23 April, 2024
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Primo passo falso casalingo del Cagliari, contro il Sassuolo, nella quinta giornata del campionato di serie A. A decidere il match è stato un calcio di rigore trasformato dall’ex Alessandro Matri, dopo che lo stesso centravanti del Sassuolo si era fatto neutralizzare un precedente tiro dal dischetto dal portiere rossoblu Alessio Cragno.

La sconfitta punisce troppo severamente il Cagliari che non ha brillato ma avrebbe meritato il pari, per il gioco espresso e le occasioni da goal costruire e non sfruttate. La squadra di Massimo Rastelli ha pagato anche l’uscita forzata di Leonardo Pavoletti all’inizio della ripresa per un infortunio e i problemi fisici accusati da Luca Ceppitelli nel finale.
Massimo Rastelli inizialmente ha confermato la squadra che ha vinto Ferrara, con l’unica eccezione di Diego Farias al posto di Marco Sau. Il Sassuolo ha iniziato meglio, impegnando subito Alessio Cragno con gli ex Simone Missiroli e Alessandro Matri. Il Cagliari ha replicato con Pol Lirola, Diego Farias e Leonardo Pavoletti, senza riuscire ad impensierire il portiere del Sassuolo.

Alla mezz’ora il primo calcio di rigore per il Sassuolo, concesso per un fallo commesso da Leonardo Pavoletti su Alessandro Matri. Lo stesso centravanti si è incaricato della battuta, trovando una splendida risposta di Alessio Cragno, bravo ad opporsi d’istinto. Il Cagliari si è scosso, cercando più volte la via della rete del vantaggio, ma per la difesa del Sassuolo non sono maturati grandi pericoli.

L’avvio della ripresa ha visto mettersi in evidenza subito Leonardo Pavoletti con un colpo di testa neutralizzato da Andrea Consigli e dopo pochi minuti lo stesso Pavoletti ha dovuto lasciare il campo per un fastidio muscolare.
Al 15′ il calcio di rigore che ha deciso la partita. Stefano Sensi entra in contatto in area con Fabio Pisacane, va giù e l’arbitro fischia il secondo calcio di rigore per il Sassuolo. Questa volta Alessandro non sbaglia e con un tiro angolatissimo batte Alessio Cragno e porta in vantaggio il Sassuolo.

La reazione del Cagliari è stata decisa ma le occasioni per riportarsi in parità sono state poche e nel finale, in contropiede il Sassuolo ha sfiorato anche il raddoppio con Antonino Ragusa. evitato da una prodezza di Alessio Cragno.

Il Sassuolo espugna la Sardegna Arena, conquistando la prima vittoria stagionale. Il Cagliari ferma la sua corsa dopo due vittorie consecutive ed ora ha subito l’occasione di riscattarsi, visto che il calendario gli propone la seconda partita casalinga consecutiva, contro il Chievo, una diretta concorrente nella lotta per la salvezza.

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Dopo l’impresa di Ferrara, il Cagliari ritorna alla Sardegna Arena per affrontare il Sassuolo (inizio ore 20.45, dirige Claudio Gavillucci di Latina, assistenti di linea Claudio La Rocca di Ercolano e Alessandro Costanzo di Orvieto, quarto ufficiale Francesco Paolo Saia di Palermo, addetti al VAR Marco Guida di Torre Annunziata e Antonio Giua di Olbia), a quattro giorni dalla seconda partita interna consecutiva, in programma domenica pomeriggio contro il Chievo. L’obiettivo odierno è la terza vittoria consecutiva, per confermare l’ottimo periodo di forma e di umore, e capitalizzare così al meglio il calendario favorevole.

Il Sassuolo dell’ex Cristian Bucchi si presenta alla Sardegna Arena con un solo punto, una classifica sicuramente bugiarda per quella che è la qualità dell’organico, che oggi sarà privo di quello che forse è il suo uomo migliore, Berardi, indubbiamente l’uomo di maggior classe.

