28 March, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio regionale si riunirà mercoledì 25 novembre, alle 10,00, con all’ordine del giorno l’esame di mozioni, interpellanze e del disegno di legge n° 273 della Giunta regionale “Adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011, e successive modifiche ed integrazioni, e disposizioni varie”.

La seduta del Consiglio sarà preceduta dalle riunioni della III e della I Commissione. Il parlamentino del Bilancio, presieduto da Franco Sabatini, si riunirà alle 9.30 per il parere finanziario al disegno di legge di riordino degli Enti locali. La Commissione Autonomia, guidata da Francesco Agus, è invece convocata per le 9.45 per l’approvazione finale dello stesso disegno di legge.

Giovedì 26 novembre, alle 9,30, si riunirà la V Commissione. In programma l’audizione dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, sulla situazione dei Consorzi Zir della Sardegna; l’esame della proposta di legge n. 227 (Norme per la riorganizzazione del comparto ippico ed equestre) e il Testo Unico dell’Energia. L’organismo consiliare presieduto da Luigi Lotto dovrà dare inoltre dare il parere sulle parti di competenza del D.L. di riordino degli Enti locali.

Alle 11.30 si riunirà, infine, la VI Commissione “Sanità”, presieduta da Raimondo Perra, per l’esame del D.L, n. 277 (disposizioni in materia di sanità. Prime misure per la copertura delle perdite pregresse).

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Donatella Spano A

L’assessore all’Ambiente Donatella Spano, ha annunciato questa mattina alla Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale, durante l’audizione sulla proposta di legge n. 227 “Norme in materia di danni all’agricoltura da fauna selvatica”, che a breve il piano faunistico regionale sarà adottato dalla Giunta.

«Il Piano è ormai pronto – ha detto l’assessore – presto sarà all’attenzione della Giunta. Una volta adottato si potrà aprire la procedura di VAS (Valutazione ambientale strategica) e iniziare il confronto con tutti i soggetti interessati per arrivare alla più ampia condivisione.»

L’annuncio dell’assessore potrebbe modificare l’agenda della Commissione: l’attuale discussione della proposta di legge n.227 potrebbe infatti  essere sospesa  in modo da evitare sovrapposizioni con le disposizioni contenute nel Piano faunistico regionale: «Ciò che interessa è trovare una soluzione e dare una risposta agli agricoltori che subiscono danni ingenti dalla fauna selvatica – ha sottolineato il presidente della Commissione Luigi Lotto – le disponibilità finanziarie per gli indennizzi sono ridotte e molto spesso non si riesce a venire incontro agli agricoltori».

L’assessore Spano ha fornito alcuni dati sulle risorse finanziarie stanziate negli ultimi anni per il ristoro dei danni. Nel 2014 la somma messa a disposizione dalla Regione è stata di 900mila euro ma, dal 2006 ad oggi, si sono registrate variazioni importanti. Dieci anni fa la spesa era di circa 400mila euro, cifra rimasta invariata fino al 2009. Dal 2010, lo stanziamento è triplicato arrivando a 1,2 milioni di euro fino a raggiungere il picco massimo di 1,8 milioni di euro nel 2011. I fondi non riescono comunque a coprire la totalità dei danni: gli agricoltori ricevono circa il 20% delle somme richieste.

La Commissione ha poi sentito l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi che ha ribadito la necessità di coordinare le attività degli assessorati sul fronte degli indennizzi e dei piani di gestione. «Il problema oggi è armonizzare il sistema alle norme comunitarie – ha sottolineato Falchi – l’Unione Europea dice che gli indennizzi possono arrivare sotto forma di de minimis ed esclusivamente per danni causati da specie protette. Un altro paletto è rappresentato dalla prevenzione: solo chi adotta misure adeguate per evitare l’assalto degli animali selvatici alle colture potrà essere risarcito». L’assessore all’Agricoltura ha poi rimarcato l’importante risultato ottenuto in provincia di Oristano con il piano di gestione contro le cornacchie. «Grazie alla collaborazione di tutti si costruito un modello che potrebbe essere allargato agli altri territori dell’Isola».

Sui danni in agricoltura da fauna selvatica, la Commissione ha sentito anche il direttore regionale di Coldiretti Luca Saba che ha espresso un giudizio positivo sul progetto di legge in discussione. «Va bene il trasferimento di competenze all’assessorato dell’Agricoltura – ha detto Saba – la gestione degli indennizzi deve però essere affidata ad Argea che ha tutte le professionalità a disposizione per la stima rapida dei danni».

Il direttore di Coldiretti ha poi suggerito alla Commissione di valutare l’opportunità di un’incentivazione del sistema delle assicurazioni agevolate che consenta agli agricoltori di stipulare polizze per la copertura dei danni. «In Sardegna le incursioni nei campi di uccelli e ungulati sono sempre più frequenti – ha spiegato Saba – serve una risposta adeguata. Il ricorso ad assicurazioni private consentirebbe di avere una stima certa e rapida dei danni e un’erogazione degli indennizzi in tempi più veloci». Luca Saba ha poi rimarcato l’esigenza di contrastare la presenza dei cervi in alcune zone dell’Iglesiente. «Ci sono ormai oltre 12mila capi – ha detto il direttore di Coldiretti – non si può parlare di rischio estinzione, sarebbe utile prevedere piani di prelievo controllati».

La Commissione, infine, ha espresso parere positivo sul  P/82 (Aiuti per la ripresa dell’attività economica e produttiva delle piccole e medie imprese attive nella produzione agricola primaria danneggiate dalle grandinate dei mesi di giugno e luglio 2015 e dalla tromba d’aria del 4 settembre 2015). Il provvedimento stanzia 1,75 milioni di euro per il ristoro dei danni alle aziende.

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La Quinta Commissione del Consiglio regionale ha avviato questo pomeriggio un ciclo di audizioni sulla proposta di legge n. 227 “Norme in materia di danni all’agricoltura da fauna selvatica”, con le audizioni dei rappresentanti delle associazioni di categoria CIA, Copagri e Confagricoltura e il presidente di Legambiente, Vincenzo Tiana.

