24 April, 2024
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Venerdì 24 gennaio 2020 alle ore 16,30 a Casa Fenu, verrà sottoscritto il protocollo per la costituzione del Polo d’Infanzia 0-6 Ilaria Alpi, il primo in Sardegna ai sensi del decreto legislativo 65/20171, tra l’Istituto Comprensivo “Fernando Meloni” ed i comuni di Villamassargia (capofila), Domusnovas e Musei. Visto il rilievo regionale del progetto, alla sottoscrizione parteciperanno sia l’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, sia Anci Sardegna.

La proposta del comune di Villamassargia. Dopo l’apertura del Nido d’infanzia Comunale Rosa Parks, efficiente e ben strutturato, con un servizio molto apprezzato dalle famiglie, ora il comune di Villamassargia, attraverso un progetto trasversale agli assessorati dei Servizi sociali e Pubblica istruzione, ha deciso di fare un ulteriore passo avanti, cogliendo l’occasione offerta dalla legge 13 luglio 2015 n.107 che prevede l’istituzione dei “Poli per l’infanzia, sistema integrato di educazione ed istruzione dalla nascita sino a sei anni”. Il comune di Villamassargia, infatti, ha iniziato il percorso operativo per la istituzione del Polo, che accoglierà, prima in edifici vicini, poi, in un unico plesso, nel quadro di uno stesso percorso educativo, diverse strutture di educazione e di istruzione per bambine e bambini fino a sei anni di età, nel rispetto dei tempi e degli stili di apprendimento di ciascuno.

Il nuovo plesso che ospiterà in futuro il Polo Innovativo per l’Infanzia Ilaria Alpi, sorgerà nell’area edificabile tra le scuole medie e la pineta. Nel 2020 verrà bandito il bando per la progettazione. L’assessorato dei  Lavori pubblici prevede di distribuire nell’arco di tre anni l’intervento di costruzione, per cui il comune di Villamassargia ha già ottenuto un contributo di euro 1.400.000,00 dallo Stato ed euro 250.000,00 dalla RAS2. Un progetto territoriale all’avanguardia.

Venerdì 24 gennaio verrà posta la prima pietra per la concretizzazione di questo importante progetto territoriale all’avanguardia in Sardegna, attraverso il primo accordo tra Enti locali, condiviso con il sindaco di Domusnovas Massimo Ventura ed il commissario straordinario del comune di Musei Giovanni Fadda, e l’istituzione scolastica per costruire un percorso educativo continuativo da 0 a 6 anni, come previsto dalle norme nazionali. Con il protocollo, le parti definiscono le linee di indirizzo generali per la programmazione, la costituzione ed il funzionamento del Polo per l’Infanzia 0-6 Ilaria Alpi, attraverso una nuova organizzazione della Scuola dell’Infanzia Statale “Fernando Meloni” e del Nido di Infanzia Comunale “Rosa Parks”, condividendo nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità, un impegno politico e pedagogico nella consapevolezza che il Polo 0-6 ha lo scopo di accogliere, in uno stesso percorso di cura e di educazione, bambine e bambini fino a sei anni, per una proposta curricolare coerente e unitaria, con la caratteristica di laboratori permanenti di ricerca innovativa e di apertura verso le realtà private dei comuni coinvolti.

I commenti. «Stiamo iniziando un percorso virtuoso – queste le parole di Debora Porrà – l’asilo nido, da servizio a domanda individuale, diventa un servizio educativo integrato con la scuola statale. Con questo accordo, renderemo omogenei i servizi per i bambini da 0 a 6 anni, a partire dal prossimo anno scolastico. Ad esempio, il nido e la scuola materna avranno gli stessi orari di apertura, per garantire un miglior servizio alle famiglie».

«Il protocollo d’intesa per la realizzazione del Polo d’Infanzia Ilaria Alpi – aggiunge la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Statale F. Meloni, Marta Putzulu – rappresenta la prima vera sperimentazione in Sardegna per la predisposizione e realizzazione di un curricolo in continuità verticale per la fascia 0-6 anni, con la progettazione e sperimentazione di pratiche educative, didattiche e d’intervento innovative che ricomprendono anche corsi di formazione per tutto il personale della scuola e di parent-training.»

