16 April, 2024
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I parlamentari sardi del Pd hanno presentato un’interrogazione al Mimit e un rivolto appello al Governo sulla vertenza Eurallumina.

«L’incontro del 14 dicembre al Ministero con azienda e sindacati, pur confermando la CIG per i lavoratori ha rinviato a fine gennaio l’appuntamento con le soluzioni che però non appaiono certe all’orizzonte – dicono i parlamentari sardi del PD Silvio Lai, primo firmatario dell’interrogazione alla Camera, e Marco Meloni al Senato -. Per quanto riguarda la CIG, ad oggi non è ancora stato emanato il provvedimento di ripartizione delle risorse fra le regioni e il decreto del ministero del lavoro per evitare ritardi nellerogazione ai lavoratori, per ciò che riguarda il blocco azionario dell’azienda, il Comitato di Sicurezza Finanziaria (CSF) non ha ancora rivisto la sua decisione nonostante la vendita del 21,37% delle azioni della proprietà effettuata a ottobre, e sul versante del gas, dal ministero non giungono notizie che riportino una soluzione alle problematiche.»

«Euralluminaproseguono i due parlamentari sardi del Pd nell’interrogazione firmata anche da Andrea Casu e Stefano Vaccari -, senza la revoca del provvedimento e senza nuove modalità di approvvigionamento energetico, non può procedere con il progetto di ripartenza dellimpianto e con il relativo investimento da 300 milioni di euro, in una condizione di incertezza sul futuro aziendale che causa persino difficoltà di trovare società per la redazione dei progetti operativi dellimpianto oltreché causare continue richieste di spiegazioni dai fornitori sulla posizione attuale della Società.»

«Per questoaggiungonoserve un colpo di reni da parte del Governo e del ministro Urso, non si può arrivare al buio al prossimo appuntamento: occorrono le risposte concrete sulla CIG e sul gas e occorre che il CSF prenda una decisione sul blocco delle azioni che rendono l’operatività aziendale limitata alla ordinaria amministrazione.»

«Eurallumina non è una azienda qualunque e soprattutto il Sulcis non è un territorio qualunque, sul quale non porre attenzioni speciali e il nostro appello al Governo è per una azione rapida e concreta, non si può aspettare ancora senza certezze», concludono Silvio Lai e Marco Meloni.

«È passato un mese dall’11 novembre, quando il Presidente della Giunta Regionale Solinas ha accettato di ritirare il ricorso al Consiglio di Stato in cambio non certo di un accordo firmato tra Regione e Governo a Palazzo Chigi, bensì di una riunione via Skype cui faceva seguito un semplice comunicato congiunto.»

I parlamentari del Pd Silvio Lai e Marco Meloni denunciano così il fatto che, a distanza di un mese dal ritiro del ricorso da parte della Regione, non si conoscano ancora i termini dell’accordo sottoscritto, su quali impegni questo accordo si basi, né quali siano i vantaggi per la Sardegna.

«Il problema non è la lentezza nota di Solinas o la propaganda del Governo Meloni affermanoma che da questo accordo dipendono i destini di oltre un miliardo di investimenti annunciati e il futuro lavorativo di migliori di lavoratori, nel Sulcis come nel Nord Sardegna. E da questo dipende l’assetto energetico dell’isola e la possibilità di andare in tempi brevi oltre la decarbonizzazione e ponendo un limite all’assalto dell’eolico sull’Isola. Per questo motivo abbiamo presentato una’nterrogazione al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin che non lasceremo impolverare sui tavoli del Ministero, ma sulla quale gli chiederemo di darci una risposta in aula nel più breve tempo possibile. Non comprendiamo perché, se questo accordo è stato definito, il suo contenuto non sia stato inserito nel Decreto Energia approvato dal Governo che, finalmente, nei giorni scorsi ha avuto anche la bollinatura. A meno che la definizione sia solo sulla carta e subordinata ad altre verifiche; il che significherebbe che la Regione ha ritirato il ricorso senza alcuna garanzia.»

