19 April, 2024
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Il libro come punto di riferimento di ogni serata per ampliare lo sguardo alle varie forme d’arte collegate alla letteratura, dischiudere gli spazi della Biblioteca comunale verso una fruizione innovativa e promuovere le eccellenze vinicole e biologiche del territorio. A partire dal 19 gennaio ritorna in seconda edizione a Sennori la rassegna “Le domeniche alle 5”, con tre appuntamenti organizzati dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Comes e la Compagnia Danza Estemporada, che accompagnerà tutte le iniziative sotto la direzione artistica di Livia Lepri.

Si parte domenica, chiaramente alle 17.00, accogliendo in Biblioteca il “Concerto” dell’orchestra d’archi del Liceo Classico Musicale e Coreutico Azuni di Sassari, la “Juvenilia Ensemble”, per una prima serata dedicata alla letteratura e alla storia della danza. Le melodie saranno accompagnate dalle coreografie interpretate dalle danzatrici della terza C della sezione Coreutica.

L’Ensemble proporrà un repertorio classico, ormai consolidato, che gli ha permesso di farsi apprezzare in numerose esibizioni, tra le quali la partecipazione alla Stagione lirica 2018-2019. Oltre al proficuo rapporto con l’“Ente Concerti De Carolis”, il gruppo ha al suo attivo collaborazioni con l’Orchestra Verdi di Milano ed il Liceo Musicale di Cremona.

La “Juvenilia” è nata in seno alle attività del Liceo per offrire agli studenti concreta possibilità di apprendimento e maturare esperienza nell’esibizione dal vivo, in particolare grazie al contributo di avveduti maestri quali Alessio Manca, che ne ha assunto la direzione, e Pietro Scalvini, con il quale sono affrontati i capisaldi della letteratura musicale per orchestra d’archi.

C’è quindi molta attesa per l’arrivo di questa formazione, che svolge un’intensa attività concertistica, alternando annualmente i propri componenti nel ruolo di solisti per metterli in condizione di padroneggiare i diversi ruoli.

«A Sennori ho trovato una grande apertura verso la danza e tutte le forme artistiche connesse – ha spiegato Livia Lepri, che ha programmato il calendario in sinergia con il sindaco Nicola Sassu e l’assessora alla Cultura, Elena Cornalis -. Sapere che c’è un piccolo Comune con una grande voglia di investire sulla cultura è davvero gratificante, ma vedere l’entusiasmo del pubblico è il miglior regalo per chi fa il mio mestiere.»

A fare da cornice agli appuntamenti sarà la promozione del territorio. L’azienda Giuseppe Berria curerà l’esposizione dei prodotti con taglieri gourmet. Le cantine Mode, Fara e Sorres, di volta in volta si presenteranno al pubblico proponendo i loro vini migliori. Non mancheranno le produzioni biologiche. La Caffetteria Margot si occuperà dei succhi di frutta bio, l’azienda Zafera proporrà le tisane bio a chilometro zero, mentre il panificatore Daniele Doneddu porterà le sue focacce artigianali.

Il secondo appuntamento della rassegna si terrà il 2 febbraio per accogliere lo scrittore e sceneggiatore Francesco Trento e la presentazione del suo libro “Crazy for Football” (realizzato insieme a Volfango De Biasi per Longanesi), da cui è nato l’omonimo documentario vincitore nel 2017 del David di Donatello. Nel corso della serata lo chef Antonio Murgia creerà dei piatti a tema per il pubblico.

L’ultima serata, il 16 febbraio sarà invece dedicata al fumetto. Tre dj del calibro di Davide Merlini, Skento e Blazen creeranno un Dj set reinterpretando artisticamente la figura dell’ultimo Diabolik,  lo storico personaggio creato nel 1962 dalla penna di Angela Giussani.

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Nell’attesa del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Amministrazione comunale di Sennori, in collaborazione con la Compagnia Danza Estemporada di Sassari e la Comes, su iniziativa dell’assessorato alle Pari opportunità guidato da Elena Cornalis, organizza la rassegna “L’una e l’altra”: tre giornate di eventi finalizzati a riscoprire il lato più nobile del rapporto uomo e donna, e quindi la volontà di lanciare un messaggio di positività attraverso la forza espressiva di forme d’arte come la letteratura, la poesia e la danza.

