28 March, 2024
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Dopo quello per Radja Nainggolan, nuovo bagno di folla questa sera all’aeroporto di Elmas per l’arrivo di Nahitan Michel Nández Acosta, centrocampista del Boca Junior e della nazionale uruguayana. Il Cagliari ha chiuso la lunga trattativa e il calciatore domani effettuerà le visite mediche, al termine delle quali firmerà il contratto.

Nato a Punta del Este il, 28 dicembre 1995, Nahitan Michel Nández Acosta, 172 cm per 70 kg di peso forma, è cresciuto nel Penarol, nelle cui fila ha disputato 76 partite, realizzando con 8 goal. Passato al Boca Juniors, con la squadra di Buenos Aires ha disputato 36 partite, con 6 goal. Il Cagliari aveva messo gli occhi su di lui già l’anno scorso, senza riuscire la trattativa. Tornato alla carica quest’anno, dopo un lungo tira e molla il presidente Tommaso Giulini ha chiuso nelle ultime ore, riuscendo a metterlo a disposizione di Rolando Maran.

Con il nazionale croato Marko Rog, 24 anni, 180 cm per 73 kg di peso forma, prelevato in prestito dal Napoli, e Radja Nainggolan, Nahitan Michel Nández Acosta costituisce un nuovo tassello di un centrocampo di grande qualità che promette di non far rimpiangere la partenza di Nicolò Barella e anzi di far fare alla squadra rossoblu un grande salto di qualità.

La squadra, intanto, oggi ha brillato nell’amichevole disputata a Istanbul, sul campo del Fenerbahçe, terminata 2 a 2, che ha visto l’esordio di Radja Nainggolan. Chiuso il primo tempo sotto di due goal, il Cagliari ha avuto una grande reazione in avvio di ripresa, realizzando due goal in 9′, tra il 54′ ed il 63′, con l’attaccante nordcoreano Kwang-Song Han, subentrato a Valter Birsa, su assist di Radja Nainggolan, e con Joao Pedro, su calcio di rigore, concesso per un fallo commesso dal messicano Diego Antonio Reyes Rosales sullo stesso attaccante brasiliano. Nel finale il Cagliari ha sfiorato anche la vittoria con Alberto Certi.

Il Cagliari tornerà in campo venerdì per affrontare il Catania allo stadio “Massimino”, nell’ultimo test amichevole prima dell’impegno di Coppa Italia.

La società, intanto, non ha ancora concluso la campagna acquisti e altri due colpi potrebbero essere definitivi nei prossimi giorni.

Sta nascendo un grande Cagliari!

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Altra tappa fondamentale, forse decisiva, per il Cagliari, questa mattina, alle 12.30, alla Sardegna Arena, sulla strada che porta alla salvezza .

Arriva il Bologna dell’ex Roberto Donadoni, formazione ormai salva e priva di interessi di classifica, e la squadra di Diego Lopez deve assolutamente vincere per scacciare definitivamente le paure emerse nelle ultime settimane, ed affrontare con meno ansie le ultime partite di questo complicato campionato di serie A (dirige Daniele Doveri, assistenti di linea Stefano Liberti di Pisa e Francesco Fiore di Barletta, quarto uomo Daniele Martinelli di Roma, addetti al VAR Fabio Maresca di Napoli e Alberto Tegoni di Milano).

Il Bologna, pur privo di particolari stimoli, è squadra di qualità, e come tale va affrontata e rispettata. Diego Lopez potrà nuovamente contare su Luca Cigarini e Nicolò Barella a centrocampo. In attacco Leonardo Pavoletti giocherà al fianco di Marco Sau o del giovanissimo talento nord coreano Kwang-Song Han. Come contro l’Udinese, più ancora di chi andrà in campo conterà l’atteggiamento della squadra e sarà importantissimo l’apporto del pubblico, sempre molto vicino ai suoi beniamini in questa fase così delicata della stagione.

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Sono tre punti pesantissimi quelli in palio questo pomeriggio alla Sardegna Arena (inizio ore 15.00, dirige Piero Giacomelli di Trieste, assistenti di linea Giorgio Schenone di Genova e Gian Mattia Tasso di La Spezia, quarto uomo Niccolò Baroni di Firenze, addetto al Var Michael Fabbri di Ravenna, assistente al Var Filippo Valeriani di Ravenna), tra Cagliari e Udinese, valida per la 32ª giornata, 13ª del girone di ritorno. Il Cagliari vi arriva reduce da 3 sconfitte consecutive (0 a 4 interno cin il Torino, 1 a 2 nel recupero di Genova e 0 a 1 a Verona), l’Udinese di Massimo Oddo addirittura da 8 sconfitte consecutive che hanno fatto rientrare la squadra friulana nella zona calda (anche se non caldissima, considerato che ha 33 punti, 6 più della terz’ultima posizione).

