23 April, 2024
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Teulada è entrata ufficialmente nelle Blue Zones, le aree del mondo in cui le persone vivono più a lungo e in modo più sano. A coniare il termine Blue Zones sono stati due studiosi, il demografo belga Michel Poulain, ricercatore dell’università di Tallinn in Estonia, e l’epidemiologo sardo Gianni Pes, docente dell’università di Sassari.

Venerdì sera il Consiglio comunale di Teulada ha preso atto dell’inserimento di Teulada tra i paesi della longevità inseriti nelle Blue Zones, riconoscimento che è stato poi ufficializzato nel corso di un incontro svoltosi nella sala conferenze del Palazzo Sanjust, alla presenza del sindaco Angelo Milia, del professor Gianni Pes e di alcuni esperti, intervenuti nel dibattito che ha ricostruito il percorso che ha portato Teulada ad entrare nelle Blue Zones e ha visto approfonditi i temi legati agli stili di vita e all’alimentazione che consentono alle persone, in alcune specifiche aree del mondo, di vivere a lungo, anche oltre i 100 anni.

Dopo l’introduzione del sindaco Angelo Milia, che ha moderato lil dibattito, sono intervenuti: Marisella Lara, medico nutrizionista; Alessandra Errigo, docente dell’Università di Sassari; Roberto Diana, genetista; Cristina Dore, biologo nutrizionista; Pierre Guy, antropologo; Paolo Francalacci, professore ordinario di genetica dell’Università di Cagliari; Raimondo Mandis, rappresentante di Sardegna Ricerche e Slow Food; Salvatore Loi, studioso della longevità degli abitanti di Teulada e Sant’Anna Arresi, autore di alcune pubblicazioni sulla materia; Claudia Porcu, presidente dell’Osservatorio Blue Zones.

Al termine, i presenti hanno potuto visitare la mostra fotografica sui centenari di Teulada “Genti beccia”, allestita in una sala del Palazzo Sanjust, prima del rinfresco finale.

Vediamo l’intervista realizzata con il professor Gianni Pes.

 

    

Gli amministratori pulesi parlano di svolta epocale: è stata assegnata alla Fondazione Pula Cultura Diffusa la gestione dell’Area Archeologica di Nora, della Biblioteca Comunale, del Museo Patroni e del Teatro Maria Carta.
Il Consiglio di amministrazione della Fondazione, composto dalla presidente Emilia Pinna Noè, dal vicepresidente Giancarlo Nonnoi e dai consiglieri Gianluca Nonnis, Raimondo Mandis, Anna Oppo e dalla direttrice Clara Pili, avrà il compito di valorizzare e promuovere l’Area Archeologica di Nora rendendola maggiormente competitiva sul mercato turistico/archeologico.
La gestione dei beni e delle attività culturali rappresenta uno dei pilastri fondamentali delle Amministrazioni, tuttavia si registra anche un elemento critico in quanto le Amministrazioni per limiti burocratici, di personale e di competenze, rischiano di ridimensionare le possibilità e le potenzialità di valorizzazione dei presidi culturali stessi, questo è il senso della nascita della Fondazione.
L’assessore della Cultura Massimiliano Zucca parla di un traguardo desiderato e rincorso per anni, mentre la sindaca Carla Medau parla di «passaggio di testimone per tutelare maggiormente e fornire maggior stabilità lavorativa ai dipendenti resa difficile negli anni dal susseguirsi delle cooperative».
Antonio Caria

Cibi&LibriFest2021a Sant’Antioco va in scena la prima edizione di un festival letterario che ambisce a coniugare i sapori alla letteratura. L’evento, promosso dall’Associazione Cibi&Libri con DreamBOOK Sardegna, è sostenuto dal comune di Sant’Antioco e si avvale della fattiva collaborazione del Centro Commerciale Naturale Welcome to Sant’Antioco, di Slow Food e dello SBIS – Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis. Il primo appuntamento del festival è previsto giovedì 16 con l’anteprima, mentre sabato 18 e domenica 19 avranno luogo gli eventi specifici inseriti nel cartellone in un mix di cucina, letteratura e intrattenimento. La rassegna è stata presentata questa mattina con la partecipazione del Sindaco Ignazio Locci, della consigliera comunale delegata alla Cultura, Rosalba Cossu, della rappresentante dell’associazione Cibi&Libri, Loriana Pitzalis, del presidente Slow Food, Raimondo Mandis, e dell’editore di Green Book, Stefano Mecenate.

