28 March, 2024
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Venerdì 29 novembre, alla Mediateca del Mediterraneo di Cagliari, si discuterà dei vantaggi portati dalla Politica di coesione in Sardegna, in compagnia di esperti del FESR Sardegna, di professionisti della comunicazione e dei ragazzi vincitori del secondo e terzo premio del percorso “A Scuola di Open Coesione” 2018/2019.

Sono passati oltre 30 anni da quando la Politica di Coesione, coi suoi finanziamenti mirati a ridurre le disparità tra le varie regioni europee, è entrata nella vita quotidiana dei cittadini europei. Nonostante ciò la consapevolezza sui benefici che tale Politica (finanziata con un terzo del budget totale dell’Ue) porta ogni giorno nel nostro vivere quotidiano è ancora poco presente.

Con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e di stimolare il dibattito su come la Politica di Coesione abbia cambiato in meglio la Sardegna, Europe Direct Regione Sardegna organizza un incontro dal titolo La Politica di Coesione: il valore aggiunto per la Sardegna che si terrà alla Mediateca del Mediterraneo a partire dalle ore 10.00.

PROGRAMMA

Saluti di benvenuto
Pasquale Mascia, responsabile della MEM – Mediateca del Mediterraneo
Antonello Chessa, responsabile dello Europe Direct Regione Sardegna

Il Programma Operativo Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) Sardegna: vecchie e nuove sfide
Graziella Pisu, Autorità di Gestione PO FESR Sardegna 2014-2020
Sandro Sanna, responsabile Programmazione del PO FESR Sardegna 2021-2027

Le Politiche di Coesione monitorate dai ragazzi. Il percorso A Scuola di Open Coesione
Team Uspidali Now, Liceo Scientifico Marconi Lussu di San Gavino Monreale
Team Baia delle Ninfee, Istituto Fermi di Alghero

Il valore aggiunto delle Politiche di Coesione. Strategie comunicative
Elena Catte, responsabile comunicazione PO FESR Sardegna 2014-2020
Giancarlo Campana, giornalista professionista.

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La Giunta regionale, nella seduta odierna, ha proceduto alla nomina dei seguenti direttori generali della Regione:

Affari generali: Riccardo Porcu
Personale: Maika Aversano
Programmazione: Marcella Marchioni
Crp: Graziella Pisu
Enti locali: Umberto Oppus
Urbanistica: Maria Ersilia Lai
Ambiente: Andreina Farris
Corpo forestale: Antonio Casula
Agricoltura: Giulio Capobianco
Turismo: Angela Maria Porcu
Lavori pubblici: Piero Teodosio Dau
Industria: Giuliano Patteri
Lavoro: Roberto Doneddu
Pubblica Istruzione: Giorgio Onorato Cicalò
Beni culturali: Renato Serra
Sanità: Marcello Tidore
Politiche sociali: Francesca Piras
Trasporti: Gabriella Massidda
Area legale: Alessandra Camba
Distretto idrografico: Antonio Sanna
Centro committenza: Cinzia Lilliu
Protezione civile: Antonio Pasquale Belloi
Presidenza: Silvia Curto.

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Si terrà a Cagliari, lunedì 4 marzo, alla sala Anfiteatro di via Roma 253, la conferenza “L’Innovazione come leva di sviluppo“, atto conclusivo del progetto di “foresight tecnologico” promosso da Sardegna Ricerche. L’evento è dedicato alle pubbliche amministrazioni e ha l’obiettivo di discutere insieme di innovazione nella PA e della PA come motore dell’innovazione.

Il foresight tecnologico è uno strumento che, partendo dall’individuazione dei bisogni di innovazione delle amministrazioni, arriva a definire e guidare le decisioni d’investimento in innovazione e in ricerca e sviluppo delle Pubbliche amministrazioni, attraverso gli appalti innovativi.

Il progetto di Sardegna Ricerche, finanziato dal POR FESR Sardegna 2014-2020 e realizzato con il supporto di Vision&Value e IALE, ha consentito di sperimentare un metodo partecipativo per aiutare le pubbliche amministrazioni a concepire le tecnologie emergenti come reali opportunità per il proprio ambiente e per la soluzione dei problemi determinati dalla crescita delle aspettative da parte dei cittadini.