Il provvedimento in discussione prevede alcune modifiche alla legge regionale n.1/1977 (Organizzazione amministrativa della Regione e competenza della Giunta, della Presidenza e degli assessorati) e alla legge n.23/1998 (Norme sulla protezione della fauna selvatica e l’esercizio della caccia in Sardegna). Tra le novità introdotte: 1) il trasferimento di competenze dall’assessorato all’ambiente a quello dell’agricoltura in relazione alla gestione degli indennizzi per i danni causati dalla fauna selvatica; 2) la possibilità di commercializzare la carne di animali selvatici abbattuti o catturati nei piani di controllo regolarmente autorizzati; 3) l’esclusione del daino (dama dama) dall’elenco delle specie di fauna selvatica particolarmente protette.

Riguardo a quest’ultimo punto, il presidente della Commissione, Luigi Lotto, ha chiarito in premessa che non si pensa a un inserimento del daino tra le specie cacciabili. «Si tratta invece di sottoporre questa specie, particolarmente diffusa in alcune zone dell’Isola, a piani di controllo – ha spiegato Lotto – ciò consentirebbe di evitare danni agli agricoltori e di regolamentarne la diffusione dei daini nel territorio».

Subito dopo sono intervenuti i rappresentanti delle associazioni di categoria. Il coordinatore regionale di Copagri Pietro Tandeddu ha espresso perplessità sul trasferimento di competenze riguardo alla gestione degli indennizzi per i danni causati dalla fauna selvatica: «La struttura dell’assessorato all’agricoltura si è notevolmente indebolita negli ultimi anni – ha detto Tandeddu – meglio sarebbe affidare questi compiti alle Agenzie agricole». Il rappresentante di Copagri ha poi invitato la Commissione a prevedere un potenziamento delle risorse stanziate per il ristoro dei danni (400mila euro) e ad escludere un prelievo di fondi dal PSR per finanziare questi capitoli di bilancio».

Su quest’ultimo argomento si è soffermato anche il presidente di Confagricoltura, Luca Maria Sanna, che ha espresso la sua totale contrarietà: «Le risorse del PSR vanno utilizzate per favorire lo sviluppo rurale e non per pagare i debiti di altri assessorati – ha detto Sanna – questo deve essere un punto fermo della legge». Sanna ha chiesto di lasciare in capo all’assessorato all’Ambiente le competenze in materia e di prevedere, eventualmente, un coinvolgimento dell’assessorato della Sanità nei corsi di formazione diretti ai cacciatori e relativi alle corrette modalità di macellazione, trasporto e trattamento delle carcasse di cinghiale, al fine di evitare la diffusione accidentale della peste suina africana.

Martino Scanu, presidente di CIA, ha invece auspicato una legge organica che garantisca una migliore gestione del territorio: «Finora si è pensato solo alla protezione della fauna – ha detto Scanu – sarebbe utile mostrare attenzione anche verso gli agricoltori. Le aziende subiscono danni ingenti dagli animali selvatici. Oltre ai cinghiali, alle cornacchie e ai cormorani, oggi ci sono anche i cervi che in alcune zone del Medio Campidano invadono campi e terreni privati».

Giudizio negativo sulla legge, infine, da parte di Legambiente. Il presidente Vincenzo Tiana ha definito “impropria e velleitaria” la norma in discussione. «Esiste già una legge che regola la gestione della fauna selvatica – ha ricordato Tiana – è la 23 del 1998: prevede la definizione degli ambiti territoriali, l’adozione di un piano faunistico regionale, la predisposizione di specifici piani di gestione. Il problema è che quella legge non è stata mai attuata».

Vincenzo Tiana si è detto contrario a risolvere emergenze senza azioni coordinate: «Un contenimento di alcune specie (cornacchie) può essere fatto utilizzando il calendario venatorio – ha affermato il presidente di Legambiente – quanto ai daini non si può pensare a un abbattimento senza risolvere il problema gestionale del territorio».

Il presidente Lotto ha chiarito la posizione della Commissione: «Non intendiamo intervenire sull’impianto complessivo della legge n.23, lo si farà eventualmente nel Piano faunistico regionale a cui sta lavorando la Giunta. Oggi non si parla di caccia ma di interventi per evitare danni che la Regione non riesce più ad indennizzare».

Le audizioni proseguiranno domani. La Commissione sentirà gli assessori dell’Ambiente e dell’Agricoltura Donatella Spano ed Elisabetta Falchi.  

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L’emergenza dei Consorzi ZIR è stata affrontata stamane nel corso di un’audizione dei sindacati svoltasi nella V commissione del Consiglio regionale.

La situazione è ormai diventata ingestibile, con una legge mai attuata, dipendenti allo sbando e strutture amministrative senza guida.

«Dodici dipendenti, dei 48 attualmente in carico agli otto Consorzi industriali di interesse regionale, non ricevono lo stipendio da mesi, quelli di Siniscola addirittura da due anni – ha detto Gesuino Macis, segretario nazionale della Findici (Federazione nazionale dipendenti consorzi industriali) – serve un provvedimento urgente per alleviare il disagio dei lavoratori e quello delle loro famiglie.»

In Sardegna sono circa 1.800 le aziende che operano all’interno delle aree industriali gestite dagli Zir, attività produttive con oltre 9.000 dipendenti che da qualche anno non possono più usufruire dei servizi offerti dai Consorzi. «Tutto è cominciato con l’approvazione della legge regionale n. 10/2008 – ha spiegato Macis – quella norma doveva trasformare in provinciali i Consorzi per le aree e i nuclei di sviluppo industriale, mentre gli Zir sarebbero dovuti passare ai comuni o essere assorbiti dai Consorzi provinciali. Così non è stato, il processo di liquidazione non si è ancora concluso e le strutture amministrative sono nel caos. Il disavanzo ammonta a circa 3 milioni di euro».

I rappresentanti sindacali hanno chiesto alla Commissione un’azione di pressing nei confronti della Giunta per trovare una soluzione alla vertenza. La Cisl, per bocca del rappresentante della Funzione Pubblica Davide Paderi, ha proposto un intervento normativo nel disegno di legge di riforma degli enti locali: «Servono risposte rapide – ha spiegato Paderi – questo sarà il primo provvedimento all’esame del Consiglio regionale, chiediamo che venga inserito un emendamento per dare risposte immediate ai lavoratori. Una proposta di legge ad hoc avrebbe tempi troppo lunghi».

«I Consorzi sono allo sbando – ha aggiunto Mariolino Azzena della Cgil – alcuni commissari hanno abbandonato il campo e non sono stati sostituiti, mancano i revisori dei conti, le strutture e gli impianti vanno in malora. Servirebbe un progetto di riordino complessivo ma oggi la priorità è il pagamento degli stipendi ai lavoratori.»