Massimo Rastelli invita tutti alla prudenza. «Il Sassuolo non attraversa un momento brillante per quel che riguarda i risultati ma è una squadra che ha mantenuto più o meno la stessa ossatura di quando ha conquistato la qualificazione all’Europa League – ammonisce il tecnico rossoblu -. A Bergamo non meritava di perdere e ha messo in difficoltà la Juventus. Ha qualità in mezzo e in attacco, i difensori sono forti ed esperti. Mi aspetto un Sassuolo agguerrito: attenderà un nostro errore, una rincorsa non effettuata, un attimo di pausa per colpire».
«Dovremo far girare palla velocemente per eludere il loro pressing e trovare le combinazioni giuste per far male – aggiunge Massimo Rastelli -. Veniamo da due vittorie consecutive, non dobbiamo esaltarci, ma affrontare ogni gara con lo spirito giusto. Ci aspettano due partite in casa, sono altrettante occasioni che dobbiamo cogliere per mettere fieno in cascina. Confido inoltre nell’apporto del pubblico: nella Sardegna Arena giochiamo in tredici.»

 

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Il Cagliari c’è. La squadra di Massimo Rastelli ha espugnato il campo della Spal dell’ex Marco Borriello con un netto 2 a 0 (reti di Nicolò Barella e Joao Pedro) ed ha risalito la classifica fino all’8° posto, alla pari con Fiorentina e Roma (la squadra di Eusebio Di Francesco deve recuperare la partita di Genova con la Sampdoria).

I buoni segnali emersi nelle prime due sfortunate trasferta, sui campi di Juventus e Milan, sono stati confermati nelle due partite successive, contro avversari di pari livello e ambizioni, e le vittorie maturate sono il risultato del buon lavoro fatto dal gruppo guidato da Massimo Rastelli.

Oggi il tecnico rossoblu aveva chiesto ai suoi ragazzi di portare lo spirito espresso in casa anche in trasferta ed è stato accontentato con una prova autoritaria, di carattere. Il Cagliari ha ridimensionato la Spal con una condotta di gara praticamente perfetta.

Il primo goal del Cagliari è arrivato al 17’: conclusione di Sau, respinta di Gomis e conclusione vincente di Nicolò Barella. La Spal non è riuscita a reagire ed il Cagliari ha controllato la partita con autorità.

La “musica” dell’incontro non è cambiata nel secondo tempo ed il portiere ferrarese Gomis s’è dovuto superare per negare a Leonardo Pavoletti il primo goal con la maglia rossoblu ed il raddoppio.

Massimo Rastelli ha inserito Diego Farias al posto di Marco Sau. Il brasiliano è entrato bene in partita, ma ha trovato sulla sua strada ancora il portiere Gomis. Altre occasioni per Pavoletti che ha sfiorato il palo e per Farias, preludio del goal del raddopppio che, ormai nell’aria, è arrivato puntuale: Joao Pedro dalla sinistra si è accentrato, ha saltato un difensore ed ha una parabola straordinaria per potenza e precisione, imparabile per Gomis. Un autentico capolavoro.

Il Cagliari ha sfiorato la terza segnatura in più occasioni, sempre con Farias. Nel finale s’è messo in vetrina anche il portiere rossoblu Alessio Cragno, bravissimo sia su una punizione di Marco Borriello deviata in barriera da Nicolò Barella, sia su un gran tiro di Viviani, deviata da un difensore. E’ finita 2-0 per il Cagliari, vittorioso a Ferrara per la prima volta nella sua storia. Ora la squadra rossoblu attende la visita del Sassuolo, nel turno infrasettimanale di mercoledì.

