29 March, 2024
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«Una riunione estremamente proficua e positiva.»

Così i direttori generali dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi, e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari, Antonio D’Urso, hanno commentato l’esito dell’incontro che si è svolto questa mattina negli uffici della Regione di via Roma, a Cagliari, nel corso del quale sono state individuate le modalità per creare le necessarie condizioni di avvio e conclusione del percorso per arrivare all’equilibrio del bilancio di previsione dell’Azienda e, di conseguenza, garantire le stabilizzazioni del personale precario così come preannunciato alcune settimane fa. Dirigenti e funzionari dell’Assessorato e dell’AOU si sono confrontati per alcune ore, sino a eliminare ogni ostacolo amministrativo che precluda il raggiungimento dell’obiettivo fissato dall’assessore della Sanità Luigi Arru.

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La commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra (Cps) ha aggiornato i propri lavori a giovedì alle 10.00 per conoscere il Programma sanitario triennale 2018-2020 che sarà illustrato dall’assessore Luigi Arru e dal direttore generale dell’assessorato Giuseppe Sechi.

La commissione ha condiviso una proposta formulata dal consigliere del Pds Augusto Cherchi che, prendendo la parola ad inizio seduta sull’ordine dei lavori, ha sottolineato che «il Piano rappresenta lo strumento fondamentale di programmazione in materia sanitaria (che doveva essere approvato dalla Giunta entro il 31 dicembre del 2017) attraverso il quale il Consiglio esercita i suoi poteri di controllo economico, finanziario e di merito».

Per l’opposizione, il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, ha precisato che, in riferimento alla rete ospedaliera, «sarà necessario effettuare una comparazione fra le previsioni del Piano, il progetto votato dal Consiglio e agli atti successivi adottati dalla Giunta e dal Direttore generale dell’Ats».

All’ordine del giorno dei lavori di giovedì saranno inserite anche tre risoluzioni, sinteticamente illustrate dai proponenti: Luca Pizzuto (Art. 1 – Sdp) sulla rete oncologica, Emilio Usula (Misto) sulla terapia Vsn (stimolazione del nervo vago) per il contrasto all’epilessia e Daniela Forma (Pd) sul modello organizzativo dell’Areus.

Sono state unificate, infine, le tre proposte di legge presentate in materia di gioco d’azzardo.

 

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Il Consiglio regionale ha approvato le mozioni sulla mancata applicazione della riforma della Rete ospedaliera. In apertura di seduta il presidente ha riferito all’Aula che il gruppo di Fratelli d’Italia Sardegna ha cambiato nome in Fratelli d’Italia. I lavori sono iniziati con l’esame congiunto delle mozioni n. 424 (Cherchi e più) “in merito alla mancata applicazione del documento di ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 25 ottobre 2017 e agli atti adottati dalle Aziende sanitarie in contrasto con il documento, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento”; della n. 427 (Cossa e più) “sulla procedura di verifica di coerenza da parte del Ministero della salute della riorganizzazione della Rete ospedaliera della Regione ai sensi della legge n. 164 del 2014, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento”; l’esame dell’interpellanza n. 364/A presentata da Pierfranco Zanchetta (Cristiano popolari socialisti) “sulla necessità di fare chiarezza sullo stato di esecutività del piano di “Ridefinizione della rete ospedaliera” (da oltre 8 mesi in attesa del parere ministeriale) e sull’urgenza di dare attuazione alla riforma, compresi i presidi di zona disagiata, in essa disciplinati” e della mozione n. 435 (Tedde e più) “circa la discutibile e dannosa gestione delle problematiche sanitarie relative ai diabetici sardi e la richiesta di immediata rimozione dell’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale”.

Il presidente ha dato la parola ad Augusto Cherchi (PdS) per l’illustrazione della mozione 424, sottoscritta da esponenti della maggioranza e dell’opposizione. Il consigliere ha sottolineato che alla base della presentazione della mozione c’è la mancata attuazione della Ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna, nonostante il Consiglio regionale l’abbia approvata il 25 ottobre del 2017 e trasmesso il documento approvato dal Consiglio regionale al Ministero della salute per la prescritta verifica di coerenza. Augusto Cherchi ha evidenziato che l’assessore della Sanità, Luigi Arru, «ha ricordato al Consiglio regionale e alla competente Commissione consiliare permanente che il documento approvato dal Consiglio regionale, per esplicare i suoi effetti, necessita dell’esplicito riscontro positivo del Ministero rispetto alla verifica di coerenza». Il consigliere del Partito dei sardi ha poi aggiunto che l’assessore è stato sconfessato dal suo direttore generale che in commissione Sanità ha detto che la Riorganizzazione della rete ospedaliera è in vigore e operante dalla sua pubblicazione sul Buras l’11 dicembre 2017. Augusto Cherchi ha ricordato che «al presidente della Regione e all’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale è stata manifestata la necessità, diffusamente condivisa, che le aziende sanitarie regionali si astenessero dall’adottare atti organizzativi e/o amministrativi tali da porsi in contrasto con quanto previsto dal documento come approvato dapprima dalla competente Commissione consiliare e, successivamente, dal Consiglio regionale. Tuttavia – ha proseguito – si rileva l’adozione ex novo o il mancato ritiro in autotutela, di svariati atti delle aziende sanitarie, in evidente contrasto con la ridefinizione della rete ospedaliera approvata dall’istituzione rappresentativa della volontà del popolo sardo». Augusto Cherchi ha poi affronta il problema del Programma sanitario triennale «adottato dal direttore generale dell’ATS con deliberazione n. 1122 del 14 novembre 2017 nonostante, ad oggi, non sia stato ancora approvato dalla Giunta regionale previo parere della competente Commissione consiliare (come prescritto dall’articolo 7 della legge regionale n. 17 del 2016)».

Il consigliere di maggioranza ha evidenziato che nella sanità sarda regna confusione, disordine organizzativo, malcontento generale tra medici e pazienti, con ripercussioni sulla qualità dei servizi sanitari offerti. Augusto Cherchi si è poi soffermato sul tema dei malati diabetici che non hanno ricevuto il dispositivo per il controllo della glicemia come promesso dall’assessore. Il primo firmatario della mozione, infine, ha dichiarato che l’attività dell’assessore Luigi Arru è “politicamente censurabile” e ha annunciato che alla fine della seduta sarà presentato un ordine del giorno di censura politica dell’operato dell’assessore della Sanità.

Il presidente Gianfranco Ganau ha poi dato la parola a Michele Cossa (Riformatori sardi per l’Europa) per illustrare la mozione 427, sottoscritta anche da alcuni consiglieri della maggioranza.  L’esponente della minoranza ha spiegato che il testo cerca di fare chiarezza sull’attuazione del riordino della rete ospedaliera. «Questa rete è in vigore oppure no? E’ vero quello che ha detto l’assessore che deve aspettare la verifica di coerenza da parte del Ministero o ha ragione il direttore generale che dice che la ridefinizione della rete ospedaliera è vigente? Se è vigente cosa succederà se verranno chieste modifiche dal ministero e perché sono in piedi atti aziendali in contrasto con quanto previsto dalla rete ospedaliera?». Michele Cossa ha aggiunto che “quello che è successo nella sanità in questi anni è inverosimile” e che  “la riorganizzazione della rete è un intervento di primaria importanza, senza che però la Giunta abbia affrontato il problema della sanità territoriale”. Secondo il vice capogruppo dei Riformatori sardi «il risultato è che l’Ats non ha messo mano alla riorganizzazione dei servizi, regna il caos nella sanità territoriale, con personale distribuito in modo disomogeneo e con spostamenti continui dei dirigenti da un luogo all’altro». E ha aggiunto: «Definire la situazione caotica è poco». La sanità in Sardegna «si regge solo grazie al senso di abnegazione e di responsabilità di alcuni che, però, rischia di cedere». Michele Cossa ha detto di essere convinto che l’assessore non sia la causa della situazione attuale e che sia in perfetta buona fede, «ma dopo 4 anni e mezzo di Giunta però siamo arrivati a una situazione mai vista e ci sono responsabilità politiche». Sembra – ha continuato Michele Cossa – che lei su alcune cose non abbia controllo, che ci sia una parte dell’amministrazione regionale che decide in maniera autonoma, come per i farmaci equivalenti, decisione che sta mettendo in difficoltà le aziende sanitarie. Cossa ha chiesto chiarezza sulle intenzioni della Giunta sugli aspetti illustrati, ma anche «su quali siano le attività di riorganizzazione del sistema della continuità assistenziale e dell’emergenza urgenza, per adeguarli alle nuove esigenze sanitarie della popolazione, su quale sia la progettualità dell’Areus e sul ruolo dell’Ats nelle attività di committenza e nella centralizzazione dei servizi».