«Nell’interrogazioneproseguono i due parlamentari del Pdchiediamo al Governo di sapere in che tempi e con quale modalità sia prevista la formalizzazione degli impegni assunti dal Governo nei confronti della Regione Sardegna. Chiediamo in che tempi SNAM potrà procedere con la metanizzazione dell’Isola in base alle nuove indicazioni, se siano già state comunicate dal Governo e in che tempi potranno essere concluse le opere, e chiediamo quali siano conseguentemente i nuovi tempi per la trasformazione delle centrali a carbone (Fiumesanto di EpH e Sulcis di Enel) di cui si prevede ad oggi il phase-out entro dicembre 2028, considerato che gli stessi proprietari stanno convertendo altri siti con tempi di soli 24 mesi.»

Nell’interrogazione si chiede poi di avere chiarezza sul Tyrrenian Link e sulla durata delle batterie previste in caso di emergenza, ovvero quali siano gli studi scientifici indipendenti utilizzati per confermare lo scenario di Terna, che prevede un sistema energetico regionale basato solo sui tre cavi (Sapei, Sacoi in fase di potenziamento e Tyrrenian Link) che collegheranno la Sardegna al continente, sulla base dei quali si ritiene che non saranno necessarie centrali di produzione in Sardegna, fatta eccezione per le rinnovabili.

«Ma soprattuttoconcludono i parlamentari Silvio Lai e Marco Melonichiediamo in quali tempi potrà essere data certezza di questi scenari ai soggetti imprenditoriali che nel Sulcis e a Porto Torres hanno proposto progetti di trasformazione industriale nella direzione della riconversione ecologica e che attendono risposte da oltre un anno, senza che Governo e Regione se ne siano seriamente interessati.»

«Nella foga di apparire ambientalista, pur in un governo che predica il contrario e che con il capogruppo al Senato di FDI è addirittura negazionista dei cambiamenti climatici, il ministro Gilberto Pichetto Fratin, al festival Green&Blue, dà per certa la chiusura delle centrali a carbone in Italia entro il 2025 o anche prima, peraltro citando solo le due centrali di Civitavecchia e Brindisi e ignorando le due centrali presenti in Sardegna, del Sulcis (Enel) e di Fiumesanto (EPH).»
Lo hanno detto i deputati del PD Silvio Lai e Marco Meloni.
«Delle due l’una: o il ministro è debole in geografia e per lui la Sardegna non fa parte del Paese, oppure dovrebbe spiegare come sia possibile chiudere le centrali a carbone esistenti nell’Isola – aggiungono Silvio Lai e Marco Meloni -. L’arrivo del cavo di Terna è ottimisticamente previsto non prima del 2027, data che in realtà non potrà essere rispettata a causa della lunga lista d’attesa nella produzione di questi cavi. In secondo luogo non ci sono certezze dell’arrivo in Sardegna del metano, fondamentale nella transizione energetica italiana e europea ma bloccato da fattori politici e giuridici di cui sono responsabili la Regione Sardegna quanto il governo.»
«In questo contesto quanto dichiarato dal ministro appare del tutto impossibile da realizzarsi e si riduce a pura propaganda. Se quanto egli afferma si avverasse, ai Sardi resterebbe solo l’uso del fuoco per il calore e delle candele per l’illuminazioneconcludono Silvio Lai e Marco Meloni -. Nel caso in cui invece il governo volesse occuparsi di tutto il Paese, occorre un netto cambio di passo. Al momento, la conseguenza della cancellazione della Sardegna dalla cartina geografica del Governo e dell’insipienza della Giunta regionale è che le aziende e gli investitori non sanno come orientarsi e conseguentemente rinviano, quando non vi rinunciano del tutto, gli investimenti, spesso con effetti irreversibili. Il danno per l’economia sarda è di tutta evidenza gravissimo.»

Domani, sabato 1 aprile, i parlamentari del Partito democratico Silvio Lai e Marco Meloni, il segretario regionale Piero Comandini, il segretario provinciale Gianluigi Piano e la consigliera regionale Rossella Pinna, unitamente ai sindaci di San Gavino, Guspini e Villacidro, visiteranno alla Fonderia di San Gavino dove incontreranno i lavoratori della Portovesme s.r.l. che da mesi sono impegnati nella difesa del proprio posto di lavoro e che da una settimana occupano lo storico stabilimento del centro campidanese.