«Era una di quelle quattro-cinque partite chiave che capitano nell’arco di una stagione, la prima di un trittico di tre gare in una settimana – ha commentato a fine partita il tecnico rossoblu Massimo Rastelli -. Punti doppi che abbiamo portato a casa con una prova di carattere, soffrendo solo negli ultimi minuti del primo tempo e nei primi della ripresa. Abbiamo tenuto bene la gestione del pallone e nel finale abbiamo legittimato. Se proprio devo muovere un rimprovero ai ragazzi è proprio quello di non avere chiuso definitivamente la partita: poteva bastare poco per riaprirla e soffrire nel finale. Fortunatamente è stato bravissimo Cragno.»

 

Mercoledì arriva il Sassuolo. «Qualcosina cambierò senza stravolgere troppo. Ho in testa cosa fare, ma faremo la conta – ha concluso Massimo Rastelli -, valuteremo e prenderò atto della condizione di tutti per effettuare eventuali modifiche».

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Dopo la vittoria sul Crotone, nuova trasferta per il Cagliari, a Ferrara, prima di un trittico che porterà i rossoblù a giocare tre partite in sette giorni. Spal, Sassuolo e Chievo, una dopo l’altra. Tre gare impegnative, come tutte in Serie A, ma contro avversari teoricamente più alla portata rispetto a Milan e Juventus; e due partite nel giro di quattro giorni da giocare nel covo della Sardegna Arena. Insomma, è una settimana cruciale che può indirizzare il campionato dei rossoblù: bisogna approfittarne per mettere fieno in cascina.

La Spal, neo promossa, reduce dalla prima sconfitta subita sul campo dell’Inter, ha conquistato finora 4 punti nelle prime due partite. Un motivo di interesse in più è suscitato alla vigilia dalla presenza nelle sue fila dell’ex Marco Borriello.

Il Cagliari si presenta all’appuntamento forte delle sue sicurezze, aumentate dopo la vittoria magari non brillantissima ma mai in discussione ottenuta contro il Crotone. A Torino e Milano i rossoblù hanno giocato bene ma non sono stati premiati dai risultati. Oggi si chiede di replicare la prestazione portando qualcosa a casa. Massimo Rastelli fa affidamento sul momento di grazia di Marco Sau, decisivo contro il Crotone, e sulla voglia di gol di Leonardo Pavoletti. Scalpita la coppia brasiliana, Farias-Joao Pedro. Per la retroguardia sarà un nuovo esame.

Se Andreolli non dovesse smaltire in tempo i suoi guai fisici niente paura: c’è pronto Luca Ceppitelli. Un risultato positivo al “Paolo Mazza” (dove il Cagliari non ha una grande tradizione) e poi occhio e testa ai due impegni casalinghi: una piccola fetta di salvezza passa da questi sette giorni.

 

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Buona la prima. Il Cagliari ha bagnato con la prima vittoria e quindi i primi 3 punti stagionali il debutto nel nuovo stadio, la Sardegna Arena, superando il Crotone con un goal di Marco Sau. Non è stata una grande partita ma il Cagliari l’ha fatta sua con sufficiente autorità, sbloccando il risultato poco dopo la mezz’ora e controllando il vantaggio acquisito riuscendo ad andare vicino al raddoppio pi di quanto non sia riuscita ad andare vicina al pareggio la squadra calabra che non ha saputo mai creare problemi ad Alessio Cragno.

Il goal partita, dopo alcuni tentativi rossoblu non andati a buon fine, è arrivato al 33′. Joao Pedro sulla trequarti ha inventato un assist perfetto per Marco Sau, che si è presentato solo davanti al portiere ospite e lo ha superato con freddezza, con un tiro preciso sul palo più lontano. Il primo goal alla Sardegna Arena porta quindi la firma di un calciatore sardo.

Dopo soli tre minuti Joao Pedro ha realizzato il secondo goal, annullato per posizione di fuorigioco.

Nel secondo tempo i due tecnici hanno operato diverse sostituzioni ma non sono arrivate grandi emozioni, con un solo brivido per Cragno su una punizione di Barberis, spentasi sul fondo a fil di palo.