Il presidente Gianfranco Ganau ha dato la parola a Pierfranco Zanchetta (Cristiano popolari socialisti) per illustrare l’interpellanza 364. Il consigliere ha riaffermato la necessità di dare attuazione alla riforma della rete ospedaliera, da lui votata perché convinto potesse dare nuovo impulso e a migliorare la sanità nelle aree disagiate. Pierfranco Zanchetta ha affermato che «regna incertezza sull’esecutività della riorganizzazione della rete ospedaliera. E’ passato troppo tempo – ha detto – e oggi noi abbiamo necessità di risposte e certezze. Non è più rinviabile». Il consigliere ha poi ricordato cosa prevedesse la riorganizzazione per le aree disagiate: «Il Presidio di zona disagiata deve essere dotato: di un pronto soccorso presidiato H24 da un organico medico dedicato all’emergenza-urgenza, preferibilmente inquadrato nella disciplina specifica così come prevista dal decreto ministeriale 30 gennaio 1998 e, da un punto di vista organizzativo, integrato alla struttura complessa del DEA di riferimento che garantisce il servizio e l’aggiornamento relativo; di una unità di degenza di 20 posti letto di medicina generale con proprio organico di medici e personale sanitario non medico; di una chirurgia elettiva a media/bassa intensità di cura che effettua interventi in day surgery e/o week-surgery, con attività non prettamente di urgenza, ma che assicura, con proprio personale medico, anche attraverso l’istituto della pronta disponibilità, l’urgenza di bassa/intermedia complessità risolvibile in loco e che svolge la propria attività in stretto raccordo con il pronto soccorso. Il team chirurgico è in grado di disporre delle professionalità necessarie ad affrontare nelle 24 ore l’emergenza chirurgica secondo i protocolli di trattamento. L’area di degenza è organizzata in un unico modello di ricovero (con procedure di ricovero a ciclo continuo), dove è prevista un’area di degenza modulare (modulo di area medica e modulo di area chirurgica dotata di posti letto aggiuntivi) a sviluppo preferibilmente orizzontale; sono presenti un’area per gli esami di diagnostica di laboratorio; un servizio di radiologia con trasmissione di immagine collegata in rete al centro HUB o SPOKE più vicino, di anestesia, di farmaceutica e di emodialisi, un’emoteca, nonché gli ulteriori servizi specialistici di supporto alle attività internistiche e chirurgiche. L’Atto aziendale disciplina le modalità di rinforzo del Pronto soccorso negli ospedali di zona disagiata soggetti per stagionalità a forti variazioni di utenza. Negli ospedali di zona disagiata insulare sono assicurati tre posti letto tecnici aggiuntivi di pediatria; è confermato altresì il servizio di camera iperbarica».

Il presidente ha poi dato la parola a Marco Tedde (FI), per l’illustrazione della mozione 435. «Credo – ha detto – che oggi il Consiglio regionale si avvii a celebrare il crepuscolo della dignità della sanità sarda. Abbiamo mozione di sfiducia e una mozione di censura che sarà seguita da un ordine del giorno censorio che arriva da un gruppo di maggioranza. E’ un fatto di un peso politico straordinario. Assessore Luigi Arru ne deve prendere atto». Marco Tedde ha poi aggiunto che «questo quadro nasce a febbraio 2015 ricordo alcuni consiglieri di maggioranza tra i quali il presidente della Commissione Sanità avevano chiesto la rimozione dell’assessore della Sanità». Marco Tedde ha affermato che «la nostra mozione è di sfiducia anche se punta sul problema della patologia diabetica». Un problema che sta a cuore a tutta l’Assemblea e che l’assessore ha affrontato in maniera del tutto insufficiente con una gestione, secondo Tedde, inadeguata. Marco Tedde ha poi ripercorso la vicenda dell’acquisto dei sensori sottocutanei per la misurazione della glicemia, sottolineando in conclusione che «nonostante i nuovi dispositivi siano stati inseriti nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, nei Livelli essenziali di assistenza ed abbiano ottenuto la medesima classificazione dei dispositivi tradizionali più costosi già in uso e distribuiti in convenzione dal SSN e regionale, i nuovi strumenti per la cura della patologia diabetica non vengono di fatto forniti gratuitamente ai pazienti sardi». E che «ad oggi l’Amministrazione regionale non ha assunto atti amministrativi idonei a far seguire i fatti alle parole e agli impegni assunti dall’assessore regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale. E che alla luce di quanto dichiarato dall’assessore regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale la mancata distribuzione dei nuovi dispositivi per il monitoraggio della glicemia dipende esclusivamente dalla mancanza di volontà politica da parte dello stesso assessore e dell’Amministrazione regionale». «Con questa mozione – ha detto Marco Tedde – impegniamo il presidente Francesco Pigliaru a prendere atto della discutibile e dannosa gestione delle problematiche sanitarie in Sardegna e, in particolare, di quelle relative ai diabetici sardi e revochi con decorrenza immediata l’incarico assessoriale con conseguente rimozione dell’assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale; di intervenire presso l’assessorato regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale allo scopo di dare seguito agli impegni assunti qualche mese fa dall’Assessore, circa la distribuzione gratuita ai diabetici sardi dei dispositivi per il controllo ed il monitoraggio della glicemia; e che anche in Sardegna, come in tutte le regioni italiane, siano rimborsati i nuovi farmaci per la cura del diabete di tipo 2 in grado di minimizzare le pericolose ipoglicemie».

Per il consigliere di Forza Italia c’è «una gestione complessiva della sanità sarda non dignitosa: lo dice anche una parte della maggioranza, lo dicono le associazioni degli ammalati, i medici e non». Marco Tedde ha esortato l’assessore a un atto di responsabilità: «Se si dimette ora avrà il nostro ringraziamento e di tutta la sanità sarda e dei pazienti sardi». 

Dopo l’on. Marco Tedde ha preso la parola l’on. Edoardo Tocco (FI), secondo cui «questo per l’assessore Luigi Arru è l’epilogo di una situazione della sanità sarda che ormai è arrivata al collasso e all’implosione. E’ il punto definitivo della legislatura, il punto di caduta della Regione: sarebbe meglio quasi evitare le sue dimissioni per arrivare alla distruzione definitiva, con noi sulla sponda del fiume ad aspettare. Sarebbe meglio se i colleghi della maggioranza parlassero in quest’Aula e non nei corridoi». L’oratore ha ricordato la vertenza Aias, «con 3 mila sardi senza stipendio da 11 mesi» e ha parlato anche della chiusura del reparto di Chirurgia Plastica al Brotzu «per favorire il policlinico universitario: posso essere anche querelato, non ho paura».

Sempre per Forza Italia è intervenuto l’on. Mariano Contu, che ha detto: «In tutti questi anni non ci avete mai dato idea di come si faccia una programmazione sanitaria che risponda ai bisogni della popolazione ed è ora del tutto normale che dalla maggioranza, dai banchi del Partito dei Sardi, arrivi questa richiesta di dimissioni. Fino a oggi avete soltanto disatteso gli atti di programmazione del Consiglio regionale».

Per l’on. Raimondo Perra (Socialisti), presidente della commissione Sanità, «è bene però ricordare che siamo partiti da un disavanzo spietato che raggiungeva quasi i 400 milioni e con il ministero che era già pronto a commissariarci. Se non ricordiamo questo diventa difficile affrontare il dibattito odierno: abbiamo rischiato la chiusura di 5 ospedali con l’applicazione del DM70, se solo il ministero avesse inviato un commissario». Per l’oratore «il Consiglio regionale ha già approvato la riforma della rete ospedaliera e la commissione ha fatto sforzi enormi ascoltando tutti e cercando di sardizzare i contenuti del DM70. Noi sappiamo che non è tutto a posto ma sappiamo anche che non esiste la riforma che accontenta tutti né esiste la riforma che subito dimostra la sua validità. Dobbiamo avere pazienza: siamo usciti da un tunnel».

