25 April, 2024
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La consigliera Daniela Forma (PD) è stata eletta segretario del Consiglio regionale con 32 voti. Daniela Forma è nata a Borore il 12 settembre 1977: è alla sua prima legislatura, eletta nella circoscrizione di Nuoro con 2.525 preferenze). E’ l’unica donna eletta nell’Ufficio di Presidenza.

Laureata in Scienze Politiche. svolge l’attività di impiegata. E’ stata vicesindaco del comune di Borore e Presidente del Consiglio provinciale di Nuoro.

Daniela Forma è la dodicesima donna nella storia dell’Autonomia a far parte di un Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ed è la sesta consigliera ad essere eletta segretario. Hanno ricoperto lo stesso incarico: Pierina Falchi (Dc) nella Prima legislatura, Lucia Moi (PCI) nella Nona, Maria Giovanna Mulas (PSI) e Maria Francesca Urraci (PCI – Rinascita e sardismo) nella Decima; Marina Concas (Rifondazione Comunista) nella Undicesima.

L’Ufficio di Presidenza con la più alta percentuale di donne è  stato quello presieduto dall’on. Mario Floris nella Decima legislatura. Facevano parte dell’organo consiliare: Linetta Serri (vicepresidente del Consiglio), Maria Francesca Urraci e Maria Giovanna Mulas che ricoprivano la carica di segretario.

La seduta d’insediamento del nuovo Consiglio regionale era iniziata sotto la presidenza del consigliere anziano, Mario Floris, classe 1937, all’ottava legislatura regionale. A svolgere le funzioni di segretario sono stati chiamati i quattro consiglieri più giovani, tre di Sel: Eugenio Lai (28 anni), Luca Pizzuto (30) e Francesco Agus (31); uno del PD, Giuseppe Meloni (34). Costituito l’Ufficio di presidenza provvisorio, i consiglieri eletti, il presidente della Regione e gli assessori regionali hanno giurato fedeltà ai principi della Costituzione e dello Statuto Speciale della Sardegna.

Subito dopo il giuramento l’on Mario Floris ha tenuto un breve discorso in aula, ricordando le emergenze dell’isola sul fronte della disoccupazione e le difficoltà delle famiglie. «Servono risposte tempestive dalle istituzioni per contrastare la crisi – ha detto l’on. Floris -. C’è bisogno di leggi semplici, provvedimenti veloci per affrontare le sfide dell’oggi e interpretare con orgoglio le prerogative della massima Assemblea della Sardegna». Floris ha ricordato nel suo discorso Anselmo Contu, primo presidente del Consiglio Regionale, esponente di spicco del Partito Sardo d’Azione, che incarnava al meglio i valori dell’autonomismo e del sardismo nazionalitario. «Valori da recuperare – ha aggiunto Floris -. Solo così si potrà contrastare il neocentralismo rappresentato dal premier Matteo Renzi che nei giorni scorsi ha auspicato una riforma del Titolo V della Costituzioni limitando i poteri delle Regioni. Occorre evitare che venga calpestato lo Statuto Sardo e l’Autonomia della Sardegna. Sarebbe un rischio altissimo per la Regione Sarda – ha aggiunto l’on. Floris che ha rivolto un appello al presidente della Giunta Francesco Pigliaru perché venga contrastato ogni tentativo di limitare le prerogative della Sardegna -. La nostra è una nazione incompiuta con un popolo, una lingua, una storia e una cultura alla quale occorre dare maggiori spazi di sovranità per garantirne il progresso economico e sociale.»