Il programma della giornata prevede relazioni e tavole rotonde, con gli interventi, tra gli altri, Nicola Bellini (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), Giuseppe Colavitti (LUISS), Joaquim Corominas (Generalitat de Catalunya), Giorgio Graditi (ENEA), Karel Haegeman (Joint Research Centre), Laura Morgagni (Cluster Smart Cities), Graziella Pisu (Autorità di Gestione POR FESR), Pietro Ruiu (Links Foundation), Maria Carmela Solinas (Sardinia Experience).  Le tavole rotonde saranno condotte dal giornalista della Rai Gianluca Semprini.

La partecipazione è gratuita, previa iscrizione sul sito web dello Sportello Appalti Imprese, all’indirizzo www.sportelloappaltimprese.it/agenda/eventi/213, dove è anche disponibile il programma completo della giornata.

 

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Venerdì 1° febbraio, alle 9.15, nella sala Anfiteatro in via Roma 253, a Cagliari, si terrà il seminario dal titolo “L’innovazione tecnologica nella PA attraverso gli appalti pre‑commerciali”, un incontro informativo per la promozione del bando di Sardegna Ricerche che finanzia la realizzazione di appalti pre-commerciali negli ambiti individuati dalla “S3”, la strategia di specializzazione intelligente della Regione Sardegna: sanità; ambiente; energia; edilizia sostenibile; scuola; tutela, valorizzazione e sicurezza del territorio, dell’ambiente e del patrimonio.

Gli appalti pre-commerciali (Pre-Commercial Procurement) sono una forma speciale di appalto pubblico per prodotti o servizi non ancora disponibili sul mercato: le pubbliche amministrazioni selezionano con un processo a più fasi gli organismi (imprese, centri di ricerca) che si offrono di svolgere attività di ricerca e innovazione per trovare soluzioni innovative ai fabbisogni pubblici.

Il bando è finanziato con una dotazione di 5 milioni di euro dal POR FESR Sardegna 2014-2020, azione 1.3.1, e prevede la concessione di contributi a fondo perduto fino a 2,5 milioni di euro per appalti pre-commerciali da realizzare entro il 30 giugno 2023. Il termine per le domande scade l’8 marzo 2019.

L’incontro è organizzato da Sardegna Ricerche per spiegare le finalità del bando e le modalità d’accesso ai potenziali beneficiari dell’avviso, ovvero pubbliche amministrazioni e società pubbliche, con sede nel territorio regionale e che eroghino servizi attinenti ai fabbisogni d’innovazione individuati.

Il programma della mattinata prevede le relazioni e gli interventi di Graziella Pisu (Regione Sardegna, Autorità di gestione del POR-FESR Sardegna 2014‑2020), Sara Bedin (esperta indipendente per la Commissione europea in materia di appalti innovativi) e Susanna Maxia (Sardegna Ricerche, responsabile dell’Azione 1.3.1 del POR FESR sugli appalti innovativi).

La partecipazione è gratuita, previa iscrizione sul sito dello Sportello Appalti Imprese, all’indirizzo www.sportelloappaltimprese.it/agenda/eventi/213, dove è anche disponibile il programma completo dell’evento.

Il testo e la modulistica del bando “Ricognizione dei fabbisogni di innovazione tecnologica del settore pubblico nei seguenti ambiti: sanità, ambiente, energia, edilizia sostenibile, scuola, tutela, valorizzazione e sicurezza del territorio, dell’ambiente e del patrimonio” sono scaricabili dalla sezione “Bandi” del sito di Sardegna Ricerche (www.sardegnaricerche.it).

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La Sardegna centra l’obiettivo di spesa obbligatoria (N+3) dei fondi europei Por Fesr per il 2018, riuscendo addirittura a certificare 13 milioni in più di quanto era richiesto. Tutte le risorse assegnate all’Isola sono dunque al sicuro: le ferree regole europee prevedono infatti che chi non riesce a raggiungere l’obiettivo N+3 perda automaticamente i fondi non spesi. Dal 2015 dunque, anno di approvazione del Por Fesr (fondo europeo per lo sviluppo regionale), la Regione ha certificato complessivamente 161 milioni e 500mila euro a fronte dei 147 milioni e mezzo richiesti entro dicembre 2018, data del primo tagliando ufficiale di verifica con l’Europa sull’andamento della spesa.