Di opposto avviso Forza Italia, con l‘on. Stefano Tunis (FI) che ha premesso di «interpretare in modo preciso l’intento della mozione: serve processare un uomo ma le decisioni strategiche assunte dalla maggioranza e in ultima sede dal presidente della Regione». Per l’on. Stefano Tunis «è bene che il presidente Francesco Pigliaru sappia che sarà un altro il candidato presidente della Regione e lei che oggi pone la fiducia sarà indicato a breve come l’unico responsabile. Rassegni ora le dimissioni e liberi questa assemblerà dal peso: nessuno si spaventa se lei davvero si dimette oggi. Siamo qui per suggerirle con passione di fare questo e avere poi una campagna elettorale leale: a nessuno della attuale maggioranza sarà consentito dire che è venuto dallo spazio. Chi viene dopo di lei non potrà fare la vergine». Rivolto ai colleghi del Partito dei sardi ha detto: «Scegliere da che parte stare, se siete disposti a costruire un futuro diverso per quest’Isola».

Per l’on. Angelo Carta (PSd’Az) «non va bene cercare capri espiatori e l’analisi dei mali della Sanità sarda non ci consente di approcciare il tema come ragazzini davanti al primo sacramento. Nessuno è indenne perché tutti hanno usato la sanità, per fini legittimi ma che non sempre sono coincisi con gli interessi generali del popolo sardo. Non assolvo oggi Luigi Arru e Francesco Pigliaru, che hanno proceduto senza gradualità alla nascita dell’azienda unica della salute. Oggi avrei voluto indagare qui anche sulle responsabilità del dottor Fulvio Moirano, che non avete tenuto sotto controllo. Non voterò la mozione perché, ripeto, non credo nei capri espiatori ma resta tutta la responsabilità di tutta la maggioranza nell’aver fatto scelte del tutto sbagliate».

Ha preso poi la parola l’on. Marco Tedde (FI), che ha detto: «Nessuno può negare che siamo arrivato all’ultimo gradino dei valori della Sanità dell’ultimo decennio con liste d’attesa di 255 per una mammografia e 127 per una tac. E’ al collasso anche il sistema 118, che è la colonna portante della sanità, mancano decine di medici nelle postazioni medicalizzate. Nel mentre il deficit generale della Sanità sarda cresce: ci vuole chiarire l’assessore Luigi Arru quali sono i numeri economici esatti dello sfascio della Sanità sarda? Già nel 2015 la maggioranza aveva chiesto la rimozione dell’assessore: non è un caso”. Per il consigliere algherese “è del tutto inappropriata la gestione delle patologie diabetiche».

Per il Pd ha preso la parola il vice capogruppo, on. Roberto Deriu, secondo cui «il Consiglio avrebbe dovuto occuparsi della spesa sanitaria invece che occuparsi di quella malattia, di quella medicina mancante, di quell’affaruccio di periferia, perché ciò è fondamentale nella vita di un consigliere. Tutto ormai è purtroppo ridotto alla personalità dell’assessore o del presidente e noi, sia chiaro, non celebreremo un processo pre-giacobino in attesa che arrivino i giacobini che nei fatti stiamo invocando. Oggi celebriamo invece un processo alla nostra incapacità di essere assemblea legislativa e non siamo stati capaci nemmeno di leggere i dati economici della gigantesca spesa della Sanità sarda. Non considero utili argomenti come la rimozione di un assessore se non siamo stati in grado di dire ai sardi come sono stati spesi i soldi della Sanità, se si poteva risparmiare e come».

Per l’on. Giovanni Satta (Psd’Az) «sarebbe bello se il presidente Francesco Pigliaru andasse in giro per gli ospedali sardi a vedere come sono ridotti. A luglio del 2016 fu approvata la riforma sanitaria e io mi astenni per darvi fiducia. Ora posso dire che la vostra riforma è stato un disastro, nei pochi tratti in cui è stata applicata». Sull’elisoccorso l’on. Giovanni Satta ha detto: «Noi abbiamo un elicottero ogni 500mila abitanti e in Lombardia sono 9 milioni con cinque elicotteri. Non ditemi che noi abbiamo una geografia particolare perché in Lombardia, se è per questo, ci sono le Alpi e i laghi».

Per i Riformatori sardi è intervenuto l’on. Michele  Cossa, che ha invitato l’assessore Luigi Arru a fare lo speaker: «Lei si è distinto per annunci in questi anni, è stato bravissimo. Ma la realtà la contraddice perché quasi nulla di quello che ha annunciato è stato fatto. Per i primi tre anni è campato sui disastri che ha trovato e presumo che il suo successore per i primi tre anni camperà sui disastri lasciati da lei». L’ex sindaco di Sestu ha detto che «la gestione della Asl unica è disastrosa, mancano perfino i libretti pediatrici per i neonati. E’ tutto il sistema che si è incartato e abbiamo voglia noi di costituire commissioni di inchiesta se lei, assessore Arru, non mette mano ai problemi concreti. Siamo davanti a un’incompetenza manifesta in tanti settori della Sanità, spesso causate non da mancanza di fondi ma da incapacità organizzativa. E tutto questo produce un supplemento di pena inaccettabile per i malati e i loro familiari: vi rendete conto che per una colonscopia bisogna attendere 18 mesi? E’ allucinante quanto la situazione dell’Aias, dove le prestazioni aggiuntive sono imposte dall’Asl e poi contestate da chi le ha imposte».

Giorgio Oppi (Udc) ha parlato di “massima involuzione della sanità in Sardegna” ed ha affermato che “sono scontenti malati, medici e cittadini”. L’esponente della minoranza ha ricordato le “lunghe” liste d’attesa ed ha preannunciato il potenziamento del Cup “solo in prossimità delle scadenze elettorali”. GiorgioOppi ha criticato le scelte strategiche («la asl unica non è la soluzione per la sanità sarda») e ha definito “disordinata” la gestione del manager Ats. «La sanità sarda – ha tuonato il leader Udc – cade a pezzi e mancano persino i medici». Il consigliere scudocrociato ha inoltre criticato la politica degli annunci per l’apertura del Mater Olbia («abbiate il coraggio di dire che nel 2018 non si potrà aprire») ed anche la gestione della vertenza Aias («Fulvio Moirano ha scelto pessime persone nei posti più importanti»).

Emilio Usula (Rossomori) ha ricordato il voto contrario “alla riforma sanitaria perché  incoerente rispetto ai fabbisogni dei cittadini e dei territori”. Il consigliere che si è dichiarato “non in maggioranza ma non in sintonia con l’opposizione” ha annunciato il voto favorevole alla mozione n. 424 (Cherchi e più) ma non a documenti di sfiducia nei confronti dell’assessore. «Davanti a disservizi e carenze – ha però dichiarato Emilio Usula – abbiamo visto fare spallucce e persino le riunioni in commissioni sono state percepite dall’assessore soltanto come incombenze e non come momenti di confronto». Sulla vertenza Aias, Emilio Usula ha parlato di «contraddizioni e aspetti inquietanti» ed ha evidenziato la «situazione disperata in cui versano i 1.300 lavoratori»”.

Luigi Ruggeri (Pd) ha invitato il Consiglio a «ragionare sul merito degli argomenti» e non già a confrontarsi sulla sanità in generale e sulle politiche della giunta. L’esponente della maggioranza ha difeso l’operato dell’assessore in ordine alle iniziative per le cure del diabete («nel 2014 abbiamo la costituito la consulta diabetologia per mettere in rete esperienze vigenti nella regione») ed ha affermato che “il problema vero è quello dei farmaci biosimilari, considerato che la Sardegna è il luogo dove sono meno utilizzati».

«In troppi ormai parlano di malasanità – ha dichiarato Antonello Peru (Fi) – e nessuno della minoranza ha piacere di parlare di sfiducia e censura all’assessore». Il consigliere della minoranza ha ricordato la mozione discussa in Aula lo scorso 14 marzo e gli impegni disattesi dall’assessore sui misuratori della glicemia (free style e freestyle). Antonello Peru ha inoltre invitato l’assessore a fornire chiarimenti sugli annunciati tagli nella Medicina e Chirurgia dell’Aou di Sassari.

Eugenio Lai (Art. 1 – Sdp) ha dichiarato in apertura del sui intervento il voto contro la sfiducia: «Non è corretto addossare sull’assessore Luigi Arru le responsabilità di ciò che non va nella sanità sarda». Il consigliere del centrosinistra ha ricordato quella che ha definito «una drammatica eredità ricevuta dal centrodestra” ed ha evidenziato le “ormai prossime stabilizzazioni, i concorsi per assumere nuovo personale e l’attivazione dell’elisoccorso». Sul caso Aias, a giudizio di Eugenio Lai, l’assessore Luigi Arru «si è dimostrato coraggioso nell’interpretare la volontà del Consiglio regionale» e si è detto favorevole alla costituzione di una fondazione pubblica per garantire i servizi resi dall’Aias.

