20 April, 2024
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«La Giunta regionale torni sui suoi passi e annulli il taglio di 36 milioni di euro al Fondo per la non autosufficienza disposto con la scure della Finanziaria 2015.»

Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna.

«Non possiamo assistere inermi alla protesta, oltremodo legittima, delle associazioni che reclamano a gran voce il proprio diritto a un’assistenza dignitosa. Assistenza che, con la riduzione scellerata delle risorse stabilita dai professori, non potrà essere garantita. Domani molteplici disabili gravi sardi avvieranno sia un presidio permanente davanti all’assessorato della Sanità, sia lo sciopero totale della fame, mentre il Consiglio regionale si riunirà congiuntamente al Consiglio delle Autonomie locali. Per questo – conclude Ignazio Locci – faccio appello alla sensibilità del Presidente della massima assemblea dei sardi Gianfranco Ganau, affinché riceva una delegazione di manifestanti per fornire loro sostegno e rassicurazioni.»

Con la scusa della riorganizzazione dell’assessorato regionale del Lavoro, la Giunta Pigliaru dà il ben servito alla Formazione professionale, sia pubblica che privata. Nell’ambito del piano di riordino dell’Assessorato si stabilisce la dismissione di alcuni Centri regionali di formazione professionale, tra i quali potrebbero figurare anche Carbonia e Sant’Antioco. Si preannuncia così una nuova stagione di passione per i lavoratori sopravvissuti (ex legge 42) alla mannaia di Renato Soru del 2006.

Con tale decisione si cancella quasi definitivamente la formazione professionale in Sardegna e si impedisce ai centri nel mirino dell’assessorato del Lavoro di assolvere al ruolo di sedi decentrate della Regione nel territorio. Inoltre non si capisce perché questa Giunta continui imperterrita a tagliare i servizi nelle periferie sarde, così come ha fatto con la sanità. Anziché garantire quelli essenziali per ridare speranza ai territori dimenticati che attraversano momenti di estrema difficoltà come il Sulcis Iglesiente, Pigliaru e i suoi professori, armati di calcolatrice, paraocchi e tappi per le orecchie, cancellano tutto senza farsi alcuno scrupolo. Il centrosinistra, poi, non solo intende estinguere la formazione pubblica, ma non esprimendosi sul futuro della formazione di tipo privato dà a intendere che un suo rilancio non rientri nei progetti.

Ma l’aspetto forse più grave, sintomo della distanza assiderale tra la Giunta e i sardi, è che sebbene l’esecutivo Pigliaru si appresti a eliminare alcuni centri regionali non dice una parola sul futuro dei lavoratori che prestano servizio in queste strutture. Che intenzioni ha la Giunta? Vuole forse cancellare la cosiddetta “Lista ad esaurimento ex legge 42”?

Il Governatore rimetta mano al Piano di riassetto dell’assessorato regionale del Lavoro con l’obiettivo irrinunciabile di salvare la formazione professionale, in quanto ancora oggi un utile strumento per la preparazione di futuri tecnici, impiegati, operai qualificati. Ma soprattutto Pigliaru chiarisca quale sorte spetta ai lavoratori che con la chiusura dei centri si troveranno senza occupazione, benché, di fatto, dipendenti della Regione Autonoma della Sardegna.

Infine, un appello ai colleghi consiglieri regionali eletti nel Sulcis Iglesiente affinché si uniscano in questa battaglia e lottino per evitare che ancora una volta il territorio più povero d’Italia venga penalizzato da una politica poco attenta alle reali esigenze dei cittadini.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia

Dopo anni di reggenza, il Liceo Emilio Lussu di Sant’Antioco ottiene la tanto ambita autonomia scolastica. È risultato determinante in tal senso lo status di Isola minore riconosciuto a Sant’Antioco: tale requisito, infatti, ha consentito di abbassare da 600 a 400 studenti la soglia necessaria per ottenere l’autonomia. E il liceo antiochense, con i suoi 460 iscritti, ha centrato in pieno l’obiettivo.

