20 April, 2024
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Uno degli elementi più significativi che stanno emergendo in questo periodo di grande difficoltà dell’intero Paese Italia, determinato dalla diffusione del Coronavirus, è lo straordinario spirito solidaristico che ci sta facendo riscoprire valori che, sotto la spinta frenetica del vivere quotidiano, avevamo in gran parte dimenticato. Una volta che l’emergenza sanitaria sarà terminata, speriamo quanto prima possibile, ci troveremo impegnati per ricostruire il nostro tessuto economico che sta subendo colpi pesantissimi.

Oggi, intanto, sono diverse le manifestazioni di straordinaria solidarietà e di amore verso gli altri. Una di queste arriva dalla scelta che ha fatto un giovane di Carbonia, Renato Loddo, infermiere presso il reparto Dialisi dell’ospedale Sirai di Carbonia, che ha chiesto ed ottenuto il trasferimento temporaneo quale supporto alle strutture sanitarie regionali della Regione Emilia Romagna, nel periodo di Emergenza Covid-19.

Il dipartimento Protezione civile del Consiglio dei ministri ha confermato nella giornata di ieri l’accettazione della richiesta di trasferimento, comunicata anche alla Direzione regionale cura della persona Salute e Welfare della Regione Emilia Romagna.

«Con la presente si ringrazia la S.V. per aver voluto confermare la propria disponibilità a partecipare alla costituzione dell’Unità tecnico infermieristica per l’emergenza Covid-19 prevista dall’ordinanza del Capo di Dipartimento della Protezione civile n. 656/2020 – si legge nella lettera di accettazione -. Al riguardo, tenuto conto della manifestazione di interesse presentata, si comunica che Lei presterà la propria attività professionale a supporto della Regione Emilia Romagna che legge per conoscenza, presso le strutture sanitarie impegnate nell’emergenza epidemica in atto. In particolare, il servizio avrà durata di 21 giorni, decorrenti dal giorno di arrivo a Roma, dedicato alle attività preparatorie, e fino al giorno di cessazione dell’impiego temporaneo svolto presso la specifica struttura sanitaria, a cui la S.V. verrà direttamente assegnata dalla predetta Regione.»

«Per questi motivi – si legge ancora nella lettera di accettazione della richiesta – la S.V. dovrà presentarsi in data 3 aprile p.v. presso la struttura di accoglienza che verrà successivamente comunicata, dove verrà effettuato il tampone rino-faringeo e il briefing di accoglienza. Si ricorda che, in base alla predetta Ordinanza, le regioni presso cui gli infermieri sono destinati a prestare la propria attività provvederanno all’alloggio del personale e che è previsto il rimborso delle spese documentate di viaggio tra il domicilio e la sede assegnata…»

La scelta di Renato Loddo è stata commentata con grande riconoscenza ed onore anche dall’OPI, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Carbonia Iglesias, il cui presidente, Graziano Lebiu, ha detto stamane che «la comunità infermieristica del Sulcis Iglesiente è onorata della comunicazione ricevuta dal collega Renato Loddo a favore della sua attività in regione Emilia Romagna».

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Domenica 5 aprile, alle 10.00, si terrà a Cagliari il ringraziamento di infermieri, volontari e protezione civile alle forze dell’ordine. L’importante attestazione di solidarietà, si terrà sul piazzale antistante la Questura di Cagliari, in via Amat, verso coloro che in questo momento nella Regione Sardegna, sono come infermieri e volontari, impegnate ed esposte, nella conduzione delle loro attività istituzionali, nella lotta all’infezione Covid-19.

Abnegazione, dedizione, ascolto, azione, competenza.

«Di queste qualità i cittadini hanno bisogno sia in ambito sanitario che territoriale, nel rapporto di pubblico impiego e in regime di volontariato, e la rete virtuosa che negli ospedali e nelle città sta portando ad importanti risultati per superare le tante criticità conseguenza dell’epidemia, è possibile e necessario di rafforzarla con ancora più collaborazione nel rispetto dei ruoli, delle funzioni e delle ragioni di ognuno, perché abbiamo da guardare anche al domaniscrive in una nota Graziano Lebiu, presidente dell’OPI, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Carbonia Iglesias -. Ma oggi è da rendere grazie per il loro lavoro alle Forze dell’Ordine tutte: Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Guardie Forestali, Esercito, Polizia Municipale.»

