19 April, 2024
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L’1 e il 2 dicembre l’Associazione delle Camere di commercio del Mediterraneo e dell’industria (Ascame) ha ospitato i partner del progetto Enpi-Optimed nella emblematica Casa Llotja de Mar a Barcellona. Con un budget di quasi due milioni di euro, Optimed è un progetto finanziato nell’ambito Enpi-Cbc-Med, strumento finanziario a sostegno della politica europea di vicinato (Enp) nel bacino del Mediterraneo. L’università di Cagliari è presente con lo staff, guidato dal pro rettore Paolo Fadda, del Cirem (Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità).

Enpi-Optimed promuove nuove opportunità, strutture, strumenti e competenze utili a migliorare collegamenti commerciali e relazioni tra operatori pubblici e privati nei trasporti marittimi e nella logistica dei porti della sponda Sud-orientale e Nord- occidentale del Mediterraneo. Il progetto individua e diffonde le opportunità offerte dalla nuova rete di commercio marittimo e le potenzialità di uno strumento di supporto, come la piattaforma logistica virtuale tra gli operatori dei paesi UE e partner mediterranei. Gli studi procedono spediti. Gli specialisti del professor Fadda stanno elaborando strategie inerenti uno scenario di trasporti marittimi che nel mar Mediterraneo potrebbe avere Porto Torres e Beirut come porti hub.

Casa Llotja de Mar è stata culla di un incontro proficuo, oltre che tra i gruppi della Regione Sardegna e dell’università di Cagliari, dei delegati di Camera di commercio Beirut e Monte-Libano (Cciabml), Scuola europea short sea shipping (2E3S), Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci e Ascame. Sul tavolo, lo stato di avanzamento del progetto, lanciato a Cagliari il 9 giugno scorso. Alla riunione hanno partecipato anche i vertici del Porto di Beirut.

La progettazione del nuovo sistema di rete hub e la progettazione preliminare delle nuove infrastrutture portuali hub che hanno l’obiettivo di migliorare gli scambi delle merci, di abbassare i tempi e i costi spese legati al trasporto nell’ambito del bacino del Mediterraneo, sono stati presentati dal Cirem, con successo e apprezzamento da parte dei convenuti. Il Centro specialistico dell’ateneo ha inoltre presentato progettazione e test del sistema informativo per la piattaforma logistica virtuale introducendo i requisiti del capitolato per la progettazione e lo sviluppo della piattaforma web-based. Mentre la Regione Sardegna ha consegnato ai partner il punto sullo stato di avanzamento del pacchetto di lavoro “comunicazione” ed annunciato l’imminente lancio della pagina web Optimed, della newsletter e di social network relativi al progetto. La 2E3S ha presentato il programma per la formazione sul trasporto marittimo a corto raggio, sulle autostrade del mare e sull’e-freight che sarà realizzato nei primi mesi del 2015.

l coordinatore del progetto, Paolo Fadda, il direttore denerale Trasporti Regione Sardegna, Gabriella Massidda e il direttore del 2E3S, Eduard Rodes, hanno incontrato il direttore generale Trasporti e mobilità del governo della Catalogna, Pere Padrosa. «Un incontro fondamentale – dice il professor Fadda – per approfondire i concetti chiave inerenti lo sviluppo del progetto. Uno scenario tecnico, logistico e operativo con fondamentali ricadute occupative ed economiche.»

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Venerdì 28 novembre 2014 alle ore 18.00, presso la Biblioteca Sebastiano Satta (Piazza Giorgio Asproni 8, Nuoro) verrà presentato il libro di Paolo Fadda “Il barone delle industrie nuoresi” edito da Carlo Delfino. È questo il quarto volume della collana “I grandi dell’imprenditoria in Sardegna” dedicato a Franceschino Guiso-Gallisai, il coraggioso pioniere dell’industrializzazione nuorese. A lui infatti, ed alle sue capacità imprenditoriali si deve la nascita a Nuoro di una moderna industria azionata da quei “cavalli-vapore” e da quei “kilowatt” d’energia che diverranno gli autori di una benefica e straordinaria rivoluzione sociale.

