19 April, 2024
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Il Vermentino della cantina Siddùra di Luogosanto entra nel novero dei migliori vini italiani, premiati dalla guida Vinibuoni D’Italia 2020 edita dal Touring Club italiano. Un doppio successo, visto che la corona, il massimo riconoscimento, è stata assegnata sia dagli esperti del settore che dal pubblico dei consumatori. Uno dei vigneti più importanti della Sardegna, nonché unica Docg, ha colto un successo che conferma il profilo internazionale acquisito grazie a metodi di coltivazione che puntano sempre di più sulla qualità.
«Questi riconoscimenti consolidano il successo del vermentino longevo, che va sul mercato dopo un anno di affinamento in bottiglia – sottolinea Massimo Ruggero, amministratore delegato di Siddùra -. Il vermentino Docg rappresenta al meglio la zona di provenienza, la sua identità e il suo carattere. In un momento dove si parla soprattutto di localizzazione dei vigneti, le vallate di Siddùra si confermano uno dei migliori territori dove vinificare il vermentino Docg. Vinibuoni d’Italia è una  competizione di altissimo livello, dove i migliori vini del territorio si incontrano davanti ad una giuria di esperti. I mercati esteri e quello italiano seguono con attenzione questi riconoscimenti, assegnati da una guida di grande prestigio.»

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Il Bèru, vermentino Docg superiore della Cantina Siddùra ha conquistato la medaglia di platino al Decanter World Wine Awards (DWWA), uno dei concorsi più prestigiosi al mondo. E’ l’unico vino sardo ad aver guadagnato la medaglia più importante. La prima volta, nella lunga storia della competizione britannica, che un vermentino di Gallura raggiunge la vetta della classifica andando a posizionarsi tra i migliori vini del pianeta, con un punteggio importante: 97 punti su 100.

Un riconoscimento rilevante per Siddùra che da anni conduce una battaglia contro la comune classificazione del vermentino come vino stagionale, dalla durata limitata. Bèru, annata 2016, barricato, è sicuramente un vermentino longevo. «Tradizione e innovazione non sono concetti astratti: qui produciamo un vero vermentino di Gallura DOCG, barricato, che si presta bene all’invecchiamento – spiega Massimo Ruggero, amministratore delegato di Siddùra -. Il risultato del Decanter premia la Sardegna, non solo questa cantina. Finalmente assistiamo all’esaltazione della qualità di questo vitigno che solo in Gallura, complici il terreno granitico e i venti di maestrale, assume profumi e sapori unici. La scelta di conferire al Bèru l’impronta del legno è un esperimento vincente – sottolinea Ruggero -. È un vermentino Docg da meditazione che, nel superare e sconfiggere i preconcetti legati alla stagionalità di questi vini, è stato riconosciuto come il migliore vermentino di sempre».

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I vini della cantina Siddùra di Luogosanto rappresenteranno la Sardegna all’appuntamento targato “Tre Bicchieri Gambero Rosso” in programma a Tokyo il prossimo ottobre. Dopo i successi internazionali nei concorsi enologici di maggiore spessore, l’azienda gallurese investe sul mercato dell’Est. In Giappone Siddùra sarà rappresentata dal management interno e da un autorevole importatore che opera sul territorio nipponico.

«I prossimi due anni saranno fondamentali per le esportazioni di vino sardo nel mondo – afferma Massimo Ruggero, amministratore delegato della cantina -. Nel 2019 in Giappone entrerà in vigore l’accordo di libero scambio con l’Unione Europea: un’opportunità che la nostra cantina ha intenzione di cogliere.»

La decisione di portare il vino autoctono della Sardegna oltre oceano deriva dagli apprezzamenti che i Vermentini di Gallura, i Cannonau e le altre etichette prodotte a Luogosanto, hanno suscitato nei palati degli intenditori del Sol Levante. L’interesse del pubblico giapponese nei confronti di Siddùra è stato certificato dalla recente visita in cantina di Isao Miyajima, giornalista della rivista giapponese Wineart. Il numero di settembre del magazine di settore sarà dedicato ai vini sardi sempre più apprezzati dai consumatori nipponici e conterrà una menzione speciale per i vini Siddùra. Tra i più apprezzati da Miyajima, il Vermentino di Gallura Docg Maìa, vincitore dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso che il prossimo ottobre sarà uno dei protagonisti dell’evento di Tokyo.

