19 April, 2024
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Prosegue la collaborazione tra l’Università di Cagliari e la “Belarusian state pedagogical university” di Minsk (Repubblica Bielorussa). Scambi, confronto, ricerca e intesa su varie aree disciplinari costituiscono l’attività promossa dai pro rettori Ricerca e Internazionalizzazione, Micaela Morelli e Alessandra Carucci. Alla mission collabora Donatella Petretto, delegato del rettore (coordinamento iniziative supporto studenti con disabilità, disturbi apprendimento e bisogni educativi speciali) con il sostegno di Centro relazioni internazionali (ministero Istruzione Bielorussia), Regione Sardegna e Consolato onorario bielorusso in Sardegna.La dottoressa Petretto ha tenuto una lecture e preso parte al masterclass nel “Belarusian italian festival of psychological skills”, organizzato dall’Institute of training and retraining of the educational institution of the Belarusian university. L’evento si è tenuto a Minsk dal 12 al 13 maggio scorso, ed è stato coordinato da Julia Kolyago e dall’Institute, diretto da Irina Shestitko. “The history of intelligence assessment and inclusion issues in school and university” è stata la cornice della relazione mentre la masterclass ha avuto per bersaglio “The assessment of intelligence in different clinical conditions: inclusion issues”. Ovvero, l’analisi di temi quali l’assessment neuropsicologico dell’intelligenza e altre funzioni cognitive e i loro legami con i processi inclusivi. Spazio anche alla descrizione del quadro italiano in ambito scolastico e ai servizi specifici offerti dal Sia (Servizi inclusione e apprendimento) dell’ateneo di Cagliari. Le iniziative del Sia – recentemente certificato, norme ISO 9001-2015 – sono coordinate da Donatella Petretto (aspetti generali) e Laura Mura (aspetti amministrativi).

La tavola rotonda sul tema “Modern Problem of Neuropsychological diagnosis and correction”, tenutasi all’Institute of Psychology ha incrociato le tematiche dell’assessment in ambito neuropsicologico e le future collaborazioni di ricerca. «La visita fa capo a una collaborazione già attiva. La partecipazione al Festival, di elevato livello scientifico, e gli incontri hanno consentito di approfondire argomenti che saranno oggetto di progetti di ricerca e conferenze da tenersi a breve nel nostro ateneo e alla Belarusian university» rimarca Donatella Petretto. Relatrice al congresso internazionale “Inclusive processes”, tenutosi a Minsk lo scorso ottobre, la docente ha perso parte anche al seminario su Invecchiamento attivo all’Accademia della scienze di Minsk, organizzato dalla Comunità mondiale della longevità, diretta da Roberto Pili, dal Consolato onorario della Repubblica Bielorussa in Sardegna e dalla Regione. Inoltre, il 2 e 3 marzo scorso alle “Giornate della scienza e dell’istruzione universitaria della Sardegna nella Repubblica Belarus”, sempre a Minsk, ha preso parte una delegazione dell’Università di Cagliari, guidata dalla professoressa Carucci.

L’evento ha creato le basi per intensificare i rapporti con l’Istituto per la pedagogia inclusiva della “Belarusian university”.

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Sabato 6 maggio, alle 11.30, la sala congressi (asse E) – Cittadella universitaria, Monserrato – ospiterà la cerimonia – congiunta con L’Aquila e Lecce – del Premio Asimov 2017 per la divulgazione scientifica. La giuria che sceglie il vincitore è composta dagli oltre 1.400 di studenti italiani, giurati e recensori delle opere finaliste alla seconda edizione del Premio. Alla cerimonia interviene Micaela Morelli (pro rettore Ricerca).

L’iniziativa è patrocinata da Università di Cagliari, Regione Abruzzo, Accademia dei Lincei, Società italiana di fisica (Sif), Società italiana di relatività generale e fisica della gravitazione (Sigrav) e Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze (Cicap).

