16 April, 2024
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Proiezioni di film e documentari, concerti, incontri, masterclass e altro ancora, tutto all’insegna della musica per il cinema, oggetto di indagine e riflessione che caratterizza da sempre Creuza de Mà, il festival ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu e organizzato dall’associazione culturale Backstage. L’appuntamento giunge quest’anno alla sua dodicesima edizione con un ricco cartellone articolato in due momenti e luoghi distinti, secondo la formula già collaudata nelle ultime occasioni: la prima parte, infatti, è in programma da martedì 11 a domenica 16 settembre a Carloforte; la seconda, invece, a Cagliari dall’1 al 4 novembre.

Si comincia dunque nel paese sull’isola di San Pietro, dove il festival è nato nell’estate del 2007 e in cui affonda le sue radici; il programma della sei giorni a Carloforte – che si snoderà principalmente tra i due cinema, il “Mutua” e il “Cavallera”, e nello spazio del Giardino di Note -, ruota intorno ad alcuni temi principali. Suggerita dalla ricorrenza del cinquantenario, ecco dunque una riflessione sul ’68 e su quella stagione carica di ideali e aspirazioni che il festival vuole ricordare attraverso il ciclo di proiezioni intitolato ’68 memories, a cura di Enzo Gentile, firma autorevole del giornalismo musicale, dedicato a quei film e alle loro musiche che hanno segnato un modo nuovo di concepire la colonna sonora: da “Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica” a “Easy Rider”, da “Zabriskie point” a “Fragole e sangue”, a “Cinque pezzi facili”.

Complice una stagione straordinaria, il festival dedica poi una particolare attenzione alle opere recenti di cinque registe italiane, autrici diverse tra loro che propongono un cinema nuovo a cui Creuza de Mà vuole rendere omaggio. «Così intendiamo esplorare il cinema, la musica e il suono per il cinema, attraverso le sensibilità e lo sguardo al femminile, come ‘altra sensibilità’, non in contrapposizione ma in concorso con quello maschile”, sottolinea il direttore artistico Gianfranco Cabiddu: “I film presentati ci aiuteranno a leggere la contemporaneità attraverso storie, narrazioni, e i suoni e le musiche, ricollegandoci per assonanza e per omaggio al ’68 dove tutto ebbe idealmente inizio. Un appassionante viaggio: alla musica e al cinema, il compito di esaltare la forza utopica e vivificante della poesia e dell’immaginazione, la possibilità di liberare il pensiero creativo, di divulgarlo e di condividerlo con un pubblico sempre più vasto ed esigente».

L’anello ideale di congiunzione musicale e tematica con il ’68 sarà proprio il film d’apertura, “Nico, 1988″ di Susanna Nicchiarelli (con le musiche del gruppo Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo), opera pluripremiata che racconta gli ultimi anni di vita di Christa Päffgen, in arte Nico, cantante dei Velvet Underground, musa di Andy Warhol e donna di grande bellezza. Spazio poi all’universo in bilico tra realtà e sogno di Alice Rochwacker con il suo film “Lazzaro felice”, alla delicatezza di Laura Bispuri con “Figlia mia” (girato e ambientato in Sardegna), alla poesia di Paola Randi con “Tito e gli alieni” (dove la colonna sonora è firmata da Giordano Corapi con il compianto Fausto Mesolella), e quindi alla forza shakespeariana di Roberta Torre con “Riccardo va all’Inferno”, interpretato da Massimo Ranieri, con musiche e testi di Mauro Pagani.

Una novità di Creuza de Mà edizione numero dodici è il Premio Isole del Cinema per la musica che in questa prima occasione sarà consegnato appunto a Mauro Pagani, il grande musicista già ospite in passato di questo festival che per titolo ha preso in prestito quello di un album tra i più famosi di Fabrizio De André, scritto a quattro mani proprio con Mauro Pagani. La premiazione, in programma nella serata di venerdì 14, precederà il concerto del compositore e pianista Leandro Piccioni, collaboratore da oltre quindici anni di Ennio Morricone, accompagnato dal Quartetto Pessoa in un’originale e coinvolgente lettura delle più importanti colonne sonore del cinema.

