29 March, 2024
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Salvatore Vincis, 58 anni, è il nuovo segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente. Lo ha eletto questa sera il Congresso straordinario, al termine una giornata di lavoro nella Sala Astarte della Grande Miniera di Serbariu, con 40 voti su 41 votanti.

Il Congresso e l’elezione di Salvatore Vincis alla segreteria, pongono fine ad un lungo periodo di commissariamento, durato 18 mesi, iniziato nel marzo dell’anno scorso, quando la segreteria nazionale decise di affidare la guida temporanea della Cisl sulcitana a Piero Ragazzini (oggi assente al Congresso, bloccato da un’influenza), che con la collaborazione di Antonio Ceres ha ricostruito il mosaico organizzativo, senza fermare l’attività ordinaria delle federazioni e del sistema dei servizi.
La continuità operativa è stata evidenziata nel suo intervento, in apertura dei lavori, dopo la breve relazione introduttiva del sub commissario Antonio Ceres, dal segretario generale regionale Gavino Carta.

«La Cisl territoriale – ha detto Gavino Carta – è stata presente in tutte le vertenze con proposte e azioni di lotta a livello locale, regionale e nazionale. Nessun tavolo contrattuale ci ha visti assenti e l’unità interna all’organizzazione ci rende più forti in un momento in cui non si deve ammainare la bandiera dell’industria, che ancora può dare molto al territorio nato con fortissima vocazione industriale , in armonia con l’ambiente e lungo le nuove frontiere tecnologiche che si sono aperte, mentre devono perseguire altri linee produttive nelle seconde e terze lavorazioni, nel turismo, nell’agricoltura, nella ricerca.»

Il segretario nazionale confederale, Ignazio Ganga, intervenuto in rappresentanza della segretaria Anna Maria Furlan, ha indicato nelle politiche per l’infrastrutturazione della Sardegna (viabilità, trasporti, metanizzazione) le priorità programmatiche, grazie al Recovery Fund, veramente alla portata della Sardegna, a condizione che si sappiano destinare le risorse in arrivo, verso progetti non di piccolo cabotaggio, ma in grado di riallineare la Sardegna ai livelli delle regioni del Nord Italia.
Al congresso sono interventi 82 delegati in rappresentanza di tutte le categorie e dei servizi aderenti alla confederazione sindacale della Cisl (solo la metà dei quali ha partecipato alla votazione che ha eletto il nuovo segretario) e come invitati, i segretari generali di tutte le 7 Cisl territoriali della Sardegna e i segretari delle federazioni regionali.

Domani pubblicheremo le interviste realizzate con il segretario regionale Gavino Carta ed il segretario nazionale confederale Ignazio Ganga.

 

         

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Mercoledì 30 settembre il Congresso straordinario della Cisl del Sulcis Iglesiente eleggerà il nuovo segretario territoriale, ponendo così fine alla gestione commissariale che si protrae da quasi un anno e mezzo.

