19 April, 2024
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E’ la grande serata di Cagliari-Juventus, una partita dalle emozioni forti alla Sardegna Arena. Da una parte una squadra in salute come quella rossoblu, quasi al completo (Rolando Maran recupera Leonardo Pavoletti, caricatissimo dopo l’esordio con goal in maglia azzurra e deve fare a meno dei soli Lucas Castro e Ragnar Klavan), forte di un ruolino di marci invidiabile davanti ai propri tifosi, con recenti vittorie di prestigio contro Inter e Fiorentina; dall’altra una Juventus schiacciasassi, che in campionato ha lasciato solo 9 punti per strada (1 sconfitta e 3 pareggi, a fronte di 25 vittorie!), ma che oggi, in vista dell’andata dei quarti di finale di Champions League con l’Ajax, sarà priva quasi certamente di ben 9 titolari (sicuri assenti Cristiano Ronaldo, Andrea Barzagli, Douglas Costa, Juan Cuadrado, Sami Khedira e Leonardo Spinazzola; incerti sino all’ultimo Paulo Dybala, Mattia Perin e Mario Mandžukić). Ce n’è abbastanza perché Il Cagliari e i tifosi di tutta l’Isola possano sognare un’impresa, sperando che la pluriscudettata Juventus sia effettivamente distratta dalle assenze e dal pensiero alle prossime sfide europee, considerato che lo scudetto, in virtù dei 15 punti di vantaggio sul Napoli, va considerato ormai acquisito.
«Con la vittoria di Verona ci siamo tolti un peso, il successo pieno in trasferta non arrivava da troppo tempo – ha detto alla vigilia Rolando Maran -. Una vittoria che ci deve dare ulteriore entusiasmo per affrontare la Juventus. Tutti hanno detto che sabato contro l’Empoli non ha incontrato la sua miglior giornata, ma intanto ha vinto comunque. Ha la capacità di essere sempre sul pezzo, il cinismo per portare a casa il risultato anche nelle partite meno positive. Metterla in difficoltà non è semplice: dobbiamo essere forti e convinti di noi stessi, fare le cose col coraggio giusto e con la voglia che ci deve contraddistinguere sempre. Le loro assenze in attacco? Dovrebbero giocare due elementi che sono stati titolari nell’ultima partita della Nazionale, dunque la caratura della squadra non cambia tanto.»

«Questa gara ha un significato particolare – ha aggiunto Rolando Maran -. La classifica è ancora da migliorare, dobbiamo trovare continuità e ci piacerebbe dare un’altra soddisfazione ai nostri tifosi. Dobbiamo avere dentro di noi la volontà di coltivare il sogno. Sappiamo di dover percorrere un altro tratto di strada e domani abbiamo di fronte l’avversario più complicato possibile. Stiamo attraversando un buon momento, le motivazioni sono al top: per riuscire a fare risultato bisogna fare ancora meglio delle ultime gare. Il nostro percorso – ha concluso il tecnico rossoblu – dobbiamo tracciarlo noi, guai ad abbassare la guardia di un millimetro.»

Cagliari-Juventus, inizio ore 21.00, sarà diretta da Piero Giacomelli di Trieste, assistenti di linea Enrico Caliari di Legnago e Davide Imperiale di Genova; quarto ufficiale Livio Marinelli di Tivoli, addetti al VAR Federico La Penna di Roma ed Alfonso Marrazzo di Frosinone.

Leonardo Pavoletti.

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Il Cagliari è uscito sconfitto dalla sfida con la corazzata Juventus, come da pronostico, ma ha lasciato l’Allianz Stadium a testa non alta ma altissima, perché ha saputo reggere il confronto con Cristiano Ronaldo e compagni, andando vicina al pareggio molto più di quanto si potrebbe pensare osservando soltanto il risultato finale di 3 a 1.