L’indomani spetterà allo stesso quartetto d’archi il compito di musicare in acustico, com’è tradizione del festival, la discesa del sole al tramonto alle Ciasette, un anfiteatro di roccia naturale che si affaccia sul mare e che si raggiunge a piedi percorrendo un piccolo scosceso sentiero: una creuza de mà, appunto.

Altro momento musicale immancabile, il concerto della Banda Musicale Città di Carloforte Angelo Aste che farà gli onori di casa nella serata inaugurale di martedì 11 con un programma di brani tratti dalle colonne sonore degli ultimi trent’anni e arrangiate appositamente per il festival.

Diversi altri appuntamenti costellano il programma delle sei giornate carlofortine: tra questi, la proiezione di due documentari, “The Italian Jobs: Paramount Pictures e l’Italia”, di Marco Spagnoli, e “Diva!”, per la regia di Francesco Patierno, un omaggio a una donna e attrice eccezionale, Valentina Cortese; l’anteprima di “Sri Lanka Family Film with Chaplin and Goddard”, venti minuti di immagini inedite in 16mm ritrovate da Manuel Kleidman, cofondatore con Cecilia Pagliarani di Nosarchives, archivio internazionale di pellicole in formato ridotto, restaurate a cura de L’Immagine Ritrovata di Bologna con musiche originali di David Voci Sciabordi; la presentazione del libro di Alessandro De Rosa “Inseguendo quel suono – La mia musica, la mia vita”, in cui Ennio Morricone si racconta in conversazione con il suo allievo; un incontro con con Pivio (al secolo Roberto Pischiutta), presidente dell’Associazione Musicisti per Cinema, e una conferenza di Giuliano Taviani (David di Donatello nel 2015 per il miglior compositore e per la migliore canzone per le musiche del film “Anime nere” di Francesco Munzi) che ripercorre la filmografia dei Fratelli Taviani, suo padre Vittorio e suo zio Paolo, e il loro rapporto con la musica; e, ancora, una tavola rotonda conclusiva con gli ospiti del festival, prima che scorrano i titoli di coda, domenica 16 settembre.

Poi, dall’1 al 4 novembre, Creuza de Mà pianterà le tende a Cagliari per il secondo tempo della sua edizione numero dodici. Il cartellone, ancora da completare, ha già diversi punti fermi in programma tra il Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” ed il Cineteatro “Nanni Loy”: la ripresa della retrospettiva ’68 memories presentata da Enzo Gentile e Riccardo Giagni, un concerto di musiche dell’epoca del gruppo cagliaritano Dancefloor Stompers e, tra gli altri film in visione, “Nico, 1988″ di Susanna Nicchiarelli (cui sono legate una conferenza incontro e un vj/dj set di Max Viale, musicista del gruppo Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo), e “Il Flauto Magico a Piazza Vittorio” di Gianfranco Cabiddu e Mario Tronco, direttore artistico dell’Orchestra di piazza Vittorio che suggellerà la quattro giorni cagliaritana con un concerto di Arie d’Opera tratte dal trittico che rivisita la tradizione del teatro lirico: Carmen, Don Giovanni e Il Flauto Magico.

