16 April, 2024
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C’era anche il presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana, oggi all’incontro sul progetto di eolico offshore prospiciente alle coste della Sardegna sud occidentale. Anche da parte di Emiliano Deiana, a nome anche di tutti i sindaci sardi, è arrivato un secco no.

«Una posizione di contrarietà ha aggiunto Emiliano Deianache va espressa non solo su una linea politica, ma ponendo in evidenza criticità tecniche, giuridiche e socio-economiche. Una contrarietà che va espressa senza tentennamenti e senza “aperture” perché significherebbe trasformare il mare sardo in una preda che ne trasformerebbe in via definitiva il valore paesaggistico e ambientale e danneggerebbe in maniera irreparabile altri settori economici che faticosamente si stanno affermando in Sardegna.»

«Auspichiamocosì ancora Emiliano Deianaun’espressione unanime del Consiglio Regionale e del sistema delle autonomie locali perché serve una grande unità istituzionale per affermare le giuste regione della Sardegna nei confronti dello Stato italiano.»

«Essere contrari all’eolico offshoreconclude Emiliano Deiananon significa essere contrari alle energie rinnovabili e alla transizione energetica prevista dagli accordi di Parigi, bensì ha il significato creare un modello energetico sardo che abbia un’orizzonte reale verso le rinnovabili a cui la Sardegna è particolarmente vocata è un ruolo pubblico nella produzione dell’energia da fonte rinnovabile.»

Antonio Caria

Nella foto di copertina, Emiliano Deiana con i sindaci di Buggerru Laura Cappelli e di Iglesias Mauro Usai

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«Fin da quando è iniziata l’emergenza Covid, l’Amministrazione ha deciso che, qualora ci fosse stata la necessità, si sarebbe stati sinceri con la comunità. Al fine di fugare tutti i dubbi e tranquillizzarvi, vi comunico che ad oggi, nessun caso di positività al Covid è presente a Buggerru, almeno dai dati in mio possesso.»
Sono queste le parole pronunciate dalla sindaca di Buggerru, Laura Cappelli, che precisa: «Stamattina ho appreso da fonti ufficiali Ats, la presenza di un caso in isolamento nel nostro Comune. Si tratta di un non residente che è stato a contatto nell’ambiente di lavoro, nel nord Italia, con un positivo. La persona è stata sottoposta a tampone il quale ha dato esito negativo. Terminerà la fase di isolamento entro un paio di giorni».
«Vi chiedoconclude Laura Cappellidi vivere serenamente questo momento, seguendo tutte le prescrizioni necessarie, quali l’utilizzo della mascherina e il distanziamento sociale. Ribadisco che L’amministrazione vi terrà costantemente informati qualora ci fosse bisogno. Evitiamo quindi allarmismi.»
Antonio Caria

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Poteva scapparci il morto, oggi a Cala Domestica, se non fosse stato per il tempestivo intervento del bagnino che ha messo in salvo un bagnante.
Il fatto è stato raccontato dalla sindaca di Buggerru, Laura Cappelli, sul suo profilo Facebook: «Oggi a Cala Domestica un bagnante ha rischiato la vita, solo grazie all’intervento di Marco, il bagnino dello stabilimento balneare, si è scongiurato il peggio».
E poi la sua rabbia: «Non lamentatevi quando il bagnino vi riprende per i vostri tuffi nel mare mosso, quel fischio vi sta salvando la vita. E scusatemi se sono poco diplomatica, ma dopo avervi salvato la vita io vi prenderei a calci nel sedere, perché oltre alla vostra, mettete a rischio la vita dei bagnini di salvataggio, che tra l’altro potrebbero evitare di intervenire durante mareggiate di questo tenore.»
Antonio Caria