«E’ stato importante l’impegno di tutte le forze in campo che hanno assicurato un importante lavoro presso la sede della Commissione scuola: dal sindacato scuola all’amministrazione comunale», ha commentato Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna. «Questo primato, che non è soltanto un traguardo quanto semmai un punto di partenza – ha aggiunto Locci -, deve indurre la dirigenza scolastica e l’amministrazione comunale a profondere un impegno sempre maggiore per salvaguardare il livello dell’offerta formativa e mantenere costante l’attuale numero di studenti.»

 Il Liceo Lussu, oggi, può vantare molteplici indirizzi di studio, assicurando un’offerta formativa variegata e stimolante: Liceo scientifico delle Scienze Umane (sia Nuovo ordinamento, che opzione economico-sociale); Liceo Scientifico (opzione Scienza applicate e opzione Nuovo ordinamento); Liceo Linguistico e, infine, Liceo Artistico. Ma occorre tenere alta la guardia affinché l’istituto scolastico riesca a perfezionare i suoi numerosi percorsi di studio. Obiettivo: rendere il liceo ancora più rinomato ed elevarlo a vero e proprio punto di riferimento per i giovani del Sulcis Iglesiente che si apprestano ad affrontare una fase cruciale della vita, quella della formazione scolastica di livello superiore.

Sant'Antioco.

Sant'Anna Arresi 1 copia

«La delibera (N° 5/10 del 6/2/2015) di rimodulazione degli interventi infrastrutturali sulla viabilità di competenza dell’Assessorato regionale ai Lavori Pubblici – Piano straordinario Sulcis, con la quale si (ri)stabiliscono le modalità di intervento e si assegna un milione di euro al comune di Sant’Anna Arresi per la messa in sicurezza della SP 73, riporta all’attenzione ancora una volta la scarsa tempistica di attuazione degli interventi del Piano Sulcis.»

Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna.

«Dalla decisione, seppur minima, di trasferire le risorse al comune di Sant’Anna Arresi prendo spunto per sollecitare l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, affinché si dia una mossa e favorisca l’apertura dei cantieri stradali, dando tempi certi ai cittadini del Sulcis Iglesiente, che ormai, vista la burocrazia incancrenita, stentano ad avere fiducia nel Piano Sulcis.

È inoltre opportuno velocizzare la consegna dei fondi al comune di San Giovanni Suergiu per l’adeguamento della SP 77 e, infine, attendiamo con ansia che si dia una scossa alle procedure affidate all’Anas per i cantieri di sua competenza, così come individuati dalla succitata delibera, per un totale di 41 milioni di euro. Ovvero la fetta più grossa degli stanziamenti in questione.»

«Non è con i piccoli interventi, che suonano tanto di contentino – conclude Ignazio Locci -, che si risolve la mole di problemi che grava sul Sulcis Iglesiente. Il trasferimento dei denari al comune di Sant’Anna Arresi dimostra, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che le procedure per la realizzazione dei provvedimenti inseriti nel Piano Sulcis debbono essere riviste e sburocratizzate.»

Il Consiglio comunale di Portoscuso ha espresso un parere di massima favorevole sul progetto Biofuel. Lo ha fatto con delibera ufficiale approvata a maggioranza lo scorso 2 febbraio. Con la delibera, il Consiglio comunale ha dato mandato al sindaco Giorgio Alimonda e alla Giunta, «di continuare ad impegnarsi per tale importante iniziativa di sviluppo, impegnandosi a divulgare alla cittadinanza tutte le informazioni in nostro possesso».

«Si riserva – prosegue la delibera del Consiglio comunale di Portoscuso – di valutare attentamente il progetto e la valutazione di impatto ambientale, oltre le implicazioni socio economiche con il coinvolgimento dei disoccupati e delle imprese locali, per esprimere un compiuto parere di merito a tale iniziativa non appena verrà presentato agli uffici del Comune il progetto tecnico relativo».