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E’ stata inaugurata questa mattina la nuova sede territoriale dell’Agenzia Forestas, nei locali dell’ex ospedale F.lli Crobu di Iglesias, in località Canonica. Hanno partecipato alla cerimonia, svoltasi nella sala riunioni, subito dopo il taglio del nastro, gli assessori regionali della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano e dell’Urbanistica e degli Enti locali Cristiano Erriu, l’amministratore unico dell’Agenzia Forestas Giuseppe Pulina e il direttore territoriale Ugo Tanchis; il deputato Emanuele Cani; il consigliere regionale Gianluigi Rubiu; i sindaci dei comuni di Iglesias Emilio Gariazzo, Domusnovas Massimo Ventura, Gonnesa Hansel Christian Cabiddu, Villamassargia Debora Porrà, Santadi Elio Sundas, Fluminimaggiore Ferdinando Pellegrini, Siliqua Francesca Atzori, Nuxis Pier Andrea Deias, Musei Antonello Cocco, Villaperuccio Antonello Pirosu, Tratalias Marco Antonio Piras, Buggerru Laura Cappelli; il direttore della ASSL di Carbonia Maddalena Giua; l’ex direttore generale della Asl 7 Antonio Onnis; il vescovo della diocesi di Iglesias mons. Giovanni Paolo Zedda.

Al termine, il coro di Iglesias ha cantato tre brani.

Dalle 10.00 alle 16.00 il pubblico ha potuto visitare gli spazi della struttura e del parco oltre le esposizioni tematiche curate dall’Agenzia Forestas.

La nuova sede sarà il centro operativo per i complessi forestali di Pantaleo e Marganai, servendo tutto il Sulcis Iglesiente, che include i comuni di Iglesias, Carbonia, Sant’Antioco, Domusnovas, Carloforte, San Giovanni Suergiu, Portoscuso, Gonnesa, Villamassargia, Santadi, Narcao, Fluminimaggiore, Calasetta, Sant’Anna Arresi, Giba, Nuxis, Musei, Perdaxius, Masainas, Villaperuccio, Tratalias, Buggerru, Piscinas e Siliqua.

Alleghiamo un ampio album fotografico e gli interventi dell’amministratore unico Giuseppe Pulina, del sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo e dell’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano.

                                     

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L’Amministrazione comunale di Domusnovas manifesterà mercoledì 18 ottobre, con corteo che partirà da Piazza Sella, a Iglesias, alle 9.00, per sensibilizzare l’Amministrazione comunale di Iglesias, «affinché, facendo seguito agli accordi intercorsi con l’assessorato regionale degli Enti locali, definisca l’iter procedurale per la permuta dei territori tra il comune di Domusnovas e il comune di Iglesias, in relazione all’isola amministrativa di San Marco». L’Amministrazione comunale di Domusnovas, guidata dal sindaco Massimo Ventura, propone lo scambio di 1.000 ettari demaniali della foresta del Marganai, attualmente ricadenti nel territorio del comune di Domusnovas, con 1.400 del 1.7o0 ettari dell’isola amministrativa di San Marco, attualmente ricadenti nel territorio comunale di Iglesias.

Parteciperanno alla manifestazione che da Piazza Sella confluirà presso il Centro direzionale di via Isonzo, dove ha sede l’ufficio del sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, cittadini di Domusnovas, operatori agricoli, pastori e proprietari dei terreni ubicati nel territorio dell’isola amministrativa di San Marco.

Per cercare di capire meglio le motivazioni che hanno portato l’Amministrazione comunale di Domusnovas ad avanzare l’originale proposta al comune di Iglesias, abbiamo intervistato il sindaco di Domusnovas, Massimo Ventura.