Da questo proposito, il 23 novembre alle 19.30, nella Casa di Artisti di via Italia 12, prende il via la prima delle tre serate, attraverso il sorprendente confronto di un gruppo di relatori tutto al maschile. Traendo spunto dal libro “L’amore ritratto” di Nicola Comerci, pubblicato da Max88, l’autore, l’editore ed altri personaggi racconteranno cosa sia per loro la bellezza femminile. Sarà un’occasione per mettersi a nudo ed esprimere le proprie emozioni, le sensazioni e anche le paure riguardo alla visione dell’uomo nei confronti del sesso opposto.

Domenica 24 novembre, alle 18.00, la Casa di artisti accoglierà invece il reading poetico “La sesta declinazione” (D’amore in altre parole), tratto dall’omonimo libro firmato dallo scrittore ligure-algherese Raffaele Sari Bozzolo, nell’interpretazione suggestiva della voce di Franca Masu.

Il tema è l’amore in tutte le sue espressioni, come forza positiva, generativa e rigenerativa, come vero ed unico anticorpo al male, alla violenza, alle barbarie compiute contro ogni forma di bellezza. L’amore indagato in tutte le sue declinazioni, nella convinzione di scoprirne altre, capaci magari di immaginare un nuovo rapporto fra i sessi, un vero rispetto delle identità di genere senza prevaricazioni, oppressioni, frustrazioni e mostruose deformazioni.

Il 25 novembre, la giornata clou sarà dedicata a una straordinaria icona simbolo dell’emancipazione per tutte le donne, non solo sarde: Grazia Deledda. Alle 20.30, negli spazi del Centro Culturale la compagnia Estemporada presenta lo spettacolo “Riflessi”, per la regia e coreografia di Livia Lepri.

La composizione si ispira alla vita della scrittrice premio Nobel, provando a scandagliarne personalità e interiorità, senza alcun commento alle sue opere, solo alla vita, raccontata da se stessa e da personaggi che l’hanno conosciuta.

Come due personalità in opposizione, due danzatrici si muovono sul palcoscenico rappresentando da un lato quella più formale e apparente, dall’altro quella più intima e vera. Mentre decine di specchi rimandano verso il pubblico come “riflessi” le mille sfaccettature della protagonista. L’obiettivo è quello di vagliare la difficile e coraggiosa scelta di vita, quella di una donna che ha trovato nella penna la forza di uscire e di crescere esprimendo se stessa. Ma anche tentare di evidenziare cosa è rimasto e cosa rimarrà delle opere di una donna che ha dato risalto come pochi alla voce della sua terra.

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Danzatrici quasi prive d’anima alla ricerca del loro lato più umano e vitale, la penombra di una Sala concerti tra lunghi teli calati come cascate di luce e il pubblico protagonista all’interno dello spazio scenografico. Sabato sera, al suo debutto al Teatro Verdi di Sassari, il nuovo spettacolo della compagnia Danza Estemporada si è rivelato un’opera intensa, emozionante e coinvolgente, ma soprattutto un lavoro di forte carica esperienziale.

Nato dal genio artistico della coreografa Livia Lepri, “Lo stato della materia #ilmutaforme” si è presentato all’appuntamento del festival “Corpi in movimento” di Danzeventi come un’installazione artistica fatta di luci, videomapping e suoni in surround. Un percorso che a partire dall’ingresso ha trascinato il presenti verso la rappresentazione di un mondo ultraterreno.

Oltre al portale d’accesso, il portamento e l’espressione quasi aliena di tre danzatrici. I loro corpi aggraziati e volteggianti, avvolti in tute color carne aderentissime, hanno lasciato intravedere una vibrante sensualità, semicelata all’interno di buste trasparenti indossate come costumi. Strofinati contro il corpo, gli involucri di plastica hanno prodotto una sorprendente ritmica di suoni perfettamente a tempo di musica.

Le giovani interpreti della compagnia sassarese si sono mosse in una dimensione ultra-onirica, calibrata sullo spazio scenico della Sala concerti. Uno spazio intimo e avvolgente che ha reso l’opera unica e irripetibile, anche grazie al disegno luci curato da Adriano Marras e al videomapping realizzato da Pipe Studios di Pavlo Hanatenko e Andrea Lupi.

