20 April, 2024
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“Voglio rassicurare tutti che sto bene, non ho febbre né dolori muscolari e ringraziando il Signore non ho problemi alle vie respiratorie, ho effettuato l’esame molecolare e sono risultato positivo, pertanto, sono in isolamento a casa mia a Cagliari, dove rimarrò finché non risulterò negativo, ovviamente mi sono organizzato per poter lavorare in remoto e poter studiare i numerosi fascicoli.”
Ad annunciarlo, nella sua pagina Facebook, è l’assessore regionale dell’Urbanistica e degli Enti locali, Quirico Sanna.

Antonio Caria

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Nell’ambito del Fondo unico per gli enti locali, la Regione Sardegna ha disposto il trasferimento al sistema delle Autonomie locali di 120 milioni di euro.

«Risorse importanti per garantire alla comunità sarda l’erogazione dei servizi necessari da parte dei Comuni, ad ulteriore riprova di come la Giunta regionale abbia tra le sue priorità la forte attenzione per il territorio e per l’efficacia dell’azione amministrativa degli enti locali. Soprattutto, in questo periodo gravato dalla gestione dell’emergenza sanitaria, che vede gli amministratori locali in prima linea nel fronteggiare la crisi sociale che sta investendo la Sardegna», ha commentato il presidente della Regione, Christian Solinas.

Si tratta della quota a saldo del Fondo unico per il 2020 riservata a 377 Comuni, alle Province ed alla Città Metropolitana di Cagliari per circa 120 milioni di euro. Oltre a 20 milioni di finanziamenti ed incentivi per la gestione associata di funzioni comunali, che sono stati già trasferiti alle Unioni di Comuni per le annualità pregresse. A breve, verranno trasferiti anche i contributi destinati a sostenere gli enti locali che presentano una situazione finanziaria compromessa per quanto riguarda l’onere derivante da procedure espropriative che, per il 2020, ammontano a circa 20 milioni di euro.

«L’importo dovuto per l’anno corrente è stato trasferito con tempi certi e i Comuni potranno utilizzare i fondi per il funzionamento e la programmazione di attività e servizi fondamentali per i cittadiniha spiegato l’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna -. Anche l’attenzione per i tempi amministrativi avvicina maggiormente la Regione ai bisogni delle comunità, consentendo di coordinare e gestire nel migliore dei modi gli interventi nel territorio.»

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Sono cinque i comuni sardi (Cuglieri, Masainas, Serrenti, Uri e Usini) che hanno aderito alla quarta edizione della ‘Camminata tra gli olivi’, manifestazione organizzata dall’associazione nazionale “Città dell’Olio” che si svolgerà domenica 25 ottobre, contemporaneamente in oltre 80 città italiane con percorsi ideati attraverso il territorio olivicolo dei vari territori, ed è stata presentata questa mattina nei locali dell’assessorato regionale degli Enti locali. 

«L’ulivo rappresenta un elemento caratterizzante del paesaggio rurale sardo, dove possiamo vantare alberi millenari, e l’olio extravergine prodotto in Sardegna è una delle tante eccellenze che vanno adeguatamente protette e promosseha sottolineato l’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna -. Prodotti di qualità che rappresentano l’identità e la cultura dell’Isola e devono diventare ambasciatori sardi nel mondo, rappresentando una preziosa occasione di sviluppo e occupazione.»

«Anche queste manifestazioni sono una grande opportunità per rilanciare l’immagine della Sardegna e delle sue eccellenze in un periodo difficile ha aggiunto l’assessore del Turismo, Gianni Chessa -. Il settore agroalimentare è decisivo nella creazione di un ‘marchio Sardegna’ che punti a valorizzare e promuovere il territorio, migliorando e diversificando l’offerta turistica. L’olio sardo è storia, tradizione, cultura e anche come offerta di turismo esperienziale può diventare una colonna del rilancio dell’economia isolana.»

