25 April, 2024
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Il 6 giugno 2008, nel corso di una rapina nell’ufficio postale di Pagani, cittadina in provincia di Salerno, il tenente M.O.V.M. Marco Pittoni, 32 anni, originario di Villarios, intervenne per cercare di fermare i rapinatori nonostante non fosse in servizio, e venne ucciso.

Il 14 maggio 2009 venne conferita a Marco Pittoni, postuma, la medaglia d’oro al valor militare, con questa motivazione. «Con ferma determinazione, esemplare iniziativa e insigne coraggio, presente in abiti civili per indagini di polizia giudiziaria all’interno di un ufficio postale, non esitava ad affrontare due malviventi sorpresi in flagrante rapina e, senza fare uso dell’arma in dotazione per non compromettere l’incolumità delle numerose persone presenti, riusciva a immobilizzare uno di loro. Aggredito proditoriamente alle spalle da altro rapinatore, ingaggiava una violenta colluttazione, nel corso della quale veniva attinto da un colpo d’arma da fuoco. Benché gravemente ferito tentava di porsi all’inseguimento dei malfattori in fuga prima di accasciarsi esanime al suolo. Fulgido esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio».

L’8 giugno 2009 il comune di Giba gli dedicò la piazza all’ingresso del paese, alla presenza della famiglia, delle massima autorità dell’Arma dei carabinieri e dei sindaci dei comuni del territorio.

Questa mattina, a Giba, si è tenuta una cerimonia solenne per commemorare Marco Pittoni, organizzata dalla Federazione del Sulcis Iglesiente dell’Istituto del Nastro azzurro nel centenario della sua fondazione, in collaborazione con il comune di Giba. Alla cerimonia, aperta a tutti i cittadini, hanno partecipato autorità civili, militari e religiose, le scolaresche, i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e i sindaci rappresentanti dell’Unione dei Comuni del Sulcis.

 

La cerimonia si è aperta con l’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte della Fanfara dei bersaglieri.

Sono intervenuti il sindaco di Giba, Andrea Pisanu;

il generale Giovanni Garau;

il colonnello Attilio Burdi, in rappresentanza della Federazione del Sulcis Iglesiente dell’Istituto del Nastro azzurro.

E’ stata poi scoperta la foto di Marco Pittoni su una lastra di marmo con la motivazione che portò al conferimento della medaglia d’oro al Valore militare conferita alla memoria, benedetta da don Giulio Demontis, è stata deposta una corona d’alloro ai Caduti accompagnato dal “Silenzio” eseguito dalla Fanfara dei bersaglieri, il generale Giovanni Garau ha consegnato l’emblema araldico dell’Istituto del Nastro Azzurro al padre di Marco Pittoni e il sindaco di Giba un omaggio floreale alla moglie. Sono stati consegnati inoltre attestati di merito agli studenti delle classi di Giba che hanno eseguito degli elaborati sul tema assegnato loro durante la conferenza del 26 febbraio, ritirati dai docenti.

 

 

La cerimonia si è conclusa con l’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte della Fanfara dei bersaglieri.

Al termine, i presenti hanno potuto visitare l’esposizione dei lavori dei giovani scolari, la Fanfara dei bersaglieri ha eseguito alcuni brani e sono stati offerti i dolci sardi ed altri prodotti gastronomici artigianali prodotti dalle donne dell’associazione “Sui Biusu”.

       

 

 

Venerdì 12 maggio, a Giba, si terrà una cerimonia per commemorare la Medaglia d’oro al Valor militare del tenente dei carabinieri Marco Pittoni, l’ufficiale che nel giugno del 2008 perse la vita nel tentativo di sventare una rapina in corso nell’ufficio postale di Pagani, in provincia di Salerno. L’estremo sacrificio del militare originario del centro del Basso Sulcis verrà ricordato dalle 10.30 alle 12.00, nel parco comunale a lui intitolato, che venne inaugurato all’ingresso del paese l’8 giugno 2009. La cerimonia è organizzata dalla Federazione del Sulcis Iglesiente dell’Istituto del Nastro azzurro con il comune di Giba. Alla cerimonia, aperta a tutti i cittadini, parteciperanno autorità civili, militari e religiose, le scolaresche, i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma e i rappresentanti dell’Unione dei Comuni del Sulcis. 

