28 March, 2024
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Sabato 12 e domenica 13 settembre è in programma a Laconi, la Festia di Sant’Uberto, patrono dei cacciatori sardi.

I festeggiamenti prenderanno il via con le gare di tiro al piattello, abilità cinofile e attività dimostrative, fossa e percorso di caccia, tiro alla sagoma mobile e fissa, e proseguiranno per tutta la giornata di domenica 13, attorno al parco “Su Dominariu”. La manifestazione, giunta alla seconda edizione sotto l’egida dell’Unione cacciatori Sardegna ed in collaborazione con Regione, Pro Loco di Laconi e Monastir, Sardegna Foreste e Corpo forestale e di vigilanza ambientale, si svolge con un intento chiaro: «Vogliamo valorizzare – dicono il presidente dell’Ucs Bonifacio Cuccu e Modesto Fenu – tutte le espressioni correlate all’attività venatoria, ivi compresa la cinofilia, con particolare riguardo al settore paesaggistico e alla presentazione di prodotti artigianali, senza poi tralasciare gli aspetti legati all’enogastronomia ed alla cultura culinaria venatoria».

Il prologo sarà contrassegnato dalle competizioni di tiro, nelle campagne in località Corongiu Era, per tutta la giornata di sabato. La kermesse entrerà nel vivo domenica mattina con il raduno dei cacciatori nell’oasi attorno al centro del Sarcidano. Si prevede una numerosa partecipazione degli appassionati, con le divise da caccia, e di una folta rappresentanza di famiglie. Alle 9.30 si svolgerà una tavola rotonda sul tema “Una nuova legislazione sull’attività venatoria e il governo dell’ambiente e delle risorse rigenerabili. Dovere morale verso le future generazioni”. I lavori saranno coordinati da Modesto Fenu, che ha presentato il disegno di legge per mettere ordine al settore. Parteciperanno il presidente della Regione Francesco Pigliaru, gli assessori regionali della Difesa dell’ambiente, dei Lavori pubblici, della Sanità e degli Enti locali Donatella Spano, Paolo Maninchedda, Luigi Arru e Cristiano Erriu, Antonio Casula (responsabile dell’Ente Foreste), il presidente della Coldiretti Giambattista Cualbu, Andrea Cortis (Associazione armieri sardi) e il responsabile dell’Ucs Bonifacio Cuccu.

All’interno della location saranno presenti diversi stand che ospiteranno delle mostre sulle armi antiche e moderne, un’esposizione di coltelli sardi e riproduzione del neolitico del maestro Giuseppe Cabras, degli stand sull’attività archeologica sperimentale (dalle ceramiche ai metalli sino ai gioielli), delle mostre su fauna selvatica e prodotti artigianali isolani. Sono previsti dei percorsi guidati per bambini e famiglie. Alle 11.30 è prevista la celebrazione della messa solenne presieduta dall’arcivescovo Arrigo Miglio, accompagnata dai canti del coro di Laconi, con la recita della preghiera dei cacciatori e la benedizione dei cani e dei fucili. Alle 13.30 ci sarà il pranzo con la degustazione di prodotti locali della tradizione isolana. L’evento proseguirà nel pomeriggio, con una gara gastronomica di cucina del cinghiale. Alle 17.00 una dimostrazione balistica nelle campagne attorno al parco, poi “Sa rodia de is Cassadoris” (le più grosse bugie sulla caccia). Alle 18.00 la suggestiva esibizione dei falconieri. Sino alla tarda serata canti e balli della tradizione isolana, con i gruppi folk di Laconi, Monastir e Gadoni. Si concluderà con l’esibizione del gruppo rock “I vecchi amici”. Un evento imperdibile, dunque, per i cacciatori e le famiglie che per un giorno potranno riscoprire una giornata a contatto con l’ambiente e le tradizioni sarde.

Arrigo Miglio copia

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha illustrato in audizione nella VI commissione, le linee guida della riorganizzazione della rete ospedaliera in Sardegna. Il documento, definito «coraggioso e di straordinaria importanza» dal presidente della commissione, Raimondo Perra, si compone di tre allegati alla deliberazione di Giunta n. 38 del 28 luglio 2015 (Riorganizzazione della rete ospedaliera, metodologia e appendice statistica).

