19 April, 2024
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I lavoratori del Centro AIAS di Cortoghiana che questa mattina hanno iniziato lo sciopero della fame come nuova clamorosa forma di protesta tesa a rivendicare il pagamento di nove mensilità arretrate ed il rispetto dei loro diritti, hanno ricevuto vari attestati di solidarietà e visite di amministratori locali, consiglieri regionali e parlamentari. Come si vede nelle due fotografie allegate, sono giunti al Centro AIAS di Cortoghiana, dove hanno incontrato i lavoratori, il deputato del Partito democratico Francesco Sanna, il consigliere regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu ed alcuni sindaci: Paola Massidda di Carbonia, Teresa Pintus di Sant’Anna Arresi, Giorgio Alimonda di Portoscuso ed Elvira Usai di San Giovanni Suergiu. Le visite, comunque, si susseguono quasi senza interruzione, a conferma della vasta eco che la vertenza dei lavoratori AIAS sta avendo sia a livello territoriale sia regionale.

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Cent’anni fa, esattamente il 26 marzo 1917, nasceva a Iglesias Pietro Cocco, sindaco di Carbonia, dirigente politico e sindacale. Si sono ritrovati in tanti, questo pomeriggio, nella sala Astarte della Grande miniera di Serbariu, per ricordare la straordinaria figura di quello che viene ancora oggi considerato da tutti “IL SINDACO DI CARBONIA”, città che ha guidato da primo cittadino per oltre vent’anni in due fasi diverse, e alla quale ha dedicato gran parte della sua vita, caratterizzata dal duro lavoro in miniera fin da giovanissimo, ancora minorenne, dalle durissime lotte per la difesa dei diritti dei lavoratori negli anni del fascismo e dal confino. Città per la quale ha rinunciato al Consiglio regionale, nel quale era stato eletto. C’erano parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, amministratori, sindacalisti e tanti amici che lo hanno conosciuto e in molti casi ne hanno condiviso per periodi più o meno lunghi le esperienze.

E’ stato Salvatore Figus, oggi operatore culturale ma negli anni giovanili impegnato in politica e poi anche amministratore comunale, dopo il breve saluto del sindaco di Carbonia, Paola Massidda, a presentare il primo ricordo della figura di Pietro Cocco. Salvatore Figus ha posto in evidenza anche il grande lavoro organizzativo svolto da Mario Zara, presidente dell’associazione “Amici della miniera”, che per problemi personali non ha potuto partecipare all’incontro. E’ toccato poi a Paola Atzeni, antropologa, docente universitaria ed assessore per diversi anni al fianco di Pietro Cocco; Enrico Pasqui, ex dirigente sanitario dell’ospedale Sirai di Carbonia, guidato per diversi anni da Pietro Cocco; tre ex sindaci: Antonio Saba, Giuseppe Casti e Antonangelo Casula.

In sala è stata proiettata una delle ultime interviste, realizzata nel 2007 da Paola Atzeni, dalla quale è emersa la grande visione politica di Pietro Cocco, allora 90enne, che ha tracciato un quadro della situazione politica nazionale di quegli anni, rimarcando la grande delusione per l’esperienza di governo del Centrosinistra, dalla quale si aspettava un’impronta diversa sia in politica interna sia in politica estera.

Sono intervenuti inoltre l’on. Antonello Mereu, consigliere comunale di opposizione nelle consiliature guidate da Pietro Cocco, che ha sottolineato la sua grande abilità nel tenere unito l’intero Consiglio comunale, con grande rispetto e considerazione del ruolo dei consiglieri di opposizione, sulle grandi scelte ritenute utili all’interesse della città e del territorio ed il rammarico per l’amara conclusione della sua esperienza amministrativa; il figlio Sergio, che ha ringraziato tutti i presenti per aver voluto rendere omaggio alla memoria del padre Pietro, oltre trent’anni dopo la conclusione della sua esperienza politica e amministrativa; il giornalista Sandro Mantega che ha ricordato alcuni passaggi di una sua intervista pubblicata nel 2007 su L’Unione Sarda; e, infine, Salvatore Cherchi, ex parlamentare, sindaco di Carbonia e presidente della provincia di Carbonia Iglesias, che ha concluso l’incontro.