«È un risultato di cui siamo molto soddisfatti, che ci riempie di orgoglio e ci stimola a procedere con ancora più rapidità per destinare tutti i fondi a nostra disposizione a progetti  di qualità – dice l’assessore della Programmazione Raffaele Paci –. La novità, introdotta in questo ciclo, dei controlli in itinere sugli obiettivi senza aspettare la fine della programmazione, è un ulteriore impulso a lavorare bene e in fretta: siamo contenti dei risultati raggiunti e lavoriamo per migliorarli, a vantaggio della qualità della vita di tutti i sardi, perché i nostri sono progetti concreti, con ricadute reali nella vita quotidiana di tutti cittadini, migliorandola. Ringrazio per questo risultato l’Autorità di gestione Graziella Pisu e tutti coloro che con il loro lavoro e impegno quotidiano negli assessorati, negli enti locali e nelle agenzie, ne hanno permesso il raggiungimento.»

Il Fesr, con 930 milioni di euro, è uno dei principali strumenti per il rilancio del sistema economico della Sardegna, attraverso interventi destinati alla ricerca e innovazione per la competitività delle imprese, all’agenda digitale, all’efficienza energetica, all’inclusione sociale, all’ambiente e alla prevenzione del rischio idrogeologico. A luglio scorso in occasione del Comitato di Sorveglianza alla presenza del Rapporteur della Commissione europea per la Sardegna, Silvia Rescia, e dei rappresentanti della Agenzia per la Coesione territoriale, del ministero dell’Economia e delle Finanze e della Presidenza del Consiglio dei ministri, era già emerso notevole apprezzamento per l’andamento della spesa e la qualità dei progetti.

21,7 milioni sono stati spesi per la ricerca scientifica, sviluppo tecnologico e innovazione; 33,2 per l’agenda digitale; 32,2 per la competitività del sistema produttivo; 23,1 per energia sostenibile e qualità della vita; 10,8 per la tutela dell’ambiente e prevenzione dei rischi; 22,5 per la valorizzazione degli attrattori naturali, culturali e turistici. Infine, 7 milioni e 700mila euro sono stati spesi per la promozione del l’inclusione sociale e della lotta alla povertà e 10,4 per assistenza tecnica. Totale, 161 milioni e mezzo, ovvero 13 più dei 147,5 richiesti. Per superare l’esame europeo, in questa fase viene considerato soltanto il totale della spesa, senza il dettaglio dei singoli assi, che saranno invece monitorati e analizzati uno per uno in occasione del “Performance framework”, previsto a maggio 2019, per poter avere diritto a una quota di premialità. 

«Stiamo dimostrando di essere una Sardegna dinamica, che si sta muovendo, pronta a cogliere le nuove sfide dell’innovazione e dell’alta tecnologia – sottolinea il vicepresidente della Regione -. Quando ci siamo insediati abbiamo fatto una corsa contro il tempo pazzesca per recuperare i ritardi della precedente programmazione e siamo riusciti a non perdere neanche un euro. Oggi siamo ancora più forti di questo risultato, in cui abbiamo sempre creduto e per il quale ci siamo impegnati ma che non era affatto scontato. I fondi europei sono un’occasione preziosa, dobbiamo essere capaci di sfruttarla al meglio e fino in fondo – conclude Raffaele Paci – : la Sardegna, in questi 5 anni, ha dimostrato di esserne capace.»

 