«Lo spettacolo è veramente ricercato affinché il pubblico possa scegliere se lasciarsi catturare dal suono, dalle immagini o dai corpi – ha spiegato Livia Lepri –. Ognuno può vedervi qualcosa di diverso a seconda della sensibilità e della capacità di percezione.»

Lunghi teli calati in sala hanno arricchito la scenografia di un senso di magnificenza, rifrangendo i chiaroscuri dei fasci luminosi appositamente studiati, e mostrandosi a tratti come alte cascate d’acqua. E proprio l’acqua, sostanza purificatrice per eccellenza, è stato uno degli elementi chiave dell’intera rappresentazione.

Spogliatesi delle buste, le protagoniste sono rimaste all’apparenza senza veli, quasi a mettere a nudo il vero aspetto del lato umano, di una personalità fino ad allora nascosta dentro un involucro soffocante. E la riscoperta del lato umano, di un mondo carico di emozioni, è il più profondo messaggio dell’opera. Le buste sono state consegnate agli spettatori affinché potessero decidere se indossarle o meno.

Il prossimo appuntamento di “Corpi in movimento”al Teatro Verdi sarà “Dancing Heritage”, il tributo a Diaghilev e Nijinsky della compagnia Daniele Cipriani Entertainment.

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Domenica 29 e lunedì 30 settembre il festival della danza d’autore “Corpi in movimento” di Danzeventi accoglie al Teatro Verdi di Sassari due spettacoli della compagnia milanese Fattoria Vittadini.

Il primo è “Janas”, realizzato in coproduzione con Danza Estemporada di Sassari,

Il lavoro, che prenderà il via alle 21.00, nella Sala concerti dello storico teatro sassarese, trae spunto dal percorso creativo “Yes, I’m a witch” di Francesca Penzo, in cui le “witches” (le streghe) sono trasmutate in Janas sarde. Attraverso pratiche sul corpo di diversa tradizione, quali release technique, chakra meditation, pranayama, floor work, twerk, il laboratorio ha l’obiettivo di lasciar andare e liberare il proprio potenziale sia fisico che spirituale, per intravedere le identità possibili celate in ognuno di noi.

Lasciarsi trasportare dalle “janas” significa entrare in un rituale collettivo in cui si perdono i confini del proprio corpo e della propria percezione per esplorare un nuovo modo di essere gruppo, superficie tattile, forma mutevole e sensuale, celebrazione viva di un respiro comune. Il work lascerà il posto all’opera curata nella sua parte compositiva da Francesca Penzo e Livia Lepri.

Lunedì al Verdi, alle 21.00, la Fattoria Vittadini propone invece “Vanitas”, originale composizione ispirata al Bardo Thodol (Il Libro Tibetano dei Morti), che sarà portata in scena con le coreografie di Francesca Penzo e il “visual concept” di Jacques-André Dupont. Come in un programma di simulazione, lo spettacolo conduce pubblico e artisti attraverso diversi stadi di un processo in cui ognuno può prepararsi alla propria fine temporale. I performer diventano i canali di un cambiamento in atto, fisiologico, sensoriale e di coscienza, coinvolgendo lo spettatore in un viaggio quasi visionario.

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Movenze e volteggi, suggestioni dark, luci e atmosfere da brivido al Civico di Sassari. L’ultimo appuntamento di Primavera a Teatro ha avvolto ogni angolo del palcoscenico in una dimensione tenebrosa e stregata. Anzi “Gothica”. Come il titolo dello spettacolo della Compagnia Estemporada, che giovedì ha tenuto incollato lo sguardo del pubblico verso le allieve del corso di avviamento per danzatori.

Che fosse una serata speciale si era capito fin dall’inizio, quando la sala ha iniziato a riempirsi in modo inconsueto. L’emozione era palpabile. Tanti i giovanissimi presenti.

L’idea era quella di sperimentare attraverso il movimento e il linguaggio della danza le connotazioni più moderne del termine “gotico”. Quelle ampiamente collaudate nel cinema e nella letteratura horror, il cui richiamo è spesso collegato all’oscuro e all’ultraterreno.

Insomma, quel filone narrativo vicino al genere noir, nato già a fine Settecento grazie alla penna di Horace Walpole con la pubblicazione del “Castello di Otranto”. E a giudicare dagli applausi alla fine della serata, la sperimentazione è di sicuro riuscita per gradimento del pubblico.