L’assemblea ha poi iniziato le operazioni di votazione per l’elezione del presidente. Questi i risultati della prima votazione: 60 votanti: 60; bianche: 51; nulle: 4. Hanno ottenuto voti Gianfranco Ganau (1), Piero Comandini (1), Gavino Sale (1), Pietro Pittalis (1), Edoardo Tocco (1). Alle 11.27 si è aperta la seconda votazione. Presenti: 60; votanti: 60; bianche: 47; nulle: 3. Hanno ottenuto voti: Giorgio Oppi (2), Piero Comandini (2), Roberto Cozzolino (1), Daniele Cocco (1), Roberto Deriu (1), Antonello Peru (1), Alberto Randazzo (1), Alessandra Zedda (1). Come previsto, anche nella seconda votazione non sono stati raggiunti i voti necessari per l’elezione del Presidente. L’Ufficio di Presidenza provvisorio ha quindi disposto una nuova chiamata. Dalla terza votazione in poi per l’elezione del Presidente del Consiglio è sufficiente la maggioranza assoluta dei votanti e si è giunti all’elezione di Gianfranco Ganau, con 34 voti, contro i 23 di Pietro Pittalis e 3 schede nulle.

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Il Consiglio regionale della Sardegna è stato convocato per giovedì 20 marzo, alle 10.30, nella sede istituzionale di Via Roma, a Cagliari. Il nuovo presidente della Regione, il professor Francesco Pigliaru, ha firmato il decreto ieri mattina.

All’ordine del giorno dei lavori figurano la costituzione dell’Ufficio di Presidenza provvisorio, il giuramento dei consiglieri regionali e degli assessori e l’elezione del Presidente dell’Assemblea.

Il presidente provvisorio sarà l’ex presidente della Regione Mario Floris, consigliere anziano.

Nella fotografia la riunione d’insediamento di cinque anni fa, presieduta dal consigliere anziano Felicetto Contu.

L’assessore regionale degli Affari generali, personale e riforma della Regione, Mario Floris, promotore dell’iniziativa di riforma della legge sul personale (n. 31 del 1998), ha espresso soddisfazione per l’approvazione in Consiglio regionale del provvedimento che punta a superare, di fatto, l’anacronistica distinzione giuridica tra amministrazione centrale, enti pubblici e agenzie. 
«Finalmente la Regione Sardegna diventa un blocco unico, cioè fa sistema allontanandosi dalla logica dei compartimenti stagni che aveva determinato nell’immaginario collettivo una ingiustificata distinzione tra dipendenti di serie A e di serie B.»
Secondo quanto prevede la legge, i posti vacanti possono essere coperti mediante cessione del contratto di lavoro di dipendenti a tempo indeterminato in servizio nelle pubbliche amministrazioni che facciano domanda di trasferimento. La Giunta regionale dovrà determinare, nella programmazione triennale del fabbisogno, i posti che possono essere coperti mediante cessione del contratto, entro il 50 per cento di quelli destinati al reclutamento da parte dell’Amministrazione e di ogni altro ente o agenzia. Nei limiti delle risorse stanziate in bilancio, la stessa Regione e gli altri soggetti potranno avvalersi di dipendenti collocati in assegnazione temporanea per periodi determinati, fino al massimo di un triennio, per specifiche esigenze di servizio o per l’utilizzo di particolari figure professionali.
«Con questo provvedimento – ha sottolineato l’assessore Floris – puntiamo ad elevare la qualità delle prestazioni dei dipendenti per restituire ai cittadini, in un’ottica di miglioramento dei servizi, un’azione pubblica più trasparente, efficiente e celere nelle risposte alle esigenze della comunità.»
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La Regione è al fianco degli amministratori locali vittime di atti ritorsivi e intimidatori: fenomeno che conferisce alla Sardegna il triste primato nazionale, superando di cinque volte la Campania, di tre volte la Sicilia e di 100 volte le Marche e la Valle d’Aosta. Negli ultimi anni, in applicazione della legge regionale 21 del 1998 che prevede indennizzi a favore dei soggetti colpiti (unico caso in Italia), sono stati erogati quasi 3 milioni di euro come ristoro economico del danno. 
I dati sono emersi nel convegno “Atti ritorsivi e intimidatori nei confronti degli amministratori locali e soggetti esercenti pubbliche funzioni nel territorio regionale sardo” organizzato dall’Assessorato degli Affari generali, personale e riforma della Regione per fare il punto su una fattispecie delittuosa che incide pesantemente sull’ordinato e democratico funzionamento delle amministrazioni locali.«La legge 21 è un atto di sensibilità politica – ha detto l’assessore Mario Floris – con cui si è voluto interpretare il sentimento di vicinanza del popolo sardo nei confronti di chi, sulla propria pelle, ha subito minacce e intimidazioni. Alla base del provvedimento esiste, infatti, un intento fortemente solidaristico della Regione, anche attraverso un sostegno risarcitorio che punta ad attenuare le conseguenze negative dell’azione violenta subita da sindaci, assessori, consiglieri comunali, dipendenti comunali con qualifica di agente di pubblica sicurezza e dipendenti regionali del Corpo Forestale e di vigilanza ambientale. Riteniamo, infatti, che la sicurezza e la legalità rappresentino fattori primari per lo sviluppo della nostra isola, nella consapevolezza che l’intervento regionale però non sana e non diminuisce le preoccupazioni di quanti, spesso, avvertono lo Stato come un interlocutore lontano.» 