La seconda giornata dedicata al ricordo di Pietro Cocco a cent’anni dalla nascita, è prevista domenica 26 marzo con la proiezione del film “La terra dentro”, di Stefano Obino, nella sala della Fabbrica del Cinema, nella Grande miniera di Serbariu. La presentazione del film, prodotto cinque anni fa, della durata di 72′, verrà curata da Andrea Contu e sarà preceduta dall’intervento di Fabio Desogus, autore del libro “Pietro Cocco. Il minatore antifascista di Iglesias diventato sindaco di Carbonia”. Interverranno la famiglia Cocco e l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Emanuela Rubiu.

                                         

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Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, e l’assessore delle Politiche sociali Loredana La Barbera, rivolgono un appello ai cittadini per la destinazione del 5 per mille dell’Irpef a sostegno delle persone in stato di povertà.

«Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per dare un sostegno ai nostri concittadini in stato di povertà – scrivono Paola Massidda e Loredana La Barbera -. Il tuo gesto può contribuire a far ripartire la nostra bellissima città, cominciando dalla solidarietà. Questo è possibile destinando il 5 per mille a sostegno delle attività sociali svolte dal tuo Comune di residenza. 

Che cosa è il 5 per mille?
Il 5 per mille è una quota dell’imposta sul reddito delle persone fisiche prodotto nel 2016, che il cittadino può decidere di devolvere a favore di determinati soggetti legati al non profit o al Comune di residenza. In pratica lo Stato rinuncerà alla quota del 5 per mille per destinarla alla finalità indicata dal contribuente. Non si tratta quindi di un’imposta aggiuntiva, non è alternativa all’8 per mille, e non produce nessun esborso per il contribuente.

Come posso destinare il 5 per mille al mio Comune?
E’ molto semplice! In tutti i moduli che si utilizzano (CUD, UNICO, 730) è sufficiente firmare nel riquadro dove è riportata la scritta “Sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza”.

Il Comune attraverso il tuo aiuto sostiene la spesa sociale, per alleviare tutte le situazioni di disagio che diversamente potrebbe essere difficile  risolvere a causa dei continui tagli ai finanziamenti per il sociale .di cui sono vittima i bilanci dei comuni.

Dare al Comune il 5 per mille, significa ridare la speranza e credere fortemente nella tua città, finanziando progetti sul territorio per le attività sociali.

Sappi che con la tua firma per il 5 per mille potrai aiutare senza aggravare il bilancio dello stato un abitante del tuo comune di residenza, potrebbe essere un senza tetto, una famiglia in povertà estrema, un malato che potrà avere delle cure più adeguate, qualcuno che ha perso il lavoro, ebbene queste persone ti saranno riconoscenti per questo tuo piccolo grande gesto di solidarietà.

Ricorda che dedicando solo un minuto del tuo tempo a firmare la tua delega al 5 per mille al comune di Carbonia avrai consentito ai servizi sociali di incrementare i fondi a disposizione per tutte le iniziative di aiuto a favore delle persone più povere. Per questo a te va il nostro personale ringraziamento e quello di tutta l’amministrazione comunale – concludono il sindaco Paola Massida e l’assessore delle Politiche sociali Loredana La Barbera -, oltre al sorriso di coloro che riceveranno il tuo aiuto.»

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Il 24 e 26 marzo si terranno due iniziative per ricordare Pietro Cocco, sindaco di Carbonia, dirigente politico e sindacale.

La sala Astarte adiacente alla Sezione di Storia Locale di Carbonia, alla Grande miniera di Serbariu, ospiterà venerdì 24 marzo, a partire dalle 16.30, l’incontro “A cent’anni dalla nascita”. I lavori verranno coordinati da Salvatore Figus, operatore culturale.

Dopo la presentazione di Mario Zara, presidente dell’associazione “Amici della miniera”, verranno proiettati un filmato e delle immagini e il sindaco, Paola Massidda, porterà il saluto dell’Amministrazione comunale di Carbonia.

