19 March, 2024
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Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge contenente disposizioni in materia di enti locali e respinto la mozione in materia di prezzo del latte.

Il presidente Michele Pais ha dichiarato aperta la seduta con l’esame del DL 51 “Disposizioni in materia di Enti Locali”.

Sull’ordine dei lavori l’on. Cocco (Progressisti) ha chiesto che «i lavori vadano ad oltranza in modo da affrontare tutti i punti all’ordine del giorno» mentre l’on. Gianfilippo Sechi ha annunciato al’Aula la nascita del nuovo gruppo “Udc-Cambiamo!“.

Sull’emendamento 51 (Satta e più), unico emendamento sopravvissuto ai ritiri dei presentatori, l’on. Gianfranco Satta (Progressisti) ha detto: «Intendiamo riportare le nomine degli amministratori straordinari nell’ambito del Consiglio delle autonomie locali, limitando l’illegittimità del vostro disegno di legge».

Contrario l’on. Pierluigi Saiu (Lega), che ha detto al centrosinistra: «Vi riscoprite paladini del Consiglio delle autonomie locali, nonostante lo abbiate ignorato per cinque anni interi nella scorsa legislatura.  Tutto ciò è meraviglioso e noi lo contestiamo nel merito: i sindaci devono fare i sindaci e non gli amministratori straordinari».

Favorevole invece all’emendamento il capogruppo del Pd, on. Gianfranco Ganau: «Ricordo che sotto il governo Cappellacci ci fu una lunga discussione con il Cal per le nomine dell’Ato. E alla fine il testo fu sostituito con la designazione del Cal: è un criterio che potrebbe valere anche in questo caso, senza che ci sia scandalo».

Anche l’on. Francesco Agus (capogruppo dei Progressisti) si è detto favorevole all’emendamento e ha invitato la maggioranza e i suoi esponenti di spicco «a un maggiore ascolto, anche perché il legislatore regionale non ha il diritto di intervenire su tutte le materie in questo campo. Temo che la legge sia viziata e impugnata dal governo, nonostante gli sforzi che abbiamo fatto presentando l’emendamento 51».

Voto favorevole anche per l’on. Massimo Zedda (Progressisti), secondo cui «possiamo discutere quanto vogliamo di che cosa è stato fatto bene o male nella passata legislatura. Non capisco perché però si debbano reiterare gli errori. E non accetto il vostro giudizio sul nostro atteggiamento sul Cal, visto che alle scorse europee abbiamo candidato all’unanimità proprio il presidente del Cal, attuale sindaco di Nuoro».

Per Leu l’on. Eugenio Lai «l’on. Pierluigi Saiu ripete come un disco rotto le accuse nei confronti del Pd e del passato. Ma se lui rappresenta la discontinuità spetta a lui segnare questa discontinuità» mentre l’on. Diego Loi (Progressisti) ha affermato: «Le autonomie locali sono o non sono l’espressione più alta della rappresentanza popolare? Se sì, mi sembra molto contrastante negare il diritto alle autonomie locali ad esprimere la rappresentanza nelle province, anche attraverso il Consiglio delle autonomie locali».

Il vicecapogruppo del Pd, on. Roberto Deriu, ha detto: “Sono molto d’accordo con quanto affermato dall’assessore agli Enti locali. Al punto che dico: se voi volete l’elezione diretta delle Province, perché non l’avete scritto nella legge? Lo so: perché non avete ancora messo la testa sulla materia. Il governo siete voi e spetta a voi la responsabilità dei compiti più ingrati. Vi consigliamo di votare questo emendamento perché almeno date a queste province un assetto democratico. Perché non avete sfidato il governo se credete che sia giusto consentire l’elezione diretta delle province”.

Replicando all’on. Roberto Deriu, l’on. Franco Mula (capogruppo Psd’az) ha annunciato il voto contrario e ha detto: “Voteremo contro non perché non ci sia un criterio logico in questo emendamento ma perché dopo sei mesi è giusto che diamo un segnale di cambiamento in attesa delle elezioni”.

Anche l’on. Daniele Cocco (Leu) ha annunciato il voto a favore dell’emendamento 51: “Ha detto bene il presidente Deriu e non possiamo aspettare un altro anno di commissariamento”. Concorde anche l’on. Antonio Piu (Progressisti): “Se dopo sette mesi ancora non riuscite a delineare una strategia e una riforma degli enti locali, inizio un po’ a preoccuparmi”.

Dal centrodestra l’on Giorgio Oppi (Udc) ha preso la parola: “Ora dobbiamo approvare la legge e vi bocceremo anche questo emendamento. Sarei grato se rispettassimo l’accordo e ci occupassimo degli altri temi all’ordine del giorno”.

Per il Pd l’on. Giuseppe Meloni “le argomentazioni del presidente della Prima commissione, on. Saiu, sono deboli e pretestuose. Per quanto tempo pensate di andare avanti parlando di chi vi ha preceduto”.

Sempre dai bandi dell’Udc l’on. Domenico Gallus ha preso la parola. “E’ giusto che la faccia ce la mettiamo noi, non abbiamo nessun problema a prendere decisioni chiare”.

L’Aula ha respinto l’emendamento 51 (Satta e più) con 39 voti contrari.

Approvato invece l’articolo 1 e dunque la legge, con 32 favorevoli.

Il Consiglio ha poi iniziato l’esame dei 2 ordini del giorno presentati.

Il consigliere di Sardegna 20/20 Stefano Tunis ha annunciato il ritiro dell’ordine del giorno da lui proposto come primo firmatario, in considerazione dell’incontro di diverse sensibilità tendenti ad includere alcuni Comuni all’interno della Città Metropolitana di Cagliari.

Il presidente ha avviato la discussione dell’ordine del giorno n. 2.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, raccogliendo le indicazioni provenienti da alcuni gruppi di maggioranza ed opposizione, ha proposto una breve sospensione della seduta per favorire la stesura di un ordine del giorno condiviso. La richiesta è stata accolta.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato il ritiro dell’ordine del giorno n.2, sostituito integralmente da un nuovo documento sulla copertura finanziaria da assegnare alle domande giudicate ammissibili in materia di manifestazioni di grande interesse turistico dalla normativa regionale (legge 7/55). Essendo rimaste fuori iniziative per un controvalore di circa 6 milioni di euro, l’ordine del giorno impegna la Giunta e l’assessorato a reperire le risorse necessarie e, in tempi brevi, riordinare la materia attraverso un disegno di legge organico.

Messo ai voti, l’ordine del giorno è stato approvato con 51 voti favorevoli e 2 astenuti.

Il presidente ha quindi chiamato la votazione finale del Dl n. 51.

Il consigliere Giuseppe Meloni (Pd), contrario, si è detto deluso rispetto alla proposta della maggioranza che non ha accettato i suggerimenti dell’opposizione, limitandosi ad una mini distribuzione di poltrone e perdendo una buona occasione per riorganizzazione il sistema delle autonomie locali.

