18 April, 2024
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Il consigliere dei Rossomori, Emilio Usula, ha annunciato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa in Consiglio regionale, la costituzione del “Polo dell’Autodeterminatzione”, il nuovo raggruppamento dell’area identitaria che comprende oltre ai Rossomori, l’associazione “Sardos”, i movimenti “Gentes”, “Comunidades” e “Sardegna possibile”, i partiti indipendentisti Liberu, Irs e Sardigna Natzione. 

I rappresentanti delle otto formazioni politiche (Paolo Mureddu, Alberto Filippini, Alessandro Mongili, Valentina Sanna, Marta Onnis, Pier Franco Devias, Gavino Sale e Bustianu Cumpostu) hanno designato portavoce il giornalista, già direttore dell’Unione Sarda, Anthony Muroni, con il compito di illustrare obiettivi e finalità del nuovo schieramento che si dichiara «alternativo rispetto al quadro politico italiano». «Un progetto aperto e destinato a durare nel tempo», così lo ha definito Muroni, che fonda sui valori della democrazia, del progresso, della solidarietà, della crescita economica ed etica, della non violenza, dell’integrazione e dell’accoglienza.

«Non collaboriamo con i partiti italiani, né ci alleeremo con le coalizioni del falso bipolarismo italiano – ha spiegato il portavoce – perché i partiti del centrodestra e del centrosinistra non contemplano l’autodeterminazione dei sardi.» Sollecitato anche dalle domande dei giornalisti, Anthony Muroni non ha escluso la partecipazione alle ormai imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento italiano («il Rosatellum non comporta l’obbligo del superamento di alcuna soglia di sbarramento per l’attribuzione dei seggi nei collegi uninominali») anche se tutto lascia intendere che la sfida attesa sia quella per l’elezione del Consiglio regionale. Non sono mancate alcune sottolineature critiche rivolte all’attuale Giunta («sulla vertenza entrate e per gli accantonamenti ha dimostrato di non essere dalla parte dei sardi») ed alla classe politica più in generale («non è stata capace di salvaguardare gli interessi dei sardi nel complicato rapporto tra la Sardegna e lo Stato»).

«Lavoriamo – ha concluso Anthony Muroni – per consentire ai sardi di poter scegliere il loro orizzonte statuale e siamo convinti che il crescente fenomeno dell’astensionismo possa trovare un freno davanti ad un’offerta politica diversa e alternativa rispetto a quella rappresentata dai poli italiani negli ultimi venti anni.»

Il consigliere dei Rossomori, Emilio Usula, sarà il riferimento operativo e politico, in seno all’assemblea sarda, del “Polo per l’Autodeterminatzione”.

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A San Giovanni Suergiu Ugo Cappellacci è stato il candidato più votato (37,36%) e i Riformatori Sardi, con il sindaco Federico Palmas candidato, sono il primo partito (21,55%),. davanti al Partito Democratico (19,11%), a Comunidades che aveva come candidata la vice sindaco Elvira Usai (11,61%) e a Unidos con l’11,17%. Francesco Pigliaru s’è attestato al 29,96%, davanti a Mauro Pili con  il 16,04% e a Michela Murgia con il 15,94%. In coda Gigi Sanna con lo 0,41% e Pier Franco Devias con lo 0,27%.

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Nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, in 101 sezioni su 144, Francesco Pigliaru è avanti di 449 voti su Ugo Cappellacci: 14.973 voti (36,26%) contro 14,524 (35,17%). Le liste del centrodestra sono avanti con 14.156 voti (39,77%) contro i 13.541 voti (38,04%) delle liste del centrosinistra.

Al terzo posto Mauro Pili con 6.024 voti, il 14,59% (le liste si sono fermate a 4.526 voti con il 12,71%), al quarto posto Michela Murgia con 5.348 voti, il 12,95% (le liste si sono fermate a 3.176 voti con l’8,92%); al quinto posto Gigi Sanna con 213 voti, lo 0,51% (la lista ha ottenuto 192 voti con lo 0,54%); al sesto e ultimo posto Pier Franco Devias con 206 voti, lo 0,49%.

