18 April, 2024
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Giovedì 21, venerdì 22 e sabato 23 novembre, alle 21.00, il Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari – ospita la prima nazionale di “Spettri”, opera di Henrik Ibsen, per la regia di Rui Madeira. Lo spettacolo apre la “Stagione del Teatro Contemporaneo 2019/20”. L’edizione esalta la qualità artistica e organizzativa del percorso creato dal Teatro stabile di innovazione Akròama nella pregiata struttura delle Saline. La “Stagione” prevede sei spettacoli.

La trama – Rui Madeira. “Perché, per la prima volta, è la realtà che si unisce alla realtà e non uno spettro ad un altro spettro.” (Lou Andreas Salomé).  Una casa di uomini assenti. Una casa di donne. Per ragioni di vita… e che vite! Quello che si vede non è mai la realtà. Il pubblico e il privato. La casa come spazio di confine per sostenere la strada. La persona e la società. L’esercizio del vivere. Nella vita non sapremo mai chi siamo e di cosa siamo capaci. Gli altri ci obbligano alla definizione. Rivelazioni di antichi ricordi e segreti esplodono nella mente dei viventi. Una sensazione di “fine dei tempi” come nella tragedia greca, in cui l’eutanasia, la condizione coniugale, la moralità, l’etica, lo status della donna e dell’uomo sono piccoli flutes, sorseggiati ansiosamente e direttamente dal fegato. Un tappeto steso da Ibsen, in un’atmosfera bianca, per lasciare il posto alle realtà più vere e profonde dell’anima. Spettri? Spiriti!

Lo spettacolo. “Spettri” di Henrik Ibsen, regia Rui Madeira. Con Tiziana Martucci, Simeone Latini, Stefano Cancellu, Ana Cruz e Giuseppe Boy. Allestimento e drammaturgia di Rui Madeira. Scenografia di Alberto Péssimo e Jorge Gonçalves. Costumi Manuela Bronze. Direzione tecnica Lele Dentoni. Audio e video Nicola Pisano. Luci Lorenzo Perra. Realizzazione scenografie Graziano Salis. Foto Sabina Murru. Lo spettacolo è la seconda parte del progetto di co-produzione “Fronteiras da Conjugalidade”, curato e portato avanti dalla compagnia Akròama e il Ctb (Centro Teatrale Braga).

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Giovedì 21, venerdì 22 e sabato 23 febbraio, alle 21.00, al Teatro delle Saline di Cagliari, per la Stagione del Teatro Contemporaneo curata dalla compagnia Akròama, va in scena “Avanti marsch!”. Lo spettacolo, con regia e adattamento di Simeone Latini, è liberamente tratto dal romanzo “Avanti Marsch, la grande guerra 100 anni dopo” di Giovanni Follesa e Rossana Copez (Arkadia Editore). Il cuore della rassegna coglie ancora una volta nel segno. Con un mix di straordinaria attualità, ma la tempo stesso costruito sugli oltre quarant’anni di apprezzata attività scenica e artistica della Compagnia. L’Akròama rappresenta un percorso di lavoro teatrale che sposa generi, commistioni, percorsi di elevato valore aggiunto in ambito locale, nazionale ed estero. Un mix di passione e suoni, interpretazioni e opere classiche rivisitate, adattabili a un pubblico eterogeneo ma non per questo distratto. La rassegna è supportata da ministero Beni culturali, Regione, comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna.

Simeone Latini, Angelica Oddo e Michele Vadilonga sono gli interpreti di Avanti, Marsch!. Regia e adattamento, montaggio video-audio di Simeone Latini. Direzione tecnica Lele Dentoni, video filmati di Luca Sgualdini. Tecnico Nicola Pisano, costumi di Salvatore Aresu e Noemi Tronza, trucco di Giovanni Trudu.

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Venerdì 4 e sabato 5 maggio, alle 21.00, al Teatro delle Saline di Cagliari – va in scena la prima nazionale di “Figure morte”. Scritto e diretto da Lelio Lecis, è il secondo spettacolo di“1 €uro festival” 2018, curato da Akròama.

Figure femminili della classicità. Un insieme di personaggi “figure” della classicità rivivono solo sul palcoscenico le vicissitudini della propria vita, prima che la morte fissi le loro caratteristiche per l’eternità e Caronte “si prenda cura di loro”. La classicità e alcuni suoi personaggi femminili in uno spettacolo in cui il pubblico prenderà confidenza con alcune delle figure principali della cultura e dalla tradizione classica che hanno segnato il nostro modo di vivere e di pensare, donne che hanno reso grande la letteratura e il teatro divenendo esse stesse icone immortali della nostra cultura. Il pubblico avrà modo di prendere confidenza con personaggi quali Nausicaa, Calipso, Ecuba, Andromaca, Cassandra ed Elena. «Un insieme di donne, che sono al centro di molti archetipi ormai propri della nostra civiltà, prenderanno vita sul palcoscenico con le vicissitudini che hanno caratterizzato la loro esistenza, prima che la morte fissi le loro caratteristiche per l’eternità e che Caronte si prenda cura di loro. Una rappresentazione – spiega Lelio Lecis – carica di fascino moderno ma con uno sguardo lucido e attento ai canoni della classicità».