Il consigliere Cesare Moriconi, anch’egli del Pd, ha sostenuto che è vero che ciascuno deve fare la propria parte ma è evidente che sulla riforma degli Enti locali la Giunta è inadempiente. Sul piano formale, ha aggiunto, sarà comunque necessario un passaggio in Aula dopo i commissariamenti disposti dall’esecutivo, sia nelle aziende agricole che in quelle sanitarie.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, contrario, ha messo l’accento sul fatto che la legge parte da un errore, cioè credere che le Province siano subordinate alla Regione, e da un’ambiguità, con la Regione che si fa carico delle Province esclusivamente con fondi propri sostituendosi indebitamente allo Stato.

Il consigliere della Lega Pierluigi Saiu, favorevole, ha polemicamente constatato che la maggioranza si sta “pentendo” di molte delle sue posizioni precedenti; quanto poi all’accusa rivolta alla maggioranza di non concentrarsi sul futuro, Pierluigi Saiu l’ha respinta ricordando che anche l’ordine del giorno votato qualche minuto fa si è reso necessario per riempire il “buco” della precedente legislatura.

Il consigliere Domenico Gallus (Udc-Cambiamo!), riprendendo alcune osservazioni del collega Giuseppe Meloni, si è dichiarato soddisfatto delle spiegazioni.

Il consigliere del Pd Piero Comandini, contrario, ha accusato la maggioranza di confondere le riforme con operazioni di “spoil-system”, per giustificare un sostanziale immobilismo. Con l’ultimo ordine del giorno, ha precisato, non si sta tappando alcun buco ma ripristinando il rispetto delle regole per l’assegnazione dei contributi, assegnati perfino ad associazioni che non hanno partecipato ai bandi. Siamo in attesa, ha concluso, di una vera riforma degli Enti locali, che sarà l’unico banco di prova.

Il consigliere Eugenio Lai (Leu) ha stigmatizzato l’andamento della discussione in aula: «Si concorda un modus operandi che ogni volta si stravolge per smania di protagonismo». Rivolto al capogruppo della Lega Pierluigi Saiu ha poi detto: «Non ho girato partiti politici, sono sempre stato a sinistra. Non sono passato da Forza Italia a Unidos poi a una lista civica e infine alla Lega. Questo dà il senso della sua coerenza politica. Non mi preoccuperei dell’oggi ma del domani visto che c’è un ricorso che pende sulla vostra elezione. Aspettiamo i fatti, per ora non si confonda una leggina che cambia i commissari con una legge di riforma. Il provvedimento rischia di essere impugnato. Questa sua effervescenza la riserverei ad altre cose».

Il consigliere Massimo Zedda (Progressisti) ha annunciato il suo voto contrario: «Il provvedimento è condito da tante aspettative ma si riduce a una mera sostituzione di commissari straordinari. Lo spoil system è legittimo, contestiamo i tempi, si è aspettato troppo, adesso si rischia». Sull’ordine del giorno per i fondi dello spettacolo, Zedda ha sottolineato: «I contributi per le associazioni di spettacolo è sempre stato rimpinguato in corso d’opera per una questione di tecnica di bilancio».

Voto favorevole al provvedimento ha annunciato il capogruppo di Forza Italia Angelo Cocciu: « E’ un passaggio importante che si poteva fare prima – ha detto Angelo Cocciu – noi non siamo nemici di nessuno ma favorevoli a tutto ciò che possa portare beneficio ai territori». Il capogruppo azzurro ha poi voluto esprimere solidarietà ai colleghi della Lega: «Non hanno bisogno di difensori ma dispiace sentire qualcuno augurarsi che escano fuori dal Consiglio per una decisione del tribunale. Io invece spero che la Lega continui a rimanere in quest’Aula».

Alessandro Solinas (M5S), a nome di tutto il gruppo pentastellato, ha annunciato il voto contrario al provvedimento: «Lo spoil system è un vostro diritto ma non dovete trascurare i vostri doveri: il primo è portare avanti il programma di governo».

Michele Ennas (Lega) ha espresso ottimismo sull’operato della Giunta: «Confido molto nel lavoro dell’assessorato: la riforma terrà conto delle esigenze di tutti i territori. Non guardiamo al passato ma al futuro». Rivolto al consigliere Lai (Leu) ha poi concluso: «Sperare che un Tribunale sovverta un voto popolare è antipatico. L’on. Lai non è l’unico a sperarlo. Noi resistiamo».

Maria Laura Orrù (Progressisti) ha invitato l’Aula a non alimentare fuochi inutili. «Se si dice di voler essere diversi occorre agire di conseguenza. Non riesco a comprendere quale diversità state praticando: presentate una proposta solo per sostituire i commissari straordinari delle province. Non c’è nessuna riforma. Non fa bene continuare ad appigliarsi solo agli slogan. Non si restituisce così credibilità alle istituzioni».

Il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Mura ha annunciato il voto favorevole del gruppo di Fratelli d’Italia e ha espresso solidarietà ai colleghi della Lega per le parole pronunciate in aula dall’on. Lai.

Posto in votazione, il disegno di legge n. 51 è stato approvato con 33 voti a favore, 24 contrari e un astenuto.

Ha quindi preso la parola per fatto personale Pierluigi Saiu (Lega). Replicando all’on. Eugenio Lai ha detto: «Non conosco la sua storia politica, non perché la ritenga insignificante ma perché non mi interessa. Se lei è il risultato delle scissioni della sinistra, la sinistra avrebbe meritato miglior fine. La invito comunque ad approfondire la mia storia sulla quale ha detto diverse inesattezze. Siedo qui perché oltre 2200 cittadini mi hanno dato fiducia. A questi cittadini devo rispondere anche se questo può non piacere all’on. Eugenio Lai».

Il capogruppo di Leu, Daniele Cocco ha suggerito a tutti di abbassare i toni e rivolto un invito al presidente Michele Pais: «Presidente faccia il presidente, oggi sono avvenute delle cose inaudite: ha fatto ripetere la votazione perché alcuni consiglieri erano fuori dall’Aula, poi un consigliere ha chiesto una sospensione che, eccezionalmente, gli è stata concessa. Ricordo inoltre che gli assessori-non consiglieri non possono stare sui banchi del Consiglio ma devono restare nei posti assegnati alla Giunta. Eugenio Lai e Pierluigi Saiu sbagliano, se continuiamo così non la finiamo più. Si mantengano gli impegni assunti all’unanimità in Conferenza capigruppo».

L’Aula è quindi passata all’esame della mozione n. 92 “sui ritardi in capo alla Giunta regionale sulle azioni a supporto della filiera lattiero-casearia”.