Particolarmente critico l’intervento del consigliere del Pds, Roberto Desini, che ha affermato di intervenire in Aula «da cittadino libero, da consigliere regionale libero che non ha in quota primari, né assunzioni, né trasferimenti di personale amico, né segnalazioni di imprese nelle forniture». Il consigliere della maggioranza ha ricordato l’attività di indirizzo e controllo condotta sulla Sanità (25 interrogazioni, 13 mozioni e 9 interpellanze) per affermare che «non c’è, dunque, da meravigliarsi, se i toni alle volte possono essere vibranti, perché conseguenze di atteggiamenti non corrispondenti alle sollecitazioni promosse in materia di sanità».

Ricordando l’affermazione dell’assessore Luigi Arru dell’agosto 2014 («non ho la maglietta di superman»), il consigliere Pds ha tuonato: «L’assessore, viste le bugie raccontate ai sardi, deve indossare quella di Pinocchio». Il consigliere Roberto Desini ha quindi rammentato con tono polemico le segnalazioni e le richieste di chiarimenti a suo tempo fatte, sugli interinali alla Asl di Sassari, sull’acquisto di macchinari obsoleti senza gara ed ha così concluso il suo duro intervento: «Le lacrime dell’assessore Luigi Arru in occasione dell’approvazione della riforma sanitaria ricordano da vicino quelle dell’ex ministro Fornero, mi auguro che per l’assessore non ci sia dunque un’altra esperienza politica».

Francesco Agus (Misto) ha criticato i termini della discussione («non è utile trattare tutti gli argomenti della sanità con tutti i consiglieri schierati nel gioco delle parti») ed ha affermato che «non tutte le criticità possono essere imputate all’azione politica di questa giunta e dell’assessore Arru». «L’eredità è stata pesante – ha dichiarato il consigliere della maggioranzae nonostante le difficoltà nessuno ha nostalgia dei manager che assumevano commercialisti o pensavano a gestire parcheggi negli ospedali». A giudizio di Francesco Agus il fallimento della commissione d’inchiesta sui costi della sanità è stata «un’occasione perduta per fare chiarezza sul sistema» ed ha ricordato le difficoltà nella gestione della sanità sarda anche per effetto dell’accordo sulle entrate ormai vecchio di dodici anni.

Luca Pizzuto (Art. 1 – Sdp) ha accusato la minoranza di dare «un’impostazione sbagliata alla discussione» e di avere sbagliato «la strategia perché ci costringe a difendere il fortino». Il consigliere della maggioranza ha evidenziato «la pesante eredità ricevuta dal centrodestra» e l’impegno della Giunta e del centrosinistra «per mettere a posto le cose». Luca Pizzuto ha ricordato la contrarietà del suo gruppo «per la rimodulazione del progetto Mater Olbia» e i risultati positivi nel frattempo raggiunti con lo sblocco dei concorsi Ats e la «messa in ordine della vertenza Aias». «Difendo con orgoglio il lavoro fatto con la riforma sanitaria – ha spiegato Luca Pizzuto – che ha impedito l’applicazione del decreto ministeriale che si darebbe abbattuto sull’Isola come una mannaia che avrebbe cancellato nove ospedali». Il consigliere ha quindi chiesto delucidazioni sull’iter ministeriale della riforma ospedaliera ed ha così concluso: «Ho elementi di delusione nella gestione della sanità sarda ma voterò contro la sfiducia e darò fiducia all’assessore nella speranza che le criticità possano essere risolte positivamente».

«Tra qualche il consigliere Pizzuto avrà modo di coordinare le strategie della minoranza», così il capogruppo FdI, Paolo Truzzu, ha aperto il suo intervento e replicato all’esponente di Art. 1 – Sdp. Paolo Truzzu ha quindi ricordato le criticità della sanità sarda ed ha posto l’accento sulle responsabilità «di chi governa ormai da quattro anni e mezzo». A giudizio di Truzzu «è stata sbagliata la scelta della Asl unica” ed ha criticato «quelli della maggioranza che sfilano in strada con la fascia tricolore contro l’Ats e poi vengono in Aula a difenderla». «Assumetevi le responsabilità delle vostre scelte – ha attaccato Paolo Truzzu – perché la vostra è stata una scelta folle che ha tolto alla politica il ruolo di controllore e avete commissariato l’assessore della sanità e il presidente della Giunta con la nomina del manager Moirano». Il capogruppo del centrodestra ha concluso il suo intervento ricordando, a titolo esemplificativo, la situazione in cui versa l’ospedale Brotzu di Cagliari.

Il capogruppo Upc, Pierfranco Zanchetta ha ribadito i concetti espressi nell’illustrazione dell’interpellanza ed ha invitato l’assessore «a passare dalle parole ai fatti con la piena applicazione della rete ospedaliera». «La riforma non è un disastro – ha precisato il consigliere della maggioranza – ma ha elementi qualificanti dell’offerta sanitaria, l’urgenza è dare attuazione a quella riforma e l’assessore non può lasciare quest’Aula senza assumere quest’impegno nella formalità degli atti e non solo con le parole».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, in apertura del suo intervento, ha ricordato i dati forniti dal Consorzio per la Ricerca economica applicata in Sanità che assegnano alla Sardegna la maglia nera nella classifica della qualità dell’offerta sanitaria. «La vostra gestione ha fallito – ha detto Gianluigi Rubiu – registriamo una perdita di qualità e l’allungamento delle liste d’attesa. Alcuni territori tra i quali il Sulcis Iglesiente si trovano in forte difficoltà».

Rubiu ha poi contestato la mancata distribuzione dei micro diffusori di insulina ai diabetici («Sono strumenti che permettono ai pazienti di liberarsi dalla schiavitù dell’iniezione quotidiana) e la presa di posizione della Giunta sulla vicenda Aias: «Occorre dare risposte ai 1.300 dipendenti – ha affermato Gianluigi Rubiu – è falso dire che le fideiussioni sono fasulle. Sono state garantite dalla Banca d’Italia. Il 90 delle fideiussioni rilasciate nel nostro Paese sono fatte da assicurazioni straniere».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha annunciato il voto contrario alla mozione presentata dalla minoranza: «Voterò invece a favore di quella presentata da Augusto Cherchi (Pds) perché ne condivido i contenuti». Daniele Cocco ha poi sottolineato che in Aula si faccia il gioco delle parti. «Oggi contestate Luigi Arru ma se si dovesse votare la sfiducia alla Giunta anche voi sareste in difficoltà perché tra i 60 consiglieri presenti nessuno vuole andare a casa». Il capogruppo di Art. 1 – Mdp, dopo aver ricordato le difficoltà nel mettere mano alla riforma sanitaria, si è detto sicuro della possibilità di trovare una soluzione ad alcune questioni. «Moltissime delle istanze sollevate dalle mozioni possono avere risposta. Siamo comunque contrari a qualsiasi mozione di sfiducia o di censura».

Il presidente del gruppo del Partito dei Sardi Gianfranco Congiu, ricordando il lungo iter che portò all’approvazione della Riforma sanitaria, ha citato il contributo dato dal suo partito che nell’occasione presentò circa 80 emendamenti. «Sanità fa rima con dignità – ha detto Gianfranco Congiu – non solo quella dei cittadini sardi ma anche quella di noi consiglieri. La stessa che ha richiamato l’on. Deriu quando ha ricordato che questo Consiglio non è stato capace di incidere sulla spesa sanitaria e oggi chiede una mozione di censura. Quando si è discussa la riforma noi siamo riusciti a scongiurare l’applicazione del DM 70 in Sardegna».

Gianfranco Congiu ha poi sottolineato l’esigenza di spiegare il perché quella riforma non decolli e perché non si attuino gli ordini del giorno del Consiglio. «Noi con la nostra mozione stiamo ponendo due questioni che riguardano lo stop alla riforma della rete ospedaliera e la mancata assistenza ai diabetici. Non stiamo qui ad aprire un dibattito generale sulla Sanità. Diamo un senso politico a questi due argomenti. Ecco perché, registrata la convergenza dell’intero Consiglio, abbiamo deciso di convertire la mozione in un ordine del giorno  di censura. Ho lavorato per una riforma che non viene attuata, è coerente presentare un atto di censura».