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La Sardegna riuscirà a centrare gli obiettivi fissati dall’Europa, spendendo tutti i fondi disponibili in progetti di qualità. L’assessore della Programmazione Raffaele Paci tira le prime somme del Por Fesr 2014-2020 presiedendo il Comitato di Sorveglianza alla presenza del Rapporteur della Commissione europea per la Sardegna, Silvia Rescia, dell’Autorità di gestione Graziella Pisu e di rappresentanti della Agenzia per la Coesione territoriale, del ministero dell’Economia e delle Finanze e della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il primo tagliando ufficiale di verifica con l’Europa è fissato a dicembre prossimo: entro quella data dovranno essere spesi obbligatoriamente 147 milioni di euro, che diventano 185 se si punta, come fa la Sardegna, a un obiettivo più ambizioso che fa scattare un meccanismo di premialità. Ma il primo esame di quest’anno è stato superato: apprezzamento è stato infatti espresso dalla rappresentante europea per l’andamento della programmazione in Sardegna durante i lavori del Comitato di sorveglianza.
Il Fesr, con 930 milioni di euro, è uno dei principali strumenti per il rilancio del sistema economico della Sardegna, attraverso interventi destinati alla ricerca e innovazione per la competitività delle imprese, all’agenda digitale, all’efficienza energetica, all’inclusione sociale, all’ambiente e alla prevenzione del rischio idrogeologico. Dei 930 milioni ne sono stati programmati 676 e spesi 102, di cui 56 già certificati. Sono stati selezionati 1.054 interventi per un totale di 512 milioni. Entro dicembre dovranno essere spesi 147 milioni per l’N+3, cioè l’obiettivo obbligatorio (pena la perdita della parte dei fondi non spesi). Ma, come già detto, la Sardegna ha accettato la sfida di puntare a un obiettivo superiore, 185 milioni.
Fra i progetti avviati e presentati nel Comitato di Sorveglianza ci sono il Museo delle maschere di Mamoiada finanziato con 310mila euro all’interno del più complesso sistema museale del Nuorese, gli open data per la pianificazione dei trasporti per gli utenti (500mila euro), l’aerospazio con i bandi dedicati per 7 milioni, efficientamento energetico e smart grid (bando integrato da 44 milioni più un altro da 7), l’impianto termodinamico di Ottana (5,8 milioni), il SISAR per la gestione del sistema sanitario e l’implementazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (10,5 milioni), l’ampliamento della Metro Cagliari (17 milioni), il SIRA per la digitalizzazione dei processi ambientali e sviluppa implementazioni quali la geolocalizzazione (4,8). 

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Bandiera europa

«Quello di oggi è un incontro non rituale ma molto importante e operativo, aperto al contributo di tutti gli interessati per migliorare insieme i risultati.» L’ha detto l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, aprendo l’incontro con il partenariato regionale economico e sociale per fare il punto sul Por Fesr 2014-2020 in vista dell’appuntamento con il Comitato di sorveglianza il prossimo 12 luglio. «I finanziamenti europei sono per noi vitali, soldi importanti che dobbiamo assolutamente spendere rapidamente e bene, perciò il contributo del partenariato è fondamentale». Con l’assessore erano presenti l’Autorità di gestione del Por Fesr, Graziella Pisu, e i responsabili dei vari assi.

Durante la mattinata di lavori si è fatto il punto sullo stato di attuazione del Fesr e si è tracciata la previsione del raggiungimento dei target fissati, con focus su Programmazione territoriale, Investimenti territoriali integrati, interventi a favore delle imprese. È stato poi presentato il bando “Manifestazione d’interesse per progetti pilota di rigenerazione urbana-Comuni della Città Metropolitana di Cagliari e Comuni della rete metropolitana del nord Sardegna”.

A disposizione della Sardegna ci sono 930 milioni di euro, 465 da finanziamenti europei e il resto da cofinanziamento regionale. Soldi da utilizzare per garantire supporto alla ricerca e allo sviluppo di oltre 1.500 imprese sarde, agevolare il credito e creare infrastrutture informatiche, sostenere il settore dell’energia e lo sviluppo turistico. Il Fesr 14/20 conta 35 linee di intervento. Dei 930 milioni, 213 sono destinati alla competitività del sistema economico, 164 alla valorizzazione turistica e culturale, 150 all’efficienza energetica, 130 all’agenda digitale, 128 a ricerca e innovazione, 55 ad ambiente e prevenzione del rischio idrogeologico, 51 a inclusione sociale e povertà. Entro dicembre 2018 la Sardegna deve spendere necessariamente 147 milioni di euro (N+3), 185 con la cosiddetta riserva di efficacia (PF), obiettivo non obbligatorio ma che la Regione si è posta, accogliendo la più sfidante proposta europea.

Non era mai successo prima: tutti i fondi a disposizione della Regione gestiti da un’unica Cabina di regia con tutti gli Assessorati interessati che ragionano e programmano insieme. «Questo significa scelte condivise e nessun rischio di doppione: una vera rivoluzione, che ha portato ottimi risultati – ha sottolineato Raffaele Paci -. Una filosofia della condivisione che abbiamo utilizzato anche nella programmazione territoriale, che tanto successo sta avendo ed è riuscita nell’impresa di far lavorare allo stesso progetto comunità che neanche si parlavano. Certo la condivisione allunga i tempi, ma la strada è questa e non ce ne sono altre, perché con questo approccio abbiamo attivato meccanismi che resteranno nel tempo e produrranno risultati».