L’assessore Arru, in apertura del suo intervento ha esplicitato quello che – a suo giudizio – è il concetto fondamentale del piano: «Superare il concetto dell’autosufficienza delle singole strutture ospedaliere ed aggregare gli ospedali sardi in un’ottica di rete, tenendo conto delle peculiarità della realtà sarda per ciò che attiene la densità abitativa, le caratteristiche del territorio l’inadeguatezza della rete viaria e l’insularità».

Dopo aver illustrato il contesto regionale e sottolineato le criticità della rete ospedaliera isolana che conta 5.901 posti letto complessivi (5.527 per acuti e 374 per post acuti che equivalgono ad una dotazione di 3.55 posti per 1.000 abitanti) e si caratterizza per una forte polarizzazione dei posti letto in corrispondenza delle aree più popolate dove operano anche le due aziende ospedaliero-universitarie e l’azienda ospedaliera Brotzu, l’assessore ha incentrato il suo intervento sul tema dell’assistenza ospedaliera, denunciando come il livello del ricorso all’ospedale sia attualmente caratterizzato da un troppo elevato grado di inappropriatezza, ad incominciare dall’accesso ai pronto soccorso (il 70% degli accessi è infatti dovuto a disturbi di bassa gravità: codici bianchi e verdi).

L’assessore Arru ha quindi sinteticamente enunciato gli obiettivi che la Regione si propone di raggiungere in ordine all’uso appropriato dell’ospedale; all’aggregazione degli ospedali nella logica della rete; alla definizione delle funzioni e delle discipline dei presidi ospedalieri; per il miglioramento delle cure tra ospedale e territorio, della qualità dell’assistenza ospedaliera, dell’efficienza organizzativa dell’ospedale, del governo delle reti di cura ospedaliere.

Un vero e proprio nuovo modello regionale che prevede una gestione condivisa delle cure (comprende anche case della salute e ospedali di comunità) e che dovrà configurarsi in una rete ospedaliera regionale, articolata in otto aree omogenee,  composta da 2 presidi pubblici di II livello, 7 presidi pubblici di I livello, 2 presidi pubblici di base e 11 ospedali privati con compiti complementari e di integrazione (compreso Mater Olbia).

Particolare rilevanza viene attribuita alla nuova rete dell’emergenza-urgenza, alle azioni di efficientamento del sistema e alla loro stima.

L’assessore ha quindi riconfermato “piena disponibilità al confronto e al dialogo” con tutti i soggetti interessati dal piano di riorganizzazione, ad incominciare dalla commissione consiliare che, con tutta probabilità, entro la prossima settima si riunirà in audizione con l’assessore per approfondire e sviluppare un appropriato confronto sul tema.

Su invito del presidente Perra, l’assessore Arru ha illustrato, dunque, la delibera n. 40/25 del 7 agosto 2015, relativa ai criteri per il riparto delle risorse destinate al finanziamento indistinto del servizio sanitario regionale (2015-2016-2017), e sulla quale il parlamentino della Sanità è chiamato ad esprimere il parere di competenza.

Luigi Arru ha evidenziato che “per la prima volta” le risorse del 2015 sono di importo uguale al finanziamento del Cipe (2.816.104.000 euro) ed ha rimarcato che una quota pari al 5.3% delle disponibilità complessiva sono destinate all’”assistenza collettiva” (sanità veterinaria); alla cosiddetta assistenza distrettuale è assegnata invece una quota pari a 50.7%, mentre il 44% è riservato all’assistenza ospedaliera.

