29 March, 2024
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Metabolizzata la sconfitta interna subita sei giorni fa contro il Torino, questo pomeriggio il Cagliari torna in campo alle 15.00 per affrontare al Sant’Elia il Chievo, con il suo bomber Marco Borriello, uscito dal campo alla mezz’ora contro la squadra di Sinisha Mihajlovic, pienamente recuperato, al centro dell’attacco. E la sua presenza è assolutamente fondamentale contro un avversario ostico come il Chievo, più che una sorpresa ormai una conferma nel campionato di serie A che quest’anno l’ha visto tenersi sempre fuori dalla zona calda della classifica e, nonostante un calo nel girone di ritorno, ancora oggi al 12° posto, 3 punti ed una posizione davanti ai rossoblu.

Il Chievo è anche per tradizione un avversario ostico e indigesto per il Cagliari. L’ultima vittoria rossoblu, infatti, risale a sei anni fa, al 13 febbraio 2011: da allora rossoblu e scaligeri si sono affrontati nove volte e il Chievo è sempre uscito dal campo imbattuto. Il tecnico veneto Rolando Maran oggi deve rinunciare a diversi elementi importanti ma schiererà al centro dell’attacco l’intramontabile Sergio Pellissier (38 anni compiuti mercoledì 12 aprile).

Massimo Rastelli alla vigilia ha detto esplicitamente di aspettarsi di più da alcuni dei suoi uomini cardine che domenica scorsa non hanno giocato al massimo delle loro possibilità. Il ritorno a tempo pieno di Marco Borriello è già una buona notizia. Marco Sau aspetta di dare un calcio alla malasorte che lo perseguita e tornare al gol: lo meriterebbe, per l’impegno spasmodico che mette in ogni singola partita, rendendosi utile alla squadra in tutte le zone del campo. Lo stesso Diego Farias, finalmente guarito dagli acciacchi fisici, morde il freno. E’ tornato a disposizione anche Nicolò Barella, pronto a contribuire con la sua freschezza e il suo talento. Per la sostituzione dello squalificato Pisacane, è ballottaggio tra Capuano e Salamon.

 

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Il Cagliari affronta il derby delle Isole, allo stadio Barbera (inizio ore 15.00, dirige Paolo Valeri di Roma), contro il Palermo degli ex Diego Lopez (dal 1998 al 2010 colonna della squadra rossoblu, nella quale ha collezionato 314 presenze e 7 reti ed ha iniziato la carriera di allenatore nelle Giovanili, arrivando fino alla prima squadra) e Nicola Salerno (direttore sportivo).

La squadra di Massimo Rastelli non ha particolari problemi di classifica, avendo già raggiunto da tempo la tranquillità, se non l’ambizione di migliorare una stagione sicuramente positiva, considerato che l’ha affrontata da matricola. Nonostante qualche delusione di troppo per la pesantezza numerica di alcune sconfitte, soprattutto quelle maturate in casa, non è mai stata impelagata nella zona calda della classifica e questo aspetto conterà tanto quando a fine stagione verrà fatto il bilancio del lavoro svolto dal tecnico e dai calciatori.

Sarà diverso lo spirito con il quale scenderà in campo la squadra rosanero che, a questa partita, lega le ultime speranze di rientrare in corsa per la salvezza, ancora vive, nonostante un bilancio fin qui disastroso (nessuno avrebbe potuto prevedere che dopo 29 giornate il Palermo avrebbe avuto solo 15 punti, frutto di 3 vittorie, 6 pareggi e ben 20 sconfitte), per la modestia assoluta di altre due squadre neopromosse, Crotone e Pescara, e la frenata registrata nel girone di ritorno dall’Empoli che conserva sette punti di vantaggio sul Palermo ma è reduce da ben 7 sconfitte consecutive ed ha conquistato solo 4 punti nelle 11 partite disputate nel girone di ritorno.

Anche oggi Massimo Rastelli deve fare i conti con assenze importanti. Prima della sosta ha perso Nicolò Barella e il capitano Daniele Dessena e in settimana s’è fermato nuovamente Diego Farias. Rientra Marco Capuano.

«Giochiamo contro una squadra affamata di punti che si gioca le ultime chance per sperare nella salvezza. Dobbiamo farci trovare pronti ad affrontare le insidie tecniche e psicologiche – ha detto alla vigilia Massimo Rastelli -. Ci saranno alcuni momenti dove tu fai la partita, in altri magari avranno loro il pallino del gioco. Le transizioni faranno la differenza. Quel che importa è metterci la giusta carica e determinazione, capire che tipo di partita andiamo ad affrontare. Palermo è una piazza calda, la squadra ha preso il carattere del suo allenatore. Secondo me hanno ancora buone possibilità di salvarsi.»

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E’ un Cagliari molto motivato, deciso a far valere la sua buona affidabilità casalinga, quello che alle 15.00 affronterà la Lazio di Simone Inzaghi, la quarta forza del campionato di serie A 2016/2017, giunto alla decima giornata del girone di ritorno.