Il vicepresidente della Regione ha poi sottolineato la necessità di forti e solide competenze per esempio per accompagnare le imprese a intercettare i finanziamenti dei bandi: «In questo ha un ruolo fondamentale l’Università, chiamata a formare professionalità di alto livello». Infine, la necessità di migliorare la capacità istituzionale: «Noi dobbiamo essere qui per risolvere problemi, non per giocare a ping-pong fra istituzioni scaricandosi responsabilità. Questo non è più accettabile. Sono sicuro che gli obiettivi nella spesa dei fondi saranno raggiunti, come è successo nel 2007-2013. Però serve un passo diverso, che ci deve portare al livello di altre realtà regionali che guardiamo con ammirazione. Certo, serve una rivoluzione culturale – ha concluso Raffaele Paci -. Ma non ci sono alternative per fare di questa regione ciò che deve essere, dinamica, capace di portare avanti i processi e dare risposte chiare e concrete ai suoi cittadini».

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Mercoledì 19 luglio, si svolgerà a Cagliari il convegno dal titolo “Il nuovo Codice dei contratti e gli strumenti per l’innovazione. Nuove opportunità finanziarie per le PA sarde“. Si tratta del primo evento di un percorso di sensibilizzazione e accompagnamento sul tema degli appalti innovativi organizzato dallo Sportello Appalti Imprese di Sardegna Ricerche e rivolto alle pubbliche amministrazioni e alle imprese.
Gli appalti innovativi rappresentano una potente leva in mano alla PA per spingere le imprese ad innovare i loro prodotti e processi: si tratta di lanciare gare d’appalto per prodotti che ancora non esistono, o almeno non con le caratteristiche desiderate. Le diverse forme di appalti innovativi hanno una caratteristica comune: gli appaltatori si devono impegnare non a fornire un prodotto o servizio “standard”, ma a svolgere l’attività di ricerca e sviluppo necessaria a mettere a punto un prodotto che soddisfi la richiesta dell’amministrazione appaltante.
Il convegno dello Sportello Appalti Imprese mira a consolidare e sviluppare il percorso avviato nel 2016 per informare le amministrazioni e le imprese sulle opportunità del nuovo Codice degli appalti (d.lgs. n. 50/2016), e per fornire assistenza operativa alle PA che intendono portare avanti questo tipo di appalti. Gli articoli 65 e 158 del nuovo codice, dedicati rispettivamente al partenariato per l’innovazione e ai servizi di ricerca e sviluppo, delineano infatti il nuovo quadro regolatorio che si sta formando in Italia in materia di innovation procurement.
Durante il convegno, saranno discussi la genesi e il significato delle nuove norme; il loro impatto sui processi d’innovazione e l’attività della Regione Sardegna nel campo degli appalti innovativi e dell’innovazione. In particolare saranno anticipati i contenuti del bando di Sardegna Ricerche “Promozione di nuovi mercati per l’innovazione nella PA”, d’imminente pubblicazione.
Il nuovo bando, con una dotazione di cinque milioni di euro,  ha l’obiettivo di sostenere la realizzazione di appalti di ricerca e sviluppo, partenariati per l’innovazione e appalti precommerciali da parte di amministrazioni pubbliche, organismi pubblici di ricerca e società pubbliche operanti nel territorio regionale.
Il programma della mattinata prevede le relazioni e gli interventi di Sara Bedin (advisor UE in materia di appalti innovativi), Gianluca Cadeddu (Centro Regionale di Programmazione), Francesco Grillo (Università di Oxford), Francesco Mascia (esperto di contrattualistica pubblica), Susanna Maxia (Sardegna Ricerche); Graziella Pisu (Autorità di gestione del Por-Fesr Sardegna 2014‑2020).

