29 March, 2024
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Il progetto Sardware realizzato da quattro giovani volontari che si occupano di tradurre applicazioni e programmi informatici in sardo, si è aggiudicato il premio “Si moves sa limba, sa limba ti movet”, destinato dall’Istituto Camillo Bellieni di Sassari a personalità che si siano distinte in maniera significativa nella diffusione e nella promozione della lingua sarda.

Il riconoscimento è stato consegnato nel weekend durante l’evento itinerante “Si moves sa limba salimba ti movet”, l’appuntamento conclusivo delle attività svolte ogni anno dall’istituto sassarese di studi e ricerche, che per la prima volta si è tenuto in Barbagia, accolto da un pubblico numeroso nel Centro polivalente di Orotelli.

A ricevere la pergamena dalla mani del direttore scientifico Is.Be, Michele Pinna e dalla presidente Maria Doloretta Lai, sono stati Lisandro Beccu di Silanus, Gianfranco Fronteddu di Oliena, Luca Meloni di Mamoiada e Adrià Martin di Barcellona. Quest’ultimo è un giovane catalano che dopo aver frequentato l’università di Cagliari si è appassionato di lingua sarda, divenendo un perfetto parlante della variante campidanese.

Il progetto è ancora in fase embrionale, finora sono stati tradotti telegram, facebook, un navigatore jps e sono in programma altre applicazioni. «L’idea è nata dalla volontà di avvicinare la lingua sarda agli strumenti della modernità e portarla sempre più alla portata dei giovani – hanno sostenuto i vincitori -. Con il sostegno anche da parte delle istituzioni si potrebbe fare meglio. Questo premio ci dà un po’ più di carica per proseguire nella giusta direzione».

All’incontro di Orotelli, coordinato dalla responsabile della formazione Is.Be, Daniela Masia Urgu, lo stesso primo cittadino Giovannino Marteddu si è espresso in lingua sarda, manifestando soddisfazione per le attività realizzate in collaborazione con l’Istituto. A dare avvio alle attività è stata l’esibizione a tenore de “Su Cuncordu de Oroteddi Terra ‘e oro”.

Nel corso della mattinata sono consegnati gli attestati di partecipazione ai corsisti di Arzana, Bonorva, Gavoi, Girasole, Bolotana, Martis, Nuoro, Fonni, Pozzomaggiore, Sassari e Tula. Sono intervenuti i docenti Daniela Masia Urgu, Lucia Sechi, Francesca Sini, Adriana Cocco, Immacolata Salis e Ivan Marongiu.

Tra le curiosità, per la prima volta in trent’anni di attività (traguardo festeggiato proprio nei giorni scorsi) il Camillo Bellieni ha consegnato per la prima volta i diplomi di competenza linguistica C1, ai corsisti Daria Baroni, Angelo Cocco, Maria Elena Cocco, Franceschina  Falchi, Marco  Satta, Fabio Tuseddu, tutti di Martis.

L’evento è stato occasione per presentare il libro postumo del compianto Enzo Espa, “La risata dei muri vecchi. Su risu de sos muros betzos”, pubblicato dalla Edes, a cura di Michele Pinna.

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Lo sportello linguistico comunale a Sassari è di nuovo una realtà, e ha trovato casa nel Centro Giovani di Piazza Santa Caterina, che resterà aperto al pubblico dal lunedì al sabato, dalle 9.00 alle 13.00. Il raggio d’azione dello sportello sarà però ampliato ad altre comunità dell’area linguistica sardo-corsa, per coinvolgere i comuni di Castelsardo, Porto Torres, Sorso, Stintino e Valledoria.

L’iniziativa, resa possibile grazie all’impegno intrapreso dall’Istituto Camillo Bellieni con l’Amministrazione comunale turritana, proporrà attività di promozione linguistica e culturale attraverso laboratori didattici, in collaborazione anche con le associazioni presenti nel territorio. Saranno inoltre messi a disposizione dei cittadini i documenti amministrativi pubblici tradotti dall‘italiano sia in sardo che nella variante “sardo-turritanaˮ. Lo sportello rimarrà aperto fino al 30 luglio prossimo per la prima annualità 2019-2020.

