18 April, 2024
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Nella sala conferenze della Grande miniera di Serbariu, il coordinatore nazionale Roberto Speranza ha aperto oggi la campagna elettorale di Liberi e Uguali per le Politiche del 4 marzo. Con lui c’erano alcuni candidati dei collegi di Camera e Senato: il consigliere regionale Luca Pizzuto, candidato nel collegio uninominale di Carbonia e al terzo posto nel collegio plurinominale Cagliari-Carbonia della Camera dei deputati; Yuri Marcialis, assessore dello Sport, Istruzione e Politiche giovanili del comune di Cagliari, candidato nel collegio uninominale di Cagliari e al primo posto nel collegio plurinominale del Senato della Repubblica; Elisa Macrì, candidata al secondo posto nel collegio plurinominale Cagliari-Carbonia della Camera del deputati; e, infine, Antonia Angela Puggioni, candidata al 4° posto nel collegio plurinominale del Senato della Repubblica.

I lavori sono stati aperti da Ignazio Cuccu, ex consigliere regionale e, nella scorsa consiliatura, presidente del Consiglio comunale di Carbonia, che ha fatto un’introduzione sui valori della sinistra e sulla necessità, in questa delicata fase della stagione politica italiana, di respingere i tentativi di riproporre pagine tanto amare della nostra storia, quali sono state quelle vissute nel periodo fascista. E’ stato dato quindi spazio ai quattro candidati locali che hanno spiegato le motivazioni che li hanno portati ad entrare a far parte di questo nuovo soggetto politico della sinistra.

Luca Pizzuto, in particolare, ha spiegato che non s’è candidato per essere eletto parlamentare, essendo ben cosciente di quanto la strada per arrivare a questo obiettivo sia difficile, avendo peraltro già il privilegio di rappresentare questo territorio da consigliere regionale, ma per dare un contributo nel processo di ricostruzione di un mondo con i valori della sinistra che in Italia sta rischiando di andare perduto. «Mi sono messo a disposizione – ha detto Luca Pizzuto – perché in gioco non c’è la mia elezione a deputato, bensì il senso di una civiltà, di un’umanità, per difendere le persone senza fare differenze né di razza né di genere, per costruire, in buona sostanza, un partito che oggi non c’è e di cui l’Italia ha un grande bisogno».

Questi concetti sono stati ribaditi, nell’intervento conclusivo, dopo tre brevi interventi di Graziano Lebiu, presidente del Collegio Ipasvi di Carbonia Iglesias, Lillino Pisci, ex amministratore del comune di Narcao e Luisa Poggi, ex assessore del comune di Carbonia, dal coordinatore nazionale Roberto Speranza.

«Con Liberi e Uguali abbiamo costruito quel che in Italia mancava – ha sottolineato Roberto Speranza, che prima dell’incontro ha visitato la Grande miniera, rimanendone conquistato, tanto da annunciare un suo ritorno con la famiglia – per difendere un sistema di valori universali che stavano rischiando di non essere più rappresentati: la lotta alle disuguaglianze, il diritto al lavoro, i diritti, l’inclusione sociale, i servizi pubblici primari quali la scuola e la sanità, l’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Liberi e Uguali è il movimento del lavoro»

Roberto Speranza nella parte finale del suo intervento è ritornato sulle ragioni che lo hanno portato a lasciare il Partito democratico e ad aderire alla nuova formazione politica Liberi e Uguali.

Concludiamo questo servizio proprio con le parole di Roberto Speranza.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215728481232959/

                       

Giampaolo Cirronis

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Stamane è tornata la quiete in Piazza Roma, a Carbonia, dopo la tempesta a 5 stelle! La tempesta scatenata dal Movimento 5 stelle ha scritto una pagina di storia della città di Carbonia che verrà raccontata dai nostri figli e dai nostri nipoti con una vicenda politico-amministrativa davvero straordinaria!

Dal dopoguerra a ieri, Carbonia è stata sempre amministrata dalla sinistra e dal centrosinistra. Solo una volta, nel 2001, si è arrivati ad un passo dal rovesciamento di equilibri politici consolidati dei decenni, quando il centrodestra, favorito nei sondaggi della vigilia, fece letteralmente harakiri, facendo di tutto per non arrivare unito alla sfida con il centrosinistra guidato dall’ex parlamentare Tore Cherchi che, nonostante tutti gli accordi più o meno ufficiali, si impose comunque con un margine contenuto sul giovane Alberto Floris, “mandato al sacrificio” dal centrodestra: 10.362 voti, il 54,82%, contro 8.539 voti, il 45,18%. La coalizione di centrodestra si annullò ancora di più nei cinque anni di consiliatura, portando il centrosinistra alla rielezione plebiscitaria di Tore Cherchi, nel 2006, con la percentuale “bulgara” del 79,80%!