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Ed

A due anni dall’avvio del Por Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) 2014-2020, è stato programmato il 63,6% delle risorse (592 milioni di euro dei 930 complessivi a disposizione) e presentata la certificazione di 33 milioni, che a fine anno diventeranno 70. Nel 2018 ne verranno certificati altri 90, il che consentirà di centrare l’obiettivo di spesa previsto dei 165 milioni nei primi tre anni. Situazione positiva che consente di procedere a pieno ritmo con la programmazione e la spesa delle altre risorse: lo stato di avanzamento del Fesr presenta dunque notevoli progressioni, con l’attivazione di tutti gli Assi e un allineamento ottimale su programmazione e spesa certificata.
È stato ufficializzato durante i lavori del Comitato di sorveglianza riunito oggi a Cagliari, presieduto dall’assessore della Programmazione Raffaele Paci con l’Autorità di gestione Graziella Pisu. Ma c’è un altro importante risultato centrato dalla Regione: a marzo scorso è stata chiusa la programmazione 2007-2013 con un notevole successo, perché non solo sono state spese tutte le risorse disponibili (significa che neanche un euro è stato restituito a Bruxelles), ma sono stati rendicontati progetti per il 104% della cifra a disposizione, ovvero 1 miliardo e 400 milioni di euro invece del miliardo e 300 erogato dall’Europa grazie all’integrazione con i fondi regionali.
Il Comitato ha poi approvato la rimodulazione di 15 milioni per il credito d’imposta per le imprese. «Abbiamo deciso di inserire di una nuova misura sull’asse 3, quella del credito d’imposta, che servirà anche come volano per attivare risorse nazionali – spiega Raffaele Paci -. L’intervento che le imprese apprezzano, rapido e veloce, che con l’accesso ai contributi garantisce subito la defiscalizzazione».
Il Fesr, con 930 milioni di euro, è uno dei principali strumenti per il rilancio del sistema economico della Sardegna, attraverso interventi destinati alla ricerca e innovazione per la competitività delle imprese, all’agenda digitale, all’efficienza energetica, all’inclusione sociale, oltre che all’ambiente e alla prevenzione del rischio idrogeologico. Alle sessioni di lavoro, che si sono protratte per tutta la giornata, hanno partecipato i rappresentanti della Commissione europea con il referente per la Regione Andrea Murgia, della Presidenza del Consiglio con Giuseppina Meli, della Agenzia di Coesione Territoriale con Edmondo Mone e del Partenariato istituzionale, economico e sociale.
Nello specifico, sull’Asse 1 sono state avviate procedure per 43,8 milioni sui 128 di dotazione, 60,5 sono impegnati in procedure di prossimo avvio e 24,5 sono invece da programmare. Asse II, Agenda digitale: 130 milioni disponibili, 125 in procedure avviate e 5,3 di prossimo avvio. Asse III, Competitività: su 213 milioni, 157 in procedure avviate, 53 di prossimo avvio e 3 da programmare. Asse IV, Energia sostenibile e qualità della vita: 150 milioni di cui 128 di procedure avviate, 3 di prossimo avvio e 19 da programmare. Asse V, Ambiente: 55 milioni, 37 in procedure avviate e 18,5 da programmare. Asse VI, Risorse, Natura, Cultura e Turismo: 164 milioni, 59 di procedure avviate, 1,6 di prossimo avvio e 103 da programmare. Asse VII, inclusione sociale: 51 milioni, 10,5 di procedure avviate, oltre 39 di prossimo avvio, un milione da programmare. Asse VIII, Assistenza tecnica: su 37 milioni sono state attivate procedure per quasi 31, di prossimo avvio per 1 milione e restano da programmare 5,5 milioni.
Apprezzamento per l’avanzamento dei lavori è stato espresso anche dai rappresentanti della Commissione europea che, sottolineando l’importante lavoro fatto sulla programmazione delle risorse (come detto circa 590 milioni su 930), ha ribadito la convinzione che la Sardegna riuscirà senza problemi a centrare l’obiettivo del 2018 (165 milioni spesi). «Sui fondi europei la parola d’ordine è correre, correre per non perdere i fondi ma anche programmarli e spenderli bene – dice il vicepresidente della Regione -. Stiamo lavorando proprio in questa direzione: siamo a un ottimo punto con la programmazione delle risorse, sulla spesa siamo sicuri di centrare l’obiettivo 2018, abbiamo ottime performance per esempio sulla programmazione territoriale fortemente condivisa con gli enti locali ma anche su programmi di internazionalizzazione, agenda digitale, competitività delle imprese, energia sostenibile, strategia di specializzazione intelligente e qualità della vita ma anche sugli interventi per la mitigazione del rischio ambientale. Continuiamo così, puntando dritti all’obiettivo». Apprezzamento è stato espresso anche per il nuovo Piano regionale dei rifiuti che, consegnato nei tempi previsti, secondo la Commissione europea con ottimi contenuti ha soddisfatto i requisiti richiesti per la spendita dei fondi. «La novità di quest’anno è che ci sono controlli in itinere sugli obiettivi, senza aspettare la fine della programmazione. Un ulteriore stimolo a lavorare bene e rapidamente. I fondi europei sono un’occasione enorme per la Sardegna – conclude Raffaele Paci -. Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti ma lavoriamo per migliorarli a vantaggio della qualità della vita di tutti i sardi».

