18 April, 2024
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Si è concluso sabato 22 giugno, a Firenze, il ciclo di seminari organizzato dalla FASI per la promozione di Autunno in Barbagia.

Alla presenza dei circoli aderenti alla FASI della circoscrizione Centro – Sud (che coinvolge i circoli presenti in Toscana, Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo), e delle associazioni ospiti, si è tenuta la presentazione della manifestazione con le relazioni degli esperti, intervallata da filmati di presentazione delle eccellenze artistiche e culturali del territorio barbaricino.

Ad aprire i lavori è stato Simone Pisano, coordinatore della Circoscrizione Centro-Sud della FASI e glottologo dell’Università G. Marconi di Roma, mentre le conclusioni sono state affidate al presidente onorario della FASI Tonino Mulas che ha sottolineato la forte vocazione di promozione della FASI, sperimentata già gli anni scorsi con il Viaggio del vino, nel centro sud della Sardegna, con il trekking del “Cammino di San Giorgio” e il “Cammino di Santa Barbara”, con la sagra di Sant’Efisio, con i “pacchetti” sul “Carnevale” ed la “Settimana sarda”, con il progetto con cui è stata coinvolta la rete degli emigrati olandese sul Turismo della montagna. Tonino Mulas ha inoltre lanciato l’idea dell’Anagrafe dei docenti universitari sardi in Italia e all’estero, un patrimonio intellettuale che se messo a sistema potrebbe dare un grande contributo alla Sardegna.

Il direttore generale della Camera di Commercio di Nuoro, Giovanni Pirisi, ha ripercorso la storia della manifestazione, dalle prime Cortes Apertas di Oliena fino al coinvolgimento attuale di 32 paesi dell’area. Giovanni Pirisi ha sottolineato due aspetti principali a cui debba essere ricondotto il successo di Autunno in Barbagia: da un lato la crescita economica e l’indotto che crea un evento di questa portata per le imprese del territorio, imprese turistiche, dell’agroalimentare, dell’artigianato ma non solo. Una manifestazione che genera dei processi virtuosi che fanno del rispetto della tradizione un volano economico ma che allo stesso tempo innescano anche dei processi di innovazione, come per esempio la formulazione di un ricettario, poi riproposto dai ristoratori del territorio in chiave contemporanea, o come la crescita del sistema museale barbaricino; l’altro aspetto di successo è senz’altro la crescita culturale e sociale che l’evento rappresenta per le popolazioni locali. Una crescita data dall’apertura verso l’esterno, dalla coesione, collaborazione e coinvolgimento di tutti gli abitanti dei paesi, da una sana competizione che spinge a migliorare l’offerta anno dopo anno.

Il presidente dell’ISRE – Istituto Superiore Regionale Etnografico, Giuseppe Pirisi, ha parlato del grande lavoro nella valorizzazione del patrimonio storico, letterario, artistico e linguistico che l’Istituto, supportato da criteri scientifici, da tanti anni porta avanti. Nel suo intervento Giuseppe Pirisi ha sottolineato l’importanza per l’ISRE di fare antropologia della contemporaneità, ossia non solo fotografare ciò che è stata la nostra tradizione ma anche testimoniare la produzione culturale del presente, in modo da trasmettere ai posteri la cultura contemporanea che vede nel cinema e nella musica gli assoluti protagonisti. Giuseppe Pirisi ha inoltre prospettato alcune iniziative dell’ISRE che possono coinvolgere i Circoli sardi in una fattiva collaborazione che metta a frutto le reciproche competenze, come ad esempio un momento di bilancio dell’attività artistica dei sardi nel mondo.

Il responsabile dei giovani della FASI, Mattia Lilliu, nel suo intervento ha parlato delle esperienze di marketing territoriale nella provincia di Nuoro e delle positive iniziative che sono nate attorno alla candidatura di Nuoro a Capitale europea della cultura per il 2020.

La presidente della FASI Serafina Mascia ha parlato dei progetti in essere portati avanti dalla FASI e della ratio complessiva che emerge dal loro insieme: da Sarda Tellus che promuove le eccellenze enogastronomiche ma anche il territorio e l’ambiente di provenienze dei prodotti; A domo nostra che censisce il patrimonio abitativo degli emigrati, che può diventare uno strumento imprenditoriale oltre che di qualificazione urbana; fino al servizio di Eurotarget viaggi che mira a creare un legame più strutturale con la Sardegna da parte delle seconde generazioni di emigrati.