«Nonostante le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria, dobbiamo pensare ai segmenti economici dai quali far ripartire la Sardegna, coniugando tutela ambientale e sviluppo, e l’olio sardo rappresenta una produzione di qualità che può dare lustro all’Isolaha detto l’assessore della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis -. Nel patrimonio ambientale e paesaggistico della Sardegna, gli ulivi plurisecolari sono un’eccellenza che abbiamo il dovere di valorizzare anche a fini turistici. Una filiera importante della nostra economia e anche un mezzo per far conoscere la nostra storia e le nostre tradizioni.»

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Sarà presentata lunedì 28 settembre, alle ore 18.00, presso la sala conferenze Geo Village (Circonvallazione Nord Direzione, Via Golfo Aranci, Olbia durante un incontro pubblico in cui interverranno l’assessore degli Enti locali della Regione Sardegna, Quirico Sanna, il presidente Federbalneari Italia Marco Maurelli, il presidente Federbalneari Sardegna Mario Isoni, il segretario regionale Federbalneari Sardegna Claudio Maurelli e l’avv. Vincenzo Cellamare, la delibera approvata dal Consiglio regionale che stabilisce che sarà la stessa Regione Sardegna ad occuparsi degli atti ricognitivi delle coste regionali e inviare ai Comuni costieri, che dovranno solo dare il loro assenso, le prese d’atto di estensione al 2033. Sempre in base a quanto indicato dalla delibera, qualora le Amministrazioni comunali non provvedano, non solo saranno denunciate per omissioni in atti d’ufficio ma potrebbero subire il ritiro delle deleghe sul demanio da parte della Regione.

Con questa delibera la Regione Sardegna si assume in toto le responsabilità di rilasciare le estensioni al 2033 e impedisce qualunque intento da parte dei Comuni costieri sardi di mandare ad evidenza pubblica con bando di gara le concessioni in scadenza, riservando a se stessa l’onere di presentare i documenti di estensione dei titoli concessori direttamente ai Comuni. Operazione che toglie, di fatto, il concessionario dalle responsabilità di affrontare le Amministrazioni Comunali, talvolta in contrasto con la Legge dello Stato da rispettare.

«Questi due anni di trattativa sul demanio sono stati indubbiamente i più duri per me e per la Federazione – spiega Claudio Maurelli, segretario Federbalneari Sardegna – Anni in cui attraverso diverse audizioni in Regione, la nostra Federazione ha rimarcato a più riprese la necessità di estendere le concessioni, soprattutto per tutelare oltre un migliaio di famiglie che si occupano di turismo balneare in Sardegna, combattendo contro le opposizioni filo ambientaliste regionali e talvolta anche contro l’inspiegabile ostracismo a priori. Ma alla fine il buonsenso e la competenza normativa di molti hanno prevalso sui pregiudizi di pochi

«Siamo felicissimi – aggiunge il presidente Mario Isoni – finalmente siamo riusciti a vincere una battaglia epocale, salvare più di 1.000 famiglie in Sardegna e nel contempo a garantire sicurezza agli operatori turistici di una delle isole più belle al Mondo. D’altronde sperare, come avvenuto da parte di pochi Amministratori locali della Sardegna, di far entrare delle Multinazionali Estere a depredare la nostra isola non potevamo permetterlo mai e poi mai. Ora il Sindaco tanto discusso della Sardegna avrà tempo per organizzare le gare nel 2033. Buon lavoro a lui

Il riferimento è al “caso Olbia” diventato famoso per le esternazioni contro le leggi nazionali da parte del primo cittadino olbiese Settimo Nizzi, pur di mandare a bando tutte le concessioni che consentono di far lavorare legittimamente le famiglie della Sardegna che operano nel settore turistico da moltissimi anni ormai, contribuendo concretamente allo sviluppo turistico dell’Isola.

«Plaudiamo all’eccellente lavoro di Federbalneari Sardegna. Siamo certi che questa delibera regionale in materia di concessioni demaniali saprà restituire agli imprenditori turistici della Sardegna quelle certezze che sono state messe in dubbio da qualche improvvido amministratore locale, con una inconsueta perdita di tempo per le imprese balneari sarde che invece devono continuare a svolgere la propria funzione sociale e turistico – culturale con dedizione ed a vantaggio della stessa Sardegna. Siamo certi che questa delibera regionale, possa anche essere un ottimo esempio da seguire nel resto d’Italia», sottolineano dall’ufficio di Presidenza di Federbalneari Italia.