Attorno a quelle industrie si svolgerà quindi una eccezionale storia imprenditoriale, capace di distribuire migliaia di buste-paga proprio perché si è sviluppata in diversi settori: dalla molitura all’elettricità, dalle miniere alle ceramiche sino alle bonifiche agrarie. È così che nasce il legame indelebile tra la famiglia di Franceschino e la storia di Nuoro.

Il programma della serata, organizzata dal Consorzio Pubblica Lettura “Sebastiano Satta” di Nuoro, dalla Camera di Commercio di Nuoro e dalla Confindustria della Sardegna Centrale, inizierà con i saluti del sindaco di Nuoro, Alessandro Bianchi e del Commissario della Biblioteca Satta, Vannina Mulas. Seguiranno gli interventi del Presidente della Confindustria Sardegna Centrale, Roberto Bornioli e del Presidente della Camera di Commercio di Nuoro, Agostino Cicalò. Quest’ultimo interrogherà l’autore e l’editore sui contenuti del libro e sul ruolo svolto dalla ditta Guiso Gallisai per il risveglio dell’economia nuorese.

Verrà proiettato, infine, il documentario dal titolo “E arrivò la luce”, a cura del TG3 Rai, realizzato dal giornalista Antonio Roich.

Sabato 29 novembre, alle ore 11.00, presso l’Istituto Tecnico Commerciale “Salvatore Satta” (via Biscollai, 1), “Il barone delle industrie nuoresi” verrà presentato alle scuole superiori della città. In particolare, durante l’incontro, la Compagnia Bocheteatro renderà omaggio al volume con lo spettacolo “Il sogno di Franceschino” per la regia di Giovanni Carroni.

Riparte la seconda edizione del #Contamination Lab Cagliari (CLab), progetto di formazione e accompagnamento su innovazione e imprenditorialità curato dall’Università di Cagliari nell’ambito del progetto #INNOVA.RE – Innovazione in rete. La presentazione dell’evento, aperto stamani in aula magna di medicina (Cittadella universitaria di Monserrato), dal pro rettore Paolo Fadda (direttore scientifico CLab), con al fianco Chiara Di Guardo (Innovation management) e gli specialisti Augusto Coppola (InnovAction Lab, Roma) e Mario Mariani (The Net Value, Cagliari), si snoda da oggi fino a dopodomani, mercoledì 9 luglio.

«Abbiamo il compito inderogabile di sviluppare cultura d’impresa. Per riuscirci dobbiamo creare un tessuto fertile, attento alle esigenze imprenditoriali, capace di attrarre e stimolare percorsi virtuosi. CLab – dice Paolo Fadda – va avanti, cresce, guadagna consensi ed entra a pieno titolo nel nostro disegno di relazioni stabili con il territorio, le istituzioni e il mondo delle imprese.« Un incipit nitido. Nel CLab i partecipanti (studenti, laureati e iscritti a corsi di master e dottorato di Unica, raggruppati in team multidisciplinari) vengono accompagnati nello sviluppo di progetti di start up con sessioni formative e training sul campo. Nella sessione estiva, introduttiva al percorso semestrale che partirà nella seconda metà di settembre, verranno illustrati le finalità e i contenuti del CLab Cagliari, le modalità di organizzazione del percorso e le competenze e i servizi offerti dall’ateneo. In questa edizione sono lievitate le domande di partecipazione al test attitudinale (oltre 300) con 120 ammessi (69 nell’edizione 2013/14). Tra i partner, InnovAction Lab (corso interuniversitario sulla creazione d’impresa che seguirà i partecipanti nella prima parte della sessione autunnale), The Net Value (incubatore cagliaritano di startup ICT, per la definizione delle idee di business).