Una soluzione a lungo termine potrebbe essere invece mutuata da altre realtà: «In Abruzzo – ha ricordato Gesuino Macis – la Regione ha costituito un’Azienda che ha incorporato sei Consorzi industriali. Una struttura snella dove sono confluite esperienze e risorse senza creare buchi di gestione e disagi ai lavoratori.»

Il presidente della Commissione Luigi Lotto ha assicurato massima attenzione per le problematiche illustrate e annunciato la richiesta di audizione per la prossima settimana dell’assessore all’Industria Maria Grazia Piras. «Valuteremo insieme alla Giunta sul da farsi – ha detto Lotto – cercheremo di trovare una soluzione in tempi rapidi per i lavoratori e le loro famiglie».

Maria Grazia Piras 6

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Riprenderanno domani, martedì 10 novembre, i lavori delle commissioni permanenti del Consiglio regionale.

In mattinata, alle 11.30, si riunirà la Seconda Commissione (Lavoro, cultura e formazione professionale), presieduta da Gavino Manca per l’esame del D.L. n.176 sul riordino del sistema degli Enti locali. In programma anche due audizioni sulla situazione dei beni culturali della Sardegna: alle 11.30 saranno sentiti i rappresentanti del mondo della cooperazione (AGCI, Confcooperative, Legacoop Sardegna),  alle 15.30 il Comitato “Nessuno a casa”.

Nel pomeriggio, a partire dalle 15.30, si riuniranno altre quattro commissioni.

La Prima (Autonomia e ordinamento regionale) presieduta da Francesco Agus, si occuperà del D.L. n. 176 sul riordino del sistema degli Enti locali; del Documento n.10 (Richiesta di parere sul disegno di legge costituzionale n. 1895 relativo a “Modifica degli articoli 18 e 43 dello Statuto speciale per la Sardegna, di cui alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, in materia elettorale e di ordinamento degli enti locali”); del Doc. n.13 (Richiesta di parere sulla proposta di legge costituzionale n. 3212 recante “Modifiche alla legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 – Statuto speciale per la Sardegna -”); del D.L. n. 192 (disciplina della partecipazione della Regione, degli enti regionali e degli enti locali a società di capitali e consortili) e del D.L. n.273 (Adeguamento del Bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del Bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011 e successive modifiche ed integrazioni e disposizioni varie).

La Terza (Bilancio e Programmazione), presieduta da Franco Sabatini e la Quarta, presieduta da Antonio Solinas si riuniranno in seduta congiunta per l’esame del  P/81 (Istituzione di un Fondo per il finanziamento della progettazione e/o della realizzazione delle opere di competenza degli enti locali in attuazione dell’articolo 5 della L.R. n. 5/2015. Criteri di riparto e modalità di funzionamento).

I lavori delle due commissioni proseguiranno poi separatamente. Il parlamentino del Bilancio discuterà il D.L. n.192/A (disciplina della partecipazione della Regione, degli enti regionali e degli enti locali a società di capitali e consortili); il D.L. 273 (adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015 -2017 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011, e successive modifiche e integrazioni, e disposizioni varie) e il P/80 (disciplinare per il Fondo unico per l’integrazione dei fondi rischi dei consorzi di garanzia fidi e disciplinare dell’organizzazione e del funzionamento dell’Osservatorio dei confidi. Legge regionale 19.06.2015, n. 14, articoli 2 e 5).

La Quarta Commissione invece si occuperà del D.L. n. 218 (legge forestale della Sardegna). Nel pomeriggio, alle ore 16.30, è in programma l’audizione dell’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Spano, sulle bonifiche ambientali e sulla problematica della partecipazione regionale ai parchi nazionali. La seduta proseguirà mercoledì 11 novembre alle ore 10.00. Due gli argomenti all’ordine del giorno:  il D.L. n. 218 (legge forestale della Sardegna) e il parere sulle parti di competenza del D.L. 273 (Adeguamento del bilancio regionale alle disposizioni del D.Lgs. n. 118/2011).

All’attenzione della Quinta (Attività produttive), presieduta dal Luigi Lotto, il Testo Unico sull’Energia, la proposta di legge n. 227 (“Norme in materia di danni all’agricoltura da fauna selvatica. Modifiche alla legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 e alla legge regionale 29 luglio 1998, n. 23  e interventi per la lotta alla peste suina”, i pareri, sulle parti di competenza del D.L. n.176 (Riordino enti locali) e del D.L. 273 (adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011 e successive modifiche ed integrazioni e disposizioni varie). I lavori proseguiranno mercoledì 11 novembre alle 9.30 con l’audizione delle organizzazioni sindacali sulla vertenza dei Consorzi Zir della Sardegna.

Giovedì 12 novembre, alle ore 10.00, si riunirà la Sesta Commissione “Salute e politiche sociali”, presieduta da Raimondo Perra. All’ordine del giorno, l’audizione dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, su D.L. 277 (disposizione in materia di sanità. Prime misure per la copertura delle perdite pregresse) e il parere sulle parti di competenza del D.L. 273 (adeguamento del bilancio per l’esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017 alle disposizioni del decreto legislativo n. 118 del 2011, e successive modifiche ed integrazioni, e disposizioni varie).

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Palazzo del Consiglio regionale A

Il presidente del Consiglio regionale in apertura della seduta odierna ha comunicato all’Assemblea la notifica della sentenza del Tar con cui è stato accolto il ricorso di Giovanni Satta, candidato nella lista Uds, contro Gianni Lampis, candidato con la lista Fdi e proclamato eletto in sostituzione del decaduto Modesto Fenu. Dopo la lettura del dispositivo della sentenza il presidente ha sospeso la seduta per consentire la riunione immediata della Giunta per le elezioni.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha letto all’Assemblea la delibera della Giunta per le elezioni con cui si prende atto della sentenza del tribunale amministrativo.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, sull’ordine dei lavori, ha informato il Consiglio della presenza di una delegazione di dipendenti della ”flex-security” e di “garanzia giovani”, eventualmente in coda ai lavori della giornata.

Il presidente Ganau ha assicurato che del problema saranno investiti i capigruppo e, subito dopo, ha avviato la discussione generale sul primo punto all’ordine del giorno, il Dl n. 172 (“Interventi urgenti a favore di privati e attività produttive danneggiati a seguito di eventi calamitosi in Sardegna”) dando la parole alla relatrice Daniela Forma (Pd).