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A Carbonia lo spoglio è arrivato a 25 sezioni su 32 e Francesco Pigliaru comanda con 4.595 voti, il 42,73%. Ugo Cappellacci ha ottenuto 2.918 voti, il 27,14%; Mauro Pili 1.921 voti, il 17,86%; Michela Murgia 1.226 voti, l’11,40%; Pier Franco Devias 63 voti, lo 0,59%; Gigi Sanna 30 voti, lo 0,28%.

Tra le liste al primo posto, come ampiamente previsto, c’è il Partito Democratico con 3.015 voti, il 30,56%; al secondo posto c’è Unidos con 1.179 voti, l’11,95%; al terzo posto Forza Italia con 1.093 voti, l’11,08%; al quarto posto Sinistra ecologia Libertà con 932 voti, il 9,45%; al quinto posto l’UDC con 767 voti, il 7,77%, al sesto posto i Riformatori Sardi con 709 voti, il 7,19%.

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A Iglesias lo spoglio è quasi terminato, il centrodestra avanti, UDC primo partito con il 24,745%. Ugo Cappellacci, in 32 sezioni su 33, ha ottenuto 4.389 voti, il 40,05%; Francesco Pigliaru 3.506 voti, il 31,99%; Mauro Pili 1.719 voti, il 15,70%; Michela Murgia 1.025 voti, il 9,35%; Gigi Sanna 210 voti, l’1,93%; Pier Franco Devias 109 voti, lo 0,99%.

Tra le liste, sempre in 32 sezioni su 33, UDC al primo posto con 2.404 voti, il 24,745%; il Partito Democratico 1.346 voti, il 13,855%; Forza Italia con 1.125 voti, l’11,58046%; Sinistra Ecologia Libertà con 1.106 voti, l’11,384%.

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Lo spoglio è arrivato quasi a metà strada, 839 sezioni su 1.839 e Francesco Pigliaru sempre più vicino al trionfo. Francesco Pigliaru ha ottenuto 136.595 voti, il 43,88%, contro i 119.163 voti, il 38,28%. Più vicini i due schieramenti per i voti di lista: 114.582 voti, il 45,01% per le undici liste del centrosinistra; 105.971 voti, il 41,63%, per le sette liste del centrodestra.

Michela Murgia si mantiene sopra il 10%, con 32.212 voti, il 10,35%, ma non con le sue tre liste, che hanno ottenuto 17.005 voti, il 6,68%; Mauro Pili ha ottenuto 17.667 voti, il 5,67% (le sue quattro liste hanno ottenuto 13.553 voti, il 5,32%.

Pier Franco Devias è arrivato a 3.253 voti, l’1,04% (1.902 voti e lo 0,74% per la lista); Gigi Sanna a 2.352 voti, lo 0,75% (1.547 voti, lo 0,60% per la lista).

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Lo scrutinio dei voti nelle sezioni non è ancora concluso ma è ormai pressoché certo che il nuovo presidente della Regione, tra qualche ora, sarà Francesco Pigliaru. Il vantaggio accumulato fin qui, unito ai dati già maturati nelle sezioni e non ancora ufficializzati, portano a pensare che una rimonta di Ugo Cappellacci sia praticamente impossibile.

A questo punto sarà importante verificare se il candidato del centrosinistra si terrà al di sopra del 40%, per strappare un premio di maggioranza del 60% e quindi poter contare su un rassicurante margine di 36 consiglieri a 24 per governare con una certa serenità (l’art. 13 fissa la ripartizione dei seggi ed il premio di maggioranza: a) il 60 per cento dei seggi del Consiglio regionale se il presidente proclamato eletto ha ottenuto una percentuale di voti superiore al 40 per cento; b) il 55 per cento dei seggi del Consiglio regionale se il presidente proclamato eletto ha ottenuto una percentuale di voti compresa tra il 25 ed il 40 per cento).

