23 April, 2024
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Cinque videocamere destinate alla videosorveglianza e utili a garantire sicurezza delle persone, dei luoghi, degli edifici e dei mezzi impiegati dal Parco nazionale, dalle forze dell’ordine e dagli operatori. Quattro saranno installate nell’area parcheggio di Fornelli ed un’altra invece, già in uso all’Area marina protetta, sarà convertita a uso videosorveglianza e consentirà di registrare, come le altre, quanto avviene nella zona di copertura. Il Parco, intanto, pensa anche all’attivazione di un servizio di vigilanza notturno.

L’installazione delle videocamere è stata prevista con un atto d’urgenza adottato dal presidente facente funzioni del Parco Antonio Diana, per avviare le «procedure necessarie – si legge nel provvedimento – per l’implementazione del sistema di controllo e sorveglianza sull’isola dell’Asinara».

«Si tratta – afferma il presidente Antonio Diana – di un primo atto che, come Parco, abbiamo voluto adottare per dare immediatamente un segnale di attenzione, sia verso le strutture e l’ambiente dell’isola, sia verso l’attività degli operatori. Ci auguriamo possa dare, davvero, un po’ più di tranquillità dopo quanto avvenuto la scorsa settimana.»

Oltre al sistema di videosorveglianza, il Parco ha previsto venga installato anche un impianto di illuminazione così da assicurare la visibilità dei luoghi e delle persone nelle ore notturne.

«Per garantire la sicurezza – riprende Antonio Diana – ribadiamo la nostra disponibilità a continuare ed implementare il rapporto di collaborazione con le forze dell’ordine e il corpo forestale. Siamo fiduciosi, intanto, sull’esito delle indagini relative all’incendio che ha distrutto un trenino turistico.»

Il provvedimento d’urgenza è stato adottato a conclusione di una riunione svolta nella sede del Parco e alla quale hanno partecipato il direttore del Parco Pier Paolo Congiatu il vicedirettore Vittorio Gazale, il responsabile dell’area tecnica Alessandro Pantaleo, il responsabile del bilancio Gian Luca Idini ed Aldo Angelo Zanello. Durante l’incontro è stato analizzato l’atto delittuoso avvenuto sull’isola ed eventuali misure da porre in essere per migliorare la prevenzione. Tra queste la possibilità di un servizio di vigilanza notturna che potrà essere finanziato, in parte, con i fondi che gli operatori turistici che operano sull’isola versano al Parco nazionale.

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L’avvio di un percorso che, con il coinvolgimento di istituzioni, cittadini e operatori economici, potrà consentire di individuare la presenza di eventuali presupposti utili all’ampliamento dell’area marina protetta. Una zona regolamentata in maniera adeguata e senza preclusioni per nessun operatore economico, che porti però alla salvaguardia del mare e dell’ambiente. Questo, in sintesi, quanto emerso nei giorni scorsi all’incontro pubblico “Aree marine protette: vincoli e benefici”, organizzato dal comune di Stintino nella sala conferenze del Mut in via Lepanto.

A confrontarsi con gli operatori presenti, pescatori delle varie categorie che operano nel golfo dell’Asinara, c’erano il sindaco Antonio Diana, il direttore dell’Area marina protetta “Isola dell’Asinara” Vittorio Gazale ed il direttore del parco nazionale dell’Asinara Pier Paolo Congiatu.

«In considerazione del fatto che da operatori e cittadini sono arrivate istanze per una estensione dell’Amp, vogliamo capire – ha detto il sindaco in apertura di incontro – se ci sono i presupposti per realizzare un’ampliamento quindi conoscere le vostre opinioni in merito. Soltanto così potremo raggiungere un risultato condiviso. E questa riunione deve essere intesa come un’occasione di confronto. Quello che interessa tutti è garantire la preservazione dell’ambiente e il rispetto del mare che, in tanti, vorremmo tornasse a essere il mare che abbiamo conosciuto 40, 50 anni fa.»