Al triplice fischio finale, il Cagliari ha festeggiato con i suoi tifosi la prima vittoria e i primi 3 punti in classifica che rimettono a posto la classifica, dopo le due sconfitte iniziali subite con Juventus e Milan.

Domenica prossima seconda trasferta stagionale, a Ferrara, contro la Spal dell’ex Marco Borriello, reduce dalla prima sconfitta rimediata a Milano con l’Inter. Sarà un secondo testa a testa consecutivo con una diretta concorrente per la salvezza.

 

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Cagliari, 10 settembre 2017, ore 15.00: è una data storica per il Cagliari e la Sardegna sportiva, il battesimo della “Sardegna Arena”, il nuovo stadio rossoblu costruito a tempo di record, in poco più di tre mesi e mezzo (sono trascorsi 127 giorni dall’apertura del cantiere, avvenuta il 4 maggio), con un investimento di 8 milioni di euro. La squadra di Massimo Rastelli ospita il Crotone davanti al pubblico delle grandissime occasioni che ha esaurito tutti i biglietti a disposizione, 16.223 posti. Lo stadio, come è noto, rappresenta una soluzione provvisoria (nei progetti dovrebbe durare tre anni ma potrebbe essere più lunga), resasi indispensabile per consentire la demolizione del vecchio stadio Sant’Elia e la costruzione del nuovo modernissimo stadio definitivo che avrà una capienza di 22.000 posti.

Il tecnico rossoblu, Massimo Rastelli, alla vigilia non ha nascosto entusiasmo ed emozione per l’appuntamento tanto atteso che sia lui sia i giocatori vogliono “bagnare” con la prima vittoria in campionato. «Per noi è una partita che vale doppio: dopo due giornate dove abbiamo giocato bene, specie a Milano, ma non abbiamo raccolto nulla: è il momento di fare punti. Siamo arrabbiati, domani abbiamo un solo risultato: la vittoria. Si parla spesso di dodicesimo uomo, ma in questo caso mi piace pensare che gli uomini in campo siano tredici. Avremo lo stadio pieno dalla nostra parte, l’amore di un popolo che ci spingerà. Non è un caso che in casa abbiamo sempre fatto bene: vogliamo iniziare nel modo migliore tra le mura amiche anche questa stagione.»

Il Crotone non sarà avversario semplice. «Affrontiamo una squadra che nel girone di ritorno della passata stagione è cresciuta, ha una sua identità, è attenta tatticamente e fa giocare male gli avversari. Riparte in velocità, cerca di verticalizzare con i suoi attaccanti. Col suo impianto di gioco ha messo in difficoltà tante squadre. Dovremo mettere in pratica tutto quanto provato in questi quindici giorni. Ci siamo allenati bene, ho avuto a disposizione tutti gli effettivi a parte i nazionali, anche se Barella e Romagna sono tornati già ad inizio settimana. Sono convinto – ha concluso Massimo Rastelli – che i ragazzi sfodereranno una grande prestazione».

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Il nuovo centravanti del Cagliari Leonardo Pavoletti è sbarcato poco fa all’aeroporto di Elmas, in un clima di grande entusiasmo. Il colpo messo a segno dalla società rossoblu per rimpiazzare il partente Marco Borriello, dopo quello che ha portato a Cagliari il difensore olandese Gregory van der Wiel, accresce notevolmente il potenziale dell’organico a disposizione di Massimo Rastelli ma potrebbe anche non essere l’ultima operazione in ingresso, a due giorni dalla chiusura del mercato.