Il presidente del gruppo Misto Annamaria Busia ha manifestato il suo imbarazzo per l’andamento del dibattito in Aula. «Io sono convinta che la riforma non può essere attuata perché è una riforma sbagliata. L’ho detto in tempi non sospetti illustrandone le ragioni. La responsabilità è di tutti coloro che l’hanno votata. Oggi c’è una situazione curiosa: le mozioni sono state presentate da chi era a favore e da chi l’ha contrastata. Questo dibattito è tardivo. Io chiesi le dimissioni dell’assessore quando denunciai un caso gravissimo che se fosse stato risolto avrebbe portato denaro in cassa e risolto una situazione che ha creato tantissimi problemi (Project Nuoro ndr). A cosa servono oggi le dimissioni di Luigi Arru? Adesso la situazione è drammatica, realtà come il Brotzu, prima considerate eccellenze, oggi presentano gravissime carenze. Sulla Brest Unit sta accadendo quello che avevo paventato: manca un team dedicato alla chirurgia della mammella come impongono le linee guida. Non voterò nessuna di queste mozioni. Non possono così come sono state impostate portare a una soluzione».

Il presidente del Pd Pietro Cocco ha difeso la riforma sanitaria: «Fare le riforme è sempre difficile, scatena la reazione di coloro che vogliono difendere lo status quo. Il tema dei diabetici è importante – ha detto Pietro Cocco – riguarda pazienti che hanno bisogno di essere seguiti e monitorati giorno per giorno. Occorre però fare chiarezza sul tipo di sensori di cui si parla. E’ interesse dell’assessore dare una risposta».

Sulla riforma della Rete ospedaliera, Pietro Cocco ha ricordato che l’attuale maggioranza ha avviato il riordino mettendo mano a un piano atteso da anni. «Oggi il sistema non funziona come dovrebbe, ma prima non andava meglio. Abbiamo avuto il coraggio di fare la riforma, abbiamo raccontato una nuova storia che però va seguita fino in fondo. Se non l’avessimo fatta avremmo subito le direttive nazionali. L’assessore ha però il dovere di spiegare il perché dei ritardi». Sul contenuto delle mozioni il presidente del gruppo Pd è stato chiaro: «Censure e ammissioni di fallimento non stanno né in cielo né in terra. Nessuno ha il titolo per farlo».

Secondo Alessandra Zedda, capogruppo di Forza Italia, la difesa blanda fatta dall’Aula all’assessore è indicativa. «I numeri del ministero della sanità ci collocano agli ultimi posti in Italia. Che male vi hanno fatto i sardi che vi hanno pure votato? Nel 2014 avete tentato di fare una riforma costruendo una casa con materiali scadenti, facendoci credere che stavate costruendo la casa del futuro».

Alessandra Zedda ha poi contestato la scelta della Asl unica e l’accorpamento dei presidi ospedalieri. «Continuate inoltre a guidare le varie aziende con atti aziendali non rispettosi della normativa nazionale e regionale. Avete messo la Sanità nelle mani di due persone: il direttore generale dell’assessorato Giuseppe Sechi e quello dell’Ats Fulvio Moirano che vi hanno di fatto commissariato».

Alessandra Zedda ha poi rivendicato il ruolo svolto dalla minoranza: «Siamo stati gli unici coerenti. Nessuno dai banchi dell’opposizione è stato in grado di imporsi a questo disastro. La spesa è cresciuta a dismisura. A San Gavino si è passati da uno a tre dipartimenti». In conclusione del suo intervento, l’esponente della minoranza ha fatto riferimento alla vertenza Aias: «E’ possibile che Fulvio Moirano non sapesse che la Regione ha cambiato tesoriere e per questo c’è stato un ritardo nel trasferimento delle risorse. Aias ha tutte le ragioni a dire di non essere stata pagata».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi dato la parola per la replica all’assessore alla Sanità Luigi Arru: «La riforma era necessaria perché i conti della sanità sarda erano fuori controllo – ha detto Luigi Arru – il Mef chiedeva un intervento. La Rete ospedaliera è una norma, ma è vero che il Mef ci ha chiesto documenti per capire se rispondeva ai Lea. Ci hanno fatto osservazioni per capire se si garantivano alcune prescrizioni del Dm70». L’assessore ha poi difeso l’operato della Giunta elencando una serie di interventi finalizzati a porre rimedio a una situazione di inefficienza che si trascina da anni: «La Riforma era necessaria perché avevamo un disavanzo di 400 milioni di euro. Oggi stiamo resistendo al tentativo di altre regioni speciali di farci entrare in un piano di rientro formale. Noi abbiamo resistito, perché questo avrebbe bloccato il turnover e comportato il ricorso ai ticket. Il disavanzo non è comunque aumentato».

Sul problema della mancata distribuzione dei micro diffusori ai diabetici, Luigi Arru ha ammesso le difficoltà nell’applicazione della delibera, ma ha ricordato il giudizio dato da un istituto di monitoraggio secondo il quale la rete sarda è una delle migliori a livello nazionali.

L’assessore infine ha parlato dei risultati ottenuti con l’avvio dell’elisoccorso e della riorganizzazione della rete oncologica. «Ci sono problemi e non l’abbiamo negato, sulle liste d’attesa dovuto in gran parte alla presenza di tanti lavoratori a tempo. Un problema che stiamo risolvendo con 500 stabilizzazioni e 500 nuove assunzioni».

Sul Mater Olbia l’assessore ha spiegato che «in due mesi è stato fatto ciò che non si è fatto in 10 anni: «Non è responsabilità nostra se sono stati cambiati tre partner scientifici».

Per quanto riguarda la vicenda Aias, Luigi Arru ha ribadito che la Regione ha sempre messo i soldi a disposizione. «La stessa Aias dichiara di aver ricevuto 150 milioni in questa legislatura. Non c’è correlazione tra il mancato pagamento degli stipendi e i ritardi nelle erogazioni. Il contenzioso riguardava 42 milioni. Poi sono diventati 15 milioni sui quali abbiamo chiesto una fideiussione. Le famiglie sono alla fame non per colpa della Regione». Rispondendo, infine, al consigliere Roberto Desini (Pds) Luigi Arru ha detto: «Non sono Pinocchio, ci ho messo sempre la faccia».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi dato la parola ai presentatori delle mozioni per le repliche.

Augusto Cherchi (Pds) si è dichiarato insoddisfatto delle risposte della Giunta: «Perché il Ministero fa rilievi sui Lea se non li monitorizza dal 2010? Lo avete ricordato al Ministero?». Sul disavanzo Augusto Cherchi ha citato  la sentenza della Consulta del 2015 in cui si dice che lo Stato italiano non ha competenza sulle norme finanziarie delle regioni che si pagano per intero la Sanità mentre per il problema dei micro diffusori ai diabetici ha affermato: «Perché fare una delibera per assicurare i freestyle a 3.000 pazienti? Ci sono 12mila sardi che potenzialmente ne hanno bisogno. Ci siamo accodati alla gara del Piemonte per acquistare i diffusori. Il lotto 5 è stato sospeso per due volte». Augusto Cherchi ha quindi concluso: «La Riforma va applicata, ci piaccia o no è la nostra riforma, però ho posto un altro problema sull’adeguamento degli atti alle leggi approvate in Consiglio. La legge 17 impone vincoli sugli atti di programmazione che non possono essere delegati ai direttori generali».

Anche Michele Cossa (Riformatori) si è dichiarato insoddisfatto: «E’ vero che la croce non può essere caricata tutta sulle spalle dell’assessore Arru. A lui rimproveriamo 5 anni di gestione in cui la situazione è peggiorata. Le riforme sono indispensabili, ma forse sono state fatte tardi e in modo sbagliato, altrimenti non si spiegherebbe lo stato del sistema e la percezione che ne hanno i cittadini. Aumentano i viaggi della speranza, chi se lo può permettere va a curarsi fuori perché non si fida dei sanità sarda. Un ruolo devastante lo ha giocato l’attacco alla sanità cagliaritana. La vergogna del Brotzu incide pesantissimamente».

Cossa ha poi rimproverato l’assessore per non aver detto cosa farà degli atti aziendali una volta che arriverà la risposta del Ministero sulla riordino della Rete ospedaliera e per non aver chiarito i termini della riorganizzazione del personale: «Vanno bene le stabilizzazioni ma il problema è assorbire personale o efficientare le risorse umane presenti nelle aziende sanitarie? La sfida è questa».

Insoddisfatto anche il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta: «Credo si debba partire dai più deboli che hanno difficoltà di mobilità e necessitano di attenzioni. La mia insoddisfazione nasce per il fatto che ha trascurato questo aspetto».

