16 April, 2024
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«La dolorosa e drammatica scomparsa del Dott. Nabeel Khair, il primo medico di base morto nella nostra isola per il Covid 19, pone con drammatica urgenza la necessità del riconoscimento da parte dello Stato di morte per malattia professionale per i medici di base e di guardia medica e per gli operatori sanitari, colpiti da questa tremenda epidemia, nell’espletamento del proprio lavoro.»

Lo ha dichiarato Francesco Carta, presidente di Medicina Democratica Sardegna ed è quanto ha chiesto il Consiglio Nazionale FIMG, Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, con le risoluzioni del 28 marzo e del 4 aprile scorsi, e per le quali si è ancora in attesa di risposta: «Forse non tutti sanno che questa categoria di medici e di operatori sanitari non sono dipendenti pubblici e quindi  non hanno diritto al risarcimento infortunistico».

Nabeel Kahir, medico palestinese, naturalizzato sardo, è entrato a far parte della tragica lista di medici uccisi dal Coronavirus in Italia dall’inizio della pandemia: il suo è il n° 96, l’ultimo di un elenco spaventoso di medici vittime del lavoro, destinato purtroppo ad allungarsi.

«Con la morte del nostro carissimo Nabeel Khair, ci risultano al momento 40 medici di medicina generale in Italia caduti sul lavoro, perché di questo si tratta: morti nello svolgimento della propria attività  professionale di assistenza medica, nei propri ambulatori sparsi nel territorio,  privi di adeguati dispositivi di protezione individuale e di sicurezza, dall’inizio dell’epidemia fino alla scorsa settimana. Così come abbiamo denunciato  per i medici e gli operatori sanitari ospedalieri, che hanno affrontato eroicamente questa  emergenza  in condizioni di estrema difficoltà e con gravissimo rischio per la propria e altrui salute, come attesta l’altissima percentuale di positivi sul totale dei contagiati. Esprimiamo profonda preoccupazione per  il recente ricovero al SS Trinità del primario del Policlinico di Monserrato, a cui va il nostro pensiero e l’auspicio di rapida guarigione.»  
In Sardegna sono 1.000 i medici di medicina generale, ma ci sono ben 200 sedi vacanti,  e quindi ne mancano all’appello altri 200. Sono inoltre 190 le postazioni di Guardia Medica, coperte da circa 850 medici di guardia, per un totale di 1.850 medici effettivi, che hanno lavorato per oltre due mesi senza le necessarie tutele e senza essere messi in sicurezza.
«Esprimiamo il più profondo cordoglio – ha aggiunto Francesco Carta – per la scomparsa del dr. Nabeel Khair, la nostra vicinanza e solidarietà alla moglie, ai due figli e alla comunità palestinese di Cagliari e della Sardegna, di cui è stato fra i promotori e animatori. La mia conoscenza e amicizia con Nabeel  risale al 1986, in occasione di un dibattito sulla questione palestinese nel Consiglio comunale di Austis, di cui ero amministratore. All’epoca Nabeel era uno studente della Facoltà di Medicina di Cagliari. Fin da allora mi colpirono le sue doti umane e professionali. La nostra amicizia si è sviluppata nel corso di quasi quarant’anni, anche attraverso innumerevoli iniziative a sostegno dei diritti del popolo palestinese. Tante  le azioni e i progetti di scambio tra la comunità sarda e quella palestinese. Le sue alte qualità umane e professionali ne avevano fatto un dirigente di caratura europea e da alcuni anni ricopriva l’incarico di vice presidente della Comunità Palestinese in Europa. Lascia un vuoto incolmabile.»

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Esprimiamo il più profondo cordoglio per la scomparsa del dott. Nabeel Khair, la nostra vicinanza e solidarietà alla moglie ai due figli e alla comunità palestinese di Cagliari e della Sardegna di cui è stato fra i promotori e animatori. La sua morte a causa del Covid-19 ci addolora particolarmente, perché si tratta del primo medico di base e guardia medica a morire in Sardegna per questa drammatica epidemia. E’ una vittima del lavoro, in quanto ha dovuto espletare la sua attività di assistenza medica privo di adeguati dispositivi di protezione individuale e di sicurezza, così come siamo stati costretti a lavorare in larga parte come medici di base e guardie mediche, dall’inizio dell’epidemia fino alla scorsa settimana, in condizioni di estrema difficoltà.

La mia conoscenza e profonda amicizia con Nabeel Khair risale al 1986, in occasione di un dibattito sulla questione palestinese nel Consiglio comunale di Austis, di cui ero amministratore. All’epoca Nabeel era uno studente delle Facoltà di Medicina di Cagliari. Fin da allora mi colpirono le sue doti umane e professionali. La nostra amicizia si è sviluppata nel corso di quasi quarant’anni anche attraverso innumerevoli iniziative a sostegno dei diritti del popolo palestinese. Tante sono state le azioni e i progetti di scambio tra la comunità sarda e quella palestinese. Le sue alte qualità umane e professionali ne avevano fatto un dirigente di caratura europea e da alcuni anni ricopriva l’incarico di vice presidente della Comunità Palestinese in Europa. Lascia un vuoto incolmabile.

Non è sopportabile che la Sardegna, come abbiamo denunciato, abbia toccato la scorsa settimana la più alta percentuale di medici ed operatori sanitari positivi al Covid-19 rispetto al totale dei contagiati. La sua morte drammatica e prematura ci spinge a rafforzare e nostre richieste per dotare tutti gli operatori sanitari siano messi in condizioni di lavorare in sicurezza”.

Francesco Carta

Presidente regionale

Medicina democratica Sardegna

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«La scomparsa del dottor Nabeel Khair ci addolora. Esprimo alla sua famiglia, anche da parte dell’intera Assemblea, il cordoglio ed il ringraziamento per la dedizione con cui fino alla fine ha portato avanti la sua professione.»
Per il presidente del Consiglio regionale Michele Pais questo lutto colpisce l’intera comunità sarda.
«La prima vittima del Coronavirus tra i medici di famiglia della Sardegna deve essere un monito per tutti: non abbassiamo la guardia e seguiamo le regole. Ricordiamoci dei medici e degli operatori sanitari che in ogni parte del mondo combattono ogni giorno in prima linea, spesso a costo della propria vitaconclude Michele Paisper sconfiggere questo terribile virus.»