23 April, 2024
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Venerdì 29 aprile si terrà a Cagliari la conferenza stampa di presentazione del Carbonia Film Festival 2022, l’iniziativa organizzata dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria ed in programma nel capoluogo sulcitano dal 12 al 15 maggio.
L’appuntamento è per le ore 11.00, nei locali della Cineteca Sarda, in viale Trieste 118.
Interverranno: Francesco Giai Via, direttore artistico del Carbonia Film Festival; Paolo Serra, direttore del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria; Nevina Satta, direttrice Fondazione Sardegna Film Commission; Antonello Zanda, direttore Centro Servizi Culturali Cagliari della Società Umanitaria; Pietro Morittu, sindaco di Carbonia; Giorgia Meli, assessora alla Cultura del comune di Carbonia.

La sala della Sezione di Storia locale della Grande Miniera di Serbariu, ospiterà sabato 19 marzo, dalle 17.30, la presentazione del libro “CUORI CAMPIONI”, la passione di Gigi Riva, i Giganti di Sardegna e l’incredibile anno dello Scudetto, di Luca Telese.

Con “CUORI ROSSOBLU”, edito nel 2020, Luca Telese ci racconta l’impresa compiuta dal Cagliari di Manlio Scopigno, Gigi Riva e tutta la grande squadra che ha vinto il Campionato Italiano di calcio. Con “CUORI CAMPIONI”, edito nel 2021, Luca Telese prosegue nella narrazione di un’impresa che si rivela tutt’altro che effimera, che porta questi campioni del calcio, a giocare una partita ancora più grande, perché attorno ad essi si stringe un’isola e il suo popolo, con il suo orgoglio e la sua volontà di riscatto. Una narrazione avvincente, che ci trascina sino all’ultima pagina.

Interverranno Mario Zara, presidente dell’associazione “Amici della Miniera”; Enea Casti, presidente dell’associazione “Storia e Radici della Città di Carbonia”; Paolo Serra, direttore del Centro Servizi Culturali di Carbonia della Società Umanitaria; Giorgia Meli, assessora della Cultura del comune di Carbonia.

Sarà presente l’autore Luca Telese.

Coordinerà gli interventi il giornalista Giampaolo Cirronis.

L’accesso sarà consentito alle persone munite di green pass. Nei locali andrà rispettato il distanziamento, l’uso della mascherina e l’utilizzo dei prodotti sanificanti messi a disposizione.

 

La Sala “Fabio Masala” della Fabbrica del Cinema, nella Grande Miniera di Serbariu, ha ospitato stamane la presentazione del progetto della nuova opera cinematografica del regista sardo Marco Antonio Pani, incentrata sulla figura di Ignazio Delogu, uno dei più acuti e prestigiosi intellettuali europei, italiani e sardi. Si tratta di un film documentario che vedrà la luce nel prossimo anno e del quale oggi sono stati anticipati il teaser ed i contenuti.

Il progetto di “Ignazio, storia di lotta, d’amore e di lavoro” è stato presentato questa mattina a Carbonia, nello Spazio Ex-Di’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema nella Grande Miniera di Serbariu, alla presenza dello stesso regista, di Duilio Caocci, docente di Letteratura italiana e Letteratura sarda all’Università di Cagliari, Mario Zara, presidente dell’Associazione Amici della Miniera, Paolo Serra, direttore del CSC Carbonia della Società Umanitaria, Antonello Zanda, direttore del CSC di Cagliari della Società Umanitaria, Antonangelo Casula, ex Sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, sindaco di Carbonia, e Mauro Esu della Fondazione Enrico Berlinguer.

Il film, ancora in fase di montaggio e post-produzione, nasce da un’idea dell’associazione Amici della Miniera che ha inteso promuovere un progetto che raccontasse la figura umana, politica e culturale di Ignazio Delogu.

Ignazio Delogu, nato ad Alghero nel 1928 e morto a Bari nel 2011, poeta, traduttore, storico e accademico, critico d’arte e cinematografico, curatore, scrittore, giornalista e corrispondente dall’estero, regista e sceneggiatore, è stato intellettuale tra i più poliedrici e complessi che la recente storia sarda abbia conosciuto. Non basterebbero mille pagine – è stato detto nel corso dell’incontro odierno – a raccontare e definire la figura di Delogu, fondamentale e importantissima per una parte significativa del territorio sardo e per tutta la Cultura regionale, nazionale e internazionale. L’intellettuale sardo non solo è stato impegnato politicamente, appassionato democratico e comunista convinto (per anni è stato uno stretto collaboratore di Enrico Berlinguer), amico di Salvador Allende e poi segretario dell’Associazione Italia-Cile ai tempi della dittatura di Pinochet, ma anche sodale e traduttore dei più grandi scrittori ispanici e latinoamericani della fine del ventesimo secolo.