Sull’andamento del dibattito in Consiglio comunale, è intervenuto il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci che in una nota ha affermato che «il referendum cittadino proposto dall’opposizione consiliare di Portoscuso sulla realizzazione di un impianto di Biofuel nell’area industriale di Portovesme è la scelta più logica, l’unica strada percorribile per stabilire se realmente i cittadini di Portoscuso desiderano l’insediamento di questa nuova attività. Pur nel pieno rispetto dell’Ordine del giorno votato dalla maggioranza, con il quale si apre la strada alla discussione sull’opera, occorre sottolineare che senza il coinvolgimento democratico della popolazione si corre il rischio di fare spazio a una decisione calata dall’alto».

Porticciolo e Municipio di Portoscuso

 

«La mannaia della Finanziaria 2015 si abbatte anche sul Fondo regionale per la non autosufficienza, facendosi beffa di quanti quotidianamente lottano con la propria malattia e confidano in un’assistenza dignitosa.» 

Lo scrive in una nota Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«L’esecutivo ha presentato un emendamento alla Finanziaria con cui si stabilisce che il Fondo per la non autosufficienza sarà di 166 milioni di euro per ciascuna delle annualità 2015, 2016, 2017, a fronte dei 202 milioni di euro all’anno che prevedeva la Finanziaria 2014. E decide il taglio con una buona dose di cinismo, senza avvisare nessuno e mentre una commissione di esperti cerca di rivalutare il sistema dei contributi. Una scelta ingiustificabile che qualifica l’operato di questa Giunta. La quale, inoltre, ha manifestato l’intenzione di svuotare di competenza la Commissione Sanità, escludendo l’obbligo di parere sulle linee guida per i contributi.»

Ignazio Locci, insieme alla collega di gruppo Alessandra Zedda, ha presentato un emendamento con cui propone di portare i contributi a 206 milioni di euro per ciascuna annualità, cifra minima con la quale è possibile garantire un’assistenza dignitosa ai disabili gravi che ogni giorno vivono le difficoltà della malattia.

«La Giunta prenda la palla al balzo – conclude Ignazio Locci – e recuperi alla pessima figura di avere tagliato i contributi dicendo sì all’emendamento presentato dal sottoscritto. Lo deve ai disabili gravi, lo deve alle loro famiglie che non possono fare a meno a cuor leggero dei fondi, considerato il patimento e l’impegno emotivo (oltre che di energie e di tempo) che il quotidiano confronto con un familiare gravemente malato comporta.»

Ignazio Locci 3 copia

Monte Sirai 7 copia

«No al taglio delle risorse destinate a Poli archeologici, biblioteche e archivi storici della Sardegna.» Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«La Finanziaria regionale 2015 – dice Locci – in barba agli annunci propagandistici da campagna elettorale con cui Francesco Pigliaru aveva promesso maggiore attenzione verso settori quali Cultura e Lavoro, prevede una sostanziale riduzione dei fondi per la gestione delle emergenze archeologiche, delle biblioteche e degli archivi storici: dai 18 milioni e 800mila euro stanziati nel precedente bilancio per i Poli archeologici e i 9 milioni e 600mila per biblioteche e archivi, si passa rispettivamente agli attuali 13 milioni e 300 mila e 7 milioni di euro. Una diminuzione considerevole che si traduce in un maggiore aggravio per le cooperative che gestiscono le strutture, obbligate a una riduzione della forza lavoro che, nella migliore delle ipotesi, si aggira intorno al 35 % (nel comparto prestano servizio circa 1200 operatori, 800 dei quali impiegati nei Poli archeologici). E meno male che l’esecutivo aveva promesso la creazione di nuovi posti di lavoro. Invece, con questa Finanziaria, all’insegna del rigore e dei tagli, si preannuncia un ulteriore perdita di occupazione.

E come se non bastasse, alla riduzione del personale è intimamente legato un ulteriore effetto negativo prodotto dallo scellerato taglio delle risorse: meno addetti equivale inevitabilmente a una gestione dei beni non adeguata. E se i fondi del 2014 erano appena sufficienti per una corretta cura del patrimonio archeologico sardo – conclude Ignazio Locci -, si immagini cosa potrebbe accadere con una riduzione di 5 milioni e 500mila euro soltanto per i siti culturali.»