Il primo firmatario Eugenio Lai (Leu), in apertura del suo intervento, ha rivolto un appunto al presidente della Regione Christian Solinas: «Balza agli occhi la presenza di Solinas in aula sulle nomine, mentre esce quando si parla di agricoltura e del prezzo del latte».

Il rappresentante dell’opposizione è poi passato al merito della mozione: «I pastori hanno atteso pazientemente che la Giunta diventasse operativa e prendesse coscienza del problema, oggi sono delusi e dicono di non esistere per la neo assessora Murgia. Questa mozione vuole sollecitare l’attenzione della Giunta per un problema importante che interessa circa 12mila famiglie sarde. Ritengo stucchevoli le dichiarazioni di questi mesi. L’assessora dice di dover studiare il tema, poi fa una serie di comunicati stampa in cui sostiene che siamo una delle prime regioni in Italia per la spendita delle risorse europee. O erano sbagliate le critiche nei confronti del precedente assessore Pierluigi Caria oppure invece in passato si è lavorato bene».

Lai ha quindi ricordato che i tavoli aperti nei mesi scorsi hanno dato risultati positivi determinando un innalzamento del prezzo del latte. «Il mercato ha restituito una boccata d’ossigeno al settore agropastorale, c’è da considerare però le difficoltà delle campagne colpite dagli incendi e gravate da un andamento climatico che ha messo in ginocchio un comparto già in sofferenza. Vogliamo capire a che punto è la vertenza latte – ha detto Eugenio Lai – quali sono le azioni per garantire il prezzo concordato di un euro a litro? Perché da questi tavoli vengono esclusi i rappresentanti dei pastori? Non si può stabilire per legge un prezzo ma si possono mandare avanti azioni di stabilizzazione del sistema. Sollecitiamo un intervento della Giunta sul Psr. Il nuovo Piano di sviluppo rurale doveva essere approvato entro il mese di ottobre del 2019. Non ce n’è traccia. Occorre prendere esempio da altre regioni come l’Emilia che ha mandato avanti efficaci azioni di tutela del Parmigiano e del Grana Padano. E’ andata bene nella partita dei dazi americani, il pecorino romano per fortuna è fuori. Sarebbe stato un fallimento. A tre mesi da fine anno i proclami non sono più sufficienti. Dall’assessore all’agricoltura ci si aspetta una chiusura del tavolo e un’indicazione sulle cose da fare».

Gianfranco Satta (Progressisti), dopo aver ringraziato il collega Lai per aver sollevato la questione ha ricordato alcuni numeri: «Il settore interessa  12500 aziende e 35mila addetti. L’agricoltura ha un ruolo fondamentale nel nostro sistema produttivo e sociale. La pastorizia conserva il nostro ecosistema, preserva la nostra biodiversità e disegna il nostro ambiente. Dobbiamo essere capaci di far convergere agricoltura e turismo. La Ue dice che solo il 18% dei consumatori europei conosce i nostri prodotti Doc e Igp. In questo contesto l’assessore all’agricoltura è fondamentale nelle sue politiche di governance. Sarà determinate anche il modo in cui si rendono protagonisti contadini e pastori. Io sarò al fianco dell’assessore se riuscirà a recuperare il protagonismo dei territori. La programmazione territoriale del Psr deve andare dal 5 al 30% delle risorse destinate alle aree sottosviluppate (circa 292 comuni). La programmazione e il controllo della Regione vanno rivisti, servono regole chiare e procedure certe. Le promesse fatte in campagna elettorale hanno illuso migliaia di allevatori. Presto ve ne chiederanno conto. Non penserete di scaricare tutte le responsabilità sull’assessore?».

Franco Mula (Psd’Az) ha chiesto il rispetto degli accordi presi in Conferenza capigruppo. «Si era parlato di un possibile ordine del giorno unitario adesso mi si consegna un ordine del giorno di censura politica. Vogliamo mantenere l’impegno? Noi ci siamo e siamo disponibili».

Daniele Cocco (capogruppo Leu) è intervenuto sull’ordine dei lavori spiegando che l’ordine del giorno non riguarda la mozione in discussione e che gli impegni sono stati rispettati.

Il vice presidente Giovanni Antonio Satta ha anche spiegato che, in base al Regolamento, l’ordine del giorno di censura non può essere discusso nella seduta odierna. Spiegazione condivisa anche dal capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha confermato il rispetto degli impegni presi nella Conferenza dei capigruppo.

E’ quindi intervenuto Giovanni Satta (Psd’az), il quale ha ricordato che tutti vogliono cavalcare questo tema. Di fatto nella scorsa legislatura, ha continuato Satta, non solo una sua mozione sul tema è stata discussa dopo sei mesi, ma anche che sono stati assunte iniziative che non hanno risolto i problemi del comparto.  Su questo argomento, secondo Satta, spesso si fa demagogia, ma la verità è che si tratta di un problema non di facile soluzione, perché non potrà essere la politica a cambiare il prezzo del latte. Quello che può fare la politica è mettere in campo misure che aiutino il comparto e dia una costanza di fatturato. Per Giovanni Satta è doveroso da parte di questo Consiglio, Giunta e assessore ascoltare i pastori, come stanno già facendo. Per il consigliere sardista bisogna riaprire il tavolo, che comunque aveva ottenuto un risultato, portando il prezzo del latte da 60 a 74 centesimi al litro. Satta ha poi affermato che l’assessore all’Agricoltura non solo non merita la censura, che andrebbe presentata nei confronti di chi nel 2017 non ha agito a sostegno dei pastori, ma andrebbe sostenuta e aiutata da quest’Aula.

Il presidente della commissione Attività produttive, Piero Maieli (Psd’Az), ha affermato che gli è stata presentata una relazione relativa al 2003 e che è speculare alla situazione attuale. “Vuole dire  – ha detto – che non si è risolto niente”, se non incentivi a pioggia senza creare una prospettiva reale e senza portare avanti riforme reali. Il presidente Piero Maieli ha ricordato che non si può negare di essere inseriti ormai in un mercato globale, in cui il latte di pecora rappresenta appena il  5% ed è, quindi, un prodotto di nicchia. Ricordando l’importanza del comparto per la Sardegna, Piero Maieli ha però affermato che bisogna invertire il ragionamento e partire dal mercato e da quello che chiede e non dalle campagne. Anche il presidente della Commissione ha ricordato che non potrà essere la politica ad aumentare il prezzo del latte, ma potrà sicuramente, come già sta facendo, avviare strategie che produrrà risultati per il comparto. Tra queste iniziative lo sblocco dei fondi del 2016. Per Piero Maieli bisogna portare avanti una pianificazione che serva a far progredire il settore e non a lanciare soldi sulle campagne.