«Nel rispetto dei DPCM e delle Ordinanze Regionali e Ministeriali, siamo quindi autoconvocati per domenica 5 aprile 2020 alle ore 10,00 sul piazzale antistante la Questura di Cagliari in via Amat, con alcuni mezzi di volontariato e soccorso impegnati nel quotidiano – conclude Graziano Lebiu -. E’ previsto che per trenta secondi le sirene dei mezzi di soccorso possano essere accese per rappresentare l’abbraccio ideale di tutta la nostra Regione Sardegna alle nostre Forze dell’Ordine nessuna esclusa.»

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«Avevamo preso un impegno con i cittadini del Sulcis Iglesiente per la produzione di 20.000 mascherine protettive in Spundbond PP della NVEolutia, Valencia, leader in Europa nella produzione di tessuti per materiali medico chirurgici di altissima qualità. Promessa mantenuta, a prova di interrogazione comunale. A presto, nelle vostre case. Chi fa sbaglia, chi non fa interroga.»

Lo ha scritto, in un post pubblicato su Facebook, Graziano Lebiu, presidente dell’OPI (Ordine delle Professioni Infermieristiche) di Carbonia Iglesias.

 

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Nella giornata di ieri, i volontari mobilitati dall’Ordine Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias hanno iniziato la distribuzione gratuita delle mascherine protettive in polipropilene, prodotte dalle sarte di Calasetta e Sant’Antioco, tra i cittadini del Sulcis Iglesiente che ne hanno maggiormente bisogno e tra infermieri della sanità pubblica e privata, ospedaliera e territoriale.

Oggi il lavoro di confezionamento delle mascherine ha subito una brusca frenata, per la carenza degli accessori, fettucce ed elastici, introvabili sul mercato perché tutti gli esercizi commerciali che trattano questi articoli sono chiusi, in applicazione dei decreti approvati dal Consiglio dei ministri per contrastare e prevenire la diffusione del virus.

A lanciare l’allarme ed un accorato appello è Graziano Lebiu, presidente dell’OPI, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Carbonia Iglesias.

«Effettivamente abbiamo il polipropilene dell’Azienda “Nvolutia” che abbiamo importato da Valencia (Spagna) – spiega Graziano Lebiu -, ma ci mancano gli accessori, le fettucce e gli elastici. Rivolgiamo un appello ai negozi di mercerie che hanno in magazzino questi accessori, di metterceli a disposizione, ovviamente a pagamento, perché diversamente il lavoro delle nostre sarte rischia di interrompersi bruscamente, eventualità che, vista l’emergenza gravissima presente anche nel nostro territorio, non possiamo assolutamente permetterci.»

La situazione venutasi a determinare pone evidentemente il problema della chiusura dei negozi di mercerie che non sono stati considerati di prima necessità, probabilmente non tenendo in debita considerazione l’esigenza che è poi emersa con il proliferare dell’autoproduzione di mascherine, per porre rimedio alla gravissima carenza presente negli ospedali e nei centri di rifornimento.

Il problema, comunque, è superabile, perché, come spiega Graziano Lebiu, «tramite la Protezione civile, per una fornitura urgente ci danno la possibilità di approvvigionamento».

 

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L’Ordine Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias ha iniziato stamane la distribuzione delle mascherine protettive in polipropilene, prodotte inizialmente in 20.000 pezzi dalle sarte di Calasetta ed ora anche da quelle di Sant’Antioco, per la distribuzione tra i cittadini del Sulcis Iglesiente che ne hanno maggiormente bisogno e tra infermieri della sanità pubblica e privata, ospedaliera e territoriale.

«Nella lotta al Covid-19 – dice Graziano Lebiu, presidente dell’Ordine Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias –, ancora una volta abbiamo scelto l’ambito della fattibilità e non della lamentazione, producendo nel nostro territorio quanto utile. Agire adesso significa proteggere la salute di chi è in prima fila con senso di responsabilità e limitare la diffusione del virus tra la popolazione.»

Il tessuto spundbond-polipropilene dell’Azienda “Nvolutia” è arrivato da Valencia (Spagna).

«La pandemia è esplosa anche in Spagna – spiega Graziano Lebiu – ed il Governo spagnolo ha cercato di bloccare il nostro acquisto ma non ci sono riusciti perché avevano già caricato tutto su un camion. Al momento del confezionamento hanno bloccato solo 50 dei 500 metri di tessuto che avevamo acquistato.»