L’assise congressuale, dal titolo “Il futuro del territorio al centro della nuova Cisl”, si terrà presso la Sala Astarte sita nel complesso museale della Grande Miniera di Serbariu, nel rispetto delle norme e delle procedure anti Covid, con 82 delegati in rappresentanza di tutte le categorie e dei servizi aderenti alla confederazione sindacale della CISL eleggeranno i propri dirigenti.
A suggellare l’importanza che la Cisl a livello nazionale e regionale pone verso la struttura territoriale, la presenza del segretario nazionale confederale, il sardo Ignazio Ganga e quella del segretario regionale Gavino Carta con la
segreteria regionale.
Saranno presenti come invitati i segretari generali di tutte le 7 Cisl territoriali della Sardegna e i segretari delle federazioni regionali.
Il programma dei lavori che inizieranno alle ore 9,00 con la distribuzione dei materiali e gli accreditamenti dei delegati, proseguirà con gli adempimenti statutari e l’elezione delle commissioni congressuali e degli uffici.
Ad aprire gli interventi saranno i saluti delle autorità civili locali.
A seguire Il commissario straordinario Piero Ragazzini nel frattempo ed assurto all’ importante carica di segretario generale nazionale dei pensionati, traccerà nella sua relazione il cammino percorso nella sua gestione e dal suo staff, e i risultati ottenuti di quello che malgrado le difficoltà per la perdurante gravissima crisi del territorio, può contare dai dati ufficiali certificati riscontrati alla fine del censimento 2019, su 15.208 iscritti, pari al 12,2 per cento dei 124.239 residenti nel Sulcis Iglesiente, attestandosi come prima organizzazione del territorio, da sempre radicata tra i lavoratori, lavoratrici e cittadini dell’intero Sulcis Iglesiente.
Si andrà avanti con lo spazio dedicato al dibattito congressuale, che entrerà nel merito delle numerose problematiche che investono in tutti i settori economici produttivi e sociali il territorio e si concluderà con gli interventi del Segretario regionale Gavino Carta e del segretario confederale.
Si passerà subito poi all’apertura dei seggi per l’elezione del Consiglio generale che verrà convocato immediatamente dopo una breve pausa, per l’elezione del Segretario generale dei componenti della Segreteria, del Comitato esecutivo, del presidente collegio dei sindaci, del designato al consiglio generale Regionale e del
responsabile del coordinamento donne.
Si concluderà così la gestione commissariale che ha governato l’organizzazione sindacale nel territorio, protrattasi oltre il periodo previsto di 12 mesi, la cui scadenza era stata indicata per il mese di aprile 2020, ma le prescrizioni dovute alla pandemia da Covid-19, hanno obbligato ad una proroga di alcuni mesi.
Su queste basi si ritornerà alla normale gestione amministrativa e politica il sindacato Cisl nel Sulcis Iglesiente, con il gruppo dirigente regolarmente eletto.

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Gavino Carta, 52 anni, sassarese, è il nuovo segretario regionale della Cisl. E’ stato eletto oggi dal Consiglio generale, riunito nella sala convegni del THotel di Cagliari alla presenza del segretario nazionale Annamaria Furlan, con 93 voti a favore. Subentra a Ignazio Ganga, entrato a far parte nelle scorse settimane della segreteria nazionale con deleghe alla Previdenza, Fisco e Pubblico impiego.

 

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Ieri, al Congresso Nazionale della CISL in corso di svolgimento a Roma, i rappresentanti della FIM nazionale, il segretario generale Marco Bentivogli, il responsabile Alluminio Raffaele Apetino, il segretario generale della FSM Sarda, Rino Barca, presente anche il segretario generale della CISL Sardegna, Ignazio Ganga, hanno incontrato il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, col quale hanno fatto il punto sullo stato dell’arte della vertenza Alcoa. Il ministro ha confermato l’incontro che si terrà la settimana prossima con le organizzazioni sindacali titolate, riservandosi di comunicare data e ora precise nelle prossime ore.

«In merito alla vertenza – si legge in una nota -, il ministro dello Sviluppo economico ha ribadito che il decreto di riequilibrio dei costi energetici (che entrerá ufficialmente in vigore da gennaio 2018) potrebbe essere licenziato dalla Commissione interessata già dai primissimi giorni della prossima settimana e più specificamente nella giornata di martedì, se non si paleseranno intoppi, imprevisti o addirittura resistenze. In riferimento a ciò, il ministro Calenda, ha messo in guardia i rappresentanti sindacali su alcune resistenze che si sarebbero manifestate in alcuni parlamentari di maggioranza che già nei giorni scorsi avrebbero ripetutamente chiesto un rinvio nell’approvazione del provvedimento per non meglio precisate ragioni. Un atteggiamento che gli esponenti del sindacato va stigmatizzato nella maniera più determinata possibile e che, se dovesse persistere, porterà a una mobilitazione decisa del Sindacato e dei lavoratori.»

«Riguardo alla questione ambientale – si legge ancora nella nota -, il ministro ha confermato la risoluzione dei nodi inerenti le bonifiche delle falde acquifere, annunciando di aver raggiunto un accordo con i soggetti interessati, tra cui la proprietà dello stabilimento ed Invitalia. Sui costi di riavvio ed il debito pregresso di Alcoa con Cassa Depositi e Prestiti, invece, è ancora in corso la trattativa ma le posizioni si starebbero avvicinando e la percezione da lui manifestata è che in tempi rapidi anche questo scoglio potrebbe essere superato. Carlo Calenda ha inoltre ribadito la volontà della multinazionale, Sider Alloys, di restare al tavolo e di voler acquisire il prima possibile lo stabilimento. La percezione della CISL, nei diversi livelli della sua rappresentanza – conclude la nota -, è quella che se tutti i soggetti coinvolti, a partire proprio dal Governo e dai partiti di maggioranza, faranno la propria parte nell’ultimo pezzo di strada da percorrere, per la prima volta dopo i 4 anni e mezzo che intercorrono dalla chiusura, si possa concretamente arrivare a una definizione positiva della vertenza.»