Per Emanuele Cera (Forza Italia) si tratta di un argomento così importante per l’economia della Sardegna che richiede una partecipazione di tutta l’aula, senza fretta e senza contrapposizioni di parte. Per Emanuele Cera il problema della vertenza del latte ovino interessa tutti e in questa partita “dobbiamo essere assolutamente uniti”.  Anche il consigliere di Forza Italia ha affermato che pur non potendo determinare il prezzo del latte, il Consiglio e la Giunta possono determinare azioni di supporto al comparto ovino e ha auspicato una collaborazione con il Ministero delle politiche agricole per valutare seriamente la possibilità di commissariare il Consorzio pecorino romano. Secondo Cera è anche necessario rivedere il disciplinare e il Psr. Il consigliere ha espresso piena fiducia nell’assessore e ha proposto ai colleghi dell’opposizione di ritirare la mozione per arrivare a un testo condiviso per dare così una risposta unitaria a un settore strategico.

Il consigliere della Lega, Pierluigi Saiu, ha chiesto al presidente cinque minuti di sospensione per valutare un ordine del giorno con la maggioranza. Il presidente ha accordato la sospensione.

Alla ripresa dei lavori è intervenuto Massimo Zedda (Progressisti), il quale ha ricordato che la vertenza del latte è stata al centro dell’ultima campagna elettorale. L’esponente dell’opposizione ha sottolineato che non è facile intervenire in una materia così complessa da parte della Giunta. Per Massimo Zedda bisogna invertire l’approccio al problema, partendo non dal prezzo del latte, ma da azioni per l’emancipazione del mondo agropastorale dal prezzo del latte.  Il consigliere del Progressisti ha poi ricordato che si è speso tanto, ma forse non nella direzione giusta e ha evidenziato la necessità di interventi relativi alla lavorazione del latte, alla diversificazione, alla stagionalità. Per Massimo Zedda bisogna arrivare alla trasformazione del settore della pastorizia in un insieme di piccoli artigiani e produttori del latte. Il consigliere ha poi esortato la Giunta a prestare attenzione al mondo della pastorizia anche nella predisposizione della nuova legge urbanistica.

Il consigliere Pierluigi Saiu, della Lega, ha auspicato il recupero di uno spirito positivo nella valutazione della crisi del settore, che va affrontata con grande determinazione. La mozione, ha proseguito, invita il governo regionale a costruire attorno alla filiera del latte un clima più favorevole, attraverso una serie di misure (a cominciare dal Psr) per favorire un processo virtuoso di fitte relazioni fra produttori e trasformatori, dare più stabilità al prezzo del latte e rendere più efficiente la burocrazia.

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco ha affermato che il problema che abbiamo di fronte non può essere attribuito all’attuale maggioranza ma viene da lontano. E tuttavia la mozione ha il merito, a suo giudizio, di portare alla luce i grandi sacrifici del mando agropastorale sardo soprattutto nelle aree montane e nelle piccole realtà sempre più spopolate, che deve essere valorizzato con la massima serietà e con strumenti nuovi riequilibrando il rapporto fra industriali e produttori, ora tutto a favore dei primi, e lavorando sui mercati. Rivolgendosi infine all’assessore, Daniele Cocco ha sollecitato la partecipazione dei pastori al tavolo di comparto.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha sostenuto che, da un lato, occorre evitare la sovra-produzione e, dall’altro, puntare sulla qualità. Le lotte dei pastori sardi hanno avuto un forte impatto emotivo ma ora, ha continuato, è necessario guardare avanti. Il sostegno del Governo nazionale che è intervenuto con 29 milioni è un fatto positivo, come sono stati positivi altri provvedimenti collaterali a livello nazionale e regionale. Il tavolo tecnico, ha aggiunto, deve però continuare a lavorare sbloccando i decreti attuativi della legge 44, che va anche rifinanziata, varando un riordino della disciplina in materia di pratiche commerciali distorte fra gli attori della filiera e riprendendo in mano la legge 15.  Proporremo all’opposizione questi contenuti, ha concluso, perché riteniamo che sia una buona sintesi.

Il capogruppo della Lega Dario Giagoni ha detto che è singolare che la mozione provenga dalle forze che fino a poco tempo fa avevamo in mano le leve del governo regionale. La politica sarda, a suo avviso, deve muoversi sulla strada già tracciata dall’ex ministro Centinaio con l’istituzione di un tavolo tecnico di settore con il coinvolgimento dei pastori; quindi niente assistenzialismo, che ha speso male molte risorse negli ultimi 5 anni, ma piuttosto quote a produttori ed incentivi alle produzioni innovative.

A nome della Giunta l’assessore Gabriella Murgia, dopo aver ricordato che il problema del latte risale ad almeno 30 anni fa, ha affermato che l’impegno del governo regionale sul problema è stato costante. La Murgia, poi, ha respinto le accuse che le sono state rivolte da una parte del Consiglio sulla rimodulazione del Psr all’interno del quale, ha precisato, sono state superate forti criticità presenti nel del pacchetto giovani con oltre 1000 domande rimaste fuori per un controvalore di circa 60 milioni. Nella mozione, ha inoltre lamentato, ci sono molte inesattezze: da quella sui 18 milioni a garanzia di crediti che secondo la Sfirs è una manovra rischiosa che stiamo verificando, ai 10 milioni del Banco di Sardegna destinati solo alle eccedenze che per ora non ci sono. La soluzione del problema del prezzo del latte, ha dichiarato l’assessore, passa solo con legge 44 perché permette con i decreti attuativi (l’ultimo dei quali è stato approvato sabato scorso) il monitoraggio della produzione del latte vaccino proprio perché tante situazioni che fanno fluttuare il prezzo del mercato sono dovute alle eccedenze che non si riesce ad attribuire. L’assessore, in conclusione, dopo aver annunciato che il prossimo 29 ottobre il ministro della Politiche agricole Teresa Bellanova sarà in Sardegna, ha riconosciuto che dal dibattito in Consiglio regionale sono emerse molte buone proposte ma per attuarle servono soprattutto risorse e la puntuale applicazione delle leggi.

In sede di replica il consigliere di Leu Eugenio Lai ha chiarito di non voler offendere l’assessore la quale però non ha oggettivamente manifestato idee forti per risolvere il problema del prezzo del latte. Lai ha ribadito che il nuovo Psr andava approvato entro il primo ottobre e che i pastori non sono soddisfatti e vanno ascoltati. Non è che il ministro il 29 ottobre risolve tutto, ha concluso il consigliere di Leu, perché molte cose che la Regione doveva fare la Regione non le ha fatte: nuovo Psr, Argea come ente pagatore regionale, blocco dei procedimenti su premi e indennità compensative. Proviamo a ripartire da alcune soluzioni venute fuori dal dibattito, ha esortato Lai, comprese quelle arrivate dal presidente della commissione.

Il presidente ha comunicato la presentazione di due ordini del giorno, dei quali uno non può essere discusso per ragioni regolamentari, mentre dell’altro manca ancora il testo.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha proposto una breve sospensione della seduta, ricordando che il suo gruppo ha sottoposto all’opposizione una bozza di testo unitario. La richiesta è stata accolta.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha comunicato la distribuzione di un ordine del giorno.