«L’ateneo deve commercializzare al meglio le proprie potenzialità, i servizi e un sistema virtuoso efficiente. Le imprese non sanno che possiamo affiancare percorsi di sviluppo. Dal CLab si va verso le aziende, una piattaforma permetterà di incrociare esigenze e competenze. L’integrazione con il tessuto produttivo passa anche per la Rete di incubatori isolana» aggiunge Paolo Fadda. «Promuoviamo la cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione, la multidisciplinarietà e nuovi modelli di apprendimento» rimarca la professoressa Di Guardo. «Rilanciamo la socializzazione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche» precisa Augusto Coppola. «Curiamo la trasformazione di un’idea in un progetto di business fattibile» segnala Mario Mariani. La seconda edizione prevede anche il coinvolgimento di Sardegna Ricerche e del laboratorio FabLab. Invariati i canoni di formazione, basati su linee guida rigorose frutto di studi e approfondimenti specialistici.

Nell’avvio di CLab, l’Università di Cagliari ha battuto anche atenei corazzata quali i #Politecnici di Milano e Torino, il Sant’Anna di Pisa e la Bocconi. La Rete di Clab, oltre alla postazione principale, dedicata ai partecipanti e situata nella biblioteca del polo scientifico della Cittadella universitaria (Monserrato), sono allestite altre quattro postazioni nelle biblioteche dei poli di Ingegneria (via Marengo), Umanistico (piazza d’Armi), Scienze sociali (viale Fra’ Ignazio) e nell’ex Clinica Medica di via San Giorgio.

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La sala congressi dell’Hotel Regina Margherita, a Cagliari, ha ospitato oggi la conferenza internazionale sul tema “La crescita dei Trasporti marittimi merci tra l’Europa e le regioni del #Medio-Oriente: una sfida per la Sardegna, la Catalunya e il Libano”.

«Un imprenditore sardo che vuole inviare merci in Siria deve mandarle a Genova. Lì, stanno ferme fino a che il cargo non è a pieno carico. La totale incertezza dei tempi è letale». Paolo Fadda, pro rettore, responsabile scientifico per Optimed, al lavoro con il centro specialistico Cirem, braccio operativo dell’Università di Cagliari, taglia corto: «Il sistema deve garantire affidabilità, costi e tempi certi e ridotti rispetto ai trasporti via terra, relazioni stabili tra i Paesi coinvolti e un insieme di servizi efficienti. Da qui, la nostra piattaforma che prevede simulazioni e test virtuali e su mare. La sfida? Rispondere adeguatamente alle indicazioni dell’Unione Europea tese a svuotare le autostrade e incrementare i traffici marittimi». Una partita aperta. Il professor Fadda – ordinario di Progettazione di sistemi di trasporto, pioniere del comparto e a capo di una scuola che ai laboratori di Ingegneria CentraLabs della #Cittadella di Monserrato conta una quarantina di allievi superspecializzati – fa due esempi: «Per spedire merci dalla Turchia alla Spagna occorrono 31 giorni. Via mare da 3 a 5. Eppure, dati abbastanza recenti dicono che il 94 per cento dei traffici va sui Tir e il resto per nave. La ragione è semplice: i camion garantiscono il door to door, ovvero consegnano al minuto, nel giorno e nel luogo chiesto da chi vende e chi compra. Le navi no». 

«Stiamo studiando una piattaforma con due porti Hub, Porto Torres, per la direttrice “Tirreno” Valencia-Salerno, e l’area delle coste Sud mediterrane, (Beirut, Mersin in Turchia e Alessandria d’Egitto). I test valutano l’efficienza delle strutture portuali e la catena della logistica. Attualmente, oltre a certezze operative su tempi e consegne e relazioni forti tra gli operatori, spesso, i servizi portuali sono carenti: per ottimizzare gli scambi – ha detto Paolo Fadda – occorre un network che dia continuità».