Anche in un’occasione precedente, nel 1993, l’allora PDS arrivò ad un passo dalla sconfitta, con Antonangelo Casula, ma allora l’avversario era un altro esponente della sinistra, Renato Monticolo, candidato del partito della Rifondazione Comunista, che si impose nettamente in città, chiudendo con un margine di 800 voti, ribaltato clamorosamente nei due seggi di Bacu Abis, con un’altra percentuale superiore all’80%, ed un margine finale di 159 voti!

La vittoria del Movimento 5 Stelle appare clamorosa nelle proporzioni, ma per molti era prevedibile, nonostante il netto margine maturato al primo turno a favore di Giuseppe Casti e della coalizione di centrosinistra.

Giuseppe Casti, eletto sindaco cinque anni fa con 12.020 voti, il 62,36%, il 5 giugno 2016 sostenuto da una coalizione di cinque liste del centrosinistra, ha ottenuto 6.074 voti, il 36,15%, mentre Paola Massidda, sostenuta dalla sola lista del Movimento 5 Stelle, ha ottenuto 3.688 voti, il 21,95%, con un divario tra i due di 2.386 voti, il 14,20%,

Le liste della coalizione che sosteneva Giuseppe Casti hanno ottenuto 6.737 voti, il 40,10%; la lista del Movimento 5 Stelle 3.009 voti, il 17,91%.

Tra i candidati delle liste e coalizioni non arrivate al ballottaggio, solo alcuni hanno annunciato ufficialmente il loro sostegno ad uno dei due candidati, Paola Massidda, tra questi Francesco Cicilloni, candidato a sindaco non eletto della lista civica “Dipende da noi“, consigliere uscente eletto nella lista del Partito Democratico e passato all’opposizione nel corso della consiliatura, insieme a Luisa Poggi e Ignazio Cuccu, la prima candidata come capolista di “Carbonia Rinasce”, a sostegno della candidatura a sindaco di Ugo Piano, il secondo non candidato, schieratisi entrambi a sostegno della candidata del Movimento 5 Stelle, contro l’ex compagno di partito Giuseppe Casti.

Giuseppe Casti, nonostante il consistente vantaggio di partenza, conosceva molto bene le insidie del ballottaggio e temeva l’avversario, soprattutto per il fortissimo vento, che cammin facendo ha assunto le caratteristiche di una vera e propria tempesta, che spirava alle sue spalle. Per tentare di attenuarne la forza, ha cercato di serrare le fila all’interno della sua coalizione (si sa che nei ballottaggi, inevitabilmente, si verifica un disimpegno generalizzato, soprattutto tra quanti sono stati “bocciati” al primo turno e perdono stimoli nell’opera di convincimento dei loro elettori) ed ha cercato di acquisire consensi tra quanti al primo turno, soprattutto quelli provenienti dall’area del centrosinistra, avevano fatto altre scelte.

I risultati maturati nel segreto delle urne dicono chiaramente che, al di là dell’apertura di credito manifestata da alcuni, collocati politicamente nel centrosinistra, al sindaco uscente, quest’ultimo ha con fatica mantenuto per buona parte i consensi del primo turno (5.748, il 38,40% dei votanti, contro 6.074, il 36,15% dei votanti), ma quasi tutti coloro che il 5 giugno avevano votato candidati alternativi alla coalizione di maggioranza uscente, ieri hanno fatto convergere i loro voti sul candidato del Movimento 5 Stelle Paola Massidda. In questo modo si spiega la lievitazione dei consensi, passati da 3.688, il 21,95%, a 9.219 voti, il 61,60% dei votanti del ballottaggio (l’affluenza è scesa dai 17.341 votanti del primo turno, il 61,72%, ai 15.167 votanti del ballottaggio, il 53,98%).

Oggi è iniziata  una nuova pagina della storia politica ed amministrativa di Carbonia. Giuseppe Casti e gli assessori della sua Giunta hanno già lasciato i rispettivi usciti nel Palazzo di Piazza Roma che nelle prossime ore avranno i loro nuovi “inquilini” scelti dai cittadini di Carbonia. Tutti sono attesi da un impegno severo, al quale si presentano con l’entusiasmo tipico degli esordienti. Il primo impegno che li aspetta è la scelta degli assessori, presumibilmente sei e, a breve, il debutto nella sala polifunzionale di Piazza Roma.

