19 April, 2024
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Inizieranno lunedì prossimo le chiamate di Aspal ai circa 130 ex lavoratori del Polo industriale tessile di Ottana destinatari della legge del Consiglio regionale che stanzia 2 milioni e 300mila euro per un programma di interventi specifici. Sono interessati coloro che hanno perso il lavoro dopo la liquidazione delle rispettive società, e non sono sostenuti dagli ammortizzatori sociali ordinari ed in deroga, con riferimento agli anni 2016 e 2017, che abbiano presentato istanza di concessione della mobilità in deroga e si trovino in una situazione di ridotta occupazione successiva al licenziamento.

Oggi l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, coordinatore del piano Unità per Ottana, ha incontrato, insieme al direttore dell’Aspal Massimo Temussi e al capogruppo del Pds in Consiglio regionale Gianfranco Congiu, i sindacalisti di Cisl e Cgil, Katy Contini e Jose Mattana, e per fare il punto sull’attuazione della legge. Agli ex lavoratori viene riconosciuta la possibilità di fruire, alternativamente, di una delle seguenti misure: un contributo economico una tantum a compensazione della ridotta rioccupazione successiva al licenziamento, la partecipazione ad interventi di politica attiva del lavoro, l’impiego nei cantieri verdi. 

«Ottana è una priorità, per la Giunta e per il Consiglio, e stiamo facendo il massimo per garantire supporto costante e aiuto a rilanciare il territorio, come dimostra questa legge e tutte le azioni messe in campo con Unità per Ottana – sottolinea Raffaele Paci -. Conosciamo bene la grave situazione, abbiamo accolto la richiesta di intervenire immediatamente con azioni specifiche e mirate, per dare risposte anche a chi ha perso lavoro e ammortizzatori sociali, a chi ha bisogno di un sussidio immediatamente in attesa di rimettersi in gioco nel mercato del lavoro.»

Le chiamate serviranno ad avviare i colloqui di orientamento per la scelta fra le varie opportunità previste dalla legge e saranno a carico dei centri per l’impiego Aspal di Nuoro, Macomer, Cuglieri, Ghilarza, Siniscola e Sorgono.