 

 

Akela è un lupo capobranco del “Libro della giungla” di Rudyard Kipling. E’ un personaggio centrale dell’opera: è colui che educa il bambino Mowgli ad affrontare i pericoli e gestire i bisogni improvvisi della vita. La sua forza deriva da quattro caratteristiche:
– la profonda moralità,
– l’affetto paterno per i cuccioli d’uomo,
– la saggezza, autorevolezza e leadership,
– la funzione di garante della legge,
– il senso dell’onore del gruppo a cui appartiene.
Akela ed il suo branco furono usati da Robert Baden-Powell come metafora della organizzazione sociale e gerarchica degli Scout. Gli iscritti potevano assumere nomi dei lupi del branco.
Nel 1907 Baden-Powell fondò la prima “Organizzazione Mondiale dei Boy-scout”. Lo scopo di B.P. era quello di insegnare alle giovani generazioni la ricerca della pace con ogni mezzo, secondo i principi del servizio civico nel volontariato. Le reclute venivano addestrate a pensare in maniera indipendente, ad usare il proprio spirito d’iniziativa e a sopravvivere in qualunque condizione difficile. Il fine ultimo del movimento è quello di dare a tutti i giovani la possibilità di diventare buoni cittadini, di migliorare la propria società e sostenerla nella convinzione della fratellanza fra i popoli. Baden-Powell applicò questo metodo tra i giovani esploratori in Sud-Africa, poi lo perfezionò in Kenia dove visse a lungo e morì.
Il metodo di addestramento dei giovani si diffuse in tutto il mondo.

Il frate missionario francescano padre Giuseppe Madau aveva appreso quel metodo originale in Kenia. Costui era un uomo di profonda cultura umanistica e un eccellente glottologo. Fu il primo a tradurre il Vangelo in “Swahili”, una lingua Bantù parlata in Africa Centrale e Meridionale. Quel Vangelo è tutt’oggi letto in tutta l’Africa. Oltre che poliglotta nelle lingue moderne, era un’autorità nelle lingue antiche come il greco, l’ebraico antico ed il fenicio. Tradusse il “disco di Festo” del 1600 a.C., trovato a Creta, e tutt’oggi la sua traduzione è una delle più accreditate. Tale personaggio importò direttamente dall’Africa, in Sardegna, i valori civici dello scoutismo.
Padre Giuseppe nel 1967 fu destinato a Sant’Antioco e qui fondò il primo movimento di Scout secondo la scuola sudafricana e keniota di Baden-Powell. Lo fondò con con un gruppo di giovani. Paolo Locci fu tra i primi allievi e poi fu tra i primi addestratori. Paolo divenne educatore di quei principi morali che avevano come fine il servizio civile a vantaggio del prossimo. Educò molte generazioni di lupetti e guide. Iniziò così la sua “mission” del servizio civico sempre e comunque secondo la “promessa”: questo fu l’inizio della sua vita di servitore del prossimo.

Chiamato al servizio militare, Paolo Locci chiese di prestarlo nell’Arma dei carabinieri. Fu destinato a Milano, proprio negli anni più bui per l’ordine pubblico. Quegli anni erano iniziati con l’attentato alla Banca dell’Agricoltura, in piazza Fontana, e culminati con l’omicidio del commissario Luigi Calabresi. Nei sommovimenti di popolo che seguirono, Paolo fu impegnato in missioni ad altissimo rischio. Anche quello fu da lui vissuto come servizio civico.
Tornato a Sant’Antioco, formò la sua famiglia e la impegnò nel suo ideale di servizio sociale basato sul volontariato. Si dedicò all’educazione dei giovani allo sport. Fu dirigente nella quadra di basket, di quella di pallavolo, di calcio, e fondò la prima società sportiva agonistica di calcio a cinque, la Simpal, che portò alla vittoria in un torneo regionale, ottenendo la qualificazione ad un torneo nazionale.
Nel 2012 diede vita alla sezione della ANC (Associazione Nazionale Carabinieri) di Sant’Antioco. Lo fece impostando un programma ben preciso: non voleva che la sede si limitasse ad essere un ritrovo per ex commilitoni, ma, al contrario, voleva per tutti gli iscritti un impegno che li avrebbe portati in strada, a fianco della gente, per condividere le necessità che potessero essere soddisfatte col volontariato. La ANC dette inizio subito alla sorveglianza dei ragazzi all’ingresso ed all’uscita dalle scuole. Erano gli anni in cui in tutta Italia imperversavano il bullismo e la diffusione criminale di sostanze illecite fra i giovani. Erano anche gli anni in cui si diffondeva il terrorismo internazionale e si vissero drammi come la strage del Bataclan a Parigi nel 2015, la strage di Nizza del luglio 2016, le stragi dei mercatini di Natale nel 2016 a Berlino, e quella del 2018 a Strasburgo.
La paura si era diffusa ovunque e, anche a Sant’Antioco, le Autorità presero provvedimenti per mettere in sicurezza la popolazione durante le manifestazioni culturali e le feste religiose. I carabinieri ANC della sezione di Sant’Antioco presero parte alla sorveglianza sia degli accessi viari alle feste, sia delle piazze gremite, avvalendosi di osservatori distribuiti in postazioni strategiche.