Nel suo intervento, Forma ha ricordato che il provvedimento è stato approvato in commissione all’unanimità sottolineando che «è stato concepito per sostenere le attività produttive e le persone colpite da calamità naturali». Il testo tuttavia, ha spiegato, «presentava alcune criticità ed è stato in parte rivisto introducendo nuovi elementi di semplificazione e di armonizzazione con la normativa di riferimento nazionale ed europea». Ora la Sardegna, ha aggiunto Forma, «ha una legge organica dopo la gravissima alluvione del 2013 e la nuova disciplina dell’intervento pubblico renderà più tempestive le azioni della prima fase post-calamità ma anche di far ripartire l’economia dei territori». La legge, ha concluso, «assegna una particolare attenzione all’eliminazione di alcuni passaggi burocratici, anche attraverso la creazione di un fondo unico in cui confluiranno risorse pubbliche di diversa provenienza e donazioni di privati».

Il consigliere Edoardo Tocco (Forza Italia) ha espresso parziale soddisfazione per il provvedimento scaturito, ha ricordato, «da una mia interrogazione del 4 settembre cui non è stata data ancora risposta; la legge, è vero, dà un po’ di respiro ma occorre ricordare che sono tante le infrastrutture pubbliche danneggiate che non sono state ripristinate, serve quindi la sollecita individuazione di nuove risorse per riportare funzionalità nei Comuni interessati».

Il consigliere Gianmario Tendas (Pd) ha manifestato invece la sua soddisfazione «perché la legge colma un grave vuoto legislativo con una norma ben strutturata, superando la logica degli interventi ad hoc, fermo restando che il Consiglio dovrà comunque tornare su questi problemi forte delle esperienze fin qui maturate (anche se in circostanze negative) non ultime quelle legate alla gestione degli aiuti privati e di associazioni, rimasti bloccati per quasi due anni a causa di questioni burocratiche». Ora la Regione, secondo Tendas, «potrà intervenire in modo molto più tempestivo e, in quest’ottica, abbiamo presentato un emendamento finalizzato a consentire ai Comuni di superare i vincoli del patto di stabilità perché, se manca questo passaggio, rischiamo di rendere la norma poco efficace».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha messo in luce alcune criticità «che esistono oggettivamente anche se abbiamo votato a favore ritenendo prevalente l’esigenza di stringere quanto più possibile i tempi di intervento». In particolare, ha sottolineato Locci, «manca ancora il regolamento per questa tipologia di interventi annunciato già in occasione della finanziaria ed è necessario perché se non eroghiamo le risorse disponibili (1 milione) entro il 31 dicembre saltiamo un intero anno e non è tollerabile». A questo punto, ha suggerito il consigliere, «dobbiamo affrontare con decisione il problema di un Consiglio che approva le leggi per tempo, in questo caso, senza che però alle stesse non viene data attuazione dalla burocrazia regionale; il vizio di origine è il pareggio di bilancio e gli altri effetti negativi a cascata si vedranno molto presto».

Il consigliere Eugenio Lai (Sel) ha affermato che «il gioco delle parti regge fino ad un certo punto ma in questo caso occorre superarlo e lavorare con senso di responsabilità, colmando un vuoto normativo che è di anni e non solo di sette mesi». «La legge è importante – ha detto ancora Lai – non incide sono su questo anno solare ma durerà nel tempo come strumento normativo di grande innovazione rispetto al passato mentre, nel frattempo, va ricordato che l’assessore dell’Ambente e la Protezione civile hanno operato bene, i Sindaci sono stati costantemente informati, le istituzioni si sono mostrate concretamente vicine alle popolazioni, i tempi di intervento si sono drasticamente ridotti; c’è ancora molto da fare la Regione è partita col piede giusto».

Il consigliere Giuseppe Meloni (Pd) ha salutato con favore l’approdo in Aula del disegno di legge che norma gli aiuti ai privati colpiti dagli eventi calamitosi ed ha ricordato la scarsa preparazione dell’intera macchina regionale ad affrontare, in particolare nel 2013, i drammatici eventi alluvionali che hanno interessato numerosi territori della Sardegna, ad incominciare da Olbia e la Gallura. «Da allora – ha aggiunto il consigliere dei democratici – sono stati fatti passi in avanti, sia nell’organizzazione della protezione civile, che è stata messa alla prova anche di recente con l’ultima alluvione che ha interessato ancora la città Olbia, ed è per queste ragioni che esprimo, fin da subito, apprezzamento per la Protezione civile regionale e per l’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano».

Meloni ha quindi rimarcato con tono critico l’assenza di una norma che regoli gli interventi a favore di cittadini e imprese ed ha ricordato che persino gli aiuti volontari arrivati alle amministrazioni locali hanno registrato difficoltà nell’erogazione per gli effetti dei vincoli del patto di stabilità («e ciò che è accaduto, ad esempio, nel comune di Olbia»).

L’esponente della maggioranza ha quindi definito “meno apprezzabile” lo stanziamento previsto per il 2015 che è pari a un milione di euro. «Solo nella città di Olbia – ha spiegato Meloni – i danni dei privati quantificati nel 2013 superano i cento milioni di euro ed è evidente quanto si piccolo lo stanziamento indicato nel Dl 172».

In conclusione del suo intervento, il consigliere del Pd, ha quindi ricordato l’approvazione unanime dell’ordine del giorno n. 3 del 28 aprile 2014 (sulla necessità di intervenire presso il Governo nazionale per concordare gli aiuti economici ancora non erogati e necessari per la ripresa economica delle famiglie, delle attività produttive e degli enti locali colpiti dall’alluvione del 18 novembre 2013, per la mitigazione dei rischi idrogeologici, e per la messa in sicurezza degli edifici scolastici nelle aree a rischio idrogeologico) per affermare che rispetto ad allora la situazione non è mutata per ciò che attiene le «risposte attese dai privati siano esse famiglie o imprese«. «Molti di questi – ha aggiunto – hanno dovuto ricorrere all’indebitamento per rientrare nella disponibilità delle proprie abitazioni o per l’acquisto di una auto ed alcuni, sono stati interessati dalla recente alluvioni che ha interessato Olbia». Meloni ha concluso con un generale ringraziamento per l’operato del presidente Pigliaru e degli assessori Donatella Spano e Paolo Maninchedda ma – ha detto – serve garantire maggiore consistenza finanziaria al provvedimento.

