23 April, 2024
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Settimana di lavoro per le Commissioni permanenti del Consiglio regionale. La Prima commissione (Autonomia e Riforme), presieduta da Pierluigi Saiu (Lega Salvini Sardegna), si riunirà mercoledì, 3 luglio, alle 10.00. All’ordine del giorno: l’audizione del presidente del Cal e dei componenti dell’Ufficio di presidenza del Cal sulle “Prospettive di riforma del sistema degli enti locali della Sardegna”.

La Seconda commissione (Lavoro, cultura e formazione professionale), presieduta da Alfonso Marras (Riformatori sardi), si riunirà domani, 2 luglio, alle 10.00. All’ordine del giorno: l’audizione dei sindacati UILFPL e SNALS su personale Lista speciale L.R. 3/2008 /art.6, comma 1, lett.f). I lavori proseguiranno alle 11.00, in seduta congiunta con la Sesta Commissione, per l’esame della “situazione dei lavoratori dell’ex Gruppo Secur Spa non riassorbiti dall’appaltatore dei servizi integrati di vigilanza armata e portierato per l’Aou e la Assl di Sassari”. Nel pomeriggio, alle 15.00, il Parlamentino si riunirà nuovamente e sentirà in audizione l’Associazione Editori Sardi in merito alla partecipazione della Regione Sardegna e degli editori sardi alla trentaduesima edizione del Salone internazionale del libro di Torino e, a seguire, sentirà il “Gruppo stabilizzandi Enas” in merito alle criticità della procedura di stabilizzazione presso Enas. La Seconda commissione, infine, esaminerà la proposta di legge n. 16 (Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo).

La Terza commissione (Programmazione, bilancio e politiche europee), presieduta da Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia) si riunirà domani, 2 luglio, alle 12.00. All’ordine del giorno esame del Disegno di legge n. 24 “Prima variazione di bilancio per l’avvio delle attività del Mater Olbia”, in seduta congiunta con la Sesta commissione (Sanità) e l’esame della proposta di risoluzione sulla ridefinizione dei rapporti economico – finanziari tra lo Stato e la Regione autonoma della Sardegna ai sensi dell’art. 1, comma 851, della L. 205/2017 e dell’art. 1, comma 875, della L. 145/2018 e alla luce dei criteri di contribuzione sanciti nella sentenza della Corte costituzionale 6/2019.

La Quarta commissione (Governo del Territorio, ambiente, infrastrutture, mobilità), presieduta da Giuseppe Talanas (Forza Italia) è convocata per domani, 2 luglio, alle 16.00. All’ordine del giorno l’audizione del Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino regionale, dei Sindaci di Terralba, Uta, Assemini, San Nicolò d’Arcidano, Olbia, Decimomannu, Elmas, Samassi, Villasor e della Città Metrolpolitana di Cagliari sulle problematiche connesse al piano alluvioni della Sardegna. Alle 17,30 saranno sentiti in audizione l’Amministratore straordinario della Provincia di Nuoro, il Direttore generale dell’Agenzia regionale del distretto idrografico, l’Amministratore unico di Abbanoa s.p.a. e l’Assessore regionale dei Lavori pubblici sulle problematiche connesse all’approvvigionamento idrico della Bassa Baronia. Alle 18.00 il Parlamentino sentirà in audizione il sindaco del Comune di Posada sull’emergenza idrica di Posada.

La Quinta commissione (Attività produttive), presieduta da Piero Maieli (Partito sardo d’Azione),  si riunirà domani, 2 luglio alle 16. All’ordine del giorno: l’esame delle problematiche riguardanti l’andamento del prezzo del latte ovino. I lavori della Commissione proseguiranno mercoledì, 3 luglio, alle 10.30, con l’audizione della cantina Il Nuraghe di Mogoro sulla situazione e le problematiche del settore vitivinicolo. Giovedì, 4 luglio alle 10.30, la Commissione sentirà in audizione l’Assessore regionale dell’Agricoltura, i Direttori generali di Argea e Laore e la Federazione degli Ordini degli Agronomi della Regione Sardegna sulla stato dei pagamenti relativi al Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020.

