25 April, 2024
HomePosts Tagged "Nadia Gallico Spano"

“L’inarrestabile marcia delle donne verso la parità” passa dal 2° Congresso delle Donne Sarde promosso da Coordinamento 3 – Donne di Sardegna e aperto a tutti i movimenti femminili dell’Isola: appuntamento giovedì 2 giugno, ore 10.30, al Teatro Massimo di Cagliari, nel nome di Nadia Gallico Spano, delle Madri Costituenti e con lo stesso spirito di unità, che aveva animato il 1° Congresso, celebrato nello stesso luogo, 70 anni prima, il 2  giugno del 1952. 

Un’intensa giornata di lavori che si articola in quattro momenti: 1) rievocazione storica, con l’Omaggio a Nadia Gallico Spano; 2) l’attualità della “questione femminile”, con focus su Lavoro, Salute delle Donne, Violenza di Genere e Rappresentanza; 3) Protocollo d’Intesa tra Coordinamento3 e il Coordinamento Donne FASI, Federazione delle Associazioni Sarde in Italia per una grande alleanza finalizzata a progetti ed azioni comuni delle donne Sarde, residenti in Sardegna, in Italia e nel mondo; 4) proiezione verso il futuro con proposte di modifica della legge elettorale regionale, su esempio delle buone pratiche europee, che consentano di superare l’impasse sulla doppia preferenza di genere, rivelatasi inadeguata rispetto ai risultati attesi. 

«Dal 1° Congresso raccogliamo il prezioso testimone dell’unità – ha detto la presidente di Coordinamento3, Carmina Conte – per lanciare una grande alleanza fra tutte le donne in Sardegna e fuori dalla Sardegna, per il superamento degli ostacoli e delle pesanti discriminazioni tuttora presenti nella società, nella politica e nelle Istituzioni, che la crisi pandemica ha contribuito ad aggravare”. 

«Quando le donne si battono per i diritti delle donne – ha aggiunto la vice presidente Carla Puligheddu – si battono per i diritti di tutti e sono capaci di superare qualsiasi divergenza ideologica, partitica, religiosa, economica e sociale. Il motto di Coordinamento3 è: “I diritti delle donne per i diritti di tutti, oltre ogni differenza” e noi, con le nostre buone pratiche, siamo la dimostrazione che si può fare.»

[bing_translator]

Prosegue la consegna dei “Buoni spesa” alle famiglie di Carbonia che versano in condizioni di difficoltà economica rese ancora più acute dall’emergenza Coronavirus.

Oggi 47 nuove famiglie riceveranno a domicilio i “Buoni spesa” distribuiti dalle associazioni che fanno capo al Centro Operativo Comunale di Protezione Civile.

Salgono così a 322 i nuclei familiari di Carbonia che hanno fino ad ora beneficiato della misura urgente di solidarietà alimentare a favore delle persone in ristrettezze economiche, introdotta all’ordinanza del Capo della Protezione Civile (O.c.d.p.c.) n. 658 del 29 marzo 2020 per far fronte all’emergenza Covid-19.

Gli Uffici dei Servizi sociali stanno provvedendo ad esaminare le ulteriori 130 richieste pervenute entro la scadenza del 21 aprile e, pertanto, non ancora presenti in questi elenchi.

Le graduatorie dei beneficiari dei “Buoni spesa” sono consultabili al seguente link:

https://www.comune.carbonia.su.it/servizi/servizi-sociali-e-politiche-giovanili/item/3212-misura-urgente-di-solidarieta-alimentare-cd-buoni-spesa-esito-richieste-seconda-scadenza-1-gruppo-domande-protocollate-dal-15-al-21-aprile

I “Buoni spesa” possono essere utilizzati negli esercizi commerciali che hanno aderito alla convenzione stipulata con la società fornitrice, la Edenred:

– Conad di via della Stazione;
– Conad di Piazza Ciusa;
– SuperPan di via Costituente;
– SuperPan di via Santa Caterina;
– Supermercato Nonna Isa di via Del Cimitero;
– Supermercato Nonna Isa di via Puglie;
– Discount Balia di via Fausti, Cortoghiana;
– Discount MD di via Sapri;
– Supermercato CRAI di piazza Nadia Gallico Spano.