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«E’ arrivato il momento di “fare il tagliando” allo stato delle politiche attive per il lavoro in Sardegna. Giunta e sindacati, insieme, per alcune verifiche obbligatorie, richieste dall’avvio, anche nell’Isola, di un nuovo percorso, segnato in particolare dalla riforma dei servizi per l’impiego, con la creazione di un’agenzia competente in materia (l’Aspal). Si deve, altresì, verificare se la volontà politica, annunciata nel Piano regionale di Sviluppo all’intero della “Priorità lavoro”, di una valorizzazione delle azioni per rilanciare sviluppo e occupazione, accompagnata da una prima programmazione di interventi e risorse, ha cominciato a produrre effetti concreti.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Ganga, nuovo segretario generale della Cisl Sardegna.

«E’ evidente, purtroppo, che il piano articolato sulla “priorità lavoro” già da metà del 2015 non ha ancora dato i risultati attesi, nonostante oltre 30 misure messe in campo dalla Regione. Non si è riusciti, fino a questo momento, a incidere adeguatamente sulle debolezze del mercato del lavoro isolano – aggiunge Ignazio Ganga -. E’ vero che in questi anni le misure hanno avuto carattere fortemente emergenziale, intervenendo soprattutto per tamponare specifiche situazioni di crisi, spesso di origine lontana nel tempo e si particolare problematicità sociale (Saremar, Parco Geominerario, Portovesme, ex tessili, etc.) o comunque interessando una circoscritta platea di destinatari. Alcuni programmi, inoltre, hanno avuto carattere sperimentale, come il caso del bando Flexicurity e del progetto pilota del contratto di ricollocazione, ma soprattutto del programma nazionale Garanzia Giovani, caratterizzato – nonostante un’ampia partecipazione da parte dei destinatari e un buon successo di alcune misure (in particolare quelle legate alla formazione e ai tirocini) – dalle difficoltà nel presentare un’offerta concreta ai giovani, se non per un numero ridotto di loro.»

«Ulteriori azioni attendono ancora di potersi dispiegare come il bando Blue & Green economy, altre si sono perse per strada. Basti citare il progetto ICO edili, atteso da quasi due anni, che conferma tutta l’inadeguatezza di soggetti preposti all’accompagnamento di alcune misure lavoristiche come la società in  house della Regione Insar. Infine – conclude Ignazio Ganga -, persiste una sostanziale cronica debolezza regionale nel programmare la formazione professionale, il cui ruolo è essenziale per promuovere nuovo lavoro nell’Isola.»

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E’ stato un vero e proprio manifesto del sindacalista e del sindacato Cisl, quello dettato ieri dal segretario generale, Ignazio Ganga, nel suo intervento al congresso territoriale dell’Ogliastra. Un appuntamento che ha sancito l’avvicendamento al vertice dell’organizzazione tra l’uscente, Giuseppe Fanni, e il neo eletto (in assoluto il segretario confederale più giovane d’Italia), Michele Muggianu.

Poche chiacchiere o margini di interpretazione, secondo Ganga essere sindacalisti significa «realmente dedicare la propria vita a favore degli ultimi».

E per fare questo, ha spiegato ad un’attentissima platea di congressisti: «E’ necessario dire basta ai sindacalisti da scrivania per far posto a quelli con lo zainetto capaci di stare in mezzo ai lavoratori e di conseguenza capaci di comprendere, facendoli propri, i loro problemi e bisogni».

Un cambio di paradigma per un sindacato che, ha spiegato il segretario generale, deve tornare a essere “meno burocratizzato” e “più sobrio”. Un sindacato di frontiera e di prossimità ai luoghi di lavoro e del disagio dove, materialmente, si manifestano le esigenze delle persone.

