29 March, 2024
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Dopo la doppia tappa a Cagliari LIFE AFTER OIL, festival cinematografico dedicato a sostenibilità ambientale e diritti umani, approda sabato 14 settembre, ad Ottana, per una nuova giornata ricca di proiezioni. E non solo, perché il programma prevede anche esibizioni in maschere tradizionali e musica.
Si comincia alle 16.30 con la rituale presentazione del festival da parte del direttore artistico Massimiliano Mazzotta. Dieci minuti dopo lo schermo del Centro Polivalente ospiterà la visione di “Guai ai vinti. Pane e amianto”, introdotto dall’autore Paolo Carboni, che riguarda da vicino il paese in provincia di Nuoro perché racconta il degrado ambientale prodotto dall’industria nel territorio e i drammi personali e familiari derivanti dalle malattie causate dai veleni di Ottana. A seguire due piccoli lavori d’animazione che pur molto diversi dialogano tra loro. “Pacha, Mud We Are: The Ceremony for the Pachamama” di Aldana Losiseau (Argentina), poetico omaggio alla Madre Terra venerata dalle popolazioni andine, e “All Possible Futures” di Peter Whittenberger (Stati Uniti) che si presenta come un viaggio nel tempo incentrato sul possibile impatto di rifiuti nucleari. Un film che si domanda, con un linguaggio sperimentale, quale sia la nostra responsabilità per le culture future. Spazio quindi al breve documentario di Bjarke Hvorslev (Danimarca) che nel titolo, “Tavaha”, riprende un’espressione nordica usata per la cura dell’oceano e racconta il punto di vista del surfista-ambientalista Simen Knudsen che si batte contro l’inquinamento della plastica in mare. Chiude la prima parte della giornata di Ottana, alle 18.30, “Green Warriors: Paraguay ‘s Poisoned Fields ” di Martin Boudot (Francia) che indaga su una scomoda verità: per nutrire il bestiame l’industria della soia utilizza nei campi pesticidi che possono causare gravi danni di salute alle persone, soprattutto ai bambini.
Alle 21.00 ci si trasferisce in Piazza San Nicola (in caso di maltempo nella Palestra Comunale) con un’esibizione di Boes eMerdules accompagnati dalla musica del dj Leonardo Marras in arteLeo Mas, in arrivo direttamente da Ibiza, attivo da più di trent’anni e considerato uno dei più grandi nomi della musica house a livello internazionale.  Dopo la performance, ripartono le proiezioni con le suggestive immagini raccolte da Elliot Spencer che con “Impermanence” (Australia) accompagna lo spettatore in un remoto villaggio tibetano, puntando lo sguardo su bambini che studiano i testi buddisti e la loro relazione con un ambiente aspro quanto affascinante. Alle 21.45 il regista Daniel Lambo, ospite a Ottana, presenterà il lungometraggio documentario “Breathless” (Belgio) dove mostra, partendo da fatti familiari, la sua ricerca appassionata per trovare la verità sull’industria mortale dell’amianto, dal Belgio sino all’India. La serata prosegue con i corti “La plastikeria” di Cesare Maglioni (Italia-Spagna) che ricorda a tutti, anche con efficace ironia, il dramma che stanno vivendo mari e oceani per via dell’invasione dei rifiuti di plastica, e “Breaking Chains: Bonded Labour in Brick Kilns” di Raju Hittalamani (India) che mette in evidenza la situazione dei lavoratori migranti nel Punjab che finiscono per lavorare come schiavi nei forni per mattoni. “Atomkraftwerk Zwentendorf” di Hope Tucker (Stati Uniti), in programma alle 23.45, è un curioso viaggio nell’unica centrale nucleare austriaca: costruita e mai aperta. Quarant’anni fa il popolo austriaco, con un referendum, disse no all’energia nucleare e la centrale che era stata appena ultimata non entrò mai in attività. Dopo la mezzanotte ancora due brevi opere: la fiction “Ciruzziello” di Ciro D’Aniello che va a toccare temi sociali come malattia, disabilità, e alle 00.20 il lavoro di animazione di Lorenzo Lodovichi intitolato “I-Occupy” che con suggestioni sovietiche e ambientazioni di ispirazione brutalista racconta una manifestazione politica. Terminate le proiezioni spazio, dalle 00.30, al dj set con protagonista ancora Leo Mas.