È stato inaugurato questa mattina, a Nuoro, il nuovo centro per l’impiego. “Mentre l’Italia parla di riforma dei centri per il lavoro e di sostegno al reddito per le fasce più povere della popolazione, in Sardegna noi tutto questo lo abbiamo già fatto e funziona – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, intervenuto insieme all’assessore del Lavoro Virginia Mura, al sindaco di Nuoro Andrea Soddu, al direttore generale di Aspal Massimo Temussi e al commissario della Provincia Costantino Tidu -. Abbiamo lavorato duramente e con determinazione alla riforma dei Centri, segnata fin da principio tra le priorità, e oggi siamo la regione più all’avanguardia su questo fronte. Come succede da tempo nei Paesi più evoluti, ora anche in Sardegna chi non riesce a trovare un’occupazione o ha perso il proprio lavoro sa che esistono luoghi come quello che inauguriamo qui oggi, punti di riferimento dove trovare risposte efficaci, strumenti adeguati e, in sostanza, un aiuto concreto. E i risultati – ha sottolineato – cominciano a vedersi. Nel 2016 la Sardegna aveva un tasso di disoccupazione giovanile al 56%, tra i più alti d’Europa. In un anno, grazie al lavoro che stiamo portando avanti, dai centri per l’impiego che iniziano a funzionare sino a tutto il ventaglio di strumenti che continuiamo ad attivare, siamo scesi al 46%. Parliamo di migliaia di giovani in più che hanno trovato occupazione, ed è un risultato decisamente incoraggiante. È la direzione giusta e continueremo a metterci tutto il nostro impegno”, ha detto Francesco Pigliaru, concludendo con un riferimento al REIS, la cui attivazione è strettamente legata proprio alla riforma dei Centri. “Lo finanziamo con circa 50 milioni per aiutare chi ha difficoltà di reddito importanti per la famiglia e per sé”, ha detto il presidente Pigliaru – ma per funzionare non deve essere semplice assistenzialismo ma strumento di crescita, un mezzo per migliorare le proprie competenze e aumentare le probabilità di trovare lavoro. Il ruolo dei Centri per l’impiego è fondamentale anche per raggiungere questo obiettivo.” L’approfondimento sul tema ha riguardato in modo speciale gli anni 2016 – 2017, biennio che ha visto andare a pieno regime il nuovo sistema regionale dei servizi per l’impiego: 28 centri in tutta l’Isola, 12 ulteriori sportelli decentrati, servizi dedicati nelle carceri, con l’operatività di personale altamente qualificato per affrontare le nuove sfide delle politiche attive per il lavoro. Inserite, tra le altre, nell’organico dell’Aspal nuove figure professionali: psicologi orientatori, mediatori culturali. Un particolare rilievo assume la figura del job account, che si reca dagli imprenditori per informarli su tutte le misure loro dedicate dalla Giunta. I dati amministrativi dell’Osservatorio Inps sul precariato delineano un trend positivo per la Sardegna. Tra il 2016 e il 2017 si registra nell’Isola una variazione nel numero delle assunzioni pari a +26,13%, con un +3,31% dei contratti a tempo indeterminato (in Italia i dati si attestano rispettivamente a +22,40% e -2,77%). Particolarmente positivi i dati sul lavoro femminile: tra il 2016 e il 2017 le assunzioni aumentano del 30,99%. Quelle a tempo indeterminato si attestano a +10,86%. In Italia il numero complessivo delle assunzioni di donne cresce del 24,54%, mentre i contratti a tempo indeterminato scendono di ben 4,53 punti. Tra il 2016 e il 2017, in base alle banche dati Eurostat e Istat, si registra una flessione sensibile riguardo al tasso di disoccupazione giovanile (relativo ai ragazzi di età compresa tra i 15 e i 24 anni) con -9,5 punti percentuali dal 2016 al 2017: mentre nel 2016 il dato era pari al 56,3% di giovani disoccupati, nel 2017 il tasso di disoccupazione giovanile scende al 46,8%. Per la componente maschile l’indicatore si attesta al 54,8% nel 2016 e al 43,4% nel 2017 (-11,4%); per la componente femminile risulta una flessione più contenuta (-5,3%): si passa dal 58,6% nel 2016 al 53,3% nel 2017. “Attraverso la lettura dei dati amministrativi e di quelli statistici ”, ha commentato l’assessora del Lavoro, Virginia Mura, “siamo in grado di scorgere gli importanti traguardi conseguiti dalla Giunta nel campo delle politiche attive per il lavoro, specie per l’occupazione femminile, che in Sardegna fa un balzo in avanti rispetto alla dimensione nazionale. Ricordo – ha proseguito Virginia Mura – che il 2014 è l’anno in cui i centri per l’impegno, ancora strutturati a livello provinciale, hanno cominciato a sperimentare il programma europeo Garanzia Giovani. I dati che avevano destato preoccupazioni, come l’exploit della disoccupazione giovanile tra il 2014 e il 2015, sono in realtà segnali non negativi, ricollegati alla capacità degli allora Csl di attrarre i giovani NEET, che si presentavano ai centri per partecipare a Garanzia Giovani. Gli stessi venivano poi presi in carico, svolgevano un’esperienza di tirocinio, venivano orientati verso nuovi percorsi di istruzione e formazione professionale, eccetera. Con la legge regionale del 2016 di riforma dei servizi per l’impiego – ha concluso l’assessore del Lavoro – l’esperienza acquisita con Garanzia Giovani, buona prassi europea, è stata estesa, con miglioramenti, a tutti i disoccupati che si iscrivono ai centri per l’impiego”. Nel Centro per l’impiego di Nuoro circa 10mila disoccupati hanno sottoscritto il Patto di servizio personalizzato, necessario per la Naspi e per partecipare ad attività di politiche attive. Dall’inizio dell’anno sono stati oltre 12mila i colloqui effettuati dagli operatori Aspal. “Voglio ringraziare tutti gli attori che hanno reso possibile di inaugurare oggi il Centro per l’impiego di Nuoro presso la vecchia caserma dei Vigili del fuoco – ha detto il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu -. Con il presidente della provincia Costantino Tidu ed il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi, abbiamo deciso che questa struttura si poteva aprire e poteva diventare uno spazio per dare ai nostri cittadini una speranza in più. Perché è questo che i Centri per l’impiego e Aspal fanno: grazie a queste strutture, il disoccupato di oggi ha più strumenti per potersi costruire una vita lavorativa e una sua dignità. Una realtà resa possibile grazie all’impegno di questa Giunta regionale e in particolare alla sensibilità mostrata dall’assessore regionale al Lavoro, Virginia Mura e dal presidente, Francesco Pigliaru verso queste tematiche. Ai giovani e ai meno giovani vorrei infine mandare un messaggio di speranza e di impegno, perché se è vero che oggi siamo più fortunati di ieri, dobbiamo comunque impegnarci al massimo ogni giorno per conquistarci il nostro futuro, la nostra professionalità. La pubblica amministrazione ci dà certo una mano, ma siamo noi ad avere il dovere, prima di tutto verso noi stessi, ad emanciparci – ha concluso Andrea Soddu -. Questo nuovo ufficio racchiude il concetto base del progetto dell’Agenzia, ovvero non pensare più al lavoro in termini astratti ma inserirlo invece in una logica circolare che comprenda le imprese e favorisca l’integrazione”, ha commentato il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi. “Siamo l’unica Agenzia d’Italia che ha all’interno mediatori culturali perché la perdita del lavoro va vista come un problema sociale e promuoveremo in ogni centro iniziative di innovazione per animare il territorio. Nuove funzioni per rendere i centri davvero polifunzionali per arrivare all’obiettivo di potenziare la forza lavoro della Sardegna. Siamo sulla strada giusta: in un solo anno di attività dell’Agenzia la disoccupazione giovanile è diminuita di 9.6 punti percentuali. Dati straordinari che permettono di dire che la motivazione c’è tutta per arrivare a fare ancora di più”.