[bing_translator]

A Carbonia, la De Vizia Transfer SpA, la società che gestisce il servizio di igiene urbana, ha iniziato l’installazione di 60 nuovi cestini portarifiuti.

«Questo primo intervento – cui ne seguiranno altri a breve – mira a riposizionare contenitori in sostituzione di quelli deterioratisi nel corso del tempo e ad ampliare la dotazione di cestini in zone nevralgiche della città ove essi erano completamente assenti», spiega il sindaco, Paola Massidda.

I nuovi contenitori rispondono alle esigenze della popolazione di trovare in diversi punti della città cestini in cui poter depositare i rifiuti indifferenziati di piccole dimensioni derivanti dal consumo in luoghi pubblici di cibo o prodotti vari.

«Un’esigenza particolarmente sentita dalla nostra cittadinanza soprattutto in concomitanza con l’organizzazione di eventi, spettacoli pubblici e di intrattenimento all’aperto di particolare richiamo principalmente nel periodo primaverile-estivo», ha sottolineato l’assessore dell’Ambiente, Gian Luca Lai.

I nuovi cestini verranno posizionati nelle seguenti strade e aree della città di Carbonia: Piazza della Memoria (Serbariu), piazza Martiri delle Foibe, piazza Dante (angolo via Santa Caterina), piazza Jules Verne; piazza Santa Rita (Medadeddu), piazzale di via XVIII Dicembre, piazza Cannas di Sopra, piazza della Circoscrizione di Is Gannaus; Piazza Giovanni Paolo II, piazza 1° Maggio, piazza Nadia Gallico Spano, via Dalmazia (presso Scuola Media Don Milani), via Dalmazia (presso fermate bus), via Dalmazia (presso giardini pubblici e angolo via Ospedale in prossimità del campo di calcio a 5), Flumentepido, Barbusi, Piazza dei Minatori e via Santa Barbara a Bacu Abis, corso Amedeo di Savoia a Cortoghiana, parco Villa Sulcis, piazza del Minatore, via Roma, Passante Ovest, in corrispondenza della pista ciclabile, via delle Cernitrici e via Stazione.

[bing_translator]

I due volumetti “Sardegna al femminile. Storie di donne speciali”, pubblicati nel 2017 dal quotidiano “L’Unione Sarda” (collana “La biblioteca dell’identità”) in collaborazione con la rivista “La donna sarda”, riportano le sintetiche schede biografiche di ben 68 donne che nella loro lunga o breve vita hanno suscitato sentimenti di rispetto e ammirazione nei confronti della Sardegna. Alcune di esse (poche) sono famosissime o quanto meno famose anche fuori della comunità dei sardi (residenti ed emigrati): Eleonora d’Arborea, Grazia Deledda, Maria Carta, Marisa Sannia, Maria Lai, Edina Altara;  molte di esse  però nell’isola non sono valorizzate come meriterebbero o addirittura non sono conosciute. Questo repertorio biografico (peraltro acquistabile a un prezzo assolutamente accessibile presso lo store del quotidiano cagliaritano) serve a colmare in maniera esauriente la carente memoria regionale sulle più importanti personalità femminili di cui la Sardegna dovrebbe andare orgogliosa.

Questa utile opera di consultazione è frutto del lavoro di ricerca e di redazione di dodici studiose sarde ma, tra esse, quella che ha firmato il numero più alto dei testi (ben trenta) è la giovane giornalista cagliaritana Federica Ginesu.

Per l’iniziativa “Parole…Illustrare un ruolo. Omaggio alle eccellenze sarde”, legata alla Giornata Internazionale della Donna, bene hanno fatto perciò i Circoli culturali “Sardegna” di Como e Circolo “Amsicora” di Lecco  a invitare, per una conferenza tutta al femminile, proprio  Federica Ginesu, della quale, in più, è giusto dire che l’8 marzo  scorso, a Cagliari,  ha ricevuto, per la sezione Giornalismo-categoria carta stampata e Web (per l’articolo “I loro insulti per i nostri tacchi” pubblicato sul settimanale “Grazia”, valutato «un esempio di giornalismo moderno per il riconoscimento dei diritti delle donne»), il Premio giornalistico “Gianni Massa” edizione 2018-19 organizzato dal Corecom (Comitato Regionale per le Comunicazioni della Regione Autonoma della Sardegna) e dall’associazione “Giulia giornaliste Sardegna”.

