19 April, 2024
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L’ingresso di Sant’Antioco ai tempi della Sardamag (poi Seamag).

Questo l’argomento del convegno che si terrà lunedì 25 novembre, alle 16.30, nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco, Piazzetta Italo Diana, 1. Organizzato dalla Cgil e dalla Filctem Cgil con il patrocinio del Comune di Sant’Antioco,  propone un focus sulle bonifiche e, in particolare, sul caso della Seamag di Sant’Antioco, le cui operazioni di risanamento ambientale non sono state ancora terminate, nonostante siano trascorsi parecchi anni dalla dismissione della fabbrica che sorgeva alle porte del centro abitato.

Il programma prevede la relazione introduttiva di Emanuele Madeddu, segretario Filctem SSO, i saluti del sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci e del segretario della Camera del Lavoro SSO Antonello Congiu. Seguiranno la relazione tecnica di Mario Cabriolu (“Bonifica e progettazione area Seamag”) e gli interventi degli assessori regionali dell’Industria, Anita Pili, dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, e dell’Ambiente, Gianni Lampis, nonché dell’amministratore unico di Igea, Michele Caria. Concluderà io lavori il segretario generale della CGIL sarda Michele Carrus. Coordina i lavori Francesco Garau, segretario regionale Filctem.

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Sono iniziati ieri gli appuntamenti culturali inseriti nel programma della 660ª edizione della Festa di Sant’Antioco Martire, in programma dal 4 al 6 maggio. Nel Palazzo del Capitolo (piazza De Gasperi), è stata inaugurata la mostra pittorica dell’artista Angelo Maggi. Angelo Maggi vive e lavora a Sassari. Un artista la cui attività spazia attraverso diversi campi: pittura, scultura, scenografia, decorazione, pubblicità. Allievo di diversi maestri sassaresi: Stanis Dessy, Aldo Contini, Gavino Tilocca, studia nel locale istituto d’arte muovendosi poi negli anni ’70 alla ricerca di un proprio stile in diverse esposizioni nazionali: Milano, Firenze, Roma, Lucca, Berlino sono alcune di queste. Nella serata di inaugurazione della mostra pittorica, in Piazza De Gasperi, si è tenuta una sfilata di moda con gli abiti creati in collaborazione con lo stilista Tore Oppes ed ispirati alle stampe dei quadri che compongono l’esposizione.

Oggi 1° e domani 2 maggio, sono possibili visite guidate al Museo Ferruccio Barreca, al Tofet, al Villaggio Ipogeo, al Museo etnografico e al Forte Sabaudo, al costo ridotto di 10 euro, comprensivo di: mercoledì primo maggio aperitivo al museo “Il vino nell’antichità” presso il MAB; giovedì 2 maggio aperitivo al museo “Il vino nella tradizione” presso il Museo Etnografico ed il Villaggio ipogeo. Venerdì 3 maggio, alle 18.00, presso la sala conferenze de I Sufeti, in Piazza De Gasperi, si terrà una conferenza storica sul Santo Antioco, tenuta da Giampaolo Salice. A seguire, alle 19.30, importante momento culturale con l’inaugurazione della mostra “Italo Diana: ordito e trama di un’arte antica”. La mostra verrà allestita negli spazi del Museo Archeologico di Sant’Antioco Ferruccio Barreca.

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“Italo Diana: Ordito e Trama di un’arte antica”. Per la prima volta, i preziosi manufatti del maestro d’arte di Sant’Antioco Italo Dianasaranno esposti al pubblico: “tesori” che comporranno una mostra eccezionale e inedita (inaugurazione venerdì 3 maggio alle 19.30) negli spazi del MAB, Museo Archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco. L’evento, organizzato in collaborazione tra l’Archeotur, la cooperativa Studio87 ed il comune di Sant’Antioco, rientra nell’ambito delle celebrazioni pianificate in occasione della 660ª edizione della Festa di Sant’Antioco Martire, Patrono della Sardegna. L’allestimento prevede l’esposizione di manufatti in bisso e in lino, nonché documenti e immagini che raccontano le attività del suo laboratorio di tessitura, le partecipazioni alle mostre di artigianato in Sardegna e in Italia, l’esperienza di maestro di Arti tessili nella scuola d’Arte di Sassari diretta da Filippo Figari.