Verrà inaugurata venerdì 26 ottobre la nuova sede del centro per l’impiego di Nuoro, trasferito nei nuovi locali di viale del Lavoro dai primi giorni del mese. Saranno presenti all’inaugurazione, il presidente della regione Francesco Pigliaru, l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura, il sindaco Andrea Soddu ed il direttore generale dell’Aspal Massimo Temussi. L’appuntamento è per le ore 11.00 davanti alla sede di viale del Lavoro 28 (palazzo ex sede dei Vigili del fuoco).

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A due anni dalla nascita dell’Aspal e dalla riforma dei servizi per il lavoro, avviata dalla Sardegna in anticipo su tutte le altre regioni in Italia, questa mattina tutto il personale dell’Agenzia e dei 40 Centri per l’Impiego dell’intera Sardegna si è riunito alla Fiera di Cagliari per un incontro plenario di formazione e aggiornamento a cui hanno partecipato anche il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore del Lavoro, Virginia Mura.

L’obiettivo della giornata, con una platea di oltre 650 persone – tutto l’organico dell’Agenzia e dei suoi centri – era fare il punto sull’attuazione della legge 9 del 2016 (realizzata con fondi regionali), che ha ridisegnato l’assetto del sistema lavoro in Sardegna, e individuare la strada per uniformare e standardizzare i servizi in un quadro delle Politiche attive per il lavoro ancora frammentato e disomogeneo tra il livello nazionale e quello regionale.

«Questa è una giornata di lavoro per fare il punto su quanto abbiamo fatto e per confrontarci su come farlo sempre meglio per aiutare chi è in cerca di occupazione – ha detto il presidente Francesco Pigliaru, che ha ricordato come la riforma dei Centri per l’impiego fosse tra i punti cruciali del programma di governo – programma che tutti i giorni lavoriamo per realizzare. La riforma l’abbiamo fatta, i CPI oggi lavorano molto meglio che nel passato ma sappiamo di dover migliorare ancora, risolvendo problemi piccoli e grandi. Di questo parliamo stamattina, siamo qui per ascoltare gli operatori, per individuare le azioni necessarie per accelerare il percorso che renderà i CPI più forti e più utili per chi ne utilizza i servizi. Grazie alle riforme realizzate in questi anni e all’impegno di tutti gli operatori, i nostri Centri sono ora tra i più organizzati d’Italia e ciò significa che la Sardegna sta mettendo a punto uno strumento determinante per favorire l’incontro tra chi cerca e chi offre lavoro, particolarmente cruciale in un momento storico in cui globalizzazione e tecnologia distruggono i vecchi mestieri più in fretta di quanto si riesca a crearne di nuovi. Il nostro ruolo attraverso i CPI è fondamentale per gestire questa transizione nel miglior modo e nel più breve tempo possibile. Per questo, momenti di ascolto e confronto come quello di oggi sono essenziali – ha concluso Francesco Pigliaru – perché più il sistema cresce, più si perfeziona e maggiore è la qualità dei servizi che potremo dare ai nostri cittadini.»