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E’ stata presentata questa mattina, nella sala riunioni della Torre Civica, a Carbonia, l’edizione speciale di “Io non rischio 2017 – Piazza provinciale di Carbonia”, che si terrà sabato 14 ottobre, in piazza Roma, a Carbonia, dalle 9.00 del mattino alle 20.00. Hanno partecipato alla presentazione gli amministratori di tre dei Comuni coinvolti, Carbonia (il sindaco Paola Massidda), Domusnovas (il sindaco Massimo Ventura e l’assessore dell’Ambiente e della Protezione civile Ottavia Ilaria Pisu) e Siliqua (l’assessore dell’Ambiente Isacco Fanni), il comandante della Polizia locale di Carbonia maggiore Andrea Usai, i formatori della campagna ed i volontari comunicatori delle organizzazioni coinvolte: Terramare di Carbonia, Soccorso Iglesias di Iglesias, Adavd di Domusnovas, Pan Siliqua di Siliqua e Protezione civile Segariu di Segariu).

L’evento di questa edizione speciale è stato pensato e organizzato dal dipartimento della Protezione civile con l’intenzione di raggruppare le attività nei soli capoluoghi di provincia, attraverso la partecipazione delle associazioni di protezione civile dislocate nei territori che racconteranno, come in passato, le buone pratiche di protezione civile da adottare prima, durante e dopo lo scatenarsi di un evento naturale, mirando all’elevazione della cultura di protezione civile, all’acquisizione di maggiori conoscenze del territorio specifico abitato e migliorando le capacità di resilienza dei cittadini.

In piazza Roma verranno sistemati i vari gazebo e sono previsti anche spazi ludici per i bambini, in modo da favorire l’affluenza delle famiglie e di consentire ai genitori di seguire le attività dei formatori e dei volontari.

L’evento, previa autorizzazione del dipartimento della Protezione civile per il Tramite della D.G. della Protezione Civile R.A.S., potrà essere replicato nelle città di ciascuna piazza assieme all’associazione di riferimento, anche per le attività di prevenzione, informazione, tra le quali presentazioni e/o aggiornamenti di Piani Comunali di Protezione Civile ai cittadini.

    

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La comunità di Domusnovas non ci sta e decide di dire basta a ogni tipo di violenza, da quella che nelle scorse settimane è stata indirizzata nei confronti del sindaco e di altri cittadini con atti intimidatori, a quella nelle scuole o contro le donne.

Per sensibilizzare la comunità un gruppo di cittadini consapevoli, formato da Fabiola Barranca, Mariano Fais, Debora Fanni, Davide Aru e Anna Mameli, ha pensato ad un evento che nascesse dal basso e che coinvolgesse l’intera comunità e in particolare i giovani, per tale ragione essi si sono rivolti all’associazione APS Progetto Giovani che, con l’adesione del Comune, chiama a raccolta tutti i cittadini per un flash mob che si svolgerà in piazza Matteotti, domenica 2 aprile, in concomitanza con la Giornata mondiale della consapevolezza dell’Autismo.

«Questa scelta sottolinea che il nostro messaggio è contro ogni forma di violenza, che sia di tipo fisico, verbale o psicologico – spiega Alessio Siciliano, presidente dell’associazione organizzatrice dell’evento – nell’ultimo periodo nel nostro territorio si sono manifestati molti episodi con una preoccupante frequenza, non ultimo il triste femminicidio a Iglesias al quale poi si son susseguiti atti intimidatori contro il nostro sindaco e altri cittadini.»

«Chiudere gli occhi è come essere complici – sottolinea Siciliano – l’obiettivo del flash mob è rendere protagonista ognuno di noi nella lotta contro ogni sopruso e ogni discriminazione, coinvolgendo soprattutto i giovani che troppo spesso si rendono protagonisti di vicende violente, sia come vittime che come carnefici.»