Ciò che emerge dai dati è la quasi certezza che l’Assemblea di via Roma nei prossimi cinque anni sarà composta da due soli schieramenti: Centrosinistra (36 consiglieri) e Centrodestra (24 consiglieri). La legge statutaria, infatti, all’art. 1, comma 7, prevede due soglie di sbarramento, con l’esclusione dall’attribuzione dei seggi:

a) dei gruppi di liste che fanno parte di una coalizione che ottiene meno del 10 per cento del totale dei voti validi ottenuti da tutti i gruppi di liste a livello regionale;

b) dei gruppi di liste non coalizzati che ottengono meno del 5 per cento del totale dei voti ottenuti da tutti i gruppi di liste a livello regionale.

Michela Murgia al momento supera il 10% dei voti come candidato alla presidenza ma le sue liste sono ben al di sotto di questa soglia e quindi, salvo miracolose rimonte, resteranno fuori dal nuovo Consiglio regionale, anche perché nessuna delle liste singole, così come le liste che sostengono gli altri candidati alla presidenza, Mauro Pili, Pier Franco Devias e Gigi Sanna, arriveranno a superare il 5%.

 

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A Iglesias, a spoglio molto avanzato, Ugo Cappellacci è davanti a Francesco Pigliaru e il primo partito si conferma l’UDC. In 27 sezioni su 33 Ugo Cappellacci ha ottenuto 3.513 voti, il 39,41%, davanti a Francesco Pigliaru con 2.861 voti, il 32,10%. Al terzo posto c’è Mauro Pili con 1.405 voti, il 15,76%; al quarto posto Michela Murgia con 832 voti, il 9,33%; al quinto posto Gigi Sanna, con 203 voti, il 2,28%; al sesto posto Pier Franco Devias, con 100 voti, l’1,12%.

Tra le liste, in 22 delle 33 sezioni, al primo posto c’è l’UDC con 1.380 voti, il 24,004%; il Partito Democratico ha ottenuto 817 voti, il 14,211%; al terzo posto Forza Italia con 673 voti, l’11,706%; al quarto posto Sinistra Ecologia Libertà con 639 voti, l’11,115%.

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Ad oltre un terzo dello scrutinio, Francesco Pigliaru mantiene un ampio margine di vantaggio su Ugo Cappellacci: 108.687 voti, il 44,36%, contro 93.622 voti, il 38,21%. Resta diverso il risultato che riguarda le liste, che vede i due schieramenti molto vicini: 73.591 voti e il 43,78% per le undici liste della coalizione di centrosinistra, 72.462 voti e il 43,11% per le sette liste della coalizione di centrodestra.

Al terzo posto c’è sempre Michela Murgia con 25.109 voti, il 10,25% (11.739 voti e il 6,98% per le tre liste della coalizione); seguono Mauro Pili con 13.093 voti, il 5,34% (8.101 voti e il 4,82% per le quattro liste della coalizione); Pier Franco Devias con 2.694 voti, l’1,1% (1.359 voti e lo 0,80% per la lista); Gigi Sanna con 1.758 voti, lo 0,71% (813 voti e lo 0,48% per la lista).

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Dopo lo scrutinio di 234 sezioni su 1.836, il candidato del centrosinistra Francesco Pigliaru mantiene un margine di vantaggio di circa 10 punti sul candidato del centrodestra, il governatore uscente Ugo Cappellacci: 33.101 voti, il 45,67%, contro 26.222 voti, il 36,17%. Quasi alla pari, invece, le liste: 16.300 voti, il 42,71% quelle del centrosinistra; 16.347, il 42,83%, quelle del centrodestra, avanti per 47 voti.

Al terzo posto c’è ancora Michela Murgia, con 7.808 voti, il 10,77% (2.056 voti, il 5,38% le liste); seguono Mauro Pili con 4.257 voti, il 5,87% (2.056 voti, il 5,38% le liste); Pier Franco Devias con 732 voti, l’1,01% (229 voti, lo 0,60% la lista); Gigi Sanna 359 voti, lo 0,49% (137 voti, lo 0,35% la lista).