La situazione dei lavoratori ex Gruppo Secur spa, lo scorrimento delle graduatorie per l’assunzione degli operatori socio sanitari e l’avvio dell’attività del Mater Olbia saranno i temi che affronterà, domani 2 luglio, la Sesta commissione (Sanità), presieduta da Domenico Gallus (Udc). Alle 11.00, si riunirà in seduta congiunta con la Seconda Commissione (Lavoro), per affrontare la situazione che vivono i lavoratori dell’ex Gruppo Secur spa non riassorbiti dall’appaltatore dei servizi integrati di vigilanza armata e portierato per l’Azienda Ospedaliera universitaria e la Assl di Sassari.

La Commissione Sanità, poi, esaminerà la proposta di Risoluzione sullo scorrimento delle graduatorie dei concorsi per Operatori socio sanitari (OSS) approvate dal 01 gennaio 2010 al 31 dicembre 2013. Alle 12.00, i lavori proseguiranno, in seduta congiunta con la Terza Commissione, presieduta da Paolo Truzzu (FdI), con l’esame del disegno di legge n. 24 (Prima variazione di Bilancio per l’avvio delle attività del Mater Olbia). Alle 13.00, infine, la Commissione sentirà in audizione l’assessore dello Sport sul Parere/3 (Programma annuale 2019 degli interventi per lo sviluppo dello sport in Sardegna. L.R. 17 maggio 1999, n. 17, art. 4. Missione 06, Programma 01 – Sport e tempo libero. Approvazione preliminare).

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L’assessore regionale dell’Ambiente Gianni Lampis.

Una legge regionale ormai superata, regole confuse e decisioni incomprensibili. Si registra un forte malumore tra i cacciatori sardi a causa delle disposizioni regionali che obbligano le autogestite di caccia a effettuare il censimento della fauna selvatica nei territori a loro assegnati. Una situazione di malcontento che questa mattina è stata evidenziata dai rappresentanti delle associazioni dei cacciatori nel corso di un’audizione davanti alla Quinta Commissione del Consiglio regionale. «Paghiamo una situazione di grande confusione determinata da una normativa inapplicabile (la legge 23 del 1998) e da decisioni calate dall’alto senza sentire le associazioni venatorie – ha spiegato Ausonio Pinna, vicepresidente dell’associazione delle zone di caccia autogestite “Nobile stanziale” la Regione ci chiede oggi di fare il censimento con modalità assurde e con costi a nostro carico». Contestata, in particolare, la decisione della Regione di selezionare 19 autogestite (su 205 presenti in Sardegna) a cui affidare compiti e risorse per procedere al censimento lasciando alle altre la possibilità di aderire su base volontaria. «Si tratta in realtà di un obbligo – ha aggiunto Ausonio Pinna – perché senza il censimento si rischia di vedere bloccata la caccia».

Il giudizio è stato condiviso dai rappresentanti di Acsr, Sarda Caccia, Ucs Federcaccia ed Arci Caccia.

«Per fare un censimento serio occorre coinvolgere tutti i territori e operare con una pianificazione seria – ha detto il presidente dell’Associazione cacciatori sardi riuniti Pinello Cossu – oggi c’è una situazione di totale confusione, non si capisce se la legge 23 sia ancora operativa. Ciò che è certo, invece, è che le oasi faunistiche e le zone di cattura controllata sono in totale abbandono.»

Stesso discorso per i piani di ripopolamento, resi impossibili dalla normativa vigente: «Non si fa ripopolamento ma i cacciatori versano ugualmente le loro quote – ha affermato Bonifacio Cuccu, presidente dell’Unione cacciatori sardi – eppure la Regione continua a chiederci soldi per il censimento della fauna selvatica. C’è da chiedersi che fine abbiano fatto le nostre risorse».