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A Buggerru si combatte da anni per riuscire ad avere il depuratore. Fino al 2012 il paese, circa 1.100 abitanti, aveva un impianto di pretrattamento che sarebbe poi dovuto essere sostituito da un depuratore vero e proprio, realizzato dal Comune. Il progetto venne bloccato in seguito ad alcune frane che interessarono l’area dell’ex laveria mineraria, a ridosso del costone roccioso dove si sarebbe dovuta posizionare la struttura. A quel punto, anche la zona in cui sorgeva l’impianto di pretrattamento venne dichiarata inagibile e fu vietato persino ai tecnici l’avvicinamento.
Una serie di serrati confronti sono avvenuti, negli ultimi anni, tra Abbanoa e l’attuale amministrazione, per portare all’individuazione di un punto strategico dove costruire il nuovo depuratore, di cui Buggerru ha urgente bisogno.
«Sono 4 anni che auspichiamo la risoluzione di questo annoso problema dichiara la sindaca Laura Cappelli -. L’ultima riunione insieme ad Abbanoa è avvenuta a fine febbraio. In quella sede il comune di Buggerru ha richiesto che vengano esposte due soluzioni da portare alla cittadinanza. Queste due soluzioni interesserebbero l’area portuale e la zona artigianale. Attualmente però entrambe le zone sono fortemente vincolate. Per la prima, essendo sulla costa, si dovrebbe chiedere una deroga al PPR. Inoltre, su entrambe, c’è un vincolo PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico n.d.r.).»
Abbanoa conferma, attraverso una nota stampa, gli avvenuti confronti con l’amministrazione buggerrese e la volontà di venire a patti con una soluzione, in tempi brevi.
Nella nota rilasciata dall’ente idrico si legge: «Abbanoa ha già aggiudicato l’affidamento dei servizi di progettazione, geologia, coordinamento della sicurezza, direzione lavori, contabilità ed eventuali procedure espropriative per la costruzione del nuovo impianto di trattamento dei reflui, al servizio del centro abitato. Il progetto è ora all’attenzione degli uffici regionali, per le necessarie autorizzazioni relative al piano paesaggistico regionale. È passaggio fondamentale che porterà nei prossimi mesi a bandire la gara anche per la realizzazione dell’importante opera, per la quale Abbanoa investirà oltre 3 milioni di euro. Abbanoacontinua ancora la notaha avviato un serrato confronto che ha portato all’individuazione di un nuovo sito nell’area portuale, alla realizzazione dello studio di fattibilità e all’ottenimento dei finanziamenti da parte di Egas e Regione. Il nuovo impianto sorgerà in un’area sicura e sarà dotato di tutte le caratteristiche tecniche per depurare i reflui, eliminando tutte le sostanze inquinanti.»
Ci si auspica, a questo punto, che l’opera possa essere realizzata in tempi brevi. «Noi lo auspichiamo perché è un problema veramente importante e ne va dell’igiene e della salute pubblica – conclude la sindaca Laura Cappelli -. Ci vogliamo proporre come un comune turistico, una meta turistica, quindi il depuratore è un tassello troppo importante.»
Federica Selis

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Seconda tappa, questa mattina, a Buggerru, davanti al poliambulatorio (chiuso), della protesta itinerante dei Sindaci del Sulcis Iglesiente «contro i disservizi nel settore della Sanità, le chiusure, i trasferimenti ed il depotenziamento delle strutture e dei presidi medico-ambulatoriali». Hanno partecipato la presidente della Conferenza socio-sanitaria, Paola Massidda, sindaca di Carbonia e i sindaci di Buggerru Laura Cappelli, Fluminimaggiore Marco Corrias, San Giovanni Suergiu Elvira Usai, Villamassargia Debora Porrà, Perdaxius Gianfranco Trullu, Nuxis Pier Andrea Deias, Narcao Danilo Serra ed il vicesindaco di Gonnesa Enrico Pistis.

Nel corso della conferenza stampa, sono state affrontate in particolare le criticità presenti negli ambulatori pediatrici. A Buggerru il poliambulatorio è chiuso, a Fluminimaggiore la Casa della Salute è stata svuotata di tutte le professionalità ed è praticamente impossibilitata ad assicurare il pur minimo servizio alla comunità del territorio. Inoltre, a Fluminimaggiore è chiusa da tempo anche la Casa famiglia.

I sindaci attendono ancora risposta alla richiesta di incontro fatta già due volte all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, per affrontare tutte le problematiche della Sanità del Sulcis Iglesiente. Nel corso della conferenza stampa di stamane, abbiamo registrato gli interventi dei sindaci di Buggerru Laura Cappelli, Fluminimaggiore Marco Corrias, di Carbonia Paola Massidda, di Villamassargia Debora Porrà e di Perdaxius Gianfranco Trullu, che è possibile visionare nei filmati allegati.