«Essere sindacalisti, ha ribadito il leader sardo, è uno stile di vita che si declina nei comportamenti, nelle azioni e nell’esempio concreto. Il sindacalista moderno deve avere la capacità di formarsi costantemente, di migliorare il proprio bagaglio culturale e di diventare un reale punto di riferimento nella società.»

Ignazio Ganga si è poi soffermato sui valori, sulle finalità e sulla mission del sindacato, partendo dall’importanza della parola Lavoro intesa innanzitutto come strumento di liberazione ed emancipazione sociale per gli esseri umani. Un concetto (quello del lavoro) – ha ricordato il segretario -, che rimanda a “memorie individuali e collettive”.

E da qui la necessità che la Cisl diventi la “centrale operativa” da dove nasca, si articoli, si coordini e si diffonda un «sogno collettivo di solidarietà e di elevazione delle legittime aspirazioni di rinascita economica, culturale e sociale di tutto il popolo sardo».

Un grande progetto di emancipazione popolare, dunque, da opporre alla crisi di fiducia e speranza di gran parte dei cittadini in quest’epoca di instabilità dove gli storici punti fermi del passato sono sempre meno distinguibili.

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Spopolamento, inurbamento, insularità, perifericità, decentramento amministrativo e piena esigibilità del Patto per la Sardegna, queste alcune delle principali parole chiave espresse (e declinate in articolate riflessioni) nel suo intervento, dal segretario generale della Cisl Sarda, Ignazio Ganga, al congresso territoriale della Gallura.

Problematiche e concetti ribaditi più volte in tutte le assise territoriali e regionali che hanno accompagnato fin qui la stagione congressuale della Cisl e che troveranno una sintesi perfetta alla fine del mese di aprile con il congresso regionale che sancirà l’avvio di una nuova stagione sindacale dell’organizzazione che conta in Sardegna oltre 154.000 iscritti e una capillare presenza in ogni ambito della società e del mondo del lavoro.

Secondo quanto espresso da Ignazio Ganga, il rischio che la Regione sia percepita “lontana dalle periferie” va scongiurato con una «concreta riforma dell’ente amministrativo» che porti al decentramento delle funzioni e dei poteri (con annessa sburocratizzazione) a favore di tutte le realtà periferiche dell’isola, così da poter dare risposte compiute alle richieste di intervento e alle specificità che si elevano dai territori.

Il segretario ha poi evidenziato l’importanza che il “Patto per la Sardegna”, sottoscritto l’anno scorso con il Governo nazionale, sia realmente concretizzato con la spendita delle risorse assegnate e il rilancio dei settori chiave dell’economia sarda da quello dei trasporti a quello energetico e infrastrutturale, alla valorizzazione del capitale umano affinché i migliori cervelli della nostra isola non siano più obbligati a emigrare ma diventino una inestimabile ricchezza per la propria terra.

Inoltre il leader sindacale sardo, evidenziando il core business del sindacato costituito da fisco, previdenza, contratti (perequazione delle pensioni), ha posto l’accento sull’ormai irrinunciabile obbiettivo di impegnarsi affinché in Sardegna si avvi una vera stagione di ridistribuzione della ricchezza che porti a una diminuzione delle disuguaglianze e possa contribuire a un reale miglioramento della condizione economica per gli oltre 400.000 sardi che oggi vivono sotto gli indici di povertà assoluta.

Di grande importanza è stato anche il passaggio sull’insularità che da potenzialità inespressa basata sulla specificità mediterranea, sull’identità rappresentata dalla lingua, dalle tradizioni e dalla storia della nostra isola, è diventata oggi uno dei più gravi gap allo sviluppo dell’economia isolana in ogni ambito. Da qui la necessità di adoperarsi affinché la Sardegna permanga all’interno dei network internazionali rafforzando i trasporti da e per l’isola, e risolvendo le fondamentali vertenze come quella Meridiana.

