20 April, 2024
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Sono 19 gli attualmente positivi al Covid-19, tra i residenti nel comune di Iglesias. Oltre ai positivi, altre 4 persone si trovano in quarantena. Ne ha dato comunicazione questa sera il sindaco Mauro Usai.
«Rinnovo l’invito ad adottare sempre comportamenti prudenti e responsabiliha aggiunto Mauro Usaisia per quanto riguarda il distanziamento che l’utilizzo delle mascherine quando prescritto, in modo da mantenere la situazione sotto controllo e limitare l’incidenza dei casi di Covid-19.»

La Città di Iglesias, anche quest’anno, partecipa al Miracolo di Natale, la grande raccolta di solidarietà nata da un’idea del conduttore televisivo in collaborazione con la Caritas Diocesana di Cagliari.
Nei giorni scorsi, grazie all’impegno delle associazioni aderenti all’iniziativa, dei Centri Diocesani, delle scuole e di tante persone, è iniziata la raccolta di generi alimentari a lunga conservazione e di articoli per bambini, destinati alle famiglie ed alle persone in situazione di necessità.
Giovedì 16 dicembre, nel corso dell’intera giornata, presso l’Emporio della Solidarietà (ex Mattatoio), in Via Crocifisso, verranno consegnati i beni raccolti, in una maratona della solidarietà che unirà Iglesias alle città di Cagliari, Bosa, Burcei, Decimomannu, Domusnovas, Elmas, Guasila, Maracalagonis, Monserrato, Olbia, Porto Torres, Quartu Sant’Elena, Quartucciu, Sassari, Selargius, Sestu, Suelli, Villacidro, Villamassargia e Villaputzu.
«Anche quest’anno – ha sottolineato il Sindaco Mauro Usai grazie all’impegno degli organizzatori, si potrà portare un aiuto concreto a chi ne ha più bisogno. Un ringraziamento al mondo dell’associazionismo, alle scuole, ed a tutte le persone che stanno dando un contributo fondamentale alla raccolta del Miracolo di Natale.»
Alla raccolta ed alla consegna dei beni, che avverrà nel rispetto della normativa anti COVID e delle prescrizioni sanitarie, parteciperanno anche gli istituti scolastici.
«A partire dai giorni scorsispiega l’assessore della Pubblica istruzione Alessandro Lorefice – è iniziata una pre-raccolta presso le scuole, un’iniziativa utile a sensibilizzare gli studenti su quanto possa essere prezioso un contributo a sostegno delle persone che vivono momenti di difficoltà.»
«E’ importante sottolineare l’importanza di aver creato una rete di solidarietà – conclude  l’assessora delle Politiche sociali Angela Scarpa , mettendo al centro i bisogni dei singoli cittadini, in un’ottica di collaborazione tra le Istituzioni ed il mondo dell’associazionismo, colonna portante della società civile.»

Sabato 30 e domenica 31 ottobre, ad Iglesias ritorna “Monumenti Aperti”, con un programma ricco di appuntamenti tra storia, cultura e tradizione.
Diversi gli itinerari ed i musei visitabili gratuitamente:

– ITINERARIO MEDIOEVALE
• 1ª tappa – Chiostro di San Francesco – Via Crispi
Mostra del pane e mostra fotografica sulla storia del Chiostro.
A cura dell’Associazione Pro Loco Iglesias.
Orari: domenica 31 ottobre ore 9.00 – 12.00 e 16.00 – 20.00

• 2ª Tappa – Percorso lungo le Mura Pisane
A cura dell’Istituto scolastico Nivola.
Orari: sabato 30 ottobre ore 16.00 – 20.00, domenica 31 ottobre ore 9.00 – 13.00 e 15.00 – 20.00

• 3ª tappa – Via Campidano
Rievocazione Storica a cura dei Castellani de Gioiosa Guardia.
Orari: sabato 30 ottobre ore 15.00 – 19.00, domenica 31 ottobre ore 10.00 – 19.00

– ITINERARIO LIBERTY
• 1ª tappa – Piazza Lamarmora
Esibizione musicale e mostra di arte figurativa.
A cura dell’Istituto scolastico Pietro Allori.
Orari: sabato 30 ottobre ore 16.00 – 19.00 e domenica 31 ottobre ore 10.00 – 12.00 e 16.00 – 19.00