«Da mesi e mesi siamo vicini ai lavoratori in lotta, abbiamo richiesto ripetutamente l’impegno della Giunta per un intervento risolutivo sui governi che si sono succeduti. Siamo e saremo ancora qui, sempre al fianco dei lavoratori, a sostenere e accompagnare la lotta di chi chiede certezza e garanzie per il proprio posto di lavoroafferma la consigliera del territorio -. La nostra speranza è che la Glencore, proprietaria della Portovesme s.r.l e il Governo, trovino l’accordo anche per la riconversione delle lavorazioni e dare così continuità alla presenza degli stabilimenti che tra dipendenti diretti e indiretti, pesa sul destino di oltre 2.500 famiglie. Se così non fosse, sarebbe un disastro che né qui né nel Sulcis, territori fortemente e ripetutamente colpiti dalla crisi industriale, può essere sopportato.»

La coalizione di centrodestra a trazione Fratelli d’Italia s’è imposta nettamente anche in Sardegna, dove è maturato, inoltre, un risultato del Movimento 5 Stelle superiore ad ogni previsione e/o sondaggio della vigilia, intorno al 22% sia alla Camera del deputati sia al Senato. E’ crollata in misura assai marcata l’affluenza, scesa al 53,1% (-12%): in pratica un sardo su due non è andato a votare. 

La coalizione di centrodestra ha ottenuto il 40,52% alla Camera ed il 40,44% al Senato; la coalizione di centrosinistra il 26,96% alla Camera ed il 27,13% al Senato.

Il Movimento 5 Stelle, senza alleati, ha raggiunto ben il 21,80% alla Camera ed il 21,94% al Senato.

Sotto il 5% sia alla Camera, 4,61%, sia al Senato, 4,43%, la lista formata da Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi.

Fratelli d’Italia è il primo partito con circa il 22,58 al Senato, 23,59% alla Camera; precede il M5S (21,94% al Senato e 21,80% alla Camera) ed il il Pd (19,77% al Senato e 18,60% alla Camera). Forza Italia raggiunge il 9,35% al Senato e l’8,54% alla Camera, in netto calo la Lega, 6,95% al Senato e 6,28% alla Camera.

La Sardegna sarà rappresentata a Roma da 16 parlamentari, 9 in meno rispetto ai 25 dell’ultima legislatura.

I 16 parlamentari eletti in Sardegna. I senatori Marcello Pera (FdI), Antonella Zedda (FdI), Giovannino Satta (FdI), Marco Meloni (Pd) e Sabrina Licheri (M5S). Alla Camera i quattro vincitori dei quattro collegi, e cioè Dario Giagoni (Lega), Barbara Polo (FdI), Gianni Lampis (FdI), Ugo Cappellacci (Forza Italia). Nel proporzionale alla Camera, sono stati eletti Salvatore Deidda (FdI), Francesco Mura (FdI), Pietro Pittalis (Forza Italia), Silvio Lai (Pd), Emiliano Fenu (M5S), Susanna Cherchi (M5S), Francesca Ghirra (Alleanza Sinistra-Verdi) che ha avuto la meglio su Romina Mura (Pd).

La coalizione di centrodestra a trazione Fratelli d’Italia s’è imposta nettamente anche in Sardegna, dove è maturato, inoltre, un risultato del Movimento 5 Stelle superiore ad ogni previsione e/o sondaggio della vigilia, intorno al 22% sia alla Camera del deputati sia al Senato. E’ crollata in misura assai marcata l’affluenza, scesa al 53,1% (-12%): in pratica un sardo su due non è andato a votare. 

La coalizione di centrodestra ha ottenuto il 40,52% alla Camera ed il 40,44% al Senato; la coalizione di centrosinistra il 26,96% alla Camera ed il 27,13% al Senato.

Il Movimento 5 Stelle, senza alleati, ha raggiunto ben il 21,80% alla Camera ed il 21,94% al Senato.

Sotto il 5% sia alla Camera, 4,61%, sia al Senato, 4,43%, la lista formata da Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi.