Infine, il segretario parlando della (scarsa) competitività della Sardegna ha ribadito la necessità che il sistema produttivo sardo cambi paradigma di riferimento e passi dall’essere incentrato sulla quantità a uno basato sulla qualità in tutti quei settori strategici dell’economia come ad esempio l’agricoltura per la quale è necessario introdurre azioni che tendano a privilegiare coltivazioni che puntino alla “qualità totale” (biologico, biodiversità, etc.). Ragionamento declinabile anche a settori come l’industria dove l’innovazione tecnologica e il conseguente avvento della nuova rivoluzione industriale consentiranno la crescita e il mantenimento sul mercato delle sole aziende capaci di investire, innovare e avviare produzioni ad alto livello qualitativo.

E’ evidente, lo si percepisce oltre che dai congressi anche dalla determinazione espressa dal suo gruppo dirigente, che la CISL sarda si prepara a combattere una delle battaglie più difficili per il salvataggio della Sardegna dallo spopolamento – e quindi dall’alienazione – che autorevoli studi scientifici descrivono come progressivo da qui ai prossimi decenni. Una battaglia campale che ancora una volta può essere racchiusa nella locuzione che il prof. Lilliu introdusse con un famosissimo libro quando ancora era in vita: ovvero quella della “Costante resistenziale sarda”.

Una resistenza che la Cisl sarda si candida a guidare con il suo bagaglio di forti esperienze e proposte e la consapevolezza di essere una grande organizzazione capace di enormi slanci e di fare la differenza.

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Mirko Idili.

L’Unione sindacale territoriale della Cisl Gallura ha confermato il segretario generale uscente Mirko Idili alla guida dell’organizzazione. La votazione è avvenuta oggi durante il congresso che si è svolto nell’hotel Doubletree by Hilton di Olbia. A completamento della segreteria sono stati eletti anche Rosa Casto, riconfermata nel ruolo, e Masino Fresi che prende il posto di Alberto Farina, da sempre colonna portante della Cisl gallurese, che proseguirà la sua attività nel sindacato in qualità di segretario generale della Federazione dei pensionati in Gallura; il suo saluto alla segreteria generale provinciale è stato accolto con commozione da Mirko Idili.

Tema portante dell’assemblea è stata la necessità, da parte del territorio gallurese, di trovare una forma di governance intermedia che possa inserirsi tra i Comuni e la Regione. Durante la sua relazione, Mirko Idili ha lanciato il “Patto per la Gallura” e ha chiamato tutti i rappresentanti della politica e delle forze economiche e sociali a ritrovare coesione e unità di intenti: due elementi necessari per poter difendere le risorse e le potenzialità in via di sviluppo in Gallura. «Basta con le divisioni e con i conflitti campanilistici tra Alta e Bassa Gallura. L’economia di questo territorio è in ripresa. Lieve, ma c’è. E ci sono opportunità importanti da saper cogliere: il Mater Olbia è certamente una di queste. E’ un progetto che va difeso perché rappresenta una risorsa per tutta l’isola, non solo per la Gallura. Dobbiamo farlo capire a tutti, anche ai gufetti che sperano che il Mater Olbia non si faccia». Idili ha anche fatto riferimento all’acquisizione del 49 per cento di Meridiana da parte di Qatar Airways: «Un risultato auspicato quando, tempo fa, decidemmo di firmare l’accordo che prevedeva la fuoriuscita dal perimetro aziendale di centinaia di lavoratori esclusivamente nella previsione di favorire una partnership autorevole con Qatar Airways ed un nuovo piano industriale che consentisse, con l’acquisto di 50 aeromobili, di poter riassumere tutti coloro che ad oggi usufruiscono degli ammortizzatori sociali». Opportunità e potenzialità di sviluppo che però hanno bisogno della massima coesione tra politica e  forze sociali che devono essere in grado di ripensare una forma di autogoverno intermedio: «La vecchia Provincia non aveva più ragione di esistere – ha detto Idili – perché era stata spogliata di competenze e risorse economiche. Tuttavia si è creato un pericoloso vuoto amministrativo che deve essere colmato e la risposta a questa esigenza non può essere certo il ritorno alla vecchia provincia di Sassari».

Una sfida che è stata immediatamente accolta dai politici galluresi che sono intervenuti al congresso.

Gian Piero Scanu, deputato Pd, ha tuonato in difesa del Mater Olbia e contro quei «personaggi della politica regionale i quali sperano che il progetto affondi ma lo fanno ragionando in nome e per conto delle cliniche private di Cagliari».