Il tempo per festeggiare il risultato storico raggiunto finirà presto, perché Carbonia ha bisogno di una guida per affrontare sia i problemi dell’amministrazione ordinaria quotidiana sia quelli della prospettiva di comune guida della nascente Unione dei comuni e della nascente provincia del Sud Sardegna, della quale, in applicazione delle disposizioni della nuova legge di riordino degli enti locali, le spetta il ruolo di capoluogo, in quanto comune più popoloso!

Paola Massidda 10 giugno 2016 copia

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Francesco Cicilloni Carbonia 3Carbonia 2 Carbonia 4 Carbonia 5Carbonia 1 Piazza Roma 2

Dopo il Movimento 5 Stelle che domenica mattina ha presentato il suo candidato dalla carica di sindaco e i 24 candidati alla carica di consigliere comunale per le Amministrative del comune di Carbonia in programma nel prossimo mese di giugno, un secondo candidato alla carica di sindaco presenta il suo programma elettorale. Si tratta di Francesco Cicilloni, 37 anni, consigliere uscente eletto cinque anni fa nella lista del Partito Democratico, dissociatosi nel corso della consiliatura insieme al presidente del Consiglio comunale Ignazio Cuccu e all’ex assessore Luisa Poggi, ed ora alla guida, autonomamente, della lista civica Dipende da Noi – Francesco Cicilloni sindaco.

Francesco Cicilloni ha annunciato la sua decisione di candidarsi a sindaco due mesi fa, con un durissimo comunicato nel quale ha espresso giudizi molto negativi sull’attuale maggioranza e sul sindaco Giuseppe Casti.

«In questi cinque anni, con questa amministrazione e questo sindaco, assente, inadeguato, lontano dai problemi e dalle sofferenze dei cittadini, incapace di relazionarsi con essi, il sistema è entrato in una crisi profonda che rischia di trascinare con se l’intera città – ha scritto tra l’altro Francesco Cicilloni -. Siamo di fronte ad un bivio: possiamo rassegnarci e vedere Carbonia spegnersi oppure scegliere la strada dell’impegno. Noi abbiamo deciso di fare.»

Francesco Cicilloni presenta un programma incentrato su 12 punti così sintetizzabili:

• Lavoro, imprese e housing sociale, con un’attenzione particolare al rilancio dell’edilizia, con un rapporto stretto con Area per il risanamento degli alloggi popolari, il loro riscatto da parte dei cittadini e il trasferimento al patrimonio del comune di aree edificabili e commerciali e artigianali;

• Verifica della sussistenza dei requisiti di legge per la gestione municipalizzata dell’acqua, con un’attenzione particolare alla fascia sociale;

• Un sistema sociale in grado di andare più efficacemente incontro alle esigenze delle famiglie in difficoltà;

• Rescissione del contratto di affidamento delle imposte locali ad Equitalia;

• Compartecipazione del cittadino agli utili sulla vendita del rifiuto differenziato e conseguente abbattimento della tariffa;

• Razionalizzazione della società Somica che dovrà occuparsi esclusivamente di verde pubblico ed emergenze, liberando risorse per le piccole imprese locali;

• Sezione di alcune imposte municipali in cambio di una compartecipazione lavorativa di pubblica utilità col ricorso al cosiddetto baratto amministrativo;

• Per i giovani, finanziamento di un fondo di solidarietà per i figli della crisi e valorizzazione del lavoro indipendente previa formazione;

• Attuazione integrale del piano di marketing turistico aggiornato; affidamento delle case abbandonate a un euro, con l’adozione della legge regionale vigente;

• Smart City e nuove tecnologie, con wi-fi libero e incentivazione della mobilità ecosostenibile, riqualificazione urbana funzionale ai soggetti più svantaggiati;

• Censimento del patrimonio, con eventuale alienazione o permuta di strutture non utilizzate con i privati;

e, infine,

• Incentivazione dei processi di partecipazione alla vita pubblica, istituzionalizzando i comitati di quartiere e affidamento in comodato d’uso gratuito degli immobili di proprietà comunale inutilizzati alle diverse realtà associative, con valorizzazione della Casa delle associazioni.