Arricchito da dialoghi e interviste con personalità degli Atenei di Sassari e di Cagliari, con amministratori delle città di Carbonia e Sassari e con chi lo ha frequentato negli ambienti di cultura ispano-latino-americana, nei quali Ignazio Delogu ha maturato relazioni di elevato profilo e una produzione letteraria rilevante, il documentario è stato finanziato dalla Fondazione di Sardegna e dalla Società Umanitaria Sardegna, in collaborazione con la Fondazione Enrico Berlinguer e l’Associazione Sarditalianieuropei.

Il regista, Marco Antonio Pani, nato a Sassari nel 1966, è sceneggiatore, montatore e docente di regia cinematografica in attività dal 1992. Al suo attivo ha più di quaranta documentari e diversi corti e mediometraggi di finzione, oltre a soggetti e sceneggiature cinematografiche (il suo “Maialetto della Nurra” è stato premiato di recente alla 7a edizione del Babel Film Festival). Il film su Ignazio Delogu è un progetto che lo ha appassionato fin da subito.

«Il compito di circoscrivere nei confini temporali di un prodotto audiovisivo la vita, l’opera e il pensiero di un intellettuale così importante e, purtroppo per larga parte dell’opinione pubblica, ancora così sconosciuto, è stato tutt’altro che sempliceha detto Marco Antonio Pani -. La fase di ricerca ha comportato la realizzazione di ben 34 interviste, con testimonianze di peso come quella della scrittrice Maria Giacobbe, del fondatore degli Inti Illimani Horacio Durán, del poeta cileno Antonio Arévalo, del sottosegretario alla giustizia del Governo Allende, José Antonio Viera Gallo, e molti altri ancora. Ma – ha aggiunto Marco Antonio Pani – è, soprattutto, Ignazio Delogu a raccontare di sé attraverso le sue parole rintracciate negli articoli che scriveva, nelle prefazioni ai volumi che curava, nei saggi e nelle diverse registrazioni che ha lasciato. Ad aiutarlo nella narrazione saranno i tanti testimoni e la voce dell’attore Pino Porcu. Infine, una parte importante la avranno i materiali d’archivio, filmati e fotografici, ma anche i disegni e le animazioni dell’artista ogliastrina Stefania Lai e le musiche ispirate di Luigi Frassetto.»

«Ignazio Delogu, tra tutti gli intellettuali sardi, è stato quello che ha dedicato alla Città di Carbonia e alle sue vicende un’attenzione più duratura e qualitativamente più significativaha detto l’ex sindaco della città mineraria, Antonangelo Casula –. Il suo ultimo lavoro avrebbe avuto per titolo ‘Carbonia nel cuore’ ed era praticamente ultimato, quando la malattia lo ha strappato al suo lavoro e all’affetto dei suoi cari.»

«Ignazio Deloguha ricordato Antonello Zanda, direttore del CSC di Cagliari della Società Umanitariaè stato un grande intellettuale sardo impegnato su molti fronti: poesia e letteratura, politica, giornalismo, insegnamento, arte, cultura sarda. Pur tuttavia ritengo che la sua attività di poeta avesse una centralità che attraversava tutti i campi del suo impegno, investiti da una eticità che respirava nei suoi versi e ne disegnava il profilo esistenziale.»

«La potenza innovativa della poesia sarda e in sardo di Ignazio Deloguha evidenziato il professor Duilio Caocci si deve, oltre che al talento, alle feconde esperienze di lettore, di traduttore, di scrittore poliglotta, di intellettuale cosmopolita.»

«Ho conosciuto personalmente Ignazio Delogu nei primi anni di lavoro all’Umanitariaha ricordato Paolo Serra, direttore del CSC Carbonia della Società Umanitariama, ancora prima, attraverso la lettura di alcuni suoi lavori e soprattutto del suo libro ‘Carbonia: utopia e progetto’. Rimasi affascinato dalla sua figura, dalla sua grande passione e dai suoi molteplici interessi. Ecco perché quando Antonangelo Casula e l’Associazione Amici della Miniera mi hanno parlato della possibilità di organizzare un evento nel decennale della sua scomparsa, ho proposto la realizzazione di un film che testimoniasse il suo impegno e raccontasse le sue infinite sfaccettature. Proprio questo è stato il motivo che ci ha indotto, con grande soddisfazione, ad affidare il lavoro a Marco Antonio Pani.»