Il progetto #Enpi – Optimed si è aperto il 30 dicembre scorso e si chiude il 30 dicembre 2015. Gli interventi rientrano nell’ambito del programma europeo Enpi-Cbc Med. L’obiettivo punta a creare infrastrutture materiali e immateriali per attivare e sviluppare una serie articolata di attività utili per rafforzare i traffici e le connessioni tra i porti e le aree del Mediterraneo. In pratica si parla di «ottimizzazione dei traffici e utilizzo delle strutture, identificazione delle opportunità per operatori e – spiega Gianfranco Fancello (Università di Cagliari, Cirem) – istituzioni, un piano di intervento sul lancio del network portuale, lo sviluppo di relazioni tra gli stakeholder basate sulla creazione di nuove opportunità innescate dal network» Con un budget è di circa due miliardi di euro, Optimed ha avuto il plauso dell’assessore regionale ai trasporti, Massimo Deiana: «I test e le simulazioni sono fondamentali, anche perché, nel tempo, lasciano know how e servizi potenziali sul territorio. Oltre ai partner di progetto saranno coinvolte anche le aziende locali che scambiano nelle due aree. Da qui, il lavoro di rifinitura delle problematiche logistiche con la valorizzazione dei mercati». Il progetto prevede circa sette mesi di studio prima dell’attivazione della piattaforma e dei test di simulazione nelle due aree con i rispettivi porti Hub. «L’Unione Europea – spiega Susanna Diliberto (progetti Enpi, regione Sardegna) – ci chiede progetti e processi di cooperazione virtuosa, armonica e sostenibile con la valorizzazione dei contesti locali». In sostanza, fino al 2020 sono in ballo 200 miliardi di euro con quattordici paesi coinvolti, 95 progetti e quattro aree territoriali.

Il progetto Enpi-Optimed coinvolge la direzione generale della presidenza della Giunta regionale sarda, l’ateneo di Cagliari con il Cirem, l’Autorità portuale del #Nord Sardegna, l’Ascame (associazione Camere di commercio del Mediterraneo),la scuola europea di Navigazione (Spagna), la Camera di commercio di Beirut (Libano), il ministero dei Trasporti e dei lavori pubblici (Libano). Il budget a disposizione è di un milione novecentonovantamila euro. Mentre i fondi globali, gestiti fino al 2020 dalla Regione su tematiche comunitarie, ammontano a circa 200 milioni di euro.

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Lunedì 9 giugno, dalle 9.00 alle 13.30, la sala congressi dell’Hotel Regina Margherita di Cagliari ospiterà la conferenza internazionale sul tema “La crescita dei Trasporti marittimi merci tra l’Europa e le regioni del Medio-Oriente: una sfida per la Sardegna, la Catalunya e il Libano”.
Il progetto #Enpi – Optimed si è aperto il 30 dicembre scorso e si chiude il 30 dicembre 2015. Gli interventi rientrano nell’ambito del programma europeo #Enpi-Cbc Med. L’obiettivo è nitido: creare infrastrutture materiali e immateriali per attivare e sviluppare una serie articolata di attività utili per rafforzare i traffici e le connessioni tra i porti e le aree del Mediterraneo. In particolare, si punta alla razionalizzazione e alla costruzione di un network efficace, competitivo e sostenibile. In questo contesto è centrale la riqualificazione del porto commerciale di Porto Torres in maniera tale da trasformarlo in Hub per le portualità che si affacciano nella zona nord occidentale del Mediterraneo.
L’ottimizzazione dei traffici e l’utilizzo delle strutture, l’identificazione delle opportunità per gli operatori e le istituzioni, un piano di intervento sul lancio del network portuale, lo sviluppo di relazioni tra gli stakeholder, basate sulla creazione di nuove opportunità innescate dal network, rientrano tra i vari step del progetto biennale. Il budget è di circa due miliardi di euro.
Nel progetto Enpi-Optimed sono presenti la direzione generale della presidenza della Giunta regionale sarda, l’ateneo di Cagliari con il Cirem, l’Autorità portuale del Nord Sardegna, l’Ascame (associazione Camere di commercio del Mediterraneo), la scuola europea di Navigazione (Spagna), la Camera di commercio di Beirut (Libano), il ministero dei Trasporti e dei lavori pubblici (Libano).
Ai lavori – incentrati sul progetto #Optimed e sulle politiche di trasporto e sviluppo da attuare nel Mediterraneo – prendono parte, tra gli altri, il rettore e il prorettore dell’università di Cagliari, Giovanni Melis e Paolo Fadda, il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, Enrico Puia (ministero Trasporti), Emanuele Grimaldi (presidente Confitarma), Gianfranco Fancello (Cirem, università Cagliari), Carlo Guglielmi (Autorità portuale Nord Sardegna).