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Venerdì scorso, la delegazione guidata da Ofer Sach, ambasciatore di Israele a Roma, ha partecipato a un incontro che si è tenuto al Crea UniCa (Center of research entrepreneurship acitivities – Università di Cagliari, Centro innovazione e imprenditorialità). Per l’ateneo hanno preso parte i pro rettori Micaela Morelli (Ricerca scientifica) e Annalisa Bonfiglio (Innovazione), il direttore di Crea, Maria Chiara Di Guardo e Mario Mariani (The Net Value). Il neonato hub per il mix che accomuna giovani-contaminazioni disciplinari-ricerca-idee e progetti appetibili dai mercati nazionali e mondiali, ha sede all’ex Teatro anatomico di via Ospedale. Il Centro ha il compito di catalizzare, coordinare e guidare l’insieme, a partire dal ContaminationLab, di progetti e iniziative che esaltino l’innovazione e l’imprenditorialità con la mission d’ateneo quale propellente.

Dodici start up con il vento in poppa. Sei maturate nell’ambito del ContaminationLab dell’Università di Cagliari. Ovvero, Chiara Cocco (Neeot), Simone Scalas (Bxtar), Maurizio Piredda (Bautiful Box), Alessandra Farris (IntendiMe), Marco Deiosso (Nausdream), Alberto Piras (Brave Potions). Altrettante fiorite nel contesto della ricerca universitaria svolta nell’ateneo del capoluogo: Alessandro Massarelli (Botteega), Mauro Pili (Paymeabit), Fabrizio Mulas (U4Fit), Andrea Concas (Art Backers), Alessandro Sestini (Marinanow) e Antonio Solinas (Ab Insula). I rappresentanti delle start up hanno spiegato alla delegazione di Israele (accademici, venture capitalist, diplomatici, imprenditori) il nocciolo dei loro progetti. Il Crea punta a far conoscere alcune delle start-up nate all’interno del CLab di UniCa, mostrare la rete di relazioni sull’imprenditorialità che l’Università promuove con il ComunicationLab. Tra gli obiettivi, il rafforzamento della visibilità sia di alcune imprese di pregio in relazione con l’ateneo, sia di alcuni progetti scientifici con evidenti ricadute imprenditoriali.

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Giovedì 6 e venerdì 7 aprile, dalle 14.30 alle 18.30 e dalle 8.45 alle 18.30, l’Hotel Regina Margherita – viale Regina Margherita, di Cagliari – ospiterà l’incontro 1817-2017: la malattia di Parkinson”. Ai lavori – coordinati dal Centro Parkinson dell’Azienda Brotzu in collaborazione con la Neurofarmacologia del dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Cagliari – partecipano alcuni dei principali esperti internazionali.

Dalla lectio di Gian Luigi Gessa (“Interazione dopamina-noradrenalina nel controllo delle funzioni corticali”) a Nicola Modugno (Pozzilli) con “Terapie complementari nella malattia di Parkinson”. Ma alla due giorni, in quattro sessioni si affrontano le tematiche e le più recenti intuizioni terapiche e cliniche sulla patologia che prende il nome di James Parkinson. Da segnalare gli interventi e la partecipazione di, tra gli altri, di Maurizio Melis, Micaela Morelli, Marco Diana, Walter Fratta, Francesco Marrosu. Tra i discussant, di rilievo le presenze degli specialisti Morgante (Messina/Londra), Cortelli (Bologna), Rascol (Tolosa), Ceravolo (Pisa), Bonifati (Rotterdam) e Calabresi (Perugia). Gaetano di Chiara dibatte di “Dopamina, tra movimento ed emozioni”, Gianni Cossu di “Out of Cns: sistema gastroenterico e neuropatie periferiche nella malattia di Parkinson”, Mauro Carta di “Fisiopatologia delle discinesie”.