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Pubblico delle grandi occasioni nella seconda giornata del Porto Cervo Wine&Food Festival. Come da tradizione il sabato si conferma il momento più partecipato dell’evento organizzato da Marriott Costa Smeralda che gestisce gli alberghi Cala di Volpe, Romazzino, Pitrizza e Cervo, per conto di Qatar Holding. Continua, al Conference center del Cervo hotel, la decima edizione del festival: ingredienti principali della giornata sono stati il vino e il cioccolato, due elementi portanti della tradizione enogastronomica italiana. Nel pomeriggio, alle 16.00, si è svolto un dibattito  intitolato “Il vino come elemento del marketing territoriale” con Antonio Paolini, giornalista enogastronomico e curatore di guide di settore; Tino Demuro, socio fondatore delle Cantine Surrau; Massimo Ruggero, amministratore delegato delle Cantine Siddùra.

«Raccontare un vino vuol dire raccontare un territorio – ha detto Massimo Ruggero -. L’identità territoriale non vuol dire essere un produttore di un tipo particolare di vino in un determinato luogo. L’identità è essere sardi e promuovere l’intera Sardegna  attraverso il vino>.  

«Per promuovere un territorio attraverso il vino, bisogna lavorare seriamente sia in campo che in cantina – ha dichiarato Tino Demuro -. Siamo una realtà imprenditoriale relativamente giovane ma  abbiamo ottenuto importanti riconoscimenti che dimostrano come il lavoro duro ripaghi sempre.» 

Nel secondo incontro, moderato dal direttore artistico del Festival, il giornalista Bruno Gambacorta,  spazio alla dolcezza e all’irresistibile tentazione del cioccolato: è stato presentato il libro “Il mio cioccolato” del pasticcere Guido Castagna, collaboratore di Eat Parade e della Prova del cuoco. In chiusura, apprezzatissima degustazione di cioccolatini preparati da Guido Castagna e Manuel Arcadu, Executive Pastry chef di Marriott Costa Smeralda.

Le migliori realtà produttive italiane del settore parteciperanno al Porto Cervo Wine&Food Festival: nell’area del Conference center sono presenti 70 espositori, di cui 54 del settore vitivinicolo. Il pubblico selezionato ha l’occasione di conoscere gli storici marchi dell’eccellenza italiana e le ultime idee di un settore sempre in evoluzione, che storicamente rappresenta il fiore all’occhiello del “made in Italy”. I biglietti d’ingresso alle degustazioni e agli eventi si possono acquistare dal sito www.pcwff.com . 

Le degustazioni inizieranno alle 11.00 e si concluderanno alle 18. Sempre alle 11.00, Cooking Show di Fabrizio Nonis, giornalista enogastronomico e conduttore televisivo. Nel pomeriggio, dalle 15.00 alle 18.00, si svolgerà una imperdibile esibizione dei grandi maestri della ristorazione e in contemporanea ci sarà un’ora dedicata interamente alla birra: alle 15.00, infatti, sarà intervistato Paolo Lai, titolare del birrificio “4mori”. Alle 16.00, Bruno Gambacorta intervisterà il maestro pizzaiolo Enzo Coccia, autore del libro “Pizza fritta”

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Cucina internazionale, marketing territoriale, formaggi, pizza fritta, pasticceri e degustazione di cioccolato. Ma soprattutto la migliore selezione di vini sardi e nazionali. La decima edizione del Porto Cervo Wine&Food Festival, ospitata nel Conference Center del Cervo Hotel a Porto Cervo, parte nel segno dell’eccellenza e della bellezza, con la madrina Cristina Chiabotto ad illuminare la scena.

«Dopo nove anni di pubblicità come testimonial per una nota marca di acqua, ora posso dire di amare il vino – ha spiegato la conduttrice e madrina della decima edizione del Porto Cervo Wine&Food Festival -. Mi piace bere ed amo i vini sardi, anche se dall’alto del mio metro e 84 non posso barcollare troppo, perché si vedrebbe se cedessi da un lato.»