Un colpo di spugna ha invece invocato il presidente di Sarda Caccia Alessandro Lisini: «Non si può chiedere ai cacciatori di operare sulla base di regole farraginose – ha detto Alessandro Lisini – i censimenti vanno fatti ma mettendo i cacciatori nelle condizioni di operare al meglio».

Una strada da percorrere, secondo il presidente di Arci Caccia, Nanni Columbano, potrebbe essere quella della ricostituzione dei comitati venatori comunali: «In passato hanno operato egregiamente, solo chi conosce bene il territorio è in grado di dare un contributo al monitoraggio delle fauna selvatica».

Il presidente della Commissione, Piero Maieli, ha suggerito alle associazioni di produrre un documento unitario con osservazioni e proposte da sottoporre all’attenzione della Giunta: «E’ nostro intento procedere a un’attenta analisi della situazione e trovare una soluzione condivisa con le associazioni dei cacciatori – ha detto Maieli – la Sardegna è l’unica Regione dove si possono ancora cacciare specie selvatiche presenti in natura e non animali allevati per essere immessi nelle riserve di caccia. Abbiamo un patrimonio faunistico e ambientale che tutti ci invidiano e che non va disperso. Ora va risolta la questione dei censimenti per consentire la definizione del calendario venatorio. In seguito decideremo, dopo un’attenta riflessione, se e come intervenire per una rivisitazione complessiva della legge regionale sulla caccia».

La discussione proseguirà la prossima settimana: in programma l’audizione dell’assessore all’Ambiente, Gianni Lampis, a cui saranno presentate le richieste delle associazioni venatorie che contano tra le loro fila circa 35mila doppiette.

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Sabato 29 giugno nella sala conferenze San Nicola, a Ozieri, dalle ore 10.00 si svolgerà il convegno provinciale della Confederazione italiana agricoltori Nord Sardegna, “Prospettive e alternative del settore ovicaprino”.

L’appuntamento sarà moderato dal direttore nazionale Caa della Cia, Fabio Chessa, e vedrà l’apporto dei maggiori studiosi ed esperti del comparto. L’apertura dei lavori sarà affidata a Francesco Erbi, presidente regionale Cia, al quale seguiranno gli interventi di Salvatore Pier Giacomo Rassu, professore associato di Zootecnia del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, con la relazione “Strategie di miglioramento dell’efficienza produttiva ed economica dell’allevamento ovino”. Quindi sarà il turno della relazione “La guerra del latte: crisi o declino del settore ovino?”, di Roberto Furesi, professore ordinario di Economia ed estimo rurale del Dipartimento di Agraria dell’ateneo sassarese, poi il consulente e tecnico caseario Bastianino Piredda illustrerà il rapporto “Diversificare, parola chiave per ampliare offerta e mercato. Presentazione Progetto Shardana”. Ci sarà anche l’intervento di Giuseppe Pirisi del Banco di Sardegna, con “Interventi e prodotti a favore delle imprese agricole”.

Le conclusioni del convegno saranno affidate a Piero Maieli, presidente della commissione Attività produttive del Consiglio regionale, e a Dino Scanavino, presidente nazionale Cia Agricoltori Italiani.

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La commissione Attività produttive, presieduta da Piero Maieli (Psd’Az) ha ascoltato i rappresentanti degli Enti locali del Nuorese, che hanno riferito sui danni provocati alle colture del territorio dalle recente invasione delle cavallette.

L’amministratore straordinario della Provincia di Nuoro Costantino Tidu ed alcuni Sindaci (Orani, Ottana e Bolotana) hanno tracciato un quadro generale del problema, ancora in via di definizione soprattutto a causa del rapido spostamento dei parassiti. Gli interventi possibili, è stato detto, sono rivolti soprattutto alle azioni di prevenzione, al risarcimento dei danni subiti dalle aziende agricole, una volta completato il censimento delle aree colpite (secondo una stima circa 3000 ettari) ed alla ripartizione delle competenze fra Province (aree pubbliche e parchi, e Regione).