Pierfranco Zanchetta ha poi rimarcato la necessità di dare attuazione agli atti del Consiglio: «Occorre riconoscere il lavoro del Parlamento sardo. Il Trentino Alto Adige ha bandito concorso per nuovo manager della sanità dopo la cacciata del precedente che non rispondeva alle richiesta del corpo sociale».

Per Marco Tedde (Forza Italia) le risposte dell’assessore sono insufficienti:«Fare riforme è difficile, lo sappiamo, ma è stato molto semplice arenare quella riforma.

Il collega Roberto Desini sbaglia a definire Luigi Arru “Pinocchio”. «Lui e Francesco Pigliaru sono piuttosto paragonabili al Gatto e alla Volpe». Secondo Marco Tedde la sanità non si gestisce con i sofismi ma con scelte politiche. «Quando le scelte mancano le riforme si arenano. Per quale motivo il Ministero deve dare il placet sulla riorganizzazione della Rete ospedaliera? Il Mef deve dare risposte solo sul Mater Olbia. Si vuole fare lo stesso che si è fatto per il presidio di Alghero Ozieri, si dice che sarà fatto entro il 2018 e poi non viene avviato nessun procedimento. E’ una presa in giro per tutti gli abitanti di quei territori».

Duro il giudizio di Marco Tedde anche sull’Aias: «Avete parlato di fideiussioni farlocche, è bene che andiate in Procura, fate l’opposizione ai decreti ingiuntivi oppure pagate. In questo modo Aias potrà pagare i dipendenti. Le prestazioni vanno pagate. Ci sono costi di esercizio. Smettetela con questi artifizi e questi raggiri».

Al termine delle repliche il presidente Ganau ha chiesto chiarimenti sulla natura dell’ordine del giorno presentato: «E’ unitario o invece si tratta invece di un odg di censura presentato da una sola parte politica? Se non è unitario non può essere discusso prima di tre giorni».

Il capogruppo di forza Italia Alessandra Zedda ha chiesto dieci minuti di sospensione che sono stati accordati.

Alla ripresa dei lavori il presidente Gianfranco Ganau ha preso atto della mancanza di un odg unitario e ha quindi messo in votazione le singole mozioni partendo dalla n. 424 (Cherchi e più).

Per dichiarazioni di voto è intervenuto il consigliere Piermario Manca (Pds): «Apprezziamo la passione dell’assessore, ma noi abbiamo chiesto risposte su due problemi e su questo insistiamo. Lei non ha risposto, abbiamo votato la riforma e pretendiamo che sia applicata. Non stiamo dicendo cose stratosferiche, non siamo dei marziani».

Per Alessandra Zedda: «Non è un buon lavoro quando si chiudono reparti come il Marino o si declassa il Brotzu. L’assessore inoltre non ha mai risposto sulla chirurgia plastica – ha detto – per non parlare della sanità privata. I Centri di riabilitazione si lamentano: anche questi sono dei pazzi? In un territorio come la Sardegna non è pensabile accorpare 200mila prestazioni». 

Il consigliere Roberto Desini (Pds) ha dichiarato voto favorevole alle mozioni su rete ospedaliera e diabetici e si è rivolto direttamente al presidente della Giunta: «Non è un discorso di lealtà e fedeltà alla maggioranza ma di onestà intellettuale». A favore anche il consigliere Peru (Fi) che ha invitato l’assessore a chiarire sui tagli ai reparti di gastroenterologia, medicina, chirurgia e lungo degenze nella Aou di Sassari. La consigliera Annamaria Busia (Misto) ha dichiarato voto di astensione mentre Giorgio Oppi (Udc) si è dichiarato a favore ed ha replicato alle dichiarazioni dell’assessore: «È poco informato, perché la spesa farmaceutica è peggiorata e non è vero che mancano ristrutturazione da trent’anni». Voto favorevole per tutte e tre le mozioni è stato dichiarato dal capogruppo FdI Paolo Truzzu («Ringrazio Luigi Arru perché mi ha convinto a votare anche quella di sfiducia»).

Posta in votazione è stata approvata (45 sì su 45 votanti) la mozione n. 424 (Cherchi e più che impregna il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Luigi Arru«a riferire in Aula in ordine alle problematiche sopra esposte e sugli specifici atti di organizzazione e amministrativi adottati dalle aziende sanitarie regionali in contrasto con il documento di ridefinizione della rete ospedaliera approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 25 ottobre 2017; e ad assumere ogni iniziativa necessaria al fine di ricondurre l’attività delle aziende sanitarie regionali nell’alveo della legittimità e della conformità alle norme legislative e ai documenti approvati dal Consiglio regionale in materia».

Approvata (42 sì su 43 votanti) anche la mozione n. 427 (Cossa e più) che impegna presidente e assessore a riferire in Aula su:

«1) sulla vigenza o meno del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera approvato dal Consiglio regionale in data 25 ottobre 2017; 2) sulla veridicità delle notizie di stampa secondo cui il ministero della Salute avrebbe richiesto molteplici chiarimenti di merito sul provvedimento;

3) su quali siano, in particolare, gli aspetti del provvedimento che necessitano di approfondimenti e di chiarimenti e che stanno ritardando la conclusione della verifica di coerenza ai sensi della legge n. 164 del 2014 da parte del Ministero della salute;

4) su quali siano i tempi previsti e concordati per il completamento della fase di verifica da parte del Ministero della salute;

5) su quali siano le azioni che la Regione sta eventualmente ponendo in essere per accelerare tale verifica di coerenza da parte del Ministero;

6) su quale sia l’attività di monitoraggio regionale e quale sia il risultato del monitoraggio stesso in merito alla coerenza degli atti assunti dai direttori generali delle aziende rispetto ai contenuti del piano;

7) su quali siano le azioni che la Giunta regionale intende porre in essere per rafforzare il filtro della sanità territoriale, potenziando la medicina d’iniziativa e il sistema della presa in carico della cronicità;
8) su quali siano le attività di riorganizzazione del sistema della continuità assistenziale e dell’emergenza urgenza, per adeguarli alle nuove esigenze sanitarie della popolazione;

9) su quale sia la progettualità dell’AREUS;

10) sul ruolo dell’ATS nelle attività di committenza e nella centralizzazione dei servizi».

 La capogruppo di Fi, Alessandra Zedda, ha dichiarato voto favorevole alla mozione 435 (Tedde e più): «Abbiamo totale sfiducia totale nell’operato del presidente Pigliaru e di tutti coloro che sono parte dei questa maggioranza». A favore anche Marco Tedde (Fi): «Anche il presidente Francesco Pigliaru ha capito che le politiche sanitarie sono miseramente fallite». Contraria Rossella Pinna (Pd): «Non per partigianeria ma nemmeno perché va tutto bene, il punto è che i cambiamenti richiedono tempo ma andiamo nella direzione giusta». Il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu, ha annunciato l’astensione dopo che il presidente Ganau ha respinto la richiesta di votazione per parti del documento. A favore si è espresso Edoardo Tocco (FI) e anche Giuseppe Fasolino (Fi), Antonello Peru (Fi), Giovanni Satta (Psd’Az) e Stefano Tunis (Fi). La consigliera Busia ha dichiarato voto di astensione e i segretari dell’Aula hanno proceduto con la chiamata nominale. Conclusa la seconda chiama, il presidente ha proclamato lo scrutinio: votanti 48, astenuti 6, favorevoli 14, contrari 28. Respinta la mozione, il presidente ha dichiarati conclusi i lavori ed ha preannunciato al convocazione del Consiglio al domicilio.

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Arru donazione sangue

Cresce, in Sardegna, il numero dei donatori di sangue e di aferesi (componenti come il plasma o le piastrine). Nel 2017 sono stati 57.398, a fronte dei 55.700 del 2016, dei 54.460 del 2015, 54.151 del 2014. Le unità di sangue prodotte sono passate da 78.924 del 2014 a 85.061 del 2017, quelle importate extra regione sono scese dalle 32.912 del 2014 alle 26.135 dello scorso anno.
Questi dati sono stati illustrati questa mattina nel corso dell’incontro organizzato dall’assessorato della Sanità con i responsabili delle strutture trasfusionali della Sardegna, insieme all’assessore Luigi Arru, al direttore del Centro Sangue nazionale Giancarlo Maria Liumbruno e al direttore generale dell’assessorato, Giuseppe Sechi.
«I risultati positivi ottenuti, riconosciuti anche da Liumbruno, sono il frutto della programmazione fatta nel 2014, con la riorganizzazione del sistema trasfusionale e della raccolta sangue – ha detto l’assessore Luigi Arru -. Abbiamo intrapreso la strada giusta e questo è stato possibile grazie al lavoro degli operatori e alla indispensabile collaborazione delle associazioni.»
L’attuale organizzazione del sistema trasfusionale è composta da otto strutture trasfusionali dell’Ats (Olbia con l’unità operativa trasfusionale di Tempio, Nuoro con l’unità operativa trasfusionale di Sorgono, Oristano, Carbonia con l’unità operativa di Iglesias San Gavino, Lanusei, Alghero e Ozieri); due strutture trasfusionali dell’Azienda Ospedaliera Brotzu e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari; una Unità Trasfusionale Banca del Sangue Cordonale, a valenza regionale nell’Azienda Brotzu; tre Unità di Raccolta (Avis Comunale e Provinciale Sassari, Avis Provinciale Cagliari). Con le relative Strutture Organizzative si arriva ad un totale di 42 punti di prelievo fissi più 11 mobili.