Sul fronte della sicurezza, inoltre, l’Assessorato degli Affari generali, attraverso l’apposito bando “Reti per la Sicurezza del Cittadino e del Territorio”, ha destinato ai Comuni e alle Unioni dei Comuni ulteriori 4,5 milioni per l’adozione di sistemi di videosorveglianza e di telecontrollo e per il finanziamento di progetti di ammodernamento tecnologico per l’acquisizione di informazioni, dati, parametri o altri fattori rilevanti per la sicurezza delle comunità. Ulteriori 800mila euro sono stanziati, invece, per le circa cento caserme dell’Ente Foreste.

Per il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Cagliari, Mauro Mura, l’iniziativa della Regione di finanziare l’installazione di videocamere e di sistemi di telecontrollo «rappresenta la strada maestra per prevenire e reprimere un crimine che, insieme ai sequestri di persona a scopo di estorsione e agli incendi, ha caratterizzato la nostra isola».

«I sindaci non possono essere lasciati soli – ha detto Cristiano Erriu, presidente dell’Anci e sindaco di Santadi – in un momento in cui, anche la crisi, ha contribuito a esasperare gli animi, con una crescita esponenziale del fenomeno che, oramai, non è più circoscritto ad alcune zone della Sardegna, ma che ha allungato l’elenco dei possibili obiettivi.»

 

Nell’ambito di un piano di rafforzamento della legalità e della sicurezza nel territorio, la Regione ha stanziato 4,5 milioni di euro per sistemi di videosorveglianza nei Comuni. Entro il prossimo 26 novembre, i Comuni e le Unioni dei Comuni potranno presentare le manifestazioni d’interesse al bando “Reti per la Sicurezza del Cittadino e del Territorio”, cofinanziato con risorse del Programma operativo regionale Sardegna – Fesr 2007-2013 e predisposto dall’assessorato degli Affari generali, personale e riforma della Regione. Ulteriori 800mila euro sono stanziati, invece, per le circa 100 caserme dell’Ente foreste. Il finanziamento, che si aggiunge alle iniziative già avviate dall’assessorato nell’ambito della modernizzazione dell’apparato giudiziario, interesserà anche i progetti di ammodernamento tecnologico per l’acquisizione di informazioni, dati, parametri o altri fattori rilevanti per la sicurezza delle comunità. 
«Un territorio meno aggredibile da fattispecie criminose o da altri fatti, atti o fenomeni che ne pregiudicano la vivibilità – ha detto l’assessore Mario Floris illustrando i contenuti dell’avviso pubblico – è un luogo che accresce le sue potenzialità di sviluppo economico, migliorando al contempo l’inclusione sociale e la civile convivenza. Le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni consentono, infatti, il perseguimento di migliori condizioni di sicurezza sia ai cittadini, sia alle imprese e alle istituzioni locali, soprattutto in quei contesti urbani caratterizzati da una maggiore incidenza di fenomeni delittuosi.»
Fin dall’inizio della legislatura, in materia di legalità, la Giunta Cappellacci ha investito nel settore “Giustizia” risorse pari a 2,7 milioni di euro per potenziare le dotazioni informatiche e le tecnologie delle comunicazioni telematiche negli uffici dell’amministrazione giudiziaria in Sardegna. 
In particolare:
– sono state installate le applicazioni per la gestione dei registri di cancelleria del processo civile, consentendo l’avvio del nuovo Processo telematico civile per tutta la Sardegna;
– sono stati digitalizzati gli Uffici Notifiche e Protesti (UNEP) che ora gestiscono per via telematica le notifiche giudiziarie;
– è stato attivato il progetto “Pass” che consente ai cittadini sardi di ottenere le certificazioni di legge del mondo della giustizia rivolgendosi direttamente agli uffici del Giudice di Pace più vicini evitando di recarsi presso gli uffici delle Procure presenti solo a Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Lanusei e Tempio Pausania;
– è stata realizzata un’ampia attività di formazione il personale tecnico ed amministrativo;
– è stato effettuato il cablaggio delle sedi di sezione tribunale di Sorgono e La Maddalena, sedi di Giudice di Pace e sedi UNEP, per un totale di 38 sedi;
– è stata realizzata la connessione alla RUG delle sedi di Sorgono e La Maddalena, delle sedi di Giudice di Pace e sedi UNEP non ancora collegate;
– sono state effettuate la fornitura, l’installazione e la configurazione degli apparati di rete per le sedi Cagliari, Carbonia e Sassari, degli hardware e software di base per le sale server di Sassari e Cagliari (CISIA) e la fornitura hardware e software di base con 870 PC e 153 stampanti, distribuiti nelle varie sedi;
– è stato realizzato un applicativo per la gestione degli usi civici e le informazioni sono state integrate con il Sistema Informativo Territoriale della Regione;
– sono stati creati un catalogo e una banca dati digitale dei documenti di interesse storico, compresa la competente geografica di perimetrazione delle aree soggette ad usi civici.
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Mario Floris.