«Ringraziamo tutti coloro che ci sono stati vicino, sia a livello politico e sia a livello tecnico e l’assessore regionale Quirico Sanna, con cui abbiamo intrapreso sin da subito questo percorso e con cui c’è stata grande sintonia – conclude il segretario Claudio Maurelli – e vogliamo ingraziare Federbalneari Italia per averci sostenuto nei momenti più complessi portando la voce della Sardegna ai tavoli Governativi e nelle sedi Istituzionali più alte ai vari livelli. Da oggi per il comparto balneare sardo si apre, finalmente, una nuova stagione. Ringraziamo anche le sigle sindacali non autonome e le associazioni no profit che hanno cercato comunque di dare il loro apporto alla categoria

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«Giù le mani dalla provincia del Sud Sardegna e presto del Sulcis Iglesiente.»

A dirlo è l’on. Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«Il 26 agosto scorso l’amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna Mario Mossa, ha decretato la proroga degli incarichi ai dirigenti dell’Area Lavori Pubblici e dell’Area Ambiente, Mario Mammarella e Gianroberto Cani ha scritto in una nota Fabio Usai -. Entrambi, in scadenza alla fine di quest’anno, hanno ottenuto la proroga del proprio incarico fino al 30 dicembre 2022. I due dirigenti avevano avuto il conferimento dell’incarico il 30 dicembre 2019 per la durata di un anno e comunque fino alla scadenza del mandato dell’Amministratore Straordinario. Salvo le proroghe previste dalla legge.»

«Ciò che è avvenuto in questi giorni è di una gravità assolutaha aggiunto Fabio Usai E ancorché nel decreto di proroga le procedure attuate siano state rappresentate come rispettose delle normative di legge, le stesse potrebbero in realtà presentare vizi di illegittimità sui quali certamente sarà mia cura ottenere celeri riscontri. Ma il dato che emerge in tutta la sua preponderanza, è la totale insensibilità politica e assenza di rispetto istituzionale dell’Amministratore Straordinario Mario Mossa, il quale, a ormai pochissime settimane dall’approvazione definitiva della nuova riforma regionale degli enti locali, che ridisegnerà la geografia delle province in Sardegna e conseguentemente la loro governance, e che darà luogo alla sua sostituzione nel ruolo di Amministratore Straordinario.»

«Si arroga il diritto di decretare le nuove proroghe senza tenere conto delle prerogative, dei piani programmatici e degli atti di indirizzo, che saranno certamente adottati dachi molto presto gli succederà.»

«E se a pensar male si fa peccato, ma spesso ci s’azzecca, come amava affermare uno storico rappresentante politico in auge nel secolo scorso, non vorrei pensare che dietro questa improvvisa quanto immotivata decisione del dottor Mossa ci siano invece ragioni di convenienza politicaha rimarcato Fabio Usai -. Perché ciò sarebbe ancor più intollerabile. Tali dubbi sussistono in quanto il dottor Mossa, fu nominato la prima volta nel suo ruolo il 27 dicembre 2017 dall’allora governo regionale di centrosinistra. Nel dicembre 2019 ottenne una piccola proroga di un anno per accompagnare la fase di traghettamento dell’ente intermedio fino all’approvazione della nuova riforma degli enti locali, oggi in dirittura d’arrivo; e comunque non oltre il dicembre 2020.»

«Dunque, perché mai un Amministratore Straordinario alla fine del suo mandato si arroga il diritto di decretare proroghe per gli anni successivi? Voglio ribadire chiaramente che ogni azione di questo tipo, ossia che travalica il buon senso e il rispetto delle prerogative di chi presto andrà a sostituirlo, non solo è istituzionalmente inopportuna, ma addirittura sortisce l’effetto di danneggiare il processo di ricostituzione delle nuove province fra cui quella del Sulcis Iglesiente. Per la rinascita delle quali nel febbraio 2019 gli elettori si sono chiaramente espressiha concluso Fabio Usai -. In ogni sede, a partire da quella del Consiglio regionale, contrasterò le decisioni odierne e qualsiasi tentativo di utilizzare l’ente provinciale come un luogo ove occupare caselle e posti di comando o inquinare i pozzi per chi presto dovrà assumere il ruolo di ricostruire ciò che altri hanno distrutto o non hanno saputo tutelare in passato.»