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“Promo Autunno”, la fiera regionale del Nord Sardegna, inizia a scaldare i motori per una IV edizione sempre più al top, che la vedrà ritornare l’11, 12 e 13 ottobre negli spazi della Promocamera di Sassari. E non poteva essere diversamente, dato il successo sempre in crescita ottenuto in questi anni dalla manifestazione organizzata da Claudio Rotunno con la sua Pubblicover Events Designer, il supporto della Camera di commercio e il patrocinio del comune di Sassari.

L’annuncio è stato dato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Ducale, alla quale hanno preso parte il sindaco di Sassari Nicola Sanna, l’ideatore e organizzatore della manifestazione, Claudio Rotunno, l’assessore alle Politiche per le attività produttive Alessandro Boiano e l’assessora alle Politiche culturali e Turismo Manuela Palitta, la presidente di Promocamera Sassari, Maria Amelia Lai, in rappresentanza di Confindustria Centro-Nord Sardegna, Leonardo Marras, l’amministratore delegato della Dinamo Banco di Sardegna, Renato Nicolai, la consigliera di amministrazione dell’Atp Sassari, Loredana Chessa.

È riconfermato l’“Allestimento vincente”, costituito dai settori Silver, Gold e Platinum. Saranno coperti tutti i comparti commerciali, agroalimentare, artigianale, arredo, design, industria, assicurazioni, agenzie immobiliari e di viaggi, scuole di lingue, centri bellezza, parrucchieri, gioielli e moda, settore auto, energia, tecnologia tanto altro. Il Gold ospiterà i grandi eventi per le istituzioni e per le più importanti associazioni dicategoria. Il Platinum accoglierà invece il massimo riferimento aziendale per raffinatezza e pregio.

 «Quest’anno sarà un’edizione choc da molti punti di vista – ha detto Claudio Rotunno -, crediamo molto nelle aziende del territorio, ma lanciamo uno sguardo all’orizzonte internazionale, al quale abbiamo già aperto le porte lo scorso anno. Un’accurata analisi delle edizioni passate, ci ha motivato ad ampliare i punti di forza e inserire ulteriori novità. Punteremo molto sugli eventi Wedding e Food, e sulla partecipazione di personagginazionali e internazionali del mondo dello spettacolo.»

Già si parla di grandi nomi tra gli ospiti in arrivo. Per il Padiglione Wedding è stata confermata la presenza di Massimo Longi e Veni Infantino, due vere icone del mondo della moda. Massimo Longi è un asso nazionale, stilista romano, è direttore creativo di Gielle Fashion per le linee Radiosa Atelier, Celeste, Ever, Heloise sposa, e Cliscé Cerimonia, recentemente premiata alla London Bridal Faschion week per la miglior collezione. Veni Infantino è una stilista di fama internazionale che lavora per le più rinomate aziende di tutto il mondo. Crea abiti dal design raffinato per le spose moderne con l’utilizzo di materiali altamente pregiati, e con la sua passione per la moda e il glamour ha ispirato le collezioni Roland Joyce e Victoria Jane. Entrambi saranno protagonisti nell’Area Eventi del Wedding, per raccontare la loro visione dell’abito da cerimonia alle spose selezionate per l’evento. Saranno presenti inoltre fotografi professionisti che illustreranno i segreti delle foto per matrimonio e i fioristi che esporranno le confezioni più intriganti. Oltre ad ospitare le sfilate di moda, l’area Wedding Events (novità 2019) sarà allestita come un vero e proprio set fotografico per matrimoni, dove tutte le coppie potranno essere protagoniste.