Allegate le interviste di Marco Antonio Pani e Duilio Caocci.

 

Verrà presentato alla stampa, venerdì 17 dicembre alle ore 10.30, nei locali dello Spazio Ex-Di’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema nella Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia, il teaser del film documentario “Ignazio, storia di lotte, d’amore e di lavoro” di Marco Antonio Pani.
Il film, ancora in fase di post-produzione, nasce da un’idea dell’Associazione Amici della Miniera che ha inteso promuovere un progetto che raccontasse la figura umana, politica e culturale di un grande intellettuale sardo: Ignazio Delogu.
Una figura fondamentale, poliedrica e importantissima per una parte significativa del territorio sardo e per tutta la Cultura regionale, nazionale e internazionale. Ignazio Delogu poeta, traduttore, Delogu storico e accademico, critico d’arte e cinematografico, curatore, scrittore e giornalista, regista e sceneggiatore, corrispondente. Non basterebbero mille pagine a raccontare e definire la figura di un intellettuale tra i più poliedrici e complessi che la recente storia sarda abbia conosciuto.
Arricchito da dialoghi ed interviste di personalità degli Atenei di Sassari e di Cagliari, di figure di Amministratori delle città di Carbonia e Sassari e di chi lo ha
frequentato negli ambienti di cultura ispano-latino-americana nei quali ha maturato relazioni di elevato profilo e una produzione letteraria rilevante, il documentario è stato finanziato dalla Fondazione di Sardegna e dalla Società Umanitaria Sardegna, in collaborazione con la Fondazione Enrico Berlinguer.
Alla conferenza stampa di presentazione interverranno il regista Marco Antonio Pani, Duilio Caocci, docente di Letteratura italiana e Letteratura sarda all’Università di Cagliari, il presidente dell’Associazione Amici della Miniera Mario Zara, il direttore del CSC Carbonia della Società Umanitaria Paolo Serra, il
Direttore del CSC di Cagliari della Società Umanitaria Antonello Zanda, Antonangelo Casula, exsindaco di Carbonia, Pietro Morittu, sindaco di Carbonia,
Mauro Esu della Fondazione Enrico Berlinguer e Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna.

Lunedì 27 settembre, a partire dalle 11,30, nei locali della Cineteca Sarda di viale Trieste, a Cagliari, si terrà la conferenza stampa di presentazione di How to Film the World, la rassegna biennale promossa dal Carbonia film festival che volge lo sguardo alla formazione dei ragazzi e delle ragazze. 
Organizzato dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria, How to Film the World si articolerà in quattro giorni di grande cinema, musica, spettacolo e workshop – nel Sulcis – con un focus sui temi cardine del festival: lavoro e migrazioni. 
Durante la conferenza stampa sarà illustrato il programma che già annovera, tra ospiti, uno dei grandi autori del cinema contemporaneo come Alexander Nanau, regista dell’acclamato Collective che ha ricevuto una doppia candidatura agli Oscar 2021 – miglior film straniero e il miglior documentario – e che ha vinto il Premio LUX del Pubblico 2021. Fresco membro della Giuria Internazionale all’ultimo Festival di Venezia, Alexander Nanau presenterà il suo ultimo lavoro, incontrerà il pubblico di Carbonia e sarà impegnato in una masterclass imperdibile. 
All’incontro con i giornalisti, insieme al direttore del Csc di Carbonia Paolo Serra e al direttore artistico Francesco Giai Via, parteciperanno Alberto Zonchello, consulente e referente dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione e beni culturali; Sabrina Sabiu, assessora della Cultura del comune di Carbonia; e Nevina Satta, direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission. 

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Lunedì 15 febbraio, dalle ore 19.00 alle ore 24.00, verrà proposta sulla piattaforma onlinesardegna.umanitaria.it, in streaming gratuito previa registrazione, la visione del film “L’agnello” del regista sardo Mario Piredda.
Promosso da Ucca – Unione Circoli Cinematografici Arci, in collaborazione con i Centri di Servizi Culturali sardi della Società Umanitaria, l’appuntamento fa parte della Rassegna Nazionale “L’Italia che non si vede online”. Nata nel 2008 come iniziativa di circuitazione nei circoli ARCI-UCCA del meglio della produzione italiana legata al Cinema del Reale, nel 2021 “L’Italia che non si vede” si trasferisce sul web per sopperire all’impossibilità di proiettare i film in spazi fisici.