Gli operatori incaricati sono Francesca Sini, Anna Laura Pirisi, Adriana Cocco, Lucia Sechi, Daniela Masia, Giovanni Muroni ed Antonella Idini. Per quanto riguarda la funzione di mediazione e consulenza linguistica generale per amministratori e cittadini, a Sassari le attività saranno suddivise in trentacinque ore settimanali per un totale di 1520, mentre in ciascuno degli altri cinque comuni il lavoro è ripartito in quindici ore settimanali per un totale di 592. Nella seconda annualità ai comuni dell’hinterland si aggiungerà anche Sennori.

I docenti dei corsi di alfabetizzazione e didattica sono Michele Pinna, Daniela Masia e Mario Marras, mentre i tutor Maria Antonietta Pinna, Giuseppina Ruggiu ed Adriana Cocco. Per i Laboratori tematici i docenti sono invece Giovanni Fancello (cucina), Gabriele Farina e Gianluca Dessì (Musica), Antonello Bazzu, Mario Marras e Giovanni Loriga (Teatro e Poesia) mentre gli operatori per l’attività di promozione culturale sono Lucia Sechi (Laboratori cucina), Anna Laura Pirisi (musica) e Francesca Sini (Teatro e poesia).

La norma ortografica utilizzata (anche durante le lezioni) sarà quella della LSC (Limba sarda comuna), anche per quanto concerne la grafia sardo-turritana. Per i progetti didattici e di formazione sarà applicato il metodo CLIL.

A inaugurare le attività d’animazione sarà il laboratorio di poesia e teatro “Ajò vi semmu”, della durata di diciotto ore, destinato a chi abbia voglia di approfondire la comprensione dei meccanismi che presiedono alla scrittura poetica, attraverso lo studio e la sperimentazione: si va dalle tecniche del linguaggio fino agli aspetti più passionali. Per partecipare è richiesta competenza attiva e passiva della lingua sarda o sassarese. Per iscrizioni contattare l’indirizzo istitutobellieni@gmail.com entro il 4 gennaio.

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L’Istituto Camillo Bellieni di Sassari presenta a Orotelli uno degli appuntamenti più attesi dell’anno da corsisti, docenti e operatori di lingua e cultura sarda. Il 15 dicembre a partire dalle 10, i locali dell’ex Mattatoio accoglieranno “L’ischis ma no l’ischis”, l’evento che ogni anno chiude in bellezza le attività realizzate dallo storico istituto sassarese di studi e ricerche, che ha da poco festeggiato il trentennale dalla nascita.

L’iniziativa promette di essere molto partecipata, forte del successo delle precedenti edizioni svolte a Pozzomaggiore, Ploaghe, Martis e Macomer. Sarà un incontro all’insegna della promozione e dell’identità del territorio, che oltre a dare spazio a relazioni, interventi di esperti e appassionati, sarà occasione per conoscersi, incontrarsi e confrontarsi nell’ambito dei valori che l’istituto ha da sempre rappresentato. Tra i momenti più attesi, la consegna degli attestati di partecipazione ai corsisti di Arzana, Bonorva, Gavoi, Girasole, Bolotana, Martis, Nuoro, Fonni, Pozzomaggiore, Sassari e Tula.

La manifestazione prenderà il via con l’introduzione della responsabile di formazione Is.Be, Daniela Masia, che coordinerà i lavori. A porgere i saluti istituzionali sarà il sindaco Giovannino Marteddu con le altre autorità presenti, mentre il direttore scientifico Is.Be Michele Pinna e la presidente Maria Doloretta Lai, attraverso documenti, slide e video, presenteranno una relazione multimediale dal titolo “Trint’annos de atividades inter sa Limba e sa Cultura Sarda”.

I corsisti riceveranno le pergamene dalle mani dei docenti Daniela Masia Urgu, Lucia Sechi, Francesca Sini, Adriana Cocco, Immacolata Salis e Ivan Marongiu. Sarà quindi presentata l’ultima pubblicazione promossa a marchio Is.Be, il libro postumo del compianto Enzo Espa, “La risata dei muri vecchi. Su risu de sos muros betzos”, a cura  di Michele Pinna, che assieme a Maria Doloretta Lai illustrerà i contenuti di questa originale e completa raccolta di insulti, imprecazioni, ingiurie dei parlanti in lingua sarda logudorese.