Settimo Nizzi, sindaco di Olbia, ha spiegato: «E’ ripartito il dialogo tra noi sindaci galluresi ed è stato un atto importante per spezzare certi vecchi schemi che bloccavano la crescita delle nostre comunità. Rappresentiamo un territorio che intende dialogare con le altre aree sarde e italiane, ma non abbiamo intenzione di ricominciare i viaggi della speranza verso Sassari per ottenere ciò che ci spetta. Dobbiamo decidere da soli come gestire la Gallura: da quando non c’è più la Provincia non è più possibile nemmeno tappare i buchi delle strade, piazzare un palo della luce, fare manutenzione nelle scuole».

Pierfranco Zanchetta, consigliere regionale di La Maddalena: «Abbiamo necessità del sostegno di tutti altrimenti la nostra proposta di legge per l’istituzione di una Provincia nel Nordest della Sardegna, non passerà. Abbiamo di fronte forze opposte e contrarie, invochiamo la mobilitazione del territorio».

Giuseppe Meloni, consigliere regionale: «Vogliamo far capire che la nuova Provincia non dovrà essere un carrozzone politico ma avrà il preciso ruolo di fare da argine contro l’arretramento istituzionale, in Gallura, da parte dello Stato e della Regione».

Antonio Satta, sindaco di Padru: «Questa è una battaglia che bisogna vincere nell’interesse della Gallura: dobbiamo quindi sostenere i consiglieri regionali e la loro proposta di legge. Il consiglio comunale di Padru ha già approvato un ordine del giorno a favore di questa proposta».

Pierluigi Caria, neo assessore regionale dell’Agricoltura: «Il mio ruolo mi impone una visione totale della Sardegna, ma provengo dalla Gallura, comunità per la quale avrò ovviamente un occhio particolare. Credo che questo territorio abbia le carte in regola per ottenere l’autonomia».

Alberto Farina si è soffermato sulle condizioni generali della Cisl regionale: «Il sindacato in Sardegna ha ripreso slancio, il lavoro che è stato fatto da Ignazio Ganga in questi pochi mesi è davvero significativo e a lui faccio i miei complimenti».

Un ruolo determinante nel congresso che si è svolto oggi lo ha avuto Gigi Petteni, segretario confederale della Cisl nazionale. Petteni ha tracciato lo scenario in cui si sta muovendo il sindacato per la tutela del lavoro e dei diritti a esso connessi: «La politica ha ascoltato i populismi quando si è trattato di decidere cosa fare sui voucher, mentre avrebbe dovuto ascoltare chi conosce a fondo le realtà lavorative. La Cisl non parla mai, mai alla pancia della gente ma sempre al cervello e al cuore. Gli attacchi della politica nei confronti delle organizzazioni sindacali sono stati evidenti ma noi, come da tradizione, abbiamo evitato lo scontro e cercato il dialogo, presentando proposte. In questo modo abbiamo ottenuto i risultati cercati su tanti importanti temi».

La conferma di Mirko Idili alla guida della Cisl Gallura è stata elogiata anche dal segretario regionale dell’organizzazione sindacale, Ignazio Ganga: «Con la nuova segreteria regionale abbiamo deciso di seguire tutti i congressi e di incontrare tutti i lavoratori e le lavoratrici. Abbiamo l’esperienza per sostenere le ragioni del lavoro e del sociale in questa regione. ci impegneremo per risolvere, in via definitiva, i problemi emersi anche durante questo congresso». L’intervento del segretario regionale si è focalizzato anche sullo spopolamento in Sardegna: «Per combattere questo fenomeno servono risorse – ha spiegato – dobbiamo spendere meglio i fondi europei. Perdere di vista pezzi di questa regione porta la stessa a essere considerata “roba di altri”. E’ quindi necessaria una riforma della Regione per sburocratizzare il Palazzo e dare risorse ai territori». Ignazio Ganga ha mostrato all’assemblea un contenitore con, all’interno, una manciata di terra della Gallura e ha spiegato che la Cisl sarda ha deciso di raccogliere una porzione di suolo da tutti gli otto territori dell’Isola. La terra sarà mischiata in un vaso in cui sarà piantato un ginepro. «Un albero scelto perché è molto robusto e diffuso in tutta l’isola. Simbolicamente rappresenterà le radici della Cisl sarda».

