20 April, 2024
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“Forza Dinamo! Sono veneto, però tenevo questa squadra”. È quasi una dedica ai giganti di Gianmarco Pozzecco quella dell’attore Roberto Citran, per il premio ricevuto dal Sardinia Film Festival sul palco del Cinema Miramare di Alghero. Nella serata conclusiva, a Citran è stata assegnata la Menzione speciale per l’interpretazione nel cortometraggio “Mon clochard”, di Gian Marco Pezzoli. È la storia di un insegnante frustrato le cui abitudini sono sconvolte dall’arrivo di un misterioso vagabondo.

L’artista ha ricevuto il riconoscimento dal produttore Giannandrea Pecorelli, componente della prestigiosa giuria internazionale formata inoltre dal direttore dell’Ufficio promozione culturale SIAE, Danila Alda Confalonieri e dal giornalista marocchino Abdelkarim Oakrim.

Il vincitore assoluto del festival organizzato dal Cineclub Sassari, miglior cortometraggio della 14esima edizione, è “My Tyson” di Claudio Casale, già detentore nei giorni scorsi del Premio Villanova Monteleone per il Miglior documentario italiano. L’opera racconta la storia di Alaoma Tyson, pugile di origini nigeriane divenuto campione italiano di boxe. Sua madre Patience è il cuore narrante della storia di famiglia, del viaggio migratorio e delle difficoltà incontrate. Come ha raccontato Casale, la donna è stata vittima di un terribile caso giudiziario, condannata ingiustamente a sei anni di prigione per poi essere scagionata.

Il giovane regista romano ha ricevuto la Medaglia della Presidenza della Repubblica dalle mani di Angelo Tantaro, presidente del festival. Al suo fianco la presentatrice Rachele Falchi e la project manager Marta Manconi. Casale, che a Villanova Monteleone aveva dedicato la vittoria alla “capitana” Carola Rackete, ha dedicato questo ulteriore successo ai due protagonisti del suo film.

Miglior Vetrina Sardegna – Premio Obus, è andato a “Klepsydra” di Adriana Perra e Roberto Fara. Miglior fiction italiana a “Solstizio d’inverno” di Alessandra Pescetta; miglior fiction internazionale a “Beetween the lines” del francese Frederic Farrucci; e miglior documentario internazionale a “The European Dream: Serbia” del regista spagnolo Jaime Alekos, che conquista anche il premio Giuria Ristretta maschile. La Giuria Ristretta femminile è stata assegnata a “Ian, a moving story” di Abel Goldfarb (Argentina).

La Medaglia del presidente della Camera, Premio scuola under 18 è andata a “Giustino, uccellino coraggioso” di Mena Solipano, mentre il Premio Diari di Cineclub a “Noi soli” di Francesco Alessandro Cogliati.

Tra gli altri premiati, il Miglior Cortometraggio sperimentale va a “4664” dell’argentino Federico Robles (Argentina), e Miglior Video art a “Orbit” dell’olandese Martin Tess. Il Bosa Animation Award a “Mercurio” di Michele Bernardi.

Tra i protagonisti sul palco del Miramare anche gli attori Marit Nissen e Paolo Sassanelli. Quest’ultimo ha parlato del suo progetto “La grande fuga”, un’esperienza di volontario per portare il cinema all’interno delle carceri. Un’esperienza che da Regina Coeli si vorrebbe replicare nelle carceri di tutta Italia, e tra queste nella struttura di Bancali.

Nell’incontro, moderato dal giornalista napoletano Alberto Castellano, assieme a Paolo Sassanelli sono intervenuti Mario Dossoni, garante dei diritti delle persone detenute e coordinatore delle “giurie ristrette”, Lia Camboni, volontaria del carcere di Bancali (SS) per la sezione femminile, e quindi Vittorio ed Alessandro Gazale, che hanno presentato il progetto “Dalle carte alle storie liberate”, e proiettato il video-clip dell’omonimo brano di Piero Marras.

Il Cineclub Sassari ormai da tempo coinvolge la casa circondariale di Bancali all’interno del Sardinia Film festival, organizzando un vero e proprio Premio “Giuria ristretta” per le sezioni femminile e maschile.