Riconfermata anche l’Area Events nel padiglione Food, che sarà occasione per partecipare a show cooking con degustazioni a tema, abbinamenti con vini e, dulcis in fundo, un segmento dedicato alla pasticceria. In questo caso i protagonisti saranno le eccellenze del territorio, dal pescato alle carni, il pane e la pasta, le birre artigianali e tanto altro.

L’area Gold Events (altra novità 2019) sarà invece occasione di incontri e talk show in compagnia di esperti di vari settori, food, architettura, design, istituzioni, mobilità ecosostenibile (auto elettriche) e non solo.

Il format è studiato per migliorare le sinergie tra i piccoli e i grandi imprenditori, gli esperti, le organizzazioni rappresentative e istituzionali.

La fiera Promo Autunno è sostenuta da partner ormai storici come Regione Autonoma della Sardegna, Comune di Sassari, Camera di Commercio del Nord Sardegna, Azienda speciale Promocamera, Banco di Sardegna, Consorzio industriale provinciale di Sassari, Confindustria Centro-nord Sardegna, Dinamo Banco di Sardegna, Gruppo Unione Sarda e Videolina-Radiolina, Atp di Sassari, Federalberghi e Confcommercio.

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La squadra Ex Biancoblu Carbonia ha vinto la prima edizione della Senior Football Cup Csen, disputata ieri e oggi sul campo “Leonardo Marras” di Uri, manifestazione calcistica riservata agli atleti over 45, organizzata dall’ACSD Cultura e Sport, associazione affiliata allo CSEN Sardegna, in collaborazione con il comune di Uri e con l’assessorato regionale del Turismo. Nella prima semifinale disputata ieri, gli Ex Biancoblu Carbonia (scesi in campo con Luca Boi in porta, Marco Fenu, Carlo Pusceddu, Luca Desogus, Mauro Valentino, Mauro Barlini, Piercarlo Musu ed Alessandro Musu, allenatore Franco Basciu) hanno avuto la meglio sulla squadra lucana del Melfi Bicocca con il punteggio di 6 a 3, tre doppiette di Luca Desogus, Mauro Valentino e Piercarlo Musu, mentre nella seconda semifinale la Ital Sider Potenza ha eliminato Sassari di misura, con il punteggio di 5 a 4.

Nella finalissima disputata oggi, gli Ex Biancoblu Carbonia hanno superato l’Ital Sider Potenza per 8 a 4, con reti di Piercarlo Musu (2), Luca Desogus, Mauro Valentino, Alessandro Musu, Marco Fenu, Mauro Barlini e Luca Boi.

Luca Desogus è stato premiato come miglior giocatore del torneo.

Gli organizzatori hanno scelto Uri come sede per ospitare la prima edizione della Senior Football Cup, per evitare di concentrare gli eventi sportivi nei grandi agglomerati urbani, decidendo così di coinvolgere un piccolo centro della provincia di Sassari.

Due giorni di sport a Uri con le finali della Senior Football Cup, manifestazione calcistica riservata agli atleti over 45. Venerdì 26 e sabato 27 ottobre al campo “Leonardo Marras”, in via Tempio, si svolgeranno le gare di semifinale e finale che vedranno contrapposte quattro squadre, impegnate a contendersi la conquista del titolo 2018. La manifestazione, organizzata dall’ACSD Cultura e Sport, associazione affiliata allo CSEN Sardegna, in collaborazione con il Comune di Uri e con l’assessorato regionale al Turismo, si svolgerà in due giornate: venerdì 26 ottobre, alle 18.00 e alle 19.00 si giocheranno i due incontri di semifinale; sabato 27 ottobre, alle 17.00 è prevista la finale per il 3° e 4° posto, e a seguire alle 18.00, la finalissima per il 1° e 2° posto. Gli organizzatori hanno scelto Uri come sede per ospitare la prima edizione della Senior Football Cup per evitare di concentrare gli eventi sportivi nei grandi agglomerati urbani, decidendo così di coinvolgere i piccoli centri della provincia.