«Questa decisione mi pare inopportuna e irrispettosaha commentato l’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna, l’intervento di Fabio Usai -, nei prossimi giorni il Consiglio regionale voterà la riforma degli enti locali e ci saranno nuovi soggetti che dovranno decidere il futuro delle province, ora, un amministratore straordinario e/o commissario non può imporre decisioni che vadano oltre il il tempo del proprio incarico…Ovviamente sentirò il dott. Mossa e gli chiederò spiegazioni in merito a queste scelte che giudico quanto meno inopportune!!!»

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«Il riordino degli enti locali, con l’espansione della Città metropolitana di Cagliari, è un grosso rischio. Auspichiamo non si possa arrivare ad una babele di realtà, che si differenziano per cultura e storia, con il pericolo che non possa esserci una strategia comune su diversi settori.»
E’ l’opinione del presidente del Consiglio comunale di Cagliari Edoardo Tocco che aggiunge un altro fattore negativo sull’ingrandimento dell’organismo intermedio, con il passaggio da 17 a 72 Comuni: «Un grosso azzardo che andrebbe a snaturare la filosofia dell’ente di area vasta, concepito per collimare le esigenze dei centri a ridosso del capoluogo isolano. Si consideri, ad esempio, la partita sulla mobilità e sui trasporti all’interno dei paesi nella cintura dell’hinterland cagliaritano spiega Non solo. Questo incremento porterebbe un peso maggiore sul sindaco metropolitano, che già  deve governare una realtà complessa».
Ecco quindi il richiamo del responsabile dell’Aula di palazzo Bacaredda: «E’ indubbio che la riforma delle autonomie locali, anche in base al fallimento della riforma costituzionale, sia un tema da affrontare. Sarebbe comunque irrazionale ed illogico estendere il perimetro dell’area vasta, che ha ormai un suo assetto definito, con il rischio di disperdere anche risorse strategiche – conclude Edoardo Tocco, che annuncia anche la volontà di avviare un confronto dell’assemblea cittadina con l’assessore regionale Quirico Sanna -, Si pensi piuttosto ad un ritorno all’indietro con il ripristino della vecchia provincia, senza i centri della Città metropolitana, con poteri ben definiti su trasporti, ambiente, viabilità e scuole. Occorre inoltre pensare ad una rappresentatività eletta in maniera democratica, senza scelte politiche che possano escludere i diversi territori dalle decisioni»

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La consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Carla Cuccu, ha presentato un’interrogazione al Governatore, Christian Solinas, e all’assessore regionale agli Enti locali, Finanze ed Urbanistica, Quirico Sanna sui numeri verdi regionali.
«L’iniziativa – sottolinea Carla Cuccu -, nasce dopo aver ricevuto una segnalazione sul fatto che alcuni numeri verdi attivati dalla Regione siano non funzionanti oppure poco efficienti».
A suo modo di vedere, «bisogna garantire l’efficienza e la qualità di questi servizi. Per questo, qualora ci siano numeri verdi che non siano più presidiati, è necessario disattivarli sia per non creare disagi ai cittadini che quotidianamente contattano gli uffici regionali, ma anche per ridurre i costi di mantenimento».
Antonio Caria

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Un altro passo importante verso la realizzazione a Monte Urpinu di un grande parco urbano e del Polo ambientale regionale. Così gli assessori regionali degli Enti locali, Quirico Sanna, e della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, nel corso di una conferenza stampa stamame a Cagliari, hanno presentato i lavori avviati dall’Agenzia Forestas per la manutenzione ed il miglioramento del verde nell’area dell’ex 68° Deposito carburanti, dismesso dall’Aeronautica militare e acquisito dalla Regione nel 2007.  