Sono previste relazioni e interventi di: Luciano Marrocu, storico; Paola Atzeni, antropologa; Enrico Pasqui, ex dirigente sanitario dell’ospedale Sirai di Carbonia; Antonio Saba, già consigliere regionale e sindaco di Carbonia; Giuseppe Casti, ex sindaco di Carbonia; Antonangelo Casula, già sindaco di Carbonia e sottosegretario delle Finanze; Ugo Piano, ex sindaco di Carbonia. Seguiranno un dibattito aperto al pubblico, i saluti della famiglia e le conclusioni, affidate a Salvatore Cherchi, ex parlamentare, sindaco di Carbonia e presidente della provincia di Carbonia Iglesias.

La seconda giornata, domenica 26 marzo, sarà dedicata alla proiezione del film “La terra dentro”, di Stefano Obino, nella sala della Fabbrica del Cinema, nella Grande miniera di Serbariu. La presentazione del film, prodotto cinque anni fa, della durata di 72′, verrà curata da Andrea Contu e sarà preceduta dall’intervento di Fabio Desogus, autore del libro “Pietro Cocco. Il minatore antifascista di Iglesias diventato sindaco di Carbonia”. Interverranno la famiglia Cocco e l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Emanuela Rubiu.

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Sulla vertenza AIAS e sull’inizio dello sciopero della fame di un dipendente, interviene il sindaco di Carbonia, Paola Massidda.

«La notizia apparsa nei giorni scorsi sul sito dell’AIAS e relativa al mancati pagamenti da parte dell’Amministrazione comunale di Carbonia, nel periodo 2014/2016 per euro 367.699,62 (quota sociale) dal 1990/2016 euro 25.581,68 (Assistenza) e dal 1985/2016 euro 23.322,01 (trasporti) E’ DESTITUITA DI OGNI FONDAMENTO – scrive in una nota Paola Massidda -. Non solo. Esistono crediti che questa Amministrazione vanta nei confronti della Società sui quali mi riserverò di essere più esaustiva nelle prossime ore. Ancora una volta l’AIAS, distintasi in questi anni per l’incapacità di far fronte agli impegni contrattuali e al pagamento del giusto salario ai lavoratori, tenta di mistificare la realtà inserendo in queste ore, in cui lo scontro con le organizzazioni sindacali si fa più caldo, elementi fuorvianti tesi a distrarre l’opinione pubblica e ad addossare ad altri le proprie responsabilità. La notizia è dunque falsa – aggiunge il sindaco di Carbonia – e nelle prossime valuterò con i legali del Comune se denunciare l’AIAS per diffamazione e calunnia. È mio dovere difendere l’onorabilità di questa Amministrazione in tutte le sedi opportune ma è mio dovere stare al fianco dei malati e delle loro famiglie e dei lavoratori, ai quali va tutta la mia solidarietà. Questa Amministrazione – conclude Paola Massidda – è al fianco dei lavoratori che nella giornata odierna hanno iniziato lo sciopero della fame di fronte alla sede AIAS di Cagliari e più in generale di tutti i lavoratori ai quali non viene riconosciuto il giusto salario alla base della della piena dignità di ogni persona.»

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Graziano Lebiu, presidente IPASVI di Carbonia Iglesias, prende posizione sulla vertenza AIAS, con una nota inviata al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru; all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru; alla presidente AIAS Sardegna, Paola Randazzo; ai sindaci di Carbonia Paola Massidda e Iglesias Emilio Gariazzo; all’Unione dei Comuni del Sulcis Iglesiente; e, infine, all’ammistratore straordinaria della provincia del Sud Sardegna, Giorgio Sanna.

«E’ di ieri la pubblicazione di una nota e di una tabella riepilogativa dei crediti che l’AIAS vanterebbe nei confronti degli EE.LL. ivi ricompresi – scrive Graziano Lebiu -. Non è nel merito della consistenza o sussistenza di quanto dichiarato che possiamo o vogliamo entrare. Intendiamo, piuttosto, riaffermare il principio da noi espresso nell’audizione del 9 marzo scorso in IV commissione consiliare del comune di Carbonia:La dignità ed il decoro dei professionisti della salute si misura anche con il pieno riconoscimento economico del servizio reso, diritto del tutto indipendente dalle paventate difficoltà economiche se ASL, Regione ed assessorati ed istituzioni, non corrispondessero quanto all’AIAS eventualmente ancora dovuto, o se i finanziamenti comunque ricevuti fossero stati diversamente amministrati”.