Classifica e calendario alla mano (per il Cagliari molto difficile), la partita odierna ha un’importanza fondamentale: vincerla equivarrebbe a porre una grossa ipoteca sulla salvezza, una sconfitta ma anche un pareggio, renderebbero tutto assai più complicato.

Il Cagliari si presenta a questo appuntamento tanto delicato con diverse assenze, ma recupera il regista Luca Cigarini, una pedina assai preziosa che è mancata tanto nelle ultime settimane. Nicolò Barella, impiegato al suo posto, s’è disimpegnato bene, ma lo spostamento del giovane talento ha condizionato la squadra nella fase di costruzione del gioco. Diego Lopez avrà nuovamente a disposizione anche Luca Ceppitelli e Marco Andreolli, che hanno scontato il turno di squalifica, ed il norcoreano Kwang-Song Han.

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Una perla del capocannoniere Ciro Immobile (colpo di tacco da cineteca) al 95′ ha negato al Cagliari una vittoria contro la Lazio che sembrava ormai acquisita ed avrebbe portato con sé un peso rilevante sulla classifica che nella zona calda vede un affollamento di squadre racchiuse in pochi punti (5 in due punti, 6 in quattro punti).

Il Cagliari ha disputato una partita eccellente, completamente diversa rispetto a quella di due settimane fa con il Napoli (va detto che la Lazio, soprattutto in questa fase della stagione, non vale certamente il Napoli), ed ha sbloccato il risultato al 25′ con Leonardo Pavoletti, pronto a ribadire in rete di testa un pallone deviato sulla traversa dal portiere laziale Thomas Strakosha su un colpo di testa di Kwang-Song Han.
La reazione della Lazio non s’è fatta attendere ed ha portato al pareggio dopo soli 9 minuti. Sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Luis Alberto, Luca Ceppitelli è intervenuto per evitare l’intervento di Lucas Leiva ma la sua deviazione sfortunatamente ha spedito il pallone alle spalle di Alessio Cragno.
La prima metà della ripresa non ha offerto particolari emozioni, né dall’una né dall’altra parte e il tecnico laziale Simone Inzaghi ha tentato il tutto per tutto per cercare di vincere la partita, inserendo Sergej Milinković-Savić e Felipe Anderson (inizialmente tenuti a riposo in vista del match di ritorno degli ottavi di finale dell’Europa League con la Dinamo Kiev), al posto di Jordan Lukaku e Marco Parolo.
Al 25′ il portiere della Lazio Thomas Strakosha e Luiz Felipe pasticciano su un disimpegno, Leonardo Pavoletti si e termina a terra. L’arbitro Marco Guida inizialmente non concede il calcio di rigore ma interviene il Var che capovolge la decisione ed assegna il calcio di rigore al Cagliari. Sul dischetto dopo alcuni minuti dall’azione del fallo, si presenta Nicolò Barella, che non sbaglia.
A quel punto Diego Lopez sprona i suoi a difesa del preziosissimo vantaggio e le cose vanno bene fino al 95′, quando CiroImmobile si inventa un goal capolavoro, beffando Alessio Cragno con uno meraviglioso colpo di tacco su cross di Felipe Anderson.
Finisce 2 a 2, con una grande amarezza per il Cagliari che ormai stava assaporando il gusto di un’importantissima vittoria che avrebbe consentito di distanziare di due punti in più le dirette concorrenti per la salvezza. Oggi il Cagliari ha 26 punti, uno in più del Chievo, due del terzetto Crotone-Sassuolo-Spal e quattro sul Verona.

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Riparte il campionato dopo l’interruzione determinata dalla tragica scomparsa di Davide Astori, il capitano della Fiorentina che ha lasciato a Cagliari tanti ricordi per la sua lunga esperienza con la maglia rossoblu, durata ben sei stagioni (dal 2008 al 2014, 174 presenze, 3 goal). La partita non disputata domenica scorsa a Marassi con il Genoa, verrà recuperata il 3 aprile.

Alla Sardegna Arena arriva la Lazio, una delle grandi del campionato, in corsa per uno dei primi quattro posti che valgono la qualificazione diretta alla Champions League, sicuramente non nel suo miglior periodo di forma ma in grado di fare paura in trasferta, dove ha conquistato 29 dei 42 punti a disposizione in 14 giornate, frutto di ben 9 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Uno degli elementi sui quali cercherà di fare leva il Cagliari, oltre alla voglia di riprendere a conquistare preziosi punti salvezza e all’entusiasmo del pubblico della Sardegna Arena, è il numero di goal subito in trasferta dalla Lazio, ben 20, alla media di quasi 1,5 a partita. Per contro, la squadra di Simone Inzaghi ha un attacco che fa paura, capace finora di realizzare in trasferta ben 33 reti, stesso bottino messo insieme dalla Juventus, superiore a quello del Napoli (30).

