28 March, 2024
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L’arte espressionista per una “Mobilit-Azione” in nome della cultura e della libertà d’espressione: al Teatro Centrale di Carbonia domanigiovedì 4 febbraio, alle 20.45, va in scena lo spettacolo di “corpi in esposizione” del Teatro Actores Alidos, ideato e diretto da Gianfranco Angei, pensato come un variegato racconto per quadri sul dramma dell’esistenza umana, inserito nella stagione de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare della Sardegna.

Un’affascinante e coinvolgente pièce (ideale prosecuzione del percorso iniziato con “(S)mobilit-azione – Esposizione s/composta di corpi in r/esistenza disse/minati nel teatro”) per una riflessione sul ruolo dell’arte – e in particolare del teatro – nella società, attraverso l’osmosi e la contaminazione di codici e linguaggi differenti caratteristica del postmoderno, alla ricerca di una nuova estetica capace di raccontare il presente.

Mobilit-Azione” è una performance/ installazione, interpretata da Valeria Pilia, Manuela Sanna, Roberta Locci, Valeria Parisi, Manuela Ragusa, Michela Atzeni, Felice Montervino, Federico Saba e Mariano Anni, che si ispira alle avanguardie del primo Novecento per rappresentare le infinite contraddizioni, le differenze e le ingiustizie, l’astrazione del potere e la distanza siderale tra governanti e sudditi, la ferocia della guerra e i mezzi di distruzione di massa, il mito del consumismo e l’omologazione, la corruzione della coscienza e la pericolosa vertigine del potere. 

La potenza evocativa del teatro, la sua capacità di far accadere tutto nella dimensione dell’hic et nunc, “qui e ora” direttamente sotto lo sguardo degli spettatori, sollecitando una reazione e un’empatia profonda si intreccia alla fusione di etica ed estetica dell’Espressionismo, capace di dar voce alle emozioni, a ciò che avviene oltre le apparenze, attraverso “gli occhi dell’anima”.

Una trama onirica e visionaria, sospesa tra realtà e sogno, per un vivace affresco della società, da cui affiorano debolezze e vizi e (rare) virtù, il ritratto di un’umanità sofferente, prigioniera di assurdi riti come di pregiudizi e paure, ma quasi ignara della propria condizione: la tristezza celata sotto il belletto delle convenienze, dietro la maschera irridente della morte in un tragico cupio dissolvi, scaturisce dalla rinuncia agli ideali, alle speranze, al desiderio di trasformare e migliorare il mondo.

La verità lascia il posto ad una piacevole menzogna, ci si consola in un’illusione di felicità, abbandonandosi ad un’orgia consumistica, rinunciando all’essere per il gusto dell’apparire, ma resta nel fondo della coscienza una vaga consapevolezza di quel che siamo e dovremmo essere, dei diritti e dei doveri, dell’ingiusto predominio della forza, del pericolo di un ritorno alla barbarie e della perdita della bellezza.

Mobilit-Azione” è un manifesto della ribellione contro i tagli alla cultura, simbolo di una perdita di significato e valore di quel patrimonio materiale e immateriale costruito attraverso secoli e millenni, fatto di idee e intuizioni, passioni e creatività: una scelta dissennata, perfino incostituzionale, che parrebbe risultato di una precisa volontà di ostacolare ed eliminare ogni forma di dissenso, ogni spazio di riflessione, discussione e confronto sulla società e il bene comune. L’arte in tutte le sue forme e declinazioni ha rappresentato uno dei punti più alti della civiltà, l’espressione di un sapere in cui si fondono tecnica e talento, immaginazione e dialettica con il passato, frutto del genio individuale e insieme di una memoria collettiva, al fine di suscitare emozioni, in una sintesi perfetta di etica ed estetica.

La rivolta degli artisti si esprime attraverso il linguaggi della scena, con chiari rimandi alla pittura, in una sequenza di quadri animati che si compongono e scompongono affrontando temi cruciali in forma allegorica, con i toni grotteschi della satira, smascherando l’ipocrisia e il perbenismo, le ingiustizie e gli abusi del potere, mostrando l’orrido volto della guerra e dello sfruttamento a fronte del triste banchetto dei “grandi” della terra, ironicamente trasfigurato in danse macabre.

Uno spettacolo di forte impatto, e grande eleganza, che risolve attraverso la cifra espressionistica, nel duplice senso di una critica dei valori della borghesia, del materialismo e dei processi di mercificazione, e della rivelazione dei tormenti dello spirito in un’epoca travagliata e irta di contraddizioni. In un raffinato, e moderno kabaret, sfilano le icone del potere e della corruzione, tra musica e canzoni e numeri di clownerie, in un divertissement dall’umorismo decisamente “nero”, capace di far sorridere (delle nostre disgrazie presenti, passate e future) e pensare.