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 Sanità laboratorio analisi ospedali provette

Non c’è alcuna epidemia di meningite, sono otto i casi registrati da dicembre ad oggi ed oltre mille le persone vaccinate dalla Assl di Cagliari nell’ultima settimana, familiari e persone che hanno avuto contatti stretti con i pazienti.
E’ quanto ribadito questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, insieme con il direttore generale dell’assessorato, Giuseppe Sechi, il responsabile del Servizio di promozione della Salute, Federico Argiolas, il direttore della Assl di Cagliari, Luigi Minerba, Paolo Castiglia, epidemiologo dell’Università di Sassari, Giorgio Steri e Silvana Tilocca, del Dipartimento di Igiene Pubblica della Assl 8.
«Sono state messe in atto tutte le azioni previste dal protocollo in situazioni come la nostra – ha spiegato Luigi Arru -, procedendo alla vaccinazione delle persone entrate a stretto contatto con i pazienti. Bisogna ribadire che non è così facile essere contagiati, non basta essere rimasti nella stessa stanza o essersi scambiati una stretta di mano. Sono già stati coinvolti i medici di famiglia e le guardie mediche, ai quali ci si può rivolgere di fronte a determinati sintomi e che possono, dove sia necessario, iniziare la terapia antibiotica. La corsa alla vaccinazione non è necessaria.» 
La rete tra Ats, aziende ospedaliere, Pronto soccorso, assessorato, è al lavoro da mesi, come ribadito stamane. La Assl di Cagliari ha rafforzato gli ambulatori e incrementato i controlli nei locali e ricorda alcune regole di prevenzione soprattutto per i ragazzi: è importante lavarsi frequentemente le mani, non scambiarsi bicchieri né posate. 

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Il servizio di elisoccorso della Regione Sardegna sarà curato dalla Airgreen srl, una delle principali società elicotteristiche italiane impiegata in attività di elisoccorso, che si è aggiudicata la gara bandita dalla Ats/Assl di Olbia: il contratto con la società è per un importo totale di quasi 58 milioni e mezzo (con un ribasso d’asta del 12,4%), 8 milioni e 315 mila euro annui. Questa mattina i dettagli dell’aggiudicazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa, cui hanno preso parte il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessore della Sanità, Luigi Arru, il direttore generale dell’assessorato della Sanità, Giuseppe Sechi, i direttori dell’Ats e dell’Areus, Fulvio Moirano e Giorgio Lenzotti, Roberto Di Gennaro, direttore Servizio Provveditorato dell’Ats/Assl Olbia. 
La Sardegna si dota così di un moderno servizio di elisoccorso, con mezzi Hems (Helicopter Emergency Medical Service, Servizio Medico di Emergenza con Elicotteri) che rispondono a standard internazionali e che saranno dislocati nelle basi aeroportuali di Cagliari-Elmas, Olbia ed Alghero-Fertilia.
«Avere per la prima volta nella storia di questa Regione un servizio di Elisoccorso dedicato significa toccare con mano i primi risultati del sistema sanitario a rete che sapevamo essere l’unico possibile e sul quale abbiamo puntato tanto – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -, affrontando tutte le difficoltà che una riforma così importante e così incisiva su tanti interessi particolari obbligatoriamente comporta. Questo sistema, che parte dalle Case della Salute nei territori – ha aggiunto il presidente Pigliaru ricordando l’inaugurazione della struttura di Fluminimaggiore solo pochi giorni fa – ed arriva sino all’apice, ha necessità di connessioni. La Areus e l’elisoccorso organizzati in questo modo iniziano a rendere concreta la visione che abbiamo portato avanti fin da subito – ha concluso Francesco Pigliaru – e per la quale lavoriamo con tanto impegno: una sanità ragionevole in cui si supera la demagogia delle ‘eccellenze ovunque’ per creare un modello che permetta a tutti i cittadini ‘eccellenze raggiungibili’ nei tempi rapidissimi stabiliti dagli standard internazionali.»

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In termini di esiti, cioè di rispondenza delle attività agli indicatori fissati da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l’Aou di Sassari fa registrare nel complesso dei buoni risultati. È quanto emerso ieri durante l’incontro-convegno che si è svolto nell’aula magna dell’Università di Sassari e dedicato alla presentazione dei risultati del programma nazionale esiti 2017.

All’attenzione c’erano, per l’Aou di Sassari, una serie di indicatori utili a fornire valutazioni sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure fornite nelle strutture del Santissima Annunziata e delle Cliniche di viale San Pietro. Sotto “esame” le aree cliniche del Cardiocircolatorio, Nervoso, Respiratorio, della Chirurgia generale, della Chirurgia oncologica, della Gravidanza e parto e dell’Osteomuscolare.

In particolare, a destare maggiore attenzione i dati dei parti cesarei primari. Sul programma nazionale 2016, riferito ai dati del 2015, l’Aou mostrava di avere una percentuale del 40,65 per cento contro una media nazionale del 25,11.

I dati presentati ieri mattina, invece, hanno mostrato un miglioramento, con uno spostamento della bilancia del livello di aderenza a standard di qualità da “molto basso” (rosso) del 2015 a “basso” (arancione), con una nuova percentuale per il 2016 del 34,23 per cento, tuttavia ancora distante da quella nazionale pari al 24,52 per cento.

«Per questo motivo l’Azienda, a febbraio 2017, ha adottato un piano di rientro – ha spiegato il direttore generale Antonio D’Urso – che è stato implementato, concentrando il lavoro dei professionisti su due aree: quella dei saperi professionali e quella dei saperi gestionali e organizzativi.»

Questo, intanto, ha consentito di verificare la correttezza della codifica delle schede di dimissione ospedaliera e di correggere alcuni dati, proprio sui parti cesarei. Nella pratica professionale di compilazione delle schede di dimissione ospedaliera è stata introdotta la classificazione di Robson – pratica che consente di suddividere le partorienti in gruppi a diversa complessità assistenziale – quindi è stata implementata la conoscenza di ambito di codifica delle Sdo, anche attraverso l’utilizzo di strumenti informatici di supporto.

«Ancora prima, però, è aumentata la qualità e l’accuratezza nell’indicazione al taglio cesareo – ha detto ancora Antonio D’Urso – che si fa sempre più appropriatamente. Le donne sono state seguite meglio, con maggiore cura e attenzione. Si è scelto inoltre – ha aggiunto il direttore generale – di identificare gli indicatori del Pne con gli obiettivi della contrattazione di budget delle varie strutture dell’azienda. E ancora di implementare la rete con i consultori. Ci resta da avviare la partoanalgesia.»

L’azienda ha avviato una procedura concorsuale, in fase di conclusione, per l’assunzione di tre anestesisti a tempo indeterminato. Il loro inserimento potrà contribuire all’avvio proprio di questa pratica che ancora manca a Sassari.

All’incontro sono intervenuti oltre al direttore generale Antonio D’Urso e all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, anche il rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, il direttore sanitario dell’Aou Nicolò Orrù, il direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi, gli esperti di Agenas Mario Braga e Alice Basiglini, quindi Federico Argiolas ed Antonello Antonelli del servizio assessorato Sanità della Regione Sardegna, quindi i direttori generali di Ats, Fulvio Moirano, dell’Aou di Cagliari, Giuseppe Sorrentino, dell’Ao Brotzu, Graziella Pintus, e dell’Areus, Giorgio Lenzotti.