«Stiamo portando avanti un’opera fortemente voluta dalla Giunta Solinasha sottolineato l’assessore Quirico Sannaottimizzando l’uso degli immobili regionali e restituendo alla città e alle famiglie un grande polmone verde che comprenderà anche una parte del parco dell’ospedale Binaghi, sempre di proprietà regionale, e un’altra area della Marina militare. Tutto questo patrimonio è stato dimenticato per tredici anni, noi ora lo vogliamo riqualificare e valorizzare in tempi brevi.»

Nell’area dell’ex Deposito carburanti sono anche presenti fabbricati militari per oltre 60mila metri cubi, che saranno interessati da successivi interventi di ristrutturazione e rappresentano veri e propri monumenti di archeologia industriale che la Regione vuole rendere fruibili al pubblico.

«Stiamo offrendo una grande opportunità alla città di Cagliari e a tutta la Sardegnaha detto l’assessore Gianni Lampis perché quindici ettari di parco urbano potranno finalmente essere messi a disposizione dei cittadini. Grazie al lavoro svolto in queste settimane dall’Agenzia Forestas stiamo procedendo alla riqualificazione dell’area guardando al futuro e puntando su un altro suo utilizzo: la Giunta regionale vuole realizzare qui il Polo ambientale degli uffici, portando il Corpo forestale e l’assessorato della Difesa dell’ambiente.»

L’Agenzia Forestas sta già operando con i lavoratori del Servizio territoriale di Lanusei utilizzando mezzi sofisticati e intervenendo con la massima cura in un compendio molto interessante dal punto di vista naturalistico. Forestas provvederà anche al taglio della vegetazione infestante con funzione antincendio. In particolare effettuerà la manutenzione delle fasce parafuoco perché l’area presenta un forte rischio di incendi nel periodo estivo. Verrà poi effettuata la messa in sicurezza delle piante pericolanti e sarà effettuata una scelta di quelle di maggior pregio.

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Fruibilità dei litorali e sorveglianza per la sicurezza dei bagnanti sono stati al centro dei lavori di una videoconferenza coordinata dall’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna, con gli amministratori dei 69 Comuni costieri della Sardegna che hanno avuto modo di avviare un confronto con la Regione per valutare le criticità esistenti e individuare soluzioni valide per affrontare in sicurezza l’imminente stagione estiva. Da parte di alcuni Comuni sono emerse riserve sull’opportunità di contingentare gli ingressi nelle spiagge, e la necessità di avviare una campagna di sensibilizzazione alle norme di sicurezza, anche con l’ausilio di personale dedicato da impiegare in azioni di informazione sulle prassi corrette da seguire.

«Fondamentaleha sottolineato l’assessore Quirico Sannasarà il controllo sanitario, a tutela della sicurezza di tutti. Da parte degli amministratori sono state avanzate varie proposte, come la richiesta allo Stato di un contributo straordinario per sostenere gli oneri di un servizio che sarà necessariamente maggiorato, e per attuare una campagna informativa destinata, in varie lingue, ai turisti.»

«E’ stato un importante momento di confronto ha concluso l’assessore Quirico Sanna -, con coloro che hanno una conoscenza dettagliata delle criticità del proprio territorio. Ogni Comune, ha concluso, farà pervenire le proprie proposte alla Regione cui spetterà il compito di fare sintesi e dare risposte specifiche per ogni territorio.»

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Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge per il rinvio delle elezioni amministrative in 160 comuni sardi.

Il presidente Michele Pais ha aperto la seduta e dopo le comunicazioni di rito sulle proposte di legge e sulle interrogazioni presentate ha sospeso i lavori per consentire ai capigruppo una breve riunione.

Alla ripresa il presidente del Consiglio regionale ha aperto la discussione generale ai sensi dell’articolo 102 del Regolamento sulla proposta di legge 139 del 30 aprile 2020 intitolata: “Rinvio del termine per lo svolgimento delle elezioni comunali previste per il 2020”, firmata da tutti i capigruppo.