Nel tradizionale taglio del nastro, che ha dato il via alla rassegna, Franco Mulas, Area Manager Marriott Costa Smeralda, ha sottolineato il valore di questo evento, partito da una sua intuizione di oltre dieci anni fa: «Festeggiamo il decimo anniversario del Porto Cervo Wine&Food Festival, ma io sono ambizioso e scommetto già sul ventesimo. Marriott International, che gestisce gli alberghi della Costa Smeralda per conto di Qatar Holding, punta molto sulla promozione e l’esportazione dei sapori della Sardegna in tutto il mondo. Attraverso la cucina del Cala di Volpe abbiamo portato i prodotti sardi da Londra alle Bahamas, Miami e Kazakistan, perché non c’è crescita del territorio senza quella dei nostri prodotti. In questo senso i partner fondamentali del Porto Cervo Wine&Food Festival sono i produttori sardi e della Penisola qui presenti.»

Una manifestazione ormai entrata nel calendario degli eventi più importanti dell’enogastronomia italiana.

«Il Porto Cervo Wine&Food Festival procede nel segno della continuità per dimostrare che la Costa Smeralda non è solo mare – sottolinea Mario Ferraro, amministratore delegato di Sardegna Resorts -. L’enogastronomia sta diventando una componente fondamentale della nostra offerta. Questo è uno straordinario palcoscenico per le eccellenze sarde. L’idea di Franco Mulas, che più di 10 anni fa ha inventato questo evento, è stata geniale.  Nel tempo il Porto Cervo Wine&Food Festival è diventato un punto di riferimento: la ristorazione è uno degli elementi di principale attrazione per la destinazione, così quest’anno abbiamo introdotto una serie di novità nell’offerta gastronomica a Porto Cervo. Dalla partnership con Antonio Mellino per il rinnovato ristorante Il Pescatore a quelle con Novikov, Nikki Beach e Matsuhisa Nobu» «Ringraziamo Marriott e Sardegna Resorts per questa grande occasione di promozione del nostro territorio, come Comune di Arzachena siamo vicini a una manifestazione che valorizza le attività produttive e le eccellenze della nostra terra», ha confermato Mario Russu, assessore comunale alle Attività produttive.

Nella giornata di oggi, i grandi protagonisti sono stati i formaggi sardi e la cucina internazionale. Il primo appuntamento ha messo in vetrina la produzione casearia sarda, con la partecipazione di Alberto Marcomini, Salvatore Palitta, Gilberto Arru e Luciano Sogos. Poi è stata la volta della cucina internazionale con Rafael Rodriguez, chef peruviano vincitore del premio “Miradas 2017”. Confermata per domani sera la cena di gala al Cala di Volpe: uno degli eventi collaterali più attesi del festival anche per il concerto che, tradizionalmente, accompagna la cena. E, per quest’anno, è stata scelta una superstar della musica italiana: Anna Tatangelo, peraltro fresca vincitrice del “Celebrity Masterchef Italia 2018”. La cantante laziale ha appena pubblicato il singolo “Chiedere scusa”, mentre il nuovo album uscirà a fine settembre.

Le migliori realtà produttive italiane del settore parteciperanno al Porto Cervo Wine&Food Festival: nell’area del Conference center sono presenti 70 espositori, di cui 54 del settore vitivinicolo. Il pubblico selezionato ha l’occasione di conoscere gli storici marchi dell’eccellenza italiana e le ultime idee di un settore sempre in evoluzione, che storicamente rappresenta il fiore all’occhiello del “made in Italy”. I biglietti d’ingresso alle degustazioni e agli eventi si possono acquistare dal sito www.pcwff.com .

Le degustazioni inizieranno alle 11.00 e si concluderanno alle 18.00. Alle 16.00 ci sarà un dibattito intitolato “Il vino come elemento del marketing territoriale” con Antonio Paolini, giornalista enogastronomico e curatore di guide di settore; Massimo Ruggero, amministratore delegato delle Cantine Siddùra; Tino Demuro, socio fondatore delle Cantine Surrau. A seguire, spazio alla dolcezza e all’irresistibile tentazione del cioccolato: sarà presentato il libro “Il mio cioccolato” del pasticcere Guido Castagna, collaboratore di Eat Parade e della Prova del cuoco; infine, una degustazione di cioccolatini preparati da Guido Castagna e Manuel Arcadu, Executive Pastry chef di Marriott Costa Smeralda.