Il buon padre di famiglia, se ha difficoltà economiche:

non acquista, aliena

non si amplia, accorpa

non si avventa, pianifica

non divide, unisce

non contrae nuove obbligazioni, onora le precedenti

condivide quali spese tagliare e cosa mantenere, non impone.

E questo varrebbe anche per il buon imprenditore e il suo piano “industriale”, perché gli impegni nei confronti di molti, quando questi molti rincorrono le determinazioni del management e diventano narrazione, rischiano di essere chiamati affermazioni insincere.

L’eccesso mediatico di questi giorni insegna, scolpisce, chiarisce: siamo tutti al punto di non ritorno, chiamati a discernere le parole dai fatti, e i fatti dalle responsabilità diffuse.»

«Non possiamo più sostenere e permettere che qualcuno lanci la pietra e nasconda la mano, che si possa paventare di fare cassa evitando le retribuzioni e tagliando sul personale, che un bilancio comunale regga alla prova dei revisori dei conti eludendo i pagamenti, che gli effetti annuncio rimangano nella fase embrionale – aggiunge Graziano Lebiu -. Perché di questo trattasi: effetti annuncio, senza distinzione della fonte che li ipotizza. Ma non si sono fatti i conti con la tenacia dei protagonisti e con le loro suggestioni, paradossalmente più tangibili di qualunque altra “verità” sulla vicenda: i professionisti della salute sono costretti a fare i conti con la realtà che non è la “verità” proposta da una tabella o dalla sua confutazione: sono allo stremo non tanto delle forze, ma della fiducia in chi legge.»

«Nell’emergenza AIAS tutti o, comunque, molti continuano a separare sorprendentemente i fatti (comprese derive manageriali ed esiti di recenti sentenze) dalle frasi scritte e parlate, che ipotizzando soluzioni virtuali per il breve e medio periodo, consegnano alla comunità sociale economica politica del Sulcis Iglesiente una sola sintesi: inaffidabilità nella gestione della vicenda – sottolinea ancora il presidente di IPASVI Carbonia Iglesias -. Le istituzioni avrebbero dovuto ingaggiare da tempo un diverso confronto anche aspro con l’AIAS per ottenere l’assunzione della loro piena responsabilità nella programmazione e della gestione dei fini statutari dell’associazione, chiederne conto, documentarne le criticità, verificare il mantenimento del possesso dei requisiti per convenzioni ed accreditamenti. Per tutta risposta rispetto a tale sorvolante trattamento istituzionale, con impietosa ma studiata veemenza si è giunti persino a sottoporre a procedimento disciplinare decine di operatori, fino ad accusarli di aver potuto pesare sulle economie dell’azienda per aver ricorso all’art. 1676 del Codice Civile. Additati come il vulnus, il capro espiatorio, la madre dell’impasse. Professionisti della salute che invece di rappresentare una soluzione per il superamento del contesto se ancora ed in prospettiva messi nella condizione di rendere un servizio socio sanitario difficile, importante, sostitutivo, necessario, utile, invidiabile ed invidiato, sono visti come un impedimento ed il problema nelle falle di bilancio. Così facendo, si è messa nella parte del torto, alitando sulla fiamma della pubblica indignazione, pur provando a difendere se stessa con la divulgazione della tabella dei crediti, dopo anni di stasi rispetto a quanto solo oggi reso di pubblico dominio.»