• 2ª tappa – Teatro Electra
Mostra fotografica di Giuseppe Madau.
A cura dell’Associazione Noa.
Orari: domenica 31 ottobre ore 10.00 – 12.00 e 15.00 – 19.00

• 3ª tappa – Scuole Femminili – Via Roma
Mostra costumi iglesienti.
A cura dell’Istituto scolastico P. Allori.
Orari: sabato 30 ottobre ore 16.00 – 18.00 e domenica 31 ottobre ore 9.30 – 12.00

• 4ª tappa –  Parco Villa Boldetti – Via Trexenta
A cura del Gremio Vignaiuoli, Contadini, Tavernai, Calzolai e Armati delle Vigne, dell’ANFFAS e della Comunità Santa Chiara.

– ITINERARIO ARTE SACRA
• 1ª tappa – Chiesa di San Domenico – Via Cavallotti
A cura del Gruppo Scout AGESCI 3.
Orari: sabato 30 e domenica 31 ottobre ore 10.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00

• 2ª tappa – Chiesa San Salvatore
A cura dell’Associazione Civica di Politica, con la presenza degli allievi dell’Istituto scolastico C. Nivola.
Orari: domenica 31 ottobre ore 10.00 – 13.00 (Mercatino della Biodiversità) e 17.00 – 19.00 (evento “Su beni po’ s’anima”).

• 3ª tappa – Cimitero Monumentale
A cura di CPIA di Serramanna.
Orari: mattino, ore 8.00 – 12.00, pomeriggio ore 15.00 – 18.00

– ITINERARIO ARCHITETTURA, SCUOLE E ORFANOTROFI
• 1ª tappa – ex Enaoli – Via Canepa
Esposizione del plastico e mostra fotografica storica dell’ex Enaoli.
A cura dell’Istituto IPIA G. Ferraris.
Orari: sabato 30 ottobre ore 18.00 – 20.00, domenica 31 ottobre ore 10.00 – 13.00 e 17 – 19.00

• 2ª tappa – Museo Scuola di Miniera, Monteponi
A cura dell’Associazione SCU.DI.MI.
Orari: domenica 31 ottobre ore 9.30 – 13.00 e 16.00 – 19.00

– ITINERARIO SCULTORI SARDI
• 1ª tappa – Piazza Sella
Monumento a Quintino Sella di Giuseppe Sartorio.
A cura dell’ARCI Iglesias e Casa Emmaus.
Orari: sabato e domenica ore 9.30 – 13.00 e 16.00 – 19.00

• 2ª tappa – Piazza Oberdan
Monumento ai Caduti di Francesco Ciusa.
A cura dell’ARCI Iglesias e Casa Emmaus.
Orari: sabato e domenica ore 9.30 – 13.00 e 16.00 – 19.00

Altri siti visitabili:

• Museo Mineralogico – Via Roma
1ª e 2ª Sala. Visita guidata a cura degli studenti dell’Istituto Asproni.
Orari: sabato 30 ottobre ore 16 – 20 e domenica 31 ottobre ore 10.00 – 14.00 e 15.00 – 20.00

• Museo Arte Mineraria – Via Roma
Visita a cura dell’Associazione APIMMG.
Orari: sabato 30 ottobre ore 15.00 – 20.00 e domenica 31 ottobre 9.00 – 13.00 e 15.00 – 20.00

• Museo Remo Branca – Via Roma
Visita guidata a cura dell’Associazione Remo Branca.
Orari: sabato 30 ottobre ore 18.00 – 21.00 e domenica 31 ottobre ore 11.00 – 13.00 e 15.00 – 20.00
Eventi collaterali: mostra fotografica e cura di Tore e Sergio Madau. Realizzazione di una xilografia.

• Rifugio antiaereo – Via Eleonora
Visita guidata a cura del CISSA.
Orari: sabato 30 ottobre ore 15.00 – 19.00 e domenica 31 ottobre ore 10.00 – 13.00 e 14.00 – 19.00

• Sede Associazione Combattenti e Reduci – Via Gramsci
Orari: sabato e domenica ore 9.00 – 13.00 e 16.00 – 20.00

Per il sindaco Mauro Usai e l’assessore della Cultura Claudia Sanna «anche quest’anno Iglesias partecipa a “Monumenti Aperti”, e apre le porte ai visitatori per presentare la storia e le tradizioni della Città, con itinerari e con momenti di approfondimento. Ringraziamo le associazioni, gli istituti scolastici e tutte le persone che hanno partecipato e contribuito, rendendo possibile questa iniziativa».