Naturalmente, per la sua conferenza, che si è tenuta a Como, presso il Salone di Villa Olmo, nel pomeriggio di sabato 16 marzo 2019, davanti a un pubblico numeroso ed attento, la relatrice ha dovuto fare una scelta e ha deciso di illustrare la figura di otto donne sarde, note e meno note, «che hanno fatto Storia per la loro forza, fierezza e determinazione».

La relazione ha quindi riguardato: Adelasia Cocco, prima donna in Italia a diventare medico condotto; Ninetta Bartoli, tra le prime sindache d’Italia; Edina Altara, creatrice, artista e stilista, tra le prime donne in Italia a depositare un brevetto per una tecnica da lei inventata (il collage); Carmen Melis, la prima diva della lirica prima di Maria Callas; Eva Mameli Calvino, scienziata e prima donna in Italia ad essersi laureata in botanica; Maria Carta, cantante; suor Giuseppina Demuru, la suora che sfidò i nazisti presso il carcere “Le Nuove” di Torino; Rina De Liguoro, attrice di Hollywood ed ultima diva del cinema muto.

Alla relazione illustrativa di queste eccellenze femminili della Sardegna, ha fatto seguito l’esibizione della cantante Giusy Deiana, ex componente del Duo di Oliena, una delle voci più rappresentative dell’etno-pop isolano, che ha eseguito i brani che hanno maggiormente caratterizzato la sua brillante carriera senza tralasciare quelli più classici della tradizione sarda.

La  manifestazione è stata aperta dai saluti dei rappresentanti del Consiglio direttivo del  Circolo sardo di Como (Rosella Monni e Nicola Urru), di Giuseppe Tiana (coordinatore dei Circoli F.A.S.I. della Lombardia e dirigente del Circolo “Amsicora” di Lecco) e di Serafina Mascia, presidente della F.A.S.I. – Federazione delle Associazioni Sarde in Italia.

Qualche aggiunta bibliografica. L’occasione mi sembra propizia per segnalare due saggi molto ampi, risultati di ricerche meticolose presso gli archivi,  che sono stati pubblicati sulla rivista “Studi ogliastrini”, diretta da Tonino Loddo, su due figure femminili evocate da Federica Ginesu: “Una vita oltre le sbarre delle ‘Nuove’ di Torino: suor Giuseppina Demuru, Fdc” (di Tonino Loddo, nel numero 13 della rivista, febbraio 2017, pp. 83-135) e “Le presunte  origini ogliastrine di Eva Mameli Calvino” (di Riccardo Virdis e Tonino Loddo, sul numero 14 della rivista, febbraio 2018, pp. 135-156).

Alcune donne sarde “all’avanguardia”, registrate nei due volumetti de “L’Unione Sarda”, sono presentate anche in pubblicazioni relative a personalità femminili di tutt’Italia; mi riferisco, in particolare, a due volumi della studiosa piemontese Bruna Bertòlo: 1) “Prime …sebben che siamo donne” (Torino, Ananke, 2013) in cui compaiono Grazia Deledda (le sono dedicate 10 pagine), Bastianina Musu Martini (“eroina del voto alle  donne”), Nadia Gallico  Spano (tra le “madri della Costituente”), Ninetta Bartoli e Margherita Sanna; 2) “Maestre d’Italia” (Torino, Neos Edizioni, 2017) in cui due pagine sono dedicate sia a Mariangela Maccioni sia a Margherita Sanna; ben otto pagine sono invece riservate alla scrittrice  tuttora vivente (è nata a Nuoro il 14 agosto 1928) Maria Giacobbe, il cui “Diario di una maestrina”, pubblicato nel 1957, è stato tradotto in quindici lingue.

In chiusura mi permetto di rimandare a una mia breve notizia biografica su suor Giuseppina Nicòli (ricordata dalla Ginesu in rapporto a suor Giuseppina Demuru)

http://www.regione.sardegna.it/messaggero/2008_luglio_05.pdf e all’ultimo dei miei scritti su Eva Mameli Calvino.

http://www.tottusinpari.it/2018/03/05/ogni-tanto-anche-se-e-antipatico-bisogna-fare-le-pulci-in-tema-di-ricerche-su-eva-mameli-calvino-una-testimonianza-non-correttamente-riportata-di-floriano-calvino-sulla-nonna-p/

Paolo Pulina