 

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Venerdì 6 giugno, dalle 9.00 alle 18.00, la sala conferenze dei laboratori di ingegneria – #Cittadella universitaria di Monserrato – ospita una giornata di studio e formazione su “Segnaletica e informazione nelle strade per il miglioramento della sicurezza”. I lavori sono curati dall’ateneo di Cagliari, con i patrocini di Associazione italiana ingegneria del traffico e dei trasporti (AIIT), ministero Infrastrutture e trasporti, CentraLabs.

I sistemi di informazione agli utenti e la segnaletica stradale rivestono un ruolo basilare per la corretta percezione della strada e, di conseguenza, sono strumenti indispensabili per garantirne la sicurezza. Intervengono, infatti, nel delicato sistema “uomo-infrastruttura-sistema di guida” consentendo al conducente la percezione e l’acquisizione delle informazioni provenienti dall’ambiente circostante. Ai lavori si dibatte anche di processo cognitivo dei conducenti, requisiti, informazioni univoche e concise, pannelli dinamici a messaggio variabile, norme e ricerca. La giornata di studio punta a focalizzare l’attenzione sulla buona progettazione dei sistemi di invio delle informazioni, fattori che incidono attivamente sulla sicurezza stradale.

L’Aci-Istat per il 2012 spiega che ogni giorno in Italia si verificano 512 schianti. In Sardegna ci sono stati 3.415 incidenti, con 85 morti e 5.189 feriti. Cagliari è maglia nera con 1.235 incidenti (26 morti, 1.786 feriti). A seguire Sassari: 813 incidenti (13 morti, 1.227 feriti), Nuoro: 264 incidenti (12 morti, 411 feriti), Olbia Tempio: 452 incidenti (9 morti, 713 feriti), Medio Campidano: 92 incidenti (7 morti, 158 feriti), Oristano: 285 incidenti (6 morti, 448 feriti), Carbonia- Iglesias: 167 incidenti (6 morti, 262 feriti) e Ogliastra: 107 incidenti (6 morti, 184 feriti).

Ai lavori, aperti dal rettore Giovanni Melis e dall’assessore regionale ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, e introdotti dal pro rettore Paolo Fadda, prendono parte alcuni dei principali esperti nazionali. Tra questi, Valerio Mele (capo compartimento Anas Sardegna), Francesco Mazziotto (direzione generale ministero Infrastrutture), Francesco Filippi (Roma La Sapienza), Edoardo Balzarini (direttore generale assessorato regionale Lavori pubblici), Italo Meloni (Crimm-Università Cagliari), Gianfranco Fancello (Università Cagliari), Proto Tilocca (Ctm), Francesca Sulis (Arst), Enrico Pagliari (Aci), Francesco Sechi (Systematica Mlab).

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Venerdì 6 giugno, dalle 9.00 alle 18.00, la sala conferenze dei laboratori di Ingegneria – #Cittadella universitaria di Monserrato – ospita una giornata di studio e formazione su “Segnaletica e informazione nelle strade per il miglioramento della sicurezza”. I lavori sono curati dall’ateneo di Cagliari, con i patrocini di Associazione italiana ingegneria del traffico e dei trasporti (AIIT), ministero Infrastrutture e trasporti, CentraLabs.

I sistemi di informazione agli utenti e la segnaletica stradale rivestono un ruolo basilare per la corretta percezione della strada e, di conseguenza, sono strumenti indispensabili per garantirne la sicurezza. Intervengono, infatti, nel delicato sistema “uomo-infrastruttura-sistema di guida” consentendo al conducente la percezione e l’acquisizione delle informazioni provenienti dall’ambiente circostante. Ai lavori si dibatte anche di processo cognitivo dei conducenti, requisiti, informazioni univoche e concise, pannelli dinamici a messaggio variabile, norme e ricerca. La giornata di studio punta a focalizzare l’attenzione sulla buona progettazione dei sistemi di invio delle informazioni, fattori che incidono attivamente sulla sicurezza stradale.