Fratelli d’Italia è il primo partito con circa il 22,58 al Senato, 23,59% alla Camera; precede il M5s (21,94% al Senato e 21,80% alla Camera) ed il il Pd (19,77% al Senato e 18,60% alla Camera). Forza Italia raggiunge il 9,35% al Senato e l’8,54% alla Camera, in netto calo la Lega, 6,95% al Senato e 6,28% alla Camera.

La Sardegna sarà rappresentata a Roma da 16 parlamentari, 9 in meno rispetto ai 25 dell’ultima legislatura.

Gli eletti sicuri sono già 13 su 16. I senatori Marcello Pera (FdI), Antonella Zedda (FdI), Giovannino Satta (FdI), Marco Meloni (Pd) e Sabrina Licheri (M5S). Alla Camera i quattro vincitori dei quattro collegi, e cioè Dario Giagoni (Lega), Barbara Polo (FdI), Gianni Lampis (FdI), Ugo Cappellacci (Forza Italia). Dei 7 candidati nel proporzionale alla Camera, sono certi dell’elezione Salvatore Deidda (FdI), Francesco Mura (FdI), Silvio Lai (Pd) ed Emiliano Fenu (M5s).

Sono ancora in corsa per gli ultimi tre posti, Lina Lunesu della Lega, Pietro Pittalis capolista di Forza Italia, Romina Mura, seconda nella lista del Pd, Francesca Ghirra capolista dell’Alleanza Sinistra-Verdi. Sperano anche la quarta nella lista FdI Manuela Lai e la terza della lista del M5S Susanna Cherchi.

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1.895 atleti, 13 discipline sportive, 152 squadre, 1,140 partite e duemila ore di gare, 30 concerti. Sono questi i numeri della settima edizione di “AteneiKa”, il festival di sport, musica e aggregazione (dal 31 maggio al 9 giugno presso gli spazi del CUS Cagliari in via Is Mirrionis, 3) che verrà presentato in conferenza stampa mercoledì 29 maggio, alle ore 10.30, presso l’Aula Consiglio del Rettorato (via Università, 40 – Cagliari) alla presenza del Magnifico Rettore e del Prorettore Vicario con delega allo Sport, insieme con i sei Presidenti di Facoltà.

Per l’occasione verrà annunciato il passaggio del Medagliere 2018 che Corrado Zoppi – Presidente di Ingegneria e Architettura, la Facoltà che ha vinto l’anno scorso, rimetterà nella mani del Rettore. Il premio viene messo in palio e assegnato alla facoltà che conquisterà il maggior numero di medaglie d’oro durante le competizioni sportive di AteneiKa 2019.

Interverranno:

  • Maria Del Zompo – Magnifico Rettore dell’Università di Cagliari
  • Francesco Mola – Prorettore Vicario dell’Ateneo
  • Marco Meloni –  Presidente del Centro Universitario Sportivo cagliaritano
  • Alessio Damiano Correnti  – Event Manager AteneiKa
  • Corrado Zoppi – Presidente della Facoltà di Ingegneria e Architettura di Cagliari.

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Stasera il Governo ha risposto in Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, all’interrogazione sul caso AIAS Sardegna/Fondazione Stefania Randazzo (lavoratori non pagati per 9 mesi ed azioni punitive per chi critica l’azienda e chiede somme ai committenti di AIAS, le ASL ed i Comuni) sottoscritta dal deputato del Partito Democratico Francesco Sanna e dai colleghi Giovanna Sanna, Caterina Pes, Marco Meloni, Paola Pinna e Gianpiero Scanu. 

«Il sottosegretario del ministero del Lavoro Franca Biondelli, a nome del Governo – scrive in una nota Francesco Sanna -, ha chiarito che tali azioni dei lavoratori sono pienamente legittime, come ha anche deciso il Consiglio di Stato. Ha poi ricostruito la responsabilità delle amministrazioni nella vicenda.»

«Mi son detto parzialmente soddisfatto della risposta del Governo – aggiunge il deputato del Partito Democratico -. Va bene l’azione degli Ispettorati territoriali del lavoro e la mediazione della Prefettura di Cagliari. Ma occorre esplorare ancora più a fondo la possibilità di esercitare le azioni di vigilanza, di annullamento delle delibere illegittime e forse anche di commissariamento temporaneo degli organi di amministrazione, a tutela dell’esistenza di AIAS stessa.»