La partita è iniziata in salita, perché dopo soli 42″ Paulo Dybala l’ha sbloccata, approfittando di una distrazione della difesa rossoblu. I più, a quel punto, hanno pensato ad una passeggiata bianconera, ad una vittoria con punteggio ampio, ma il Cagliari ha impiegato pochi minuti per far capire alla Juventus e ai suoi tifosi, che non sarebbe stata una serata facile. La squadra di Rolando Maran ha iniziato a giocare senza timori, ribattendo colpo su colpo alle iniziative juventine, ha chiesto un rigore per un fallo di mano di Benatia (18′), non concesso dal direttore di gara dopo la consultazione del VAR, ha sfiorato il pareggio con Leonardo Pavoletti (20′) ed è emersa la sensazione che il Cagliari avrebbe potuto riaprire la partita, tanto che il goal di Joao Pedro, arrivato al 36′, non ha sorpreso nessuno. A quel punto, purtroppo, dopo soli due minuti, un intervento in scivolata di Bradaric su un innocuo traversone di Douglas Costa dalla fascia sinistra, ha provocato una sfortunata autorete ed ha riportato la Juventus in vantaggio. Nel finale del tempo, Cristiano Ronaldo ha avuto sui piedi il pallone del terzo goal che avrebbe chiuso il match al 2′ di recupero del primo tempo, ma la sua gran botta ha terminato la corsa sul primo palo.

Il secondo tempo ha offerto meno emozioni ma il Cagliari ha continuato a crederci, rischiando poco in difesa e al 41′ ha costruito una clamorosa occasione per pareggiare, con Leonardo Pavoletti su assist di Marco Sau, entrato pochi minuti prima al posto di Simone Padoin, la cui conclusione è stata respinta con il ginocchio da Benatia e sul successivo tentativo, Bentancur ha messo in angolo. Sul capovolgimento di fronte, con la difesa rossoblu scoperta, Cristiano Ronaldo ha trovato spazio al centro ed ha servito a Cuadrado un pallone che chiedeva solo di essere messo alle spalle di Alessio Cragno, cosa che l’ex udinese ha fatto puntualmente.

Il risultato finale è troppo severo per il bellissimo Cagliari di Rolando Maran che può giustamente andare fiero della sua squadra, in continua crescita e che, continuando così, pare destinata ad un campionato tranquillo, ben lontano dalle paure della bassa classifica.

 

 

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La Juventus ha espugnato la Sardegna Arena con un goal di Federico Bernardeschi realizzato al 29′ della ripresa e resta a contatto della capolista Napoli, distanziata di un solo punto. Fin qui tutto normale, tutto nei pronostici della vigilia. Ciò che non è normale ed è inaccettabile da parte del Cagliari e di chi guarda con obiettività le partite, è il modo in cui è maturata la vittoria della squadra di Massimiliano Allegri.

L’azione dalla quale è scaturito il goal della Juventus, era viziata da una chiarissima gomitata di Medhi Benatia su Leonardo Pavoletti, ignorata dall’arbitro che non ha neppure fermato l’azione, come avrebbe dovuto fare da regolamento, perché il centravanti rossoblu è rimasto infortunato a terra e sugli sviluppi dell’azione la Juventus ha segnato la rete che poi ha deciso la partita; pochi minuti dopo, l’arbitro ha negato un clamoroso rigore al Cagliari, per un tocco con un braccio largo di Federico Bernardeschi. L’arbitro non ha ritenuto di chiedere l’intervento del Var, scatenando giustamente le proteste del Cagliari che nel finale ha provato ancora a recuperare il risultato senza riuscirvi.

Al di là dei due episodi, poi rivelatisi decisivi, la partita ha confermato la forza della Juventus che nella prima metà del primo tempo ha messo sotto il Cagliari, colpendo una traversa ed un palo con un calcio di punizione di Paulo Dybala (10′) ed un diagonale di Federico Bernardeschi (17′), ma con il passare dei minuti il Cagliari è cresciuto ed ha costruito alcune nitidissime occasioni da goal: la prima con un colpo di testa di Leonardo Pavoletti (27′), neutralizzata con un intervento super dal portiere Wojciech Szczęsny; la seconda con Diego Farias (34′), bravi a liberarsi nell’area avversaria ma poi non altrettanto nel trovare il tempo per la conclusione; la terza, nel finale del tempo, ancora con Diego Farias (44′), sventata da un secondo grande intervento di Wojciech Szczęsny che ha deviato il pallone sul palo.