Tra accorgimenti scenici semplici ma efficaci, le giovani artiste hanno interpretato le coreografie sublimando l’unione fra storie d’amore e di terrore, facendo propri temi che vanno dalle gioie all’emozione estrema, dallo struggimento della paura alla soggezione.

Si è conclusa così l’ottava edizione della rassegna diretta artisticamente da Livia Lepri, che in queste settimane ha portato a Sassari gli spettacoli della compagnia Asmed da Cagliari, di Versiliadanza da Firenze e della E.sperimenti Dance Company da Roma. Nel frattempo, la compagnia sassarese Estemporada è già volata al Teatro Cantiere Florida di Firenze per partecipare all’Estate Fiorentina con lo spettacolo “Riflessi”.

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Il 13 giugno, alle 20.30, “Primavera a Teatro” propone, a Sassari, l’ultimo spettacolo del 2019. A chiudere l’ottava edizione della rassegna a Palazzo di Città sarà una prima assoluta della compagnia Danza Estemporada diretta da Livia Lepri: lo spettacolo “Gothica”, realizzato insieme alle allieve del corso di avviamento per danzatori.

Sarà una composizione di forti suggestioni, tra atmosfere dark e musiche contemporanee.

L’opera affronta i temi dell’amore perduto, dei conflitti interiori e del soprannaturale, e nasce da un richiamo al misterioso e al magico, a una dimensione esotica, primitiva e tenebrosa. Ad una ricerca di atmosfera.

Le coreografie divengono la trasposizione in gesto e movimento di un filone narrativo oggi vicino al genere noir, un genere fondato a fine Settecento da Horace Walpole con la pubblicazione de “Il castello di Otranto”.

Con Walpole sono nate le connotazioni più moderne del termine gotico, associato all’orrore, all’oscuro e all’ultraterreno, per divenire la base dell’iconografia utilizzata in seguito nel cinema e nella letteratura horror.

In questo caso l’esperimento con la danza pone l’accento sull’unione fra storie d’amore e di terrore. Tutto ciò che è “gotico” è collegato all’apprezzamento delle gioie date dall’emozione estrema, allo struggimento della paura e alla soggezione inerente il sublime.

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Niente parole. Solo il linguaggio della danza e il movimento del corpo. E con un tocco di fantasia “L’isola che non c’è” è arrivata al Teatro Civico per conquistare ben tre discese di applausi alla fine di un’intensa rappresentazione.

A dare spettacolo venerdì sera a Palazzo di Città, per la rassegna Primavera a Teatro diretta da Livia Lepri, è stato “Neverland” della compagnia Versiliadanza. Nell’interpretazione di Peter Pan e Wendi l’interpretazione di Leonardo Diana, autore delle coreografie e Valentina Sechi, danzatrice originaria di Porto Torres, ma fiorentina d’adozione in forze alla compagnia toscana.

Le due semplici figure in perfetta sintonia, hanno permesso  di raccontare in maniera efficace un viaggio a ritroso tra le avventure e i personaggi di una delle storie più amate dai ragazzi. Il tutto in un atmosfera onirica ed enigmatica, intervallata da ricordi e flash back, nella quale i protagonisti si ritrovano fatalmente adulti.

«Lo spettacolo è rivolto di certo ai bambini ma ha un forte messaggio anche per i grandi – ha affermato Angela Torriani Evangelisti, direttrice artistica di Versiliadanza -. L’invito è quello a ritornare ogni tanto nel mondo dell’infanzia, perché è bello recuperare quella dimensione giocosa che, assieme alla fantasia, è una delle cose più belle che ci permettono di continuare a sognare anche da adulti.»

I due hanno affrontato un percorso incantato tra mare e cieli stellati, con il supporto di semplici elementi scenici ma di poetico impatto visivo, per ritornare nel fantastico paese racchiuso in un sogno: L’isola che non c’è. L’opera gode della regia di Lotte Lohrengel, mentre le scenografie sono realizzate da Sergio Cangini ed i costumi da Ilaria Ariemme.