«Abbiamo iniziato la distribuzione ai cittadini che ne hanno bisogno: immunodepressi, sclerosi multipla, trapiantati, con demenza senile e malati di Alzheimer. Stiamo dando la priorità a tre categorie: infermieri, forze dell’ordine che a loro volta le distribuiscono, ai carabinieri di Sant’Antioco e a quelli del Comando di Villasor, ad una pattuglia della Polizia municipale di Calasetta e al Comando della Polizia locale di Carbonia – conclude Graziano Lebiu -. Abbiamo iniziato la nostra missione.»

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Il presidente dell’OPI di Carbonia Iglesias Graziano Lebiu ha inviato una nota al governatore Christian Solinas, all’assessore regionale della Sanità e ai direttori di ASSL Carbonia, ATS Sardegna e SPS ASSL Carbonia, per chiedere chiarimenti sulle scelte dell’Unità di Crisi Assessorato Regionale Sanità: Piano strategico di attivazione progressiva di strutture di area critica in Regione Sardegna.

«Per il territorio della ASSL Carbonia rispetto al Piano in oggetto e allo scenario n. 2 caratterizzato da una diffusione epidemiologica superiore alla media nazionale e che potrebbe comportare un aumento di pazienti ricoverati con insufficienza respiratoria acuta (ARDS) che supera la capacità di presa in carico in condizioni ordinarie, a garanzia dei livelli essenziali di assistenza e per le procedure tendenti ad identificare gli ulteriori PL dedicati ai pazienti Covid + nel Sud Sardegna presso la ASSL Carbonia P.O. CTO sono previsti e saranno attivati: 25 PL COVID+ Degenza Ordinaria presso la U.O. Piastra Chirurgica, 4 PL presso la U.O. Blocco operatorio/Semi-intensiva, 4 PL in U.O. Terapia Intensiva, per un totale di 33 posti letto – scrive Graziano Lebiu -. Apprendiamo che il Punto Nascita del PO CTO ed il personale in servizio presso tale struttura sarà temporaneamente trasferito presso l’Ospedale Brotzu. Non è meglio specificato se è un provvedimento che interessi anche la Pediatria quale reparto a sé e il personale che ivi opera. Troviamo contraddittorio che tutte le azioni a contrasto della diffusione del CoViD 19 indichino la minore percorrenza possibile in termini di tempo e di distanze, e si obblighino utenti e famiglie a viaggi della speranza: non contrarre l’infezione.»

«A che punto si trova la predisposizione delle previsioni per i 33 PL al CTO Iglesias dedicati al CoViD 19, soprattutto per quanto attiene a tutti i percorsi sicurezza per gli operatori sanitari e non solo, alle dotazioni tecniche ed organiche, alla tempistica, tenuto conto che ad oggi 21 marzo 2020 e nell’imminenza della fase 2 niente di operativo è dato di rilevare come se la fase 2 non avesse un orizzonte – chiede Graziano Lebiu -. Sul trasferimento del Punto Nascita ASSL Carbonia dal CTO al Brotzu, in attesa di conoscerne le motivazione, contestiamo se sia stata da Voi presa in logica considerazione il suo trasferimento al PO Sirai di Carbonia, pronto per essere messo immediatamente a disposizione delle cittadine, con tutte quello che ne consegue in termini di utilità. Pochi accorgimenti di sanificazione e refresh tecnico renderebbero un servizio al Sulcis Iglesiente piuttosto che una penalizzazione ulteriore in termini di risposte assistenziali.»

«Rileviamo che scelte politiche e gestionali dall’impatto forte come quella in oggetto – conclude il presidente dell’OPI di Carbonia Iglesias -, siano apprese dalla stampa e non condivise, quanto meno per sensibilità istituzionale, con gli enti di diritto pubblico non economico e che sono fattivamente in prima fila nella cooperazione con tutte quante le SSL in indirizzo e con i cittadini.»

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Da lunedì 23 marzo, l’Ordine Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias metterà in produzione 20.000 mascherine protettive in polipropilene, per la distribuzione e nella disponibilità di cittadini del Sulcis Iglesiente e infermieri della sanità pubblica e privata, ospedaliera e territoriale.