«Chi segue i pagamenti e la contabilità? Chi nomina i responsabili dei procedimenti? Chi assume chi? Chi assume dove e quando? Chi gestisce le strutture, i servizi e l’assistenza? Siamo al conflitto istituzionale, e a farne le spese, come al solito, saranno i cittadini stretti nella morsa dell’inefficienza a guardare oltre e del rischio di restare privi di punti di riferimento. Le espressioni di sdegno, gli scongiuranti appelli verbali e ad orologeria per salvare l’eccellenza nel campo dell’assistenza ai disabili presenti nella nostra provincia e nel territorio, non bastano più. E’ complicato recuperare la profonda sfiducia che si è ormai impossessata della comunità civica e professionale, soprattutto di coloro che sono costretti a recarsi al lavoro senza prospettiva ma volendo essere comunque presenti in turno, e non di meno di quanti subiranno le misure della disorganizzazione, della penuria di personale, dei livelli di assistenza e delle conseguenze di eventuali illeciti. L’onere e l’onore di recuperare le piene agibilità per gestire la vertenza AIAS – conclude Graziano Lebiu – non passa per un parziale tavolo sindacale, pur  conclamato il diritto di invocarlo.»

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Il Teatro Centrale di Carbonia, nell’ambito delle manifestazioni per la Giornata internazionale della donna, ha ospitato questa sera la seconda edizione dello spettacolo “Non solo 8 marzo” (la prima edizione si svolse due anni fa, al Teatro Electra di Iglesias), organizzato da Nadia Pische, con il patrocinio del comune di Carbonia e dell’Istituto Comprensivo Satta di Carbonia. Nadia Pische lo ha presentato insieme a Luca Gentile, Alice Fiori e Aurora Musu. Le musiche sono state curate da Antonello Siddi.

La serata è stata suddivisa in due parti: la prima ha visto protagoniste le alunne e gli alunni di alcune classi dell’Istituto Comprensivo Satta di Carbonia che hanno presentato le schede biografiche di alcune donne sarde che si sono distinte in vari settori dell’arte e della cultura dal secolo scorso ai nostri giorni; la seconda parte ha visto la partecipazione di sindaci e amministratori di alcuni comuni del Sulcis Iglesiente che hanno presentato donne rappresentative del mondo della cultura, dell’arte e dello sport.

La prima ad intervenire è stata Clorinda Forte, assessore delle Politiche Sociali, Giovanili e dell’Integrazione del comune di Iglesias, che ha ricordato Federica Madau, la giovane mamma di tre bambine uccisa il 2 marzo scorso dal marito, dal quale si stava separando. Quello della violenza sulle donne è stato uno dei temi ricorrenti della serata.

Per il comune di Carbonia sono intervenute il sindaco Paola Massidda e l’assessore della Pubblica Istruzione, Politiche Giovanili e Sport Carla Mario, e con loro il vicesindaco Gian Luca Lai, che hanno presentato Susanna Montis che ha letto alcune sue poesie.

E’ stata poi la volta del sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda e della delegata della Cultura dello stesso Comune Orietta Mura, che hanno presentato la cantante lirica Nadia Fois, applauditissima dal numeroso pubblico in sala.

Per il comune di San Giovanni Suergiu sono intervenuti il sindaco Elvira Usai e il vicesindaco Marco Zusa che, in rappresentanza del loro Comune, hanno proposto il gruppo in costume de “Is Massaius Suerxinus”, con l’intervento di Anna Simbula Marras.

Luca Gentile, giornalista di Videolina, uno dei presentatori della serata, ha raccontato una storia in tempo reale, relativa alla mancata partecipazione alla serata di una donna di un Comune del territorio che ha subito ripetute minacce dall’ex compagno. Mancata partecipazione che è stata consigliata da una nuova gravissima minaccia subita dalla donna proprio alla vigilia dallo stesso ex compagno.

La pittrice Derita ha presentato una sua opera dedicata ad una donna, esposta sul palco del Teatro e si è intrattenuta sulla sua attività artistica con Luca Gentile.

La scrittrice Petula Farina ha parlato dei suoi tre libri già pubblicati e del quarto che ha in lavorazione, dedicato alla sua città, Carbonia, con interviste ai protagonisti della vita quotidiana.

Il comune di Gonnesa è stato rappresentato dal sindaco Hansel Christian Cabiddu e dall’assessore dei Servizi sociali, Pubblica istruzione e Politiche giovanili Federica Olla.