Ma Creuza de Mà porta avanti anche la sua missione formativa, avviata in occasione della sua decima edizione con il Corso intensivo di scrittura di musica per cinema dedicato a Sergio Miceli, guidato da Franco Piersanti e che vede come presidente onorario Ennio Morricone. Ora, in collaborazione con il CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema, il festival vara la prima edizione del Cine campus di Musica per cinema: un “incontro” in residenza tra i musicisti del CSC Lab Musica per cinema e le cattedre di Regia, Montaggio e Suono del Centro Sperimentale. I ventiquattro allievi del secondo anno, accompagnati dai docenti di riferimento, lavoreranno alla musica e al suono di sei cortometraggi che costituiscono l’esercitazione filmica sul genere “Giallo”. Parallelamente parteciperanno, insieme agli studenti del corso intitolato a Sergio Miceli, agli incontri in masterclass con i registi e i musicisti ospiti del festival. «Un’esperienza didattica intensiva – sottolinea Gianfranco Cabiddu – che mette in relazione il lavoro di regia, montaggio e sonorizzazione, con una particolare attenzione ai suoni d’ambiente, missaggio, ecc. nella splendida isola sarda in un settembre sempre generoso di bello, un prolungamento d’estate, prima di ritornare al CSC a Roma dove prenderà vita l’ultima fase del corso con il Mixaggio del suono e la color:»

 

 

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Appuntamento “extra moenia” questa sera, per Nuoro Jazz. La rassegna di concerti che affianca il trentesimo Seminario jazz si sposta per una sera dal capoluogo barbaricino a Posada, sulla costa orientale, tappa ormai abituale nel circuito della manifestazione organizzata dall’Ente Musicale di Nuoro.

Alle 21.00, in piazzetta Zirottu, è di scena il We Kids Quartet, formazione guidata da Stefano Bagnoli, tra i batteristi di primo piano della scena jazzistica nazionale (nonché docente del Seminari jazz di Nuoro): accanto ai suoi piatti e tamburi, Francesco Patti al sax tenore, Giuseppe Vitale al pianoforte e Stefano Zambon al contrabbasso.

In attività da quand’era appena quindicenne, nel 1978, Stefano Bagnoli può vantare un curriculum artistico di rilievo sia in termini discografici che per le collaborazioni con artisti del calibro di Clark Terry, Harry Sweet Edison, Buddy De Franco, Johnny Griffin, Tom Harrell, Miroslav Vitous, Joe Lovano, Bob Mintzer, Randy Brecker, Uri Caine, Gil Goldstein. Membro stabile dei gruppi di Paolo Fresu, Paolo Jannacci, Dado Moroni, Franco Cerri, Franco Ambrosetti, oltre a suonare nel progetto “Malia” di Massimo Ranieri con Enrico Rava e Rita Marcotulli, nel 2011 ha formato il suo primo trio con due giovanissimi talenti siciliani, Francesco Patti e Giuseppe Cucchiara: tre album e una fitta attività concertistica hanno spianato la strada ai due, che di recente si sono avventurati con successo oltreoceano sperimentando le proprie idee.

Portando avanti la sua vocazione di talent scout, e con l’intento di mantenere in vita il nome “We Kids” (nome volutamente ironico per un progetto all’insegna del dialogo tra musicisti veterani e nuove leve) come marchio portafortuna per nuove generazioni di musicisti, Stefano Bagnoli ha rinnovato nel 2016 l’organico chiamando a sé altri due giovanissimi fuoriclasse: Giuseppe Vitale e Stefano Zambon. Per questa occasione di Nuoro Jazz, il batterista riunisce in un quartetto i “kids” delle due formazioni e presenta un omaggio all’essenza innovativa e multiforme del jazz, che contamina il passato con il linguaggio moderno delle nuove generazioni: una proposta stilistica ancorata alla tradizione ma con la voglia di rinnovarsi senza barriere, semplicemente suonando, ognuno con il proprio stile, l’intramontabile repertorio storico di Louis Armstrong, Fats Waller, Benny Goodman e Duke Ellington oltre ad alcuni brani originali composti dallo stesso Bagnoli e i suoi ragazzi.