Nel 2015 Paolo organizzò, a Sant’Antioco, il primo ed unico convegno regionale dei carabinieri; tutt’oggi quel convegno viene ricordato per l’ampia partecipazione di popolo e di iscritti. Fu il riconoscimento ufficiale della sezione ANC intitolata al tenente Marco Pittoni, un giovane carabiniere di Villarios morto per proteggere dei civili.

Nel gennaio 2020 esplose l’epidemia di Covid-19. L’Italia fu chiusa in lockdown per 70 giorni. Il DPCM del 22 marzo 2020, per la prima volta, vietò a tutte le persone fisiche di spostarsi in qualunque Comune diverso da quello in cui si trovavano, e venne pubblicata una lista delle attività che dovevano essere sospese. Il lockdown durò fino al 18 maggio 2020. Solo il 3 giugno si consentì la circolazione fra regioni.
Fu un’esperienza di cui nessuno, in Italia, aveva conoscenza. Furono i mesi in cui iniziarono le quarantene dei contagiati, e l’isolamento dei pazienti sintomatici. Nasceva un problema: chi avrebbe dato assistenza a queste persone, visto che nessuno poteva spostarsi dal proprio domicilio senza mettere a repentaglio la propria salute e anche la vita? Paolo Locci organizzò i volontari della ANC in piccole squadre che si occuparono di questi pazienti rifornendoli di alimenti, consegnando farmaci, ritirando indumenti e biancheria da lavare, smaltendo rifiuti speciali pericolosi. Le sue squadriglie, aggiunte alla forze dell’ordine, misero tutti al sicuro, controllando l’osservanza dei DPCM nelle strade, nei supermercati, verificando e rendendo tollerabile l’isolamento dei casi sospetti nei propri domicili. Fu un’operazione nuova, straordinaria, geniale, pericolosa, imprescindibile.
Nell’estate del 2020, l’arrivo dei turisti infetti da mettere in isolamento, fu un ulteriore banco di prova del volontariato: oltre alla sorveglianza a domicilio, venne attivata anche la sorveglianza dell’accesso alle spiagge, con squadriglie di osservatori-esploratori, allo scopo di aumentare la sicurezza dei vacanzieri e della popolazione.

Finita la prima ondata di epidemia, fu evidente che quell’esperienza maturata andava rafforzata e conservata per il futuro. Alla fine del 2020 vennero allestiti in America i primi vaccini Moderna, Pfizer e Johnson&Johnson. I vaccini in Italia arrivarono a dicembre; vennero inoculati al personale sanitario a gennaio-febbraio 2021; poi. a marzo, la vaccinazione venne estesa a tutti gli italiani anziani. Allora iniziò una sfida di efficienza per l’organizzazione di una campagna di vaccinazioni destinata a molti milioni di cittadini in varie condizioni di autosufficienza. Nacquero gli Hub vaccinali e tornarono utilissimi il genio organizzativo di Baden-Powell e l’addestramento dei suoi adepti a trovare soluzioni per problemi gravi, improvvisi, sconosciuti, con azioni rapide, semplici ed efficaci.
Il personale medico dell’Ufficio di Igiene della ASL, le Forze dell’Ordine, i militari attivati dal Commissario Domenico Arcuri e successivamente dal Generale degli Alpini Francesco Figliuolo, si avvalsero anche dell’organizzazione di volontariato guidata da Paolo Locci. L’ANC (Associazione Nazionale Carabinieri) organizzò a Sant’Antioco un servizio estremamente efficace di accompagnamento della popolazione più fragile all’Hub vaccinale. Non avvennero mai confusione o disguidi, né si formarono mai file d’attesa, né assembramenti prolungati e pericolosi. Fu un successo organizzativo sia nella sede dell’Hub, sia nel capillare servizio di assistenza vaccinale a domicilio. Arrivarono note di soddisfazione dalle autorità locali e regionali, sia civili che militari per la ANC di Sant’Antioco.