La squadra biancoceleste arriva a questa partita reduce da un filotto di vittorie consecutive e dalla vittoria per 2 a 0 nel derby di andata della semifinale di Coppa Italia con la Roma, trascinata dallo straordinario trio d’attacco formato da Ciro Immobile, Felipe Anderson e Keita. Recupera inoltre due pilastri di centrocampo e difesa come come Lucas Biglia e Stefan De Vrij.

Massimo Rastelli, viceversa, è ancora una volta alle prese con importanti problemi di organico. Dopo i forfait scontati di Luca Ceppitelli, Marco Capuano e Alessandro Deiola, il tecnico rossoblu ha dovuto incassare anche quelli di Marco Borriello e Nicolò Barella. Il Cagliari dovrà fare tesoro degli errori commessi all’andata, quando dopo un’ottima prima parte di gara, lasciò campo libero ai velocisti della Lazio, finendo con il perdere pesantemente per 4 a 1.

La prestazione di Firenze, non premiata con un più che meritato pareggio solo per la prodezza di Nikola Kalinić in piena Zona Cesarini, induce alla fiducia, soprattutto se il trio d’attacco rossoblu, formato da Marco Sau, Diego Farias e Joao Pedro, riuscirà a tenere testa a quello biancoceleste.

Fischio d’inizio alle 15.00, dirigerà Marco Guida di Torre Annunziata, assistenti di linea Vivenzi e Liberti, quarto Di Vuolo, addizionali Massa e Serra.

Joao Pedro. Foto di Fabio Murru.

Joao Pedro. Foto di Fabio Murru.

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La Juventus, come volevano tutti i pronostici, ha espugnato il Sant’Elia con una doppietta di Gonzalo Higuaín, realizzata a cavallo tra il primo e il secondo tempo, ma della serata del 12 febbraio 2017 rimarranno nell’album dei ricordi la bella prestazione della squadra di Massimiliano Rastelli che, per larghi tratti della partita, ha giocato alla pari dei campioni d’Italia, anche quando è rimasta in dieci uomini per l’espulsione di Nicolò Barella e, soprattutto, la premiazione del grande, grandissimo Gigi Riva, che prima del fischio d’inizio ha ricevuto il “Collare d’Oro al merito Sportivo”, massima onorificenza del CONI, dal presidente Giovanni Malagò.

Visibilmente emozionato, con qualche lacrima agli occhi, Gigi Riva ha ringraziato tutti con poche e commosse parole, ha abbracciato Gigi Buffon, compagno d’avventura alla spedizione di Germania 2006, conclusa con la conquista del quarto titolo mondiale, e il capitano rossoblù Daniele Dessena.

Ha fatto il giro del campo, con il cuore in tumulto, sotto l’ovazione del pubblico “C’è solo un Gigi Riva”.

Gigi Riva, eroe, leggenda vivente, patrimonio del Cagliari (al quale ha dedicato un’intera carriera sportiva, rinunciando ai grandi squadroni del Nord e a più lauti guadagni, chiudendola a soli 31 anni, condizionato da alcun gravi infortuni, con un bilancio di 315 presenze e 164 reti e 42 presenze e 35 reti con la maglia della Nazionale), della Sardegna e di tutto il calcio italiano.

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Il Cagliari va a caccia di punti in trasferta, questo pomeriggio, sul campo della lanciatissima Atalanta di Gian Piero Gasperini. Finora la squadra di Massimo Rastelli ha accumulato il patrimonio di punti quasi interamente al Sant’Elia, 22 su 27, riuscendo a mettere insieme in trasferta solo i 3 punti della splendida vittoria di San Siro sull’Inter e altri due pareggi, e forte della tranquillità che le deriva dalla posizione di classifica e del buon periodo di forma (a Milano con il Milan e a Roma con i giallorossi di Spalletti, ha perso con tante recriminazioni, dopo eccellenti prestazioni), vuole iniziare ad invertire questa tendenza,

L’Atalanta, battuta nettamente per 3-0 all’andata, quando non aveva ancora iniziato la sua cavalcata verso l’alta classifica, in zona Europa League, è la sorpresa del campionato. Lo stadio “Atleti Azzurri d’Italia”, inoltre, è uno dei più caldi della serie A. L’Atalanta ha un bilancio casalingo di sette vittorie e tre sconfitte in dieci partite disputate.

I giocatori più temibili sono il giovane gioiello Kessie e la coppia d’attacco, Gomez-Petagna. Tra i rossoblu, a parte Melchiorri, fermo da tempo per un infortunio, non ci saranno Diego Farias, lo squalificato Joao Pedro e il neo acquisto Victor Ibarbo, che ha ancora bisogno di lavorare per mettersi alla pari con i compagni sotto il profilo atletico. Fuori a centrocampo anche Simone Padoin e Paolo Faragò. Massimo Rastelli ritrova Nicolò Barella.