A chiudere le danze di “Primavera a teatro” 2019, il 13 giugno sarà lo spettacolo “Gothica”, realizzato della compagnia Estemporada assieme agli allievi del corso di avviamento per danzatori. L’opera affronta i temi dell’amore perduto, dei conflitti interiori e del soprannaturale, trasferendo nel linguaggio della danza un filone narrativo vicino al genere noir.

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Ci sono tanti modi per dire “Due”. Tanti quante sono le lingue del pianeta. Ma c’è anche un linguaggio che può esprimere emozioni senza bisogno di parole: quello della danza. Lo stesso che la E. Sperimenti Dance Company proporrà il 29 maggio, alle 20.30, a Palazzo di Città, per il secondo appuntamento con Primavera a Teatro 2019, la kermesse diretta da Livia Lepri e organizzata dall’Associazione Danza Estemporada.

“ΔΥΟ, DEUX, , DOS, TWO,, ВТОРАЯ, ZWEI, 二つ, DU, दो, DUE”, questo è il titolo della nuova produzione GDO, che raccoglie le personalità dei singoli danzatori in un’onda di emozioni e contaminazioni, di gestualità e suggestioni musicali. Il lavoro declina un linguaggio coreografico innovativo nell’interazione gestuale a ‘DUE’, ispirandosi anche al vasto e coinvolgente repertorio che la versatile compagnia romana E. Sperimenti ha saputo creare nell’arco di un lustro.

Il team diretto dal coreografo Daniele Toti, al Civico di Sassari presenterà un viaggio dalle intense vibrazioni, capaci di arrivare direttamente al cuore e all’anima passando attraverso lo stile emozionale, frizzante e ricco di energia positiva di uno dei più interessanti ed internazionali ensemble ‘made in Italy’, definito “individual performers turn out in to the company”.

Prosegue così, a Sassari, la rassegna primaverile dedicata alla danza che, con lo spettacolo “Fiore di loto” della compagnia Asmed Balletto di Sardegna, nei giorni scorsi ha rivolto la serata d’apertura a un tema drammatico come il femminicidio. Le interpreti hanno di volta in volta toccato aspetti significativi di un rapporto di coppia soffocante e malato, seguendo la partitura emotiva di Senio Dattena e le coreografie di Sara Manca ispirate al libro “Ferite a morte” di Serena Dandini. Il fiore di loto in molte culture è spesso associato alla purezza, alla capacità di mantenere la propria bellezza in mezzo al fango, dove nasce e vive.

Momento preliminare della serata è stato l’incontro “Chiacchierand* di linguaggio di genere”, che ha coinvolto la dirigente scolastica Maria Paola Curreli, l’attivista Maria Francesca Fantato e lo psicologo Ernesto Lodi, intervistati dallo showman Roberto Manca dell’associazione Music&Movie.

Un incontro coinvolgente, interrotto dall’appassionante monologo interpretato da Vera Pischedda, per comprendere come le parole rappresentino un paradigma indispensabile per scardinare una cultura di prevaricazione, restituendo alla donna pari dignità. Declinare al femminile termini che finora erano esclusivamente maschili, come avvocata, ministra, sindaca o notaia, non è solo una questione di forma: «Perché – è stato spiegato più volte – tutto ciò che non si può dire, non esiste».

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Dal linguaggio del gesto danzato al linguaggio di genere per coinvolgere e sconvolgere, far riflettere e infrangere il silenzio della società. Domani, mercoledì 22 maggio. alle 20.00, a Palazzo di Città, l’associazione Danza Estemporada inaugura l’ottava edizione di “Primavera a Teatro” con un appuntamento dicato alla violenza domestica e agli orrori del femminicidio. E lo fa attraverso l’espressività artistica della composizione “Fiore di Loto” proposta della Compagnia Asmed di Cagliari, ispirata al libro “Ferite a morte” di Serena Dandini che, con la sua pubblicazione, ha creato un’importante occasione di riflessione e di coinvolgimento dell’opinione pubblica, dei media e delle istituzioni.

La kermesse diretta artisticamente da Livia Lepri, come momento preliminare della serata mette in campo uno speciale incontro dal titolo “Chiacchierand* di linguaggio di genere”. Una iniziativa organizzata da Roberto Manca, direttore artistico dell’Associazione culturale Music & Movie, sempre in prima linea sui temi legati ai diritti civili. Al di fuori degli schemi di un asettico dibattito, l’incontro vuole porsi non solo come un momento di riflessione, ma anche di relazione e condivisione.