Grazie alla convenzione stipulata tra il comune di Iglesias e la Federazione Italiana Tabaccai, da oggi, certificati anagrafici come il certificato di residenza o dello stato di famiglia, possono essere rilasciati anche in tabaccheria, nell’ottica di una semplificazione dei servizi per i cittadini, che non dovranno necessariamente recarsi in Comune per ottenere questi documenti.
Con la collaborazione di Novares, società del gruppo FIT, 11 tabaccherie di Iglesias, dislocate nelle varie aree del territorio, a copertura dell’intero Comune, partiranno in via sperimentale per il nuovo progetto.
A breve, in una seconda fase, l’adesione al progetto potrà essere estesa a tutte le tabaccherie del Comune associate alla FIT, e quindi il numero dei punti vendita convenzionato aumenterà, diventando una grande rete civica al servizio dei cittadini.
«In collaborazione con la Federazione Italiana Tabaccai, potrà essere incrementato il servizio di anagrafe sul territorioha spiegato il sindaco Mauro Usaiuna maniera per semplificare la procedura per i cittadini che richiedono un certificato anagrafico e per fornire un servizio ancora più efficiente.»
«Con questa innovativa operazioneha proseguito l’assessore al Decentramento Francesco Melis andiamo anche a valorizzare e a supportare le attività del nostro territorio che, integrando alcuni servizi comunali, hanno la possibilità di divenire sempre più punti di riferimento per le persone, creando una rete territoriale diffusa. Il nostro Comune sta puntando sempre di più sulla semplificazione, sulla digitalizzazione e sull’innovazione dei servizi al cittadino e questo nuovo progetto va in questa direzione.»
«Siamo davvero soddisfatti di poter collaborare con le Istituzioni affinché le nostre attività possano essere vicine ai cittadini, agevolandoli nelle loro incombenze quotidiane e svolgendo così anche una funzione di servizioha messo in evidenza Matteo Boi, presidente della Federazione Italiana Tabaccai della Provincia -. La nostra categoria ha subito ben risposto a questo nuovo progetto e presto altre tabaccherie vi aderiranno.»

Nelle tabaccherie aderenti potranno essere rilasciati i certificati:
• certificato anagrafico di nascita
• certificato anagrafico di morte
• certificato anagrafico di matrimonio
• certificato di cittadinanza
• certificato di esistenza in vita
• certificato di residenza
• certificato di stato civile
• certificato di stato di famiglia
• certificato di stato di famiglia e di stato civile
• certificato di residenza in convivenza
• certificato di stato di famiglia AIRE
• certificato di stato libero
• certificato anagrafico di unione civile
• certificato di convivenza

Le tabaccherie di Iglesias, attualmente aderenti, sono:
• Piazza La Marmora 7/8
• Via Cattaneo 76
• Corso Colombo 51
• Via Baudi di Vesme 1
• Via Nazionale 15 (Frazione di Nebida)
• Corso Colombo 75
• Via Vittorio Veneto 43
• Via Vittorio Veneto 70
• Via Battisti 22
• Corso Colombo 7
• Via Corsica 21

Per ogni operazione di rilascio dei certificati, il costo è di 2 euro IVA compresa (più eventuale bollo quando necessario).
Dal mese di novembre, potranno aderire al progetto tutte le tabaccherie associate alla FIT, diventando la rete di prossimità comunale più estesa.
E’ attivo anche il servizio di rilascio certificati della Camera di Commercio.

Il presidente del Consiglio comunale di Iglesias, Daniele Reginali, ha diffuso una nota con la quale comunica che, a causa del contatto con una persona positiva al Covid-19, il sindaco Mauro Usai è in attesa dell’esito del tampone diagnostico e dovrà rispettare il periodo di quarantena.
Pertanto, per maggior sicurezza, sentita la conferenza dei capigruppo, si è deciso di rinviare ad altra data la seduta straordinaria del Consiglio Comunale prevista per questa sera.