«Oggi abbiamo ascoltato dalla viva voce degli operatori le buone prassi, le criticità, gli spunti per le attività future dell’Agenzia. E a questo incontro ne seguiranno altri per avere costanti aggiornamenti – ha dichiarato l’assessore Virginia Mura -. Siamo tra i primi ad aver dato corso ad un modello di servizi per l’impiego in linea con la normativa nazionale e abbiamo conseguito vari attestati di riconoscimento: dall’invito del ministro Poletti, lo scorso febbraio, alla conferenza di bilancio sulla riforma nazionale dei servizi per l’impiego e delle politiche attive per il lavoro del 2015, alla più recente audizione in Senato, nella Commissione Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale. In quel contesto, il mese scorso, in un raffronto con le altre Regioni, abbiamo presentato la legge di riforma in uno stato di attuazione avanzatissimo. In due anni abbiamo formato il personale dell’Aspal, creato figure specifiche, come, tra le altre, i job account, che si recano presso le aziende per illustrare le opportunità aperte. Nell’ultimo anno gli operatori dell’Agenzia hanno preso in carico 561mila persone e hanno svolto un servizio di accompagnamento per circa 7mila tirocini attivati in azienda. Un’ulteriore spinta nell’attuazione della riforma – ha concluso l’assessore del Lavoro – deve essere data con riguardo al collocamento mirato dei lavoratori disabili.»

«Quello di oggi è un incontro di aggiornamento inserito nel Piano di formazione annuale dei dipendenti Aspal, per fare il punto sullo stato di attuazione della riforma, per analizzare i dati e l’andamento dei servizi offerti ai cittadini, per capire dove si è arrivati ma soprattutto dove si sta andando – ha spiegato il direttore generale dell’Aspal Massimo Temussi – siamo stati i primi in Italia ad avviare la riforma, abbiamo oggi un’infrastruttura operativa, che ci ha permesso di sperimentare politiche attive e servizi innovativi e ora ci aiuterà a consolidare i progressi che da tempo registriamo nel mercato del lavoro sardo. I nuovi Centri per l’impiego, con la formazione degli operatori e l’erogazione di nuovi servizi non solo verso i disoccupati, ma anche verso le imprese, già oggi ci permettono di erogare meglio che in passato servizi per il lavoro, applicando politiche attive efficaci e prendendo in carico migliaia di cittadini – ha concluso Massimo Temussi nel suo intervento introduttivo – ma ora è fondamentale che tutti facciano la propria parte, consapevoli dei cambiamenti in atto nel mercato del lavoro e della necessità di offrire servizi sempre più puntuali, mirati e veloci ai cittadini.»

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Pres. Pigliaru-Ass. Mura eurodyssey

Anche la Sardegna entra a far parte dell’Assemblea delle Regioni d’Europa (Are), la più grande rete indipendente di regioni in tutta l’Europa, che rappresenta 150 territori, con più di 270 componenti appartenenti a 33 paesi e 16 organizzazioni interregionali. Oggi il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l’assessora del Lavoro, Virginia Mura e il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi, hanno siglato insieme con i due rappresentanti dell’Assemblea, il francese Mathieu Mori e la spagnola Esther Estany Campos, l’adesione della Regione nell’organismo internazionale e la partecipazione a Eurodyssey, un programma di cooperazione interregionale sulla mobilità professionale, attivo dal 1985 e promosso dalla stessa Aer.

«Il nuovo scenario economico impone uno scambio continuo di buone pratiche tra i territori d’Europa, per affrontare e vincere sfide comuni confrontandosi e lavorando insieme – ha sottolineato il presidente Francesco Pigliaru -. Vogliamo che i nostri giovani abbiamo il maggior numero di possibilità di fare esperienze all’estero seguendo percorso formativi e professionalizzanti che permettano loro di cogliere poi le migliori opportunità sul mercato del lavoro. Investiamo da tempo e con costanza in questa direzione e l’adesione all’Are è coerente con le nostre politiche, di cui Master&Back e Talent Up, solo per citarne alcune, sono un esempio concreto – ha concluso Francesco Pigliaru –, ciascuno con un proprio target distinto.»