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Si fa ogni giorno più duro, in Consiglio comunale, a Carbonia, lo scontro tra le due anime del Partito Democratico, la prima costituita dalla maggioranza che sostiene la Giunta di Giuseppe Casti, la seconda dai tre consiglieri (il presidente dell’Assemblea, Ignazio Cuccu, l’ex assessore Luisa Poggi e il consigliere Francesco Cicilloni) che hanno votato contro il Bilancio e due settimane fa sono stati sospesi dal partito. Se n’è avuta conferma l’altra sera, nel corso della seduta del Consiglio comunale, convocato dal presidente Ignazio Cuccu, per l’esame di un nutrito ordine del giorno, nel quale figuravano l’esame di interrogazioni, interpellanze e mozioni; la variazione al Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni; la variazione n. 2 al Bilancio di previsione per l’Esercizio 2015 – parziale applicazione dell’Avanzo di amministrazione; il nuovo regolamento comunale per la disciplina degli apparecchi di trattenimento e svago, sale giochi, sale bingo ed agenzie di scommesse; e, infine, l’approvazione del Piano di risanamento urbanistico nella frazione di Medadeddu.

Il “fuoco” si è acceso in avvio di seduta, quando il presidente Ignazio Cuccu ha annunciato che i tre consiglieri Luisa Poggi, Francesco Cicilloni e Ignazio Cuccu hanno ricevuto dal capogruppo del Partito Democratico Pietro Morittu, la comunicazione di avvenuta sospensione dal gruppo e, a seguito di questa comunicazione, hanno deciso di costituire un nuovo gruppo consiliare, denominato “Carbonia Rinasce”, con capogruppo la consigliera Luisa Poggi. Le comunicazioni del neo capogruppo, che ha affermato che i tre consiglieri sospesi non sono mai stati convocati dagli attuali dirigenti del Partito Democratico per ragionare sui temi sollevati e sono stati quindi costretti, in quanto accusati di remare contro, a costituirsi in nuovo gruppo consiliare. Luisa Poggi ha poi ricordato quelle che sono le argomentazioni sollevate negli ultimi mesi, in particolare sul servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, e in aula si è creato un acceso scontro verbale tra alcuni consiglieri di maggioranza e la stessa consigliera Luisa Poggi e sono poi intervenuti anche i consiglieri di opposizione Tore Mascia e Roberto Gibillini. Quest’ultimo ha chiesto se il nuovo gruppo si sia collocato in maggioranza o all’opposizione e, in questa seconda ipotesi, ha detto al presidente del Consiglio comunale, Ignazio Cuccu, che dovrebbe dimettersi. Ignazio Cuccu ha replicato affermando che il presidente dell’Assemblea non ha vincoli né di maggioranza né di opposizione e tantomeno di partito o di gruppo. Lo spettacolo decisamente poco decoroso è proseguito, con un durissimo scontro verbale tra il consigliere Vittorio Macrì e il presidente del Consiglio Ignazio Cuccu.

Nel link https://youtu.be/T6BVV6JD-1o è possibile visionare la prima parte dei lavori, nella registrazione effettuata da Antonio F. Rossi.

Lo scontro è stato solo temporaneamente interrotto dal passaggio all’esame di interrogazioni, interpellanze e mozioni. Di lì a poco, infatti, la contrapposizione si è riaccesa quando si è passati all’esame delle variazioni di bilancio inserite all’ordine del giorno.

L’Aula si è incendiata ancora sulle dichiarazioni del neo capogruppo di “Carbonia Rinasce” Luisa Poggi, su una variazione al Bilancio di previsione per l’Esercizio 2015. Per rendersi conto del clima vissuto nell’Aula consiliare, è possibile visionare la registrazione integrale della seconda parte della seduta, effettuata da Antonio F. Rossi, al seguente link: https://youtu.be/hZbG_VC5iWU .

Nell’intera seduta è emersa in maniera chiarissima la contrapposizione tra le due componenti del Partito Democratico che stanno creando evidente disagio anche tra le altre componenti della maggioranza di centrosinistra che amministra la città, a meno di un anno dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione del nuovo sindaco.

La campagna elettorale è già iniziata e, su queste basi, si profila ad altissima tensione, con sviluppi al momento assolutamente imprevedibili.

 

Si fa ogni giorno più duro, a Carbonia, lo scontro tra le due anime del Partito Democratico, la prima costituita dalla maggioranza che sostiene la Giunta di Giuseppe Casti, la seconda dai tre consiglieri (il presidente dell’Assemblea, Ignazio Cuccu, l’ex assessore Luisa Poggi e il consigliere Francesco Cicilloni) che hanno votato contro il Bilancio e due settimane fa sono stati sospesi dal partito. Se n’è avuta conferma ieri sera, nel corso della seduta del Consiglio comunale, convocato dal presidente Ignazio Cuccu, per l’esame di un nutrito ordine del giorno, nel quale figuravano l’esame di interrogazioni, interpellanze e mozioni; la variazione al Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni; la variazione n. 2 al Bilancio di previsione per l’Esercizio 2015 – parziale applicazione dell’Avanzo di amministrazione; il nuovo regolamento comunale per la disciplina degli apparecchi di trattenimento e svago, sale giochi, sale bingo ed agenzie di scommesse; e, infine, l’approvazione del Piano di risanamento urbanistico nella frazione di Medadeddu.

