28 March, 2024
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Il presidente della commissione Urbanistica del Consiglio regionale, Antonio Solinas, interviene nella polemica in atto tra maggioranza ed opposizione in materia urbanistica.

«Entro l’anno daremo alla Regione le nuove norme urbanistiche: meno burocrazia e più garanzie per l’ambiente e i cittadini. Punto. Il resto sono fumisterie da finti riformisti per nascondere la realtà – afferma Antonio Solinas, in risposta alle dichiarazioni del capogruppo dei Riformatori sardi, Michele Cossa –. Se si vuole parlare di crisi dell’edilizia siamo pronti a farlo, purché lo si faccia seriamente. Le 50.000 nuove abitazioni invendute solo nell’area urbana di Cagliari o le migliaia in prossimità delle aree costiere sono un segno della crisi dell’edilizia o della crisi economica? Il blocco dei Puc in Regione in questi 5 anni era un aiuto alla ripresa dell’edilizia o altro?»

«La realtà è davanti agli occhi di tutti – aggiunge Solinas – il centrodestra voleva la paralisi totale del sistema attraverso il blocco dei Puc per poter stravolgere il piano paesaggistico. Per confermare questa verità sono sufficienti i numeri: durante il periodo del centrodestra la Regione ha consentito l’approvazione dei piani urbanistici di 7 comuni su oltre 170 richieste, in solo 4 mesi la nuova Giunta ha dato il via libera già ad 8 piani, tra cui quello di una città come Sassari ed entro fine anno saranno almeno una settantina.»

«Tutto questo è avvenuto con le regole vigenti semplicemente cambiando la volontà politica che nel nostro caso é quello di dare certezze ai comuni, ai cittadini e alle imprese, nel caso del centrodestra era quello di paralizzare i Puc in Regione per creare le condizioni di uno stravolgimento del PPR. Ora, come detto – conclude il presidente della commissione Urbanistica del Consiglio regionale – ci dedicheremo ad approvare le nuove regole per abbattere l’arbitrarietà della burocrazia e della politica e dare certezze ai comuni, ai cittadini e alle imprese, a ripulire la legislazione da norme intruse durante la scorsa legislatura, su cui anche il centrosinistra ha delle responsabilità e a completare il piano paesaggistico che resta un valore inestimabile.»

Cristiano Erriu

“Noi sappiamo talmente bene che il problema della mancata approvazione dei Puc nasce dal ginepraio di norme e normette e dalla burocrazia che entro il primo anno di legislatura approveremo proprio il testo che semplifica la materia urbanistica.  
Non aspetteremo l’ultimo giorno della legislatura come fatto, inutilmente, dalla giunta Cappellacci. Daremo certezza ai cittadini e alle imprese e snelliremo le pratiche. Insomma faremo in pochi mesi tutto quello che il centrodestra non ha fatto in cinque anni.»
Lo ha detto l’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, replicando al coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.«La politica degli annunci è più consona al centrodestra di cui fa parte Cossa – ha aggiunto Cristiano Erriu -. Lo abbiamo visto nella riforma degli enti locali dopo l’esito referendario, mai concretamente attuata con un continuo rinvio a tempi futuri. Stia pure sereno l’onorevole Cossa: sappiamo bene ciò di cui parliamo. Tanto bene da essere riusciti a portare a termine in poche settimane i processi di adeguamento di un numero di piani urbanistici comunali equiparabile a quelli dei cinque anni del centrodestra: in tre mesi sono stati approvati la metà dei Puc che la Giunta Cappellacci era riuscita a far approvare in cinque anni, senza dimenticare che le malcelate promesse di modifica del Piano Paesaggistico Regionale, fatte dal centrodestra, avevano fatto arrestare i procedimenti di approvazione. Tutti sanno che nei cinque anni del governo di centrodestra – ha concluso l’assessore regionale dell’Urbanistica – le amministrazioni locali non sono state certo aiutate in termini di semplificazione e assistenza.»

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Duro attacco di Michele Cossa, consigliere regionale e coordinatore regionale dei Riformatori sardi, all’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu.

«Illusionista di serie B: se l’assessore all’Urbanistica, Cristiano Erriu, pensa che con gli annunci possano ripartire i Puc e, dunque, l’edilizia in Sardegna, evidentemente non sa di che parla. L’unica cosa che potrebbe davvero far cambiare verso alla Sardegna – attacca Cossa – è che la Giunta regionale la smetta di fare spot propagandistici che poi non portano a nulla ma mettersi a lavorare semplificando le procedure. Basta con il ginepraio burocratico delle mille autorizzazioni che fanno perdere tempo ed alimentano la corruzione.»