«Portiamo a Bergamo 20 giocatori, recuperiamo Barella – ha detto alla vigilia Massimo Rastelli -. Nella formazione potrebbero esserci alcune sorprese. Abbiamo comunque lavorato bene, sono convinto che la squadra dimostrerà che la strada intrapresa è quella giusta. Stiamo esprimendo prestazioni convincenti pure in trasferta, il clima è cambiato.»

 

Marco Borriello e Marco Sau impegnati nella partita con il Bologna.

Marco Borriello e Marco Sau impegnati nella partita con il Bologna.

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Il Cagliari di Massimo Rastelli va a caccia dei punti della definitiva tranquillità, questo pomeriggio, allo stadio Sant’Elia, nella sfida con il Bologna dell’ex Roberto Donadoni.

La squadra rossoblu, reduce dalla sfortunata trasferta sul campo della Roma, scenderà in campo priva di numerosi titolari. Tre assenze pesanti a centrocampo, reparto nel quale sono indisponibili Simone Padoin, Nicolò Barella e il nuovo arrivato Paolo Faragò. Massimo Rastelli recupera invece Davide Di Gennaro, uomo preziosissimo per illuminare il gioco. Mancano inoltre il trequartista titolare, Joao Pedro, e il suo naturale sostituto Diego Farias. Nonostante tutte queste assenze, il Cagliari affronta il Bologna, avversario con il quale condivide la posizione di metà classifica a quota 26 punti (anche se il Bologna deve recuperare una partita casalinga con il Milan), con grande carica e ottimismo, deciso a far valere la legge del Sant’Elia che finora ha fruttato la bellezza di 22 dei 26 punti complessivi, frutto di 7 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte (nel rendimento casalingo il Cagliari occupa la settima posizione, dietro tutte le grandi: Juventus, Roma, Inter, Napoli, Lazio e Milan).

Nel Bologna Roberto Donadoni è orfano dello svizzero Dzemaili, l’uomo più in forma, reduce dalla doppietta decisiva realizzata al Torino, squalificato; ma ci saranno Destro, bomber col gol sempre in canna, e sulla fascia sinistra Krejci, all’andata una vera spina nel fianco della difesa cagliaritana.

Prima della partita verrà consegnato al capitano del Bologna un oggetto artistico opera del ceramista di Assemini Andrea Farci.

Chiusa la Curva Nord per squalifica, il resto dello stadio presenterà il tutto esaurito, anche grazie alla scelta fatta della società di praticare un prezzo unico di 10 euro in tutti i settori. La risposta dei tifosi è stata eccezionale e tutti sanno quanto conti la loro spinta, al Sant’Elia, per la squadra di Massimo Rastelli.

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E’ un bel Cagliari quello visto ieri sera nel posticipo dell’Olimpico contro la Roma. La sconfitta di misura, maturata con un goal molto discusso di Edin Dzeko, lascia tanto amaro in bocca ma Massimiliano Rastelli ha parecchie ragioni per ritenersi soddisfatto di quanto ha visto fare sul campo alla sua squadra, sulla falsariga di quanto è accaduto nella precedente trasferta di San Siro contro il Milan.

Il Cagliari arrendevole visto in molte occasioni quest’anno, con pesantissime sconfitte che ancora bruciano per le loro proporzioni, sembra uno sbiadito ricordo. Massimiliano Rastelli ha registrato la difesa e la squadra ha ritrovato piena coscienza dei propri mezzi. La classifica è assolutamente tranquilla, la salvezza è praticamente già acquisita, e la squadra rossoblu si trova nella condizione di esprimere il meglio di sé. Ieri sera se ne è avuta la conferma.

Nella prima parte della gara il Cagliari ha badato quasi esclusivamente a difendersi e Rastelli è riuscito ad imbrigliare le fonti di gioco della vicecapolista, al punto che Rafael ha dovuto una lavoro di ordinaria amministrazione. Nel secondo tempo Marco Borriello e compagni sono scesi in campo più spregiudicati ed hanno più volte creato problemi della Roma, prima del goal tanto contestato di Edin Dzeko, abile a liberarsi della marcatura di Murru con un movimento ai limiti del regolamento. Massimiliano Rastelli, a fine gara, ha commentato: «Bravo Dzeko ma credo che se l’arbitro avesse fischiato il suo fallo ed annullato il goal, non sarebbe stato uno scandalo. E, inoltre – ha aggiunto Rastelli – mi chiedo cosa sarebbe stato deciso a parti invertite».

Una volta sbloccato il risultato, per la Roma la strada si è fatta più agevole ma il Cagliari è rimasto in partita fino alla fine, con Rafael bravo a negare il secondo goal.

Il Cagliari è tornato a casa giustamente amareggiato per l’occasione mancata ma, al tempo stesso, felice di aver tenuto testa ad una delle grandi del campionato, ed ora può guardare con fiducia alla prossima partita casalinga, in programma domenica prossima, contro il Bologna. Massimiliano Rastelli dovrà fare a meno di Joao Pedro (espulso ieri nel finale di gara) e Nicolò Barella (ammonito e già diffidato) che verranno appiedati dal giudice sportivo, ma spera di recuperare Simone Padoin e Davide Di Gennaro.