«Con la riorganizzazione dei sevizi per il lavoro nasce l’esigenza di offrire servizi adeguati alle richieste dell’utenza che mutano continuamente in conseguenza della trasformazione e globalizzazione del mercato del lavoro – ha spiegato l’assessore Virginia Mura – il confronto con soggetti che attuano politiche per il lavoro in altri contesti contribuisce alla definizione di modelli efficace.»

«Il Programma Eurodyssey consentirebbe di estendere ulteriormente il target di riferimento dei programmi già esistenti in modo da offrire a un numero maggiore di giovani l’opportunità di acquisire conoscenze, professionalità e competenze linguistiche», ha aggiunto il direttore generale Massimo Temussi.

Fondata nel 1985, l’Assemblea delle regioni europee è un forum per la cooperazione interregionale e un gruppo di influenza politica delle regioni nei confronti delle istituzioni europee. L’Are ha svolto un ruolo chiave nella creazione di organi consultivi del Consiglio d’Europa e dell’Unione europea e tra i suoi obiettivi ci sono la promozione degli interessi regionali in Europa, della cooperazione interregionale e dello scambio di esperienze, e lo sviluppo sostenibile delle regioni e delle politiche regionali promuovendone l’innovazione e l’internazionalizzazione.

L’Assemblea Generale dell’Are raccoglie ogni anno più di 600 rappresentanti regionali (un centinaio di presidenti regionali) e collaboratori, oltre agli ospiti delle istituzioni europee, delle Ong e del mondo accademico.

Il programma Eurodyssey, che per la Sardegna sarà gestito dall’Aspal, è un programma di scambio tra le regioni europee, che consente ai giovani in cerca di lavoro tra i 18 ei 30 anni – ma il limite di età può variare in base alla regione di origine – di beneficiare di un tirocinio all’estero per un periodo da tre a sette mesi. Il programma si basa sulla cooperazione interregionale attraverso cui le regioni mirano a costruire partenariati per lo sviluppo economico, sociale e culturale del loro territorio, promuovendo la mobilità professionale dei giovani, l’internazionalizzazione del capitale umano e del tessuto economico delle regioni.

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La ripresa economica in Sardegna è certificata anche dal numero di nuove assunzioni a tempo indeterminato da parte delle imprese, in particolare nel nord Sardegna e nel Cagliaritano. È quanto emerso nel corso del primo incontro dell’evento annuale del POR FSE Sardegna 2014-2020, svoltosi ieri mattina a Olbia, su iniziativa dell’Autorità di Gestione del Programma, al quale hanno preso parte il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessora del Lavoro, Virginia Mura, l’Autorità di Gestione del POR FSE Sardegna, Luca Galassi e il Direttore Generale dell’ASPAL, Massimo Temussi. A fornire i dati relativi alle nuove assunzioni, soprattutto grazie agli incentivi dei contributivi nazionali, è stata l’assessora Mura. In Sardegna, a partire dall’1 gennaio 2018, sono stati concessi incentivi per oltre 17 milioni di euro, di cui 6,6 in provincia di Sassari (una parte considerevole in Gallura) e oltre 5,3 milioni di euro in provincia di Cagliari. Si tratta di un segnale importante che si aggiunge agli altri che investono il sistema del lavoro nell’Isola sulla spinta degli interventi messi in campo dalla Regione, a partire dalle risorse inserite nel Fondo Sociale Europeo 2014-2020, che si articola in cinque assi prioritari, per un totale di quasi 445 milioni di euro.

Il secondo incontro dell’evento annuale 2018 del POR FSE Sardegna 2014-2020 si svolge questa mattina a Cagliari, all’ex Manifattura Tabacchi. Saranno analizzate le misure legate all’inclusione e all’innovazione sociale, in particolare gli Avvisi “Cumentzu”, “CA.R.P.E.D.I.E.M.” e “Diamante Impresa”. A Cagliari, oltre agli esponenti dell’esecutivo, è prevista anche la partecipazione del responsabile della Direzione Generale Occupazione della Commissione Europea, Adelina Dos Reis. 