In avvio di ripresa il Cagliari ha avuto subito una buona opportunità con l’attivissimo Leonardo Pavoletti ed al 4′ la Juventus ha perso Paulo Dybala, bloccato da un problema muscolare, sostituito da Douglas Costa. Il Cagliari ha creato meno in avanti ma ha continuato a chiudere bene gli spazi agli attaccanti bianconeri, rischiando solo al 15′ su una conclusione da buona posizione di Miralem Pjanic terminata di poco a lato, fino ai due episodi già descritti, che hanno deciso la partita a favore della Juventus.

I tre punti portano la Juventus a quota 50 punti, un punto dietro il Napoli capolista; il Cagliari resta fermo a 2o punti, con un margine di 5 punti immutato su Spal e Crotone, sconfitte da Lazio e Milan, e 7 sul Verona, tornato a mani vuote da Napoli.

Diego Lopez e Tommaso Giulini a fine partita hanno contestato la direzione arbitrale per il mancato coinvolgimento del Var nelle azioni decisive.

 

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Il Cagliari si è già messo alle spalle il ko di Bergamo e pensa alla grande sfida con la Juventus. Oggi la squadra rossoblu ha ripreso gli allenamenti ad Asseminello. Graditissima la presenza in gruppo di Victor Ibarbo è in gruppo: il colombiano ha lavorato regolarmente con i compagni. Hanno svolto un lavoro differenziato Marco Sau (sovraccarico adduttore gamba sinistra), Marco Borriello (trauma contusivo ginocchio destro), Simone Padoin e Diego Farias per i rispettivi fastidi muscolari.

Per la grande sfida con la capolista Juventus in programma domenica, il Sant’Elia è già tutto esaurito. I 2.500 biglietti rimasti a disposizione dei tifosi sono terminati nella prima giornata aperta alla vendita libera, dopo la settimana dedicata alla prelazione per gli abbonati. Sarà il secondo sold-out stagionale, dopo quello riscontrato il 23 ottobre scorso in occasione della partita contro la Fiorentina, mentre si era sfiorato il tutto esaurito per Cagliari-Roma del 28 agosto e Cagliari-Napoli dell’11 dicembre. Spalti al completo anche per Cagliari-Bologna, giocata due settimane fa, ma senza il tifo della Nord.

Contro i bianconeri dell’ex Massimiliano Allegri, al di là del risultato, sarà sicuramente un grande successo di pubblico.

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Fra i tanti giovani cresciuti nel calcio sulcitano, Giorgio Melis è l’unico ad avere raggiunto, nell’arco della carriera, il prestigioso traguardo del duplice esordio in serie A sia da calciatore sia da allenatore.

Nato a Carbonia il 2 marzo 1958, Giorgio Melis ha mosso i primi passi nel settore giovanile cittadino, distinguendosi nel ruolo di terzino destro, da dove è approvato alla Primavera del Cagliari. In maglia rossoblu ha raggiunto la prima quadra, facendo il suo esordio in serie B nella stagione 1977/78, sotto la guida di Lauro Toneatto. Collezionò 7 presenze e l’estate successiva venne ceduto in prestito, per completare la sua maturazione, all’Almas Roma, in serie C2, dove giocò da titolare ben 32 partite. Rientrato al Cagliari, in serie A, ebbe la soddisfazione di esordire nella massima categoria del calcio italiano.

Da Cagliari, la carriera di Giorgio Melis è proseguita al Matera, in serie C1 e C2. Con la maglia della squadra lucana, disputò ben tre campionati, con 91 presenze e 2 goal. Nell’estate del 1983, con il Carbonia di Checco Fele in C2, tornò nella sua città, accolto con grande entusiasmo dai tifosi.