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L’Alleanza contro le povertà contesta le linee guida sul Reddito di Inclusione sociale approvate ieri dalla Giunta Pigliaru.

«Le nuove linee guida sul Reddito di Inclusione sociale non saranno efficaci e rischiano di far naufragare il percorso di contrasto alle povertà – denunciano Michele Carrus, Franco Marras, don Marco Lai, Ignazio Ganga, Federica Ticca, Emiliano Deiana, Anna Melis, Alfio Desogus, Fabio Onnis, Giorgio Vargiu, presidenti e segretari delle organizzazioni aderenti all’Alleanza –. Nonostante i ripetuti richiami dell’Alleanza, l’assessore alla Sanità ha portato in Giunta un nuovo documento di linee guida per l’attuazione del Reddito di Inclusione Sociale (REIS) che manca di molti degli elementi necessari a rendere efficaci gli interventi pensati dalla nuova legge regionale e coerenti con la nuova misura nazionale REI.»

Il documento non considera il necessario gradualismo tra vecchie misure e nuovi meccanismi e rischia di escludere molti poveri dal sostegno – aggiungono -. Ci si stà ponendo rispetto ad una novità rilevante di politica sociale in atteggiamento di forte distacco dalle reali necessità dei poveri e degli attori che devono accompagnare le persone e le loro famiglie verso l’autonomia. Il Reis potrà funzionare solo se le comunità locali saranno in grado di progettarne ed attuarne le azioni con il sistema dei servizi del lavoro, della formazione, dell’istruzione e della sanità, con un’azione sinergica di tutte le sue componenti e non come misura calata dall’alto.»

«Nulla di tutto questo è definito e pertanto la strada così tracciata non potrà che portare al fallimento della misura. Ci appelliamo al Presidente della Giunta regionale – dichiara Fabio Meloni, portavoce dell’Alleanza contro le povertà – affinché ritiri la delibera adottata il  28 marzo e si faccia promotore della riapertura del confronto con il Tavolo dell’Alleanza nell’interesse dei poveri della Sardegna.»

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Fabio Enne.

Lunedì pomeriggio, alle ore 16.00, a Iglesias, oltre 80 delegati, in rappresentanza di quasi 16mila lavoratori iscritti, parteciperanno al 10° congresso della Cisl territoriale. I lavori saranno presieduti dal segretario generale regionale, Ignazio Ganga, e dal segretario confederale Giovanni Luciano.

Il segretario generale territoriale, Fabio Enne, con la lettura della relazione per conto della segreteria uscente, farà un bilancio dell’attività svolta negli ultimi quattro anni e indicherà, soprattutto, proposte e programmi per il prossimo quadriennio 2017-2021, decisivo per le sorti del territorio.

«La Cisl, assolutamente scettica circa il lavoro programmatico della Giunta Pigliaru – si legge in una nota di presentazione dell’appuntamento congressuale -, ritenendo inefficace, per lo sviluppo economico del Sulcis, l’operosità del Governo nazionale, rilancerà una nuova stagione di forte rivendicazione, che attraversa la definizione delle vertenze industriali, aperte da anni,  ma considera necessario si presti la massima attenzione istituzionale per promuovere azioni veloci propedeutiche allo sviluppo economico territoriale, verso i servizi, le infrastrutture, il turismo, il commercio, l’agroindustria, l’agricoltura e in termini generali verso nuove attività produttive.»

«Per la Cisl territoriale – si legge ancora nella nota – sono maturi i tempi per passare all’incasso delle decine di promesse governative e regionali. Ma è anche il momento che Giunta e Consiglio regionale dichiarino, col massimo della franchezza, quale è il progetto della Regione per lo sviluppo del Sulcis Iglesiente. Rifiuteremo un disegno politico mirato a “staccare lentamente la spina” del tessuto industriale del Sulcis Iglesiente, dove si sta palesando anche l’indifferenza verso tutti gli altri settori merceologici, che confermano un disastro sociale che grava sull’intera collettività. Chiederemo il rispetto per la popolazione del Sulcis e impegni precisi per la sua adeguata dimensione sociale. La Cisl – conclude la nota – chiederà questa chiarezza alla classe politica locale e regionale. Senza di essa, la mobilitazione sarà forte, massiccia e determinata.»