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Sarà una serata all’insegna della grande danza sportiva, alle ore 22.00, all’Anfiteatro di piazza Marmilla. La scuola di ballo “Batuca Dance” del maestro professionista Omar Soddu presenta “Dancing Dream…dove i sogni diventano realtà”. Un saggio di danza sportiva organizzato con il patrocinio del comune di Carbonia. 40 atleti di età compresa tra i 4 e i 26 anni si esibiranno sul palco con coreografie dinamiche ed altamente spettacolari. Uno saggio di alto livello qualitativo, impreziosito dalla presenza di atleti che partecipano regolarmente a competizioni di danza di carattere regionale, nazionale ed internazionale.
«Siamo orgogliosi di ospitare nel nostro territorio comunale una serie di spettacoli di danza sportiva che costituiscono parte integrante del programma di Estiamoinsieme 2018. Domani assisteremo ad una bellissima esibizione della scuola Batuca Dance, in cui potremo ammirare decine di giovani talenti nostrani, già messisi in luce in competizioni di elevata caratura», ha detto il sindaco Paola Massidda.
La serata sarà presentata da Maura Nardelli.
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Ai confini tra “normalità” e follia con “La signora Savage” di John Patrick in cartellone sabato 7 aprile alle 20.45 al Teatro Centrale di Carbonia sotto le insegne del CeDAC per la Stagione di Prosa 2017-18 nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna: una commedia brillante nella mise en scène de La Clessidra Teatro con la regia Anna Pina Buttiglieri per un vivace affresco della società tra vizi e (rare) virtù.
Sotto i riflettori Valentina Aru, Omar Soddu, Davide Maringiò, Francesca Puddu, Giusy Tartaglione, Rita Garau, Simona Lisci, Stefania Altea, Marco Marras e Eleonora Aru che prestano volto e voce ai personaggi con i loro tratti surreali e grotteschi, tra i toni briosi e leggeri della pièce, impreziosita dalle scenografie di Giovanni Soddu, che offre interessanti spunti di riflessione su pregiudizi e i timori dei “benpensanti” da un lato, e dall’altro sulla libertà della pazzia.
Il desiderio della protagonista – una ricca vedova – di offrire in beneficenza la cospicua eredità lasciatale dal marito preoccupa i figliastri, che per salvaguardare il patrimonio di famiglia dalle “stravaganze” della matrigna decidono di farla ricoverare in una casa di cura per persone affette da disagi psichici. La signora Savage scopre nel microcosmo degli “alienati” una sensibilità e un’umanità ormai rare e pur nella sua condizione paradossale trova insospettabili affinità con quegli sconosciuti bizzarri e perfino divertenti con la loro manie e la loro peculiare visione della realtà.
Nello spazio isolato e protetto della clinica, gli ospiti de “I Chiostri” hanno costruito una propria dimensione quasi fiabesca, in cui vivere con le proprie fantasie e i propri sogni, le proprie insicurezze e paure, al riparo dalla crudeltà del mondo che li ha rifiutati e respinti, emarginandoli perché non sufficientemente evoluto, e quindi non ancora in grado di accoglierli nella loro diversità. In una città segreta fuori dalle influenze e lontana dallo stress del quotidiano, queste fragili creature hanno saputo ritrovare un equilibrio e una serenità che probabilmente non reggerebbero al confronto con le regole e le abitudini dei cosiddetti “sani”.
La signora Savage è vittima di un perfido complotto da parte dei figli del defunto marito, che preferirebbero farla interdire pur di scongiurare il pericolo di vederla sperperare in generose donazioni quei beni e quei denari da loro agognati, e che forse davvero in quel generoso proposito intravedono un segno di decadenza mentale o un sintomo di pazzia. Rinchiusa nella casa di cura la donna medita sul modo di uscire da quella situazione ma contemporaneamente si guarda intorno e impara a conoscere i suoi compagni di viaggio in quella terra sconosciuta in cui ciascuno inventa, in un certo senso, la propria verità.