«È con orgoglio e soddisfazione – commenta l’assessore della Cultura Rosalba Cossu – che presentiamo la mostra dedicata a Italo Diana. Con questa preziosa esposizione, allestita grazie alla disponibilità degli eredi dei figli del Maestro, Mariangela, Emma e Lino Diana, intendiamo rendere omaggio a uno dei più grandi interpreti di quest’arte antica: la tessitura e la lavorazione del Bisso. Italo Diana raffigura un grande esempio di imprenditore colto ed intelligente: le sue intuizioni legate all’intreccio fortissimo di tradizione e innovazione applicate all’arte della tessitura, rappresentano per la comunità antiochense un percorso virtuoso di straordinaria attualità.»

I pregiati manufatti in bisso, i fusi, le rocche, le launeddas che Italo Diana suonava accompagnando la processione del santo patrono per “Sa festa manna”, saranno esposte e custodite in apposite teche, mentre alcuni pannelli creeranno un percorso cronologico che si svilupperà dagli inizi della prima guerra mondiale al secondo dopoguerra.

«Quest’anno i festeggiamenti dedicati al Patrono della Sardegna si arricchiscono di diversi appuntamenti consacrati alla Cultura – conclude l’assessore Rosalba Cossu – che precedono i canonici tre giorni di celebrazioni. Dal 30 aprile al 3 maggio, dunque, avremo il piacere di beneficiare di una serie di incontri culturali inseriti nella sezione di eventi denominata “Aspettando Sa Festa Manna”: la mostra di Italo Diana rientra proprio in quest’ambito. E sarà un evento unico, da non perdere.»

La mostra sarà visitabile fino al 31 maggio.

 

 

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Opera-bisso-pes

Un arazzo per il Papa e una tovaglia per la Basilica di Sant’Antioco Martire. Sono le due opere realizzate in bisso marino schiarito con il limone da Assuntina e Giuseppina Pes, due tessitrici di Sant’Antioco che hanno realizzato la tovaglia e l’arazzo, quest’ultimo esposto anche in una mostra d’arte allestita al museo archeologico cittadino in occasione della sagra del patrono, con grande cura ed immensa devozione. Hanno offerto le due opere durante la ricorrenza di quest’anno di “Sa festa manna” in onore del patrono Sant’Antioco Martire. Il bisso utilizzato, ormai introvabile per le restrizioni a pescare le nacchere, riconosciute specie protetta, è stato messo a loro disposizione dagli eredi del Maestro d’arte Italo Diana, che a Sant’Antioco molti anni fa aveva una scuola di tessitura, e della sua allieva Efisia Murroni che a sua volta è stata maestra delle sorelle Pes.

La sigla centrale della tovaglia donata alla chiesa, realizzata in bisso marino schiarito con il limone è “IHS”: l’abbreviazione di ΙΗΣΟΥΣ ossia Gesù in greco antico. Il quadro invece che sarà consegnato a Papa Francesco a Papa Francesco a cui fa da cornice un susseguirsi di figure stilizzate della tradizione artistica sarda, raffigura il pontefice che si inginocchia davanti alla croce realizzata a Lampedusa con il legno delle barche dei migranti, il volto del martire Antioco e la Basilica della città sulcitana, di cui Antioco di Sulcis è protettore.

«Abbiamo realizzato le due opere, che abbiamo potuto eseguire grazie ad una donazione, con profondo rispetto, fede e gratitudine – spiegano Assuntina e Giuseppina Pes – in ricordo di  chi ci ha preceduto e insegnato questa arte.»

Tito Siddi