C’è grande attesa anche per l’assegnazione del premio “Si moves sa limba, sa limba ti movet”, destinato ogni anno a personalità che si siano distinte in maniera significativa, con il proprio impegno, attraverso un progetto interessante e meritevole, alla diffusione ed alla promozione della lingua sarda.

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Tre primi classificati ex aequo al concorso gastronomico di “Martis in poesia”, organizzato e dall’Istituto Camillo Bellieni in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Sono “Coccoi cun bagna” proposto dal personale della Comunità alloggio del paese, “Pirichitos de entu” di Gianluca Spezzigu e Giovanna Maria Pala, e quindi la “Picciriella”, uno squisito sformato di zucchine preparato con cura dagli ospiti della stessa casa di riposo, in primis dalla simpaticissima zia Domenica, novantadue anni di esuberanza e allegria.

Le targhe e i riconoscimenti in denaro sono stati consegnati sabato sera sul palco del Centro polivalente dalle mani del giornalista e scrittore Giovanni Fancello, presidente della giuria, accompagnato dalla presidente del Bellieni, Maria Doloretta Lai e dagli altri membri della commissione tecnica formata da Michele Pinna, Tiziano Lasia, Daniela Masia Urgu e Lucia Sechi.

«Attraverso la preparazione dei loro piatti, i concorrenti hanno ricostruito la cucina di un territorio che non ha molte tracce scritte – ha spiegato Giovanni Fancello -. E il risultato è stato sorprendente, considerato che non si tratta di professionisti, ma sono stati raffinatissimi nell’esecuzione. Una manifestazione di questo tipo è importantissima perché iniziamo a scriverne le ricette in italiano e in sardo superando la situazione di una cucina orale che non si trasmette più.»

Anche questa terza edizione ha goduto di un’importante risposta e partecipazione da parte della comunità, delle zone limitrofe e dei paesi vicini. Vincente la caratterizzazione  di un format innovativo ispirato al connubio tra gastronomia, poesia e filosofia, perché se il cibo è l’alimento del corpo, poesia e filosofia sono gli alimenti dell’anima.

«Nel cibo c’è la storia di un popolo esattamente come nella lingua, è parte integrante della storia dei poveri – ha affermato Michele Pinna -. Riscoprire le tradizioni alimentari vuol dire riscoprire i territori e le attività produttive, le abitudini delle famiglie e i modi di vivere. La filosofia deve fare i conti con la realtà delle persone.»

Nel corso della serata Nino Pericu, Roberto Demontis e Michele Pinna hanno eseguito letture e performance coinvolgenti di versi poetici a tema, e sono stati presentati i libri “Durches” di Giovanni Fancello (Arkadia) e “In coghina” di Lucia Sechi (Edes). È stato inoltre proiettato un video-reportage di Salvatore Taras sulle preparazioni realizzate il giorno precedente, passo dopo passo, sotto lo sguardo vigile dei giurati. Il coinvolgimento della casa di riposo è stato oltretutto di fondamentale importanza per dare la possibilità agli anziani, che rappresentano la memoria storica, di affermare ancora una volta il loro ruolo utile all’interno della società.

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C’è un pizzico di poesia anche nell’arte gastronomica. Per questo il 30 e 31 agosto, la terza edizione di “Martis in Poesia” si prepara ad accogliere il primo concorso dedicato ai “Màndigos connotos pagu e irmentigados”. Un’iniziativa che permetterà di riscoprire e apprezzare piatti tipici della tradizione culinaria.

A sfidarsi nella simpatica competizione sono gli stessi abitanti di Martis, individualmente o in team, attraverso la preparazione di pietanze da sottoporre al giudizio insindacabile della giuria. A presiedere eccezionalmente la commissione tecnica sarà il noto giornalista e scrittore gastronomico Giovanni Fancello.

L’iniziativa, organizzata dell’Istituto Camillo Bellieni in collaborazione con l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Tiziano Lasia, propone nel piccolo centro dell’Anglona un format innovativo, caratterizzato dall’incontro tra cibo, poesia e filosofia.