Nella finzione del teatro, si ottiene la più profonda verità, intuibile al di là delle apparenze; e come sottolinea Gianfranco Angei nelle note di regia: «A cavallo tra visibile ed invisibile, tra sogno e realtà, la nostra azione teatrale (da sempre impegnata a far coincidere arte e vita), così come il colore nell’Espressionismo, non vuole significare bensì esprimere, senza distinzione tra corpo e anima.»

Mobilit-Azione small Mobilit-Azione small Valeria Pilia Mobilit-Azione small Michela AtzeniMOBILIT-AZIONE

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Prende il via il 27 dicembre la stagione 2015-16 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare della Sardegna al Teatro Centrale di Carbonia con il patrocinio e il sostegno del comune di Carbonia. Sette i titoli in cartellone dal 27 dicembre al 2 aprile, tra grandi classici e testi contemporanei, per un vivido affresco di varia umanità con tutte le sue debolezze, i vizi e le (rare) virtù, e tutto il fascino della Danza con una fiaba sulle punte e la sensualità del tango argentino.

Tra i protagonisti, artisti come Isa Danieli e Lello Arena, accanto a Michela Andreozzi, Roberto Ciufoli, Max Pisu e Barbara Terrinoni con Nino Formicola e Nini Salerno, gli attori del Teatro Stabile della Sardegna (ora diventato TRIC – con il nome di Sardegna Teatro) e la Compagnia Teatro Actores Alidos, il danzatore e coreografo Miguel Angel Zotto – stella internazionale del tango – e il corpo di ballo e i solisti del Royal Ballet di Mosca, e poi l’affiatato cast di Elsinor/ Teatro Stabile d’Innovazione alle prese con una divertente commedia di Molière.

L’ouverture – il 27 dicembre – è affidata alla “Cenerentola” del Royal Ballet di Mosca, una deliziosa versione del celebre balletto sulle musiche di Sergej Prokof’ev con le coreografie di Anatoly Emelianov: la storia della fanciulla orfana, maltrattata da matrigna e sorellastre, che grazie all’incantesimo della sua bellezza conquisterà l’amore del principe, è incentrata sulla scarpetta di vetro perduta a mezzanotte in una vorticosa fuga, simbolo di grazia femminile e purezza di cuore. Sotto i riflettori il corpo di ballo e i solisti del Royal Ballet of Moscow“The Crown of Russia” – primi ballerini Viktoria Truposkiadi (Cenerentola) e Eughenij Truposkiadi (il Principe) con Nataly Odinokova (la Fata) e lo stesso Anatoly Emelianov (nel ruolo quanto mai appropriato di Maestro dei divertimenti) – per un poetico e coinvolgente racconto sulle punte in cui, come accade nelle favole, il bene trionfa – attraverso l’intervento di una fata.

S’intitola “Forbici & Follia” la scoppiettante commedia di Paul Portner in scena il 19 gennaio (nella versione italiana di Marco Rampoldi e Gianluca Ramazzotti) con Michela Andreozzi, Roberto Ciufoli, Max Pisu e Barbara Terrinoni, e la partecipazione di Nino Formicola e Nini Salerno, per la regia dello stesso Marco Rampoldi: la pièce è ambientata in un salone da parrucchiere, dove improvvisamente tra shampoo e messe in piega, pettegolezzi e timide avances, irrompe la vita, o meglio il delitto. La vicenda si tinge così di giallo, con gli interrogatori e le indagini della polizia: il pubblico stesso diventa testimone del misterioso omicidio della padrona dello stabile, mentre si scoprono segreti e possibili moventi, in un crescendo di suspense e sospetti, e ogni personaggio mette a nudo il suo vero carattere, le sue paure e le sue piccole manie. Un piccolo thriller, messo in scena con la chiave della leggerezza e dell’ironia.

Spazio poi – il 4 febbraio – all’originale “Mobilit-Azione” del Teatro Actores Alidos, uno spettacolo di “corpi in esposizione” ispirato all’arte espressionista, ideato e diretto da Gianfranco Angei: Valeria Pilia, Manuela Sanna, Valeria Parisi, Roberta Locci, Manuela Ragusa, Michela Atzeni, Felice Montervino, Federico Saba e Mariano Anni sono i protagonisti di un racconto per quadri, un’affascinante e grottesca allegoria di umanissimi vizi e virtù. Ritratto della società in tutte le sue contraddizioni, e stravaganze, in un “mosaico drammaturgico” che mostra le piccole crudeltà quotidiane e la ferocia della guerra, sottolineando cause ed effetti della crisi economica ma soprattutto dello smarrimento dei valori e del senso stesso dell’esistenza – la pièce propone, in una sequenza non casuale, un gioco di accostamenti e contrasti dalla cifra spietatamente ironica e insieme onirica e poetica.