I comportamenti degli ospiti sfidano ogni logica, ma in effetti rispondono a delle norme interne che essi stessi si sono dati, secondo un rituale e dei significati ben noti, così che la nuova arrivata può avere la sensazione che davvero l’ordine delle cose sia stato sovvertito e come una novella Alice in un paese delle meraviglie attraversa la linea invisibile che separa vita e sogno. L’autore raffigura con simpatia e quasi con tenerezza quell’umanità prigioniera dei propri incubi, costretta a esistere nell’ombra, oltre il muro, che conserva una fanciullesca innocenza – ignara della malizia e in un certo senso al di là del bene e del male.
Scritta all’inizio degli Anni Cinquanta “La signora Savage” (The Curious Savage) dal drammaturgo e sceneggiatore americano John Patrick mette l’accento – con grazia – sulla dignità delle persone colpite da turbe psichiche e sulla lorocapacità d’insegnare – ai cosiddetti “sani” – un modo differente di guardare la realtà, facendo riscoprire – alla protagonista e agli spettatori – il senso della vita.
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Si alza il sipario sulla Stagione di Prosa e Danza 2017-18 organizzata dal CeDAC al Teatro Centrale di Carbonia, incastonata nel ricco programma delle manifestazioni in occasione degli 80 anni della fondazione della città – 1938-2018 – e realizzata con il patrocinio e il sostegno del comune di Carbonia – nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna. Otto spettacoli in cartellone da gennaio ad aprile – con suggestivi intrecci fra letteratura e teatro, danza e poesia: focus sulla drammaturgia contemporanea con autori come il britannico Anders Lustgarten e lo statunitense John Patrick, il cantautore Gianmaria Testa e gli scrittori Sergio Atzeni e Marcello Fois accanto all’attore e regista Andrea Tedde, oltre ad affascinanti racconti a passo di danza, tra classici balletti e inedite coreografie.
Soddisfazione è stata espressa stamane, nel corso della conferenza stampa di presentazione, dall’assessore alla Cultura Sabrina Sabiu “per una nuova stagione teatrale che si annuncia di altissimo livello, con il massimo coinvolgimento delle compagnie locali e la presenza di attori di fama nazionale. Abbiamo organizzato la rassegna nei minimi dettagli, con l’obiettivo di festeggiare nel migliore dei modi la nostra città che, nel 2018, taglierà un traguardo importante: il compimento dei suoi primi 80 anni. E proprio l’ottantesimo compleanno di Carbonia ha ispirato il nome che abbiamo dato alla nuova stagione di prosa, Carbonia 80 (1938-2018), la quale ripercorre tutti i cambiamenti sociali che hanno caratterizzato la nostra città in questi decenni”.
Sotto i riflettori nomi di punta della scena nazionale e non solo, da attori del calibro di Giuseppe Cederna, Donatella Finocchiaro e Fabio Troiano alla scrittrice Michela Murgia – che interpreta Grazia Deledda nella pièce di Marcello Fois, accanto ad un’intensa Lia Careddu e a Valentino Mannias, Marco Brinzi e Giaime Mannias, all’étoile Emanuela Bianchini con la Mvula Sungani Physical Dance Company e ai danzatori del Balletto di Roma. Tra i protagonisti anche Marta Proietti Orzella e Andrea Tedde di Batanea Teatro, Andrea Rosas de La Cernita Teatro e la compagnia de La Clessidra Teatro per una stagione che affronta temi cruciali del presente – dalle migrazioni alle inquietudini esistenziali, agli equilibri della vita di coppia, dall’eterno conflitto tra il bene e il male al sottile confine tra ragione e follia.
L’inaugurazione sarà nel segno di Grazia Deledda – domenica 7 gennaio alle 20.45 – con “Quasi Grazia” – la pièce firmata da Marcello Fois, nella mise en scène di Sardegna Teatro con la regia di Veronica Cruciani: sul palco nel ruolo della scrittrice nuorese una convincente Michela Murgia, in un raffinato gioco di specchi tra due donne e artiste, autrici di successo note e apprezzate anche all’estero, e il loro legame con l’Isola e le proprie radici. Una straordinaria Lia Careddu interpreta la madre della futura vincitrice del Premio Nobel, accanto a Valentino Mannias, Marco Brinzi e Giaime Mannias in uno spettacolo dalla cifra contemporanea e immaginifica da cui emerge, tra segni e simboli di una cultura ancestrale, il ritratto di una figura di grande modernità.