Non era neppure terminata l’emergenza epidemica che Paolo Locci era già all’opera per un nuovo obiettivo che avrebbe aumentato l’impegno di volontariato del suo gruppo: l’iscrizione ufficiale della ANC di Sant’Antioco al Terzo Settore-Volontariato. Cos’è? Il Terzo Settore viene definito come il complesso degli enti privati costituiti con finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale che, senza scopo di lucro, promuove e realizza attività d’interesse generale, mediante forme di azione volontaria e gratuita.
Il passo successivo è stata l’iscrizione della ANC di Sant’Antioco nel novero delle organizzazioni di volontariato idonee ad essere inquadrate nella “Protezione civile”. Con ciò erano state messe le basi per un impegno di portata enorme, perché Paolo aveva ottenuto l’assegnazione di auto fuoristrada per la sorveglianza dell’isola e natanti per la perlustrazione della fascia di mare antistante le nostre coste.

Raggiunto questo obiettivo, ne stava maturando un altro ancora più complesso: nella sua mente di boy-scout, di educatore, di carabiniere, di volontario civile, stava maturando il disegno per costituire un Sistema sanitario civile vicino al malato in difficoltà. Aveva intravisto nel PNRR (Piano di Ripresa e Resilienza), nella “missione 6”, la possibilità di impiego del volontariato nella nuova gestione della medicina di prossimità. Tale opzione è contemplata nel Piano, prevedendo che possano comparire difficoltà a reperire il personale necessario per l’assistenza sanitaria nel territorio. Egli prefigurò, sotto la tutela della ANC, un servizio di volontariato negli ambulatori della ASL, nelle Case della Salute, nell’Ospedale di Comunità, e a domicilio di chi ha bisogno.
A metà luglio 2022 emerse la malattia mentre si trovava a Roma, per ricevere disposizioni dalle Autorità nazionali del volontariato della ANC, sul proseguo della missione. Il 27 luglio fu operato. Passò due mesi preso negli ingranaggi della macchina sanitaria che tanto aveva aiutato. Non smise mai di sognare nuove imprese e soluzioni di problemi sociali. Continuò sempre a guidare, dal letto dell’Ospedale, il suo gruppo. Poi, il 27 settembre 2022, l’allievo di Baden-Powell e di padre Giuseppe, si è spento.

Mario Marroccu

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I carabinieri di Giba hanno arrestato un 48enne disoccupato, sorpreso a spacciare droga nel parco “Marco Pittoni”.

I militari, da qualche giorno stavano tenendo sotto controllo il parco cittadino intestato alla memoria del Tenente dei Carabinieri Marco Pittoni, medaglia d’oro al Valor Militare, dove ultimamente era stata segnalata un’intensa attività di spaccio di stupefacenti. Questo pomeriggio, avendolo colto in flagranza di spaccio hanno arrestato P.G., che aveva appena venduto una dose di hashish ad un suo compaesano. Durante il controllo, l’uomo ha anche tentato inutilmente di disfarsi di un astuccio contenente ulteriori dieci dosi di hashish, gettandolo dietro un cespuglio ma il repentino gesto non è sfuggito all’attenzione dei carabinieri che lo hanno immediatamente recuperato, procedendo al suo arresto.

La conseguente perquisizione domiciliare ha consentito di acquisire ulteriori elementi a riprova che l’attività di spaccio posta in essere dall’uomo nelle piazze di Giba, non fosse episodica, rinvenendo ulteriore stupefacente per complessivi dodici grammi, un bilancino di precisione e vario materiale per il confezionamento.

L’arrestato, lunedì mattina verrà tradotto in Tribunale a Cagliari, per il processo con rito direttissimo e nel frattempo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

 

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Lunedì sera, nella chiesa di Santa Maria Goretti, a Sant’Antioco, i carabinieri della Compagnia sei carabinieri di Carbonia e i soci delle associazioni dei carabinieri in congedo di Sant’Antioco e Calasetta intitolate alla medaglia d’oro al valor militare del tenente dei carabinieri Marco Pittoni, hanno festeggiato la patrona dell’Arma “La Virgo Fidelis”, con una Messa officiata dal vescovo della diocesi di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda e concelebrata dal parroco don Elio Tinti e dal cappellano militare per i carabinieri della Sardegna Padre Mariano Asunis. Erano presenti i genitori di Marco Pittoni.