Anche il Comune è in campo nell’evento ed il sindaco Massimo Ventura ha coinvolto tutta la Giunta che scenderà in piazza insieme ai cittadini: «Tutte le iniziative che servono a sensibilizzare il contrasto a ogni tipo di violenza vanno appoggiate e sostenute» commenta il primo cittadino, vittima nelle scorse settimane, e a pochi mesi dal suo insediamento, di un grave atto intimidatorio. «Una comunità intera non può essere ostaggio di un gesto vigliacco, noi resteremo al nostro posto e andremo avanti con il nostro lavoro», chiarisce Ventura invitando tutta la comunità a partecipare e coinvolgere soprattutto i più giovani.

L’A.P.S. Progetto Giovani che organizza la manifestazione, è un’associazione di promozione sociale operante a livello locale nel campo delle politiche giovanili, la quale si pone come obiettivo la cura a livello sociale, culturale, professionale e ludico dei giovani domusnovesi aventi un’età compresa tra i 15 ed i 35 anni.

A tale scopo, l’associazione si propone come un centro permanente di vita associativa a carattere volontario, apolitico, apartitico, asindacale, aconfessionale e senza scopo di lucro, finalizzato al coinvolgimento dell’intera popolazione giovanile del paese per operare solidalmente verso un miglioramento della condizione sociale, finanziaria e culturale dei giovani, associati e non, e delle persone vicine ad essi.

Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, l’associazione, prevede di organizzare eventi e manifestazioni culturali, sportive e musicali; corsi d’informazione e formazione sociale, culturale e professionale; attività utili al miglioramento della condizione del paese e dei suoi cittadini svantaggiati e non; attività di consultazione, sensibilizzazione e informazione verso l’amministrazione locale e tutti gli enti o i privati che operano o sono interessati ai temi relativi alla condizione giovanile.

Tali obiettivi, per quanto ambiziosi siano, sono assolutamente raggiungibili con l’aiuto e la collaborazione di tutti i cittadini di Domusnovas.

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Simona Deidda (di Domusnovas) e Stefania Mocci (di Quartucciu) si sono unite civilmente il 1 ottobre a Domusnovas. A celebrare il rito, leggendo alla coppia i commi dell’articolo 1 della Cirinnà (la legge 76 del 2016), è stato il sindaco Massimo Ventura.

La trasmissione Stato Civile di Rai3 ha dedicato loro parte della prima puntata, ritrasmessa il 26 dicembre. Da quel giorno la coppia sarda è stata vittima di cyberbullismo con pesanti minacce ed insulti omofobi e di attacchi mediatici, perché la figlia di Stefania, Desireè di 12 anni, avuta da un precedente matrimonio, vive con le due donne in quella che orgogliosamente la coppia chiama “famiglia arcobaleno”. Hanno dovuto anche bloccare il profilo twitter Husteron proteron che aveva il logo de Il Popolo della Famiglia.

«E’ inquietante – sostiene il presidente nazionale Mario Marco Canale di Anddos la notizia riportata da Adnkronos sollevata dal quotidiano PRIDE Online che denuncia le incredibili minacce sul web ricevute da Simona e Stefania, una coppia protagonista della trasmissione “Stato Civile”. Il discorso d’odio sul web è una delle ultime frontiere che ci troviamo ad affrontare nella lotta alle discriminazioni, come dimostra anche il recente incontro con associazioni ed istituzioni promosso dal ministro Orlando. Le parole sono pietre: “urlare” sui social a due persone che andrebbero fucilate per la loro omosessualità è il modo migliore per generare sofferenza e per armare la mano dei violenti. L’Italia ha bisogno di riprendere seriamente un dibattito sulle discriminazioni e sull’estensione della legge Mancino-Reale anche all’omo-transfobia, superando la proposta limitata e inefficace che giace da tre anni in Senato. La libertà di espressione è per noi un valore inestimabile, così come lo è anche il diritto di ogni persone di vivere, liberamente, la propria identità, la propria vita, i propri amori. Tra la libertà di parola e l’incitazione all’odio, il diritto internazionale, le Nazioni Unite e l’Unione Europea hanno stabilito da tempo un confine ben preciso. Nel nostro Paese, come in pochi altri ormai del mondo che può definirsi democratico, si fa fatica ad applicare questo concetto anche al discorso d’odio contro le persone LGBTI. Ribadiamo, pertanto, la nostra disponibilità a collaborare con il ministero della Giustizia per monitorare con attenzione l’impatto del discorso d’odio omofobo sulla nostra base associativa e sulla comunità LGBTI. Per la prima volta, infatti, il ministero ha mostrato di voler affrontare il tema del discorso d’odio dal punto onnicomprensivo dei diritti umani, includendo quindi il razzismo, il sessismo, le discriminazioni culturali e religiose e l’omotransfobia. Confidiamo, quindi – conclude il presidente nazionale Mario Marco Canale di Anddos -, anche in un impegno del ministro per riaprire un percorso politico che muova in questa direzione.»