«Il motivo per cui i Comuni non sono riusciti ad approvare i Puc e l’edilizia è bloccata è proprio per le mille norme che esistono e affollano la legislazione regionale – prosegue Cossa – cosa che mi auguro sia ben presente a questa Giunta degli annunci e di zero fatti concreti. Senza considerare che l’edilizia, se la Regione non attua serie misure anti crisi, a partire dalla strozzatura rappresentata dalla gestione del credito, difficilmente potrà ripartire dato che i sardi non hanno più soldi da spendere né per questo né per altro.»

Michele Cossa

I Riformatori sardi lanciano la proposta delle elezioni primarie obbligatorie per legge non solo per la scelta dei candidati alla presidenza della Regione ma anche per i sindaci dei Comuni più importanti. I Riformatori sardi ci credono a tal punto che non solo hanno presentato la proposta di legge per renderle effettive, ma annunciano che non parteciperanno ad alcuna coalizione che non preveda le primarie per la scelta del candidato. Ad iniziare dalle prossime amministrative e dunque, a Quartu e Nuoro.

«Le primarie – spiega il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa – sono lo strumento fondamentale per rendere davvero i cittadini protagonisti della vita delle istituzioni. Ecco perché abbiamo presentato già da tempo la proposta di legge sull’obbligo delle primarie per la scelta del candidato presidente della Regione e adesso la presentiamo anche per la scelta dei candidati sindaci.»

«In ogni caso – dice ancora Cossa – per quanto ci riguarda sono uno strumento così fondamentale che, con o senza legge approvata, non parteciperemo ad alcuna coalizione che non preveda le primarie per la scelta del leader. E questo sin dalla prossima tornata elettorale, in primavera, quando saranno chiamati al voto i comuni di Quartu e Nuoro.»

«Le primarie – prosegue il coordinatore regionale dei Riformatori sardi – sono ormai entrate nella mente degli elettori come lo strumento più forte per far sentire la propria voce e partecipare direttamente alla scelta dei leader delle coalizioni, che in questo modo vengono sottratti agli accordi sottobanco dei partiti e consentono anche un rinnovamento della classe dirigente. Gli elettori hanno il diritto di essere protagonisti delle scelte politiche, perché la sovranità è del popolo sempre e comunque.»

«Tra l’altro, tra i 10 referendum del 6 maggio 2012, c’era anche quello propositivo sulle primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. I sardi hanno votato in massa perché così fosse ma ancora questa proposta non è diventata legge. Adesso noi rilanciamo ed estendiamo le primarie anche per i sindaci. Sono i cittadini ad avere il diritto di scelta: se davvero i partiti vogliono essere in sintonia con gli elettori – conclude Michele Cossa – questa è l’unica strada possibile.»

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Accise e taglio del costo della benzina è il momento della verità: la #Corte Costituzionale ha fissato l’udienza (il 25 gennaio 2015) del ricorso del governo contro la legge Finanziaria regionale che consente alla Sardegna di incamerare le accise sui prodotti petroliferi per poi utilizzarle anche per dimezzare il costo dei carburanti. Ricorso contro cui la Regione, una volta di più serva e prona verso gli interessi del governo nazionale, ha battuto in ritirata, costringendo i #Riformatori sardi a presentare, da soli, opposizione. Parte dunque la grande mobilitazione della Sardegna: sei mesi di mobilitazione che prevedono, tra l’altro, una grande manifestazione a Roma per il 6 ottobre davanti al Palazzo della Consulta e a quello del Quirinale. Non solo: 100mila cartoline inonderanno il Quirinale per chiedere al presidente della Repubblica di valutare lo scioglimento del Consiglio regionale con lo slogan “Inquinamento ai sardi, le tasse altrove”. Ad annunciarlo sono stati – in una manifestazione sotto il Palazzo del Consiglio regionale – i Riformatori sardi guidati dal coordinatore regionale, Michele Cossa, da Gabriele Marini (leader dei Riformatori di Quartu), dal sindaco di Burcei, Pino Caria, dal capogruppo dei Riformatori sardi in Consiglio regionale, Attilio Dedoni e dal presidente della commissione Sanità della Camera, Pierpaolo Vargiu.