Lunedì sera (27 agosto) la rassegna ritorna a Nuoro per uno dei suoi concerti più attesi: protagonista Peter Bernstein che, ultimata la sua masterclass di tre giorni nell’ambito del Seminario Jazz, sarà sul palco nei cortili del Museo del Costume a partire dalle 21.00. Una bella occasione per apprezzare dal vivo il chitarrista newyorkese, classe 1967, che nel suo bagaglio di esperienze conta la partecipazione a un centinaio di dischi, compresi una quindicina da leader, collaborazioni con jazzisti come Lou Donaldson, Jimmy Cobb, Larry Goldings, Joshua Redman, Diana Krall, Dr. Lonnie Smith ed apparizioni nei gruppi di Nicholas Payton, Sonny Rollins, Lee Konitz e Tom Harrell, tra gli altri.

Altro appuntamento in agenda per lunedì, alle 19 al Caffè Tettamanzi, la presentazione di “Sardegna, Jazz e dintorni”, recente pubblicazione di Simone Cavagnino e Claudio Loi, edita lo scorso giugno da Aipsa. Suddiviso in cinque sezioni tematiche, il libro comprende oltre settanta testimonianze originali di artisti e addetti ai lavori e una nutrita galleria discografica con centinaia di schede distribuite sotto forma di playlist per ogni sezione. Tante le voci autorevoli all’interno dell’opera, tra cui quelle di Paolo Fresu, Antonello Salis, Pinuccio Sciola, Gavino Murgia, Enzo Favata, Paolo Angeli, Elena Ledda, Rossella Faa e Sebastiano Dessanay.

 

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Tutte all’insegna di Napoli le serate di oggi e domani a Cagliari per Creuza de Mà: il festival diretto dal regista Gianfranco Cabiddu dedica infatti un ampio spazio della sua undicesima edizione alla città partenopea e al suo rapporto privilegiato con la musica per il cinema, esplorando colori, suoni e sfumature di una produzione autonoma e riconoscibile nella sua vena espressiva.

Preceduta in mattinata, dalle 10.00 alle 13.00 nell’Aula Porrino del Conservatorio – dalla seconda masterclass di Filippo Porcari sulla tecnica del suono applicata al cinema e da quella del fonico di missaggio Gaetano Musso, la finestra su Napoli si apre domani pomeriggio (venerdì 3) alle 16.00 al Cinema Odissea (in viale Trieste, 84) con la proiezione di “MaLaMènti”: un cortometraggio sperimentale di Francesco Di Leva, con le musiche di Francesco Forni, che affronta con ironia, e ispirandosi al mondo dei fumetti, il tema della criminalità.

Spazio poi, alle 16.30, al docu-film di Giorgio Verdelli “Pino Daniele – Il tempo resterà”: canzoni e parole del cantautore scomparso nel gennaio del 2015 fanno da filo conduttore a un percorso emozionale tra i luoghi della sua Napoli, per raccontare la sua idea di musica in movimento perenne, come la società di quegli anni che Pino Daniele ha interpretato con una cifra innovativa e inimitabile. Molto del materiale utilizzato è inedito ed è stato selezionato attraverso una lunga ricerca che ha permesso che la voce narrante del film fosse quella dello stesso Pino Daniele, supportato dal contributo di Claudio Amendola, e con un racconto che si sviluppa anche attraverso le voci dei tanti musicisti della scena nazionale e internazionale con cui ha lavorato o che l’hanno conosciuto: Tony Esposito, Tullio De Piscopo, James Senese, Stefano Bollani, Ezio Bosso, Lorenzo Jovanotti, Eric Clapton, Francesco De Gregori, Giorgia, Fiorella Mannoia, Al Di Meola, Pat Metheny, Eros Ramazzotti, Massimo Ranieri, Ron, Vasco Rossi, Giuliano Sangiorgi, tra gli altri. Al termine della proiezione, Giorgio Verdelli (autore di oltre 200 programmi musicali per la televisione) converserà sul documentario con il compositore e musicologo Riccardo Giagni, conduttore abituale degli incontri con gli ospiti del festival Creuza de Mà. 

