19 April, 2024
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La prima mostra di archeologia ipersensoriale in grado di far conoscere una storia millenaria anche a persone con disabilità fisiche. La Sardegna di 3mila anni fa è la protagonista di “Lu Brandali leggi tocca e ascolta” l’esposizione di archeologia nuragica inaugurata il 18 luglio nell’omonimo sito di Santa Teresa Gallura. Un progetto ideato dalla CoolTour Gallura, la cooperativa che gestisce il complesso nuragico “Lu Brandali”, che conduce lo spettatore all’interno di un viaggio tattile, sensoriale e tridimensionale nella storia: ma, soprattutto, un percorso culturale accessibile anche alle persone con disabilità. Interamente tradotta in braille, grazie alla stretta collaborazione con l’associazione I.RI.FO.R. – Formazione, ricerca e riabilitazione per la disabilità visiva – “Lu Brandali leggi tocca e ascolta” propone stampe tridimensionali tattili e audio. Si tratta del progetto “Tooteko”, ideato da una start up che rende l’arte e i luoghi di cultura fruibili ai non vedenti e ipovedenti attraverso una speciale “app” collegata ad alcuni sensori che consentono di toccare i reperti esposti ed ascoltare le spiegazioni. La mostra di archeologia nuragica “Lu Brandali, leggi tocca ascolta” sarà visitabile fino al 15 novembre, dalle 9,30 alle 18,30, all’interno del centro didattico del sito archeologico Lu Brandali di Santa Teresa Gallura. L’esposizione raccoglie tutti i reperti archeologici più importanti degli scavi eseguiti nel sito nuragico e crea un percorso cronologico che parte dalla scoperta del sito nel ’67 fatta da Michele Careddu ed arriva fino agli scavi del 2016. Tra i materiali esposti anche alcuni teschi relativi agli inumati nella Tomba di Giganti, importantissima scoperta dei primi anni ‘80.

«Essere state le ideatrici di questa mostra ci inorgoglisce e ci riempie di gioia – spiegano Alessia Chisu, Arianna Riva e Stefania Simula della CoolTour Gallura -. In questi anni di gestione dei beni culturali del Comune di Santa Teresa Gallura abbiamo avuto tantissime soddisfazioni, ma la felicità che proviamo per questa nuova iniziativa è davvero indescrivibile. L’approvazione del progetto da parte della Regione ci ha consentito di realizzare un sogno iniziato nel 2012: rendere fruibile il sito archeologico Lu Brandali a tutti. Questa mostra è dedicata soprattutto alle persone che, a causa di disabilità fisiche, non avrebbero potuto vedere il sito archeologico e, grazie alla sinergia con i professionisti di settore e alle nuove tecnologie, ora potranno ammirarlo in tutto il suo splendore. Questo non è un punto di arrivo ma di partenza, vorremmo incrementare l’esposizione, aumentarne la capacità ed esportarla in più territori.»

Un percorso archeologico dove la tecnologia diventa strumento di conoscenza, attraverso i virtual reality ed esplorazioni in 3D da provare su tablet. Da qui la possibilità per tutti, soprattutto i portatori di handicap, di vivere e vedere la ricostruzione ideale della Tomba di Giganti, trovarsi davanti alla grande esedra ed esplorarla dall’interno. L’area tattile sarà anche corredata con riproduzioni di ceramica e di bronzo che propongono i reperti di Lu Brandali.

Francesco Carrera, funzionario SABAP delle province di Sassari e Nuoro, spiega: «La mostra di Lu Brandali è un tuffo nel passato, nella vita quotidiana di un villaggio nuragico risalente a 3.500 anni fa. Non esiste, in Sardegna, una esibizione simile, che consenta di vedere, sentire e percepire ciò che accadeva nell’isola ai tempi dei nuragici». I principali reperti della mostra provengono dal villaggio e dalla Tomba di giganti di Lu Brandali. «Ma questo sito non ha assolutamente finito di stupirci – conclude Francesco Carrera – sono sicuro che c’è molto altro materiale da scoprire e riportare alla luce».

L’archeologa Letizia Lemmi, a capo dei lavori di scavo nel biennio 2015/2016, commenta: «Per la prima volta in Sardegna si è utilizzata una tecnologia del genere applicata a una mostra nuragica. Non è mai stato fatto nulla di simile, finora. Serve per portare a conoscenza del pubblico, in maniera immediata, delle nozioni comprensibili sia per il pubblico adulto, sia per i bambini».

Il progetto, voluto e creato dalla Cooperativa CoolTour Gallura, con il titolo “Santa Teresa Gallura heritage. Ritorno al futuro. Dalle pietre di Lu Brandali alle mura della Torre di Longonsardo”, è stato finanziato attraverso il programma operativo regionale POR – Programmazione unitaria 2014-2020 – sulla competitività delle imprese con il bando Culture_LAB della Regione Sardegna. Un progetto che è stato possibile grazie alla collaborazione della dottoressa Letizia Lemmi per la direzione scientifica, dei dottori Rubens D’Oriano, Francesco Carrera e Francesco Di Gennaro, responsabili della Soprintendenza dei Beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro, della dottoressa Angela Antona e il prezioso patrocinio del comune di Santa Teresa Gallura.