«Siamo rimasti noi, gli unici a opporci al governo che vuole cancellare un nostro diritto e noi non ci fermiamo. Certo è vergognoso che la Giunta regionale non si sia posta neppure il minimo problema di difendere una legge della Regione, approvata all’unanimità da tutte le forze politiche e che quindi non rappresenta il volere di una coalizione ma di tutto il popolo sardo. La Giunta Pigliaru batte in ritirata, anzi diserta la battaglia per la Sardegna. E a metterci l’elmetto siamo noi. Sappiamo che non sarà facile, ma non molleremo neanche di un millimetro.»

«La costituzione in giudizio da parte dei consiglieri regionali,  è certamente un fatto eccezionale, così come è eccezionale che la Giunta abbia rifiutato di difendere una legge della Regione approvata da tutti i gruppi e le forze politiche presenti in Consiglio regionale. Del resto i consiglieri – depositari del potere di iniziativa legislativa -– hanno il dovere di fare di tutto per resistere a un attacco del governo alla sovranità del popolo sardo.»

L’opposizione al ricorso del governo sarà sostenuta davanti ai giudici della Consulta dagli avvocati costituzionalisti, Andrea Panzarola e Massimo Proto. «La scelta regionale di non costituirsi – sostiene il coordinamento regionale dei Riformatori – è grave perché senza difesa la legge regionale sarebbe stata certamente respinta. Ecco perché siamo scesi in campo noi. La decisione della Regione di rimanere “contumace” nel giudizio introdotto dal presidente del Consiglio, favorendo un esito di accoglimento del ricorso statale e di annullamento della legge regionale, avrebbe pregiudicato fatalmente gli interessi regionali alla cui tutela la medesima legge era preordinata. Ne avrebbero ricevuto senz’altro un danno la Comunità sarda nella sua globalità. Per questa ragione i Riformatori Sardi hanno deciso di agire in modo concreto costituendosi nel giudizio davanti alla #Corte Costituzionale. Lo hanno fatto con convinzione e, soprattutto, legittimamente».

«L’atteggiamento della Giunta regionale che non difende gli interessi dei sardi è un atto criminoso la Sardegna rivendica solo quanto le spetta e per questo, per difendere gli interessi dei sardi, abbiamo deciso di scendere in campo ricorrendo direttamente alla Corte Costituzionale, con un atto solidamente motivato e decisamente innovativo. Del resto ci saremmo aspettati che la Giunta si schierasse a difesa dei sardi e di una legge che non una coalizione ma tutte le coalizione e tutti i partiti hanno approvato». Ecco perché «siamo noi ad andare davanti alla Consulta e ci dispiace che questa Giunta non capisca quanto sia importante  marciare uniti per difendere i sardi».

Gianfranco Ganau 1 copia

Trasferire la biblioteca del Consiglio regionale nei locali dell’ex #Manifattura Tabacchi di Cagliari, è l’ipotesi a cui lavora la competente commissione consiliare, insediata formalmente questa mattina, dal presidente dell’Assemblea sarda, Gianfranco Ganau. La commissione, ai sensi dell’articolo 18 del regolamento interno, è presieduta dal vice presidente del Consiglio, Antonello Peru (Fi), e ha tra i suoi componenti i consiglieri Roberto Deriu (Pd) e Michele Cossa (Riformatori).  Nella prima seduta, espletate la formalità di rito, la commissione ha calendarizzato per mercoledì 9 luglio un sopralluogo nei locali della Manifattura,  assegnati dalla precedente giunta regionale, al Consiglio, con l’approvazione della delibera 3/11 del 31 gennaio 2014.

«Vogliamo far crescere servizi e patrimonio della biblioteca del Consiglio – ha dichiarato Antonello Peru – e realizzare un progetto ambizioso,  per offrire alla città di Cagliari e alla Sardegna intera nuovi spazi per il sapere e la cultura».

La biblioteca del Consiglio, istituita nel 1950 ad esclusivo utilizzo dei consiglieri regionali, dal 1987 è aperta anche all’utenza esterna. Conta un patrimonio libraio di circa 50.000 volumi, 350 abbonamenti a giornali e riviste periodiche (correnti circa 100), 4 banche dati online, emeroteche e fondi antichi (Fondo Manno, Fondo carte geografiche e Fondo cinquecentine). E’ specializzata nelle discipline giuridiche, storiche, economiche, di scienza politica e storia delle istituzioni. Attualmente è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.30, e il lunedì e il mercoledì, compatibilmente con i lavori dell’Aula, dalle 17.00 alle 19.00.