Conclusi i seminari il bilancio della manifestazione dopo quattro tappe (Milano, Rivoli – Torino, Bologna e Firenze), 69 Circoli sardi coinvolti, oltre 60 associazioni partecipanti (Pro Loco, Cral, Associazioni di promozione turistica, associazioni sportive e di trekking, Associazioni di promozione sociale), può considerarsi positivamente. La FASI ha voluto fortemente farsi promotrice di questa manifestazione per i valori di accoglienza che incarna, per la qualità dell’offerta proposta e per l’opportunità di destagionalizzazione turistica in Sardegna che Autunno in Barbagia offre in maniera sistematica.

Essere ambasciatori della Sardegna, della sua cultura ma anche della sua economia, è da sempre nella mission della FASI e dei circoli aderenti. Obiettivo della FASI è di far conoscere la Sardegna meno battuta, che va oltre la bellezza delle sue spiagge e del suo mare e che vede i suoi abitanti come protagonisti non passivi; essere ambasciatori dunque non solo della terra sarda ma anche e soprattutto della ricchezza culturale, sociale e umana che i sardi sanno esprimere.

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“El Vagòn” di Gaetano Crivaro e Andrés Santamaria e “Per Anna” di Andrea Zuliani si sono aggiudicati i Primi Premi del concorso cinematografico “Visioni Sarde” (sezione di “Visioni Italiane”, concorso nazionale per corto e mediometraggi), assegnati rispettivamente dalla Giuria e dalla Giuria Giovani.

Entrambe le Giurie hanno attribuito la Menzione Speciale a “Dove l’acqua con altra acqua si confonde” di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi.

Il Premio Speciale FASI è andato ad “Alba delle Janas” di Daniele Pagella.

La cerimonia di premiazione, che si è tenuta domenica 28 febbraio al Cinema Lumière di Bologna, gremito in ogni ordine di posti, è stata coordinata da Anna Di Martino (direzione di “Visioni Italiane”). Vi hanno presenziato tutti i membri della Giuria  (Pier Giorgio Bellocchio, Saverio Costanzo, Daniele Furlati, Alba Rohrwacher, Davide Turrini) e i registi Renato De Maria e Luca Rosini.

Il concorso “Visioni Sarde”, nato nel 2013 con l’obiettivo di mettere a disposizione dei migliori registi sardi indipendenti una importante vetrina “continentale”, quest’anno ha offerto un panorama molto interessante della cinematografia isolana, fornendo positivi segnali sulla sua vitalità.

Su una sessantina di film pervenuti all’organizzazione, la Cineteca di Bologna ha selezionato nove  opere differenti per tema, linguaggio espressivo, impianto stilistico, intenzionalità estetica.

Questi i film ammessi alla finale di “Visioni Sarde”:

“Alba delle Janas” di Daniele Pagella

“Centenari” di Paolo Zucca

“El Vagòn” di Gaetano Crivaro e Andrés Santamaria

“La danza dei sacri demoni” di Franco Fais

“Dove l’acqua con altra acqua si confonde” di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi

“Meandro Rosso” di Paolo Bandinu

“Paolina era la madre di Giulia” di Clara Murtas

“Otto” di Salvatore Murgia e Dario Imbrogno

“Per Anna” di Andrea Zuliani.

La Giuria “Visioni Sarde”, presieduta da Paolo Pulina (scrittore, giornalista, membro dell’Esecutivo  nazionale della FASI), con Marcello Fois (scrittore, commediografo, sceneggiatore), Alberto Masala (poeta, scrittore, traduttore), Bruno Mossa (organizzatore), Antonello Rubattu (scrittore e direttore del Museo dell’Emigrazione di Asuni), ha tributato il Primo Premio di 1.000 euro a “El Vagòn” (Italia/2015; 19’) di Gaetano Crivaro e Andrés Santamaria (Sui binari abbandonati della stazione di Cagliari, un vecchio vagone è diventato la casa di Antonio e Patrizia. L’incontro con questa coppia, raccontato attraverso diversi supporti video, diventa una riflessione sul tempo, sullo spazio e sull’immagine) con la motivazione: «Una storia che comunica le sofferenze di un ambiente degradato, rappresentandolo con mezzi tecnici poveri che ben si adattano alla situazione. Apprezzabile il supporto documentario inserito in maniera non tradizionale».