 

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Alcuni vivono all’estero dove si sono laureati, altri nei principali capoluoghi del Nord Italia, la maggior parte in Sardegna. Sono i 50 candidati ammessi alla prima fase del programma Talent Up, fortemente voluto dalla Giunta Pigliaru e attuato dall’Aspal, con l’obiettivo di formare i nuovi imprenditori del futuro. Questa mattina a Nuoro ha preso il via il percorso di formazione che per quattro settimane vedrà i partecipanti frequentare lezioni nella sede del consorzio universitario nuorese UniNuoro, scelto per portare tali opportunità anche nei territori in cui la densità imprenditoriale è più bassa, e che proseguirà con tre mesi di formazione all’estero. A salutare i giovani partecipanti, e discutere con loro, sono stati il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il direttore generale dell’Aspal Massimo Temussi, insieme con il sindaco di Nuoro Andrea Soddu ed il commissario di UniNuoro Fabrizio Mureddu.
Francesco Pigliaru ha ricordato come Talent Up derivi dal confronto con importanti economisti sulla creazione di impresa: «Sappiamo che serve talento, propensione al rischio e capacità ma che il contesto fa la differenza. Talent Up nasce per compensare le difficoltà della nostra regione, derivanti da una bassa intensità imprenditoriale, creando sinergie, formazione e contaminazione». Sull’avvio delle attività di formazione a Nuoro, Francesco Pigliaru ha commentato: «E’ un ulteriore segnale al territorio, per dire che si può fare impresa ovunque. È certo che dove ci sono poche imprese ci sono molte opportunità e spazi non sfruttati e noi facilitiamo la possibilità di coglierli. Ai ragazzi qui selezionati dico: se siete qui è perché avete superato una difficile selezione e siamo contenti di vedervi così forti e motivati. Lo sviluppo e il lavoro lo creano soprattutto le imprese, siete la nostra grande speranza». 
«Progetti come questo servono per traghettarci nel futuro, per portarci al passo con quello che richiede il mercato del lavoro in particolare sul digitale, basti pensare che al momento nel mercato del lavoro internazionale il 40% delle professionalità richieste dal mondo delle imprese non esiste – spiega Massimo Temussi, direttore generale dell’Aspal -, oggi non è più possibile dire che l’alternativa alla disoccupazione è il lavoro dipendente, bisogna creare impresa e creare imprese innovative, focalizzate sul digitale, con Talent Up puntiamo a questo obiettivo.» 
Tra i cinquanta partecipanti che hanno superato la selezione sul totale delle 110 domande presentate, in cui uno dei requisiti fondamentali era la conoscenza della lingua inglese ma nessun limite di età, il 58% ha tra i 30 e i 39 anni, il 28% tra i 20 e i 29, il 12% tra i 40 e i 49 anni, mentre è alta la partecipazione femminile, rappresentata dal 49% dei partecipanti. Una decina, tra questi, ha partecipato in precedenza al programma Master & Back specializzandosi in sedi universitarie estere.
Turismo, servizi per migliorare le performance delle imprese, applicazioni, mobilità sono i settori principali delle idee imprenditoriali che ciascun aspirante imprenditore doveva presentare in fase di selezione: in particolare il 20% delle domande arrivate riguardava servizi di informazione e comunicazione, il 19% alloggio e ristorazione, il 12% servizi di supporto alle imprese. Ma non mancano commercio, agricoltura, ambiente e gestione dei rifiuti.
Dopo il percorso di formazione, un mese in Sardegna (pre-tratment) il cuore della misura si svolgerà all’estero, per un totale di 12 settimane in aree ad alta intensità imprenditoriale e strutture di eccellenza e sarà divisa in due momenti. Il primo, di apprendimento sul campo attraverso il confronto con le esperienze di chi ha già sviluppato un’idea imprenditoriale, si svolgerà in uno dei primi 20 ecosistemi imprenditoriali a livello mondiale individuati dalla classifica “Global Startup Ecosystem 2017” (tra i quali la Silicon Valley, New York City, Londra, Pechino, Tel Aviv, Shanghai, Los Angeles, Seattle, ecc.).
Il momento successivo è finalizzato alla trasformazione dell’idea in attività imprenditoriale: i partecipanti saranno formati sulle tecniche di presentazione dell’idea al mercato e di gestione dell’avvio e della fase di crescita in una delle migliori business school a livello mondiale.
L’ultima fase del bando riguarda il rientro in Sardegna. Il programma prevede l’accompagnamento attraverso percorsi individuali di screening dell’idea imprenditoriale, e di orientamento verso gli strumenti regionali più idonei tra quelli disponibili a favore della creazione d’impresa. Questa fase sarà gestita dal Centro regionale di Programmazione e da Sardegna Ricerche che, in base allo stadio di sviluppo dell’idea imprenditoriale, individueranno gli strumenti più adatti.