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Fondi europei

Verrà presentato questa sera al Parco di Monte Claro, a Cagliari, il Por Fesr 14-20 con il talk show “Buongiorno Europa”.

La Sardegna si appresta a spendere tutti i fondi europei della programmazione 2007-13 grazie alla rimodulazione proposta al Comitato di sorveglianza europeo del Por Fesr, che ieri per tutta la giornata ha passato al setaccio il lavoro portato avanti dalla Regione con i finanziamenti europei, esprimendo grande apprezzamento per la programmazione del Por Fesr 2014-2020. I vertici della Commissione Ue e dell’Agenzia Nazionale per la Coesione territoriale hanno incontrato l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, il direttore del Centro Regionale di Programmazione Gianluca Cadeddu, l’Autorità di gestione del Fesr Graziella Pisu e il partenariato istituzionale, economico e sociale, in un lungo confronto per analizzare la situazione rispetto ai fondi Ue.
«Vogliamo spendere fino all’ultimo euro della vecchia programmazione e perciò abbiamo proposto una rimodulazione – spiega il vicepresidente della Regione -. È una scommessa difficile, perché purtroppo ci sono stati troppi ritardi negli anni precedenti e dunque dobbiamo fare una corsa contro il tempo per recuperare. Le strutture stanno facendo il massimo per riuscirci, ma c’è bisogno della collaborazione di tutti, in particolare delle amministrazioni locali che sono destinatarie di gran parte delle risorse.»
Per quanto riguarda poi la programmazione 2014-2020, promozione a pieni voti per la Sardegna. «In particolare sono stati apprezzati la strategia intelligente S3, la Smart Specialization Strategy con una forte e mirata concentrazione delle risorse, e la Programmazione unitaria dei fondi, che ha portato all’approvazione di tre importanti strategie – Scuola e Università, Lavoro, Competitività delle imprese – e alla nuova Programmazione territoriale. Due punti forti, considerati perfettamente in linea con le indicazioni comunitarie. Secondo i rappresentanti della Commissione europea, quello utilizzato dalla Sardegna nella programmazione del Fesr approvata a luglio è il metodo ideale – sottolinea l’assessore Paci -, perché la crescita delle Regioni verrà valutata sulla base non di ogni singolo programma ma delle azioni messe insieme per lo sviluppo dell’intero territorio».
Con il via libera al Por Fesr 14-20 da Bruxelles, il 14 luglio scorso, in Sardegna arrivano 930 milioni di euro, 465 da finanziamenti europei e il resto da cofinanziamento regionale. Soldi che potranno essere utilizzati per garantire supporto alla ricerca e allo sviluppo di almeno 1.576 imprese sarde, agevolare il credito e creare infrastrutture informatiche, sostenere il settore dell’energia e lo sviluppo turistico.

«Una cifra importante che ci consentirà di intervenire in settori nevralgici della nostra economia regionale – dice l’assessore Paci -. Ora dobbiamo correre, fare bene e non perdere tempo per spendere strategicamente i fondi europei con la visione unitaria e d’insieme che caratterizza il nuovo corso voluto fortemente da questa Giunta: pensare ai fondi europei come a una parte dei finanziamenti complessivamente disponibili, proprio quello che oggi è stato profondamente apprezzato dalla Commissione.»
Il Fesr conta 35 linee di intervento e concentra le risorse sui settori più strategici. Dei 930 milioni, 213 sono destinati alla competitività del sistema economico, 164 alla valorizzazione turistica e culturale, 150 all’efficienza energetica, 130 all’agenda digitale, 128 a ricerca e innovazione, 55 ad ambiente e prevenzione del rischio idrogeologico, 51 a inclusione sociale e povertà.
Al Parco di Monte Claro, alla presentazione ufficiale del Por Fesr 14-20 con il talk show “Buongiorno Europa”, parteciperanno il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore Paci e l’Autorità di gestione Pisu insieme ai componenti della Commissione europea e dell’Agenzia Nazionale. A seguire, alle 19.30, concerto jazz di Gavino Murgia & Mediterranean Trio, ospite il maestro Luigi Lai. L’ingresso è libero ed è garantito un servizio di baby parking per tutta la durata dell’evento.