Il comune di Calasetta, infine, con il consigliere Roberto Lusci, ha presentato la pluricampionessa italiana di windsurf Alice Casula, orgoglio della comunità per gli straordinari successi ottenuti in una disciplina affascinante legata al mare, la grande ricchezza di Calasetta, alla quale si è avvicinata su un pressante invito del padre Salvatore e dalla quale è stata poi letteralmente conquistata, con risultati sportivi straordinari.

La serata si è conclusa intorno alle 22.00, con il pensiero già rivolto alla prossima edizione.

               

                                                                                                              

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Un anno fa, nell’edizione del decennale, ha registrato un nuovo grandissimo successo, con la presenza di 15.000 visitatori tra i 250 stand espositivi. La Fiera “Il Sulcis Iglesiente Espone” si è ormai consolidata tra gli appuntamenti fieristici di maggiore successo a livello regionale, ma quest’anno l’11ª edizione rischia di saltare. Il problema è emerso con grande clamore nei giorni scorsi, quando il Consorzio Fieristico Sulcitano, che l’ha creata e ne cura l’organizzazione, ha scoperto che nel Bilancio del 2017 predisposto dalla nuova Amministrazione comunale del Movimento 5 Stelle, non è stato inserito preventivamente il finanziamento che ogni anno ha contribuito alla copertura delle spese.

Ieri pomeriggio il presidente Mauro De Sanctis e i soci del Consorzio Fieristico Sulcitano hanno manifestato in Piazza Roma, prima dell’inizio della seduta del Consiglio che ha poi approvato definitivamente il Bilancio di previsione 2017 e c’è stato anche un acceso faccia a faccia tra lo stesso Mauro De Sanctis, il sindaco Paola Massidda e alcuni assessori e consiglieri comunali.

L’Amministrazione comunale ha assicurato che il problema verrà affrontato dopo la presentazione dell’apposita richiesta di contributo da parte del Consorzio Fieristico Sulcitano, formalizzata ieri, ma la risposta, evidentemente, non è stata ritenuta soddisfacente, perché mantiene grande incertezza sull’esito della richiesta e non consente di programmare per tempo un programma di iniziative adeguato alla portata dell’evento e all’attesa che lo stesso crea tra espositori e visitatori.

Alleghiamo l’album fotografico della decima edizione svoltasi lo scorso anno, con la straordinaria partecipazione di Samantha De Grenet.

 

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Il Consiglio comunale di Carbonia ha approvato il bilancio di previsione con 16 voti a favore, 6 contrari e un’astensione. Il via libera al primo documento contabile targato Movimento 5 Stelle è arrivato ieri sera, al termine di una settimana di riunioni per l’esame delle proposte avanzate dalla maggioranza, l’esame e la votazione degli emendamenti presentati dalle opposizioni (su 83 ne è stato approvato solo uno) e quindi il voto finale.

Si tratta di un bilancio inevitabilmente “povero”, che deve fare i conti con i tagli crescenti dei trasferimenti statali e regionali (2,2 milioni di euro), con la sempre ampia fascia di evasione da recuperare (2,3 milioni di euro entro l’anno in corso) e con il crescente disagio sociale che pone in grandi difficoltà tutte le amministrazioni locali che, anche quando vorrebbero intervenire per dare risposte concrete alle richieste che arrivano loro dai più bisognosi, spesso sono “impossibilitate” a farlo.

Il Movimento 5 Stelle s’è trovato così nella condizione di “raschiare il fondo del barile” per far quadrare i conti, ed ha operato una serie di tagli che hanno creato grandi malumori sia tra i banchi delle opposizioni, sia tra coloro, vedi le tantissime associazioni operanti in città, che potranno contare su un sostegno inferiore rispetto al recente passato per continuare a svolgere le loro attività.

Il voto al bilancio era un passaggio obbligato, sarà il tempo a dire quali saranno i riflessi sulla vita quotidiana e se le scelte fatte sono state più o meno azzeccate. Certo è che il Movimento 5 Stelle, dopo l’euforia iniziale per il trionfale successo elettorale dello scorso giugno, si trova ora davanti al primo vero esame della sua azione politica e amministrativa, perché nei primi otto mesi ha portato avanti solo l’ordinaria amministrazione dell’eredità raccolta dalla Giunta di centrosinistra guidata da Giuseppe Casti.