Sempre lunedì 15 febbraio alle ore 21.30 sui canali facebook di Ucca e del CSC Carbonia della Società Umanitaria incontro live con il regista del film Mario Piredda.
Interverranno: Roberto Roversi, presidente di UCCA, Antonio Borrelli, vicepresidente di UCCA e dirigente di Arci Movie, Franco Uda, responsabile Arci nazionale Diritti umani, Pace, Disarmo, Solidarietà e Volontariato Internazionale, Paolo Serra, Direttore del CSC Carbonia della Società Umanitaria ed Andrea Contu, operatore CSC Carbonia e componente Presidenza Nazionale Ucca.
Presentato in anteprima ad “Alice nella città” della “Festa del Cinema di Roma” dove l’attrice Nora Stassi riceve una menzione speciale, trionfa ad “Annecy Cinéma Italien”, dove vince come miglior film il Premio della Giuria, il Premio del Pubblico e quello della Giuria Giovani.

Il film racconta la storia di Anita. Diciassette anni, vive in Sardegna insieme a suo padre Jacopo, che è malato di leucemia e avrebbe bisogno con urgenza di un trapianto. I tempi d’attesa per la ricerca di un donatore sono troppo lunghi rispetto al progredire della malattia, e anche se i parenti hanno più probabilità di essere compatibili, non lo sono né Anita né suo nonno Tonino – un vecchio pastore che abita sull’altopiano, accanto a un’area militare. Jacopo ha un solo fratello, Gaetano, che vive dall’altra parte dell’Isola; i due non si parlano da anni a causa di un feroce litigio che non sembrano intenzionati a dimenticare. Con l’aiuto del nonno, ad Anita non resta che presentarsi a casa dello zio, determinata a ricucire gli strappi del passato, pur di convincerlo a fare le analisi che potrebbero salvare la vita di suo padre.

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Europa di Kivu Ruhorahoza (lungometraggio) e So What if the Goats Die di Sofia Alaoui (cortometraggio) hanno vinto il Carbonia Film Festival 2020 che, nonostante le incertezze e le difficoltà di questo anno così particolare, si è conclusa con successo, proponendo ancora una volta una ricca selezione internazionale incentrata su due grandi temi della contemporaneità, ovvero lavoro e migrazioni. Il primo successo è stato quello di riportare il pubblico ad avvicinarsi alla sala cinematografica per seguire gli appuntamenti del palinsesto cittadino. Il secondo successo è stato quello della sala virtuale del festival, la piattaforma streaming del CFF, che ha permesso ai film in concorso di varcare i confini regionali rendendoli fruibili gratuitamente in streaming su tutto il territorio nazionale.

«Possiamo considerare vinta la sfida che abbiamo accolto di realizzare il festival malgrado il difficile contesto italiano e internazionale. Lo streaming si è rivelato una scelta vincente. Lo dimostrano le migliaia di persone che hanno affollato la nostra sala virtuale, la ricchezza delle conversazioni registrate con gli autori della competizione e l’altissima media che tutti i film del concorso hanno registrato con il voto del pubblico -. dichiara il direttore del Carbonia Film Festival, Francesco Giai Via -. Nel panorama nazionale dei festival cinematografici di qualità Carbonia c’è, ha guadagnato un suo posto grazie alla capacità progettuale di un gruppo di lavoro radicato nel territorio ma che ha le competenze e la voglia di ampliare costantemente i propri orizzonti.»

«È stata un’edizione “complicata” ma comunque di grande interesse e partecipazione! Il lavoro profuso in tutti questi mesi ha portato i suoi frutti: lo testimoniano le tante presenze in sala durante le proiezioni e le visualizzazioni dei film del concorso sulla piattaforma streaming, cresciute in modo costante e progressivo. Un’esperienza che, ci siamo già detti, contiamo di ripetere, anche senza i condizionamenti dettati dalla pandemia! – aggiunge Paolo Serra, Direttore del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria -. Ci confortano le numerose attestazioni di stima e i complimenti per la macchina organizzativa che è stata approntata e che ha garantito la partecipazione in sicurezza, merito di un intenso lavoro condiviso. Un successo, quello dell’edizione 2020 che appartiene non solo al CSC Carbonia della Società Umanitaria/Fabbrica del Cinema ma anche alla Cineteca Sarda, alla Regione Sardegna, al comune di Carbonia e alla Fondazione Sardegna Film Commission, al Mibact e, naturalmente a tutti quelli che, a vario titolo, vicini o lontani, hanno sentito “come proprio” il Carbonia Film Festival.»

16 film in concorso per 13 paesi, dalla Cina all’Africa, dagli Usa al Sud America passando per l’Europa. E poi ancora 7 eventi speciali2 mostreuna performance live, 8 conversazioni con i registi (in collaborazione con Eja TV e Fondazione Sardegna Film Commission) e un’assemblea digitale pubblica in partnership con LaComune.