Personaggi ed interpreti: Caronte – Andrea Gandini, Taltibio – Juan Ignacio Jesus Alarcon Militello, Nausicaa – Francesca Ena, Calipso – Tiziana Martucci, Ecuba – Valentina Picciau, Andromaca – Eleonora Giua, Cassandra – Erika Carta, Elena – Julia Pirchl, voce Ulisse – Simeone Latini. Spazio scenico Lelio Lecis, costumi Salvatore Aresu, assistente costumista Noemi Tronza, assistente regia Erika Carta, direzione tecnica Lele Dentoni, assistente direzione tecnica Nicola Pisano. con la collaborazione di Elisabetta Podda, foto Marina Patteri.

I testi sono originali riscritti da Lelio Lecis sulla base dell’Odissea (Nausicaa e Calipso) e delle troiane di Euripide (Ecuba, Andromaca, Cassandra ed Elena). Nella riscrittura c’è un occhio attento per ciò che questi personaggi rappresentano nella modernità. Conservano inalterato il fascino e gli argomenti dei testi classici ma sono immersi in un mondo contemporaneo che meglio può comunicare, soprattutto con le nuove generazioni. Un mondo senza tempo dove Elena può essere una donna di facili costumi dei nostri giorni, Andromaca una madre a cui vogliono sottrarre il figlio in un’ottica di sterminio etnico. Nausicaa un’adolescente che vuole fuggire da un mondo privo di stimoli sognando che un uomo venga dal mare e la porti via con sé in luoghi migliori. La storia è semplice, Caronte irrompe nello spazio (un cimitero?) con la sua barca per fare un carico di donne morte e portarle nell’Averno. Ad ognuna di loro darà la possibilità di dire le cose che maggiormente hanno segnato la loro vita e poi le porterà via con sé.

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Giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 dicembre, alle 21.00, al Teatro delle Saline (piazzetta Billy Sechi n. 3/4, Cagliari), la compagnia Akròama – nell’ambito della residenza artistico-creativa Living Macbeth, coordinata dal regista e direttore artistico, Lelio Lecis, porta in scena “Farsa nera”. Lo spettacolo è in cartellone per la “Stagione del teatro contemporaneo 2017”.

“Farsa Nera” è uno spettacolo di e con Valentina Capone e Andrea Cosentino. Lo spettacolo è una riscrittura, in chiave tragicomica e alla luce del Macbeth shakespeariano, di un fatto di cronaca nera, “la strage di Erba”. L’episodio sconvolse il Paese: la strage compiuta da Rosa Bazzi e Olindo Romano l’11 dicembre 2006 mise a nudo la fragilità di cittadini spesso ai margini delle consuete. Oltre la dinamica del delitto di coppia e le manifestazioni di follia a due, la cronaca nera è un pretesto per indagare sulla percezione del tragico oggi. Che cos’è il tragico? Come viene percepito nella nostra società? Ha ancora senso tentare di metterlo in scena? E cosa può il Teatro, di fronte all’autorappresentarsi ossessivo di un Reale che si manifesta nell’esibizione scandalosa di corpi martoriati e dettagli morbosi da parte dei media e della rete? L’argomento de la “strage di Erba”, ovvero la trama, si conosce dai mass media: Rosa Bazzi, maniaca di pulizie, silenzio e ordine, con il marito, il più mite e succube Olindo, massacrano la famiglia dei vicini del piano di sopra, compreso un bambino di tre anni, rei di disturbarli con i rumori più svariati a tutte le ore. Così descritta sembrerebbe una tragedia elisabettiana dalle tinte forti: la violenza usata sui corpi delle vittime, ampiamente illustrata  da tv e giornali, che in questi casi non risparmiano particolari scabrosi.

Rosa Bazzi come Lady Macbeth, personificazione del male? Nel Macbeth ciò che avviene è un regicidio, si uccide per il potere e si perde il sonno per il rimorso. Qui, si uccide direttamente per dormire, per avere sonni tranquilli. Apparente inversione farsesca della tragedia, eppure a sua volta profondamente tragica. «Nella nostra tragedia contemporanea è questa insignificanza, questo niente al fondo delle storie degli uomini a venire prepotentemente in superficie. Del testo di Shakespeare – spiega Lelio Lecis – restano echi e frammenti che si insinuano tra interviste, confessioni, intercettazioni ambientali e telefoniche con dovizia di particolari inversamente  proporzionali alla capacità di illuminare la porzione di male che è parte di noi».

Lo spettacolo deriva dalla residenza artistico creativa “Living Macbeth”, realizzata dalla compagnia Akròama e finanziato dalla Regione Sardegna e dall’Unione Europea. Progetto derivante dalla residenza artistico creativa “Living Macbeth” Finanziato dalla Programmazione unitaria 2014-2020. Strategia 2 “Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese” – Programma di intervento 3 “Competitività delle imprese” Por Sardegna F.E.S.R. 2014/2020. Asse III. Bando ScrabbleLAB “Residenze artistico-creative in Sardegna”.

Il cast. In Scena Valentina Capone e Andrea Cosentino. Scena e costumi, Marco Nateri. Assistente scena e costumi, Noemi Tronza. Light design e direzione  tecnica, Lele Dentoni. Video design, Stefano di Buduo (Aesop Studio). Effetti sonori, Valentino Carcassi. Fonica, Nicola Pisano. Assistente alla regia, Margherita Delitala. Maschera Pulcinella, Stefano Perocco di Meduna. Marionetta Antonin Artaud, Andrea Cosentino. Sarta, Mariana Axenti. Foto, Laura Atzori. Scenografia, Andrea Loddo Infissi.