Prima, però, ha preso la parola sull’ordine dei lavori l’onorevole Daniele Cocco (Leu), che ha sollecitato il presidente della Regione a dare risposte alle richieste delle famiglie che chiedono di poter incassare l’indennità previste dalla legge 12 approvata durante l’inizio dell’emergenza Covid dal Consiglio  regionale. «I sindaci ci stanno sollecitando e non  hanno più risposte da dare ai cittadini».

L’on. Francesco Agus (Progressisti) ha ricordato che «a nulla è servito chiedere l’accesso agli atti venti giorni fa ma credo che attendere trenta giorni per un consigliere regionale per avere documenti sia davvero troppo». L’oratore è tornato sul tema della legge 12 introdotto dal collega Cocco e ha chiesto che l’interpretazione normativa sia «fornita con legge e non con atti di rango inferiore come quelli che stiamo notando in queste settimane».

Anche l’on. Laura Caddeo (Progressisti) ha sollecitato un intervento sulla legge 12 mentre l’on. Massimo Zedda, dello stesso gruppo, ha detto: «Sarebbe stato più opportuno che il presidente Conte fosse passato in Parlamento sin da principio, questo penso. Ma lamentarsi del fatto che il presidente Conte non lo abbia fatto e poi emanare ordinanze regionali senza coinvolgere in nessun modo il Consiglio regionale sembra solo a me una cosa strana? Tutto questo contrasto tra le norme sta generando una grande confusione e questa mattina a Cagliari, a Marina Piccola, la Capitaneria di porto si è trovata in difficoltà con l’applicazione delle norme. Sarebbe giusto, per rispetto dei sardi, non attivare confusione a danno delle persone. Probabilmente è necessario che da subito si mettano al lavoro per correggere provvedimento che sono capaci di mettere in difficoltà migliaia e migliaia di sardi».

Della stessa opinione l’on. Desirè Manca, capogruppo del Movimento Cinque Stelle: «Dove sono finite le proposte di legge a sostegno delle imprese sarde? Sono passati 48 giorni dalla promessa fatta dalla Giunta e ancora nulla. Avete capito o no che molte imprese ormai non riapriranno?». Per l’on. Franco Mula, capogruppo del Psd’Az, «gli assessori competenti stanno valutando la possibilità di aumentare le risorse e la platea di beneficiari della legge di aiuto alle famiglie. Ma a chi oggi si lamenta vorrei dire che l’atto di coraggio del presidente Christian Solinas, che inaugura la fase Covid 2, è stato sollecitato anche da voi sui media. Certo che ci sono cose da chiarire, come il diritto di andare a pesca anche a favore di chi non è residente nei comuni costieri. Serve un po’ di coraggio e ci abbiamo messo un po’ di coraggio».

L’on. Piero Comandini (Pd) ha preso la parola e «a nome dei migliaia di cassintegrati in deroga che ancora attendono quanto loro dovuto» ha chiesto al presidente del Consiglio regionale «se si può occupare del pagamento del contributo negli sportelli del Banco di Sardegna». Il presidente Michele Pais ha promesso il suo impegno.

L’Aula è quindi passata all’esame della proposta di legge di rinvio delle elezioni amministrative in 160 comuni sardi all’autunno 2020 (in una domenica ricadente nel periodo compreso tra il 24 ottobre e il 29 novembre) a causa dell’emergenza Covid-19 in deroga alla disciplina ordinaria contenuta nell’articolo 2 della legge regionale 17 gennaio 2005, n. 2 (Indizione delle elezioni comunali e provinciali).

Il presidente Michele Pais ha chiarito che la legge non ha relatore perché è arrivata in Aula in base all’art.102 del regolamento con l’accordo di tutti i capigruppo, ed ha invitato la Giunta ad esprimere il suo parere. A nome dell’esecutivo, l’assessore degli Enti locali Quirico Sanna ha espresso parere favorevole.

Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli.

Il presidente ha aperto quindi la discussione sull’art. 1 e gli emendamenti collegati.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha ricordato che in occasione dell’approvazione della legge sugli amministratori straordinari delle Province, poi impugnata dal Governo, era stato fissata la loro scadenza per il primo luglio per cui sarebbe necessaria la correzione del testo in esame.