Il “fuoco” si è acceso in avvio di seduta, quando il presidente Ignazio Cuccu ha annunciato che i tre consiglieri sospesi hanno deciso di costituire un nuovo gruppo consiliare. Durissimo lo scontro verbale tra la segretaria cittadina Cinzia Grussu e la consigliera Luisa Poggi e per mezz’ora si è assistito ad uno spettacolo decisamente poco decoroso, solo temporaneamente interrotto dal passaggio all’esame di interrogazioni, interpellanze e mozioni. Di lì a poco, infatti, lo scontro si è riacceso quando si è passati all’esame delle variazioni di bilancio inserite all’ordine del giorno.

Al di là dei contenuti delle argomentazioni che hanno acceso lo scontro, sui quali torneremo in un successivo articolo, emerge in maniera chiarissima la contrapposizione delle due componenti del Partito Democratico che stanno creando evidente disagio anche tra le altre componenti della maggioranza di centrosinistra che amministra la città, a meno di un anno dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale e l’elezione del nuovo sindaco.

La campagna elettorale è già iniziata e, su queste basi, si profila ad altissima tensione, con sviluppi al momento assolutamente imprevedibili.

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Si allungano, a Carbonia, le distanze tra la maggioranza del Partito Democratico e i consiglieri comunali Ignazio Cuccu (presidente dell’assemblea consiliare), Luisa Poggi e Francesco Cicilloni, da mesi su posizioni molto critiche sia in seno al partito sia in Consiglio comunale, in particolare sulla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

«Prendiamo atto ancora una volta, lo abbiamo già fatto lo scorso 19 marzo – si legge in una nota firmata dalla segretaria cittadina Cinzia Grussu -, che con la votazione contraria dei tre consiglieri ai documenti contabili e delle successive votazioni nelle scorse settimane, dunque bilancio di previsione 2015, disavanzo straordinario di amministrazione e variazione n. 1 al bilancio di previsione per l’esercizio 2015, viene meno qualunque argomentazione. E che, di fatto, si sono estromessi da un ragionamento di partito cittadino che sostiene e governa la nostra città, dal progetto amministrativo che i cittadini hanno votato e del quale anche loro hanno fatto parte per un tratto di percorso e che adesso hanno deciso, loro, di abbandonare.»

«Rammentiamo che i consiglieri appartenenti al gruppo del Partito Democratico – aggiunge Cinzia Grussu – sono tenuti a rispettare il mandato elettivo, unitamente agli orientamenti del partito e alle indicazioni del gruppo, con particolare riferimento all’espressione di voto nelle deliberazioni consiliari, all’espressione di pareri che impegnino il gruppo, alla presentazione di ordini del giorno, mozioni o atti di sindacato ispettivo, fatte salve le prerogative istituzionali di ogni consigliere eletto.»

«L’assemblea cittadina lo scorso 25 giugno ha espresso pertanto la volontà di avviare la procedura di verifica delle posizioni assunte negli ultimi mesi in Consiglio comunale dai consiglieri Poggi, Cicilloni e Cuccu, ai sensi dello Statuto nazionale e del regolamento delle commissioni di garanzia – conclude Cinzia Grussu – e dato mandato al capogruppo di comunicare in autotutela la sospensione dal gruppo consiliare del Partito Democratico nelle more del procedimento di valutazione della commissione di Garanzia provinciale.»

La posizione assunta dall’assemblea cittadina, al termine di un iter lungo e tormentato, pare destinata a concludersi con un divorzio definitivo e a breve i tre consiglieri potrebbero costituire un nuovo gruppo autonomo, sarà poi interessante verificare se in maggioranza o all’opposizione.

Oggi il gruppo consiliare del Partito Democratico è composto da 18 consiglieri e, qualora venisse ufficializzato il divorzio dei tre consiglieri sospesi, scenderebbe a 15: Pietro Morittu (capo gruppo), Maria Luisa Poggi (sospesa), Federico Fantinel, Fulvio Cabiddu, Cinzia Grussu, Antonio Luigi Caggiari, Ivonne Fraternale, Francesco Cicilloni (sospeso), Ignazio Cuccu (sospeso), Efisio Aru, Orlando Meloni, Amedeo Matteu, Matteo Fenu, Giancarlo Podda, Roberta Angioni, Roberto Cotza, Marco Murru, Vincenzo Panio. Rispetto all’inizio della consiliatura, quando i componenti erano 19, hanno lasciato il gruppo del Partito Democratico Alessandra Tresalli e Massimo Usai, passati rispettivamente al gruppo Iniziativa Democratica e al gruppo Misto, mentre ha aderito Vincenzo Panio, consigliere eletto nella lista dell’UDC.