Leonardo Pavoletti arriva a titolo definitivo dal Napoli per 10 milioni di euro + bonus. Ha firmato un contratto quinquennale e guadagnerà 1 milione euro all’anno + bonus. Con Leonardo Pavoletti, il calciatore più caro mai acquistato nella sua storia, il Cagliari ha coperto brillantemente il vuoto lasciato dall’improvvisa partenza di Marco Borriello, passato alla Spal, la neopromossa squadra di Ferrara, con la quale è già andato in goal nella vittoriosa partita con l’Udinese. Con il bomber toscano (è nato a Livorno il 26 novembre 1988, 188 cm per 78 kg), dopo l’arrivo del difensore olandese Gregory van der Wiel, la società guidata dal presidente Tommaso Giulini ha completato l’organico che si presenta ora molto competitivo per il raggiungimento di una salvezza tranquilla e magari anche di posizioni di classifica più ambiziose, nonostante le due onorevolissime sconfitte subite all’esordio in campionato contro Juventus e Milan.

Dopo aver maturato esperienza nei campionati minori (dalla serie D alla Prima divisione), Leonardo Pavoletti nel 2012 è approvato in serie B al Sassuolo, contribuendo alla promozione in serie A della squadra emiliana, con 11 reti in 33 partite. L’anno successivo è passato al Varese, realizzando 20 reti in 36 partite, per tornare poi al Sassuolo, nelle cui fila, in serie A, ha vissuto una stagione poco fortunata, giocando solo 9 partite e realizzando il primo goal in serie A.

Il 30 gennaio 2015 è passato al Genoa, dove ha spiccato il volo che lo ha portato fino alla convocazione in Nazionale, con Antonio Conte. Ha giocato 10 partite, realizzato 6 reti e ha dato un apporto determinante alla squadra rossoblu, giunta a fine stagione, al sesto posto in classifica. Riscattato a titolo definitivo dal Genoa, è andato a segno 14 volte in 25 partite. Iniziata alla grande la scorsa stagione, nonostante alcuni infortuni, con 9 reti in 20 partite, il 3 gennaio di quest’anno è stato acquistato dal Napoli a titolo definitivo per 18 milioni di euro. Con la squadra di Maurizio Sarri ha trovato poco spazio ed ora tenta il grande rilancio in maglia rossoblu.

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Leonardo Pavoletti è il nuovo centravanti del Cagliari. Arriva a titolo definitivo dal Napoli per 10 milioni di euro + bonus. Ha firmato un contratto quinquennale e guadagnerà 1 milione euro all’anno + bonus. Con Leonardo Pavoletti, il calciatore più caro mai acquistato nella sua storia, il Cagliari ha coperto brillantemente il vuoto lasciato dall’improvvisa partenza di Marco Borriello, passato alla Spal, la neopromossa squadra di Ferrara, con la quale è già andato in goal nella vittoriosa partita con l’Udinese. Con il bomber toscano (è nato a Livorno il 26 novembre 1988, 188 cm per 78 kg), dopo l’arrivo del difensore olandese Gregory van der Wiel, la società guidata dal presidente Tommaso Giulini ha completato l’organico che si presenta ora molto competitivo per il raggiungimento di una salvezza tranquilla e magari anche di posizioni di classifica più ambiziose, nonostante le due onorevolissime sconfitte subite all’esordio in campionato contro Juventus e Milan.

Dopo aver maturato esperienza nei campionati minori (dalla serie D alla Prima divisione), Leonardo Pavoletti nel 2012 è approvato in serie B al Sassuolo, contribuendo alla promozione in serie A della squadra emiliana, con 11 reti in 33 partite. L’anno successivo è passato al Varese, realizzando 20 reti in 36 partite, per tornare poi al Sassuolo, nelle cui fila, in serie A, ha vissuto una stagione poco fortunata, giocando solo 9 partite e realizzando il primo goal in serie A.