L’incontro, arricchito dalle presenza di alcuni dei maggiori opinion-leader nazionali e internazionali, è stato immaginato per celebrare duecento anni di progressi nella comprensione dei segni e dei sintomi della malattia di Parkinson, delle sue cause, del suo trattamento e degli auspicabili futuri sviluppi di una cura non più solo sintomatica.

«Una malattia che in questi 200 anni ha mostrato di essere molto più complessa rispetto a quanto apparisse dai primi studi sui sintomi motori. La riunione – spiega Gianni Cossu, neurologo, Centro Parkinson azienda Brotzu, responsabile scientifico dei lavori – è articolata sulla falsariga dei capitoli di “The Shaking Palsy”, elaborati da James Parkinson nel 1817. Si delinea lo stato dell’arte nella conoscenza della malattia. Uno spazio centrale della riunione è dedicato a ricordare il contributo della scuola neurofarmacologica cagliaritana che negli ultimi decenni ha avuto un ruolo centrale nella ricerca preclinica e clinica sulla dopamina e sui suoi straordinari effetti nel controllo del movimento e delle emozioni.»

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Ventisei docenti dell’Università di Cagliari sono nella classifica del sito www.topitalianscientists.org. Tenendo presente che la lista è in continuo aggiornamento, si tratta indubbiamente di un bel risultato per l’ateneo del capoluogo sotto diversi punti di vista: visibilità, credibilità e ricadute nella comunità accademica internazionale. Ma anche un bel biglietto da visita su qualità della didattica e della ricerca, utile per la promozione e la reputazione di corsi di laurea e scuole di specializzazione.

Walter Fratta (dipartimento Scienze biomediche), Alberto Angioni (Scienze vita e ambiente), Ezio Carboni (Scienze biomediche) e Giorgio Giacinto (Ingegneria elettrica ed elettronica) fanno parte del pool di pregio che comprende, per Scienze biomediche, Amedeo Columbano, Irene Messana, Sebastiano Banni, Stefano Mariotti, Giovanni Mantovani, Micaela Morelli e Maria Antonietta Melis. Per la Chimica c’è Vito Lippolis, per Scienze cliniche ci sono Alessandro Zuddas, Gian Benedetto Melis e Mauro Giovanni Carta. Fabio Roli e Giacomo Cao sono in classifica per Scienze del computer e Ingegneria. Astrofisica è rappresentata da Giulia Manca e Nicolò D’Amico. Per la Fisica Vincenzo Fiorentini e Sandro Massidda. Per Neuroscienze e psicologia il ranking annovera Antonio Argiolas, Fabio Fadda, Antonio Preti, Marco Pistis e Maria Rosaria Melis. Inoltre, per Scienze biomediche, compaiono i professori in quiescenza Gian Luigi Gessa, Gaetano Di Chiara e Giovanni Biggio e i deceduti Antonio Cao e Renzo Galanello.

Il sito mostra la classifica dei Top italian scientists (Tis) della Via-Academy. In sostanza, si tratta di un censimento degli scienziati e scholars di maggior impatto, misurato con il valore di H-index, che rappresenta un numero che racchiude la produttività e l’impatto della produzione culturale o scientifica di un docente basato sulle citazioni ricevute.

«Ma – spiega una nota pubblicata sul sito – ha dei limiti poiché, in particolare, la frequenza di citazioni varia nei diversi campi del sapere, e risulta massima nella fisica delle particelle e certe aree biomediche come l’immunologia. La lista non va quindi interpretata come comparazione assoluta del valore dei vari scienziati e studiosi, soprattutto fra le materie diverse riportate come ’area’ nella tabella

Al 28 febbraio scorso, la classifica del sito specializzato – che come da indicazioni, ospita i ricercatori che hanno inoltrato e caricato i propri lavori su Google scholar – comprendeva oltre quattromilacento scienziati italiani.