L’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia, presente alla seduta, ha assicurato il massimo impegno della Regione in collaborazione con l’assessore dell’Ambiente, sia per effettuare le necessarie verifiche sul campo che per la quantificazione dei danni e l’avvio di una programmazione a lungo termine.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Emanuele Cera di Forza Italia e Gian Luigi Piano del Pd.

In un’altra parte della seduta la commissione ha affrontato la situazione dei toelettatori sardi, nuova professione in crescita che riflette l’aumento della presenza degli animali domestici nella società.

La categoria, ha spiegato il presidente regionale di CasaArtigiani Ignazio Schirru, che ha accolto una parte degli operatori sardi, non ha ancora un riconoscimento normativo e la stessa attuale classificazione delle le Camere di Commercio all’interno degli “acconciatori” non ne coglie le specificità. La presidente della neo costituita federazione regionale (Frts) Fabiana Perla ha poi richiamato l’attenzione della commissione sulla necessità di una formazione adeguata per chi vuole avviare questa nuova attività nel settore del benessere animale.

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La decisione del Governo centrale di “uscire” dal carbone entro il 2025 avrà ricadute molto negative sul sistema economico della Sardegna e, soprattutto, sull’occupazione.

Di qui l’appello ad una azione forte ed unitaria nei confronti dell’Esecutivo nazionale che le organizzazioni sindacali hanno rivolto alle istituzioni regionali durante l’audizione sulle politiche energetiche svoltasi davanti alla commissione Attività produttive, presieduta da Piero Maieli (Psd’Az).

Infatti, lo scenario che si configura, ha sottolineato il segretario della Filctem Cgil Francesco Garau, «è quello del blocco delle centrali termoelettriche di Portovesme e Fiumesanto al quale seguirebbe una situazione di gravissima incertezza che metterebbe a rischio sia gli investimenti finalizzati alla ripresa produttiva di grandi aziende come Eurallumina e Sider Alloys (ex Alcoa) nel Sulcis che la tenuta di tutto il sistema regionale».

«Le alternative proposte dallo stesso Governo – ha aggiunto Francesco Garau – non appaiono credibili, né quella di un elettrodotto Sardegna-Sicilia-Continente che costerebbe 3 miliardi (il doppio della rete del metano) e richiederebbe 7 anni per la sua realizzazione, né tantomeno quella di una completa sostituzione fra fonti fossili e rinnovabili entro il 2025.»

«La Sardegna invece – ha concluso – ha estremo bisogno della rete del metano, e comunque di una proroga della scadenza annunciata, non tanto per difendere il sistema industriale regionale esistente ma per poter programmare il suo futuro di sviluppo in modo finalmente competitivo con il resto dell’Italia e con l’Europa.»

I rappresentanti della Uiltec Pier Luigi Loi e della FlaiCisl Giorgio Calaresu, nel condividere i temi centrali del documento della Cgil, hanno però messo l’accento su alcuni passaggi della politica energetica dell’Unione europea dove, in primo luogo, solo Italia e Francia (che ha il nucleare) hanno formalizzato il loro impegno alla de carbonizzazione per il 2025 mentre i Paesi produttori dell’Est non hanno nemmeno indicato una scadenza. Inoltre, fatto ancora più preoccupante, stanno per partire bandi comunitari di oltre 5 miliardi di euro per le rinnovabili ed un nuovo programma di incentivi (Fer 1) con premialità per il gas e penalità per le fonti fossili, che allo stato attuale danneggerebbero ulteriormente la Sardegna.

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Michele Ennas (Lega), Cesare Moriconi (Pd) e Gian Franco Satta (Progressisti).