L’Aci-Istat per il 2012 spiega che ogni giorno in Italia si verificano 512 schianti. In Sardegna ci sono stati 3.415 incidenti, con 85 morti e 5.189 feriti. Cagliari è maglia nera con 1.235 incidenti (26 morti, 1.786 feriti). A seguire Sassari: 813 incidenti (13 morti, 1.227 feriti), Nuoro: 264 incidenti (12 morti, 411 feriti), Olbia-Tempio: 452 incidenti (9 morti, 713 feriti), Medio Campidano: 92 incidenti (7 morti, 158 feriti), Oristano: 285 incidenti (6 morti, 448 feriti), Carbonia-Iglesias: 167 incidenti (6 morti, 262 feriti) e Ogliastra:107 incidenti (6 morti, 184 feriti).

Ai lavori, aperti dal rettore Giovanni Melis e dall’assessore regionale ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, e introdotti dal pro rettore Paolo Fadda, prendono parte alcuni dei principali esperti nazionali. Tra questi, Valerio Mele (capo compartimento Anas Sardegna), Francesco Mazziotto (direzione generale ministero Infrastrutture), Francesco Filippi (Roma La Sapienza), Edoardo Balzarini (direttore generale assessorato regionale Lavori pubblici), Italo Meloni (Crimm-Università Cagliari), Gianfranco Fancello (Università Cagliari), Proto Tilocca (Ctm), Francesca Sulis (Arst), Enrico Pagliari (Aci), Francesco Sechi (Systematica Mlab).

Si è conclusa alle 11.45 la posa della prima pietra (un blocco di circa 20 chili di marmo Biancone Tirreno con all’interno un cilindro in acciaio contenente il progetto dei lavori) del complesso edilizio nella #Cittadella universitaria di Monserrato. Alla cerimonia sono intervenuti il rettore, Giovanni Melis, il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Claudia Firino, il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda ed il vice sindaco di Monserrato, Marco Sacceddu, i pro rettori Maria Giovanna Ledda, Alessandro Uccheddu, Paola Piras e Paolo Fadda. Il cantiere è stato benedetto da Padre Carrucciu.

I lavori del progetto, iniziati lo scorso marzo, sono finanziati con circa 30 milioni di euro provenienti da fondi Fas, risorse regionali e dell’ateneo. Il complesso ospiterà i dipartimenti scientifici delle aree di farmacia, matematica, informatica, tossicologia e scienze della terra. L’edificio – rettangolare, alto 12 metri – sarà composto da tre blocchi su tre piani ciascuno per un totale di 18metri quadri. All’interno, circa venti aule, un centinaio di studi e un centro di ricerca di alto profilo scientifico e accademico. A corredo, 23 mila metri quadri adibiti a viabilità, parcheggi, percorsi pedonali e aree verdi. Il tempo stimato per la realizzazione dell’opera è di 15 mesi. Nella struttura, ubicata nell’area prospicente l’area di Fisica, affluiranno un migliaio di studenti. Di rilievo un aspetto: l’impresa bolognese Ccc impiega nel cantiere solo maestranze sarde, oltre 50 tra operai e tecnici. E sono sardi anche i fornitori di calcestruzzo, inerti, movimento terra.

«La costruzione del nuovo centro amplia la valenza aggregatrice del campus di Monserrato e libera strutture cittadine, quali il Palazzo delle scienze, che possono essere sfruttate al meglio. Il complesso – ha spiegato il rettore, Giovanni Melis – ci verrà consegnato a giugno del 2015. All’interno, avrà sede un centro di ricerca avanzato di ultima generazione. Per questo progetto ringrazio le giunte regionali di Renato Soru e Ugo Cappellacci. Ma soprattutto, quella guidata da Francesco Pigliaru. Sono certo che la reciproca intesa istituzionale sarà strategica per l’alta formazione, la cultura e l’economia sarda.»