Nel “suo” Carbonia Giorgio Melis disputò 4 campionati di C2, raggiungendo sempre la salvezza, perché alla vigilia della stagione dell’amara retrocessione (1987/88), passò alla Sguotti, dividendosi tra calcio e lavoro. Ma il distacco dal Carbonia durò solo una stagione, perché l’anno successivo, nel campionato Interregionale, Elvio Salvori lo volle con sé, gli affidò la fascia di capitano e con Carlo Pusceddu formò una coppia di centrali, nel modulo a zona, pressoché insuperabile.

Nella stagione 1988/89 il Carbonia sfiorò la promozione, disputando uno straordinario girone d’andata, mentre l’anno successivo la situazione economica divenne insostenibile e, dopo una sofferta salvezza, maturò il fallimento della società Giorgio Melis concluse lì la sua lunga e prestigiosa carriera di calciatore (con il Carbonia ha disputato complessivamente 168 partite, realizzando 3 reti) e iniziò subito quella di allenatore.

Anche in panchina Giorgio Melis ha bruciato le tappe, facendo il suo esordio con il Carloforte. Ha guidato poi Pula, Fermassenti, Selargius e Sant’Antioco, quindi l’approdo alla Primavera del Cagliari, che ha guidato per dieci anni, raggiungendo per ben due volte i play-off scudetto e nel 2010 il presidente Massimo Cellino, che già qualche anno prima aveva anticipato in un’intervista su L’Unione Sarda «un giorno il Cagliari sarà guidato da un allenatore sardo, il suo nome è Giorgio Melis», gli ha affidato la prima squadra per le ultime cinque partite del campionato di serie A, insieme all’amico e collega Gianluca Festa, dopo l’esonero di Massimiliano Allegri.

Nonostante i discreti risultati (2 a 2 all’esordio casalingo con il Palermo, poi 0 a 0 a Napoli, 2 a 2 casalingo con l’Udinese, unica sconfitta per 2 a 1 sul campo della Roma e 1 a 1 casalingo con il Bologna), a fine stagione Massimo Cellino ha affidato la prima squadra a Pierpaolo Bisoli, e Giorgio Melis, raggiunto un altro grande traguardo con la laurea di allenatore di prima categoria al Supercorso di Coverciano, è ritornato al settore giovanile rossoblu, alla guida degli allievi nazionali.

La sua esperienza nei quadri tecnici del Cagliari è durata ben 14 anni consecutivi. Nell’estate 2015 ha avuto una breve e poco fortunata esperienza al Tortolì, nel campionato di Eccellenza, conclusa già nel mese di ottobre con le dimissioni, dopo tre sconfitte consecutive.

Da alcuni anni cura la scuola calcio della Polisportiva Rosmarino di Carbonia.

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Carbonia Calcio 1988-89

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Niente da fare per il Cagliari allo Juventus Stadium nella sfida della quinta giornata di andata del campionato di serie A. I campioni d’Italia, scesi in campo desiderosi di riscattare subito la sconfitta subita nel derby d’Italia con l’Inter, costata loro anche il primo posto in classifica a vantaggio del Napoli, sono scesi in campo caricatissimi, non lasciando speranze ai rossoblu di Massimo Rastelli fin dalle battute iniziali. Sono stati sufficienti 14 minuti, infatti, a Higuain e compagni, dopo due occasioni dello stesso Higuain e di Pjianic, per sbloccare il risultato, con il giovane difensore Rugani, pronto a ribadire in rete una respinta di Marco Storari su un calcio di punizione battuto da Higuain. Il Cagliari ha accusato il colpo e per la Juventus è diventato tutto facile. La partita è finita, di fatto, poco dopo la mezz’ora. Al 32′ Higuain ha fatto tutto da solo partendo da centrocampo e solo un super Storari gli ha negato il goal deviando sul palo e quindi in angolo. Solo due minuti dopo il capocannoniere dello scorso campionato ha raddoppiato ribadendo in rete una respinta di Storari su una conclusione di Pjanic. Ancora cinque minuti e la Juventus dell’ex Massimiliano Allegri ha fatto tris con il brasiliano Dani Alves, bravo a chiudere con un destro preciso una bella triangolazione.