Le degustazioni inizieranno alle 11.00 e si concluderanno alle 18.00. Sempre alle 11.00, Cooking Show di Fabrizio Nonis, giornalista enogastronomico e conduttore televisivo. Nel pomeriggio, dalle 15.00 alle 18.00, si svolgerà una imperdibile esibizione dei grandi maestri della ristorazione e in contemporanea ci sarà un’ora dedicata interamente alla birra: alle 15.00, infatti, sarà intervistato Paolo Lai, titolare del birrificio “4mori”. Alle 16.00, Bruno Gambacorta intervisterà il maestro pizzaiolo Enzo Coccia, autore del libro “Pizza fritta”.

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Tutto pronto per la decima edizione del Porto Cervo Wine&Food Festival: da venerdì 18 a domenica 20 maggio, il Conference center dell’hotel Cervo ospiterà l’evento dedicato all’enogastronomia organizzato da Marriott Costa Smeralda, che gestisce gli alberghi Cala di Volpe, Romazzino, Cervo Hotel e Pitrizza in Costa Smeralda per conto di Qatar Holding. «E’ un anniversario importante per la Sardegna e non solo per il nostro gruppo che da dieci anni organizza, con un successo sempre  crescente, questa manifestazione – dichiara Franco Mulas, Area manager Marriott Costa Smeralda e direttore generale del Cala di Volpe -. Non  c’e’ sviluppo del territorio senza la crescita dei suoi prodotti.  Il Porto Cervo Wine&Food Festival è un evento di richiamo internazionale, nato, cresciuto e consolidato grazie al team guidato da Maria Gavina Sechi. Una vetrina prestigiosa per i produttori sardi e nazionali».

Marriott Costa Smeralda, per la decima edizione, ha preparato un programma di alto livello, innovativo e ricco di interviste, dibattiti, presentazioni di libri, degustazioni e cooking show. La madrina del festival sarà uno dei volti più noti della tv: Cristina Chiabotto, ex miss Italia, attrice e presentatrice televisiva della nuova trasmissione di Canale 5 “I menù di Giallo zafferano”. Confermata anche la cena di gala di sabato sera al Cala di Volpe: uno degli eventi collaterali più attesi del festival anche per il concerto che, tradizionalmente, accompagna la cena. E per quest’anno è stata scelta una superstar della musica italiana: Anna Tatangelo, peraltro fresca vincitrice del “Celebrity Masterchef Italia 2018”. La cantante laziale ha appena pubblicato il singolo “Chiedere scusa”, mentre il nuovo album uscirà a fine settembre.

Le migliori realtà produttive italiane del settore parteciperanno al Porto Cervo Wine&Food Festival: nell’area del Conference center saranno presenti 70 espositori, di cui 54 del settore vitivinicolo. Il pubblico selezionato avrà l’occasione di conoscere gli storici marchi dell’eccellenza italiana e le ultime idee di un settore sempre in evoluzione, che storicamente rappresenta il fiore all’occhiello del “made in Italy”.

I biglietti d’ingresso alle degustazioni e agli eventi si possono acquistare dal sito www.pcwff.com . 

Il programma 2018:

L’inaugurazione con il taglio del nastro è prevista per le 15, subito dopo inizieranno le degustazioni che proseguiranno fino alle 19, sempre all’interno del Conference center. In contemporanea, all’esterno dello spazio espositivo, il giornalista Bruno Gambacorta -­ ideatore della seguitissima rubrica Eat Parade del TG2 – modererà due appuntamenti. Il primo inizierà alle 16.00 e sarà incentrato sulla produzione casearia sarda e parteciperanno Alberto Marcomini, Salvatore Palitta, Gilberto Arru e Luciano Sogos. Alle 17.00, invece, si parlerà di cucina internazionale con Rafael Rodriguez, chef peruviano vincitore del premio “Miradas 2017”.

Le degustazioni inizieranno alle 11.00 e si concluderanno alle 18.00. Alle 16.00 ci sarà un dibattito intitolato “Il vino come elemento del marketing territoriale” con Antonio Paolini, giornalista enogastronomico e curatore di guide di settore; Massimo Ruggero, amministratore delegato delle Cantine Siddùra; Tino Demuro, socio fondatore delle Cantine Surrau. A seguire, spazio alla dolcezza e all’irresistibile tentazione del cioccolato: sarà presentato il libro “Il mio cioccolato” del pasticcere Guido Castagna, collaboratore di Eat Parade e della Prova del cuoco; infine, una degustazione di cioccolatini preparati da Guido Castagna e Manuel Arcadu, Executive Pastry chef di Marriott Costa Smeralda.