Il Programma nazionale esiti è un’attività istituzionale del Servizio sanitario italiano e fornisce valutazioni comparative a livello nazionale sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario nazionale. Il programma, sviluppato da Agenas per conto del ministero della Salute, rappresenta uno strumento operativo a disposizione delle Regioni, delle aziende e degli operatori per il miglioramento delle performance e per l’analisi delle criticità, attraverso attività di verifica della correttezza dei dati.

I risultati dell’edizione 2017 del programma nazionale esiti (Pne) sui dati aggiornati al 2016, sono stati ricavati attraverso l’analisi di 166 indicatori, 67 di esito-processo, 70 volumi di attività e 29 indicatori di ospedalizzazione. Secondo Agenas i risultati «confermano il trend di progressivo miglioramento della qualità dell’assistenza nel nostro Paese, già evidenziato negli anni passati».

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«Ancora una volta, le lavoratrici, i lavoratori Eurallumina e la loro Rappresentanza Sindacale Unitaria, sono costretti a dover ricorrere alla mobilitazione e ad ulteriori sacrifici per poter esternare la loro preoccupazione ed avere riscontro sulle ormai improcrastinabili decisioni che devono essere prese sul loro futuro e delle loro famiglie, unite a quelle dell’indotto e del destino di un asset strategico per l’industria nazionale, qual è l’Eurallumina Rusal, essendo il primo anello della filiera dell’alluminio.»

Lo scrive, in una nota, la RSU Eurallumina Rusal 24 ore dopo la nuova manifestazione messa in atto ieri in via Roma, a Cagliari, davanti all’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente.

«Ad oggi 26/01/18, sono trascorsi 42 mesi, 1.288 giorni dall’avvio del procedimento – aggiunge la RSU Eurallumina Rusal -. Dopo un incontro con gli assessori dell’Ambiente Donatella Spano e della Sanità Luigi Arru, i rispettivi direttori generali Paola Zinzula e Giuseppe Sechi, l’amministratore della provincia Sud Sardegna Mario Mossa con la dirigente e tecnico del settore Ambiente, il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, con delega a rappresentare la Presidenza della Giunta regionale della Sardegna, al fine di conoscere ed avere riscontro di quanto avvenuto dopo il deposito da parte della proponente della documentazione volontaria a completamento e chiarimento del progetto datato 21/12/2017 e in che tempi verrà concluso l’interminabile iter che ad oggi impedisce di poter avviare gli ingenti investimenti propedeutici alla piena ripresa produttiva ed occupazionale, ci è stato comunicato che: «entro la prossima settimana, si svolgerà una riunione tra enti coinvolti, che determinerà la validazione dei documenti volontari a completamento e chiarimento depositati il 21/12/2017», o se essi necessitino di ulteriori chiarimenti nel merito.»

«A seguito di queste comunicazioni, ritenendo necessario il proseguo della mobilitazione con lo scopo di monitorare che questa scadenza venga rispettata, la Rsu ed una delegazione di lavoratori, saranno presenti tutti i giorni a partire da lunedì 29 gennaio 2018, con un presidio sit-in presso l’assessorato regionale dell’Ambiente, in via Roma, a Cagliari, sino alla riunione sopra indicata, preventivando fin d’ora – conclude la Rsu Eurallumina Rusal – l’innalzamento del livello delle iniziative di mobilitazione, qualora le evoluzioni si ritenessero penalizzanti per la conclusione positiva dell’interminabile iter procedurale.»

       

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L’aula magna dell’Università di Sassari ospiterà domani la presentazione dei risultati del programma nazionale esiti 2017. Una giornata di studi che vedrà seduti al tavolo dei relatori gli esperti di Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), dell’assessorato regionale della Sanità e i direttori generali delle aziende ospedaliere e sanitarie della Sardegna.

I lavori si apriranno alle 9,30 con i saluti del rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli e del sindaco Nicola Sanna. Spetterà all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru e al direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi, presentare la giornata. Sarà invece il direttore sanitario dell’Aou di Sassari, Nicolò Orrù, a dare il via alla prima sessione di lavori. In primo piano i risultati dell’edizione 2017, da una parte le principali evidenza a livello nazionale che saranno introdotte da Mario Braga, coordinatore delle attività Pne AgeNaS, e dall’altra le principali evidenze in Sardegna che saranno esposte da Alice Basiglini, supporto tecnico-scientifico di Pne AgeNaS.

La seconda sessione, incentrata sui risultati del Pne e le azioni a livello regionale sarà moderata da Federico Argiolas, direttore del servizio assessorato Sanità della Regione Sardegna. Le attività regionali del Pne saranno il tema della relazione di Antonello Antonelli del servizio assessorato Sanità della Regione mentre i risultati del Pne e l’esperienza della Aou di Sassari saranno presentati dal direttore generale dall’Aou di Sassari Antonio D’Urso.

Dopo le relazioni spazio alla tavola rotonda “I risultati Pne nel panorama di riordino del Servizio sanitario regionale”, alla quale parteciperanno l’assessore regionale Luigi Arru, il direttore generale dell’assessorato regionale Giuseppe Sechi, quindi i direttori generali di Ats, Fulvio Moirano, dell’Aou di Sassari, Antonio D’Urso, dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dell’Ao Brotzu, Graziella Pintus, e dell’Areus, Giorgio Lenzotti.

L’incontro garantirà crediti formativi Ecm al personale sanitario delle aree specialistiche cardiocircolatorie, nervoso, osteo muscolare, gravidanza e parto, chirurgia generale e chirurgia oncologica della sanità pubblica e privata isolana.

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I risultati dell’edizione 2017 del programma nazionale esiti, quindi le rilevanze a livello nazionale e regionale e poi ancora le esperienze dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari: saranno questi i temi dell’incontro in programma venerdì 26 gennaio a Sassari, nell’aula magna dell’Università di Sassari, in piazza Università. Una giornata di studi che vedrà seduti al tavolo dei relatori gli esperti di Agenas, dell’assessorato regionale della Sanità e i direttori generali delle aziende ospedaliera e sanitarie della Sardegna.

«Il Programma nazionale esiti – affermano da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – è un’attività istituzionale del Servizio sanitario italiano e fornisce valutazioni comparative a livello nazionale sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario nazionale». Il programma, sviluppato da Agenas per conto del Ministero della Salute, rappresenta uno strumento operativo a disposizione delle Regioni, delle aziende e degli operatori per il miglioramento delle performance e per l’analisi delle criticità, attraverso attività di verifica della correttezza dei dati.

I risultati dell’edizione 2017 del programma nazionale esiti (Pne) sui dati aggiornati al 2016, sono stati ricavati attraverso l’analisi di 166 indicatori, 67 di esito-processo, 70 volumi di attività e 29 indicatori di ospedalizzazione, e «confermano – fanno sapere da Agenas – il trend di progressivo miglioramento della qualità dell’assistenza nel nostro Paese, già evidenziato negli anni passati».

I lavori si apriranno alle 9,30 con i saluti dell’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, del rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli e del sindaco Nicola Sanna. Spetterà al direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi, presentare la giornata e al direttore sanitario dell’Aou di Sassari, Nicolò Orrù, a dare il via alla prima sessione di lavori. In primo piano i risultati dell’edizione 2017, da una parte le principali evidenza a livello nazionale che saranno introdotte da Mario Braga, coordinatore delle attività Pne AgeNaS, e dall’altra le principali evidenze in Sardegna che saranno esposte da Alice Basiglini, supporto tecnico-scientifico di Pne AgeNaS.

La seconda sessione, incentrata sui risultati del Pne e le azioni a livello regionale sarà moderata da Federico Argiolas, direttore del servizio assessorato Sanità della Regione Sardegna. Le attività regionali del Pne saranno il tema della relazione di Antonello Antonelli del servizio assessorato Sanità della Regione mentre i risultati del Pne e l’esperienza della Aou di Sassari saranno presentati dal direttore generale dall’Aou di Sassari Antonio D’Urso.

Dopo le relazioni spazio alla tavola rotonda “I risultati Pne nel panorama di riordino del Servizio sanitario regionale”, alla quale parteciperanno l’assessore regionale Luigi Arru, il direttore generale dell’assessorato regionale Giuseppe Sechi, quindi i direttori generali di Ats, Fulvio Moirano, dell’Aou di Sassari, Antonio D’Urso, dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dell’Ao Brotzu, Graziella Pintus, e dell’Areus, Giorgio Lenzotti.

L’incontro garantirà crediti formativi Ecm al personale sanitario delle aree specialistiche cardiocircolatorie, nervoso, osteo muscolare, gravidanza e parto, chirurgia generale e chirurgia oncologica della sanità pubblica e privata isolana.