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Oggi, venerdì 17 marzo, dalle 9.00 alle 13.30, l’aula magna “Alberto Boscolo” della Cittadella universitaria, a Monserrato, ha ospitato la nona edizione della Giornata europea Unistem Day 2017. Curata dalle professoresse Micaela Morelli e Iole Tomassini Barbarossa, e dallo staff della Direzione ricerca, la manifestazione si è aperta con il collegamento con le Università Milano Bicocca e Piemonte Orientale.

“Il diritto alla libertà di ricerca, le ultime scoperte nel campo delle cellule staminali e come imparare a riconoscere una bufala scientifica: questi temi sono attuali e dibattuti. L’evento punta a coinvolgervi e darvi ispirazione” ha spiegato il pro rettore, Micaela Morelli. Quindi, gli specialisti dell’ateneo di Cagliari, Valeria Sogos, Carlo Carcassi, Roberta Vanni, Silvano Tagliagambe, Roberto Crnjar, Alessandra Pani e Maria Elena Marongiu. Tra gli argomenti trattati, Cellule staminali (dalla ricerca alle terapie), Manipolazioni genetiche, Scienza e innovazione, Realtà della ricerca e bugie della comunicazione. In aula magna, circa quattrocento studenti dei licei “Alberti”, “Euclide”, “Convitto” e “Michelangelo” (Cagliari), “Amaldi” e “Gramsci” (Carbonia), “Brotzu” (Quartu), “Pitagora” (Selargius), “Piga” (Villacidro), gli istituti “Buccari-Marconi” e “De Sanctis-Deledda” (Cagliari), “Levi” (Quartu), “Giua” (Assemini), “Loi” (Carbonia).

Andrea Mura – in partenza con Vento di Sardegna per la transoceanica Ostar – ha mostrato il video della Route du Rhum: “Navigando si va verso l’ignoto, devi prevedere tutto, una piccola avaria può mandare a monte il lavoro di un anno di tante persone. In mezzo all’oceano sei solo per venti giorni.”. E ancora: “Viviamo in un’isola tra le più belle al mondo, dovremo campare di turismo Il mare porta reddito, gli imprenditori aspettano ma i servizi e strutture per la nautica sono insufficienti” ha detto il velista. “Studiate e non mollate mai” le parole di Nicola Barella. La mezzala e Senna Miangue sono stati accolti con un applauso. “Un gol? A Firenze c’ero quasi. La scuola? Ero bravo solo in educazione fisica – ha ironizzato Barella -. A Milano quand’ero all’Inter ho studiato in un istituto privato. Ho smesso appena diventato professionista. La scuola è fondamentale per crescere. La Lazio? Siamo pronti” ha chiuso il difensore del Cagliari.

UniStem Day 2017 ha coinvolto 75 tra atenei e istituti di ricerca in sette paesi europei. Seminari, tavole rotonde e attività in laboratorio dedicate a 27mila studenti: protagonisti di una giornata dedicata alla scienza. L’evento nato nel 2009 è coordinato dalla professoressa della Statale e senatrice a vita, Elena Cattaneo, con il team di UniStem (Centro di ricerca sulle Cellule staminali, Università di Milano).

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Domani, venerdì 17 marzo, dalle 9.00 alle 13.00, l’aula magna “Alberto Boscolo” – Cittadella universitaria, Monserrato – ospita la nona edizione della Giornata europea Unistem Day 2017. Curata dalle professoresse Micaela Morelli e Iole Tomassini Barbarossa, e dallo staff della Direzione ricerca, la manifestazione si svolge in simultanea nazionale ed europea. Il velista Andrea Mura e una delegazione del Cagliari calcio (Barella, Deiola, Miangue) incontrano gli studenti.