Sono tanti gli uomini della Lazio da controllare con particolare attenzione: dal bomber Ciro Immobile – capocannoniere del campionato con 23 reti realizzate in 24 partite (stesso numero con il quale ha concluso la passata stagione in 36 giornate; le reti realizzate nella stagione in corso tra campionato e coppe sono addirittura 33) – a Milinkovic-Savic, da Felipe Anderson a Luis Alberto.

Alla gara del girone d’andata, vinta dalla Lazio per 3 a 0, è legato l’esordio di Diego Lopez sulla panchina rossoblu, dopo l’esonero di Massimo Rastelli.

Il tecnico rossoblu deve fare a meno di Joao Pedro, sospeso dopo essere stato trovato positivo all’idroclorotiazide (un diuretico) nei test effettuati da Nado Italia subito dopo la partita con il Sassuolo dell’11 febbraio scorso, ma recupera Diego Farias, terzo del reparto offensivo al fianco del nordcoreano Kwang-Song Han e di Leonardo Pavoletti.

Dirigerà Marco Guida di Torre Annunziata, assistenti di linea Ciro Carbone di Napoli e Giorgio Schenone di Genova. Quarto ufficiale Ivano Pezzuto di Lecce. Addetti al VAR Claudio Gavillucci di Latina e Alberto Tegoni di Milano.

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Il Bentegodi continua ad essere stregato per il Cagliari quando affronta il Chievo. La squadra rossoblu c’è presentata alla sfida con la formazione veneta con una tradizione negativa di 13 partite senza vittorie (6 pareggi e 7 sconfitte) ed anche questa volta torna a casa a mani vuote, piegata nell’ultimo quarto d’ora dai goal di Emanuele Giaccherini e Roberto Inglese. La reazione finale ha portato al goal di Leonardo Pavoletti, insufficiente per evitare la sconfitta.

Il Chievo si è presentato a questo appuntamento reduce da una serie negativa di dieci partite senza vittorie e fin dall’inizio ha mostrato di volerla spezzare con tutte le sue forze ma la partita è rimasta a lungo bloccata. Il Chievo ha costruito una buona occasione al 38′ con Roberto Inglese, neutralizzata con un grandissimo intervento da Alessio Cragno.

Il portiere rossoblu s’è ripetuto al 22′ del secondo tempo, quando con un grande balzo ha tolto dall’incrocio dei pali il pallone colpito di testa da Roberto Inglese.

Tutte le emozioni sono arrivate nell’ultimo quarto d’ora. Rolando Maran ha azzeccato la mossa con l’inserimento di Emanuele Giaccherini. L’ex napoletano e juventino ha pennellato una splendida punizione dal limite dell’area, indirizzandola dove Alessio Cragno non è riuscito ad arrivare. Il Cagliari ha accusato il colpo e un minuto dopo il Chievo gli ha assestato il colpo del ko: Roberto Inglese si è involato in contropiede, si è accentrato ed ha inventato un destro imparabile.

A quel punto il Cagliari ha tentato una disperata reazione, Diego Lopez ha effettuato l’ultimo cambio inserendo il nord coreano Kwang-Song Han al posto di Artur Ionita e al 37′ Leonardo Pavoletti ha accorciato le distanze con una splendida deviazione di testa su cross del greco Lykogiannis. Il Cagliari, a quel punto, ci ha creduto e al 41′ ha avuto l’occasione per siglare il 2 a 2, ancora con Leonardo Pavoletti, pronto a concludere a rete su assist di Marco Sau. Decisiva la deviazione di Stefano Sorrentino in angolo.

Il Chievo ha stretto i denti fino alla fine ed è riuscito a conquistare i tre punti che, tutto sommato, sono meritati.

In classifica il Cagliari resta fermo a 25 punti e lunedì prossimo, alla Sardegna Arena, arriverà il Napoli.

«Ci siamo un po’ troppo adattati alla partita – ha riconosciuto a fine partita Diego Lopez -. Il Chievo non spingeva tanto, noi invece avremmo potuto accelerare e fare male. Meglio nella ripresa, ma è vero che non si può aspettare di prendere un gol per reagire. Sul primo gol è stato bravo Giaccherini, ma quando abbiamo concesso la punizione il pallone era nostro. Il Chievo ha fatto bene sulle seconde palle – ha concluso il tecnico rossoblu -, ha cercato le mezze ali, tutte cose che sapevamo.»