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Il progetto di accorpamento delle associazioni provinciali degli allevatori deciso a livello nazionale deve essere portato a termine assicurando il mantenimento dei livelli occupazionali e garantendo l’efficienza del sistema dei controlli e della selezione genetica nelle aziende zootecniche.

E’ l’obiettivo della commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale che in mattinata ha sentito i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil e una delegazione dei lavoratori delle ex Apa. «Per avere un quadro completo della situazione avremmo voluto sentire anche i commissari di Apa e Aipa – ha detto il presidente della Commissione Piero Maieli – ma oggi, per impegni improrogabili, non hanno potuto assicurare la loro presenza. Contiamo di sentirli al più presto. Magari già dalla prossima settimana».

In audizione i sindacati hanno ripercorso le principali tappe che hanno portato al commissariamento delle associazioni provinciali degli allevatori: «Il progetto voluto da Aia (Associazione nazionale degli allevatori) ha avuto effetti devastanti in tutta Italia – hanno detto i rappresentanti di Cgil Cisl e Uil – in Sardegna sono state liquidate le associazioni di Cagliari e Sassari e accorpate quelle di Oristano e Nuoro. Il piano di riorganizzazione ha lasciato fuori molti dipendenti: 37, dei 93 in organico, sono stati licenziati. Gli ex dipendenti di Cagliari e Oristano lamentano inoltre il pagamento di oltre un anno di stipendi arretrati».

«In questi mesi non abbiamo avuto nessuno confronto con i Commissari delle Apa – ha detto la segretaria della Uila Gaia Garau – la crisi finanziaria è derivata da una cattiva gestione delle associazioni. Il prezzo di questa triste vicenda è tutto sulle spalle dei lavoratori. Serve una soluzione in tempi rapidi per porre rimedio a una situazione drammatica.»

«L’assessorato aveva individuato insieme a noi un percorso per garantire il riassorbimento del personale in esubero – ha ricordato Bruno Olivieri della Fai-Cisl – chiediamo che quel percorso non venga interrotto. Le Apa sono destinatarie di un importante intervento pubblico, 2/3 delle risorse provengono dalla Regione.»

Tre le richieste avanzate dal segretario regionale della Flai-Cgil, Anna Rita Poddesu: riassorbimento delle 37 unità licenziate, pagamento degli stipendi arretrati, ripristino del governo delle Apa. Su quest’ultimo punto ha insistito il rappresentante del sindacato: «Sta mancando l’assistenza al patrimonio zootecnico della Sardegna – ha detto Anna Rita Poddesu – serve una posizione molto forte. Occorre cambiare il sistema e ridimensionare il ruolo preponderante assunto da alcune associazioni di categoria all’interno delle Apa. L’interesse da tutelare è quello degli allevatori e dell’intero comparto zootecnico».

All’audizione dei sindacati ha partecipato anche l’assessore dell’Agricoltura Gabriella Murgia che ha assicurato il massimo impegno della Regione: «C’è un protocollo d’intesa firmato nel febbraio del 2019 tra Regione e l’Associazione regionale degli allevatori (AARS) che deve essere attuato – ha detto Gabriella Murgia – oltre al problema dei lavoratori c’è un altro aspetto importante da sottolineare: il settore zootecnico sardo ha una sua specificità che merita di essere seguita con attenzione».

Dai lavoratori è arrivata una proposta operativa: approvare un piano aggiuntivo di intervento che preveda l’aumento delle giornate di controllo nelle aziende: «Questo – hanno detto – garantirebbe il reintegro dei lavoratori licenziati. Un altro aspetto da valutare è la decisione di indirizzare i finanziamenti regionale a un sistema, svincolato da Aia, che abbia davvero a cuore la selezione genetica delle razze sarde ».

«C’è bisogno di una valutazione attenta di tutte le problematiche del settore – ha detto il presidente Piero Maieli al temine dell’audizione – per questo, oltre ai commissari, sentiremo nei prossimi giorni anche i rappresentanti delle associazioni di categoria.»