A un anno dalle elezioni amministrative, a Carbonia iniziano le grandi manovre di partiti e movimenti. Ormai da alcuni mesi sono esplose le divisioni all’interno del Partito Democratico, sfociate in maniera clamorosa anche in Consiglio comunale, con il voto contrario di tre consiglieri (il presidente Ignazio Cuccu, l’ex assessore Luisa Poggi e Francesco Cicilloni) al bilancio proposto dalla maggioranza che sostiene il sindaco Giuseppe Casti, poi approvato con una maggioranza di 22 voti e da alcune settimane sono in corso i primi approcci in vista della composizione delle liste e delle alleanze per l’appuntamento elettorale della Primavera 2016.

Oggi a prendere l’iniziativa è il segretario provinciale del Partito Socialista, Erminio Meloni, che con un comunicato ha annunciato «la n0mina del commissario coordinatore per la riorganizzazione del Partito Socialista Italiano e la gestione delle politiche cittadine di Carbonia»: Salvatore Ortu.

Esponente di spicco del PSI negli anni ’80 e nei primi anni ’90, Salvatore Ortu, noto Tore, è stato assessore nelle Giunte di centrosinistra, fino all’esplosione delle vicende giudiziarie che lo videro coinvolto insieme ad altri amministratori e imprenditori. Da allora non ha più svolto politica attiva.

«Il clima poco disteso che si è creato all’interno del partito durante le ultime elezioni comunali non ha favorito una facile riorganizzazione – scrive Erminio Meloni a Tore Ortu e al segretario regionale Gianfranco Lecca – cosa oggi possibile grazie alla tua iscrizione al partito e alla tua profonda conoscenza delle dinamiche politiche della città.

La situazione economica del territorio e la crescente crisi della politica che sfocia nella mancanza di credibilità verso le istituzioni, sta creando una disaffezione verso il voto senza precedenti. Appare chiara la mancanza nello scenario di una forza politica di equilibrio, con una forte connotazione ideologica e in grado di riaccendere il sogno di una vita più giusta e dignitosa.»

«La convinzione che il nostro partito, riorganizzato e ben gestito, possa contribuire a rappresentare la svolta politica necessaria per il rilancio socio economico della tua città e più in generale del Sulcis Iglesiente – aggiunge Erminio Meloni -, mi suggerisce, sentito anche il segretario regionale che concorda con me, la tua nomina a commissario coordinatore del Partito Socialista di Carbonia, con il compito di riorganizzazione e di gestione delle politiche cittadine che ci vedranno impegnati fino alle elezioni amministrative del 2016 e successivamente, espletate tutte le adempienze statutarie, convocare un congresso straordinario di riorganizzazione ed eleggere i normali organismi di governo del partito.»

«Sono convinto – conclude il segretario provinciale Erminio Meloni – che saprai fare un lavoro che, in linea con i valori socialisti, riporti il nostro partito ad occupare il ruolo che merita nella tua città e da stimolo per tutto il territorio del nostro amato Sulcis Iglesiente.»

Tore Ortu copia

 

Il presidente Ignazio Cuccu ha convocato il Consiglio comunale di Carbonia, in seduta straordinaria, per martedì 31 marzo, alle 18.00. All’ordine del giorno figurano due soli punti: l’esame di interrogazioni e interpellanze e l’approvazione del Piano di razionalizzazione delle società partecipate del comune di Carbonia.

E’ la prima riunione dopo quella che ha visto l’approvazione del bilancio, in occasione della quale è maturata una profonda divisione all’interno del gruppo del Partito Democratico con il voto contrario al bilancio di tre consiglieri: Luisa Poggi, Francesco Cicilloni e lo stesso presidente del Consiglio, Ignazio Cuccu.