Ha partecipato alla cerimonia che è stata accompagnata dai canti del coro della parrocchia che al termine ha cantato l’inno alla Virgo Fidelis, anche il sindaco di Sant’Antioco, Mario Corongiu, a testimonianza della vicinanza dell’Amministrazione comunale di Sant’Antioco ai carabinieri.

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Come ogni anno, in occasione della commemorazione dei defunti, a Villarios è stato ricordato il tenente M.O.V.M. Marco Pittoni, morto tragicamente otto anni fa in un conflitto a fuoco a Pagani, in Campania.

Alla presenza del sindaco di Giba, Andrea Pisanu, dei rappresentanti delle sezioni delle associazioni carabinieri di Sant’Antioco e Calasetta intitolate al tenente Marco Pittoni, dei familiari della medaglia d’oro e di un picchetto in armi, è stata deposta una corona di fiori sulla tomba del giovane deceduto nell’adempimento del suo dovere, come meglio indicato nella motivazione della medaglia d’oro: «Con ferma determinazione, esemplare iniziativa e insigne coraggio, presente in abiti civili per indagini di polizia giudiziaria all’interno di un ufficio postale, non esitava ad affrontare due malviventi sorpresi in flagrante rapina e, senza fare uso dell’arma in dotazione per non compromettere l’incolumità delle numerose persone presenti, riusciva a immobilizzare uno di loro. Aggredito proditoriamente alle spalle da altro rapinatore, ingaggiava una violenta colluttazione, nel corso della quale veniva attinto da un colpo d’arma da fuoco. Benché gravemente ferito tentava di porsi all’inseguimento dei malfattori in fuga prima di accasciarsi esanime al suolo. Fulgido esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio».

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Gruppo Rock Giba

Il 12 e 13 agosto ritorna a Sant’Anna Arresi e Giba, la Rassegna “Voci Nuove del Rock”, organizzata dall’associazione Janas.

L’Associazione Janas nasce nel 2002, grazie alla volontà di un gruppo di amici che hanno come intento comune quello di attivarsi nelle attività culturali come nel settore della musica; da qui nasce la Rassegna musicale “Voci Nuove del Rock” con il preciso obbiettivo di voler dare voce a tutti quei giovani che da sempre suonano ed esprimono le proprie emozioni nelle cantine e non in un palco di fronte ad un grande pubblico.

Dal 2003 a Giba la Rassegna musicale apre le porte ai giovani che hanno tanta voglia di emergere, giovani che hanno frequentato i corsi di musica nelle scuole e che hanno tanta voglia di manifestare la loro conoscenza sulla musica.

La Rassegna nei due giorni di programmazione vedrà esibirsi le Band nelle diverse locations situate nei comuni di Sant’Anna Arresi e Giba che hanno concesso gli spazi richiesti. «Il tutto – spiega Sandro Tronci, presidente dell’associazione Janas – grazie ai contributi della gestione commissariale della Ex Provincia di Carbonia Iglesias, del comune di Sant’Anna Arresi e del comune di Giba.»

Saranno due giornate di svago e sano divertimento dedicato alla musica, all’arte ed anche all’artigianato. Il 13 agosto, a Giba, antistante il palco, saranno allestiti gli stand di espositori artigianali locali, e nell’occasione verrà allestito anche un forno a legna per lo svolgimento durante la serata di un laboratorio di panificazione (di pane tradizionale sardo di grano duro), che sarà realizzato con i bambini iscritti al Parco Creativo Janas.

Tutta l’intera manifestazione è gratuita.

Le iscrizioni delle band sono già partite e gli interessati possono inviare la loro adesione attraverso il sito www.associazionejanas.it oppure inviando direttamente una mail all’indirizzo: associazione.janas@tiscali.it.

Dedicazione a Marco Pittoni 1 CER. AULA CONSILIARE copia

E’ stata la madre di #Marco Pittoni, il tenente dei carabinieri di Villarios medaglia d’oro alla memoria, ieri mattina, a tagliare il nastro inaugurale della sede di Sant’Antioco dell’associazione nazionale dei carabinieri in congedo dedicata a suo figlio. E’ stato l’epilogo, tra la commozione dei presenti, della cerimonia organizzata dall’associazione cittadina dei carabinieri in congedo e dal Comando provinciale dell’Arma, di dedicazione della sede di piazza Italia.