Per dichiarazione di voto, il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus, favorevole, ha però censurato un certo clima (che il presidente dovrebbe smorzare più di quanto sta facendo) che non aiuta a risolvere i problemi, perché non si possono scambiare gli attacchi politici per attacchi personali. In campagna elettorale, ha ricordato, si è parlato di risolvere il problema in 48 ore creando moltissime aspettative, ma resta che questa questione risale a 30 anni fa ed i promotori della mozione avevano tutto il diritto di chiedere risposte e spiegazioni.

Per l’on. Daniele Cocco (Leu) è “inaccettabile il comportamento dell’assessore verso l’on. Eugenio Lai, spero che non accada mai più perché siamo davanti a un caso di sessismo al contrario. Se l’assessore Murgia si comporta così, oggi con noi e domani con la maggioranza, non aiuta”.

Dello stesso tenore anche l’intervento dell’on. Gianfranco Satta, che ha annunciato il voto a favore e rivolto all’assessore ha detto: “Non siamo noi che la attacchiamo ma è invece la sua maggioranza, che di recente ha presentato un ordine del giorno per sottrarre risorse dell’assessorato all’Agricoltura e ha redatto altri atti politici forti contro di lei. In particolare guardo verso la Lega, che ha disseminato odio nelle piazze in campagna elettorale sulla questione del prezzo del latte. Voi siete maggioranza e dovete prendervi la responsabilità del governo”.

Per il Psd’Az il capogruppo on. Franco Mula ha invitato tutti a lasciare da parte la campagna elettorale e rivolto all’assessore ha detto. “Capisco le provocazioni e gli attacchi ma quest’Aula non può diventare una polveriera”.

L’on. Ennas (Lega), ha annunciato il voto contrario e ha detto: “E’ inaccettabile che non capiamo che la situazione di oggi è figlia di quanto ha fatto o non ha fatto il centrosinistra negli ultimi cinque anni”. Secondo l’on. Pierluigi Saiu (Lega) “all’opposizione non interessa risolvere il problema dei pastori e del latte ma fare polemica con la Lega. Altro che lasciare le piazze: noi dobbiamo stare con i cittadini perché siamo una cosa diversa da voi. Nel palazzo, invece, dobbiamo stare il meno possibile. La Lega fa proposte chiare e non meravigliatevi se presentiamo mozioni né se abbiamo un’idea di cosa vogliamo fare”.

Favorevole il voto annunciato dall’on. Massimo Zedda (Progressisti): “C’è una carenza di indirizzi dentro la maggioranza e dentro la giunta, mi pare evidente. Ma inizio ad avere qualche dubbio che l’assessore Murgia concluderà con noi questa legislatura”.

Favorevole anche l’on. Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd: “Qualcuno in campagna elettorale ha promesso che in 48 ore avrebbe risolto il problema del prezzo del latte e invece siamo ancora in alto mare.  E non permetto all’on. Pierluigi Saiu di dire che a noi non importa del prezzo del latte e dei pastori perché siamo stati noi a presentare la mozione. Chi condivide la nostra mozione la voti. Altrimenti voti contro”.

La capogruppo del Movimento Cinque stelle, on. Desirè Manca, ha esordito così: “E’ disdicevole un certo tono e un certo linguaggio, ci si può rispettare pur nella diversità di idee e di ideologie. Confermo il voto favorevole alla mozione”.

Il presidente Pais ha messo in votazione la mozione 92 (Lai e più), che è stata respinta con 26 contrari.

Sull’ordine del giorno 2 (Mula e più) il presidente Michele Pais ha constatato la mancanza del numero legale e ha sospeso il Consiglio per trenta minuti.

L’on. Gianfranco Ganau ha sottolineato che «l’assenza di tutta la minoranza dalla votazione di questo ordine del giorno deve intendersi come un fatto politico».

Alla ripresa dei lavori il presidente ha comunicato la chiusura dei lavori e preannunciato la convocazione del Consiglio al domicilio.

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«La situazione della sanità pubblica a Olbia e in Gallura non può essere determinata da scelte che rispondono a strategie politiche di dislocazione dei servizi nei territori dove l’assessore regionale di turno ha raccolto il maggior numero di voti. Negli anni della Giunta Pigliaru, con l’assessore Luigi Arru della Sanità, Olbia è stata privata dei reparti  di neonatologia, di urologia e di oculistica. Il primo, pur essendo previsto dalla “Ridefinizione della rete ospedaliera”, approvata dal Consiglio regionale, esiste solo sulla carta. Attualmente una mamma che partorisce in anticipo rispetto ai nove mesi di gestazione o che accusa qualche problema durante la gravidanza, deve rivolgersi ad altre aziende sanitarie come quella di Sassari o quella di Nuoro. Quest’ultima, pur avendo un numero di parti inferiore a Olbia, ha un reparto di neonatologia funzionante.»

Lo scrive, in una nota, Nardo Marino, deputato del Movimento 5 Stelle.

«Viene da chiedersi – aggiunge Nardo Marino – quale sia stato l’impegno dei due assessori regionali galluresi che nulla hanno potuto contro le scelte del governo amico: quali spiegazioni possono fornire alla Gallura gli assessori Carlo Careddu e Pierluigi Caria? Vorrei capire come spiegano l’ultimo atto ufficiale dell’Ats, il funzionigramma,  che nel definire le attività dei presidi ospedalieri dimentica la neonatologia per il Giovanni Paolo II di Olbia. E mentre la Gallura viene privata dei cinque posti che le sono dovuti, altri cinque vengono riconosciuti a Nuoro – guarda caso città di origine dell’assessore regionale della Sanità – e addirittura viene assegnata una terza neonatologia a Cagliari. Olbia non può permettersi di rinunciare a curare i propri figli e costringere le madri e i parenti a migrare verso altre città. Così come non si può assistere in silenzio ai viaggi che i galluresi devono affrontare per avere la cura e l’assistenza che sarebbe loro dovuta in caso di problemi agli occhi o alle vie urinarie. L’inesistenza dei reparti di urologia e oculistica è un problema di primo ordine che in questi anni è stato declassato a questione secondaria, seguendo lo stesso triste destino assegnato ai presidi ospedalieri galluresi, divenuti stabilimenti di emergenza e accoglienza di primo livello. I nostri anziani sono costretti a rivolgersi altrove, ad affrontare disagi e spese per trovare un rimedio ai problemi che affliggono chiunque varchi la soglia della terza età: prostata e cataratta, ad esempio. Gli scippi a danno di questo territorio sono in costante aumento – conclude Nardo Marino – e ciò che stupisce di più è che la Giunta Pigliaru continua a farli sotto il naso di chi è stato eletto per tutelare gli interessi della Gallura.»