Oltre al calore del pubblico in sala, che con grande interesse e desiderio di tornare al cinema ha partecipato alle proiezioni e agli appuntamenti del CFF, tante sono state le persone che hanno seguito la programmazione del festival online.

Un’edizione riuscita che ha visto trionfare EUROPA, “BASED ON A TRUE STORY” di Kivu Ruhorahoza come Miglior Film del Concorso Internazionale Lungometraggi. Il Premio Ucca CFF è andato a OVERSEASdi Sung-A Yoon, mentre BLOODY NOSE, EMPTY POCKETS di Bill & Turner Ross ha conquistato la Menzione Speciale della giuria Ucca oltre al Premio del Pubblico. Per il Concorso Internazionale Cortometraggi, il Premio al miglior corto è andato a SO WHAT IF THE GOATS DIE di Sofia Alaoui; acclamato anche GENIUS LOCI di Adrien Mérigeau, che ha ricevuto la Menzione Speciale della Giuria Sardegna Film Network, il Premio Giuria Cinema Giovani e il Premio Giuria CFF Scuole. 

TUTTI I FILM PREMIATI

La Giuria del Concorso Internazionale Lumgometraggi composta da Paolo Bertolin, Marcello Sannino e Manuela Buono, ha assegnato il Premio Miglior Film, del valore di 4.000 euro, a EUROPA, “BASED ON A TRUE STORY” di Kivu Ruhorahoza con la seguente motivazione: «La giuria ha deciso di segnalare un’opera che incorpora dialetticamente nella sua forma la riflessione personale e politica del cineasta. Il suo film interroga il ruolo del cinema nella discussione contemporanea sull’identità e la rappresentazione del migrante. Gli interrogativi e le contraddizioni che il regista solleva attraverso il testo filmico attivano un dialogo aperto e fruttuoso con lo spettatore».

Vince il Premio Ucca Carbonia Film Festival per il miglior film del Concorso Internazionale Lungometraggi del valore di 1.000 euro, attribuito da una giuria nominata dall’Unione Circoli Cinematografici dell’Arci e composta da Antonio Borrelli, Marino Canzoneri e Chiara Malerba, OVERSEAS di Sung-A Yoon con la seguente motivazione: «Per la capacità di raccontare con ironia ed empatia attraverso uno spaccato inconsueto – una scuola di formazione alla migrazione – la condizione di donne costrette a sottomettersi ad un regime di lavoro disumano in una terra straniera, il tutto restituito con una cifra stilistica consapevole, che, mediante l’uso della camera e la cura della composizione, riesce a raccogliere la sintesi di quella esperienza». 

La giuria ha assegnto inoltre una Menzione Speciale a: BLOODY NOSE, EMPTY POCKETS di Bill & Turner Ross, «Per l’idea di mostrare come un luogo possa diventare spazio di confronto e incontro di un’umanità ai margini, spesso oscurata nella narrazione contemporanea degli Stati Uniti e in straordinaria contrapposizione al “sogno americano”».

Il Premio del Pubblico, del valore di 1.000 euro, attribuito dagli spettatori che hanno potuto votare anche online, va a BLOODY NOSE, EMPTY POCKETS di Bill & Turner Ross .

Sono tre i premi assegnati ai film del Concorso Internazionale Cortometraggi.

La Giuria Sardegna Film Network composta dalla rete dei festival di cinema sardi – riuniti sotto l’egida della Fondazione Sardegna Film Commission – di cui fanno parte Joe Bastardi, Dolores Calabrò, Massimiliano Mazzotta, ha assegnato il Premio Concorso Internazionale Cortometraggi, di 1.000 euro, a SO WHAT IF THE GOATS DIE di Sofia Alaoui, «Per la capacità di mettere in scena lo spettro delle urgenze umane, e al contempo ribaltare gli equilibri, relativizzando il senso della nostra esistenza; e per averlo fatto utilizzando un linguaggio fresco e mai lusinghiero». 