Ignazio Locci insieme ad alcuni colleghi del centrodestra, ha presentato un emendamento al documento contabile attualmente in discussione con il quale si propone di confermare le dotazioni finanziarie del 2014 con l’obiettivo irrinunciabile di salvaguardare i progetti di gestione e mantenere i livelli occupativi. Il centrosinistra si metta una mano sulla coscienza e si dia da fare per recuperare ai danni che, in nemmeno un anno di operato, ha già prodotto.

Il consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna, Ignazio Locci, giudica positivamente l’idea dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente di affidare ai Comuni alcune competenze in tema di bonifiche con lo scopo di sveltire le procedure; negativamente, invece, i tempi di realizzazione delle operazioni di risanamento ambientale dei siti minerari dismessi inseriti nel Piano Sulcis.

«Così come riporta la relazione sullo stato di attuazione del Piano Sulcis datata 26 gennaio 2015 – dice Locci -, “Il programma è in stallo, causa la situazione di Igea, la Società regionale cui sono state affidate in house la maggior parte delle bonifiche”. Dunque: o la Giunta regionale accelera il risanamento di Igea garantendone piena operatività (alla controllata regionale sono stati assegnati il 96,6% – 171,1 milioni di euro – delle risorse destinate agli interventi di risanamento ambientale inseriti nel Piano Sulcis), o quelle aree resteranno lande desolate inutilizzabili per chissà quanto tempo ancora.»

«Si consideri la situazione delle aree ex Sardamag a Sant’Antioco in attesa di bonifica e rilancio a scopi turistici da ormai troppo tempo – sottolinea Locci -. Se da una parte procedono i lavori per il recupero e il risanamento delle aree circostanti l’ex stabilimento industriale Sardamag grazie all’affidamento delle competenze al Comune (a dimostrazione che la strada da seguire è questa), dall’altra le operazioni dell’intera area industriale, date a Igea con una dotazione di 6,8 milioni di euro, restano ferme al palo. Milioni di metri cubi di inerti – conclude Locci – giacciono nelle zone in questione in attesa di essere smaltiti altrove (peraltro ancora non è stata individuata un’area).»

Sardamag dall'alto 1 copia

Il consigliere regionale Ignazio Locci sollecita la Giunta Pigliaru a porre in essere interventi strategici di politiche attive per le Pari opportunità – Piano Nidi. A tal fine, insieme ad alcuni colleghi del centrodestra, ha presentato un emendamento all’Articolo 21 del documento contabile attualmente in discussione presso la Commissione competente, al fine di garantire pieno sostegno alle famiglie con un intervento che, ispirandosi al modello nordeuropeo, ambisce a rappresentare un investimento per il futuro. L’emendamento punta a rafforzare il sostegno della Regione ai Comuni per le misure indirizzate ai servizi educativi (nido e micronido) dedicati alla prima infanzia (0-36 mesi). L’obiettivo è di porsi al fianco delle famiglie garantendo la piena attuazione del tanto celebrato principio delle pari opportunità tra uomo e donna e favorendo la possibilità di conciliare i ritmi di lavoro con i tempi della vita familiare.

«Auspico che la maggioranza sappia colmare la lacuna di considerazione verso le famiglie manifestata con la Finanziaria e accolga l’emendamento», ha commentato Ignazio Locci.

Scuola G. Marconi 2 copia

E’ polemica sul nuovo piano di dimensionamento provinciale delle istituzioni scolastiche.

«La mannaia dei tagli si abbatte anche sulle scuole del Sulcis Iglesiente, tra accorpamenti e istituti cancellati dopo un secolo di vita – attacca Ignazio Locci – consigliere regionale di Forza Italia -. Il Piano di dimensionamento provinciale delle istituzioni scolastiche e ridefinizione della rete scolastica e dell’offerta formativa per l’anno 2015-2016 approvato dalla Conferenza provinciale dei servizi, ridisegna la geografia delle scuole del territorio, proponendo alcuni discutibili accorpamenti: Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Enrico Fermi con l’Istituto Minerario Asproni, entrambi di Iglesias; e l’Istituto Comprensivo Marconi di San Giovanni Suergiu con il San Domenico Savio di Giba. Nell’ambito di quest’ultimo accorpamento si segnala anche la chiusura di due scuole primarie storiche: Tratalias e Piscinas, attive da oltre cento anni. E se per la “politica dei tagli” accorpare istituti e chiudere scuole significa risparmiare, per le comunità locali e per le famiglie equivale invece a disagi e maggiori costi. Ma non solo, perché tali operazioni comportano anche la riduzione di personale, tra precari della scuola e impiegati stabili, che di conseguenza rischiano il proprio posto di lavoro. E di questi aspetti la politica pare disinteressarsi.»