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L’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (ASPAL) e l’Azienda per la tutela della salute (ATS) hanno stipulato una convenzione per il programma biennale di acquisizione, su tutto il territorio regionale, di unità di lavoratori appartenenti alle categorie tutelate dalla legge n.68/99.

La convenzione durerà 24 mesi e la copertura dei posti di lavoro sarà garantita anche mediante nuove assunzioni, che seguiranno una ricognizione del personale già in servizio presso l’ATS che possa essere computato fra le categorie protette e il riequilibrio territoriale delle eventuali scoperture di unità di categorie protette rispetto alle percentuali di cui alla normativa vigente.

Per una parte del personale di nuova assunzione, in seguito al monitoraggio da parte dei due enti, l’ASPAL curerà il servizio di avviamento a selezione.

«Sono davvero molto soddisfatto di questo accordo che – ha detto Fulvio Moirano, Direttore Generale di ATS Sardegna – rappresenta per l’Azienda una preziosa possibilità di accresce conoscenze e competenze. Mi preme sottolineare che questa convenzione si innesta all’interno di un percorso di implementazione di personale che porterà, entro la fine dell’anno, all’assunzione in ATS di circa 1.200 nuove figure.»

«Questa iniziativa – ha detto il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi – si inserisce nelle attività di promozione e sviluppo verso una piena attuazione della legge 68 del 1999, per l’inserimento mirato dei lavoratori e delle lavoratrici disabili e delle categorie protette in tutti i settori produttivi e, in particolare, nella pubblica amministrazione.»