«Nella lotta al Covid-19 – dice Graziano Lebiu, presidente dell’Ordine Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias -, ancora una volta scegliamo l’ambito della fattibilità e non della lamentazione, producendo nel nostro territorio quanto utile. Agire adesso significa proteggere la salute di chi è in prima fila con senso di responsabilità e limitare la diffusione del virus tra la popolazione.»

«La mascherine protettive in tessuto spundbond-polipropilene dell’Azienda “Nvolutia” in arrivo da Valencia (Spagna) – conclude Graziano Lebiu – saranno prodotte e confezionate da artigiane volontarie del comune di Calasetta in stretta collaborazione con la Pro Loco calasettana, e distribuite gratuitamente e direttamente dall’OPI Carbonia Iglesias nei luoghi di lavoro e delle risposte di cura ed assistenza. Garantiamo tutto il nostro supporto per il buon fine dell’iniziativa. Seguiranno suggerimenti»

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«In questa fase di estrema complessità rispetto alle azioni e alla gestione delle conseguenze dell’infezione da CoViD 19 in Regione Sardegna e nel Sulcis Iglesiente, per il territorio di nostra pertinenza, riteniamo sia arrivato il momento e l’opportunità di suggerire di adottare ed estendere più diffusamente sia l’isolamento domiciliare fiduciario sia l’estensione preventiva dell’effettuazione di test diagnostici a tutto il personale sanitario e tecnico della ASSL Carbonia, delle strutture sanitarie private accreditate e non accreditate, ai medici di Medicina Generale e ai Pediatri di libera scelta, ai Medici di Continuità assistenziale, nonché ai Farmacisti e ai Volontari delle associazioni.»

Lo scrive, in una nota, Graziano Lebiu, presidente dell’OPI (Ordine Professioni Infermieristiche) di Carbonia Iglesias.

«L’obiettivo – aggiunge Graziano Lebiu – è tutelare i lavoratori del Servizio sanitario nazionale e del Servizio sanitario regionale pubblico e privato, individuare i possibili positivi, isolare tutti i conseguenti contatti. Le misure di prevenzione e protezione negli ambienti di lavoro rivolte ai dipendenti sono ora una priorità allo stesso livello della garanzia del trattamento sanitario e assistenziale ai cittadini infetti.»

«Siamo indistintamente chiamati a contribuire a preservare l’integrità psico fisica di tutti coloro e di tutte le professionalità che in front o back office reggono per il momento la risposta alle conseguenze del contagio CoViD 19 anche in Assl Carbonia con slancio, generosità, abnegazione e competenza, ma senza per questo autorizzare o indurre l’organizzazione a ritenere che possano continuare ad essere esposti oltre i rischi e i pericoli già intrinsechi nella svolgimento delle nostre professioni sanitarie e tecniche – conclude Graziano Lebiu – e che DEVONO essere sorvegliati e limitati se non del tutti arginati: in questo momento sarebbe imperdonabile privare i cittadini anche di un solo operatore.»

 

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«L’Ordine delle Professioni Infermieristiche è parte attiva istituzionale nella gestione dell’emergenza CoViD 19. Per una corretta comunicazione ai cittadini, stiamo tenendo conferenze pubbliche con in collaborazione coi sindaci e i medici di base  delle comunità civiche interessate per trasferire le più idonee informazioni e suggerire più consoni comportamenti personali e comunitari a tutela della propria e dell’altrui salute. Gli incontri con la cittadinanza si terranno nelle aule consiliari.»

Lo scrive, in una nota, il presidente dell’OPI Carbonia Iglesias, Graziano Lebiu.

«Hanno per il momento aderito all’iniziativa il comune di Giba per il giorno 3 marzo, il comune di Calasetta il giorno 6 marzo, il comune di Carloforte il giorno 7 marzo», aggiunge Graziano Lebiu.