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«Le alleanze delle mie amministrazioni, questo è un fatto, sono state tutte discusse e approvate in federazione… Alle illazioni non rispondo, non avendolo mai fatto neppure con gli avversari». E’ il passaggio più significativo della replica di Tore Cherchi al deputato Emanuele Cani che, in una nota diffusa qualche giorno fa, aveva attaccato pesantemente l’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias (suo compagno di partito) di «essersi inserito in maniera tardiva ed inopportuna in una discussione (le polemiche scatenate dalle dichiarazioni del deputato Francesco Sanna circa le modalità di svolgimento delle elezioni primarie a Domusnovas, e dalla successiva replica dell’assessore al Bilancio del Comune di Domusnovas, Massimo Ventura, ndc), dimostrando di non conoscere i fatti e il modo con cui in questi anni hanno operato i rappresentanti della federazione. Vorrei ricordare a Tore Cherchi – aveva aggiunto Emanuele Cani – che le primarie non sono state organizzate dalla Federazione del Partito Democratico ma dal centro sinistra e che il presidente del seggio di Domusnovas è comunque un esponente del Partito Democratico che bene potrà lavorare in prospettiva con i dirigenti storici locali del Partito Democratico a cui rinnovo la mia stima e gratitudine per il loro costante impegno in questi anni.» «Tore Cherchi lasci fuori il partito provinciale da questa vicenda – aveva concluso Emanuele Cani – e non si permetta a fare insinuazioni attribuendo responsabilità a chicchessia seguendo metodi obsoleti di becera politica. Se vuole, il partito provinciale è pronto a una discussione approfondita sul tema delle primarie, le ultime e le passate, e sul rispetto delle decisioni in tema di alleanze politiche assunte nelle elezioni locali e sul rapporto del Partito e di alcuni suoi dirigenti con ambienti del centrodestra. Indipendentemente dalla sua volontà mi sento in dovere di promuovere una discussione su questi argomenti. Cosa che farò entro breve tempo.» 

«Considero utile l’apertura di una discussione sul partito nel Sulcis – ha sottolineato nella sua replica Tore Cherchi -. Spero in un dibattito costruttivo. A richiederlo sono innanzitutto i risultati elettorali delle politiche, pessimi seppure archiviati. Su Domusnovas mi è sufficiente l’opinione di un vecchio compagno, minatore a San Giovanni, per sapere dove stia il giusto. Mi tengo quella opinione e sto in quel campo, con Francesco Sanna. Come detto, episodi di malcostume e di segno opposto, si sono verificati anche in queste primarie, come in altre. Questi episodi rischiano di appannare la grande prova di democrazia delle primarie e l’impegno serio di migliaia di partecipanti. Il mio invito alla federazione era ed è per reprimerli comunque, dovunque, sempre e da chiunque siano promossi. In questo senso – ha aggiunto Tore Cherchi – la federazione ha un dovere. La reiterazione significa che non si fa o non facciamo abbastanza e che anzi si tende a considerare una compensazione e non un’aggravante, il fatto che si verifichino da più parti. Questa è la mia posizione, ferma, trasparente e non condizionabile da chicchessia. Conosco la destra solo per il Commissariamento della Provincia anche con una forte e diretta motivazione contro la mia persona e la mia amministrazione che per la destra erano da eliminare dal territorio. Le alleanze delle mie amministrazioni, questo è un fatto, sono state tutte discusse ed approvate in federazione. Lo si faccia sempre e per tutte le situazioni. Contribuirò alle decisioni. Alle illazioni non rispondo non avendolo mai fatto neppure con gli avversari.»