Ricordiamo che la prima tappa della protesta itinerante si svolse lo scorso 28 maggio nel poliambulatorio di San Giovanni Suergiu.

         

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/pcb.10223346467197847/10223346387955866/?type=3&theater

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L’Amministrazione comunale di Buggerru presenterà domani, venerdì 19 giugno, l’innovativo portale istituzionale, pronto per essere ulteriormente implementato con tutti i servizi digitali messi a disposizione dalla Pubblica Amministrazione ai cittadini.
Il portale è aggiornato alle ultime linee guida e agli strumenti messi a disposizione da Designers Italia, mettendo al centro i servizi e le necessità di cui i cittadini hanno bisogno ogni qualvolta usano il portale dell’Ente.

Realizzato con la modalità mobile first, il portale darà maggiore attenzione agli elementi essenziali e garantirà un’esperienza d’uso perfetta anche attraverso lo smartphone.
Il nuovo Design System per i siti web, rilasciato dal Team Digitale, consentirà all’Amministrazione comunale di Buggerru di disegnare servizi digitali semplici, facili da usare e centrati sulla base degli effettivi bisogni dei cittadini.
Il nostro Comune, uno dei primi in Sardegna ad adottare questo modello, insieme al comune di Cagliari, ha l’obiettivo di creare un portale che consenta di sfruttare tutti i servizi digitali basandosi su uno standard comune improntato alla semplicità di utilizzo per gli utenti finali, come prevede il piano triennale per l’informatica nella PA.
A partire da Venerdì 19 giugno 2020 il nuovo sito istituzionale del Comune di Buggerru sarà raggiungibile all’indirizzo http://www.comunebuggerru.it, abbandonando definitivamente il vecchio dominio http://www.comune.buggerru.ci.it.

Venerdì mattina potrebbero esserci dei disservizi durante la pubblicazione del nuovo sito istituzionale, il cui termine dei lavori è previsto per la fine della mattinata.

Il sindaco Laura Cappelli ringrazia Manuela Parodo, Tiziana Dedola di Pedra Rubia, Francesca Musiu e Francesco Atzei per il prezioso materiale concesso all’Ente, utile ad arricchire le sezioni cultura e turismo, con le loro migliori foto del territorio di Buggerru.

«L’amministrazione è orgogliosa del risultato raggiunto, attraverso l’insostituibile collaborazione del personale dipendente commenta il sindaco, Laura Cappelli -, ed è sicura che la pubblicazione del nuovo portale istituzionale sia soltanto l’inizio per innovare, migliorare e rendere digitali tutti i servizi, garantendo risposte certe, efficienti e rapide ai propri cittadini.»

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Sono state ricordate stamane, a Gonnesa, nel corso di una breve cerimonia, le vittime della rivolta popolare del mese di maggio 1906. Alla presenza dei sindaci di Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu, Iglesias Mauro Usai e Buggerru Laura Cappelli, e del presidente del Consiglio comunale di Iglesias, Daniele Reginali, è stata deposta una corona d’alloro, benedetta dal parroco del paese, davanti alla lapide sistemata all’esterno del Municipio, il 23 maggio 1976, in occasione della celebrazione del 70°, nella quale si legge: «1906-1976, nel 70° anniversario Gonnesa operaia dedica a quanti tra i suoi figli pagarono con la vita o la perdita della libertà. La conquista di migliori e più umane condizioni di vita e di lavoro. Gonnesa, addì 23 maggio 1976». Erano presenti anche il segretario generale della CGIL della Sardegna Sud Occidentale Antonello Congiu, il segretario della Filctem CGIL Emanuele Madeddu, Franco Bardi della Fiom CGIL e l’ex segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, Roberto Puddu.