Nei giorni scorsi gli autori e gli ospiti hanno inoltre visitato l’ex colonia penale di Tramariglio, nel corso una location scouting organizzata dalla Fondazione Sardegna Film Commission, che li ha portati a scoprire il meraviglioso territorio di Alghero, la cultura e la gastronomia locale.

«Il Sardinia Film Festival si conferma sempre più un evento dal respiro internazionale, grazie anche alla collaborazione dei Comuni di Sassari, Villanova Monteleone, Alghero, Bosa e di importanti partner privati – ha affermato il direttore artistico Carlo Dessì -. Ciò che è emerso in tanti giorni trascorsi insieme è la volontà di comunicare, all’insegna dello scambio culturale, della tolleranza, dell’accoglienza. Valori tipici della nostra terra che si fanno così bandiera di democrazia e di interscambio nel mondo intero.»

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La natura incontaminata che spazia dal mare alla montagna, gli importanti monumenti archeologici e la grande poesia sarda rappresentano uno straordinario patrimonio per Villanova Monteleone. La graziosa cittadina collocata sulla costa nord occidentale dell’isola, dal 2013 ha deciso di scommettere anche sul cinema per promuovere la sua immagine, divenendo in pochi anni la piccola capitale sarda del documentario.

Dal 28 al 30 giugno, nel cuore del centro storico, ritorna il Sardinia Film Festival con il Premio Villanova Monteleone al miglior documentario italiano, giunto quest’anno alla settima edizione grazie alla ferma volontà dell’Amministrazione comunale guidata da Quirico Meloni.

Ad inaugurare la tre giorni villanovese presentata da Rachele Falchi, venerdì alle 20.30, in Piazza Piero Arru sarà il Coro di Neoneli, che si esibirà accompagnato dalle launeddas di Orlando ed Eliseo Mascia.

Subito dopo, alle 21.00, un’attesissima anteprima nazionale: la speciale proiezione di “Radici”, film documentario di Luigi Monardo Faccini prodotto dall’Istituto Luce.

Nato da un’idea di Marina Piperno, il documentario racconta il viaggio compiuto in Italia negli anni Cinquanta da Alan Lomax, etnomusicologo americano di origini italiane. Questo viaggio riesce a far riscoprire un paese non ancora alterato da quelle grandi trasformazioni economiche e sociali, che lo vedranno passare dalla specificità agricola a quella industriale. Si riscoprono vitalità perdute della gente comune e identità negate. Il regista sarà presente per salutare il pubblico e rispondere alle domande.

Sabato (29 giugno) si riparte alle 18.00, a Su Palatu, con la prima parte del workshop “La figura del Location manager nel cinema” a cura di Gennaro Aquino. Il laboratorio sarà suddiviso in due giornate. La prima sarà introduttiva, per illustrare questa importante figura professionale che opera nell’ambito delle produzioni cinematografiche, televisive e pubblicitarie. Il suo ruolo è quello di individuare le location più adatte alla narrazione di un film. Gennaro Aquino ha ricoperto il ruolo di location manager in molti film di Matteo Garrone.

Alle 21.00, si ritorna in Piazza Piero Arru per le proiezioni delle opere in concorso: “Retour au village” di Flora Pesenti; “Briganti” di Fabrizio e Bruno Urso; “La camicia di Basilio” di Filippo Biagianti; “My Tyson” di Claudio Casale; “Hoa” di Marco Zuin; “Malo tempo” di Tommaso Perfetti.

Domenica 30 giugno, la giornata finale inizia alle 18.00, a Su Palatu, con la seconda parte del workshop di Gennaro Aquino. Questa seconda giornata vedrà i partecipanti protagonisti di una vera e propria location scouting nel territorio di Villanova Monteleone.

Alle 21.00, in Piazza Piero Arru, seguono le proiezioni di “Seddas de Misa – La collina delle Sorgenti” di Camilla Cardia; “Dreaming folk” di Alessandro Stevanon; “Sirios” di Daniel Falappa; “Da Teletorre19 è tutto!” di Vito Palmieri; “Hora” di Graziana Saccente e Maria Alba. Alle 22.30, è prevista la proclamazione del vincitore.