La Giornata si apre con i saluti del rettore, Maria Del Zompo, prosegue con il collegamento audio con le altre Università coinvolte nell’evento. Tra queste, Milano Bicocca e Piemonte Orientale. A seguire, interventi degli specialisti dell’ateneo di Cagliari, Valeria Sogos, Carlo Carcassi, Roberta Vanni, Silvano Tagliagambe, Roberto Crnjar, Alessandra Pani e Maria Elena Marongiu. Tra gli argomenti trattati, Cellule staminali (dalla ricerca alle terapie), Manipolazioni genetiche, Scienza e innovazione, Realtà della ricerca e bugie della comunicazione. In aula magna, oltre quattrocento studenti in rappresentanza dei licei “Alberti”, “Euclide”, “Convitto” e “Michelangelo” (Cagliari), “Amaldi” e “Gramsci” (Carbonia), “Brotzu” (Quartu), “Pitagora” (Selargius), “Piga” (Villacidro), gli istituti “Buccari-Marconi” e “De Sanctis-Deledda” (Cagliari), “Levi” (Quartu), “Giua” (Assemini), “Loi” (Carbonia).

Le ultime scoperte nel campo delle cellule staminali, come riconoscere una bufala scientifica, libertà di ricerca: questi alcuni dei temi di UniStem Day 2017, il più grande appuntamento europeo rivolto agli studenti delle scuole superiori. Coordina l’evento la professoressa della Statale e senatrice a vita, Elena Cattaneo, con il team di UniStem, il Centro di ricerca sulle Cellule staminali dell’Università di Milano. Il comitato organizzatore segnala la vicenda del ricercatore iraniano Ahmadreza Djalali, ingiustamente detenuto da quasi un anno in Iran, come richiamo alla libertà di studio e ricerca per il progresso della società. La libera scienza è, storicamente , necessaria al continuo miglioramento della condizione umana.

UniStem Day 2017 coinvolge 75 tra atenei e istituti di ricerca in sette paesi europei. Seminari, discussioni, tavole rotonde e attività in laboratorio dedicate a 27mila studenti: protagonisti di una giornata dedicata alla scienza. Danimarca, Germania, Italia, Spagna, Serbia e Svezia proseguono il loro impegno nella divulgazione scientifica per i ragazzi con UniStem Day. L’Ungheria prende parte per il primo anno all’iniziativa. «Il diritto alla libertà di ricerca, le ultime scoperte nel campo delle cellule staminali e come imparare a riconoscere una bufala scientifica: questi saranno alcuni dei temi che verranno affrontati durante la Giornata. Sin dalla sua nascita nel 2009, l’evento vuole essere motivo di coinvolgimento, ispirazione e, perché no, divertimento» spiega il pro rettore, Micaela Morelli.

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Ventidue docenti dell’Università di Cagliari nella classifica del sito http://www.topitalianscientists.org/top_italian_scientists.aspx. E potrebbero essercene anche altri: la classifica è in continuo aggiornamento. Di fatto, un bel colpo per l’ateneo del capoluogo sotto diversi punti di vista. Intanto, un risultato proficuo se si pensa alla visibilità, alla credibilità e alle ricadute nella comunità accademica internazionale. Ma anche un bel biglietto da visita in tema di qualità della didattica e della ricerca, utile anche per una promozione puntuale dei corsi di laurea e delle scuole di specializzazione.

Per le Scienze biomediche attualmente sono in graduatoria Amedeo Columbano, Irene Messana, Sebastiano Banni, Stefano Mariotti, Giovanni Mantovani, Micaela Morelli e Maria Antonietta Melis. Per la Chimica compare Vito Lippolis mentre per Scienze cliniche i rappresentanti sono Alessandro Zuddas, Gian Benedetto Melis e Mauro Giovanni Carta. Fabio Roli e Giacomo Cao sono in classifica per Scienze del computer e Ingegneria. Per Astrofisica in lista compaiono Giulia Manca e Nicolò D’Amico. Per la Fisica Vincenzo Fiorentini e Sandro Massidda. Infine, per Neuroscienze e psicologia i big sono Antonio Argiolas, Fabio Fadda, Antonio Preti, Marco Pistis e Maria Rosaria Melis. Inoltre, per l’area di Scienze biomediche, compaiono i docenti in quiescenza Gian Luigi Gessa, Gaetano Di Chiara e Giovanni Biggio e i deceduti Antonio Cao e Renzo Galanello.