Consiglio comunale Carbonia 17 copia

Consiglio comunale Carbonia 17 copia

Non si placano le tensioni nel PD di Carbonia dopo il NO di tre consiglieri, Luisa Poggi, Francesco Cicilloni e Ignazio Cuccu, presidente del Consiglio comunale, al bilancio di previsione 2015.
L’Assemblea Cittadina del Partito Democratico si è riunita ieri sera con all’ordine del giorno “la relazione della segretaria sugli incontri tenuti nelle frazioni della città, la programmazione delle attività del partito e l’analisi politica alla luce degli ultimi avvenimenti, segnatamente la votazione contraria al bilancio di previsione 2015 da parte di tre consiglieri del Gruppo del Partito Democratico”.
«Abbiamo rilevato negli incontri tenuti nelle frazioni maggiori di Cortoghiana e Bacu Abis e nell’ultima tenutasi a Is Gannaus – si legge in una nota del presidente Rita Vincis e del segretario Cinzia Grussu – l’esigenza di confrontarsi con gli amministratori, e recuperare attraverso il partito cittadino, il dialogo diretto con i rappresentanti istituzionali. I cittadini intervenuti hanno posto sul tavolo della discussione temi inerenti nella maggior parte dei casi la viabilità, dunque strade e marciapiedi da sistemare, ponevano quesiti sui temi più sensibili all’economia delle famiglie quali tributi e tariffe, ai quali sono stati dati chiarimenti, rassicurazioni e presi impegni per la riqualificazione viaria che potranno essere mantenuti, vista la disponibilità di risorse con le quali definire le priorità di interventi nella città nel suo complesso.»
«Per quanto riguarda la programmazione delle attività – aggiungono Rita Vincis e Cinzia Grussu – abbiamo preparato un nutrito programma di incontri, tra i quali ne segnaliamo due: le riunioni nelle frazioni storiche di Serbariu e Barbusi, nelle quali, oltre chiaramente lasciare libera interlocuzione con gli amministratori, vorremmo finalizzare il ragionamento e la discussione con una presentazione dettagliata circa le novità del nuovo appalto di raccolta dei rifiuti che dalla rimodulazione del servizio hanno permesso la riduzione di circa il 15% della bollettazione alle utenze con un consistente risparmio per le famiglie.
Nella seconda riunione pensiamo di accompagnare il dialogo tra cittadini e Amministrazione, con la condivisione di quella parte di bilancio che traduce in numeri e quantità i servizi offerti nelle politiche sociali con particolare riferimento alle risorse utilizzate. È un lavoro politico e amministrativo importantissimo che porta ad una analisi delle misure introdotte quest’anno, ad una comparazione del contesto attuale con le situazioni precedenti e dove verranno verificate le dinamiche delle situazioni di disagio sociale e delle persone che purtroppo contraggono patologie gravi. Sarà un lavoro di ampio respiro, dunque, che rifletterà uno spaccato della nostra comunità che ci permetterà anche di capire e approfondire quale politica di intervento sia più efficace e far fronte in questo modo alle situazioni di estremo disagio e quali infine possono essere le più opportune misure di sostegno.»
La nota di Rita Vincis e Cinzia Grussu si conclude con «qualche considerazione sulla situazione politica del dopo Bilancio». «L’analisi politica non richiede troppe energie da spendere verso chi non ha votato il bilancio. Visione diversa che su dati oggettivi è però difficilmente comprensibile. I dati oggettivi quali la riduzione certificata della TARI; una riduzione delle tariffe sensibili alle famiglie quali quella sul servizio mensa o quella dell’asilo nido. Anche l’azione di recupero di crediti evasi è stata criticata adducendo argomenti deboli quali l’azione indiscriminata dell’amministrazione sugli evasori. Completamente fuorviante, poiché è già in atto l’azione di sostegno dell’amministrazione alle famiglie che hanno difficoltà nel pagamento delle bollette, nel contempo è necessario stanare chi non lo fa perché non vuole farlo e non perché non può. Dunque il Gruppo del Partito Democratico cittadino è stato responsabile di fronte alla città che ha il suo strumento contabile e sul quale può contare per ricevere i sussidi economici per avere aperti gli impianti sportivi per fruire della stagione culturale per essere amministrata con serietà e responsabilità. Di tutto il resto a noi non resta che prendere atto, vale a dire, con la votazione contraria al bilancio di previsione viene meno qualunque argomentazione, mai proposta peraltro nelle sedi di Partito o di maggioranza. Di fatto – concludono Rita Vincis e Cinzia Grussu senza mai nominare Luisa Poggi, Francesco Cicilloni e Ignazio Cuccu – si sono estromessi da un ragionamento di partito cittadino che sostiene e governa la nostra città, dal progetto amministrativo che i cittadini hanno votato e del quale anche loro hanno fatto parte per un tratto di percorso e che adesso hanno deciso, loro, di abbandonare.»