Il 30 gennaio 2015 è passato al Genoa, dove ha spiccato il volo che lo ha portato fino alla convocazione in Nazionale, con Antonio Conte. Ha giocato 10 partite, realizzato 6 reti e ha dato un apporto determinante alla squadra rossoblu, giunta a fine stagione, al sesto posto in classifica. Riscattato a titolo definitivo dal Genoa, è andato a segno 14 volte in 25 partite. Iniziata alla grande la scorsa stagione, nonostante alcuni infortuni, con 9 reti in 20 partite, il 3 gennaio di quest’anno è stato acquistato dal Napoli a titolo definitivo per 18 milioni di euro. Con la squadra di Maurizio Sarri ha trovato poco spazio ed ora tenta il grande rilancio in maglia rossoblu.

Leonardo Pavoletti è atteso all’aeroporto di Elmas alle 23.00. Da domani si aggregherà alla squadra che giovedì, alle 17.30, disputerà una partita amichevole contro il Tortolì, squadra neopromossa in serie D, allo stadio Tharros di Oristano.

Tommaso Giulini

 

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Il Cagliari torna sconfitto anche dal Giuseppe Meazza di Milano ma come è più di quanto è accaduto la scorsa settimana all’Allianz Stadium di Torino, con la consapevolezza di aver giocato una bella partita, al cospetto di un avversario che per larghi tratti ha subito l’iniziativa rossoblu. E le recriminazioni aumentano, pensando ad alcuni episodi più che dubbi verificatisi nell’area di rigore rossonera, sui quali il direttore di gara, Luca Pairetto, non ha ritenuto, incomprensibilmente, di fare ricorso alla VAR.

Dopo aver subito il goal del Milan, autore ancora una volta il giovane Patrick Cutrone, già al 10′, il Cagliari ha iniziato a macinare gioco e al 22′ Marco Sau ha fatto tremare il Milan, cogliendo un palo pieno con Gianluigi Donnarumma battuto. Il resto del primo tempo è stato quasi interamente di marca rossoblu, senza fortuna nelle conclusioni. Ma al 36′ il Cagliari ha protestato per una trattenuta di Leonardo Bonucci su Joao Pedro, lanciato a rete, sulla quale ha ritenuto di non dover chiedere l’intervento della VAR.

Al ritorno in campo dopo il riposo, il Cagliari ha continuato a macinare gioco e al 12′ ha riagguantato il pari, con una precisa conclusione di Joao Pedro, sugli sviluppi di un’azione innescata da un errato disimpegno di Franck Kessié.

A quel punto Vincenzo Montella ha tentato la carta Lucas Biglia, al rientro da un infortunio, inserito al posto di un evanescente Hakan Çalhanoğlu e di lì a poco il Milan s’è riportato in vantaggio, al 24′. Suso ha messo in crisi la difesa rossoblu con un’azione personale, Nicolò Barella lo ha fermato fallosamente al limite dell’area e l’esterno spagnolo (convocato in Nazionale per la decisa sfida per le qualificazioni mondiali di sabato prossimo contro l’Italia) ha scavalcato la barriera con una parabola micidiale che non ha lasciato scampo ad Alessio Cragno.

Cinque minuti dopo Joao Pedro è stato costretto a lasciare il campo dopo uno scontro con Leonardo Bonucci, sostituito da Duje Čop. Montella ha fatto esordire anche Nikola Kalinić, mandato in campo al posto di Patrick Cutrone, osannato dai suoi tifosi, e Massimo Rastelli ha inserito Paolo Faragò per Simone Padoin.
Il Cagliari non s’è arreso fino alla fine, l’arbitro ha concesso ben 9′ di recupero ed il tecnico rossoblu ha concesso cinque minuti anche ad Andrea Cossu al posto di Diego Farias. Il Cagliari ci ha provato ancora, prima con Marco Sau, servito da Andrea Cossu, poi con Paolo Faragò, imbeccato ancora da Andrea Cossu, ma il risultato non è più cambiato.