La giuria ha assegnato inoltre una Menzione  speciale a GENIUS LOCI di Adrien Mérigeau «Per la forza estetica impetuosa attraverso la quale restituisce il mondo interiore della protagonista; per averci portato in un mondo fatto di sensazioni, paure e angosce dandoci la possibilità di visualizzarle».

lI Premio Giuria Cinema Giovani al miglior cortometraggio, assegnato da una giuria composta dalle partecipanti e dai partecipanti al Programma Carbonia Cinema Giovani che quest’anno si è svolto online, per un valore di 500 euro, va a GENIUS LOCI di Adrien Mérigeau Per il sapiente e raffinato uso di un’animazione  sorprendente, vibrante e Kandinskyana. Lo spettatore viene catapultato all’interno della psiche di una giovane ragazza, divisa fra pregiudizi culturali e classismo sociale, persa nel caos della città, gabbia nemica ma anche non-spazio antropomorfo in cui tutto è possibile. Viaggio mistico e surreale che diventa liberazione, catarsi, scioglimento dell’io nel magma dell’esistente, oltrepassando la questione identitaria. Un perfetto connubio di magia e perturbamento rendono quest’opera un esempio di ciò che il cinema può fare: divenire-tutto di forme e suoni in perenne metamorfosi. 

Una giuria composta da studenti e studentesse degli istituti di istruzione superiore “Gramsci Amaldi” e “Angioy” di Carbonia e “Lussu” di Sant’Antioco ha assegnato il Premio Giuria CFF Scuole del valore di 500 euro a GENIUS LOCI di Adrien Mérigeau «Per l’animazione fluida e intensa che evidenzia la grande sensibilità dell’autore e la capacità di rappresentare, attraverso l’atmosfera caotica della metropoli, l’inquietudine del genio umano. Interessante il riferimento al “Genius Loci” dell’antica cultura Greco-Romana».

Fotografie di Fabio Dongu

 

 

 

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Dal 6 all’11 ottobre 2020 torna il Carbonia Film Festival, appuntamento con il cinema di qualità legato a due tematiche centrali nel dibattito contemporaneo oltre che profondamente radicate nel territorio che ospita il festival, ovvero migrazioni e lavoro. Da sempre il festival, oltre al focus sulle narrazioni tematiche, dà spazio a opere che si contraddistinguono per sperimentazione e ricerca linguistica con un’attenzione ai talenti più promettenti del cinema internazionale.
La manifestazione è organizzata dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria, Fabbrica del Cinema e Cineteca Sarda, insieme alla Regione Autonoma della Sardegna e al comune di Carbonia, con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission e la direzione artistica di Francesco Giai Via.

Per conoscere i dettagli di questa edizione, abbiamo intervistato il direttore del Centro Servizi Culturali Carbonia Iglesias della Società Umanitaria, Paolo Serra.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10223040088378568/