Le degustazioni inizieranno alle 11.00 e si concluderanno alle 18.00. Sempre alle 11.00, Cooking Show di Fabrizio Nonnis, giornalista enogastronomico e conduttore televisivo. Nel pomeriggio, dalle 15.00 alle 18.00, si svolgerà una imperdibile esibizione dei grandi maestri della ristorazione e in contemporanea ci sarà un’ora dedicata interamente alla birra: alle 15.00, infatti, sarà intervistato Paolo Lai, titolare del birrificio “4mori”. Alle 16.00, infine, Bruno Gambacorta intervisterà il maestro pizzaiolo Enzo Coccia, autore del libro “Pizza fritta”

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Il rosso Fòla e il rosé Nudo, entrambi cannonau, della cantina gallurese Siddùra hanno vinto la medaglia d’oro al concorso internazionale Grenaches du Monde che si è svolto in Spagna la settimana scorsa. Tra i vincitori della competizione dell’ultima edizione del Grenaches du Monde, c’è anche Nudo, il nuovo cannonau rosé di Siddùra in commercio dallo scorso gennaio. L’azienda agricola gallurese ha ritirato il premio a Verona, nello stand della Regione, all’interno di un evento creato appositamente durante il Vinitaly 2018 per dare la giusta visibilità al concorso che si è appena concluso in Spagna.

«L’oro vinto da Nudo all’interno della selezione che premia le massime espressioni delle varietà di grenaches, conferma la nostra qualità e la vocazione dell’azienda verso questo vitigno autoctono – spiega Massimo Ruggero, amministratore delegato di Siddùra -. Lavoriamo per incontrare e accontentare le curiosità del consumatore, in un momento storico in cui la preparazione di chi beve vino è sempre più elevata. L’esplorazione dell’offerta enologica è costante, si è creato questo mercato di nicchia rappresentato dai vini rosati nel quale vogliamo essere protagonisti».

L’idea di Nudo è stata concepita diversi anni fa dall’enologo di Siddùra, Dino Dini. Prima di realizzarla è stato necessario creare un perfetto adattamento della vite al terroir con le condizioni microclimatiche ideali.

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La cantina Siddùra di Luogosanto ha siglato un accordo commerciale con Air Dolomiti, la compagnia aerea italiana del gruppo Lufthansa, dal prossimo ottobre fino a gennaio 2018. Il Vermentino di Gallura DOCG di Siddùra farà parte della prestigiosa cantina di bordo del vettore che collega molti aeroporti italiani (tra i quali Olbia, Cagliari, oltre a Bologna, Firenze, Torino, Verona, Venezia e Bari) con Monaco di Baviera. Una nuova iniziativa che conferma, ancora una volta, l’eccellenza del servizio di bordo di Air Dolomiti sempre attenta alla promozione della cultura del vino in Italia e all’estero. Per la cantina gallurese, selezionata dalla compagnia aerea sulla base del giudizio espresso da esperti del settore, si tratta di un’occasione unica per promuovere l’eccellenza vitivinicola sarda tra i milioni di passeggeri che ogni anno scelgono il network di destinazioni offerte da Air Dolomiti. A bordo del vettore italiano si potrà trovare Spèra, il pluripremiato Vermentino di Gallura DOCG, che recentemente ha conquistato l’Oscar del vino al concorso Douja internazionale D’Or.  «La partnership con una compagnia aerea così prestigiosa come Air Dolomiti, ci inorgoglisce – spiega Massimo Ruggero, amministratore delegato di Siddùra -. Gli esperti selezionatori dei vini, dopo aver degustato il nostro Vermentino di Gallura Docg Spèra, hanno deciso puntare sul vino che esprime l’appartenenza ad un territorio, la Sardegna. Siddùra porterà il “sapore” dell’isola in purezza in Europa da ottobre fino a gennaio 2018. Un quadrimestre importante non solo per il team della cantina che amministro ma anche per la Sardegna: Air Dolomiti ci darà la possibilità, attraverso Siddùra, di valorizzare i vitigni e i vini del territorio».