Al via i lavori, a Nebida, per la realizzazione di un campo da calcio a 5 in erba sintetica. La struttura, della superficie di 720 mq, con un perimetro complessivo di 112 mq, verrà realizzata in via Laveria Lamarmora, nell’area adiacente il cortile della scuola primaria.
Verranno installate inoltre le reti di protezione lungo il perimetro del campo.
La durata prevista dei lavori sarà di 90 giorni, per un costo complessivo di 103.231,26 euro, provenienti da fondi della Presidenza del Consiglio dei ministri per investimenti in infrastrutture di carattere sociale.
«Come Amministrazione abbiamo scelto di scommettere sulle politiche per lo sport e sull’integrazione ha commentato il sindaco Mauro Usaicon progetti di riqualificazione urbana realizzati sulle esigenze dei nostri cittadini, dal centro alle periferie ed alle frazioni. Il percorso è ancora lungo, ed il lavoro è tanto, ma andiamo avanti con coraggio e con passione.»
Per l’assessore dei Lavori pubblici Vito Didaci: «Finalmente Nebida potrà avere una struttura adeguata, un’opportunità importante per praticare lo sport in un luogo adatto ed in sicurezza».

Anche quest’anno, per la terza edizione consecutiva, Iglesias, attraverso il Consorzio Turistico per l’Iglesiente, parteciperà al TTG Travel Experience, la fiera del turismo di Rimini che rappresenta una delle principali manifestazioni nell’ambito della promozione e della commercializzazione dell’offerta turistica.

Dal 13 al 15 ottobre, per tre giorni, Rimini ospiterà operatori del settore provenienti da tutta Italia e da diverse nazioni, rappresentanti delle Istituzioni, tour operators, titolari delle agenzie di viaggi e delle strutture ricettive, impegnati nella promozione delle diverse realtà del territorio ed in momenti di approfondimento dedicati alle politiche nel campo del turismo.

Il Consorzio Turistico per l’Iglesiente sarà presente al TTG di Rimini, all’interno del padiglione della Regione Sardegna, contribuendo alla promozione di realtà consolidate del territorio, come i siti ex minerari di Porto Flavia, della Grotta Santa Barbara e della Galleria Villamarina, il Cammino Minerario di Santa Barbara, i musei della Città di Iglesias e le bellezze naturali, con un’offerta turistica che, grazie anche al lavoro dei soci consorziati, consente di raggiungere ogni tipologia di visitatore, nell’ambito di un turismo di esperienza che fa della sostenibilità uno dei suoi punti di forza.

«Anche quest’anno andiamo avanti nell’impegno per la promozione turistica di Iglesias e del suo territorio ha spiegato il sindaco Mauro Usaiproseguendo in un percorso che ha dato importanti risultati in questi ultimi anni e ha portato notevoli benefici alla nostra comunità.»

Nonostante le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria infatti, i risultati relativi alle presenze dei visitatori sono stati incoraggianti, numeri record con quasi 26.000 visitatori nel corso della stagione estiva, 4.000 in più della stagione precedente, malgrado le difficoltà con cui si è dovuto fare ancora i conti a causa dell’emergenza Covid.

«Questo grazie anche alla sinergia tra il Consorzio Turistico, l’Amministrazione comunale e gli operatori del territoriocommenta Attilio Casti, presidente del Consorzio Turistico per l’Iglesiente -. La TTG Travel Experience sarà un’occasione importante per proseguire nella promozione di Iglesias, e sarà inoltre l’occasione per incontrare le comunità dei sardi che vivono in altre città della Penisola, promuovendo il territorio attraverso i loro circoli.»