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Dal 6 all’11 ottobre 2020 torna il Carbonia Film Festival, appuntamento con il cinema di qualità legato a due tematiche centrali nel dibattito contemporaneo oltre che profondamente radicate nel territorio che ospita il festival, ovvero migrazioni e lavoro. Da sempre il festival, oltre al focus sulle narrazioni tematiche, dà spazio a opere che si contraddistinguono per sperimentazione e ricerca linguistica con un’attenzione ai talenti più promettenti del cinema internazionale.
La manifestazione è organizzata dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria, Fabbrica del Cinema e Cineteca Sarda, insieme alla Regione Autonoma della Sardegna e al comune di Carbonia, con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission e la direzione artistica di Francesco Giai Via.
L’appuntamento per l’edizione 2020 con il Carbonia Film Festival sarà online grazie all’accordo con un partner importante come Festival Scope, piattaforma internazionale che negli anni si è imposta come un attore importante nell’industria cinematografica e che durante l’emergenza Covid-19 è stata partner di quei festival come CPH:DOX e Vision du Réel che per primi, nel periodo del lockdown, hanno deciso di proporre un’edizione online.
Anche l’edizione 2020 di Carbonia Film Festival sarà realizzata in partnership con Festival Scope e Shift72, piattaforma leader per i servizi di video streaming che vanta collaborazioni con festival importanti tra cui Marché du film di Cannes e SXSW.
La programmazione del Carbonia Film Festival varca i confini regionali e sarà fruibile in streaming gratuitamente su tutto il territorio nazionale, anche se non mancherà una selezione di appuntamenti pensati appositamente per la città. La struttura del festival rimane invariata, con i due concorsi internazionali lungometraggi e cortometraggi e una serie di eventi speciali. Parallelamente alla selezione dei film gli spettatori potranno accedere anche ad un ricco calendario di incontri e masterclass online realizzato in partnership con Eja TV.
«Viviamo una fase in cui i limiti del nostro agire quotidiano sono sottoposti costantemente ed in modo spesso imprevedibile a variazioni, aggiustamenti e cambiamenti repentini. Come festival lavoriamo da sempre con costanza sulla costruzione di forme di partecipazione del pubblico e oggi queste vanno forzatamente ripensate con il massimo della creatività e della flessibilità possibile – dichiara Francesco Giai Via, direttore artistico del festival – per spirito e attitudine preferiamo guardare ai limiti come base per la costruzione di nuove opportunità ed è in quest’ottica che abbiamo deciso di costruire quello che sarà Carbonia Film Festival 2020, un evento ibrido in cui conviveranno proiezioni e incontri online con un gruppo di eventi pensati e costruiti per il pubblico della nostra città. Un festival radicato nella sua storia ma che, non solo per obbligo ma anche per scelta, vuole guardare al futuro e alle sue possibilità».
L’esperienza con Festival Scope non si esaurirà nei giorni del festival, bensì il CSC Carbonia Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema e la Cineteca Sarda, insieme al Centro Servizi Culturali di Alghero, hanno deciso di promuovere una programmazione online per 12 mesi, così da proporre le proprie iniziative a tutto il territorio nazionale, in un’importante occasione di sperimentazione e promozione del proprio lavoro e patrimonio.
«Le condizioni imposte dalle restrizioni dovute alla pandemia rappresentano il triste riflesso di quanto stiamo vivendo ma, al tempo stesso, un’opportunità di crescita e sviluppo – aggiunge Paolo Serra, Direttore del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria -. Se da un lato Festival Scope permetterà un’esperienza sicura e di qualità per il pubblico a casa, dall’altro avremo la possibilità di superare i confini territoriali imposti dall’insularità coinvolgendo un numero potenziale di appassionati cinefili molto più ampio di quanto fatto fin ad oggi. La nostra proposta si articolerà nell’arco di 12 mesi e sarà condivisa con gli altri Centri di Servizi Culturali di Cagliari e Alghero con i quali programmare lo streaming di film e contenuti allo scopo di valorizzare le nostre attività e il contenuto dell’archivio regionale, la Cineteca Sarda. La programmazione online non sostituirà le attività in presenza di pubblico ma sarà l’occasione di promuovere al meglio servizi e attività proposte dai Centri e capitalizzare l’investimento della Regione Sardegna.»
Il manifesto dell’edizione 2020 del Carbonia Film Festival è firmato da Sarah Mazzetti, illustratrice e fumettista bolognese che vanta collaborazioni prestigiose con testate quali The New York Times, The New Yorker e The Guardian, nel 2017 ha pubblicato il suo primo fumetto per bambini, “I gioielli di Elsa”, per Canicola edizioni, ha vinto nel 2019 il prestigioso Premio Internazionale di Illustrazione Bologna Children’s Book Fair – Fundación SM.
Una ragazza rivolge lo sguardo e la sua immaginazione ad un cielo pieno di astri, mentre dalle fondamenta del passato germoglia come una nuova vita una natura coloratissima. Questa l’immagine potente ed evocativa realizzata da Sarah Mazzetti per l’edizione 2020, in cui le dicotomie del Carbonia Film Festival, terra e cielo, memoria e ricerca, radici e sperimentazione prendono vita.

Centinaia di film, di storie raccontate attraverso il filo conduttore del lavoro e delle migrazioni, decine di grandi attori e registi a stretto contatto con il Sulcis, di investimenti in cultura che hanno prodotto un circolo virtuoso di importanti economie sul territorio.
Tutto questo e molto altro è Carbonia Film Festivall’evento cinematografico organizzato dal Centro Servizi Culturali di Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema, insieme alla Cineteca Sarda e con il sostegno della Sardegna Film Commission.
Comincia domani il cammino che porterà a questa edizione dalla cifra tonda, con il lancio del bando per le selezioni dei film in concorso e l’annuncio delle date del festival, in programma a Carbonia dal 6 all’11 ottobre 2020.
«La decima edizione del festival rappresenta un traguardo molto importante per la nostra manifestazione –dice il direttore artistico Francesco Giai Via –. Il Carbonia Film Festival ha raccolto e vinto la sfida di posizionare la città nel panorama internazionale dei festival, lavorando sulla formula di un evento raccolto e conviviale in cui l’approfondimento e la sperimentazione sono andate di pari passo con una atmosfera calorosa e informale. Il tutto partendo da una selezione di qualità, curiosa e avventurosa, che ha saputo trovare con film e ospiti un equilibrio fra la ricerca sui nuovi linguaggi e la centralità dei temi storici del lavoro e delle migrazioni. Il racconto del contemporaneo, missione che sta al centro del lavoro del festival, non poteva che essere contemporaneo anche nella sua forma.» 
 