 

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Mucche

Gli assessori regionali del Personale e dell’Agricoltura, Filippo Spanu e Pierluigi Caria, hanno inviato ai ministeri dell’Economia, della Pubblica amministrazione, delle Politiche agricole e degli Affari regionali la relazione tecnica con una specifica proposta per trovare una soluzione alla vicenda dei lavoratori dell’Associazione Regionale Allevatori.
«In base all’impegno assunto nel corso dell’ultimo incontro a Roma – spiegano Filippo Spanu e Pierluigi Caria – abbiamo trasmesso ai ministeri, con i quali è stata già avviata un’interlocuzione, la documentazione necessaria sulla quale chiediamo di avere un confronto in tempi brevi.»
«A questo punto – sottolineano gli assessori del Personale e dell’Agricoltura – confidiamo nella massima collaborazione non solo del Governo ma anche di tutti i parlamentari sardi.»
Ieri l’assessore Filippo Spanu aveva incontrato un gruppo di lavoratori dell’Ara ai quali aveva preannunciato l’invio della relazione tecnica con la proposta della Giunta.

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Sabato 16 giugno, dalle ore 10.30, la Sala Corpus della Tonnara Su Pranu ospiterà un convegno sul tema “Tonnare fisse: prospettiva di sviluppo ed attrattività turistica per il rilancio della pesca sostenibile”, organizzato dalla Pro Loco di Portoscuso, dalla società Tonnare di Sardegna e dal comune di Portoscuso, nell’ambito delle iniziative per la 48ª Sagra del Tonno di Portoscuso.

Dopo i saluti del presidente della Pro Loco di Portoscuso, Maria Plaisant, interverranno i sindaci di Portoscuso Giorgio Alimonda, di Carloforte Salvatore Puggioni e di Favignana Giuseppe Pagoto.

Numerosa ed altamente qualificata la presenza degli ospiti.

Tonnare di Sardegna: «La situazione e le prospettive per lo sviluppo delle tonnare del Sulcis».

Università degli Studi di Cagliari, dottor Pietro Addis: «Le politiche di salvaguardia che hanno favorito la ricostituzione della popolazione del tonno rosso».

Franca Cherchi, ex sindaco di Portoscuso ed ex vicepresidente del Consiglio regionale: «Su Stasoni: Portoscuso, dai ricordi al futuro».

Museo Tonnare Stintino, dott.ssa Emanuela Sias, biarcheologa e responsabile della didattica museale e dott. Gabriele Carenti, archeozoologo e consulente scientifico del Museo: «Il Museo della Tonnara di Stintino: un’esperienza in progress».

Ruben Razzante, giornalista e docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: «L’importanza dell’informazione e della comunicazione per la valorizzazione e promozione delle attività produttive».

Pasquale Porcu, enogastronomo e giornalista della Nuova Sardegna: «Il Tonno: da piatto della tradizione marinara a cibo glamour della ristorazione di lusso».

Chiara Baschetti, protagonista della fiction “L’Isola di Pietro”.

Salvatore Cicu (Forza Italia) e Renato Soru (Partito democratico), parlamentari europei: «Proposta al Parlamento europeo per l’inserimento delle tonnare fisse nelle liste del patrimonio culturale dell’Unesco e l’implementazione delle quote tonno a favore delle tonnare fisse».

Pierluigi Caria, assessore regionale dell’Agricoltura e della Pesca: «Il vettore della pesca in Sardegna: sfide, prospettive ed opportunità per uno sviluppo sostenibile».

Barbara Argiolas, assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio: «Il brand tonno per la destinazione turistica».

I lavori saranno moderati dal giornalista de La Nuova Sardegna Pasquale Porcu.

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Giunta del 17 aprile 2018

La Giunta regionale ha approvato il prossimo programma di Tutti a Iscol@ che sarà bandito su base biennale, per gli anni scolastici 2018/2019 e 2019/2020, con una dotazione finanziaria di 22milioni 500mila euro. Come proposto dall’assessore Giuseppe Dessena, le risorse – PO FSE 2014/2020, FSC e PAC – serviranno per potenziare le tre storiche linee di intervento, con particolare attenzione ai laboratori dedicati agli studenti con fragilità e disabilità e ai percorsi on-line.

In tema di valorizzazione della realtà museale sarda e di innalzamento della qualità di allestimenti attraverso la creazione di un sistema che faccia dialogare gli oltre 300 musei della Sardegna e interagire i musei anche con gli altri istituti e luoghi della cultura, è stato approvato un nuovo iter procedurale, a sportello, per la presentazione e la valutazione delle domande di riconoscimento regionale dei musei e delle raccolte museali. Le domande di riconoscimento potranno essere presentate dal primo luglio al 31 dicembre di ogni anno e saranno valutate in base all’ordine cronologico di presentazione. Entro il 30 giugno successivo le istanze accolte saranno inserite nell’Albo regionale istituito. Sempre in tema di musei e sempre su proposta dell’assessore della Cultura Giuseppe Dessena, l’Esecutivo ha approvato il disegno di legge sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio inerenti l’attuazione dei contratti di acquisto di servizi dei progetti “Museo e centro di documentazione della Sardegna giudicale di Oristano e Sanluri” e “Museo per l’artigianato e il design intitolato a Eugenio Tavolara a Sassari”.

E’ stata accolta la proposta dell’assessore Luigi Arru di ripartizione tra gli Ambiti Plus delle risorse nazionali del Fondo povertà 2018: dei 297 milioni su scala nazionale, 20 milioni annui saranno destinati a interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e dei senza dimora. La Giunta, inoltre, ha approvato l’istituzione, da parte dell’Azienda Ospedaliera “G. Brotzu”, di una struttura stabile a supporto dei RUP (responsabile unico del procedimento) per la durata massima riferibile al bilancio pluriennale 2018-2020, al fine di garantire l’avvio e l’attuazione degli interventi inseriti nel piano investimenti dell’Azienda (da 525mila euro in tre anni).

La Giunta, su proposta dall’assessore Cristiano Erriu, ha approvato i criteri e le modalità di ripartizione per il triennio 2018-2020 del contributo di 200mila euro previsto dalla Legge di stabilità 2018 in favore dei Comuni che hanno mantenuto a proprio carico la sede degli uffici dei Giudici di pace, dopo la relativa soppressione disposta dallo Stato con la legge n. 156/2012. I suddetti criteri sono stati approvati con l’intesa in sede di Conferenza permanente Regione-Enti locali. Approvata anche la modifica della delibera n. 15/7 del 21 marzo 2017, nella parte che riguarda il punteggio minimo che le Compagnie barracellari devono ottenere per accedere al premio annuale. Tale punteggio passa da 24 a 20. Restano invariate tutte le altre disposizioni. La modifica entra in vigore a partire dai premi per il 2018.