Sono iniziati, a Iglesias, gli interventi per la riqualificazione della Piazza Cavallera, con i lavori edili e la sistemazione delle aree verdi.
Gli interventi di edilizia, per un importo complessivo dei lavori di 53.222 euro, riguarderanno, nel dettaglio:
– la pavimentazione, con la posa del selciato al centro della Piazza in una superficie di 500 mq.
– la realizzazione di un’area con i giochi completamente recintata, accessibile anche ai bambini diversamente abili, della superficie di 270 mq. All’interno dell’area gioco verrà posizionata inoltre una struttura coperta in legno dell’ampiezza di 110 mq, per garantire il riparo sia nei mesi estivi che in quelli invernali.
La sistemazione delle aree verdi prevede la piantumazione di specie arboree e floreali e di una siepe lungo il perimetro della Piazza, per un importo di 18.682,50 euro.
Oltre a questi interventi, è prevista la rimodulazione dei passaggi pedonali e dei parcheggi, con l’individuazione di 3 stalli di sosta dedicati alle persone disabili nelle zone adiacenti gli ingressi alla Piazza.
I lavori avranno una durata prevista di 60 giorni e sono finanziati interamente da fondi comunali.
Per il sindaco Mauro Usai: «Finalmente sono partiti anche i lavori di riqualificazione di Piazza Cavallera. In attesa di poter avviare i lavori, in questi mesi siamo intervenuti sugli impianti di illuminazione fatiscenti ed in disuso da anni, riportando la luce nel quartiere. Adesso possiamo aprire il cantiere interno alla Piazza, un altro spazio pubblico che presto verrà riqualificato e restituito alla comunità».
«La Piazza ha spiegato l’assessore dell’Arredo Urbano Ubaldo Scanu diventerà un’area dedicata alle famiglie e ai bambini, con una particolare attenzione per la disabilità e per la piena accessibilità ai giochi e agli spazi comuni.
Oltre agli interventi di edilizia e sul verde pubblico, verranno sistemati gli impianti elettrici e di irrigazione, e sarà predisposto uno spiazzo per poter installare, eventualmente in futuro, un chiosco.»