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Si acuisce lo scontro interno al Partito Democratico di Carbonia. Tre consiglieri, Luisa Poggi, ex assessore del Turismo della Giunta Cherchi, Francesco Cicilloni e Ignazio Cuccu, presidente del Consiglio comunale, hanno votato NO al Bilancio di previsione 2015, approvato lunedì dal Consiglio comunale con 22 voti favorevoli.

I tre consiglieri, molto critici in seno alla maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Casti ormai da diversi mesi, hanno scelto di rendere note le ragioni del dissenso, con la pubblicazione e distribuzione di un volantino e di una locandina.

«E’ vero che, a fronte di tagli dello Stato e della Regione per circa un milione e mezzo di euro, in questo bilancio vi sarà una riduzione del 10% del costo del servizio mensa (circa 40 centesimi a pasto in meno) e diminuirà del 10% la retta dell’asilo nido. Stando solo a questi dati, naturalmente, si sarebbe dovuto votare Sì – sostengono Poggi, Cicilloni e Cuccu -. Si pubblicizza pure un ribasso della TARI con il doveroso potenziamento del servizio ecocentro, dimenticandosi però di dire che, insieme al ribasso del 10-15%, vi sarà un dimezzamento di alcuni servizi, quali la raccolta di carta-cartone, plastica, vetro, alluminio e, soprattutto, ancora una volta si disconosce il diritto del cittadino a compartecipare agli utili derivanti dalla vendita dei rifiuti differenziati. Vi sarà pure una differenziazione del servizio, con l’istituzione delle isole ecologiche (cioè si potrà gettare i rifiuti quando si vuole, anche tutti i giorni) solo per 362 utenze a fronte di circa 13.000 utenze (cioè famiglie). Ma ci sono altri dati fondamentali che non solo non si pubblicizzano, ma addirittura vengono oscurati. In questo Bilancio si prevede (senza avere alcuna certezza) di recuperare € 2.700.000 di IMU evasa negli anni 2012-2013-2014.»

«Naturalmente è assolutamente giusti operare per recuperare l’evasione fiscale, ma si pongono alcune domande – aggiungono i tre consiglieri del PD -:

• ma davvero a Carbonia si è evasa l’IMU per € 2.700.000? … e se sì: si tratta di evasione o di impossibilità al pagamento data la terribile crisi economica?

• ma davvero siamo sicuri – senza che, al momento, esista neanche un progetto esecutivo, di poter recuperare in pochi mesi quello che non si è fatto in quattro anni? Anche per l’ICI è previsto un recupero di € 500.000 per l’anno 2011. Se oggi si è così certi del recupero di queste somme, perché non si è provveduto al recupero di anno in anno, anziché aumentare l’addizionale IRPEF come avvenuto in passato?

E’ noto che il Bilancio prevede le stesse cifre in Entrata e in Uscita, ciò significa che il 74% di € 2.700.000 (l’altro 36% va ad incrementare il Fondo Svalutazione Crediti) in Entrata vanno a coprire delle spese, quali? Se non si riuscirà a recuperare queste cifre in entrata, come si farà fronte alle spese? Si prevede oggi di restituire parte della TASI del 2014, ma non si dice che è già previsto un aumento della tariffa, che passerà dall’attuale 1,5 per mille al 3,50 nel 2016 e al 4,50 per mille nel 2017. Perché questo non si dice? C’è stata chiusura totale rispetto a richieste anche minime, ma simbolicamente importanti (vedi Centro Giovani e borse per supporto allo studio per i “figli della crisi”).»

«Infine – sottolineano Poggi, Cicilloni e Cuccu -, perché non si vuole rispondere a due semplici domande sul servizio raccolta rifiuti appena trascorso e che è costato tanti soldi ai cittadini:

1 – Perché, nonostante l’obbligo contrattuale di usare tutti mezzi nuovi di fabbrica (del resto ben remunerati anche per gli oneri di ammortamento) si sono usati a lungo, e ancora oggi se ne vedono, mezzi vecchissimi, presumibilmente non soggetti a oneri di ammortamento? E come sono stati pagati questi mezzi vecchi?

2 – Perché i mezzi in uso a Carbonia (e pagati dai nostri cittadini) possono essere usati anche in altri Comuni? Non è che i cittadini di Carbonia pagano anche un po’ del servizio svolto negli altri Comuni? Semplici domande alle quali non si è voluto rispondere, se non con la derisione e gli insulti. Per questi motivi abbiamo votato NO, non si possono avallare scelte improbabili derivanti da dati aleatori e davvero poco credibili per la nostra città.»