Approvato, come proposto dall’assessore Pierluigi Caria, il trasferimento a titolo di anticipazione all’Agenzia LAORE, di 1.100mila su un totale di 2.300 mila euro per l’attuazione del Programma dell’attività relativa alla tenuta dei Libri Genealogici e dei Controlli Funzionali per l’anno 2018 svolti dalla AIPA/APA, secondo i protocolli dei disciplinari di razza.

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L’assessorato regionale dell’Agricoltura ha pubblicato da qualche giorno l’avviso per la presentazione delle domande d’aiuto in favore delle aziende zootecniche colpite nel 2017 dall’epidemia della febbre catarrale degli ovini (lingua blu o blue tongue). Le domande si potranno presentare fino alle ore 12.00 dell’11 luglio 2018, dovranno pervenire al Comune nel quale è censito l’allevamento tramite Posta elettronica certificata o raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure consegnate a mano nell’Ufficio protocollo comunale. L’intervento, voluto da Giunta e Consiglio regionale, è stato discusso, modificato, condiviso e quindi approvato durante gli incontri del Tavolo verde alla presenza di tutte le associazioni di categoria e dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria.

Sono beneficiari dell’aiuto gli imprenditori agricoli le cui aziende siano state dichiarate dall’Autorità sanitaria sede di focolaio di febbre catarrale degli ovini nel corso del 2017 e comunque non oltre il 28 febbraio 2018.

L’aiuto è stabilito in un importo forfettario di compensazione per l’aggravio dei costi sostenuti a causa della malattia, quantificato in 3 euro per ogni capo presente in azienda all’apertura del focolaio, detratti prima i capi morti, e in un indennizzo forfettario di 50 euro da applicare a ogni capo morto a causa della blue tongue. Il numero dei capi per singola impresa è certificato dai Servizi sanità animale delle ASSL territorialmente competenti e i dati sono a disposizione delle aziende interessate presso il Comune in cui è censito l’allevamento.

«Come già accaduto negli anni scorsi – ha precisato Pierluigi Caria – il pagamento delle domande d’aiuto sarà garantito dai Comuni che erogheranno i circa 4 milioni e 771mila euro messi a disposizione dal Consiglio regionale. Le risorse non sono tante, ne avremmo voluto certamente di più, ma purtroppo con queste abbiamo dovuto procedere per venire incontro ai danni subiti nelle tante aziende sarde dove circa 36mila capi sono morti e 850mila sono stati coinvolti dai focolai.»

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L’assessore dell’Agricoltura, con delega anche per Pesca e Acquacoltura, Pierluigi Caria, ha incontrato ieri nella sede dell’Assessorato a Cagliari una rappresentanza dei pescatori di Santa Gilla e delle associazioni di categoria con cui si è confrontato sullo stato di salute delle acque della laguna. A seguito di interlocuzioni con l’assessore della Sanità, Luigi Arru, che a sua volta si è relazionato con gli uffici e l’ASSL di Cagliari, si sono determinate le condizioni per la riapertura della pesca alle arselle, mentre rimane bloccata, per ulteriori controlli delle acque, quella delle cozze e dei mitili più in generale. Già per i giorni a seguire sono attesi aggiornamenti sulle analisi. La prossima settimana sono previste invece le verifiche in loco da parte di Argea Sardegna per l’accertamento dei danni.
«La salute dei cittadini viene prima di tutto – ha detto Pierluigi Caria – anche se l’attenzione verso i tanti operatori colpiti dal fermo pesca è massima. Con i nostri uffici abbiamo individuato, e illustrato alla delegazione ricevuta in Assessorato, gli strumenti previsti dal FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) per venire incontro ai disagi economici affrontati in queste settimane dai pescatori di Santa Gilla.»
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L’assessorato dell’Agricoltura ha definito la rimodulazione del Piano di sviluppo rurale 2014-2020. Lo ha fatto al termine del confronto con le associazioni agricole che hanno partecipato in questi mesi al Tavolo verde istituito dalla Regione. La somma complessiva da riprogrammare ammonta a circa 61 milioni di euro.

I dettagli della ridefinizione del Psr sono stati illustrati questa mattina dall’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria alla Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale. «All’unanimità si è deciso di puntare su alcune misure che avevano bisogno di essere rafforzate o su altre la cui dotazione finanziaria era insufficiente – ha spiegato Pierluigi Caria – in particolare si è deciso di intervenire sulla misura 6.1 (Primo insediamento in agricoltura) con 10 milioni di euro e sui progetti integrati di filiera con ulteriori 15 milioni. Le altre somme andranno invece agli interventi per la difesa del suolo (13 milioni), agli investimenti nelle aziende agricole (10 milioni), ai Gal (5 milioni) e alla tutela delle razze rare (3 milioni)».

Pierluigi Caria ha spiegato che la Giunta ha raccolto le richieste provenienti dal mondo giovanile per l’incremento dei fondi sul primo insediamento in agricoltura. «Con 10 milioni contiamo di soddisfare altre 300 domande – ha detto l’assessore – in questo modo potremo coprire oltre la metà delle richieste presentate con l’obiettivo finale di dare una risposta a tutti». Sollecitato dai consiglieri Pier Mario Manca (Pds) Gianluigi Rubiu (Udc), Gaetano Ledda (La Base) Mario Tendas e Valerio Meloni (Pd) sull’opportunità di procedere allo scorrimento delle graduatorie per evitare l’esclusione di alcune domande, Pierouigi Caria ha comunicato che è in atto una valutazione giuridica da parte dell’assessorato. «Se non fosse possibile potremmo decidere di ricorrere ad un secondo bando».  

Caria ha poi consegnato alla Commissione la documentazione relativa alla situazione della spesa del Psr 2014/2020. Finora sono stati erogati poco più di 335 milioni di euro. «Siamo al terzo posto in Italia per spendita delle risorse. Prima di noi ci sono solo il Veneto e le Province Autonome di Trento e Bolzano – ha sottolineato Pierluigi Caria – se ci riferiamo ai primi tre mesi dell’anno siamo addirittura primi. Per quanto riguarda le somme impegnate, la Regione ha programmato circa il 65% delle risorse disponibili (827 milioni su 1291)».   

L’assessore, infine, ha annunciato l’imminente pubblicazione dei bandi relativi alle sottomisure 2.1 e 2.3 (ricorso alle consulenze e formazione dei consulenti) 5.1(prevenzione delle calamità naturali) 8.3 (prevenzione degli incendi) e 8.6 (tecnologie silvicole, trasformazione e commercializzazione di prodotti delle foreste).

Prima dell’audizione dell’assessore all’Agricoltura, la Commissione guidata da Luigi Lotto ha incontrato in mattinata una delegazione degli ex lavoratori Vesuvius, l’azienda siderurgica con sede a Macchiareddu chiusa nel dicembre del 2016. La Commissione nei prossimi giorni sentirà gli assessori del Lavoro e dell’Industria per fare il punto della situazione e procedere alla verifica delle azioni messe in campo per favorire la ripresa produttiva.