La polemica era stata accesa dal deputato Francesco Sanna che, a seggi ancora aperti, domenica 29 settembre ha diffuso un comunicato stampa nel quale denunciava che «numerose e convergenti segnalazioni riferiscono a Domusnovas di una pesantissima attività di voto organizzato da forze inequivocabilmente estranee al centrosinistra nelle primarie per la candidatura a Presidente della Regione Sardegna. Stanno prendendo parte al voto persone che non lo riconfermeranno nelle elezioni vere, indirizzate da amministratori locali già candidati in liste a sostegno dell’onorevole Cappellacci nella precedente elezione – ha aggiunto Sanna -. Penso che tale fatto non solo disturba e inquina la libera e volontaria espressione democratica dei cittadini di quella comunità, ma altera – qualunque esso sarà – il risultato della consultazione. Per questo – ha concluso Sanna – mi appresto a chiedere agli organi di garanzia delle primarie di bloccare l’attività del seggio e di non procedere allo spoglio delle schede».

A Francesco Sanna aveva replicato Massimo Ventura, assessore al bilancio del Comune di Domusnovas che, dopo aver ribadito l’assoluta regolarità delle operazioni di voto, ha affermato che, ad intaccare lo spirito delle primarie, è stato piuttosto il deputato iglesiente che, dopo aver perso le primarie, è stato ripescato e candidato alla Camera dei deputati dalla Direzione nazionale del partito.

A difesa di Francesco Sanna è quindi intervenuto Tore Cherchi che, dopo aver sottolineato che Francesco Sanna è stato legittimamente candidato al Parlamento dalla Direzione nazionale del partito, ha dichiarato che «reagire al malcostume è un dovere di tutti e in particolare della federazione del Partito Democratico che deve scegliere a Domusnovas e altrove fra l’evidente ambiguità e la sperimentata serietà». Da lì la durissima presa di posizione di Emanuele Cani contro Tore Cherchi e la successiva replica dell’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias.

Per la cronaca, a Domusnovas l’europarlamentare Francesca Barracciu, sostenuta tra gli altri da Francesco Sanna e Tore Cherchi, ha ottenuto 20 voti; il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau, sostenuto tra gli altri da Emanuele Cani, ha ottenuto 95 voti.

Le polemiche trovano terreno fertile, lo sottolineiamo ancora una volta, nell’ambiguità del regolamento delle primarie che, all’articolo 7, apre la partecipazione al voto a “tutte le elettrici e gli elettori in possesso dei requisiti previsti dalla legge” e “ai giovani che, alla data del voto delle primarie, abbiano compiuto il sedicesimo anno di età”e “alle cittadine/i dell’Unione Europea residenti in Sardegna e le cittadine/i di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno e di carta di identità”. E’ evidente che con questo regolamento non si può vietare a nessuno, neppure a quanti abitualmente non votano i partiti del centrosinistra e quindi alle prossime elezioni voteranno partiti e candidati antagonisti del centrosinistra, di partecipare alle primarie; così come lo stesso regolamento apre la strada alle discussioni con la partecipazione al voto delle primarie di giovani minorenni che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età e che alle prossime elezioni regionali non potranno replicare il voto per le liste dei partiti del centrosinistra. Nel centrosinistra la discussione è sempre accesa tra i sostenitori di questo regolamento e quanti, viceversa, sostengono la tesi di un regolamento che ponga paletti più precisi sulla partecipazione al voto, riservata ai tesserati ai partiti del centrosinistra e ai maggiorenni.