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Il vino rosso Tìros di Siddùra ha vinto la medaglia d’oro al Terravino 2016, autorevole concorso internazionale che si è svolto in Israele. La giuria, composta da alcuni dei più importanti giornalisti internazionali del settore, ha premiato il vino più prestigioso di Siddùra: Tìros, infatti, è stato concepito proprio per questo tipo di competizioni di livello mondiale e il riconoscimento ottenuto a Tel Aviv attesta la validità del progetto impostato anni fa dal team della Cantina di Luogosanto. La medaglia d’oro è stata assegnata in seguito alle degustazioni effettuate dalla giuria che ha potuto valutare ben 615 vini, provenienti da 24 differenti Paesi: la qualità di Tìros ha saputo spiccare tra centinaia di altri vini rossi, tra cui alcune produzioni vinicole ritenute tra le migliori al mondo.

Da Israele arrivano anche altre due medaglie: il Cannonau Fòla 2014 e il Vermentino di Gallura totalmente barricato Bèru sono stati premiati con due argenti. Siddùra ha saputo rappresentare degnamente la millenaria cultura enologica della Sardegna: è stat, infatti, l’unica azienda isolana che ha ottenuto riconoscimenti in questa edizione di Terravino.

L’amministratore delegato di Siddùra, Massimo Ruggero, sottolinea: «Ritengo sia un bellissimo risultato vincere premi a Tel Aviv, considerando che la produzione di vino in Israele è di assoluto livello e il pubblico è composto da grandi intenditori. Per noi è un vero onore».

Il Tìros 2013 è risultato un vino particolarmente riuscito: progettato per vincere tra i grandi rossi di livello internazionale, quest’anno ha saputo convincere anche la qualificatissima giuria del Decanter di Londra, ottenendo l’ambita medaglia d’oro del concorso più importante in assoluto dell’enologia. Il 2016 di Siddùra è stato un anno decisamente positivo e lo dimostrano i premi vinti: oltre ai risultati eccezionali conseguiti dal Tìros, anche il Cannonau Fòla e il Cagnulari Bàcco hanno guadagnato medaglie d’oro all’International Wine Challenge, al Concours de Bruxelles e al Berliner. Il Vermentino Maìa 2014, invece, ha ottenuto le medaglie d’oro sia al Mundus Vini in Germania, sia al Concours de Bruxelles.

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Tre medaglie, una grande esperienza formativa e l’orgoglio di aver saputo rappresentare degnamente la Sardegna: la Cantina Siddùra è stata protagonista del Merano Wine Festival che si è svolto nella città altoatesina dal 4 all’8 novembre. Per l’azienda agricola gallurese è stata la prima partecipazione in assoluto al festival di Merano, da tutti gli esperti definito il più selettivo del circuito italiano,  <Il salotto buono del vino in Italia> come lo ha definito il guru del settore, Alessandro Regoli. L’inserimento di Siddùra al Merano Wine Festival rappresenta quindi la promozione ufficiale e certificata della Cantina di Luogosanto tra le migliori realtà produttive italiane.

Siddùra ha potuto partecipare all’edizione 2016 del Merano Wine Festival grazie all’ottimo risultato ottenuto dai vini galluresi in fase di selezione, infatti la giuria di Merano ha assegnato tre bronzi ad altrettante produzioni vitivinicole griffate Siddùra: hanno ottenuto le medaglie il Vermentino di Gallura DOCG Bèru; il blend Cagnulari/Cannonau Èrema; il blend Sangiovese/Sauvignon Cabernet Tìros. «Al Merano Wine Festival si avverte la sensazione di essere in mezzo alle eccellenze vinicole italiane – racconta Massimo Ruggero, amministratore delegato di Siddùra – per noi è stata una grande soddisfazione poter interagire con un pubblico estremamente attento, composto da veri intenditori. Tra le medaglie che abbiamo ottenuto, ci fa enormemente piacere il premio consegnato a Bèru, un Vermentino di Gallura DOCG barricato al 100 per cento: sapere che è stato valutato così positivamente dalla commissione del Merano Wine Award rende la medaglia ancora più preziosa».