La Giuria ha quindi assegnato  la Menzione Speciale a “Dove l’acqua con altra acqua si confonde” (Italia/2015; 14’) di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi (Ogni lunedì notte Luca va a nuotare in una piscina deserta dove incontra Mia. I due iniziano a conoscersi finché la ragazza improvvisamente scompare) con la motivazione: «Particolarmente indovinata l’ambientazione insolita in una piscina che vuole essere evocativa di una vita solitaria ancora immersa nel liquido amniotico. Molto raffinato il riferimento alla poesia “Dove l’acqua con altra acqua si confonde” di Raymond Carver che ha ispirato il titolo».

Il progetto cinematografico ha coinvolto anche i giovani. Il loro contributo in termini di passione ed entusiasmo è stato determinante per la  riuscita della manifestazione.

I Giovani della FASI, in particolare, hanno dato vita ad una Giuria che ha operato in maniera completamente autonoma ed indipendente.

Questi i componenti: Stefano Pilu (presidente Giuria e coordinatore circuitazione festival nei Circoli), Giacomo Ganzu (segretario relatore e coordinatore circuitazione nei Circoli), Ilaria Ardu, Sibilla Chapel, Chelu Deiana, Pasquale Gregu, Mattia Lilliu, Giovanni Maria Marchi, Marco Mazza, Fiorella Mura, Gabriella Murru, Giancarlo Palermo, Paolo Piredda, Alessandra Pirisi, Francesco Tomba e Andrea Uldankh.

I Giovani hanno  tributato il Primo Premio  di  500 euro a “Per Anna” (Italia/2015; 20’) di Andrea Zuliani (Nicola, un bambino muto, incontra in paese Anna, una sua coetanea arrivata con il padre da Milano. I due, ribelli e pieni di vitalità, passano insieme una giornata magica, tra avventure e scoperte memorabili) per «l’avvincente trama, il tema di carattere sociale e l’originalità del finale; “è difficile sopravvivere in questo Paese per chi non può parlare”».

La Menzione Speciale dei giovani è andata a “Dove l’acqua con altra acqua si confonde” (Italia/2015; 14’) di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi (Ogni lunedì notte Luca va a nuotare in una piscina deserta dove incontra Mia. I due iniziano a conoscersi finché la ragazza improvvisamente scompare) per «l’originale sviluppo e il finale a sorpresa».

La FASI ha inoltre assegnato il Premio Speciale FASI ad “Alba delle Janas” (Italia/2015; 13’) di Daniele Pagella (Alba è un’archeologa che adora la Sardegna e le fiabe che riguardano questa terra. Vive un’avventura fantastica che la proietta nel passato per scoprire la vita e i riti della civiltà nuragica) con questa motivazione: «Questo cortometraggio, che vuole essere primo di una serie di tre, realizzato con le più moderne tecniche di ripresa e di animazione 3D, riesce nell’intento di visualizzare i fantastici protagonisti dei miti e delle leggende della storia sarda. Risulta particolarmente adatto, per il suo accattivante valore didattico, per una visione nelle scuole primarie e medie inferiori».

Ma su “Visioni Sarde” non cala il sipario: tutti i film finalisti saranno  ora  riproposti nei cinema delle città ove hanno sede i Circoli della FASI. In questo modo si potranno  raggiungere gli obiettivi di far emergere i nuovi talenti sardi in campo cinematografico, di sostenere la valorizzazione del loro lavoro creativo e di offrire agli autori isolani la possibilità di farsi conoscere, fuori dalla Sardegna, da un pubblico più ampio.

In questa direzione si conferma fondamentale e veramente prezioso il ruolo che la rete dei Circoli può fornire a supporto della fase più onerosa e difficile che riguarda la vita di un’opera cinematografica: la distribuzione di un film indipendente.

“Visioni Sarde nel Continente” progetto regionale  ai sensi della Legge Regionale n.7/1991, art. 19 – fruisce dei contributi dalla Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Lavoro.

Info: Bruno Culeddu, fasicentro@virgilio.it