La Commissione riprenderà i lavori ne pomeriggio. In programma le audizioni  dei rappresentanti sindacali di Filtcem CGIL, Femca CISL, Flaei CISL e Uiltec UIL sulle questioni relative alla produzione di energia elettrica e termica in Sardegna e una delegazione di amministratori locali sui danni provocati nei loro territori dall’invasione di cavallette.

 

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«Sul Mater Olbia non ci sono smentite, né contraddizioni in nessun termine. Tantomeno da parte della maggioranza.» L’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu replica così a quanto riportato dai media a seguito del sopralluogo effettuato dalla Commissione Sanità nella giornata di ieri.

«Nel corso della mia audizione in Commissione il 21 maggio – spiega Mario Nieddu – ho riportato quanto rilevato durante la mia visita al nuovo ospedale il 15 aprile. Sull’alto livello della dotazione tecnologica della struttura mi ero già espresso subito dopo la visita; considerazioni che ho confermato e che qualcuno ha forzatamente voluto considerare inconciliabili con lo stato generale di una struttura che, al tempo, mostrava numerose aree ancora in fase di costruzione, nonché reparti e sale prive di arredi.»

Il 15 aprile, con l’assessore Mario Nieddu, avevano partecipato alla visita del Mater Olbia anche l’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino, i consiglieri regionali, Piero Maieli e Giovanni Satta, nonché il deputato e membro della commissione Sanità della Camera, Guido De Martini.

«A distanza di un mese e mezzo da quella visita – conclude l’assessore della Sanità – non posso che essere felice del fatto che i lavori stiano procedendo con celerità e che la Commissione presieduta dall’onorevole Domenico Gallus abbia trovato una situazione, evidentemente, molto migliorata rispetto ad aprile.»

 

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L’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, ha visitato oggi l’ospedale civile e l’ospedale marino di Alghero, il presidio dell’elisoccorso del 118 all’interno dello scalo militare di Fertilia, gli ospedali dell’AOU di Sassari e l’ospedale Antonio Segni di Ozieri.

«Proseguiremo con le visite ai presidi sanitari della Sardegna – spiega l’assessore – per confrontarci con gli operatori sanitari e toccare con mano le criticità. Ogni elemento raccolto è utile e servirà a trovare le soluzioni migliori alle specifiche problematiche dei territori.»

Erano presenti, oltre all’assessore Mario Nieddu, il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, e i consiglieri Domenico Gallus, Dario Giagoni, Piero Maieli ed il deputato sardo Guido De Martini, membro della commissione Sanità della Camera.

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La prossima settimana inizierà il lavoro delle commissioni Governo del territorio, Attività produttive e Sanità del Consiglio regionale. La commissione Attività produttive in particolare, presieduta da Piero Maieli (Psd’Az), dedicherà le giornate di martedì e mercoledì prossimi alle audizioni dei soggetti che operano nella filiera del latte ovino: associazioni dei pastori, rappresentanti di categoria e del mondo della cooperazione, consorzi di tutela, Confindustria e Oilos (organismo interprofessionale).

Per quanto riguarda la commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Misto), sarà fissata nei prossimi giorni la data dell’audizione dell’assessore Mario Nieddu, che riferirà sulle problematiche dell’Aias, del deficit del sistema sanitario regionale e dell’attuazione della nuova rete ospedaliera.

La commissione Governo del territorio infine, presieduta da Giuseppe Talanas (Forza Italia), sentirà a breve gli assessori dell’Ambiente Gianni Lampis, dei Trasporti Giorgio Todde e dei Lavori pubblici Roberto Frongia. In programma anche una seduta con l’assessore degli Enti locali e dell’Urbanistica Quirico Sanna ed una riunione congiunta con la commissione Autonomia, dedicata in particolare agli Enti locali.