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Grazie alla sensibilità dell’Associazione Turistica Pro Loco Mamoiada, presieduta da Giuliana Gungui, in due giorni – 23 e 24 settembre – della festa in onore dei santissimi Cosimo e Damiano (dal 16 al 27 settembre), la F.A.S.I. (Federazione delle 68 associazioni sarde nell’Italia continentale) ha potuto realizzare, nel paese universalmente noto per Mamuthones e Issohadores (e per uno splendido Museo delle Maschere mediterranee, che richiama migliaia di visitatori), non solo un incontro del proprio Comitato Esecutivo (presso la sede della Pro Loco) ma anche un’assemblea aperta ed all’aperto – nella piazza antistante il Santuario campestre di San Cosimo e Damiano – dei rappresentanti di un numero significativo dei propri Circoli.   

Il Comitato esecutivo, prima di affrontare le tematiche interne, ha ascoltato i rappresentanti del gruppo dei Riformatori sardi (Franco Sergio Pisano, Attilio Dedoni, Luigi Crisponi), che hanno illustrato la loro campagna per vedere riconosciuta l’insularità della Sardegna nella Costituzione italiana.

Nell’incontro all’aperto, coordinato da Giacomo Serreli, svoltosi sotto un sole cocente nella mattina di domenica 24, la presidente della F.A.S.I., Serafina Mascia, e diversi responsabili dei Circoli hanno interloquito con personalità importanti della cultura attive nell’isola (Raffaele Sestu, presidente dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia-sezione Sardegna; Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta e del Progetto Freemmos; Ciriaco Offeddu, presidente dell’Associazione Beyond Thirty-Nine; Bachisio Bandinu, antropologo; Sebastiano Pilosu, dell’Associazione Tenores Sardigna; Mario Paffi, presidente della Cooperativa Viseras) e con numerosi uditori della comunità locale. Si è trattato quasi, a distanza di poco meno di un anno, di una sessione ulteriore del sesto Congresso Nazionale della F.A.S.I. che si è tenuto a Quartu Sant’Elena dal 28 al 30 ottobre 2016 e che aveva per slogan «La rete degli emigrati patrimonio dell’Isola. Solidarietà, cultura, progettualità: risorse per un nuovo sviluppo».

Anche in questa occasione le parole della presidente e dei rappresentanti dei Circoli, e anche l’esposizione di una parte significativa delle pubblicazioni realizzate negli anni dalla Federazione, hanno fatto comprendere all’uditorio locale la specificità degli interventi della F.A.S.I.  volti a far conoscere, nei luoghi di nuova residenza degli emigrati, la cultura e l’economia della Sardegna, con vantaggi anche economici oltre che di immagine per l’Isola (basta pensare alla propaganda a favore del turismo in Sardegna e dello smercio dei prodotti agro-alimentari sardi).

Ai “figli di Sardegna” che vivono fuori dell’isola, dall’altra parte, è stato possibile ascoltare le interessanti proposte di autorevoli personalità che hanno sempre avuto a cuore il confronto con le realtà associate degli emigrati anche nella ricerca costante dei contatti in grado di favorire a sinergia delle due componenti dell’unico Popolo Sardo allo scopo di trovare soluzioni per i problemi della comune terra madre.

Nel pomeriggio la sfilata delle maschere tradizionali e l’esibizione di gruppi di ballo, di tenores, di cori dell’Isola e di un gruppo con launeddas e organetto, provenienti da diverse zone della Sardegna, hanno suscitato forti e non dissimili emozioni nel cuore sia degli emigrati sia  dei partecipanti locali alla festa, gli uni e gli altri “figli di Sardegna” e fieri delle proprie tradizioni.

Paolo Pulina