«In questa fase in evoluzione epidemiologica sul territorio nazionale e con un occhio di riguardo per il Sulcis Iglesiente, riteniamo necessario, utile ed indifferibile di:

garantire la stretta applicazione delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni (precauzioni standard, via aerea, da droplets e da contatto) in tutte le strutture sanitarie, inclusi i servizi di pronto soccorso;

definire un percorso per i pazienti con sintomi respiratori negli studi medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, come la scrupolosa e sistematica applicazione delle misure sopra riportate;

• applicare le procedure per la valutazione, l’attivazione e la gestione dell’intervento di presa in carico e di trasporto del paziente attraverso operatori del 118;

• implementare attività di sensibilizzazione della popolazione, con particolare riferimento alle scuole per fornire una corretta informazione sull’importanza di adottare corrette misure di prevenzione;

• assicurare la capillare diffusione dei documenti ufficiali istituzionali nazionali e regionali sulla gestione del CoViD 19 e di coordinarci con i direttori generali, i direttori sanitari aziendali ed i direttori medici di presidio delle aziende sanitarie per la valutazione di eventuali inosservanze;

  limitare l’incontrollata ridda di voci, commenti, processi e sentenze che si susseguono senza fondamento;

  applicare e far applicare le misure indicate dalle istituzione preposte e che potranno via via essere aggiornate con il variare dello scenario epidemiologico.»

«Al termine delle conferenze – conclude Graziano Lebiu – sarà reso pubblico un decalogo di informazioni e di comportamenti.»

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Il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Carbonia Iglesias, Graziano Lebiu, interviene sull’emergenza Coronavirus.

“In questa fase in evoluzione epidemiologica sul territorio nazionale e con un occhio di riguardo per il Sulcis Iglesiente – spiega Graziano Lebiu – è importante rimarcare le nuove indicazioni e chiarimenti sull’epidemia di COVID-19 rilasciate dal ministero della Salute, che prevedono la necessità di:

• garantire la stretta applicazione delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni (precauzioni standard, via aerea, da droplets e da contatto) in tutte le strutture sanitarie, inclusi i servizi di pronto soccorso;

• definire un percorso per i pazienti con sintomi respiratori negli studi medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, come la scrupolosa e sistematica applicazione delle misure sopra riportate;

• applicare le procedure per la valutazione, l’attivazione e la gestione dell’intervento di presa in carico e di trasporto del paziente attraverso operatori del 118;

• implementare attività di sensibilizzazione della popolazione, con particolare riferimento alle scuole e ai gestori di esercizi pubblici e privati, per fornire una corretta informazione sull’importanza di adottare corrette misure di prevenzione.

Viene dato conto delle varie fasi di identificazione dei soggetti a rischio a partire dall’intervento dei MMG e PLS fino al trasferimento dei casi, l’accesso al pronto soccorso, la gestione dei casi nelle strutture sanitarie compresi gli organici di personale sanitario necessario nelle varie fasi, la sanificazione degli ambienti sanitari e non sanitari.

Sono illustrate tutte le misure preventive che oltre a essere necessarie per gli infermieri e per tutti gli operatori sanitari, perché riportano fasi fino allo smaltimento dei rifiuti e all’indicazione delle strutture di riferimento, dovrebbero anche essere spiegate/illustrate alla popolazione.

La circolare ci raccomanda, in quanto Ordine Professionale, di assicurare la capillare diffusione del documento in oggetto e di coordinarsi con i direttori generali, i direttori sanitari aziendali e i direttori medici di presidio delle aziende sanitarie per eventuali inosservanze.

Vi invito a collaborare con l’Ordine per dare massima diffusione della circolare ed una corretta informazione ai cittadini, tenuto conto dell’incontrollata ridda di voci, commenti, processi e sentenze che si susseguono senza fondamento.

E’ inoltre pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge n. 6 del 23 febbraio 2020 (allegato 2) che fornisce indicazioni sulle misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19. Il decreto prevede le limitazioni di accesso alle aree focolaio di infezione, i cui meccanismi sono ribaditi nel Decreto del presidente del Consiglio dei ministri 23 febbraio 2020.

Abbiamo sollecitano gli iscritti:

– a consultare i siti ufficiali delle regioni di appartenenza per ulteriori indicazioni che ciascuna amministrazione potrebbe aver pubblicato;

– a dare la massima diffusione ai documenti;

– ad applicare e far applicare le misure indicate che potranno via via essere aggiornate con il variare dello scenario epidemiologico;

Il mancato rispetto delle misure avvertite è punito secondo le previsioni contenute del Codice penale e del Codice Deontologico.

A partire dal 28 febbraio – conclude Graziano Lebiu – sarà inoltre disponibile nelle pagine FAD dell’Istituto superiore di Sanità (https://www.eduiss.it/) uno specifico corso ECM ufficiale a cui tutti gli iscritti al nostro OPI Carbonia Iglesias sono invitati a partecipare.”