Venerdì 30 agosto, alle 18.30, la giuria si dà appuntamento in piazza del Comune per pianificare le valutazioni, e quindi, a partire dalle 19, recarsi per il sopralluogo nelle case dei partecipanti.

I piatti dovranno essere rigorosamente preparati con utensili tradizionali e con prodotti locali nella misura del possibile.

Sabato 31 agosto il raduno è previsto per le 19.00, in Piazza Santa Croce, dove alle 19.30, saranno presentati due libri di ricette gastronomiche sarde, alla presenza degli autori. Il primo è “Durches” di Giovanni Fancello, una recente pubblicazione di Arkadia che sta riscontrando un notevole successo. Il secondo è “In coghina” di Lucia Sechi, un altro volume molto richiesto edito dalla Edes.

Alla cerimonia di premiazione, programmata in piazza per le 20.30, seguiranno letture di testi poetici sul tema del cibo, con gli interventi dell’attore Nino Pericu e dei poeti Roberto Demontis e Michele Pinna.

 

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L’edizione 2018 di “L’ischis ma no l’ischis” a Macomer ha superato di certo le aspettative per gradimento e partecipazione di pubblico, consolidando l’iniziativa organizzata dall’Istituto Camillo Bellieni come un vera e propria grande festa della lingua sarda, una ricorrenza annuale imperdibile. Segno che la sensibilità sul tema cresce ogni anno di più, coinvolgendo sensibilmente le istituzioni, gli appassionati e, soprattutto, i giovanissimi. E sono stati proprio i bambini di Macomer, preparati dalle attività di animazione dello sportello linguistico, ad dare il via all’evento culturale dell’Is.Be, con un’applauditissima rappresentazione teatrale in lingua sarda.

Nella sala convegni della Biblioteca comunale, la presidente Is.Be Maria Doloretta Lai ha moderato gli interventi della mattinata, tutti rigorosamente in sardo. Il primo è stato quello del sindaco Antonio Onorato Succu, il quale ha espresso notevole apprezzamento per l’ottima riuscita, manifestando la volontà di organizzare nel prossimo futuro, insieme al Bellieni, altre iniziative culturali di spessore, come già avvenuto nei giorni scorsi per il percorso identitario “In sos logos de Angioy”.

Applauditissimi sono stati gli intermezzi musicali proposti dal coro “Sant’Anastàsia” di Buddusò che, dopo l’apertura con il classico “Nanneddu meu”, ha proposto un ricco repertorio di brani. «La passione per la lingua e la cultura sarda deve emergere dal cuore – ha affermato il direttore scientifico Is.Be, Michele Pinna – ed il lavoro dell’operatore linguistico è quello di aiutarci a recuperare questa passione che prima non riuscivamo a riconoscere, ma che già dimorava nella nostra anima».

La manifestazione rappresenta l’appuntamento conclusivo annuale per gli studenti di tutti i corsi Is.Be, che quest’anno si sono svolti  a Borore, Bortigali, Martis, Macomer, Orotelli, Bari Sardo, Bolotana, Nuoro, Marrubiu, Buddusò e Fonni. I corsisti hanno ricevuto gli attestati di partecipazione dalle mani docenti Daniela Masia Urgu, Lucia Sechi, Francesca Sini, Adriana Cocco, Immacolata Salis e Ivan Marongiu. Un team di operatrici ormai consolidato e altamente professionale.

L’atteso premio “Si moves sa limba, sa limba ti movet”, destinato a personalità che si siano distinte in maniera significativa nella diffusione e nella promozione della lingua sarda, quest’anno è stato triplicato. Il premio per la Promozione della lingua in campo Gastronomico è andato al noto divulgatore Giovanni Fancello, che con la sua attività, come autore e come giornalista, ha permesso di fare apprezzare la grande ricchezza e l’originalità della cultura alimentare dell’isola, una testimonianza di come si possa preservare il sardo occupandosi di cose all’apparenza materiali, ma di grande valore identitario.

Per il campo della poesia il riconoscimento è stato conferito ad Antonello Bazzu, autore di duplice produzione in sardo e sassarese, il cui impegno si è stato rilevante anche come organizzatore culturale nell’associazione “Sinuaria poetarum”, attraverso rassegne e incontri letterari.