Oggi, 23 settembre 2021, vi è stata ad Iglesias una manifestazione popolare contro il tradimento dei LEA ( i Livelli Essenziali di Assistenza), garantiti dallo Stato ai cittadini.
Un qualche “scienziato pazzo”, uscito da un incubo, ha inserito il territorio del Sulcis Iglesiente in un marchingegno che ci sta respingendo nel passato. Il “passato” deve essere conosciuto, sopratutto nelle sue atrocità, allo scopo di non farlo rivivere.
Nel 1700 il filosofo britannico Edmund Burke formulò un aforisma di saggezza che dice: «Chi non conosce la Storia è condannato a ripeterla».
La frase di Burke ha fatto il giro del mondo e si trova scritta, in trenta lingue diverse, in un monumento nel campo di concentramento di Dachau.
Filosofi e scrittori, grandi e piccoli, hanno scritto libri sull’aforisma di Burke. Due anni fa è stato ripreso in un libro dallo scrittore filosofo George Santayana che ha scritto contro quelli che “non sanno ricordare il passato”, e pochi giorni fa lo stesso concetto è stato ripreso dalla scrittrice sarda Dolores Deidda (“La signora della stazione”), che racconta la saga di una famiglia di Serri tra le due guerre mondiali ed il primo dopoguerra. La scrittrice vi riporta la grande storia a cui sono collegati fatti di vita famigliare variamente influenzati dal fascismo, dalle guerre, dalla cultura tradizionale contadina, e dalla nuova modernità della città.
Fra i tanti episodi, ve n’è uno da cui si può desumere lo stato dell’organizzazione sanitaria del tempo. Alla “signora della stazione”, nel 1940-42, accadde di dover assistere, come levatrice, una passeggera del treno che veniva da Sorgono diretto a Cagliari. La stazione si trovava a Corte, una località a pochi chilometri da Desulo, da Atzara e da Tonara. Il motivo per cui la gravida a termine viaggiava tutta sola per Cagliari era dovuto alla necessità di consegnarsi nelle mani degli Ostetrici specialisti dell’Ospedale Civile San Giovanni di Dio in quanto nel suo territorio non esistevano Ospedali attrezzati. Il motivo del viaggio della speranza era da ricercarsi in un sua malformazione del bacino che avrebbe ostacolato un parto naturale. La donna sapeva benissimo che, se non fosse riuscita a partorire, il bambino si sarebbe incastrato nel canale del parto e lei sarebbe morta assieme al figlio. Questo era il destino di tutte le donne che non riuscivano a partorire naturalmente. La poveretta stava tanto male che non sarebbe mai arrivata a Cagliari. Venne fatta scendere e fu accompagnata nella casa di Eva (la signora che dirigeva la stazione) dove miracolosamente avvenne un parto regolare e mamma e bambino si salvarono.
Questo racconto fa entrare la micro-storia della stazione ferroviaria di Corte nella Grande Storia dell’Umanità.
In quegli anni, a Carbonia, esisteva un ospedaletto in piazza Cagliari, destinato all’assistenza dei minatori per gli incidenti in galleria e, per necessità, venne messo a disposizione anche della popolazione. Allora era giovanissimo medico il dottor Renato Meloni che era chirurgo generale e, in quanto tale, si intendeva anche di ostetricia. Il primario era il professor Ignazio Scalone, patologo chirurgo esperto in chirurgia del cervello per causa traumatica; era esperto in tecnica chirurgica per ferite da guerra del cranio e del cervelletto. L’esperienza l’aveva acquisita al fronte della Prima Guerra Mondiale. Era il chirurgo adatto per assistere i frequenti traumi cranici che avvenivano in miniera a causa del franamento di massi sulla testa degli operai. Chirurghi di questo genere erano idonei ad operare il cesareo, quindi il Sulcis era sicuramente più fortunato, dal punto di vista sanitario, della popolazione del centro Sardegna. Simile fortuna toccava anche ad Iglesias dove operava un ospedale che secondo le cronache del tempo, già nel 1904, in occasione della rivoluzione operaia di Buggerru si occupava di chirurgia complessa.
Nel 1904, ad Iglesias, non si eseguiva ancora il parto cesareo perché quella tecnica era stata ideata da poco e non era ancora stata standardizzata sul territorio nazionale. Infatti la tecnica del cesareo classico venne sistematizzata nell’anno 1900 dal dottor Luigi Mangiagalli di Milano. In realtà il primissimo cesareo venne eseguito a Pavia nel 1876 dal dottor Bianchi Porro, maestro di Mangiagalli. Ma la tecnica di Porro era distruttiva per l’apparato riproduttivo femminile.
Fino all’avvento del taglio cesareo messo a punto dagli italiani le donne morivano in tutto il mondo; nulla le poteva salvare da un parto distocico, né i soldi né il potere. E’ stata recentemente pubblicata una serie televisiva dedicata alla vita della zarina di Russia Caterina la Grande. La ricostruzione storica è accuratamente documentata. In un frammento del film si vede chiaramente l’immagine della giovane moglie dello Zar Paolo I adagiata su un tavolo autoptico, nuda e totalmente eviscerata. Accanto era adagiato il cadavere del neonato. La donna aveva avuto una buona gravidanza ma un parto impedito da un’anomalia del bacino. Nonostante lo stuolo di medici reali indaffarati per salvare la regina ed il principino, la poveretta era comunque morta. Appena spirata le era stato aperto l’addome e l’utero per estrarne il bambino forse ancora vivo. Ma fu tutto inutile. Era già morto.
Era l’anno 1793, l’anno in cui due donne monarca reggevano due imperi: Elisabetta prima d’Inghilterra e Caterina la Grande di Russia. Eppure non bastava essere regine per salvarsi dal destino mortale di un parto distocico.
In quell’anno 1793 Giorgio Washinghton governava gli Stati Uniti d’America e dopo breve tempo moriva per un salasso eccessivo di sangue praticato per curare una faringite febbrile.