Luigi Arru 2

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Nuoro copia
Sicurezza alimentare, controlli veterinari, tracciabilità delle carni: ne ha parlato stamane, alla Camera di Commercio di Nuoro, l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru. Insieme al presidente regionale di Confcommercio, Agostino Cicalò, e alla responsabile del Servizio veterinario dell’assessorato, Daniela Mulas, l’esponente dell’Esecutivo ha incontrato i sindaci dei Comuni coinvolti nella manifestazione Autunno in Barbagia.«Abbiamo l’esigenza di garantire il rispetto delle normative sulla sicurezza alimentare, con particolare attenzione per la peste suina – ha detto l’assessore -. I nostri servizi veterinari sono tenuti ad effettuare i controlli per verificare che le carni suine, vendute durante la manifestazione, provengano da circuiti regolari e siano tracciabili. Siamo tutti dalla stessa parte, noi, i sindaci, gli allevatori, le associazioni di categoria: dobbiamo garantire che chi consuma i nostri prodotti, lo fa in assoluta sicurezza. Per questo chiediamo la massima collaborazione.»

Anche il presidente della Camera di Commercio, Agostino Cicalò, ha richiamato la necessità di controlli: «Servono a tutelare gli stessi nostri operatori, che da tempo hanno dimostrato senso di responsabilità e interesse a migliorare la qualità dei prodotti somministrati. La manifestazione ha grandi numeri, ormai, siamo tutti concordi che anche la qualità possa essere ulteriormente elevata».

 

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«Non si può certo pensare che i posti di lavoro per i giovani medici sardi possano essere assicurati da una gestione commissariale che si conclude a fine anno. Siamo nel pieno di una generale riorganizzazione che, siamo certi, porterà novità anche per quel che riguarda l’utilizzo degli operatori della sanità, medici compresi.»

Lo ha detto oggi l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, in risposta all’allarme lanciato da diverse associazioni medico-universitarie. «Certamente – assicura l’assessore – siamo consapevoli dell’importanza, fondamentale per il sistema sanitario sardo, di un ingresso di nuove e giovani energie. Ci auguriamo che si possa al più presto trovare un momento di dialogo e confronto franco, certo più proficuo di uno scambio di comunicati stampa.»