La magia di una fiaba sulle punte – sabato 13 gennaio alle 20.45 – con “Lo Schiaccianoci” nell’originale rilettura del coreografo Massimiliano Volpini per il Balletto di Roma, che trasporta la vicenda nelle periferie metropolitane, dove il sogno di Clara e dei suoi amici riflette il desiderio di sfuggire a un destino già scritto, per trasferirsi al di là del muro che separa ricchezza e povertà. Sulle note evocative di Pëtr Il’ič Čajkovskij, l’atmosfera delle feste natalizie si diffonde anche nei quartieri più degradati, tra i senzatetto e gli “invisibili”, dove il dono di un misterioso benefattore, uno strano pupazzo, si trasforma nel simbolo del riscatto. Il finale ripropone un viaggio tra le danze del mondo, quasi una visione onirica e poetica che riaccende la speranza di un futuro migliore.
La tragedia dei migranti rivive sulla scena – martedì 23 gennaio alle 20.45 – in “Lampedusa” di Anders Lustgarten con Donatella Finocchiaro e Fabio Troiano, protagonisti sotto le insegne di BAM Teatro per la regia di Gian Piero Borgia. La pièce affronta un tema drammatico e attuale attraverso il duplice sguardo di un pescatore che si guardagna il pane recuperando i corpi dei profughi annegati in mare e di una studentessa di origine marocchina, immigrata di seconda generazione, esattrice per una società di prestiti. Visioni contrastanti, per «un racconto sulla sopravvivenza della speranza. Dietro il disastro sistematico della politica e delle nazioni, ci sono ancora e fortunatamente le persone, la gentilezza individuale, la sorpresa dei singoli».
S’intitola “Quotidianamente insieme” la commedia scritta, diretta e interpretata da Andrea Tedde, in scena con Marta Proietti Orzella (produzione Batanea Teatro) – sabato 3 febbraio alle 20.45 – per un’indagine tra i fragili equilibri della vita di coppia. Dopo cinque anni di matrimonio, Massimo e Claudia (lui fa l’avvocato, lei è un’insegnante d’aerobica) cercano di risolvere i problemi che minano il loro rapporto rivolgendosi ad un analista, che suggerisce loro di sperimentare il cosiddetto “metodo del terzo”. I due si ritrovano così a discutere parlando di sé in terza persona, con effetti grotteschi e surreali, in un confronto nel quale mettono a nudo tutti gli aspetti critici della loro relazione, «giocandosi tutto come in una partita a tennis, a suon di battute e di risposte».
Una “storia d’amore mediterranea” – martedì 27 febbraio alle 20.45 – con “Odyssey Ballet” del coreografo italo-africano Mvula Sungani, che rilegge il poema omerico in chiave femminile, come il diario di una donna in attesa del ritorno dello sposo, quindi intenta a fantasticare su strani incontri e innumerevoli peripezie di quel lungo viaggio. Sotto i riflettori l’étoile Emanuela Bianchini e i danzatori della Mvula Sungani Physical Dance danno vita ad un intrigante e coinvolgente racconto per quadri sulla suggestiva colonna sonora ispirata alle culture e ai popoli che si affacciano sulle sponde del “mare nostrum”. Tra musiche tradizionali ed elettronica, una performance avvincente in cui si fondono danza classica e contemporanea, acrobazie circensi e arti marziali.
Viaggio tra storie e canzoni con “Da questa parte del mare” – giovedì 8 marzo alle 20.45: Giuseppe Cederna (volto noto del grande e del piccolo schermo, da “Marrakech Express” a “1993”) dà voce alle parole di Gianmaria Testa, per una riflessione sulle migrazioni, ma anche sulle radici e sul senso dell’“umano” sulla falsariga del libro del cantautore piemontese e delle sue poesie in musica. Una performance emozionante, impreziosita dai testi di Marco Revelli e di Alessandra Ballerini, per la regia di Giorgio Gallione, una narrazione incentrata sulle questioni cruciali del presente, attraverso lo sguardo ironico e disincantato ma soprattutto l’estrema sensibilità e la generosità di un’artista che ha saputo interpretare le piccole e grandi tragedie dell’esistenza.