Il consigliere Marco Tedde (Fi) ha riconosciuto «l’esigenza di un provvedimento normativo che regoli gli aiuti ai privati ma la norma deve essere congrua e proporzionata alle esigenze». «Oggi la montagna rischia di partorire un topolino», ha affermato l’esponente della minoranza, riferendosi alla dotazione finanziaria indicata nel testo del Dl 172 che è pari ad un milione di euro per l’annualità 2015. «Un milione di euro è un obolo», ha insistito Marco Tedde, «ed evidenzio l’ulteriore lacuna normativa rappresentata dall’assenza di interventi sul sociale, perché è noto che le calamità provocano danni materiali ma anche disagio sociale e psicologico».

«Una legge è dunque necessaria – ha concluso il consigliere Fi – ma lo strumento che andiamo da approvare è del tutto insufficiente e le lacune prima evidenziate meritano di essere colmate».

Il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, ha definito una buona notizia l’imminente varo di una legge per regolare gli aiuti ai privati colpiti da calamità naturali che però- a suo giudizio – fa il paio con la cattiva notizia rappresentata dall’esiguità negli stanziamenti. (un milioni di euro per il 2015). L’esponete della minoranza ha quindi auspicato modificazioni anche per ciò che attiene la possibilità per i Comuni di poter erogare gli aiuti volontari ricevuti, escludendo tali somme dal tetto di spesa stabilito dal patto di stabilità.

Il capogruppo sardista ha inoltre proposto il riconoscimento di stanziamenti a favore anche delle amministrazioni comunali ed ha ribadito, ricordando l’approvazione della risoluzione in Quinta commissione, favore per l’istituzione del regime di zona franca nei Comun i colpiti da eventi calamitosi. Carta ha concluso preannunciando il voto favorevole al provvedimento.

Dopo l’on. Carta, ha preso la parola l’assessore Spano (Ambiente) che ha ricordato l’importanza del fondo istituito nella norma finanziaria ultima. L’esponente della Giunta ha detto: «La Regione non può che applicare le norme anche in caso di distribuzione di risorse a seguito di eventi calamitosi. Abbiamo bisogno di colmare il vuoto normativo che attualmente colpisce le aziende e i privati danneggiati. Con l’approvazione che auspico di questo disegno di legge ci mettiamo al passo con l’Emilia Romagna, unica regione italiana che ha superato questo vuoto normativo».

L’assessore ha anche aggiunto che «a sostegno delle persone e delle imprese ci sarà un contributo finanziario e non un risarcimento. Questo deve essere chiaro: nessuno Stato potrebbe far fronte a tutti i danni subiti in occasione di questi eventi. E’ la migliore risposta che possiamo dare alle associazioni di cittadini colpiti da alluvione negli ultimi tre anni, che ci hanno chiesto prima di tutto di approvare una norma a loro favore. Una norma non ad hoc ma a carattere generale e astratto, sempre attivabile in queste tristi occasioni. I cittadini sardi non saranno più lasciati soli dalla Regione. E lo stesso vale per le imprese, che stiamo incentivando verso la copertura assicurativa come raccomanda anche la Commissione europea».

Dichiarata chiusa la discussione, il presidente del Consiglio regionale ha messo in discussione l’emendamento 4, aggiuntivo rispetto all’articolo 1 (Pittalis e più), che è stato approvato e prevede che «in via prioritaria la legge sia applicata a favore dei sardi danneggiati nelle alluvioni del novembre 2013 e giugno 2014».

Approvato anche l’emendamento orale Manca e più che prevede la priorità del sostegno a favore dei soggetti privati che abbiano subito danni alle prime case.

L’on. Giorgio Oppi (Udc) ha ricostruito la materia, così come è stata gestita negli anni passati e ha detto che «è elevato il rischio che questa legge generi ricorsi e controricorsi. I tempi potrebbero allungarsi notevolmente». L’articolo 1 quater è stato approvato.

Sull’articolo 2 l’Aula ha discusso l’emendamento 1 (a firma dell’on. Giuseppe Meloni, poi integrato da un emendamento orale), che prevede la possibilità per i Comuni, eventualmente bloccati dal patto di stabilità, di spendere in un momento successivo le risorse assegnate. Anche l’on. Forma si è espressa a favore e così, sempre dai banchi del Pd, l’on. Roberto Deriu. Che ha detto. «Questo è il cuore della legge e bisogna dare un segnale molto forte ai Comuni, al di là di ogni dubbio».

Approvati anche gli articoli 3, 3 bis e 3 ter, 4.

L’on. Pittalis (Forza Italia) ha illustrato un emendamento sostitutivo all’articolo 4, «perché dal primo gennaio 2016 ci siano risorse immediatamente spendibili». Con il suo capogruppo il Pd ha espresso parere contrario all’emendamento Pittalis. «La demagogia è la sua, onorevole Pittalis, quando prevede dall’oggi al domani uno stanziamento da 20 milioni di euro».

Favorevoli all’emendamento Pittalis anche i capigruppo Attilio Dedoni e Gianluigi Rubiu. Quest’ultimo ha detto: «E’ chiaro che dobbiamo aiutare famiglie e imprese ma senza soldi questa sarà la legge dell’ovvio. Con quali risorse pagheremo i danni? Con un milione di euro?».

Il sardista Angelo Carta ha detto: «Fra tredici giorni è il secondo anniversario del ciclone Cleopatra: cosa porteremo di concreto alle popolazioni della Gallura? Non mi sembra che quei 20 milioni non possano essere uun impegno impossibile, non assumibile. Non stiamo ipotecando la prossima finanziaria ma tracciando la destinazione di un pezzo piccolo del prossimo bilancio».

L’on. Mario Floris ha segnalato la necessità che «il Consiglio regionale possa verificare sempre in diretta l’andamento della spesa della Giunta. Questo invece non è possibile oggi e dunque 20 milioni in questa circostanza possono essere moltissimi oppure pochissimi».

Secondo l’on. Alberto Randazzo “La legge ha un senso solo se ha le gambe per camminare”.

L’on. Oppi (Udc) ha detto che “i danni sono 650 milioni e dunque voterò contro perché un milione non serve a nulla.

L’emendamento Pittalis è stato respinto. Approvati invece l’articolo 4, l’articolo 5.

L’Aula ha poi approvato col voto finale (48 votanti, 32 favorevoli, 16 contrari) l’impianto di legge.

Il presidente Ganau ha quindi messo in discussione il secondo punto all’ordine del giorno: DL n.267/A «Riconoscimento delle passività pregresse della Regione nei confronti di ARST Spa».

