28 March, 2024
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Le vie ciotolose e le case campidanesi dai grandi portoni di legno, a Siliqua, da ieri e fino a questa sera accolgono, per la prima edizione della Fiera del Sigerro, con un pizzico di magia, tutti quei visitatori che vogliono “fare il pieno” delle tradizioni popolari antiche.

Siliqua sorge a circa 30 km dal capoluogo, nella valle del Cixerri e conta circa 3.880 abitanti. Nel medioevo questo territorio faceva parte del Giudicato di Cagliari, compreso nella curatoria del Cixerri. Passò poi ai Della Gherardesca e, infine, agli Aragonesi a partire dal XIV secolo. Affidato poi a diverse famiglie di feudatari, venne in conclusione riscattato da Vittorio Amedeo nel 1785.

Siliqua ed i paesi limitrofi sposano questa fiera per poter mettere in vetrina le meraviglie legate al passato ma con un occhio puntato al futuro.

Quel che subito colpisce del luogo è la presenza di ben sette chiese officiate, di cui cinque nel centro abitato e due nell’agro, tutte piccole e carine, accoglienti e molto curate. Non meno importanti i ruderi di altre 16 chiese dislocate su tutto il territorio comunale che, dato il loro valore storico andrebbero sicuramente salvaguardate.

Don Davide Cannella, il parroco, ben si adopera nei confronti della comunità, con un occhio di riguardo ai giovani, protagonisti di un’epoca difficile, ormai quasi priva di valori, dove a farla da padrone sono i social network.

Una veste importante la ricopre col suo ruolo anche il presidente della Pro loco Franco Mancosu, da anni impegnato sul fronte della valorizzazione del paese dal punto di vista archeologico, naturalistico, culturale, storico e gastronomico. Con la prima edizione della Fiera del Sigerro scommette insieme al paese ed esce vincente in un momento di crisi e di poca voglia da parte delle persone di uscire da casa.

Profumi e sapori, arti e vecchi mestieri diventano i protagonisti di due giornate all’insegna del passato.

Ed ecco che in vetrina, presso il Monte Granatico, sede del Consiglio comunale, troneggiano in bacheca una parte della collezione personale delle armi medioevali originali di Giovanni Maria Cannas, un cuoco di Siurgus Donigala che sin da giovanissimo ha iniziato a coltivare questa passione sino a costituire un’associazione culturale, di cui è presidente, che si dedica alle rievocazioni storiche con dei connotati di riferimento cronologico molto attenti e precisi. Con dedizione e passione porta avanti la descrizione dei pezzi, accompagnato da sua moglie Eloise, che insieme a lui racconta storie di Sardegna ed incuriosisce col suo modo di esporre  elegante e umile allo stesso tempo.

Il palato poi, può sicuramente fare la hola, mentre si delizia tra i sapori dei formaggi ed il moscato di Pietro Cireddu di Siliqua, le creme ed i patè di Start 2000 “Bontà del sole” di Villaspeciosa, i dolci sapientemente impastati e farciti con marmellata di fico d’India dalle signore della Pro loco di Siliqua, i salumi e la bottarga del “Feudo sardo” di Villaspeciosa, i formaggi e la ricotta col miele di Francesco Pira e famiglia di Siliqua, le panadas della Pro Loco di Assemini, la semola in tutte le sue foggie di Jessica Pisanu di Siliqua, la pasta fresca e la semola, nonché i dolci del gruppo Is Massaius Suerginu di San Giovanni Suergiu e, infine, il pane civraxiu, con i cardi e con la ricotta dell’associazione culturale “Boxis nodias” di Siliqua con presidente Giorgio Mocci.

Ma anche cestini magistralmente intrecciati dalle mani di Paolo Mameli di Villamassargia, nonché borsette in paglia e delicati bijoux realizzati da Piera Fadda di Villamassargia.

Per un ritorno al passato nel campo dell’edilizia si possono ammirare i mattoni “Su ladiri” di Giovanni Portas di Musei. L’arte del fabbro è stata conservata a casa di Giovanni dalla notte dei tempi, quando Peppuccio e Ciccitta lavoravano con passione, senza mai stancarsi.

Per un’attenta perlustrazione della flora e della fauna di Monte Arcosu si può far riferimento allo stand del WWF dove materiale informativo e proiezioni disegnano perfettamente il magico mondo della montagna.

Soddisfatto del tutto il sindaco, Andrea Daniele Busia, che spende parole d’orgoglio nei confronti di una comunità che tanto si adopera per far sapere a gran voce che la Sardegna è un fiore all’occhiello di un’Italia che soffre economicamente, attraversata da una crisi che ormai imperversa da troppo tempo e che attraverso la cultura potrebbe essere bloccata definitivamente… prima che sia troppo tardi.

Un plauso quindi e appuntamento alla prossima edizione della Fiera del Sigerro a Siliqua.

Testo e fotografie di Nadia Pische

  

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Gabriele Milia, Alessandro Coa, Andrea Dessì, Elisabetta Salis e Michele Salis: sono loro gli ideatori della mappa interattiva con 103 schede su soste, fermate, punti d’interesse, storia, curiosità e info turistiche della festa di Sant’Efisio. Innovativi e vincenti. Un quintetto che ha in comune la laurea all’Università di Cagliari. Un filo che mette assieme afferenze tecnologiche e accademia, format digitali, territorio e visibilità mediatica senza confini geografici.

Andrea Dessì (28 anni) e Gabriele Milia (28, coordinatore del team) sono dottorandi di Informatica alla facoltà di Scienze. Alessandro Coa (28) fa parte del gruppo di lavoro Denis. Il supervisore è la professoressa Nicoletta Dessì. Il trio si occupa anche di bioinformatica ed è coinvolto in vari progetti ad alto valore aggiunto. Tra questi, il “Biocloud search engene”, web app che permette di cercare e integrare informazioni sui geni Andrea Dessì si occupa di semantic web sotto la guida del professor Maurizio Atzori. Elisabetta Salis (26), laureata in Storia dell’arte, è al secondo anno del dottorato in Fonti scritte della civiltà mediterranea, facoltà di Studi umanistici. La tutor è la professoressa Rossana Martorelli. Michele Salis (29), laurea in Scienze politiche, tesi discussa con il professor Giacomo Biagioni, è giornalista professionista.

“Il cammino di Sant’Efisio”  è un’applicazione gratuita per dispositivi Android multilingua (italiano, inglese e francese). Non ospita pubblicità ma contenuti utili ai visitatori. Un progetto che ha coniugato differenti professionalità. Le competenze tecnologiche degli informatici di 4th Guardian, Gabriele Milia, Alessandro Coa e Andrea Dessì, hanno dato risalto alla ricerca e alle schede elaborate da Elisabetta Salis e Michele Salis. Nel lavoro sono coinvolti anche Antonio Salis, confratello onorario dell’Arciconfratenita di Sant’Efisio, Glisbò Immagine e Comunicazione e Luigi Corda. Dall’1 al 4 maggio l’evento viene seguito da Area Sesta Comunicazione, gruppo di comunicatori composto da Alice Strano, Piera Fadda, Cristiana Melis, Cristian Carboni, Michela Meloni, Maria Francesca Todde, Marta Fais, Elisabetta Bolasco, Giuseppe Novella, Katia Vacca e Michele Salis. Il tema segua la festa e ne riporta gli aspetti più significativi sui social (pagine Facebook, Instagram e Twitter “Area Sesta Comunicazione” e “Il Cammino di Sant’Efisio”).