Luigi Arru 62

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Palazzo della Regione 3 copia
La Giunta regionale, riunita in viale Trento con il presidente Francesco Pigliaru, ha integrato i componenti dell’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina africana, di cui è responsabile il Direttore Generale della Presidenza.
Sono stati nominati: Daniela Mulas, dirigente del Servizio sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare; Maria Giovanna Medde, dirigente della Presidenza, con funzioni di Responsabile Unico del Procedimento per l’espletamento della gara; Valeria Cau, funzionario della Presidenza, con funzioni di supporto giuridico; Francesco Sgarangella, dirigente della Asl 1, con funzioni di responsabile dell’esecuzione del contratto per i servizi finalizzati al depopolamento dei suini bradi o confinati per esigenze di biosicurezza; Sandro Rolesu, responsabile dell’Osservatorio Epidemiologico dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna.
I nuovi componenti sono reclutati tra il personale dell’amministrazione regionale, di Agenzie, Enti e Asl – attraverso procedure di comando o mobilità – in attesa che il Responsabile dell’Unità di progetto individui i profili professionali e la consistenza numerica del personale necessario per lo svolgimento delle attività operative dell’Unità di progetto. Via libera, sempre su proposta della Presidenza, anche a modifiche e integrazioni al Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni del distretto idrografico della Sardegna: gli obiettivi sono verificare la sicurezza delle infrastrutture esistenti di attraversamento viario o ferroviario del reticolo idrografico, dei canali tombati e di quelli di guardia. Viene inoltre aggiornata la direttiva per la manutenzione degli alvei e la gestione dei sedimenti.
Approvate le aree di specializzazione tecnologica individuate nella bozza di Strategia di Specializzazione Intelligente S3, allegata al Por Fesr 2014-2020. Si tratta di Biomedicina, Ict, Agrifood, Aerospazio, Turismo e Beni Culturali, reti intelligenti per la gestione efficiente dell’energia per una loro revisione ed eventuale accorpamento che trovi fondamento nella “rivoluzione industriale verde” che la Sardegna intende promuovere e sostenere. La sede della condivisione e del coordinamento politico della S3 sarà la Cabina di Regia della Programmazione Unitaria, mentre l’Autorità di Gestione del Por Fesr 2014-2020 proseguirà nel percorso di “scoperta imprenditoriale” e nel processo di definizione della Strategia di Specializzazione Intelligente. La delibera approvata oggi sarà trasmessa al Consiglio regionale.
La Giunta ha espresso parere favorevole, su richiesta dell’assessore Donatella Spano, alla compatibilità ambientale del Progetto per il recupero ambientale e il completamento della coltivazione della cava “Canali Trottu-Canali Figu” nel comune di Gonnesa (Carbonia Iglesias) e a quella su un impianto eolico da 200 KW a Pattada, in provincia di Sassari.
Grazie alla delibera approvata su richiesta dell’assessore Paolo Maninchedda potranno essere ristrutturati con interventi di importo inferiore a 15mila euro e rimessi in affitto 85 alloggi di edilizia residenziale pubblica, di proprietà dei Comuni e di Area in varie zone della Sardegna, attualmente sfitti proprio perché necessitavano di una serie di interventi edilizi mai realizzati. I 536.857 euro necessari per portare a compimento i lavori, contenuti nell’Accordo di programma stipulato con il ministero dei Lavori pubblici, saranno anticipati dalla Regione.
Con una riprogrammazione di risorse, proposta dall’assessore Maria Grazia Piras, saranno realizzati i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria per il mantenimento in efficienza degli attuali impianti del raccordo ferroviario tra la Zona Industriale di Villacidro e la Stazione ferroviaria di Sanluri Stato. Saranno poi potenziati gli impianti del fascio consortile e dello Stabilimento della Keller.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru, l’esecutivo ha dato il via libera allo Schema di Protocollo di Intesa tra Regione Sardegna e il MIUR – Ufficio scolastico regionale per la Sardegna, per la definizione delle modalità di finanziamento dei servizi socio-educativi per la prima infanzia per l’anno scolastico 2014-2015, denominati “Sezioni Primavera” con il relativo finanziamento ai Comuni. Approvato anche il cofinanziamento al Programma di emersione e prima assistenza e al Programma di assistenza e integrazione sociale per il 2015. La campagna vaccinale obbligatoria contro la blue tongue sarà prorogata di un mese, con il termine ultimo spostato dal 31 agosto al 30 settembre. Per questo, su proposta dell’assessore Luigi Arru, la Giunta ha stanziato 600mila euro da ripartire fra le Asl a garanzia della copertura necessaria.
È stata autorizzata, su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, l’alienazione a favore del comune di Solarussa, in provincia di Oristano, al prezzo simbolico di 51, 65 euro, del cosiddetto ex casello idraulico n. 2 con annessa area cortilizia: l’immobile, ceduto per finalità di pubblico interesse, sarà utilizzato per attività estive e di aggregazione di giovani e anziani.

 