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L’agricoltura di precisione scende in campo fra i filari dei vigneti del Parteolla, a cavallo tra i territori di Dolianova e Serdiana. Una giornata di dimostrazioni pratiche che arriva a conclusione di tre giorni di attività promosse dall’Agenzia Laore Sardegna, in collaborazione con l’assessorato dell’Agricoltura, è il frutto di un progetto dell’Unione europea che vede la Sardegna area pilota sulla riduzione dell’uso degli agrofarmaci nelle colture. Obiettivo nel medio periodo diminuire di almeno il 20% l’uso di tali prodotti nei campi con attività più oculate e attente, dove i getti di precisione investono nel punto e nelle quantità giuste le piante. I vantaggi immediati andrebbero a incidere innanzitutto sui bilanci degli agricoltori con un risparmio in termini di spesa, quindi su un minor impatto ambientale legato alla dispersione dei fitosanitari e con una più elevata qualità delle produzioni. Il segreto per raggiungere questi risultati sta tutto nella regolazione delle macchine irroratrici con cui i nostri agricoltori intervengono per i trattamenti in campo. Dai mezzi meccanici di grandi dimensioni agli atomizzatori a spalla per le attività delle imprese agricole, ma anche dei privati cittadini. Un cambiamento che sta rivoluzionando le buone pratiche dell’agricoltura e che in questi anni ha visto aumentare l’interesse del mondo delle campagne dal nord al sud dell’Isola.
A guidare la didattica in aula e poi fra i vigneti con il personale specializzato di Laore c’era il prof. Emilio Gil, uno dei maggiori esperti internazionali in materia e responsabile della nuova Càtedra Syngenta-Universidad Politècnica de Cataluna en Barcelona, nonché coordinatore del progetto europeo INNOSETA (Innovative practices for Spraying Equipment, Training and Advising in European agricul-ture through the Mobilization of Agricultural Knowledge and Innovation Systems). Al programma finanziato da Bruxelles partecipano 14 partner europei tra Università, centri di ricerca, associazioni di produttori e agricoltori.
Le attività, concluse lo scorso fine settimana con la visita dell’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria durante le dimostrazioni pratiche in campo, sono state ospitate dalla Cantina di Dolianova ed erano principalmente rivolte ai tecnici addetti al controllo funzionale e alla regolazione delle irroratrici e ai tecnici delle cantine vitivinicole che si occupano della produzione agricola e gestiscono le strategie di difesa fitosanitaria. Il metodo innovativo, pilastro portante del seminario, ha puntato allo sviluppo di nuove tecniche che consentano la determinazione ottimale dei volumi e delle dosi in armonia con le caratteristiche della coltura nelle sue diverse fasi di sviluppo. L’efficienza del risultato dipende da più elementi: tipo di irroratrice utilizzata, tipo e dimensione dell’ugello, parametri operativi e condizioni meteorologiche.
Il calcolo di tutte queste variabili è gestito attraverso il supporto di un nuovo applicativo informatico sviluppato dall’Università Politecnica della Catalogna, con cui la Regione Sardegna collabora, e tradotto in lingua italiana da Laore. La nuova App “Dosavigna” è stata presentata per la prima volta proprio durante le attività in Parteolla e permetterà agli operatori di lavorare in campo, anche attraverso un geolocalizzatore inserito nel programma, dosando i volumi e le concentrazioni dei prodotti fitosanitari.
«L’agricoltura di precisione è uno di quei traguardi a cui tutti i nostri imprenditori devono ambire – ha spiegato Pierluigi Caria – solo ragionando sul taglio dei costi alle produzioni possiamo ambire a essere competitivi sui mercati locali ed esteri. Il progetto presentato nei vigneti del Parteolla è un esempio straordinario di efficientamento produttivo che dobbiamo portare in tutti i territori e in tutte le colture della Sardegna. Buone pratiche – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – che possono apprendere anche gli hobbisti determinando una crescita sul piano qualitativo dei cibi coltivati e della tutela dell’ambiente circostante.»
Stefano Zuddas, titolare di un vigneto di circa 10 ettari che conferisce alla Cantina di Dolianova, non ha avuto dubbi nel definire “molto vantaggiose le nuove pratiche” dimostrate nei suoi campi. “Con i soldi che risparmio ogni stagione grazie a queste tecniche innovative – ha commentato Zuddas – posso comprare mezzo ettaro di terreno ogni anno. I mezzi meccanici sono ormai indispensabili per ridurre i costi di produzione, ma è necessario anche saperli usare bene come per esempio nella regolazione delle macchine irroratrici dei fitosanitari». 
L’Agenzia Laore, così come previsto in tutta Europa, coordina le attività di controllo funzionale e la regolazione delle macchine irroratrici attraverso gli 8 centri prova autorizzati in cui operano 14 tecnici abilitati. Laore sviluppa inoltre le azioni di divulgazione e di trasferimento dell’innovazione valorizzando l’importanza della regolazione delle macchine come elemento fondamentale per una distribuzione ottimale dei prodotti fitosanitari e una maggior sostenibilità ambientale. Nel solo 2017, l’Agenzia regionale ha lavorato con 850 operatori agricoli: da Fonni ad Arborea, da Ittiri a Serramanna, passando per Villacidro e Muravera, fino alla Gallura e al Sulcis. Le attività hanno poi interessato diverse varietà colturali: carciofo, pomodoro, patate, cereali, viti e agrumi.

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«Il mondo delle campagne isolano, per stare al passo con i tempi e con i competitor nazionali ed esteri, ha bisogno di puntare su un ricambio generazionale che valorizzi l’istruzione, la formazione e l’utilizzo delle nuove tecnologie. Un’agricoltura istruita che riduca i costi d’impresa e renda più dinamiche le nostre aziende sul piano produttivo e commerciale.»
Lo ha detto oggi, ad Arborea, l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, intervenendo alla due giorni di lavori organizzata dalla Rete degli Istituti agrari della Sardegna dove si è discusso di riforma dell’istruzione professionale, di contabilità delle aziende agrarie. All’appuntamento hanno partecipato tutti i dirigenti scolastici, i direttori delle aziende agrarie e i direttori dei servizi Generali e amministrativi delle scuole.

La Rete, costituita da 22 Istituti agrari tecnici e professionali del territorio regionale, conta oltre 3.600 studenti frequentanti. Il Duca degli Abruzzi di Elmas è stato individuato come Istituto capofila della Rete stessa che ha l’obiettivo di condividere e attuare unitariamente programmi e azioni volti al rilancio e alla valorizzazione dell’istruzione agraria in Sardegna. All’iniziativa di Arborea è inoltre intervenuto il direttore generale dell’Agenzia Agris Sardegna, Roberto Zurru.