Il provvedimento varato dalla Giunta regionale riconosce oltre 31 milioni di euro di passività pregresse nei confronti dell’Azienda regionale dei Trasporti e ne autorizza il pagamento in tre diversi esercizi finanziari: 9,148 milioni di euro per il 2015, 11 milioni per ciascuno degli anni 2016 e 2017.

«Si tratta di crediti maturati dall’Arst nel 2014 – ha spiegato il presidente della Quarta Commissione Antonio Solinas – questa situazione ha creato gravi disagi nella gestione dell’Azienda. Serve un intervento immediato, per questo il provvedimento è stato approvato all’unanimità dalla Commissione da me presieduta.»

Ha quindi preso la parola il consigliere dei Riformatori Michele Cossa: «Si tratta di un atto dovuto e atteso da molto tempo – ha detto Cossa – sarebbe però doveroso soffermarsi sul tema più ampio del trasporto pubblico locale che in Sardegna è in evidente sofferenza».

Il sistema dei trasporti, secondo il consigliere di minoranza, ha bisogno di investimenti importanti. «L’ultimo si è fatto nel 2006-2007 nella legislatura Soru con l’acquisto di 350 autobus. Il parco mezzi è obsolescente – ha ricordato Cossa – ciò si riflette sull’efficienza del servizio. La difficoltà nei trasporti hanno inoltre una forte incidenza sul fenomeno della dispersione scolastica».

Cossa ha quindi invitato la Giunta a riflettere sull’opportunità di riaprire il discorso sulla realizzazione della linea metropolitana di Cagliari e dell’Area Vasta: «Mi auguro che si possano reperire le risorse anche per il tronco verso Sestu. La Giunta ragiona invece su un depotenziamento, si parla di tagli per 8 milioni di euro».

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha espresso preoccupazione per l’esclusione della Sardegna dal piano di investimenti di RFI. «E’ inaccettabile – ha detto Zedda – soprattutto per una regione che vantava uno stabilimento come la Keller. E’ una battaglia da portare avanti ma la Sardegna non può farlo da sola. A Villacidro ci sono tutte le condizioni per creare un polo della meccanica».

La consigliera azzurra si è poi detta d’accordo sulla necessità di ripianare i debiti di Arst. «La legge deve essere applicata fino in fondo. Anche noi non siamo riusciti a sanare la situazione per il patto di stabilità. Speriamo che questo intervento non venga bloccato, chiediamo però che l’intera partita dei trasporti possa essere affrontata anche alla luce degli ultimi avvenimenti».

Il presidente Ganau ha quindi dato la parola all’assessore ai Trasporti Massimo Deiana che ha ringraziato Consiglio e Commissioni per la celerità con la quale hanno consentito alla Giunta di intervenire. «Abbiamo trovato una situazione difficile – ha ricordato Deiana – l’Arst vantava un credito di 90 milioni di euro nei confronti della Regione. Ne abbiamo già dato 60 e gli altri 31 si possono erogare solo con una legge perché si tratta di passività pregresse».

Sul parco mezzi, Deiana ha riconosciuto la necessità di un intervento: «E’ vero che gli ultimi autobus sono stati acquistati durante il Governo Soru. Noi abbiamo lavorato insieme alle altre regioni sul nuovo DPR per l’acquisto di materiale rotabile che oggi è all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni. Per la Sardegna prevede circa 24 milioni di euro, non tantissimi soldi ma sufficienti per iniziare il rinnovamento delle macchine».

Riguardo ai tagli, Deiana li ha definiti necessari per far fronte alla pesantissima situazione debitoria dell’Arst, mentre sulla partita RFI, segnalata da Alessandra Zedda, l’assessore si è detto d’accordo sulla necessità di combattere tutti insieme la battaglia. «C’è un deficit strutturale spaventoso – ha detto Deiana -, mancano in Sardegna l’alta velocità, l’elettrificazione delle linee, il doppio binario. Servono investimenti importanti, chiediamo di portarci almeno a un livello medio di infrastrutturazione. I costi superano il mezzo miliardo di euro. Per far tutto ne servirebbero 1,4».

Chiusa la discussione, il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato dall’Aula. Si è quindi passati all’esame dei tre articoli del provvedimento che sono stati votati in rapida successione.

Ha quindi preso la parola il presidente della Commissione “Attività Produttive” Luigi Lotto che ha invitato la Giunta a mostrare la stessa attenzione nei confronti delle aziende di trasporto pubblico cittadino: «Nel momento in cui si fa un provvedimento così importante – ha detto Lotto – non bisogna dimenticare le altre aziende di Cagliari, Sassari e Nuoro che meritano la stessa considerazione»

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il testo finale della legge che è stato approvato all’unanimità (48 voti su 48 votanti).

I lavori del Consiglio riprenderanno nel pomeriggio alle ore 16.00.

Alla ripresa dei lavori, il presidente del Consiglio ha esaminato la proposta di legge  256/A presentata dai consiglieri regionali Antonio Solinas, Demontis e più in materia di procedure di approvazione del piano di bacino e norme di prima applicazione (modifiche alla legge regionale n. 19 del 2006)

La proposta è stata illustrata dall’on. Demontis, secondo cui «la legge 19 del 2006 va modificata nel senso di conferire i poteri all’Autorità di bacino e non al Consiglio regionale, fatto salvo l’obbligo del parere della commissione consiliare competente».

Il presidente Ganau ha dichiarato chiusa la discussione generale e dopo che la Giunta si è espressa favorevolmente, l’Aula ha approvato gli articoli e poi, in ultimo, la legge con 27 favorevoli e 17 astenuti.

 A seguire, il presidente della commissione Bilancio, on. Franco Sabatini, ha preso la parola sulla presa d’atto della decisione di approvazione da parte della Commissione europea e composizione del Comitato di sorveglianza nell’ambito del POR FESR 2014-2020.

Anche la Giunta, con l’assessore Raffaele Paci, si è espressa favorevolmente sulla concentrazione degli interventi. Sul tema ha preso la parola l’on. Roberto Deriu (Pd), che si è chiesto «vista l’importanza del tema se non sia il caso di far pronunciare sul punto l’Aula e non solo la commissione competente»  l’on. Locci si è detto perplesso sul metodo della programmazione, “un grande libro di sogni”. L’on. Manca (Pds) ha chiesto spiegazioni sul provvedimento al voto mentre l’on. Dedoni (Riformatori) ha contestato il metodo.

L’on. Sabatini ha riferito che la Giunta ha recepito tutte le indicazioni della Commissione Bilancio, da lui presieduta.