La manifestazione, alla presenza di amministratori comunali cittadini e dell’hinterland, autorità civili, militari e religiose, è iniziata alle 10,30 con la Santa Messa concelebrata dal vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, con i tre sacerdoti delle parrocchie cittadine. Per l’occasione, nella chiesa di Santa Maria Goretti è stato esposto l’altorilievo, realizzato dallo scultore cittadino l’architetto Angelo Marongiu, che raffigura Marco Pittoni.

Dopo la messa, tra lo sventolare di bandiere, insegne e labari si è snodato un corteo che ha raggiunto l’aula consiliare. Presente il comandante della  Sardegna generale Antonio Bacile, il comandante della Compagnia di Carbonia capitano Giuseppe Licari, il presidente dell’associazione sarda dei carabinieri in congedo Colonnello Antonio Casu, comandanti di stazione del territorio, amici e commilitoni, è stata commemorata la figura dell’ufficiale dei carabinieri, medaglia d’oro al valore militare, ucciso il 6 giugno 2008, all’età di 32 anni, nell’ufficio postale di Pagani, nel corso di una rapina.

Dall’aula consiliare, infine, accompagnato dal suono della banda musicale, il corteo ha raggiunto Piazza Italia, per la cerimonia dell’inaugurazione della sede e la benedizione della targa da parte del vescovo.

«Un momento di incontro bello e importante – ha sottolineato Paolo Locci, presidente dall’associazione cittadina – che contribuisce a rinnovare l’impegno dell’associazione verso la città.»

Non meno soddisfatto il comandante della Compagnia dei carabinieri di Carbonia: «Una grande partecipazione di cittadini che si sono voluti stringere intorno all’associazione dei carabinieri in congedo – ha sottolineato il capitano Giuseppe Licari – che ha voluto intitolare la propria sezione, impegnata in attività sociali e di volontariato, ad un ragazzo del territorio che ha dato la propria vita in difesa dei cittadini».

Tito Siddi 

Marco PittoniPiazza Marco Pittoni 4 copiaPiazza Marco Pittoni 5 copiaPiazza Marco Pittoni 2Piazza Marco Pittoni 1Piazza Marco Pittoni 3

La sezione di Sant’Antioco dell’associazione nazionale carabinieri ha organizzato per il 24 maggio, la cerimonia di intitolazione della sezione a Marco Pittoni, il giovane sottotenente dei carabinieri ucciso il 6 giugno 2008, all’età di 32 anni, nell’ufficio postale di Pagani, nel corso di una rapina.

Il programma della giornata prevede, alle 10.00, il raduno delle associazioni sul piazzale Pertini; alle 10.30 la Messa celebrata da monsignor Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias; alle 11.30 il trasferimento in corteo nella sala consiliare del comune, dove ci sarà la commemorazione dell’eroe da parte delle autorità; alle 12.45 l’inaugurazione della sede e la benedizione della targa.

Ricordiamo che il 14 maggio 2009 fu conferita a Marco Pittoni, postuma, la medaglia d’oro al valor militare. L’8 giugno 2009 il comune di Giba gli ha dedicato la piazza all’ingresso del paese, alla presenza della famiglia, delle massima autorità dell’Arma dei carabinieri e dei sindaci dei comuni del territorio (a quella cerimonia sono riferite le fotografie).

 

Marco PittoniPiazza Marco Pittoni 4 copiaPiazza Marco Pittoni 5 copiaPiazza Marco Pittoni 2Piazza Marco Pittoni 1Piazza Marco Pittoni 3

La sezione di Sant’Antioco dell’associazione nazionale carabinieri ha organizzato per il 24 maggio, la cerimonia di intitolazione della sezione a Marco Pittoni, il giovane sottotenente dei carabinieri ucciso il 6 giugno 2008, all’età di 32 anni, nell’ufficio postale di Pagani, nel corso di una rapina. 

Il programma della giornata prevede, alle 10.00, il raduno delle associazioni sul piazzale Pertini; alle 10.30 la Messa celebrata da monsignor Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias; alle 11.30 il trasferimento in corteo nella sala consiliare del comune, dove ci sarà la commemorazione dell’eroe da parte delle autorità; alle 12.45 l’inaugurazione della sede e la benedizione della targa.

Ricordiamo che il 14 maggio 2009 fu conferita a Marco Pittoni, postuma, la medaglia d’oro al valor militare. L’8 giugno 2009 il comune di Giba gli ha dedicato la piazza all’ingresso del paese, alla presenza della famiglia, delle massima autorità dell’Arma dei carabinieri e dei sindaci dei comuni del territorio (a quella cerimonia sono riferite le fotografie).