A partire da mercoledì 12 febbraio sarà possibile consultare il testo del bando sul sito www.carboniafilmfest.org, e accedere al modulo di iscrizione online con tutte le informazioni dettagliate. Il bando, che ha carattere internazionale, resterà aperto sino al prossimo 31 maggio.
La selezione si articola in due sezioni competitive: lungometraggi internazionali (fiction e documentari di durata superiore ai 60′) e cortometraggi internazionali (film di durata inferiore ai 30′). I temi sono quelli che da sempre contraddistinguono il festival, legandolo a doppio filo con il territorio: migrazioni lavoro. Lo scopo è quello di divulgare e promuovere la conoscenza attraverso storie che si rifanno a quelle tematiche, allargate in senso lato a tutte le limitazioni dei diritti fondamentali degli esseri umani.
Il concorso presenta da sempre il meglio della produzione cinematografica internazionale legata ai temi del lavoro e della migrazione, forte di un ammontare complessivo dei premi che per questa edizione si attesa sugli 8.000 euro, divisi in sei categorie: 4.000 euro il Premio Miglior Film1.000 il Premio del Pubblico, e 1.000 per il Premio Ucca Carbonia Film Festival; tra i cortometraggi 1.000 euro il Premio Concorso Internazionale Cortometraggi500 per il Premio Giuria Cinema Giovani, e 500 per il Premio Giuria Scuole.
Possono partecipare al concorso lungometraggi di finzione, documentari e cortometraggi terminati dopo il 31 dicembre 2018. Le opere realizzate in lingua diversa da quella italiana devono essere sottotitolate in italiano o in inglese.
Nato nel 1999 come Mediterraneo Film Festival, nel 2016 l’evento cambia nome e diventa Carbonia Film Festival. Nel corso di queste dieci edizioni sono stati ospiti nel Sulcis i più grandi nomi del cinema italiano e internazionale fra i quali Laurent CantetSoudade KaadanIsabella RagoneseClaudia GeriniAlessandro BorghiVinicio MarchioniNele WohlatzPhaim Bhuiyan. A questi si aggiunge anche una lunga serie di importanti musicisti come NadaCalibro 35Coma_CoseRachele BastreghiMassimo ZamboniPierpaolo Capovilla e tanti altri.
Ma il Carbonia Film Festival è stato anche un processo virtuoso di economie su scala locale, attraverso il motore della cultura. Soltanto per l’ultima edizione hanno lavorato per il festival oltre 80 persone, escluso l’indotto. Hanno partecipato alle attività proposte dal festival 4.000 persone e gli studenti di 5 Istituti superiori del territorio.
Sono stati coinvolti nell’ospitalità 6 ristoranti, 2 alberghi e 3 Bed and Breakfast, per un totale di oltre 150 notti prenotate in albergo e circa 350 pasti serviti. Hanno lavorato per e con il festival 3 tipografie2 agenzie di viaggi2 servizi di autotrasporto3 service5 bar12 espositori.
«Quando nel 1999 pensammo ad un incontro tra i rappresentanti delle cineteche dei paesi che si affacciano sul mediterraneo, organizzando di fatto la prima edizione del Mediterraneo Film Festival, non avremmo mai pensato che dopo 20 anni saremmo giunti all’organizzazione della decima edizione del Carbonia Film Festival, facendo di questa iniziativa la vetrina più importante delle attività e dei servizi che il Centro Servizi Culturali da oltre mezzo secolo offre e organizza sul territorio». Così Paolo Serra, direttore del Centro Servizi Culturali di Carbonia della Società Umanitaria.
«I temi del lavoro e della migrazione – aggiunge Paolo Serra – sono stati negli anni quasi una strada e una scelta naturale per un festival che si svolge in una città che intorno al lavoro e alla migrazione ha costruito, quasi dal nulla, se stessa. Al contempo, in questi anni, il festival ha cambiato se stesso richiamando il nome della città nella sua ragione sociale e assumendo una forte dimensione internazionale. Due scelte apparentemente in contraddizione ma che in realtà definiscono l’idea di un festival, di un territorio e di una città aperti al mondo proiettati nel futuro. Un luogo culturale, prima ancora che un evento, che non vuole essere solo la bellissima bolla mediatica e mondana di una settimana ma che vuole provare a riconnettere, per renderle un patrimonio strutturato a disposizione di tutti, le migliori energie e potenzialità presenti. Con questo spirito e con questo auspicio stiamo preparando la decima edizione del Carbonia Film Festival.»
Carbonia Film Festival è un evento organizzato dal Centro Servizi Culturali di Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema e Cineteca Sarda; insieme a Regione Autonoma della Sardegna; con il patrocinio del Comune di Carbonia; e con il sostegno di Fondazione Sardegna Film Commission.