Il consigliere Stefano Tunis (Misto) ha chiesto se la proposta di Agus deve intendersi come emendamento orale.

Francesco Agus ha replicato chiarendo di aver voluto intervenire nella discussione sull’art.1 segnalando una incongruenza che a suo avviso dovrebbe essere corretta.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha presentato un emendamento orale per una correzione di dettaglio del testo.

Il presidente ha messo dunque in votazione l’art. 1 con gli emendamenti collegati, che sono stati approvati, e a seguire gli articoli 2 e 3 della legge. In sede finale, la legge è stata approvata all’unanimità con 50 voti.

Dopo lo scrutinio, la seduta è stata sospesa per una conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha sollecitato l’intervento del Consiglio per chiarire i problemi di applicabilità della legge sul sostegno alle famiglie approvata l’8 aprile scorso. Sappiamo, ha ricordato Giorgio Oppi, di una serie di incontri fra gli assessori Mario Nieddu e Giuseppe Fasolino, i sindacati ed i Comuni ma occorre fare piena luce sulle procedure e spianare la strada all’applicazione della legge. In particolare, ha aggiunto Giorgio Oppi, è necessaria una risposta chiara sia sulla compatibilità dell’intervento della Regione con quello del Governo, sia sulle risorse necessarie perché rispetto allo stanziamento di 90milioni i Comuni sostengono che ne servirebbero 135, però sta di fatto che i cittadini sono senza risposte e, se occorre, il Consiglio deve provvedere ad una interpretazione autentica.

Il presidente, nel condividere l’intervento del consigliere Giorgio Oppi, ha sostenuto la necessità di una interpretazione univoca della norma che ne garantisca la piena applicazione. Sono problemi, ha detto, dei quali si stanno occupando gli assessorati, anche con una circolare ma, se non dovesse essere sufficiente, il Consiglio è pronto a fornire una interpretazione autentica.

Il consigliere Eugenio Lai, di Leu, ha detto che Giorgio Oppi ha ragione e che l’annunciata circolare sarebbe del tutto inefficace. Occorre invece, a suo giudizio, l’interpretazione autentica della norma del Consiglio, per cui si può troviamo subito una data utile per approvarla, dicendo basta una volta per tutte al blocco degli assessorati ed alle faq che non chiariscono: lavoriamoci come capigruppo per dare ai sardi i benefici di cui hanno diritto e non perdiamo altro tempo.

Il consigliere del Pd Giuseppe Meloni si è occupato invece della vertenza dei lavoratori Air Italy di fatto oscurata dall’emergenza sanitaria, col rischio che la Regione arrivi troppo tardi e a cose fatte, nonostante gli impegni assunti dal Consiglio e dal presidente della Regione. Giuseppe Meloni ha parlato di una lettera dei liquidatori della compagnia ai sindacati per un incontro in calendario per il 7 maggio prossimo al quale le due Regioni interessate, Lombardia e Sardegna, non sono state nemmeno invitate. La richiesta, ha concluso, è che Governatore ed assessore dei Trasporti riferiscano quanto prima al Consiglio.

Il consigliere Stefano Tunis, riprendendo il problema della legge a sostegno delle famiglie sarde, ha detto di condividere la necessità di una precisazione in modo che le norme perché producano effetto nel modo più efficace possibile anche perché la nostra Regione è la prima in Italia per l’investimento di risorse proprie e la prima per la cifra pro capite. Tuttavia, ha osservato, dobbiamo fare una interpretazione generale ed astratta e andare avanti caso per caso che sarebbe lo stesso di fare una nuova norma. Lavoriamo sui principi, ha suggerito, e seguiamo le buone pratiche del passato, quando si è intervenuti sulla struttura amministrativa.

Il capogruppo di Fdi Francesco Mura ha auspicato una verifica puntuale sull’entità del fabbisogno senza però restringere le maglie del provvedimento.

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha sospeso la seduta per convocare la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, ha tolto la seduta del Consiglio annunciando la riconvocazione a domicilio e convocando una nuova conferenza dei capigruppo.