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Su proposta dall’assessore alla Sanità, Luigi Arru, la Giunta regionale ha deliberato il blocco parziale delle assunzioni nel personale dipendente del sistema sanitario regionale. Finché non sarà completato il processo di riforma dell’assetto organizzativo e istituzionale sanitario, spiega il testo, si deve intervenire su una delle voci di costo che influisce maggiormente sulla spesa complessiva del settore. Il costo del personale, infatti, incide sul totale dei costi di produzione per il 36% all’anno.
«La riduzione delle risorse destinate al finanziamento dei servizi essenziali di assistenza alle persone – spiega l’assessore Arru – rende necessario un ulteriore intervento di razionalizzazione e contenimento della spesa. Le disposizioni che stiamo impartendo alle Aziende sono rigide e vigileremo affinché vengano rispettate. Allo stesso tempo, prevediamo deroghe laddove ci siano esigenze reali o situazioni tali da mettere a rischio la stessa assistenza sanitaria.»
«Le limitazioni al reclutamento di nuovo personale – sottolinea Arru – valgono fino alla conclusione del processo di profonda riorganizzazione che abbiamo avviato e potranno essere oggetto di revisione periodica, legata ovviamente all’andamento dei conti pubblici.»
La delibera nel dettaglio prevede:
– il blocco parziale del turnover del personale dirigenziale dipendente o con altro rapporto di lavoro, consentendo la copertura dei posti nel limite del solo 50%, per alcune discipline mediche quali: medicina interna, pediatria, psichiatria, chirurgia generale, ginecologia ed ostetricia, anestesia e rianimazione ed igiene epidemiologia e sanità pubblica, per le quali il numero dei pensionamenti previsto per il prossimo quinquennio determinerebbe il rischio di pregiudizio del mantenimento dei livelli essenziali di assistenza;
– il blocco parziale del turnover del personale dipendente o con altro rapporto di lavoro, consentendo la copertura dei posti nel limite del 20% del restante personale dirigenziale e del comparto del ruolo sanitario, professionale e per gli Operatori Socio Sanitari che, a qualunque titolo, ha interrotto il rapporto di lavoro;
– la conferma del blocco totale del turn-over del personale amministrativo e tecnico;
– il divieto di acquisizioni di personale tramite mobilità intercompartimentali, mobilità interaziendale e extraregionali in entrata nell’ambito del comparto sanità, dell’area SPTA e dell’area medica e veterinaria, ad esclusione della mobilità pre-concorsuale nei limiti dei precedenti punti 1 e 2 o autorizzata in deroga;
– Il blocco di tutte quelle tipologie di reclutamento ex novo di personale che comportino un incremento di spesa a carico del SSR, ovvero:
a) le assunzioni a tempo determinato e indeterminato, ivi compresi i conferimenti di nuovi incarichi di direzione di Unità operative complesse e semplici dipartimentali, di Dipartimento e di Distretto.
b) i conferimenti di incarichi a tempo determinato ex art. 15 septies D.Lgs n. 502/92;
c) le assunzioni a tempo determinato per la sostituzione di personale assente a vario titolo, qualora tali assunzioni comportino nuovi o maggiori oneri;
d) il conferimento di incarichi ex art.7, comma 6 D.Lgs 165/2011, nonché tutte le altre forme di lavoro flessibile ad esclusione di quelli finanziati con risorse finalizzate.
– per le acquisizioni in outsourcing di servizi finalizzati all’espletamento di funzioni istituzionali che possono configurarsi come elusive del blocco delle assunzioni, le aziende devono richiedere apposita autorizzazione, al fine di verificarne la compatibilità con i processi di riorganizzazione della rete ospedaliera e con gli obiettivi di razionalizzazione della spesa del personale e, in ogni caso, nel rispetto delle disposizioni richiamate nella deliberazione della Giunta regionale n. 23/7del 12 maggio 2015;
– per i medici specialisti ambulatoriali, in assenza di autorizzazione dell’Assessorato competente, il divieto di attivare e mettere a bando nuovi turni per ore di attività, il divieto di ampliare i turni in atto o ricoprire turni divenuti vacanti, , fatte salve motivate esigenze adeguatamente documentate, connesse al mantenimento dei livelli essenziali di assistenza.
Luigi Arru 2

 

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«La Regione mira alla creazione di un sistema innovativo per la sicurezza dei pazienti, attraverso la gestione del rischio in Sanità, così come avviene in organizzazioni di alta complessità come l’aviazione.»
Lo ha detto stamane l’assessore della Sanità Luigi Arru, nel corso dell’incontro svoltosi nella sala del Cis a Cagliari “Il fattore umano e la sicurezza delle cure, per un percorso comune tra cittadini e servizio sanitario” che, rivolto in particolare agli addetti ai lavori, alle associazioni dei pazienti e alle società scientifiche, ha affrontato i temi del controllo del rischio e della gestione delle criticità clinico-assistenziali.
«La Giunta sta lavorando a un programma progressivo – ha aggiunto l’assessore della Sanità – per rendere sicura la pratica clinica. La complessità tecnico organizzativa del sistema tende a produrre al suo interno condizioni che favoriscono il manifestarsi di errori. Ecco perché ai nuovi strumenti tecnologici va affiancato il “fattore umano”, inteso come abilità non tecnica.»
All’incontro di Cagliari era presente anche Martin Bromiley, pilota inglese che dopo la morte della moglie, deceduta a causa di errori medici durante un’operazione di routine, si è dedicato alla formazione nel campo dei fattori umani, fondando il Clinical Human Factors Groups.
«L’associazione ha contribuito a promuovere la formazione nel settore della sanità – ha sottolineato Luigi Arru – riprendendo il modello dell’aviazione, dove i fattori umani sono apertamente riconosciuti come una significativa causa di incidenti e, come tali, vengono inclusi nell’addestramento al volo come importante strumento nella prevenzione di incidenti aerei.» 
All’incontro hanno partecipato anche i rappresentanti del Centro per la Gestione del Rischio Clinico della Regione Toscana che da tempo promuove le politiche di miglioramento della sicurezza del paziente.
Luigi Arru 53