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«Intervenga il prefetto per impedire che il reparto di ematologia dell’Oncologico Businco di Cagliari chiuda per la mancanza di infermieri». Lo chiede il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, che qualche giorno fa ha lanciato l’allarme sul rischio-chiusura di un servizio a cui si rivolgono tanti malati di leucemia.

«L’appello è caduto nel vuoto – dice ancora Cossa – la Asl 8 e la Regione non hanno fatto nulla e il rischio che l’ematologia chiusa a causa della mancanza del numero minimo di infermieri è sempre più forte. Per questo motivo chiedo al Prefetto di Cagliari di intervenire con urgenza e prendere in mano una situazione gravissima. Lo ricordo, stiamo parlando di un reparto dove vengono somministrate cure vitali per malati di leucemia che hanno diritto a essere accuditi e curati al meglio.»

«La leucemia – spiega ancora Cossa – è una forma tumorale che colpisce il midollo osseo: improvvisamente il meccanismo di produzione dei globuli bianchi impazzisce, producendo una quantità abnorme di cellule atipiche e immature, che finiscono per soffocare globuli rossi e piastrine. Il progredire della malattia determina un’anemia sempre più grave, dovuta alla diminuzione dei globuli rossi, una notevole facilità alle emorragie dovuta alla scarsità delle piastrine ed una grande vulnerabilità alle infezioni a causa della incapacità dei globuli bianchi immaturi di aggredire gli agenti infettivi e della distruzione dei globuli bianchi normali.»

«Per questo motivo – conclude Cossa – visto che Regione e Asl non intervengono sia il prefetto a risolvere una situazione grave che rischia di danneggiare irreparabilmente chi soffre di un male così terribile».

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Contro l’abbandono degli animali parte l’operazione #Sos4zampe, servizio regionale promosso dal gruppo Giovani dei #Riformatori sardi e dall’Associazione #Angeli a 4 zampe. L’iniziativa sarà presentata domani 28 giugno, alle ore 17 00, in piazza Giovanni XXIII a Cagliari. Nelle prossime settimane il servizio sarà esteso in altri centri della Sardegna.

Alla conferenza stampa saranno presenti anche il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, e il presidente della commissione Affari sociali della Camera, Pierpaolo Vargiu.

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L’ospedale Oncologico di Cagliari sarebbe a rischio di chiusura per mancanza di infermieri. A denunciare il caso è Michele Cossa, consigliere regionale e coordinatore regionale dei Riformatori sardi, che annuncia la presentazione di un’interrogazione urgente.

«A causa della mancanza del numero minimo di infermieri – attacca Cossa – il reparto di ematologia dell’Ospedale Oncologico Businco è a rischio di chiusura. Un fatto gravissimo di cui la Asl di Cagliari si deve assumere per intero la responsabilità. Stiamo parlando di un reparto dove vengono somministrate cure vitali per malati di leucemia che hanno diritto a essere accuditi e curati al meglio, vista la patologia di cui soffrono.»

Il coordinatore regionale dei Riformatori sardi fa appello all’assessore della Sanità, Luigi Arru, perché intervenga al più presto. «La situazione è grave – spiega ancora Cossa – anche perché l’Unità Operativa di Ematologia del Businco rappresenta un centro di eccellenza per le patologie oncologiche del sangue. Comprende al suo interno il reparto di chemioterapia, il centro trapianti “Wilma Deplano” di cellule staminali emopoietiche, il Day Hospital e ambulatorio, un laboratorio specialistico e la sezione emaferesi. Insomma, sarebbe da irresponsabili chiudere questa struttura per mancanza di personale, la Regione e la Asl di Cagliari devono intervenire immediatamente».

«Fino ad una decina d’anni fa – ricorda Cossa – la leucemia era quasi sempre mortale; era in particolare la malattia che faceva più vittime in età pediatrica. Ora non più: dalla leucemia si guarisce. Con le moderne terapie è possibile portare a guarigione un numero sempre più rilevante di pazienti: il 70% dei bambini affetti da leucemia linfatica e circa il 15% degli adulti. Per ottenere tali risultati è essenziale affiancare alla terapia antitumorale una efficace terapia di supporto; tra queste occupa un posto preminente quella trasfusionale. I pazienti necessitano infatti durante la fase aggressiva di continue trasfusioni con concentrati di globuli rossi, concentrati piastrinici e se pur molto raramente, concentrati di globuli bianchi.»