Mario Floris, assessore regionale degli Affari generali.

Al fine di rafforzare ed innovare la rete dei servizi delle pubbliche amministrazioni locali e dare loro la possibilità di dotarsi delle infrastrutture necessarie per l’attivazione di nuovi servizi destinati a cittadini e imprese, l’assessorato degli Affari generali intende acquisire manifestazioni di interesse dei comuni della Sardegna per la realizzazione di reti per la sicurezza del cittadino e del territorio.
I fondi a disposizione ammontano a quattro milioni e mezzo di euro, provenienti dal Por Fesr 2007-2013, che saranno destinati, in particolare, a:
– l’acquisto di sistemi e attrezzature tecnologicamente avanzate di telecontrollo e telesorveglianza;
– l’allestimento o l’adeguamento delle sale operative e/o di gestione dei sistemi.
Possono presentare le manifestazioni d’interesse:
– i comuni singoli;
– le unioni di comuni con almeno 5mila abitanti (tale limite dovrà essere rispettato anche nel caso in cui proponenti siano solo alcuni comuni facenti parte dell’Unione);
– altre forme di aggregazione tra comuni territorialmente contigui con popolazione complessiva pari ad almeno 5 mila abitanti.
La documentazione dovrà pervenire entro le ore 13.00 del 12 novembre 2013, tramite consegna a mano, posta raccomandata o corriere autorizzato, al seguente indirizzo:
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato degli Affari generali, personale e riforma della Regione
Direzione generale degli affari generali della società dell’informazione
Ufficio protocollo – 2° piano
via Posada, 1
09122 Cagliari
Le amministrazioni interessate potranno richiedere eventuali chiarimenti sull’avviso entro le ore 13.00 del 6 novembre 2013, tramite fax allo 070 606 6108, e-mail all’indirizzo aagg.sistemiinformativi@regione.sardegna.it o pec all’indirizzo affari.generali@pec.regione.sardegna.it, indicando come oggetto ”Manifestazione d’interesse reti per la sicurezza del cittadino e del territorio”.
Per chiarimenti sulla procedura è, invece, possibile contattare i seguenti funzionari:
– il dott. Renato Serra (070 606 5827) e la sig.ra Licia Pani (070 606 5851) per quanto riguarda gli aspetti amministrativi;
– l’ing. Mattia Spiga (070 606 6169) per gli aspetti tecnico-progettuali.