 

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Moderne e funzionali Case della salute, o strutture vuote e senza futuro da accantonare ancor prima del taglio del nastro? Da progetto d’avanguardia per una Sanità funzionale, vicina (in tutti i sensi) ai cittadini, la costruzione di quattro Case della salute nel Sulcis Iglesiente (Sant’Antioco, Carloforte, Giba e Fluminimaggiore) rischia di rivelarsi un buco nell’acqua. Stando alla legge 23 del 2014 (Riforma della Sanità in Sardegna), che recepisce il Patto della Salute (agosto 2014), non vi sono più le condizioni per l’attuazione del progetto: la normativa in questione, infatti, stabilisce che il requisito minimo per l’avvio di una Casa della salute sia un bacino di 30mila abitanti. Condizione, questa, che esclude buona parte delle quattro sedi individuate dal disegno iniziale voluto dalla precedente Giunta regionale (i lavori, ovvero l’ampliamento di ambulatori preesistenti, sono in dirittura d’arrivo).

Il problema sorge oggi perché quando venne varato il progetto delle strutture sanitarie sperimentali (2010), il Patto della salute in vigore in quegli anni richiedeva un bacino di 10mila abitanti, facilmente individuabile in tutti e quattro i casi considerando la vicinanza tra alcuni comuni. Ma ad oggi, se il nuovo requisito necessario può essere soddisfatto nel caso di Sant’Antioco (che servirebbe diversi centri limitrofi raggiungendo la quota di 30mila abitanti), negli altri mancherebbero i parametri richiesti.

Cosa fare, dunque? Domanda più che mai legittima, considerato che attualmente non risulta (quantomeno ufficialmente) alcuna deroga alla normativa in vigore e va da sé che il progetto sia destinato a fallire. E a ogni buon conto, ammesso l’Assessorato regionale alla Sanità sia a conoscenza dello stop imposto dalla disciplina al “progetto Sulcis” e abbia in animo di eluderlo in qualche modo, è lecito chiedere delucidazioni in merito all’attuazione del programma nella sua interezza. Non solo per le quattro del Sulcis, dunque, ma anche per il resto della Sardegna, come – senza allontanarsi – Carbonia e Iglesias, di cui non si sa più nulla. Non fosse altro perché l’assessore Luigi Arru, e con lui il presidente della Giunta, quando ha illustrato la sua idea di riforma del sistema sanitario ha descritto le Case della salute come strutture destinate ad avere un ruolo decisivo nel riordino della Sanità isolana.

Occorre capire, quindi, se qualcuna delle Case sulcitane debba essere sacrificata in barba alle centinaia di migliaia di euro spese per l’ampliamento degli edifici, o se invece l’assessore Arru abbia intenzione di derogare alla disciplina da lui stesso varata. Inoltre, sarebbe opportuno chiarire il ruolo che dovranno avere i medici di base. Esiste un protocollo per l’organizzazione del lavoro nelle strutture? Quale tipologia di personale verrà impiegata? E in che modo? Tutte domande che attendono risposta, mentre l’esponente dell’Esecutivo Pigliaru si pavoneggia con risultati che, in realtà, coincidono con meri tagli ai servizi e alle prestazioni sanitarie.