«Su questo versante – conclude Francesco Sanna – occorrerà approfondire ancora, da parte del Ministero dell’Interno, sia il percorso giuridico, sia l’indirizzo politico da imprimere agli uffici territoriali del Governo.»

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«Nel decreto sul Mezzogiorno, di cui abbiamo votato la conversione in legge alla Camera, per la Sardegna in particolare, ci sono due cose buone subito, e una terza in prospettiva.»

Lo scrive, in una nota, Francesco Sanna, deputato del Partito democratico.

«La prima è per lo sviluppo ed il lavoro – spiega Francesco Sanna -. Si estende all’Isola il credito d’imposta – finanziato da fondi statali – che “aiuta” gli investimenti di artigiani e industrie per l’acquisto di beni strumentali  (sino a 3 milioni per le piccole imprese, 10 per le medie e 15 per le grandi). Importante: per la prima volta una legge applica le nuove percentuali massime di agevolazione ottenibili in Sardegna, e valide dal 2017 al 2020. Per questo il credito varrà il 45 per cento dell’investimento per le piccole imprese, il 35 per le medie, il 25 per le grandi.

La seconda cosa buona è per la salute e per chi purtroppo si ammala di tumore. Si mettono a disposizione delle regioni del Mezzogiorno, tra cui la Sardegna, cento milioni di euro di fondi che finanzieranno l’acquisto di macchinari per la radioterapia oncologica,  e in particolare di apparecchiature dotate di tecnologia robotica o rotazionale. Si tratta di fondi aggiuntivi rispetto a quelli già impiegati nella sanità sarda.

La terza cosa buona ha bisogno di qualche parola in più. Si tratta degli investimenti “ordinari” delle amministrazioni statali nel Mezzogiorno. Il decreto dispone che normalmente il Governo indirizzi le proprie amministrazioni ad “investire” nelle regioni del Mezzogiorno in proporzione alla popolazione. Oppure tenga conto anche di altri parametri di criticità.»

«Io e tutti i miei colleghi sardi del Partito Democratico (Giovanna Sanna, Emanuele Cani, Siro Marrocu, Marco Meloni, Romina Mura, Paola Pinna, Caterina Pes, Gian Piero Scanu) poiché il parametro della popolazione penalizza la Sardegna, abbiamo chiesto alla Camera dei Deputati di impegnare il Governo ad usare il parametro delle “criticità” nell’Isola.

In particolare impegniamo il Governo a compensare la bassa densità demografica, guardando dunque, oltre alla popolazione, anche la vastità del territorio sardo. E di tenere conto del divario delle infrastrutture sarde rispetto a quelle del resto d’Italia,  derivante dalla insularità e dalla presenza di flussi turistici stagionali che moltiplicano la pressione sulla nostra rete di strade, ferrovie, porti ed aeroporti.

Il Governo ha accolto il nostro ordine del giorno. Adesso – conclude Francesco Sanna – bisogna vigilare affinché le direttive del Governo rendano espliciti e vincolanti gli obiettivi che abbiamo suggerito e le amministrazioni dello Stato li perseguano, sin dagli impegni del bilancio 2017.»

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Marco Meloni

Questa sera, alle 20.30, nel Palazzo Siotto, in via dei Genovesi 114, a Cagliari, nuovo appuntamento  per Le Salon de musique, la rassegna organizzata dall’associazione Suoni & Pause, quest’anno interamente dedicata al pianoforte. Protagonista sarà il pianista cagliaritano Marco Meloni che si esibirà nel concerto dal titolo “On e Off”.

Linee armoniche essenziali su strutture melodiche di derivazione jazz, per una serata in cui Meloni proporrà una decina di composizioni da lui scritte, tra cui anche e “On” e “Off”, i brani che hanno ispirato il titolo del concerto.

La scaletta della serata proporrà anche incursioni nel funk e nello swing, mentre la seconda parte del concerto sarà interamente dedicata al jazz con riproposizioni di alcuni tra i più grandi successi di artisti come Duke Ellington, Bruno Martino, George Gershwin, negli arrangiamenti di Marco Meloni.

Il prezzo dei biglietti è di 8 euro (intero) e di 6 euro (ridotto).