“Nulla succede per caso”, ovvero “Una storia cagliaritana sul bene e sul male” nel segno di Sergio Atzeni – venerdì 23 marzo alle 20.45: La Cernita Teatro porta in scena un racconto dello scrittore cagliaritano, “Il vento soffia, dai bastioni”, con Andrea Rosas nel ruolo del protagonista, per la regia di Monica Porcedda. Una vicenda dal sapore vagamente noir, in cui la scomparsa del capopesca Antonio Melis, uomo stimato e apprezzato da tutti, e in primis dai suoi dipendenti, che lo considerano un padre più che un padrone, costringe il figlio, ancora ragazzo, a fare i conti con la realtà. Egli vede cose che altri non vedono (o non vogliono vedere), finché dopo vent’anni di assordante silenzio troverà il coraggio di “urlare” che «su questa terra… nulla succede per caso».
Suggellerà la Stagione di Prosa e Danza a Carbonia – sabato 7 aprile alle 20.45 – “La signora Savage” di John Patrick nella versione de La Clessidra Teatro, con la regia di Anna Pina Buttiglieri e un numeroso cast, formato da Valentina Aru, Omar Soddu, Davide Maringiò, Francesca Puddu, Giusy Tartaglione, Rita Garau, Simona Lisci, Stefania Altea, Marco Marras e Eleonora Aru. La divertente commedia affronta il tema delicato della follia attraverso la vicenda paradossale della protagonista, che i figliastri hanno fatto rinchiudere in una casa di cura per malati di mente per impedirle di “sperperare” il patrimonio paterno in beneficenza. La donna un po’ stravagante, ma generosa e ben decisa a farsi valere, scoprirà inaspettatamente dentro quelle mura – tra episodi esilaranti e involontarie gags – il vero senso della vita.
La Stagione di Prosa e Danza 2017-18 a Carbonia è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiBACT/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Sardegna e del comune di Carbonia, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con l’importante supporto di Sardinia Ferries, che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio da e per l’Isola.
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Si terrà sabato 10 giugno, alle 21.00, al Teatro Centrale di Carbonia, il secondo appuntamento della rassegna teatrale “Tutti in scena” organizzata da “La Clessidra Teatro”, per la regia di Pina Buttiglieri.
Verrà messa in scena la commedia in due atti di Dory Cei “Ho sposato sette donne”. Aiuto regia di Giovanni Soddu, luci e direzione tecnica Music Factory.
Personaggi e interpreti.
Torquato: Giampaolo Sestu
Violina: Tiziana Bellu
Rumilda: Simona Lisci
Clarinetta: Elisabetta Vargiu
Corifea: Patrizia Sitzia
Ottina: Patrizia Melis
Vittorina: Giacinta Pinna
Semplicio: Stefania Altea
Nunzia: Giusy Tartaglione
Galletti: Carlo Usai
Alice: Roberta Silanos
Ida: Rita Garau
Isa: Anna Maria Garau
Iva: Nadia Pittoni
Donna Elvira/Dottoressa: Gabriella Divino
Ottaviano: Omar Soddu.
Torquato Satolli, un ricco industriale, dopo aver sposato Violina, una giovane fanciulla, si ritrova in casa, oltre alla moglie, anche tre cognate, la cameriera canterina e la suocera, che vanta un passato da cantante lirica, Rumilda. La loro casa diventa un “palcoscenico” sul quale irrompono i dipendenti dell’azienda e tre tenebrose titolari di un’impresa funebre, che gli complicano la vita.
“Ho sposato sette donne” è una commedia tutta italiana, scritta negli anni Settanta, divertente e maliziosa, ricca di equivoci, personaggi esilaranti, che regalerà tante risate.
Gli altri tre appuntamenti in calendario sono i seguenti:
Lunedì 26 giugno – I Menecni di Plauto
Domenica 2 luglio – Pagemaster di Todd Strasser
Sabato 8 luglio – La Signora Savage di John Patrick.
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La Sardegna in vetrina sullo spaccato del Molo di Cagliari è quella che da sabato 29 ottobre, sino a mercoledì 2 novembre, appare ed apparirà a tutti visitatori che, attratti da musiche, profumi e colori si sono avvicinati e si avvicineranno a curiosare.