«La rivolta fu la prima presa di coscienza dello sfruttamento cui era sottoposta la classe lavoratrice sarda. I primi minatori lavoravano in condizioni gravissime che rasentavano la schiavitù: il lavoro era continuo e logorante, molto pericoloso e sottopagato. Mancava qualsiasi forma di assistenza sociale e previdenziale da parte dello stato e il lavoratore con la misera paga non era in grado di sfamare la propria famiglia. L’operaio, inoltre, era legato all’azienda da un vincolo che prese il nome di “Ghignione”. Questo era un buono acquisto di cui si poteva usufruire soltanto nello spaccio dell’industria, che vendeva a prezzi più alti dei negozi le merce scadente. Queste condizioni portarono scontenti e malumori che sfociarono nella rivolta del maggio del 1906. La rivolta fu spontanea e dettata da fame e disperazione: i dimostranti chiedevano l’intervento del sindaco sul caro-viveri, dazio e tasse comunali. Dopo aver incendiato la cantina e l’ufficio del dazio, da Gonnesa, la manifestazione si diresse verso Bacu Abis e Nebida. L’epilogo fu tragico: i carabinieri arrivati da Iglesias spararono sulla folla. A Nebida ci furono due morti e quindici feriti, a Gonnesa tre morti e diciassette feriti. Oggi il 20 maggio, a Gonnesa, è festa civile.»

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A 100 anni dall’Eccidio dei minatori, uccisi l’11 maggio del 1920 nel corso delle manifestazioni per chiedere condizioni di vita e di lavoro migliori, la città di Iglesias ricorda le 7 vittime, gli iglesienti Raffaele Serrau di 23 anni, Pietro Castangia di 18, Emmanuele Cocco di 37 anni ed Attilio Orrù di 40, Efisio Madeddu di Villaputzu, di 40 anni, Salvatore Melas di Bonacardo, di 50 e Vittorio Collu di Sarroch di 18 anni, uccisi dalla forza pubblica mentre si dirigevano in corteo verso il Municipio, cercando di parlare con il Sindaco Angelo Corsi, che si era proposto come interlocutore per le rivendicazioni dei lavoratori in sciopero.

Nel corso della mattina, il sindaco Mauro Usai ed il presidente del Consiglio comunale Daniele Reginali, accompagnati dai primi cittadini di Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu, Fluminimaggiore Marco Corrias e Buggerru Laura Cappelli, e dai rappresentanti delle sigle sindacali, hanno deposto una corona d’alloro in ricordo della vittime sulla lapide posta sul luogo dell’Eccidio, in via Satta, e sul monumento ai minatori caduti nel cimitero civico.

Una commemorazione che quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, ha dovuto rispettare un rigido protocollo, che ha reso necessario rinviare la tradizionale rappresentazione dell’Eccidio affidata agli studenti dell’Istituto Comprensivo Eleonora d’Arborea, che ogni anno, sotto la guida dei docenti, mettevano in scena i fatti di quel giorno negli stessi luoghi, avvenimenti ricostruiti grazie ad un importante lavoro di ricerca e di analisi storica.
A causa delle norme di prevenzione Covid-19, quest’anno la commemorazione è avvenuta senza l’abituale corteo che accompagnava i rappresentanti delle Istituzioni fino al cimitero civico.

Il sindaco di Iglesias, Mauro Usai, ha ricordato l’importanza delle lotte che hanno portato i minatori di Iglesias a fare la storia del movimento operaio nazionale, «una parentesi tragica che ha però portato ad acquisire diritti imprescindibili per tutti i lavoratori, anche se ancora oggi, in alcune parti del mondo questi diritti vengono tuttora calpestati».
Come nel caso dei piccoli minatori del Congo, dove le milizie locali controllano le miniere da cui si estrae il Coltan, minerale utilizzato per la costruzione dei componenti per gli smartphone e costringono alla schiavitù tantissimi bambini, obbligati a lavorare in condizioni disumane ed oggetto di violenze quotidiane.
Un paradosso ricordato dai partecipanti, concordi nel sottolineare come ancora oggi tanti lavoratori siano costretti a lottare per chiedere diritti e dignità sul luogo di lavoro.

L’auspicio del sindaco di Iglesias è stato quello di poter al più presto rendere il dovuto omaggio ai minatori caduti cento anni fa, perché come ha sottolineato, «l’impegno per un futuro più equo nasce dalla memoria, dal tenere vivo il ricordo del sacrificio di tanti lavoratori, come quelli che hanno perso la vita l’11 maggio del 1920, perché solamente riappropriandoci della nostra storia possiamo creare i presupposti per un futuro migliore».

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Anche il sindaco di Buggerru, Laura Cappelli, ha firmato l’ordinanza che prevede l’apertura delle attività inerenti servizi alla persona e di esercizi commerciali di vendita di abbigliamento, calzature, gioiellerie e profumerie.