«La leucemia – spiega ancora Cossa – è una forma tumorale che colpisce il midollo osseo: improvvisamente il meccanismo di produzione dei globuli bianchi impazzisce, producendo una quantità abnorme di cellule atipiche e immature, che finiscono per soffocare globuli rossi e piastrine. Il progredire della malattia determina un’anemia sempre più grave, dovuta alla diminuzione dei globuli rossi, una notevole facilità alle emorragie dovuta alla scarsità delle piastrine ed una grande vulnerabilità alle infezioni a causa della incapacità dei globuli bianchi immaturi di aggredire gli agenti infettivi e della distruzione dei globuli bianchi normali.»

«Per questo motivo – conclude Cossa – non possiamo far mancare le cure, ai pazienti del reparto. E’ bene che chi ha la responsabilità si attivi immediatamente.»

Riformatori sardi 26 giugno 2014Stintino 1-2

Lo sviluppo dell’economia della Sardegna e di un comparto strategico come il turismo passano anche attraverso una classificazione delle strutture ricettive che faccia in modo di distinguerle e renderle riconoscibili per la qualità dei servizi che offrono. E’ l’obiettivo di una proposta di legge dei Riformatori sardi, presentata questa mattina in una conferenza stampa dal primo firmatario Luigi Crisponi, dal capogruppo Attilio Dedoni e da Michele Cossa.

«Quello dell’agriturismo – ha affermato Luigi Crisponi – è un segmento del nostro turismo molto affermato ed attrattivo, con grandi potenzialità di crescita, ma c’è in Sardegna un vuoto normativo legato alla classificazione delle strutture che riteniamo di aver colmato con questa proposta a costo zero, agile e semplice, ispirata alla modernizzazione ed alle buone pratiche.»

Prendendo spunto dal modello nazionale del settore alberghiero che classifica le strutture in base alle “stelle”, ad ognuno dei 648 agriturismi della Sardegna che offrono anche alloggi con camere (localizzati soprattutto in Gallura, nel Nuorese e nel Sassarese) sarà assegnato un “sole” (fino ad un massimo di tre) in base ad una serie di indicatori oggettivi come disponibilità di una piscina, prossimità a porti ed aeroporti, dotazioni wi-fi, presenza nell’area di siti di particolare pregio ambientale eccetera, che potranno immediatamente essere verificati dai visitatori che oggi, ha aggiunto l’on. Crisponi, «ci giudicano, anche grazie ad internet, in cinque minuti, confrontando il luogo del loro soggiorno con strutture analoghe dello stesso territorio, di altre Regioni e perfino di altre Nazioni».

Poter esporre accanto all’insegna uno, due o tre “soli” significherà, dunque, per le strutture sarde, da un lato auto – certificare la qualità della loro offerta e dall’altro, assumersi responsabilità precise nei confronti degli utenti.

Dal punto di vista amministrativo, la procedura prevista è molto semplice: gli operatori inviano al Comune competente per territorio una scheda di auto certificazione che lo stesso Comune ratifica entro 30 giorni dandone comunicazione all’#assessorato regionale dell’Agricoltura, in modo da aggiornare in tempo reale l’apposito elenco.

Altro elemento di novità introdotto dalla legge riguarda la vigilanza, che non sarà più affidata al Corpo forestale come previsto attualmente dalla legge 18 del 1998 sulla disciplina generale dell’agriturismo, ma agli stessi Comuni (che potranno applicare sanzioni) ed ad altri soggetti come agenzie regionali, ispettorati sanitari e veterinari che hanno conoscenze e competenze nel settore.

Con questo provvedimento, ha osservato il capogruppo dei Riformatori sardi, «intendiamo rafforzare il legame fra turismo ed agricoltura nell’ambito di una visione nuova del turismo che attraverso la qualificazione dei nostri operatori superi definitivamente l’equazione sole-mare-spiaggia».

«Speriamo in una rapida approvazione della legge – ha auspicato, infine, l’on. Michele Cossa – perché l’agriturismo è un settore che intercetta quote significative di domanda interna ed internazionale, è molto radicato nei territori e ha mostrato una grande capacità di reggere la concorrenza con un buon rapporto qualità-prezzo.»