18 April, 2024
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Un cast brillante e travolgente quello che ieri sera, al Teatro Centrale di Carbonia, ha letteralmente trascinato il numerosissimo pubblico all’interno di una casa di riposo per artisti, dove inizialmente tre ospiti, “ex cantanti lirici in pensione” diventano quattro per l’arrivo di un inaspettato ospite, loro conoscenza di vecchia data.
“Quartet”, di Ronald Harwood, scrittore e commediografo inglese, è una commedia frizzante, dai toni a volte malinconici, capace di far ridere e commuovere…Immedesimarsi è facile, data la grande professionalità degli artisti che, pur mettendo in scena un personaggio non in linea con il loro vero essere, riescono a coinvolgere tenendo sempre forte l’attenzione. Giuseppe Pambieri, Cochi Ponzoni, Paola Quattrini ed Erika Blanc, sono gli interpreti che non hanno bisogno di presentazioni, da sempre amati dal pubblico per la loro grande maestria nell’arte della recitazione, per la loro umiltà ed il loro grande carisma. Persone vere, semplici, capaci di emozionare con voci, espressioni e parole che invitano alla riflessione su un tema delicato come quello della terza età, dove spesso ci si sente inutili eppur si prova ancora il brivido del volersi mettere in gioco…spesso pur non piacendosi più per via del corpo che cambia, delle rughe che affiorano incuranti degli specchi e degli sguardi della gente.
Uno spettacolo da non perdere, che oggi 2 febbraio ha concluso, al Teatro di Sinnai, una tournèe che ha abbracciato tutta l’Italia che spera possa ancora rivedere sul palco attori di questo calibro, grandi nella loro semplicità.
Giuseppe, Cochi, Paola, Erika… ieri notte siete stati applauditissimi, che questi applausi possano sempre scaldarvi il cuore…grazie!

“Quartet” era il terzo appuntamento della nuova stagione di musica e danza organizzata dal Cedac con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.
Nadia Pische

    

        

 

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Altra serata “magica”, ieri sera, al Teatro Centrale di Carbonia, con il terzo appuntamento della nuova stagione di musica e danza organizzata dal Cedac con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia. Sul palco è andata in scena “Quartet”, una commedia con artisti d’eccezione: Giuseppe Pambieri, Cochi Ponzoni, Paola Quattrini, Erika Blanc, con la regia di Patrick Rossi Gastaldi.

Prima dello spettacolo, sul quale pubblicheremo in giornata articolo di commento ed un ricco album fotografico, Nadia Pische ha realizzato l’intervista con i quattro artisti, che vi proponiamo.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10221708878499153/

  

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Uno spettacolo a tutto tondo quello che giovedì 23 gennaio, al Teatro Centrale di Carbonia, ha rapito il pubblico numerosissimo presente in sala invitandolo ad assistere ad una cena molto particolare… La cena delle belve. Una trama calata in un’Italia del 1943, il Paese subiva l’occupazione dei tedeschi ed erano poche le occasioni di svago. Una sera sette amici si incontrano per festeggiare il compleanno di Sofia, una di loro, ma durante le cena si sentono degli spari e in un agguato, proprio davanti alla palazzina dove si trovano a far festa, muoiono due ufficiali tedeschi. La Gestapo, per ripicca, decide di prendere due ostaggi per appartamento e per fare un favore ad uno degli amici che conosce da tempo, lascia loro liberi di scegliere chi far sacrificare. Quel che ne scaturisce, è veramente testimone delle numerose sfaccettature dell’essere umano e dei rapporti che intreccia, ora per interesse, ora per amicizia. Ricca di colpi di scena, assume un sapore brillante grazie all’interpretazione di un cast ricco di energia e di carisma, capace di sinergia e di travolgente richiamo all’attenzione continua da parte degli spettatori. Spettacolo teatrale di Vahè Katchà, versione italiana Vincenzo Cerami, pluripremiato, tra i maggiori successi delle ultime 5 stagioni parigine, vanta attori d’eccezione: Marianella Bargilli, Emanuele Cerman, Alessandro D’Ambrosi, Maurizio Donadoni, Ralph Palka, Gianluca Ramazzotti, Ruben Rigillo e Silvia Siravo,

Lo spettacolo arriva nella stagione di Prosa & Danza 2019/2020, calcando le scene della seconda serata, in programma per allietare il pubblico che anche in questa stagione godrà di uno stravagante e ricco ventaglio di appuntamenti per tutti i gusti. Il prossimo, in programma sabato primo febbraio, sarà Quartet di Ronald Harwood, con Giuseppe Pambieri, Cochi Ponzoni, Paola Quattrini ed Erika Blanc per la regia di Patrick Rossi Gastaldi.

Nadia Pische

                                                                              

      

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Ultimo appuntamento, sabato 28 luglio, a Calasetta, con “Colori e note”, la rassegna che unisce musica e arti figurative curata dall’associazione culturale Anton Stadler. Protagonista della serata, in programma alle 22.00, sotto il suggestivo scenario della Torre Sabauda, sarà l’amatissima attrice Paola Quattrini che, accompagnata dalla chitarra del superbo musicista Claudio Piastra, porterà in scena “Platero y yo”, melologo tratto dall’omonimo libro del Premio Nobel Juan Ramòn Jiménez.

Scrive Carlo Bo, nell’introduzione italiana dell’opera: «Moguer è il paese dove è nato l’autore, Platero è l’asino più famoso della poesia del Novecento. Più che un divertimento, il libro lentamente maturato per molti anni, dal 1907 al 1916 (data della pubblicazione) è il ritratto interiore di un lirico che aveva fatto della continua interrogazione della vita e del mondo la sua regola. A ben guardare, più che di un monologo poetico, si tratta di un dialogo fra il poeta e la natura».

Il melologo è una selezione dei più suggestivi brani tratti dai 28 che compongono l’opera omonima, scritta dal compositore fiorentino Mario Castelnuovo Tedesco (1895-1968), a due anni dalla morte del poeta, nel 1960. Autore prolifico e di grande talento, sue sono alcune delle composizioni più importanti del repertorio chitarristico novecentesco.“Platero y yo” spicca per singolarità essendo concepita per voce recitante e chitarra, un vero e proprio duo, dove la parola viene trattata anche sotto l’aspetto musicale, con una precisa scansione nel tempo, fino a creare un affascinante, quanto complesso intreccio tra le parti.