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha aperto stamane, a Sassari, nella Sala Angioy del Palazzo della Provincia, il secondo incontro di approfondimento su Resto al Sud, il programma del Governo per la creazione di nuove imprese nel Mezzogiorno. All’appuntamento, organizzato dalla Regione e da Invitalia che lo scorso 10 maggio avevano promosso un’iniziativa analoga a Cagliari, sono intervenuti Gianmarco Verachi, di Invitalia, responsabile nazionale del bando Resto al Sud, Giuseppe Cuccurese, presidente dell’ABI Sardegna e il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi che ha chiuso i lavori. In platea tanti ragazzi pronti a sfruttare l’opportunità offerta dal bando. 
«Dalla Sardegna sono partite quasi 200 domande per Resto al Sud. È già un buon risultato, ma vogliamo che questo numero cresca ancora, e di molto. Perciò stiamo sostenendo con impegno questi incontri, perché più forte e chiaro arriva il messaggio, più persone ne sono informate, tanto maggiori sono le possibilità di raggiungere il miglior risultato – ha detto il presidente della Regione -. Alle istituzioni spetta il compito di creare un contesto favorevole, come stiamo facendo noi, ma poi sono le imprese a creare lavoro e sviluppo e ce ne servono molte di più rispetto a quelle che abbiamo. Ci serve che ogni giovane di talento sappia che oggi esiste un’opportunità straordinaria, unica, per trasformare la propria idea in impresa reale. E neanche una goccia di questo talento deve andare sprecata, vogliamo che le potenzialità diventino successi concreti e che non debbano mai dissolversi nella rassegnazione o nell’emigrazione. Per questo stiamo girando la Sardegna – ha concluso il presidente Francesco Pigliaru, che ha ricordato come il programma Resto al Sud si integri perfettamente con le politiche portate avanti dalla Regione, da LavoRas a Talent Up – perché è fondamentale far crescere il più possibile queste scommesse sulle imprese, che sono scommesse sullo sviluppo e quindi sul futuro della Sardegna.»
Alcuni giovani imprenditori hanno poi raccontato le loro esperienze positive, portate avanti grazie a programmi e incentivi regionali.
Di particolare interesse le testimonianze di due giovani imprenditori algheresi che hanno avviato un fast food di pasta fresca grazie al microcredito regionale così come quella di un’imprenditrice nel settore della moda e di altri giovani che hanno già inoltrato la domanda per gli incentivi della misura Resto al Sud. Durante i lavori gli operatori dell’Aspal hanno fornito informazioni specifiche e materiali sul bando. Proprio l’Aspal sta svolgendo un capillare lavoro di informazione e sensibilizzazione in tutto il territorio regionale.
«Per Resto al Sud l’Aspal – ha spiegato il direttore generale Massimo Temussi – ha messo in campo la sua ampia rete di Centri per l’impiego attraverso 110 seminari territoriali, che hanno coinvolto circa 800 giovani. Abbiamo voluto puntare su un’informazione diffusa per far conoscere il più possibile la misura e accompagnare gli aspiranti imprenditori verso lo sviluppo dell’idea d’impresa. L’Aspal fornisce un supporto tecnico per la realizzazione del business plan fino alla predisposizione della domanda. Un servizio che consente ai giovani di acquisire una maggiore consapevolezza e incoraggiarli a intraprendere la strada imprenditoriale. Crediamo – ha concluso Massimo Temussi – che questa sia una ricetta per la disoccupazione oltre al lavoro dipendente.» 
In Sardegna sono 190 le domande presentate finora a Invitalia per Resto al Sud con investimenti che ammontano a 9 milioni e 500mila euro. I posti di lavoro che le nuove idee potrebbero generare sono circa 600. Turismo, servizi, artigianato e manifatturiero i settori in cui i giovani vogliono operare.
Come ha illustrato nel suo intervento Gianmarco Verachi di Invitalia l’incentivo introdotto dal Governo sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali da parte dei giovani under 36, residenti in 8 regioni del Mezzogiorno tra le quali la Sardegna. Lo strumento prevede un finanziamento di 50 mila euro per ogni richiedente fino a un massimo di 200 mila e finanzia beni immobili, macchinari e attrezzature oppure programmi e servizi informatici. Le agevolazioni coprono il 100% delle spese e consistono in un contributo a fondo perduto pari al 35% del programma e un finanziamento bancario per il restante 65%.

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Locandina Resto al Sud

Dopo la giornata dello scorso 10 maggio a Cagliari, il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru interverrà a Sassari domani, 31 maggio, nel nuovo incontro di approfondimento sul bando Resto al Sud, che sostiene la nascita di nuove iniziative imprenditoriali in cinque Regioni del Mezzogiorno.

I lavori saranno aperti dai saluti del Presidente Pigliaru, alle 10.00, nella sala Angioy di Palazzo Sciuti, in piazza d’Italia. Seguiranno gli interventi di Gianmarco Verachi, di Invitalia, responsabile nazionale del bando Resto al Sud e di Giuseppe Cuccurese, presidente dell’ABI Sardegna. Le conclusioni saranno affidate al direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi.

Parteciperanno all’incontro anche quattro testimonial, due giovani imprenditori che hanno realizzato la loro idea e avviato la propria impresa con il supporto dell’Aspal e dei suoi Cpi e altri due giovani aspiranti futuri imprenditori, che hanno già inoltrato la domanda per gli incentivi della misura statale.

Durante i lavori, i tecnici e gli operatori dell’Aspal saranno a disposizione per dare informazioni specifiche e materiali sul bando.

Con una dotazione complessiva di 1.250 milioni di euro, Resto al Sud sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno (Sardegna, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia) prevedendo agevolazioni per gli under 36. Ciascun imprenditore può ottenere 50 mila euro, fino a un massimo di 200mila euro nel caso di più imprenditori. Le agevolazioni coprono il 100% delle spese e prevedono un contributo a fondo perduto pari al 35% del programma di spesa e un finanziamento bancario pari al 65%, garantito dal Fondo di Garanzia per le Pmi. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi.

Gli incontri informativi sugli incentivi di Resto al Sud proseguiranno nelle prossime settimane nei principali centri della Sardegna.