Il sito mostra la classifica dei Top italian scientists (Tis) della Via-Academy. In sostanza, si tratta di un censimento degli scienziati e scholars di maggior impatto, misurato con il valore di H-index, che rappresenta un numero che racchiude la produttività e l’impatto della produzione culturale o scientifica di un docente basato sulle citazioni ricevute.

«Ma – spiega una nota pubblicata sul sito – ha dei limiti poiché, in particolare, la frequenza di citazioni varia nei diversi campi del sapere, e risulta massima nella fisica delle particelle e certe aree biomediche come l’immunologia. La lista non va quindi interpretata come comparazione assoluta del valore dei vari scienziati e studiosi, soprattutto fra le materie diverse riportate come ‘area’ nella tabella.»

Al 28 febbraio scorso la classifica del sito specializzato – che come da indicazioni, ospita i ricercatori che hanno inoltrato e caricato i propri lavori su Google scholarcomprendeva oltre 4.110 scienziati italiani.

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Venerdì 17 marzo, dalle 9.00 alle 13.00, l’aula magna “Alberto Boscolo” – Cittadella universitaria, Monserrato – ospiterà la nona edizione della Giornata europea Unistem Day 2017. Curata dalle professoresse Micaela Morelli e Iole Tomassini Barbarossa, e dallo staff della Direzione ricerca, la manifestazione si svolge in simultanea nazionale ed europea.

La Giornata si aprirà con i saluti del rettore, Maria Del Zompo, proseguirà con il collegamento audio con le altre Università coinvolte nell’evento. A seguire, interventi degli specialisti dell’ateneo di Cagliari, Valeria Sogos, Carlo Carcassi, Roberta Vanni, Silvano Tagliagambe, Roberto Crnjar, Alessandra Pani e Maria Elena Marongiu. Tra gli argomenti trattati, Cellule staminali (dalla ricerca alle terapie), Manipolazioni genetiche, Scienza e innovazione, Realtà della ricerca e bugie della comunicazione. Prevista la presenza di testimonial di spicco. In aula magna le delegazioni dei licei “Alberti”, “Euclide”, “Convitto” e “Michelangelo” (Cagliari), “Amaldi” e “Gramsci” (Carbonia), “Brotzu” (Quartu), “Pitagora” (Selargius), “Piga” (Villacidro), gli istituti “Buccari-Marconi” e “De Sanctis-Deledda” (Cagliari), “Levi” (Quartu), “Giua” (Assemini), “Loi” (Carbonia).

Le ultime scoperte nel campo delle cellule staminali, come riconoscere una bufala scientifica, libertà di ricerca: questi alcuni dei temi di UniStem Day 2017, il più grande appuntamento europeo rivolto agli studenti delle scuole superiori. Coordinano l’evento, che si svolge in ben sette Paesi europei e 75 atenei, la professoressa della Statale e senatrice a vita, Elena Cattaneo, con il team di UniStem, il Centro di ricerca sulle Cellule staminali dell’Università di Milano. Il comitato organizzatore segnala la vicenda del ricercatore iraniano Ahmadreza Djalali, ingiustamente detenuto da quasi un anno in Iran, come richiamo alla libertà di studio e ricerca per il progresso della società. La libera scienza è, storicamente , necessaria al continuo miglioramento della condizione umana.