Al termine degli interventi, l’Aula ha approvato l’ordine del giorno di presa d’atto definitiva del documento. Il presidente ha poi dichiarato conclusa la seduta: il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.

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Le commissioni torneranno al lavoro nelle giornate che precedono la programmata riunione del Consiglio di giovedì prossimo.

Martedì 3 novembre, alle 15.30, la quarta commissione (Governo del territorio) presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) sentirà il direttore del Gasi (gestioni autonome del servizio idrico) sulle problematiche riguardanti le gestioni idriche comunali. Successivamente, proseguirà l’esame del Dl 218 (Legge forestale della Sardegna).

Sempre martedì, alle 15.30, riprenderanno i lavori della quinta commissione (Attività produttive) presieduta dall’on. Luigi Lotto (Pd). La commissione proseguirà la discussione di Testo unico in materia di energia ed esaminerà la Pl 76 (“Fondo di capitale di rischio per investimenti in equità per la creazione e lo sviluppo di imprese innovative-POR/FESR 2014-2020-Direttive di attuazione”) e il Dl 176 (Riordino degli Enti locali).

Mercoledì 4, alle 16.00, sarà la volta della sottocommissione costituita all’interno della seconda commissione (Lavoro) presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd) per gli approfondimenti legati al Dl 216 (Misure urgenti di disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro. Modifiche alla Legge regionale 20/2005-Nome in materia di promozione dell’occupazione, sicurezza e qualità del lavoro. Abrogazione della Legge regionale 9/2003 in materia di lavoro e servizi all’impiego).

Sempre mercoledì ma alle 16.30 si riunirà la sesta commissione (Sanità) presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi). In programma la discussione del Dl 172 se pervenuto (Interventi urgenti a favore dei privati e delle attività produttive danneggiati a seguito di aventi calamitosi in Sardegna). L’assessore della Sanità Luigi Arru, inoltre, riferirà “sulle problematiche inerenti le modalità di erogazione dei servizi Adi nella Asl n.7”.

 

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Il segretario regionale della CNA, Francesco Porcu, è intervenuto questo pomeriggio ai lavori della Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale sul Testo Unico dell’Energia.

«Bisogna perseguire politiche di promozione ed efficienza energetica deve diventare la stella polare del processo di modernizzazione della società sarda», ha detto Francesco Porcu che ha espresso apprezzamento per il provvedimento all’esame dell’organismo consiliare presieduto da Luigi Lotto: «I temi dell’energia, del risparmio e dell’efficientamento costituiscono oggi i riferimenti su cui ruotano i processi di innovazione e sviluppo – ha affermato il segretario della CNA – la competitività dei sistemi economici e produttivi si giocherà sul terreno della sostenibilità ambientale. Ciò consentirà di assicurare importanti risultati sul fronte del risparmio energetico e, contestualmente, farà da propellente alla ripresa economica e alla crescita dell’occupazione».

L’associazione degli artigiani guarda con favore agli interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato che consuma il 40% dell’energia utilizzata in Sardegna. Se si considera il solo settore pubblico, il 35% (circa 160mila edifici) è stato costruito prima del 1961: «E’ un patrimonio immobiliare vecchio e bisognoso di manutenzioni straordinarie, da anni CNA sostiene l’idea che il rilancio dell’economia dell’Isola passi anche attraverso un piano di riqualificazione ed efficientamento degli immobili pubblici».

Francesco Porcu ha presentato i risultati di una simulazione fatta dai tecnici di CNA sulla scuola: «Oggi la bolletta energetica di 1800 edifici scolastici costa alla Regione circa 34 milioni di euro – ha detto il segretario della Confederazione degli Artigiani – se si intervenisse sul 20% di questi, si risparmierebbero circa 4 milioni di euro all’anno, con l’abbattimento complessivo dei consumi generali del 12,6%. Il costo dell’operazione sarebbe di poco superiore ai 100 milioni di euro con un importante ricaduta occupazionale: gli investimenti consentirebbero di creare circa 1500 posti di lavoro (1000 nel settore delle costruzioni e 500 nell’indotto)».

Il rappresentante della CNA è poi entrato nel merito del provvedimento esprimendo un giudizio positivo «sulla volontà del legislatore di dotarsi di una legge che punta a individuare strumenti decisivi per governare il settore e dotare la Sardegna di una vera e organica politica energetica». Particolare gradimento è stato manifestato per la decisione di istituire l’Agenzia regionale dell’Energia e il Catasto unico degli edifici e degli impianti termici.

L’associazione degli artigiani ha invitato la Commissione a specificare meglio nel testo le finalità assegnate all’Agenzia, affermando che deve orientare le politiche energetiche regionali verso obiettivi di efficientamento e sostenibilità, di risparmio e di diffusione delle rinnovabili.

Sugli interventi negli edifici della Pubblica Amministrazione, la Cna ha proposto di mutuare le disposizioni contenute nella Direttiva Europea 2010/31 che, dal 1 gennaio 2014, assicura annualmente la ristrutturazione del 3% della superficie coperta degli edifici di proprietà del Governo centrale. «Questa disposizione – ha concluso Francesco Porcu – potrebbe essere prevista per le scuole sarde prevedendo di ristrutturare ogni anno il 10% degli istituti».

La Cna, infine, ha auspicato una rapida approvazione del Testo in modo da consentire alla Sardegna di colmare un vuoto normativo e mettersi al passo di altre regioni che hanno già legiferato in materia.

Francesco Porcu

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Riprenderanno la prossima settimana i lavori  delle commissioni permanenti del Consiglio regionale. Questo il calendario delle sedute:

Martedì 27 ottobre, alle 9.30, in Seconda Commissione “Lavoro, Cultura e Formazione professionale”, presieduta da Gavino Manca, è in programma l’audizione degli assessori della Programmazione e del personale sulle problematiche del precariato. All’ordine del giorno anche l’esame del D.L n.176 sul riordino degli Enti locali per il parere di competenza.

I lavori della Commissione proseguiranno giovedì 29 ottobre: all’attenzione dei commissari, la delibera della Giunta regionale sui criteri e le modalità per l’attribuzione dei contributi alle emittenti televisive locali previsti dalla legge regionale n.12 del 2015.