La ripresa non ha avuto storia, la Juventus ha allentato la presa e, pur andando vicina al quarto goal in diverse occasioni, lo ha messo a segno solo a cinque minuti dal 90′ su autogoal di Ceppitelli. E’ finita 4 a 0, dunque, com’era nei pronostici, e il Cagliari deve cambiare subito pagina, senza drammi, perché non era quella di Torino la partita sulla quale avrebbe dovuto puntare per conquistare i punti necessari a costruire il progetto salvezza nel campionato del ritorno in serie A. Ora il calendario propone due partite casalinghe, lunedì sera contro la Sampdoria e domenica 2 ottobre contro il Crotone, e l’occasione è propizia per compiere un bel balzo in avanti in classifica. 6 punti sarebbero il bottino ideale ma anche 4 non sarebbero da gettare via.

La Juventus dopo soli 3 giorni è ritornata solitaria in testa alla classifica, grazie al pareggio imposto dal Genoa al Napoli.

Massimo Rastelli 2 bis

 

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Marco Borriello e Marco Sau, i gemelli del goal rossoblu, hanno trascinato il Cagliari alla prima splendida vittoria stagionale nel campionato di serie A, nel confronto casalingo con l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. 3 a 0 il risultato di una partita dominata dalla squadra di Massimo Rastelli che avrebbe potuto rendere il punteggio ancora più largo, considerato che l’Atalanta ha una sola vera recriminazione da fare, il calcio di rigore parato dall’esordiente portiere Rafael, chiamato a sostituire lo squalificato Marco Storari (contestato da una parte della Curva Nord), ad Alberto Paloschi, quando nel primo tempo il risultato era ancora sull’1 a 0.

Marco Borriello, autore di una doppietta (il primo e il terzo goal), ha confermato di essere in gran forma e di vivere un avvio di stagione che lo riporta indietro nel tempo, alla stagione che lo lanciò fino alla Nazionale, con i 19 goal realizzati con la maglia del Genoa. Ma Marco Sau non è stato da meno e, al di là del goal realizzato, ha lavorato tantissimo, confermandosi il compagno d’attacco ideale per Marco Borriello, una coppia di attaccanti che, a parte le grandi, ha decisamente pochi rivali in serie A. In grande spolvero anche oggi il portoghese Bruno Alves.

La netta vittoria sull’Atalanta arriva nel momento giusto, alla vigilia della trasferta di mercoledì a Torino, sul campo della Juventus dell’ex Massimiliano Allegri. Una partita sulla carta segnata, ovviamente a favore dei pluricampioni d’Italia, ma che il Cagliari potrà affrontare serenamente. E l’esperienza insegna che nel calcio un risultato non è mai scontato al 100%, le sorprese, anche le più clamorose, sono sempre dietro l’angolo.

Massimo Rastelli 2 bisMarco Borriello 2 bis

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All’asta cimeli straordinari di ieri e di oggi firmati da Dybala, Zanetti, Mancini, Icardi, Jovetic, Suso, Quagliarella, Baggio, Muriel e Rigoni, Gasperini e Ranocchia.
E ancora Luca Vettori, Andrea Fondelli, la Pro Recco Pallanuoto, tennis, nuoto sincronizzato, atletica leggera e due “Experience” per Genoa-Inter.

Settimana speciale per l’Asta benefica di Stelle nello Sport. Giornate intense, di grande attenzione per il pubblico di CharityStars che avrà la possibilità di aggiudicarsi maglie ufficiali autografate di valore straordinario assieme a cimeli storici, davvero unici. Tutto questo, sostenendo l’azione e le iniziative portate avanti con grande impegno dalla Gigi Ghirotti onlus del prof Franco Henriquet a favore dei malati di SLA.

La Juventus scende in questa settimana con Paulo Dybala, il suo bomber momentaneamente ai box ma capace di realizzare già 14 reti, decisive per l’incredibile rimonta della squadra allenata da Massimiliano Allegri. L’Inter risponde con la sua maglia con gli autografi del vicepresidente Javier Zanetti, dell’allenatore Roberto Mancini, degli attaccanti Icardi e Jovetic.