UniStem Day 2017 coinvolge settantacinque atenei e istituti di ricerca in sette paesi europei. Seminari, discussioni, tavole rotonde e attività in laboratorio dedicate a ventisettemila studenti: protagonisti di una giornata dedicata alla scienza. Danimarca, Germania, Italia, Spagna, Serbia e Svezia proseguono il loro impegno nella divulgazione scientifica per i ragazzi con UniStem Day. L’Ungheria prende parte per il primo anno all’iniziativa. «Il diritto alla libertà di ricerca, le ultime scoperte nel campo delle cellule staminali e come imparare a riconoscere una bufala scientifica: questi saranno alcuni dei temi che verranno affrontati durante la Giornata. Sin dalla sua nascita nel 2009, l’evento vuole essere motivo di coinvolgimento, ispirazione e, perché no, divertimento» spiega il pro rettore, Micaela Morelli.

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Venerdì scorso, 10 febbraio, il dipartimento di Fisica – Cittadella universitaria, Monserrato – ha ospitato la seconda giornata “International day of women and girls in science”. Il tema – sbarcato per la prima volta nell’isola – di fondo è noto: il numero di donne coinvolte nella ricerca scientifica è basso ovunque: i dati dell’Unesco del 2013 evidenziano il 36 per cento di presenze femminili in Italia, peraltro più alta (28,4) della media mondiale. Anche riflettendo su queste percentuali il 15 dicembre 2015 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato la Giornata che si è celebrata per la prima volta nel 2016. Alla cerimonia di apertura ha preso parte anche la professoressa Micaela Morelli: “I numeri dell’Unesco sono evidenti, la ricerca scientifica ha sempre più bisogno del pensiero femminile” ha detto il pro rettore per la Ricerca dell’ateneo di Cagliari.

Viviana Fanti (docente di Fisica applicata) e Alessia Zurru (responsabile divulgazione iniziative del dipartimento), in collaborazione con la sezione di Cagliari dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), hanno coordinato la Masterclass (che rientra nelle attività del Piano lauree scientifiche di fisica, rendicontabili come alternanza scuola-lavoro) al femminile coinvolgendo 47 studentesse, individuate per il percorso scolastico di pregio, in rappresentanza di 24 istituti superiori regionali. Le ragazze, affiancate da nove tutor del dipartimento, hanno trascorso la mattinata tra laboratori e aule, alle prese con attività sperimentali e  dimostrazioni. Di particolare rilievo l’aspetto relazionale che si è instaurato tra le partecipanti, il team organizzativo e le tutor. Con preziose indicazioni, suggerimenti e un dialogo incisivo su quello che può rappresentare il mondo della fisica.

Tutor e argomenti. Claudia Vacca, Fiorella Fionda, Elisa Incani, Marta Sireus, Elisa Pinna, Jessica Satta, Daniela Marongiu e Fabiana Scarano, sono le nove giovani ricercatrici e dottorande in fisica che hanno guidato le studentesse delle superiori nell’affascinante viaggio nei diversi ambiti della disciplina. “Dall’astrofisica alla fisica delle particelle, dalla fisica della materia alla fisica medica, le ragazze si sono potute occupare di alcune delle tematiche più dibattute del nostro lavoro” ha precisato la professoressa Fanti.

Nel pomeriggio si è tenuto il collegamento in diretta audio/video con le scienziate del Cern di Ginevra e con le scuole di fisica di Madrid e Rio de Janeiro. La parte del leone della Giornata per due brillanti laureate in fisica all’ateneo di Cagliari, Marianna Fontana e Francesca Dordei (vedi news unica.it dell’11 gennaio).

Il 10 maggio prossimo a Roma si tiene il “Gender in Physics Day”. L’Infn fa parte del Consortium Genera (Gender Equality Network in the European Research Area – www.genera-project.com) e bandisce un concorso riservato a studenti e studentesse delle terze, quarte e quinte degli Istituti secondari di secondo grado per affrontare e combattere gli stereotipi di genere sin dall’ambito scolastico. Informazioni su lngs.infn.it/images/REIS/donne_e_ricerca/.