Nello stesso anno Robespierre decapitava la regina Maria Antonietta e Luigi XVI.
In quell’anno la Sardegna vide i tentativi dei francesi di invaderla, ma furono fermati dapprima all’istmo di Santa Caterina a Sant’Antioco e poi nella spiaggia di Quartu da truppe raccogliticce guidate dal notaio Vincenzo Sulis, A ciò seguì la cacciata del viceré piemontese dal Castello di Cagliari. In quell’anno a Cagliari non esisteva l’Ospedale civile ma vi erano perlopiù strutture caritative religiose destinate ad ospitare poveri e incurabili. Il Cesareo non si praticava e, anche in Sardegna, le donne gravide con anomalie del canale del parto morivano. Queste anomalie erano frequenti perché erano molto diffusi il rachitismo, la tubercolosi ossea, ed i deficit alimentari.
Bisogna precisare che esisteva una tecnica chirurgica che si eseguiva esclusivamente a mamma morta nel tentativo di estrarne il bambino che poteva essere ancora vivo.
Tutto il mondo cristianizzato si adeguava alla bolla papale emanata da Paolo V nel 1615. In essa si disponeva che nella circostanza di un parto distocico il medico stava in presenza fino alla morte della donna. Appena certificata la morte egli doveva procedere all’apertura dell’addome ed estrarne il bambino. Il prete doveva procedere all’immediato battesimo. In assenza del medico questa funzione chirurgica veniva assunta dalla levatrice. In assenza della levatrice la procedura doveva essere portata a termine del prete che, estratto il bambino, doveva affrettarsi a battezzarlo.
Poi nel 1876 il dottor Bianchi Porro di Pavia ebbe una illuminazione: eseguì l’asportazione dell’utero intero a “madre viva” per estrarne il bambino senza traumatizzarlo. La tecnica che aveva ideato non prese piede ma fu utile al suo allievo Luigi Mangiagalli per mettere a punto la sua nuova tecnica nel 1900.
Fino ad allora la prospettiva di salvezza per le donne di tutto il mondo era identica, sia che fossero delle povere popolane o potenti regine.
In quell’anno 1900 il dottor Luigi Mangiagalli dimostrò che con la sua nuova tecnica di cesareo, eseguito a “madre viva”, poteva salvare sia la madre che il bambino e consentiva di salvare anche l’utero per future gravidanze.
Questa lunga premessa serve a dimostrare quanto, fino a poco tempo fa, fosse terrificante il destino delle madri con difetti del canale del parto. Questo orrore si concluse in Sardegna negli anni a ridosso della Prima Guerra mondiale con la diffusione degli Ospedali territoriali. Fino ad allora l’assenza di una valida rete ospedaliera imponeva alle donne della provincia di imbarcarsi sul treno, in pieno travaglio, per arrivare a Cagliari dopo molte ore di viaggio.
La nascita degli Ospedali territoriali fu un miracolo. Da allora il terrore è cessato, ma un pericolo nuovo incombe: la destrutturazione degli Ospedali con la chiusura di reparti.
Nel Sulcis Iglesiente, nella ASL 7, sta avvenendo un fenomeno che ci sta respingendo nel passato. Si stanno impoverendo gli Ospedali sia di Medici che di Infermieri e strumenti.
A Carbonia, dopo la chiusura della Pediatria si è proceduto alla chiusura della Ostetricia e Ginecologia. E’ stata chiusa l’Anatomia Patologica impedendo la diagnosi immediata in corso di un intervento chirurgico programmato con l’intento di escidere radicalmente un tumore.
L’Emodinamica in Cardiologia è chiusa al 70 per cento e durante la sera, la notte, e nei giorni festivi non si possono operare gli infarti. Chi arriva in Ospedale fra le 8.00 e le 16.00 può essere operato. Chi ha l’infarto durante la notte o il sabato e la domenica e nei festivi deve essere trasferito a Cagliari e sperare che ci arrivi vivo.
La Radiologia è ridotta ai minimi termini sia in specialisti che in tecnici. Similmente avviene per la Dialisi. I sei Medici in organico sono ridotti a tre. Questo bassissimo numero genera eroi (i Medici) e pericoli (per i malati).
La Chirurgia Generale ha dovuto subire la chiusura dell’Endoscopia digestiva che è imprescindibile per l’individuazione della fonte di emorragie dal tubo digerente e la crescita dei tumori maligni (che possono trovarsi in tutto il percorso dall’esofago all’ano); per non parlare poi della riduzione dei posti letto resasi necessaria per la scarsità di personale.
Le stesse difficoltà soffrono l’Anestesia e la Rianimazione. Ne consegue la drastica riduzione delle sedute operatorie (una la settimana) per mancanza di Specialisti e Infermieri.
Ad Iglesias il disastro è immane. Oltre alla chiusura di servizi e alla riduzione dei posti letto, avverrà presto la messa in pensione del Primario di Chirurgia Generale. Con la sua uscita di scena quel reparto cesserà di funzionare.
Per effetto di questo insieme di carenze adesso esiste la pericolosissima condizione per cui l’Ostetricia di Iglesias è privata del supporto della Chirurgia generale. Supporto che è assolutamente necessario nel caso in cui un parto cesareo venga complicato dalla insorgenza di lesioni arteriose e viscerali mortali.
Questa coesistenza di deficit strutturali dovrebbe immediatamente indurre a riorganizzare con urgenza la Chirurgia generale con un Primario, oppure a trasferire la Ostetricia al Sirai di Carbonia dove è ancora libera l’antica sede posta al III piano. Così le pazienti operate in Ostetricia, in caso di complicazioni chirurgiche, verrebbero messe sotto la protezione della Chirurgia generale che è ancora bene organizzata ed è in grado di dare immediata assistenza in caso di patologie ginecologiche associate a malattie chirurgiche addominali, o urologiche o vascolari.
Le vicende politiche ed amministrative pubbliche che si sono succedute dal 1992 ad oggi hanno precipitato il territorio del Sulcis Iglesiente in un passato di oscurantismo sanitario che ci fa vivere in uno stato di pericolo incombente.
La facilità con cui siamo arretrati così pericolosamente fa supporre che questo degrado non sia solo derivato da incapacità amministrativa centrale ma anche da una assurda inconsapevolezza popolare di questi fatti.
E’ necessario ripartire dalla Storia passata e conoscere le atrocità in campo sanitario perpetrate nei secoli passati per capire quali strumenti abbiamo per non doverle rivivere.
Aveva ragione Edmund Burke: «Chi non conosce la Storia è condannato a riviverla» con tutti i suoi risvolti disumani. E’ necessario farsi promettere dai politici del futuro la restituzione di tutto il maltolto.
Oggi, a conclusione della enorme manifestazione popolare incoraggiata dalle componente dei pensionati di SPI CGIL, CISL, UIL, ad Iglesias, il sindaco Mauro Usai ha sintetizzato le ragioni della protesta in alcuni precisi punti:
1 – Il degrado degli Ospedali e della sanità territoriale.