Il plauso all’avvio del complesso edilizio è giunto anche dal presidente della Giunta regionale («Un passo concreto per la modernizzazione delle strutture formative», ha detto Pigliaru), dall’assessore alla Pubblica istruzione («Dà l’idea di un’università moderna e competitiva, nello spirito di Horizon 2020», ha aggiunto Claudia Firino), dal sindaco di Cagliari e dal vice sindaco di Monserrato.

Francesca Barracciu ha fatto il passo indietro che le veniva chiesto da settimane da alcuni partiti della coalizione di centrosinistra (Centro Democratico, Rossomori e Sinistra Ecologia Libertà) e da diverse anime del suo stesso partito (PD), al termine di una tormentata riunione della direzione del Partito Democratico svoltasi ad Oristano. Alle 23.30 il segretario regionale Silvio Lai, lo stesso che aveva rivolto l’invito ufficiale a fare un passo indietro all’europarlamentare di Sorgono, ha fatto l’annuncio che riapre i giochi per la scelta del candidato. Francesca Barracciu era stata investita della candidatura dalle elezioni primarie del PD, vinte al primo turno. Successivamente è rimasta coinvolta dall’apertura di un secondo filone di indagine sulla gestione dei fondi dei gruppi consiliari regionali e sono iniziate le contestazioni interne ed esterne al PD, culminate con il ritiro della tarda serata di ieri.
Dopo l’annuncio, Francesca Barracciu ha espresso parole pesantissime sulla parte del Partito Democratico che – a suo dire – rappresenta un gruppo di potere che si è ricompattato intorno a Renato Soru, Antonello Cabras e Paolo Fadda ed ha spaccato il partito. Allo stesso tempo ha chiesto alla segreteria nazionale, rappresentata da un inviato di Matteo Renzi, di avere voce in capitolo nella scelta del candidati e, eventualmente, di poter avere il diritto di veto.
La Direzione regionale tornerà a riunirsi il 4 gennaio ma non è certo che a quella data il PD avrà sciolto le riserve sul candidato che il 16 febbraio sfiderà il centrodestra e gli altri candidati alla presidenza della Regione. Da ieri sera e’ scattato il toto-candidato. La lista dei papabili e’ lunga ma già nelle prossime ore potrebbe iniziare a sfoltirsi. Tra i nomi più’ gettonati ci sono quelli degli ex assessori regionali Francesco Pigliaru e Franco Mannoni, il presidente della federazione nazionale della stampa Franco Siddi, il presidente della provincia di Sassari Alessandra Giudici e, infine, l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias Salvatore Cherchi.

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Festa grande questa sera a Santadi per la celebrazione del 45° Matrimonio Mauritano, organizzata dalla Pro Loco di Santadi con il concorso del Comune di Santadi, della Regione Sardegna, della Provincia di Carbonia Iglesias, dell’STL Sulcis Iglesiente, del Gal Sulcis, di Laore. La tradizionale celebrazione de sa coia maurreddina di Santadi quest’anno, per la prima volta, è stata celebrata nel tardo pomeriggio, con inizio alle 19.30, al termine della sfilata di una trentina di gruppi folcloristici provenienti da tutta la Sardegna, suonatori di launeddas, traccas e cavalieri in costume.

Il cappellano militare della caserma allievi carabinieri Trieste di Iglesias, Giancarlo Caria, e il parroco della chiesa di San Nicolò di Santadi, Giampiero Marongiu, hanno unito in matrimonio secondo l’antico rito, due giovani carabinieri: Nicola Cosa, 29 anni, di Santadi, in servizio in Piemonte; Gaia Zirizzotti, 28 anni, originaria di Frosinone, maresciallo presso la scuola allievi carabinieri di Iglesias. Presenti, tra gli altri, i sindaci di Santadi, Cristiano Erriu, e di Iglesias, Emilio Gariazzo; il sottosegretario della Sanità del Governo Letta, Paolo Fadda; il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Davide Angrisani; il capitano della Compagnia dei carabinieri di Carbonia, Pino Licari,

Al termine della liturgia i genitori degli sposi hanno praticato l’antico rito propiziatorio di “Sa Gratzia” .