Il derby Genoa-Sampdoria vede protagonisti da una parte Suso e Rigoni e dall’altra Quagliarella-Muriel. La fantastica tripletta dell’esterno spagnolo, in prestito dal Milan, contro il Frosinone, la ciliegina sulla torta di Rigoni. Due felici intuizioni della dirigenza genoana nel mercato invernale di riparazione. La zampata di Muriel nel vantaggio contro l’Udinese, le importanti reti di Quagliarella in ottica salvezza: in casa Samp, in attesa della sfida di domenica sera contro il Milan, l’Asta si gioca in attacco.

Due cimeli storici per chi ama il Genoa. La cravatta ufficiale del Centenario, autografata dall’indimenticato Franco Scoglio, e la sciarpa della stagione 1990/1991, quella del quarto posto, con le firme di Aguilera, Skuhravy e Branco, costituiscono un prezioso arricchimento per i tifosi genoani. Così come la felpa ufficiale di Italia ’90 l’autografo di Roberto Baggio.

Anche il capitolo pallanuoto è particolarmente interessante con il pallone dell’ultima Coppa Italia vinta dalla Pro Recco, autografato da tutti i giocatori, e la maglia #ForzaGenova di Andrea Fondelli. Per gli amanti della pallavolo, invece, c’è la casacca dell’azzurro Luca Vettori. All’asta anche la speciale Polo Stelle nello Sport che nel corso della cena benefica delle Cisterne del Ducale dello scorso 15 marzo è stata firmata dal tecnico del Genoa Gian Piero Gasperini, dal difensore della Sampdoria Andrea Ranocchia, dallo spezzino Situm, da Caputo (Virtus Entella) e tanti campioni dello sport ligure.

A disposizione due “experience” per vivere il prossimo Genoa-Inter del 20 aprile in modo unico (giro negli spogliatoi, cocktail e poi posti riservati in tribuna) e ancora cimeli storici di pallavolo e tennis, atletica e basket. Una settimana davvero importante per alzare la quota fondi raccolta a favore del “progetto SLA” della Gigi Ghirotti. Ad oggi sono già stati raccolti più di 7.300 euro. Ma ora, con questi Campioni in campo, potrà essere superata la soglia di 10.000 euro.

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Giorgio Melis è il nuovo allenatore del Tortolì, squadra che milita nel campionato di Eccellenza regionale. Nato a Carbonia il 2 marzo 1958, Giorgio Melis ritorna sulla panchina di una squadra del panorama dilettantistico regionale, dopo aver concluso un’esperienza nel settore giovanile del Cagliari durata 14 anni, con alcune brillanti stagioni alla guida della Primavera, impreziosita dall’acquisizione del patentino di tecnico di prima categoria e dall’esordio in serie A, nelle ultime cinque giornate della stagione 2009/2010, chiamato da Massimo Cellino al posto dell’esonerato Massimiliano Allegri (il bilancio di quelle cinque partite è stato di 4 pareggi e 1 sconfitta).

Prima dell’arrivo al Cagliari, Giorgio Melis aveva maturato una positiva esperienza sulle panchine di Carloforte, Pula, Fermassenti, Selargius e Sant’Antioco.

Giorgio Melis ha fatto l’ingresso nel mondo del calcio da giovanissimo, nelle file della Giovane Italia e della Sguotti, da dove è approdato al settore giovanile del Cagliari. In maglia rossoblù è arrivato fino all’esordio in serie B, sotto la guida di Lauro Toneatto. Da Cagliari è passato all’Almas Roma e poi al Matera, in serie C, per arrivare quindi al Carbonia, in serie C2. In maglia biancoblu ha disputato quattro campionati consecutivi in C2, è poi passato alla Sguotti nella stagione 1987/88, per tornare al Carbonia nella stagione 1988/89, nel campionato Interregionale, per due stagioni. Nel 1990 ha iniziato la carriera di allenatore, facendo il suo esordio con il Carloforte.

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Giorgio Melis.

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Giorgio Melis.