo che anche in questo caso, sarà preceduto dalla sfilata per le vie del centro dei costumi tradizionali.

La chiusura del festival sarà invece affidata mercoledì 10 agosto alla mostra fotografica “Le immagini della danza popolare internazionale”, che sarà allestita ad Assemini presso lo Spazio Tenda in località Sa Serra.