Altre immagini e suggestioni alle 18.00 con “Gatta Cenerentola”, una fiaba animata che, partendo dal racconto seicentesco di Giambattista Basile e dall’opera di Roberto De Simone del 1976, racconta le due anime di Napoli, tra passato e presente, speranza e rassegnazione. Diretto da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, il film ha ricevuto una pioggia di premi alla settantaquattresima mostra del cinema di Venezia dello scorso settembre (Sezione Orizzonti). “Gatta Cenerentola” è il frutto di due anni e mezzo di lavoro di un gruppo di artisti, animatori, disegnatori, musicisti e produttori che si erano conosciuti durante il lavoro de “L’Arte della Felicità“, il film in animazione vincitore degli European Film Awards nel 2014, e che hanno deciso di continuare a lavorare insieme, dando vita a uno studio nel cuore di Napoli.

A seguire, sarà ancora Riccardo Giagni a moderare l’incontro con Alessandro Rak, Marino Guarnieri e Dario Sansone, e, alle 21.00, quello con i compositori Pivio e Aldo De Scalzi, autori della colonna sonora dell’ultimo film in programma questa sera, “Ammore e malavita”

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Sabato 2 e domenica 3 luglio 2016, Carloforte sarà protagonista dell’ultima tappa della seconda edizione della Primavera Sulcitana.
Il programma prevede tutto quello che serve per vivere un fine settimana da sogno, con la straordinaria combinazione tra la Primavera Sulcitana e il “Carloforte Summer Festival” che si apre proprio sabato sera con lo show “Sogno o sono desto… in viaggio” del rande Massimo Ranieri.

L’Amministrazione comunale di Carloforte, in accordo con il maestro Massimo Ranieri, ha deciso di posticipare l’inizio dello spettacolo, inizialmente previsto alle 21.30, alla fine della partita Italia-Germania, quarto di finale dei Campionato europei di calcio.

I possessori del biglietto per lo show del maestro Massimo Ranieri che vorranno seguire la partita al Palapaise, potranno farlo grazie ad un maxi schermo gratuito.

l programma completo della Primavera Sulcitana a Carloforte.

Sabato 2 luglio 2016

– Apertura villaggio artigiani per le vie del centro storico e del lungomare.

– Giochi della tradizione per bambini e ragazzi, gara dei sacchi , tiro alla fune, albero della cuccagna.

– Cena sul lungomare sotto le stelle con o deliziosi piatti della cucina carlofortina (Cascà, focaccia fritta, pasta al forno, frittura di calamari, vino, birra acqua e gelato ) a soli 10 euro.

– Spettacolo di Massimo Ranieri in “Sogno o sono desto… in viaggio”  (biglietti disponibili su Box Office Sardegna o Tabarka Viaggi).

Domenica 3 luglio 2016

– Apertura villaggio degli artigiani

– Parata dei gruppi folk e majorette caroline con accompagnamento della banda musicale “Città di Carloforte” 

– Pranzo sul lungomare con i piatti della tradizione (2 primi, 1 secondo, focaccia, bevande, gelato) euro 10,00

– Dalle 17.00 Festa della Zumba in Piazza.

– Ore 21.00 Blue Jazz Trio.

VISITE GUIDATE ED ESCURSIONI DURANTE LA 2 GIORNI:

– Trekking e Snorkeling a Cala Vinagra
Contatti: 3290267433

– Trekking “PAI CARRUEGGI DU PAIZE”
– Trekking “Esplorando SANPE”
– Trekking “PERCORRENDO LA VIA DEL SALE”

Contatti: 338 8068181 (anche whatsapp)

… e non perdere le stupende spiagge e le acque cristalline dell’Isola.

Primavera Sulcitana a Carloforte-jpgImmagine Carloforte spiaggiaFenicottero rosa a Carloforte 3 copiaCarloforte 121 copiaSpiaggia di Guidi 1

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Alcuni tra i più importanti festival della Sardegna, assieme ai Comuni di Riola Sardo e di Cabras, hanno scelto per la prima volta di unirsi e realizzare un progetto turistico-culturale integrato: firmare una grande stagione musicale estiva nelle splendide location dell’Anfiteatro di Tharros e del “Parco dei Suoni e delle Arti del Mediterraneo” di Riola Sardo, provincia di Oristano.