«Guardando all’accorpamento dei due istituti di Iglesias – aggiunge Locci -, viene da chiedersi come mai si sia optato per l’unione delle due scuole, se la situazione odierna è la stessa di due anni fa: il numero degli studenti, infatti, in linea di massima è rimasto invariato. Ma se si concretizzerà l’accorpamento si perderanno circa sei posti di lavoro. E mi chiedo se in questo particolare momento storico possiamo realmente permettercelo. Stesso discorso vale per le realtà di San Giovanni Suergiu e Giba: anche in questo caso ci sarà qualcuno che perderà la propria occupazione o, nella migliore delle ipotesi, che verrà trasferito chissà dove. Ma ciò che maggiormente preoccupa è la probabile chiusura delle primarie di Tratalias e Piscinas. Per le famiglie e le amministrazioni comunali, considerato che per ora non è giunta alcuna rassicurazione, sarà dura doversi sobbarcare i costi di viaggio per i piccoli alunni costretti ad andare a studiare in un altro paese.»

«L’auspicio è – conclude Ignazio Locci – che, nell’ipotesi in cui non si riesca a salvare le scuole in questione, vengano salvaguardati i posti di lavoro e garantite risorse aggiuntive per le comunità locali che dovranno fare i conti con i costi di trasporto dei ragazzi.»

Durissima anche la presa di posizione della segreteria regionale del Partito della Rifondazione Comunista, componente della maggioranza che sostiene la Giunta Pigliaru.

«Le linee guida per il dimensionamento della rete scolastica per l’anno 2015-2016 proposte dalla Giunta regionale, ci lasciano profondamente delusi – si legge in una nota della segreteria del PRC -. La proposta di investire nella scuola, di smetterla con tagli lineari e razionalizzazione delle spese, era uno degli elementi che aveva convinto Rifondazione Comunista e la Sinistra Sarda a far parte della coalizione di Centrosinistra e sovranista. Dopo un anno di legislatura regionale, nel merito, i risultati sono estremamente negativi: nessun programma innovativo, nessuna proposta adeguata alla situazione catastrofica della scuola e dell’Università e, queste linee guida, rendono ulteriormente sconfortante il quadro generale della scuola sarda. Il paradosso di queste linee guida sta nel fatto che si fa correttamente un’analisi dettagliata e veritiera della situazione attraverso considerazioni generali,  percentuali sui vari aspetti della formazione e dell’istruzione in Sardegna, ma,nonostante questi impietosi numeri la Giunta regionale accetta le stesse ricette del Governo Renzi. Riassumiamo questo in un quadro allarmante: tasse universitarie in aumento, dispersione scolastica ai massimi storici, diritto allo studio dimenticato, mentre in finanziaria regionale si continua a dare fondi alle scuole private. A parte qualche annuncio di principio non si intravede nessun particolare intervento innovativo. Siamo una Regione Autonoma con Statuto Speciale – aggiunge la nota del PRC – eppure si accettano supinamente i vari decreti ministeriali,  che impongono una strutturazione della rete scolastica basata su parametri incompatibili con la realtà sarda e, soprattutto, con le particolarità dei comuni dell’interno e dei piccoli comuni. Non cambia nulla dai precedenti interventi, che non hanno attenuato il fenomeno dello spopolamento delle zone interne, anzi lo hanno accentuato. Per elaborare e proporre una reale possibilità di modificare l’organizzazione scolastica in Sardegna – conclude la segreteria regionale del PRC – è necessario un intervento straordinario con solide e consistenti risorse economiche, un Piano Straordinario per la Scuola.»