Sul palcoscenico del Civico interverranno Maria Paola Curreli, già dirigente scolastica e socia Agedo, Ernesto Lodi, ricercatore al Dumas dell’Università di Sassari e Maria Francesca Fantato, attivista per le politiche di genere e i diritti e componente di “noiDonne 2005”. Ci sarà anche spazio per un breve monologo ripreso dal libro della Dandini e interpretato da Vera Pischedda, alunna del liceo artistico Filippo Figari nonché protagonista da anni di Student’s Got Talent Sardegna.

“Fiore di loto” prenderà il via alle 21.00, per portare in scena una partitura emotiva a tratti drammatica e a tratti leggera, ideata da Senio Dattena con l’intento di preservare i toni di delicata e versatile ironia propri dello stile della Dandini. Lo spettacolo sarà interpretato da Agnese Fois, Camilla Soru, Chiara Aru, Cristiana Camba e quindi da Sara Manca, che è anche l’autrice delle coreografie.

L’obiettivo di questa coproduzione tra Balletto di Sardegna e Nymphaea Rubra è quello di non smettere di parlare di violenza domestica e cercare, anche attraverso il teatro, di sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica. Per informazioni rivolgersi allo 079 281129 o a estemporada@yahoo.it .

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“Primavera a Teatro” ritorna a Palazzo di Città con quattro appuntamenti dedicati alla danza in uno speciale confronto tra le più vivaci realtà dell’isola e del panorama nazionale. Dal 22 maggio al 13 giugno, l’ottava edizione della rassegna organizzata dall’Associazione Danza Estemporada di Sassari accoglierà l’Asmed Balletto di Sardegna da Cagliari, Versiliadanza dalla Toscana e la E.sperimenti Dance Company da Roma, e quindi la stessa compagnia sassarese, che chiuderà in bellezza con il suo nuovo spettacolo “Gothica”.

Saranno esplorati temi delicati come quello del femminicidio, l’amore perduto e i conflitti interiori, e non mancheranno intriganti curiosità per i più giovani. «Il programma è stato creato in particolar modo pensando al pubblico – ha spiegato con entusiasmo la direttrice artistica Livia Lepri -. Un pubblico che sia il più eterogeneo possibile, per avvicinare i bambini e i ragazzi, oltre che gli adulti, a questa straordinaria forma d’arte. Vogliamo far capire che il linguaggio della danza è per tutti e che la comunicazione legata al movimento è universale».

La kermesse prende il via il 22 maggio con “Fiore di loto”, sul drammatico quanto attualissimo fenomeno del femminicidio, in coproduzione tra Balletto di Sardegna e Nymphaea Rubra. I linguaggi del gesto danzato e della musica, nella partitura emotiva di Senio Dattena e attraverso le coreografie di Sara Manca, diventano un’occasione di riflessione ispirata a un testo di Serena Dandini. L’obiettivo è quello di coinvolgere e sconvolgere, far riflettere ed infrangere il silenzio della società.

Il 29 maggio la E.sperimenti Dance Company propone “Due”, un viaggio dalle intense vibrazioni attraverso lo stile emozionale, frizzante e ricco di energia positiva di uno dei più interessanti ed internazionali ensemble ‘made in Italy’, con la direzione coreografica di Federica Galimberti per una produzione Gdo.

Il 7 giugno la compagnia Versiliadanza presenta “Neverland”, spettacolo per i più giovani ma non solo: è un percorso a ritroso tra ricordi e flash back, nelle avventure e nei personaggi di una delle “storie per bimbi e ragazzi” più note al mondo, in cui Peter Pan e Wendy si ritrovano fatalmente adulti.

Il 13 giugno a chiudere le danze di “Primavera a teatro” sarà “Gothica” della compagnia Estemporada, assieme agli allievi del corso di avviamento per danzatori. Lo spettacolo affronta i temi dell’amore perduto, dei conflitti interiori, del soprannaturale, trasferendo nel linguaggio della danza un filone narrativo vicino al genere noir, un’unione tra storie d’amore e di terrore. Per informazioni rivolgersi allo 079 281129 o a estemporada@yahoo.it .