L’iniziativa, promossa dalla “Rete dei Festival” (European Jazz Expo, Dromos Festival, Sardegna Concerti, Rocce Rosse & Blues, Abbabula)), si avvale del sostegno della Fondazione di Sardegna e del contributo della Regione Sardegna.

Un primo, significativo passo, che segna la fondamentale sinergia tra le associazioni e le istituzioni isolane per la realizzazione di un cartellone in grado di competere coi più importanti festival internazionali estivi d’Europa. Una ricca e articolata manifestazione, distribuita nei mesi di luglio e agosto, capace di suscitare grande attrazione nei confronti di pubblici diversi per gusti musicali e attitudini al viaggio.

L’area archeologica fenicio-punica di Tharros (che ospiterà tra le antiche rovine un anfiteatro di oltre mille posti a sedere) e il “Parco dei Suoni e delle Arti del Mediterraneo” di Riola Sardo (splendida struttura con una capienza fino a 5.000 spettatori, nata dal recupero di antiche cave di pietra arenaria, la cui acustica sembra essere stata progettata proprio per l’ambientazione di una sala da concerto), sono per il 2016 le principali location del festival.

Un progetto con cadenza annuale, che si propone di superare i limiti di un festival di tipo tradizionale, promuovendo sinergie e attività tali da diventare elemento trainante dello sviluppo del territorio, particolarmente sotto il profilo turistico e culturale. Promuovere infatti il territorio, le sue attrattive culturali, archeologiche e paesaggistiche, è un imperativo categorico per una manifestazione che ambisce a rappresentare la punta di diamante dell’offerta culturale e turistica integrata. Ecco perché il progetto “Musica nella Terra dei Giganti” opera in stretta sinergia con le straordinarie bellezze che la Sardegna e il Sinis in particolare possono offrire.

Dalla perla di “Is Aruttas”, una delle più belle spiagge al mondo, al Museo Archeologico di Cabras, con i suoi straordinari Giganti di Mont’e Prama, fino ai fondali dell’isola di Mal di Ventre: musica, natura e archeologia costituiscono l’elemento centrale dell’interazione tra spettacolo dal vivo e filiera turistico-culturale, in un rapporto stretto con il territorio integrato dalla ricca offerta delle eccellenze artigianali ed enogastronomiche.

Il cartellone di “Musica nella terra dei Giganti” prende il via il 9 luglio al Parco dei Suoni di Riola Sardo con “Malìa” la nuova produzione jazz di Massimo Ranieri in collaborazione con Mauro Pagani e comprende artisti di indiscussa fama: da Ezio Bosso, pianista che dopo due giorni di incredibile sold out a Cagliari torna a suonare nell’incanto di Tharros; Lisa Simone, voce strepitosa ereditata della indimenticata madre Nina; Max Gazzè poliedrico musicista capace di far scatenare platee di giovani amanti dei grandi spettacoli; il sax da brividi di un maestro come Jan Garbarek, famoso in tutto il mondo per le preziose collaborazioni e gli innumerevoli album pubblicati; la voce struggente della norvegese Kristin Asbjornsen; il gran ritorno di Cristiano De Andrè con la più acclamata delle sue produzioni; la straordinaria signora del blues Ruthie Foster; l’affascinante viaggio musicale di Simona Molinari, tra jazz, swing ed elettronica; la poesia pop-rock dei Negramaro protagonisti di un tour che sta registrando il tutto esaurito nelle più importanti capitali d’Europa.

Negramaro LISA_SIMONE_myworld1©AlexLacombe-1 Jan Garbarek (m) Massimo Ranieri (m)Parco dei SuoniTharros