D’ora in avanti gestire l’ordinaria amministrazione non sarà sufficiente a dare alla città le risposte che i cittadini si aspettano. I miracoli nessuno potrà chiederli e comunque nessuna amministrazione potrebbe realizzarli, ma ciò che i cittadini si aspettano è che la Giunta guidata da Paola Massidda dimostri di essere capace di attingere a risorse “straordinarie”, partecipando ai bandi regionali, nazionali ed europei (ovviamente, vincendoli), con i quali realizzare progetti di sviluppo in grado di dare alla città opere infrastrutturali importanti e risposte  ad almeno una parte delle migliaia di disoccupati, soprattutto giovani, che attendono un’occupazione, per evitare l’emigrazione e… l’indigenza.

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E’ stata celebrata questa mattina, all’ospedale Sirai di Carbonia, la “Giornata della solidarietà”, in memoria del maggiore Giuseppe La Rosa, medaglia d’oro al valor militare, caduto in Afghanistan in occasione di un vile attentato terroristico. Giuseppe La Rosa era di stanza al 3° Reggimento Bersaglieri della sede di Teulada e, come tanti suoi colleghi, frequentava come donatore il Centro Trasfusionale dell’ospedale Sirai di Carbonia.
Alla cerimonia, organizzata dalla Direzione della ASSL di Carbonia, dall’Associazione Nazionale Bersaglieri, dall’Associazione Amici del Sirai e con la collaborazione dell’AVIS di Carbonia, hanno preso parte il sottosegretario della Difesa on. Domenico Rossi, Generale di Corpo d’Armata dell’Esercito Italiano e già Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, dal 1995 al 1996 comandante del 1° Reggimento Corazzato di Teulada; il generale Giovanni Domenico Pintus; il vescovo della diocesi di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda; il direttore ASSL dott.ssa Maddalena Giua; il dirigente medico del Presidio dott. Sergio Pili; il direttore del Centro trasfusionale dott. Angelo Zuccarelli; il sindaco di Carbonia Paola Massidda.
I militari presenti hanno compiuto un gesto di generosità donando il sangue e così oggi nella provincia del Sulcis Iglesiente tra i Centri trasfusionali di Carbonia e Iglesias e l’unità mobile sono state raccolte ben 64 sacche di sangue.
Durante la breve conferenza commemorativa, gli ospiti presenti, con in testa il sottosegretario Rossi, hanno sottolineato l’importanza della donazione, richiamando i cittadini a compiere questo gesto periodicamente, un dovere civico necessario per tutte le persone che ne hanno la possibilità.
L’auspicio della ASSL di Carbonia è che si concretizzi nei prossimi giorni un accordo con la Caserma di Teulada per l’invio periodico di militari donatori che garantiscano l’autosufficienza trasfusionale del Sulcis Iglesiente.
Negli ultimi anni grazie al Progetto Mongolfiera, alle collaborazioni con le Scuole della Provincia e con la Scuola Allievi Carabinieri di Iglesias, la ASSL di Carbonia è riuscita a superare in alcuni periodi la cronica carenza di sangue e essere, non solo autosufficiente per i propri fabbisogni, ma di supporto ad altri centri trasfusionali dell’isola.
La ASSL invita tutti i cittadini in età compresa tra i 18 e i 70 anni a donare il sangue nell’interesse delle tante persone che necessitano di essere trasfuse.
La donazione di sangue non comporta alcun rischio per il donatore che oltretutto esegue gratuitamente tanti esami utili per verificare il proprio stato di salute.
Per donare il sangue bisogna essere maggiorenni, pesare almeno 50 kg e essere in buono stato di salute. Prima della donazione il donatore verrà valutato da un medico esperto in Medicina trasfusionale. Tutti i donatori riceveranno adeguato ristoro.

Con un vasto album fotografico, alleghiamo gli interventi del sindaco di Carbonia, Paola Massidda, e del sottosegretario di Stato, Domenico Rossi.