29 March, 2024
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Niente parole. Solo il linguaggio della danza e il movimento del corpo. E con un tocco di fantasia “L’isola che non c’è” è arrivata al Teatro Civico per conquistare ben tre discese di applausi alla fine di un’intensa rappresentazione.

A dare spettacolo venerdì sera a Palazzo di Città, per la rassegna Primavera a Teatro diretta da Livia Lepri, è stato “Neverland” della compagnia Versiliadanza. Nell’interpretazione di Peter Pan e Wendi l’interpretazione di Leonardo Diana, autore delle coreografie e Valentina Sechi, danzatrice originaria di Porto Torres, ma fiorentina d’adozione in forze alla compagnia toscana.

Le due semplici figure in perfetta sintonia, hanno permesso  di raccontare in maniera efficace un viaggio a ritroso tra le avventure e i personaggi di una delle storie più amate dai ragazzi. Il tutto in un atmosfera onirica ed enigmatica, intervallata da ricordi e flash back, nella quale i protagonisti si ritrovano fatalmente adulti.

«Lo spettacolo è rivolto di certo ai bambini ma ha un forte messaggio anche per i grandi – ha affermato Angela Torriani Evangelisti, direttrice artistica di Versiliadanza -. L’invito è quello a ritornare ogni tanto nel mondo dell’infanzia, perché è bello recuperare quella dimensione giocosa che, assieme alla fantasia, è una delle cose più belle che ci permettono di continuare a sognare anche da adulti.»

I due hanno affrontato un percorso incantato tra mare e cieli stellati, con il supporto di semplici elementi scenici ma di poetico impatto visivo, per ritornare nel fantastico paese racchiuso in un sogno: L’isola che non c’è. L’opera gode della regia di Lotte Lohrengel, mentre le scenografie sono realizzate da Sergio Cangini ed i costumi da Ilaria Ariemme.

A chiudere le danze di “Primavera a teatro” 2019, il 13 giugno sarà lo spettacolo “Gothica”, realizzato della compagnia Estemporada assieme agli allievi del corso di avviamento per danzatori. L’opera affronta i temi dell’amore perduto, dei conflitti interiori e del soprannaturale, trasferendo nel linguaggio della danza un filone narrativo vicino al genere noir.

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Ad ogni edizione di “Primavera a Teatro”, l’associazione Estemporada diretta da Livia Lepri propone una serata indimenticabile dedicata ai più piccoli. E se lo scorso anno “La bella e la bestia” è stato uno degli spettacoli più seguiti, venerdì 7 giugno alle 20.30, a Palazzo di Città arriva un evento che promette di non essere da meno: dalla Toscana la compagnia Versiliadanza propone “Neverland – L’isola che non c’è”.

Sul palcoscenico del Civico si vedranno danzare Peter Pan, Wendy e Capitan Uncino. E ancora Trilly, Giglio Tigrato, i pirati e le sirene e il solito coccodrillo che, oltre ad aver divorato la mano di Uncino, ha ingurgitato una sveglia con il suo inconfondibile tic tac.

Sarà un viaggio a ritroso nei ricordi, intervallati da flash back, tra le avventure e i personaggi di una delle storie per bimbi e ragazzi più note al mondo, tratta dal capolavoro di James Mattew Barrie ed entrata a buon diritto nell’immaginario collettivo.

L’opera gode della regia di Lotte Lohrengel, mentre le scenografie sono realizzate da Sergio Cangini e i costumi da Ilaria Ariemme. Nell’interpretazione di Valentina Sechi e Leonardo Diana, che è anche autore delle coreografie, Peter e Wendy si ritrovano fatalmente adulti, colti di quando in quando da un ricordo, da qualcosa di non definito, che trasforma magicamente ai loro occhi gli oggetti di uso più comune.

Passo dopo passo, avventura dopo avventura, il loro viaggio tra mare e cieli stellati gli permetterà di ritornare nel fantastico paese che somiglia a un sogno misterioso, come misteriosa è Neverland, l’isola che non c’è.

Lo spettacolo si presenta di poetico impatto visivo. A parlare sono le immagini e il gesto, la musica, il corpo e la danza che traducono sulla scena il mito di un’infanzia avventurosa e fantastica. Il tutto espresso con una formula narrativa e immediata, fruibile anche dai più piccoli, e capace di traghettare verso profondi déjà vu, quelle ammalianti sensazioni di aver già visto le stesse scene in passato, magari da bambino.

Con la sola forza di due efficaci interpreti e il supporto di semplici elementi scenici, la rappresentazione è capace di ricreare sul palcoscenico un mondo di fantasia dove tutti i ragazzi hanno sognato almeno una volta di essere catapultati.

Regia Lotte Lohrengel
Con Giuditta Mingucci e Andrea Soffiantini
Scene Sergio Cangini
Costumi Francesca Carta

Regia Lotte Lohrengel
Con Giuditta Mingucci e Andrea Soffiantini
Scene Sergio Cangini
Costumi Francesca Carta

Regia Lotte Lohrengel
Con Giuditta Mingucci e Andrea Soffiantini
Scene Sergio Cangini
Costumi Francesca Carta

Regia Lotte Lohrengel
Con Giuditta Mingucci e Andrea Soffiantini
Scene Sergio Cangini
Costumi Francesca Carta