La riforma della Sanità sta passando al Sulcis Iglesiente un conto salatissimo e non vorremmo che, oltre ai tagli già noti, si aggiungesse anche l’aborto del progetto delle Case della salute. Luigi Arru faccia luce sulla questione e sveli il futuro che spetta alle strutture sulcitane. Che, inutile nasconderlo, stando alla disciplina in vigore non hanno ragione di esistere.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

Ignazio Locci 1 copia

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medici, sala operatoria
“Il fattore umano e la sicurezza delle cure, per un percorso comune tra cittadini e servizio sanitario” è il tema di un seminario che si svolgerà a Cagliari, martedì prossimo, 1 settembre. Si tratta di un incontro rivolto in particolare agli addetti ai lavori, alle associazioni dei pazienti e alle società scientifiche. Nel corso del seminario saranno affrontati i temi del controllo del rischio e della gestione delle criticità clinico-assistenziali.
Ai medici, infatti, oggi è richiesto sempre più un approccio multidisciplinare e lo sviluppo di competenze tecnico professionali, personali e di lavoro in team. Nonostante i progressi tecnologici che contribuiscono a rendere più sicura la pratica clinica, la complessità tecnico organizzativa del sistema tende a produrre al suo interno condizioni che favoriscono il manifestarsi di errori. Ecco perché ai nuovi strumenti tecnologici va affiancato il “fattore umano”, inteso come abilità non tecnica.
All’incontro di Cagliari sarà presente anche Martin Bromiley, pilota inglese della British Airways, che dopo la morte della moglie, deceduta a causa di una serie di errori medici in seguito a una operazione di routine, si è dedicato alla formazione nel campo dei fattori umani, fondando il Clinical Human Factors Groups. L’associazione ha contribuito a promuovere la formazione nel settore della sanità riprendendo il modello dell’aviazione, dove i fattori umani sono apertamente riconosciuti come una significativa causa di incidenti e, come tali, vengono sistematicamente inclusi nell’addestramento al volo come importante strumento nella prevenzione di incidenti aerei.
«L’incontro – afferma l’assessore della Sanità, Luigi Arru – sarà occasione per approfondire i modi con i quali possiamo intraprendere nella nostra Regione un percorso di miglioramento della qualità e della sicurezza delle cure erogate presso il nostro Sistema Sanitario Regionale, anche in collaborazione con il Centro per la Gestione del Rischio Clinico della Regione Toscana che da tempo implementa politiche di miglioramento della sicurezza del paziente.»
Il seminario si svolgerà dalle 9.30 alle 14.30, nella sala CIS, auditorium Banca Intesa San Paolo, in viale Bonaria a Cagliari.

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«Il voto contrario dell’Amministrazione comunale di Carbonia al progetto di riordino del sistema sanitario del Sulcis Iglesiente promosso dal commissario straordinario della ASL 7 Antonio Onnis, mette in luce il forte dissenso su un Piano che, anziché migliorare la Sanità del territorio, cancella i servizi e riduce drasticamente le prestazioni mediche a discapito dei cittadini.»

Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«E se Carbonia, al di là della polemica sul punto nascite, alza la testa di fronte agli evidenti soprusi perpetrati da Onnis con la complicità di una Giunta regionale che, freddamente, ragiona solo con la calcolatrice disinteressandosi della reale domanda di salute – aggiunge Ignazio Locci -, spiace constatare che buona parte dei sindaci (fatta eccezione per qualche astenuto) ha detto sì, perché evidentemente non consapevole di quanto stia accadendo alla Sanità locale.»

«Personalmente resto fermamente convinto che il progetto della dirigenza della Asl 7 sia quanto di più nocivo si potesse immaginare – sottolinea ancora il consigliere regionale di Sant’Antioco -: manca un sistema di riorganizzazione territoriale serio e rispondente alle reali esigenze; spariscono alcuni reparti; si cancellano strutture periferiche; ma, soprattutto, si tagliano 140 posti letto. E sembra assurdo che i sindaci della provincia, che dovrebbero tutelare i diritti dei propri cittadini, hanno dato il proprio assenso a un programma che prevede la dismissione del sistema sanitario del Sulcis Iglesiente.»

«Auspico la rimozione del commissario Antonio Onnis, che ha abbondantemente dimostrato la sua incapacità di riordinare il sistema (si veda la vicenda Adi del Sulcis, conclusa – per fortuna – con un passo indietro compiuto dalla dirigenza dopo le vibranti e legittime proteste dei pazienti assistiti) – conclude Ignazio Locci – e l’intervento diretto dell’assessore alla Sanità Luigi Arru, affinché valuti le reali necessità di questo territorio.»

Ospedale Sirai 1 copia