«In un’ipotesi di ampliamento, l’area marina protetta conserverà la sua identità – ha detto Pier Paolo Congiatu – e l’allargamento riguarderà la sua gestione. I vincoli interesseranno gli aspetti relativi alla conservazione del patrimonio naturale e la sua gestione, ma i benefici saranno forti ed evidenti, sia per la vita del mare sia per le persone che abitano sul territorio limitrofo.»

Nel caso di una estensione, comunque, questa dovrà essere studiata in maniera approfondita, anche da un punto di vista socio-economico, soprattutto, in considerazione del fatto che il suo ampliamento si realizzerebbe in un’area con una rilevante presenza antropica.

Alcuni operatori hanno quindi chiesto quale potrebbe essere l’estensione dell’area marina protetta, quali le possibilità di deroghe e hanno rimarcato la necessità di controlli.

La presenza di regole precise quindi potrebbe contribuire a un miglior utilizzo dell’area ma «non si esclude possano essere chieste delle deroghe – ha sottolineato Vittorio Gazale – così come avviene in altre aree marine protette, mentre la creazione di zone cuscinetto potrebbe facilitare il controllo».

Ma a cambiare dovrà anche essere l’approccio culturale dell’uomo verso il mare, inteso come risorsa da tutelare. «Perché – ha concluso il primo cittadino – tutti dobbiamo essere fruitori responsabili che guardano alla salvaguardia dell’ambiente».

L’incontro ha così aperto un percorso che l’Amministrazione ha intenzione di portare avanti anche con la creazione di tavoli tecnici che possano vedere protagonisti anche gli operatori del settore.

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“Aree marine protette: vincoli e benefici”, è il titolo dell’incontro pubblico organizzato in programma per il 24 aprile, dalle ore 18.00, nella sala conferenze del Mut in via Lepanto. L’appuntamento è organizzato dal comune di Stintino in collaborazione con l’Area marina protetta dell’isola dell’Asinara.

L’incontro sarà l’occasione per affrontare il tema già lanciato dal sindaco della località turistica, Antonio Diana, di un’area marina protetta allargata nel mare di Stintino.

L’idea dell’amministrazione comunale sarebbe appunto quella di un’area marina protetta di tipo C, con una riserva parziale che, così come prevede il ministero dell’Ambiente, rappresenti una fascia tampone tra le zone di maggior valore naturalistico ed i settori esterni all’area marina protetta. Una zona dove potrebbe essere consentita la pesca sportiva contingentata ma non quella subacquea, se non quella di tipo professionale, quindi con limitazioni agli attrezzi utilizzabili e alla velocità di transito. Potrebbero, inoltre, essere previste limitazioni alla qualità di imbarcazioni, in termini di caratteristiche tecniche contro l’inquinamento, che possono transitare nell’area marina protetta.

Al Museo della tonnara saranno quindi affrontati i temi relativi allo stato delle risorse nell’Amp “Isola dell’Asinara” e nell’area vasta, la distribuzione dello sforzo di pesca e, appunto, la proposta di ampliamento dell’Area marina protetta.

A parlarne con il pubblico e gli operatori, e a Stintino sono già tanti quelli che chiedono un allargamento dell’area marina protetta, saranno il sindaco Antonio Diana, il direttore dell’Area marina protetta “Isola dell’Asinara” Vittorio Gazale ed il direttore del parco nazionale dell’Asinara Pier Paolo Congiatu.

E tra i punti da discutere, i tre relatori non mancheranno di analizzare le modalità di gestione di una nuova possibile area sottoposta a protezione. Questa dovrà essere studiata in maniera approfondita, anche da un punto di vista socio-economico, soprattutto in considerazione del fatto che il suo ampliamento si realizzerebbe in un’area con una rilevante presenza antropica.

La visione di lungo periodo, infine, è quella di un’area marina protetta in grado di offrire un’opportunità di sviluppo e di tutela per il patrimonio ambientale del territorio.