2 – La sottrazione di personale sanitario a favore del centro Covid del Santissima Trinità, che dovrebbe rientrare immediatamente nei nostri Ospedali subito dopo la chiusura del Centro Covid cagliaritano.

Inoltre:
3 – ha dichiarato chiuso il tempo dell’invio di istanze a protezione della nostra sanità perché tutte le formalità procedurali presso le istituzioni regionali sono state già esperite. In mancanza di provvedimenti soddisfacenti si passerà a proteste direttamente nel capoluogo.
4 – Ha poi dichiarato testualmente: «E’ finito il tempo dei campanili, uniti saremo più forti».
5 – E ha concluso dicendo «Non ci interessa avere tre Ospedali non funzionanti; ce ne basta uno, ma che funzioni».
Tale discorso è stato tenuto in rappresentanza dei 23 sindaci del Sulcis Iglesiente, che hanno sottoscritto il “Patto per la Salute” formulato dai tre sindacati CGIL, CISL, UIL, e che è stato inviato al presidente della Giunta regionale Christian Solinas ed al Commissario dell’ARES Massimo Temussi.

Mario Marroccu

 

Hanno preso il via, a Iglesias, i lavori di riqualificazione nella Via Angioy, che si aggiungono agli interventi realizzati nei mesi scorsi, per il Centro Storico, in Via Amsicora, in Via della Decima ed in Piazza Municipio.
I lavori, della durata prevista di 180 giorni e finanziati interamente dal comune di Iglesias per un importo complessivo di 236.947,40 euro, riguarderanno, nel dettaglio:
– Smantellamento della precedente pavimentazione
– Rifacimento del sottofondo stradale e della rete dei sottoservizi
– Realizzazione di una nuova pavimentazione in lastre di granito
“Proseguono gli interventi di riqualificazione del Centro Storico, con i lavori in Piazza Municipio e con l’inizio dei lavori in Via Angioyha detto il sindaco, Mauro Usai -. Iglesias è un cantiere aperto, per rispondere alle esigenze dei cittadini e rendere la Città più funzionale, per tutte le persone che la frequentano e per le attività economiche.”
“Confidiamo che i lavori sulla pavimentazione procedano rapidamenteha spiegato l’assessore dei Lavori pubblici Vito Didaciin quanto sono stati preceduti dagli interventi realizzati da Abbanoa per il rifacimento delle reti idriche. A breve potremo iniziare gli ulteriori interventi in altre strade del Centro Storico secondo il programma dei lavori pubblici.”