A condizione che:

1) i dati ufficiali rendano noto che l’andamento della curva di diffusione del virus nel territorio del comune di Buggerru risulti con parametro dell’indice di trasmissibilità Rt (R con t) uguale o inferiore a 0,5;

2) vengano rispettate le prescrizioni contenute negli artt. 23 e 24 dell’ordinanza del presidente della Giunta regionale n. 20 del 02 maggio 2020;

3) venga rispettato il protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del 24 aprile 2020;

4) vengano rispettati i protocolli di sicurezza anti-contagio ufficiali specifici per l’attività;

A FAR DATA DAL 11 MAGGIO 2020

L’apertura delle attività inerenti i servizi alla persona nonché gli esercizi commerciali di vendita di abbigliamento, calzature, gioiellerie, profumerie, in armonia nel rispetto delle prescrizioni indicate negli artt. 23 e 24 dell’ordinanza n. 20 del 2 maggio 2020 del presidente della Regione Autonoma della Sardegna e in particolare:

PER LE ATTIVITÀ INERENTI I SERVIZI ALLA PERSONA:

– L’accesso ai locali potrà avvenire solo previo appuntamento e direttamente per essere serviti, con esplicito divieto di sostarvi sia all’interno per qualsiasi altra ragione sia all’esterno in attesa di farvi ingresso;

– Le postazioni di lavoro all’interno delle strutture potranno essere utilizzate esclusivamente in modo da garantire sempre una distanza di almeno due metri tra persone;

– Dopo ogni singolo servizio, le postazioni, le superfici, le attrezzature e gli strumenti utilizzati dovranno essere accuratamente igienizzati con l’utilizzo di idonei prodotti sanitari.

Per la protezione dei clienti, potranno essere utilizzati solo teli, camici o asciugamani monouso;

– Gli operatori ed i clienti all’interno delle strutture hanno l’obbligo di indossare adeguati dispositivi di protezione delle vie respiratorie (mascherine chirurgiche) e di guanti.

Per l’effetto, resta vietata l’esecuzione di trattamenti che prevedano un contatto diretto con la bocca, le narici o a zona oculare e perioculare dei clienti, quali – a mero titolo esemplificativo e non esaustivo – il taglio e la regolazione di baffi e/o barba;

– Dopo ogni chiusura dell’esercizio e comunque prima della successiva riapertura, i locali devono essere adeguatamente sanificati con prodotti certificati.

ESERCIZI COMMERCIALI DI VENDITA DI ABBIGLIAMENTO, CALZATURE, GIOIELLERIE, PROFUMERIE

– l’accesso al negozio dovrà essere consentito ad un numero di clienti non superiore al numero di addetti alla vendita;

– obbligo dell’utilizzo di D.P.I. (guanti e mascherine) sia per gli esercenti che per gli acquirenti;

– obbligo di arieggiare gli ambienti tra un turno e l’altro di accesso al negozio ed infine sanificati prima della successiva riapertura;

– obbligo di sanificazione dei prodotti che siano stati misurati o comunque siano venuti a contatto con altri clienti;

– obbligo di messa a disposizione dei clienti, prima e dopo l’accesso, di idonee soluzioni idroalcoliche per l’igienizzazione delle mani.

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La Giunta del comune di Buggerru guidata dal sindaco, Laura Cappelli, ha adottato alcuni importanti indirizzi deliberando una serie di misure a sostegno delle imprese nella fase emergenziale determinata dalla diffusione del Coronavirus.

Nel dettaglio, si tratta di:

1) esonero pagamento TARI per le attività commerciali soggette a chiusura (nel periodo della chiusura);

2) posticipo a settembre PER TUTTE le utenze (commerciali e domestiche) della bollettazione TARI 2019 con possibilità di rateazione in sei mensilità,

3) pagamento dell’IMU 2020 direttamente a saldo (a dicembre) Senza applicazione di mora e/o interessi.

«Sono le prime misure che è stato possibile adottare anche in virtù del fatto che i tributi locali finanziano la spesa corrente e quindi è stato necessario trovare le risorse per coprire il mancato gettitospiega il sindaco, Laura Cappelli -. Confidiamo nella possibilità di poter trovare ulteriori risorse in modo da poter ampliare gli aiuti concessi. La settimana prossima conclude Laura Cappelli -, il Consiglio comunale sarà chiamato a prendere atto di queste misure.»