La magia del “Sogno di una notte di mezza estate” di Ruggero Cappuccio, liberamente ispirato all’opera di William Shakespeare – il 4 marzo – per un’intrigante e moderna rilettura del capolavoro dell’artista elisabettiano, nel bell’allestimento di Ente Teatro Cronaca/Vesuvioteatro con due interpreti d’eccezione, Isa Danieli e Lello Arena, accanto a Fabrizio Vona e Renato De Simone, Enzo Mirone, Rossella Pugliese, Antonella Romano, con la regia di Claudio Di Palma. «Nel perimetro simbolico della sala di un antico palazzo napoletano, Titania e Oberon attivano una drammaturgia di capricci e smanie riducendo le sorti degli uomini a fragili trame da vecchi teatri dei burattini». La regina e il re delle fate tirano i fili di vite sospese e decidono le sorti dei giovani innamorati come del sovrano di Atene e dell’Amazzone, e dei buffi artigiani, elargendo a capriccio felicità e infelicità, con ingenua crudeltà di fanciulli.

La passione e l’eleganza del “pensiero triste che si balla” – l’11 marzo – con “Tango Zotto Tango” di e con un artista come Miguel Angel Zotto – stella di prima grandezza e interprete straordinario del popolare ballo argentino in coppia con Daiana Guspero, e con quindici artisti della Tango X2 Company sulle note della Tango Sonos Orchestra. Un intrecciarsi di sguardi e di passi, di corpi allacciati che danzano sul ritmo sincopato delle musiche per comporre sinuose geometrie, secondo una grammatica insieme rigorosa e libera, per dar vita ad un susseguirsi di figure armoniose e ricche di pathos e rievocare l’atmosfera di una milonga con le storie di donne e uomini uniti dall’amore per il ballo. Uno spettacolo suggestivo, sul filo delle emozioni, e dei contrasti, in una perfetta fusione tra suono e gesto, tra le metriche incalzanti e le sequenze danzate, acrobatiche e virtuosistiche, di un tango moderno, raffinato e sensuale.

Tra mito e storia – il 22 marzo – “Incendi” di Wajdi Mouawad, nella mise en scène di Sardegna Teatro, con Maria Grazia Bodio, Lia Careddu, Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Isella Orchis, Marta Proietti Orzella, Cesare Saliu, Giorgia Senesi, Marco Spiga, Mariagrazia Sughi, Luigi Tontoranelli, Agnese Fois e Leonardo Tomasi, per la regia di Guido De Monticelli, racconta l’epopea amara di una guerra fratricida. La tragedia moderna si intreccia agli archetipi antichi, la descrizione del caos, tra stragi, deportazioni, fughe e disastri di un paese sconvolto da un conflitto affiora attraverso i ricordi, rompendo il muro del silenzio, in una singolare eredità che una madre lascia ai figli, con il compito di scoprire le proprie radici, per ritrovare se stessi sulle tracce di un padre e un fratello scomparsi. La verità si rivelerà d’improvviso, tra l’eco delle parole della “donna che canta”, in una catena di odio che può essere spezzata e vinta solo dall’amore.

Suggellerà – il 2 aprile – la stagione de La Grande Prosa firmata CeDAC al Teatro Centrale di Carbonia una celebre e divertente commedia di Molière, “Le intellettuali”, nella versione di Elsinor con adattamento e regia di Monica Conti: la classica traduzione di Cesare Garboli restituisce il gusto di una lingua arcaica e sapiente, adatta al gioco scenico e ai duelli verbali di un affascinante affresco della società. Un cast affiatato – formato da Maria Ariis, Stefano Braschi, Marco Cacciola e la stessa Monica Conti, Federica Fabiani, Gaia Insegna, Miro Landoni, Stefania Medri e Roberto Trifirò – per una giostra delle passioni in cui si contrappongono l’ambizione e la presunzione delle “femmes savantes” e del loro prediletto ospite e mentore, un insulso pedante che si svelerà pure avido cacciatore di dote, e la sincerità dei sentimenti di due giovani. La pièce irride l’ingenuità e la cieca insensibilità delle matrone, ma anche le sottigliezze di un sapere fine a se stesso – monito sempre valido, nella civiltà dell’apparire – per premiare la semplicità e l’onestà.

La stagione 2015-16 de La Grande Prosa e Danza al Teatro Centrale di Carbonia è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare della Sardegna con il fondamentale patrocinio e sostegno del MiBACT/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Sardegna e del Comune di Carbonia, con il prezioso contributo della Fondazione Banco di Sardegna e l’apporto della Sardinia Ferries, che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per la Sardegna – e ritorno.

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