Il premio per gli operatori linguistici è stato assegnato a Lucia Sechi, per essersi distinta nelle attività di sportello e in importanti ricerche che hanno dato vita a numerose pubblicazioni. Il riconoscimento a Lucia Sechi – è stato sottolineato – rappresenta simbolicamente un premio per tutti gli operatori del gruppo, i quali hanno un ruolo fondamentale sia nella diffusione che nella sensibilizzazione all’utilizzo del sardo.

A consegnare le pergamene è stata l’assessore della Cultura di Macomer, Tiziana Atzori.

«Il pregiudizio è l’unico ostacolo alla padronanza della lingua – ha spiegato l’operatrice Daniela Masia Urgu nella relazione conclusiva -. Il nostro lavoro di operatori si svolge su due livelli, se da un lato c’è la formazione per l’utilizzo corretto dell’idioma nel parlato e nello scritto, dall’altro c’è l’attività di sensibilizzazione per abbattere questi pregiudizi.»

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Il 16 dicembre la Biblioteca comunale del capoluogo del Marghine ospiterà l’evento più atteso dell’anno da docenti ed allievi dei corsi di lingua sarda organizzati nei diversi centri dell’isola dall’Istituto Camillo Bellieni. Saranno presentate le relazioni sulle attività svolte e consegnati gli attestati di partecipazione. È prevista l’esibizione canora del coro Santa Anastasia di Buddusò. In serata, visita guidata in sardo al Museo etnografico

Per la prima volta sbarca in provincia di Nuoro l’appuntamento più atteso dell’anno da corsisti e docenti di lingua sarda dell’Istituto Camillo Bellieni. L’evento culturale “L’ischis ma no l’ischis” si terrà il 16 dicembre alle 10.00, a Macomer, nei locali della Biblioteca comunale.

Sarà un incontro all’insegna della promozione dell’identità del territorio, che oltre ad accogliere relazioni, interventi di esperti e appassionati, sarà occasione per ospitare attività artistiche di carattere musicale e teatrale e visite guidate in sardo. Momento clou della manifestazione sarà la consegna degli attestati  di partecipazione ai corsisti di Borore, Bortigali, Martis, Macomer, Orotelli, Bari Sardo, Bolotana, Nuoro, Marrubiu, Buddusò e Fonni.

C’è grande attesa anche per l’assegnazione del premio “Si moves sa limba, sa limba ti movet”, destinato ogni anno a personalità che si siano distinte in maniera significativa, con il proprio impegno, attraverso un progetto interessante e meritevole, alla diffusione ed alla promozione della lingua sarda. L’iniziativa promette di essere molto partecipata, forte del successo delle precedenti edizioni svolte a Pozzomaggiore, Ploaghe e Martis.

Il programma. L’apertura dei lavori è prevista per le 10.00, con i saluti istituzionali del sindaco Antonio Succu e dell’assessore comunale della Cultura Tiziana Atzori. A coordinare la serie di interventi in programma sarà Maria Doloretta Lai, presidente Is.Be, mentre a toccare gli aspetti più delicati e profondi del problema linguistico in Sardegna sarà il direttore scientifico del Bellieni, Michele Pinna, con una relazione a tema “Traballare cun sa limba est vìvere cun s’ànima pro unu mundu de amore. Fainas e contivìgios de s’annu chi nch’est cumprende”.

Gli attestati saranno quindi consegnati dai docenti Daniela Masia Urgu, Lucia Sechi, Francesca Sini, Adriana Cocco, Immacolata Salis, Ivan Marongiu ed Angela Andrea Orani.

Daniela Masia Urgu, che è anche responsabile del Colcs (Coordinamentu operadores limba e cultura sarda), traccerà le conclusioni sugli esiti delle attività annuali con un intervento dal titolo “Aficu mannu, annestru e bona volontade, sa limba chi creschet non timet impèigos”.

Speciale intrattenimento musicale della manifestazione saranno le melodie del coro polifonico “Santa Anastàsia” di Buddusò, mentre i ragazzi di Macomer che hanno seguito le attività di animazione dello sportello linguistico, si esibiranno in un originale intermezzo. Dopo la pausa pranzo, nuovo appuntamento alle 15 al Museo etnografico di Macomer per una interessante visita guidata in sardo a cura di Leonardo Murgia.