L’intento degli organizzatori, Alessia Littarru ed Ivan Scarpa, rappresentanti dell’associazione Primavera Sulcitana, con “Invitas” è proprio quello di mettere in mostra i “tesori sardi”, ed ecco che allora la nostra musica si sprigiona nell’aria e dà vita ad improvvisi balletti… oppure rapisce, come nel caso delle melodie che volano via dalla fisarmonica di Juistine, una quattordicenne figlia di una polacca e di un tedesco, prima residente nel Sulcis, ora in Corsica, innamorata della musica sarda.
Per il secondo anno consecutivo, migliaia di persone hanno potuto gustare piatti tipici nostrani, cucinati con attenzione e cura nel rispetto delle tradizioni.
Profumi e gusti di Sardegna con il pilau di Calasetta, la lonzetta con la crema di funghi, le verdure dell’orto in scabecciu, il fritto misto, mazzamurru, i culurgiones e la purpuzza… una varietà di leccornie per una vera e propria festa dei sapori.
Uno spaccato di tradizione con i Boes e Merdules di Ottana, i Mamuthones e Issohadores di Mamoiada, che domenica 30 ottobre hanno accolto le migliaia di croceristi arrivati a Cagliari.
Un commovente ritorno al passato con il gruppo teatrale di Anna Pina Buttiglieri e Omar Soddu, che ha rievocato le rivendicazioni per un lavoro più dignitoso prendendo spunto dalle storie vissute nelle miniere di Carbonia.
Uno spazio dedicato ai bambini e non solo con le Janas ed una rievocazione di riti lontani nel tempo… “Mortu mortu” e “Is animeddas”, un modo per ricordare cosa facevano i nostri nonni la notte del 31 ottobre.
E poi stand, tantissimi stand, con prodotti agroalimentari genuini provenienti da più parti dell’isola.
Artigiani con le loro opere, frutto di ore di lavoro, per la creazione di pezzi unici.
Passeggiate, sorrisi, incontri e risate di bimbi… per non dimenticare le peculiarità della nostra amata terra, una terra che chiama, che chiede di essere ascoltata, che offre tanto e che non aspetta altro che essere conosciuta e visitata…
Nadia Pische
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Questa sera, alle ore 21.00, al Teatro Centrale di Piazza Roma, per la 6ª rassegna teatrale “Tutti in scena”, organizzata dalla compagnia “La Clessidra Teatro”, regia di Anna Pina Buttiglieri, in collaborazione con il comune di Carbonia, verrà rappresentata “La gabbianella e il Gatto”, di Luìs Sepulveda, regia di Anna Pina Buttiglieri.
«Kengah colpita dalla peste nera (il petrolio) con le ultime forze raggiunge la terra ferma e, stremata, precipita su un balcone di Amburgo. C’è un micio nero di nome Zorba su quel balcone, un grosso gatto cui la gabbiana morente affida l’uovo che sta per deporre, non prima di aver ottenuto dal gatto solenni promesse: che lo coverà amorevolmente, che non si mangerà il piccolo e che, soprattutto, gli insegnerà a volare. E se per mantenere le prime due promesse sarà sufficiente l’amore materno di Zorba, per la terza ci vorrà una grande idea e l’aiuto di tutti i gatti del porto. Con questa storia molto semplice Sepulveda riesce a toccare e a parlare di temi davvero importanti: l’amore per la natura, la generosità disinteressata e la solidarietà, anche fra “diversi”. Con le musiche degli Abba e le coreografie di Omar Soddu lo spettacolo è adatto a un pubblico di qualsiasi età.»
Le prossime date della rassegna “Tutti in Scena”:
venerdì 24 giugno, ore 21.00, Teatro Centrale: “È una caratteristica di famiglia”;
sabato 2 luglio, ore 21.00 Teatro Centrale: “I promessi sposi”.
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Si terrà lunedì 27 luglio 2015, alle ore 22.00, presso l’Anfiteatro di Piazza Marmilla, a Carbonia, il Saggio – Spettacolo di Danza sportiva Dancing Dream.
L’evento, inserito in “Estiamoinsieme 2015” , è organizzato dalla “Batuca Dance” del maestro Omar Soddu, che cura anche le coreografie e la direzione artistica dello spettacolo. La serata sarà presentata da Elisa Desogus.