Il Cagliari torna  a casa a mani vuote dopo le trasferte di Torino e Milano, ma – come già sottolineato – con la consapevolezza di essere sulla strada giusta e fiducioso, in attesa dell’inserimento di Gregory van der Wiel e del nuovo centravanti, che dovrebbe essere Leonardo Pavoletti.

Il campionato ora si ferma per lasciare spazio al doppio impegno della Nazionale di Giampiero Ventura (sabato 2 agosto al Santiago Bernabéu di Madrid con la Spagna, martedì 5 agosto al Mapei Stadium-Città del Tricolore di Reggio Emilia, con Israele). Alla ripresa del campionato, il Cagliari affronterà il Crotone, primo avversario pienamente alla sua portata, una delle rivali dirette per la salvezza, quasi certamente nel nuovo stadio provvisorio, realizzato a tempo di record sul piazzale del vecchio stadio Sant’Elia che verrà quindi demolito per lasciare spazio alla nuova “Sardegna Arena” rossoblu.

Joao Pedro.

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Il Cagliari torna in campo questa sera al Giuseppe Mezza di Milano (fischio di inizio ore 20.45, arbitro Luca Pairetto di Nichelino, assistenti di linea Fabiano Preti di Mantova e Stefano Liberti di Pisa, quarto uomo Marco Serra di Torino, assistenti al VAR Davide Massa di Imperia e Davide Ghersini di Genova), contro il nuovo Milan di Vincenzo Montella, per la seconda giornata del campionato di serie A 2017/2018. Dopo la sconfitta all’esordio con la Juventus, per la quale le proporzioni del punteggio sono andate al di là di quanto emerso sul campo che ha visto i rossoblu sciupare un calcio di rigore con Diego Farias sullo 0 a 1, Massimo Rastelli chiede ai suoi una pronta reazione e, alla vigilia del match, non si sente assolutamente vittima sacrificale contro una delle squadre più ambiziose della nuova stagione.

Contro il Milan Massimo Rastelli esordì in serie A da calciatore 20 anni fa, esattamente iIl 31 agosto 1997, con la maglia del Piacenza (la partita si concluse in parità, 1 a 1, allo stadio Garilli).

«Siamo ripartiti con entusiasmo da quel primo tempo dove abbiamo tenuto testa alla Juventus, creato le nostre occasioni e con un pizzico di buona sorte in più avremmo potuto anche andare al riposo in parità – ha detto alla vigilia il tecnico rossoblu –. C’è disponibilità da parte del gruppo, mi stanno mettendo in difficoltà ed è questo ciò che voglio. Vedo quella determinazione e quella voglia di migliorare che fa la differenza. Domani a Milano andiamo a giocarcela, consapevoli di affrontare una grande squadra.»
«I rossoneri sono propositivi e rispetto alla Juventus sono più rodati, hanno due settimane di lavoro in più e quattro partite ufficiali – ha aggiunto Massimo Rastelli -. Il tasso qualitativo è elevato. Ti costringono a difenderti e sono bravi a pressarti, a riconquistare il pallone e ripartire. Noi vogliamo essere bravi nelle due fasi, non rinunciatari ma restando compatti dietro e gestendo la palla sotto pressione in modo da creare situazioni pericolose. Abbiamo la nostra identità con qualche piccolo accorgimento in base all’avversario, ma solo così puoi fare buone prestazioni e di solito se fai buone prestazioni arriva il risultato.
Se Marco Sau è in grado di fare la prima punta? Lui può fare tutto! È un giocatore fondamentale per noi – ha concluso Massimo Rastelli -, quest’anno non è ancora partito titolare ma avrà il tempo nell’arco della stagione per rifarsi e dare il suo contributo alla squadra
Questa sera nella formazione anti-Milan non ci sarà l’ultimo acquisto, il difensore olandese Gregory van der Wiel, alle prese con una leggera distorsione rimediata negli ultimi giorni di allenamento con la squadra turca del Fenerbahçe, dalla quale in settimana lo ha prelevato il Cagliari.