Alle 10.00, la Terza Commissione “Bilancio”, presieduta da Franco Sabatini, inizierà l’esame delle diverse proposte di istituzione dell’Agenzia Sarda delle Entrate. Quattro i documenti all’attenzione dell’organismo consiliare: il disegno di legge della Giunta n. 246, la proposta di legge n. 187 del centrodestra (primo firmatario), la n.145, presentata dai consiglieri del Centro Democratico Annamaria Busia e Roberto Desini e la proposta di legge di iniziativa popolare n. 5 presentata nel 2012 dal comitato promotore “Associazione ricerca e progetto”. All’ordine del giorno anche il parere di competenza sul disegno di legge n.172 (Interventi urgenti a favore dei privati e delle attività produttive danneggiati a seguito di eventi calamitosi in Sardegna – Manovra finanziaria 2015-2017).

Sempre martedì 27 ottobre, ma nel pomeriggio, alle 15.30, si riuniranno la Prima, la Quarta e la Quinta Commissione.

La Commissione “Autonomia”, presieduta da Francesco Agus, proseguirà la discussione sul disegno di legge di riordino degli Enti locali.

La Commissione “Governo del Territorio”, guidata da Antonio Solinas, sentirà l’assessore ai trasporti Massimo Deiana sul D.L. n. 267 (Riconoscimento passività pregresse Arst). All’ordine del giorno anche il parere sul D.L. n.176 (Riordino degli Enti Locali) e l’esame del D.L n. 218 (Legge Forestale). Su quest’ultimo provvedimento, l’organismo consiliare ha programmato anche l’audizione del Direttore Generale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Sardegna che si terrà mercoledì 28 ottobre, alle 10.00,

La Commissione “Attività produttive”, presieduta da Luigi Lotto, proseguirà invece l’esame del Testo Unico sull’Energia: prevista l’audizione delle Associazioni di categoria degli artigiani. In programma anche la discussione del P/77 “Fondo di capitale di rischio (venture capital) per investimenti in equità per la creazione e lo sviluppo di imprese innovative – PO FESR Sardegna 2014-2020. Direttive di attuazione” e il parere di competenza al disegno di legge di riordino degli Enti Locali.

Mercoledì 28 ottobre, alle 9.30, è convocata, infine, la Sesta Commissione “Sanità” per l’approvazione definitiva del DL 172 (Interventi urgenti a favore dei privati e delle attività produttive danneggiati a seguito di eventi calamitosi in Sardegna (Manovra finanziaria 2015-2017) e per il parere di competenza sul Disegno di legge di riordino degli Enti locali.

         I lavori della Commissione presieduta da Raimondo Perra, proseguiranno nel pomeriggio, alle 16.30 con le audizioni del Direttore scolastico regionale, del Presidente dell’Ordine degli Psicologi e dell’Associazione Onlus Neuropsicopedagogia sul Testo Unico sulla dislessia.

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Riprendono domani, martedì 13 ottobre, i lavori delle commissioni del Consiglio regionale della Sardegna. Domani si riuniscono la Prima, la Quarta, la Quinta e la sottocommissione della Seconda. Mercoledì si riuniscono la Seconda e la Terza. La commissione “Autonomia e ordinamento regionale”, presieduta da Francesco Agus, è convocata domani alle ore 15 e 30 per esaminare il DL 176 “Riordino del sistema delle Autonomie locali della Sardegna” . Mercoledì 14 ottobre, alle 9,30, è prevista una seduta congiunta con la Seconda commissione per esaminare il tema del precariato. La Prima commissione proseguirà poi i lavori nelle giornate di mercoledì e giovedì sempre sul riordino del sistema delle Autonomie locali.

La commissione “Governo del territorio”, presieduta da Antonio Solinas, è convocata domani alle 17,30. Sarà sentito in audizione l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, sulla situazione della Saremar. La commissione esaminerà il P.L. 256 (Modifiche alla legge regionale 6 dicembre 2006, n. 19: Disposizioni in materia di risorse idriche e bacini idrografici): approvazione definitiva e il DL 218 (Legge forestale della Sardegna). I lavori proseguiranno anche nella giornata di mercoledì. Sempre domani, si riunisce la commissione “Industria e commercio”, presieduta da Luigi Lotto. Dalle 15 e 30 i commissari esamineranno il T.U. PP.LL. 180-184-185 e D.L. 201 in materia di energia e certificazione energetica; la P.L. 189 “Modifiche alla legge regionale 29 luglio 1988, n. 23 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna)” e il Parere 76 “Fondo di capitale di rischio (venture capital) per investimenti in equità per la creazione e lo sviluppo di imprese innovative – PO FESR Sardegna 2014-2020. Direttive di attuazione”. I lavori della Commissione proseguiranno anche mercoledì alle 11,30 con il medesimo ordine del giorno.

La commissione “Lavoro, Cultura e formazione professionale”, presieduta da Gavino Manca, è convocata mercoledì 14 ottobre 2015. Alle 9,30 è prevista la seduta congiunta con la Prima Commissione sul precariato; alle 10,30 è in calendario l’audizione del CO.RE.FORM sulla formazione professionale. I lavori della Commissione proseguiranno nel pomeriggio alle ore 17,30 con all’ordine del giorno l’audizione del sindaco di Alghero Mario Bruno e del sindaco di Sorso sul sistema occupazionale società in house dei comuni. La Sottocommissione della Seconda Commissione è convocata domani alle 15,30 per l’esame del D.L. 216 (Misure urgenti in materia di disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro. Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 2005, n. 20 (Norme in materia di promozione dell’occupazione, sicurezza e qualità del lavoro. Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro. Abrogazione della legge regionale 14 luglio 2003, n. 9 in materia di lavoro e servizi all’impiego). La  commissione “Programmazione, bilancio e politiche europee”, presieduta da Franco Sabatini, è convocata mercoledì alle 11,00. All’ordine del giorno l’audizione del Direttore del Centro regionale di programmazione (CRP) sulla Programmazione europea 2014/2020; La Terza commissione esaminerà anche il DOC. 11 XV (PO FESR 2014-2020. Presa d’atto della Decisione di approvazione da parte della Commissione europea e composizione del Comitato di sorveglianza). I lavori proseguiranno alle 16.00 con l’audizione dell’assessore regionale degli Affari generali e dell’assessore regionale degli Enti locali sul D.L. 192 (Disciplina della partecipazione della Regione, degli enti regionali e degli enti locali a società di capitali e consortili) e con l’esame del DL 192 (Disciplina della partecipazione della Regione, degli enti regionali e degli enti locali a società di capitali e consortili). I lavori proseguiranno nella giornata di giovedì con lo stesso ordine del giorno.