«Il Sulcis si sposa magistralmente con la nostra idea di abbinare i libri alle eccellenze enogastronomiche del territorio commenta Loriana Pitzalis, anima del festival e rappresentante dell’associazione Cibi&Libril’isola di Sant’Antioco è palcoscenico d’eccezione per una kermesse che aspira a diventare evento di portata regionale. Il Comune di Sant’Antioco offre sul piano turistico, culturale ed enogastronomico, una proposta strategica che tende a valorizzare e a far crescere l’isola in sinergia con tutte le risorse del territorio. Per questo primo evento privilegiamo la Sardegna, selezionando chef di Sant’Antioco e autori isolani e del resto d’Italia. Nel corso della storia della letteratura, il connubio tra questa e il cibo possiamo farlo risalire a Dante e, in casa nostra, a Grazia Deledda, unico Nobel donna in Italia, di cui ricorre il 150° anniversario, che nei suoi romanzi spesso cita ricette nostrane. Quest’anno ricorre anche il 700° Anno Dantesco e con questo primo evento vogliamo rendere omaggio a questi due grandi della letteratura, dedicando loro una sezione speciale con un convegno sulla figura di Grazia Deledda e un accenno alle sue esplorazioni culinarie nei romanzi, e con una lezione seminario in cui verranno declamati alcuni versi della Divina Commedia e del Convivio.»

All’interno del Festival si inserisce una kermesse gastronomica tra 5 chef di Sant’Antioco: questi dovranno far proprio un romanzo che verrà loro abbinato tramite sorteggio e che conterrà la citazione, e a volte la spiegazione, di una ricetta che dovranno rivisitare. Le ricette tradotte in pietanze verranno valutate da una giuria selezionata che decreterà il vincitore della competizione. Al concorso culinario si accompagnano momenti di riflessione e studio, sia sulla letteratura (lezione seminario Dante e la Divina Commedia; Giallo letterario e intrighi letterari, per citare due esempi), sia sul mangiare “Slow Food”, con laboratori e seminari sulla valorizzazione dei prodotti enogastronomici del territorio sulcitano o con la presentazione della guida Slow Food degli oli extravergini d’Italia 2021. Tanti momenti che celebrano l’unione tra i libri e le pietanze, all’insegna della buona lettura e del buon mangiare. E non mancheranno, naturalmente, gli spazi di puro intrattenimento ma sempre a tema: “spettacolo Di Vino commedia”, teatro e musica dal vivo intorno alla Divina Commedia a cura della compagnia del Delfino; commedia Fura Santus, a cura della compagnia Il Calderone.

Ignazio Locci, Sindaco del comune di Sant’Antioco: «Questa prima edizione è l’inizio di una collaborazione con l’associazione Cibi & Libri: un rapporto che ci auguriamo diventi sempre più forte e solido. L’evento è una vera novità per la comunità di Sant’Antioco e ci fa molto piacere che partecipino i nostri chef e le nostre eccellenze enogastronomiche. Così come ci appaga vedere la collaborazione di Slow Food per questa rassegna che coniuga cibi e libri in una formula tutta nuova, da scoprire e vivere».

Rosalba Cossu, consigliera comunale delegata della Cultura: «L’Amministrazione prova gioia ad affrontare questa esperienza, per noi insolita e nuova, e siamo certi che anche la cittadinanza sarà entusiasta di partecipare. Due elementi che sembrano apparentemente così lontani: cibo e libri, si coniugano in questa rassegna-festival in un connubio curiosissimo e per nulla scontato. Il cibo, del resto, è un’espressione culturale: fa parte della tradizione, fa parte della memoria. Siamo felicissimi di poter onorare la nostra esile, minuta Grazia Deledda, che con la sua descrizione suggestiva ci fa entrare nella Terra Sarda, insieme al sommo Dante Alighieri. Entrambi saranno al centro di questo Festival letterario, che si annuncia ricco di curiosità e spunti di riflessione».

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La Passeggiata coperta del Bastione si è animata ieri con l’apertura della manifestazione “Tipicità”. Taglio del nastro e brindisi inaugurale hanno dato inizio alla cinque giorni tutta dedicata al buon cibo, ai vini, alle mostre e all’artigianato di qualità isolano. Si prosegue oggi tra gli archi maestosi della Passeggiata, con un fitto programma di appuntamenti che si concluderà alle 21.30.

Durante tutto il corso della giornata di oggi, e fino al 23 dicembre, aperitivi dalle ore 10.00 alle 21.30, realizzati da Orange Caffè, con i prodotti delle aziende sarde. Alle ore 15.00, sarà possibile partecipare al laboratorio Come nasce una candela in pura cera d’api. Realizzato da Maria Vittoria Sanvido. Un altro appuntamento molto atteso è la presentazione del libro “Cibo identitario della Sardegna“. Territori, tipicità e tradizionalità in cucina: ricette e menù. Di Alessandra Guigoni, presentato dalla giornalista Maria Grazia Marilotti, alle ore 17.00.

Ci sarà anche il Laboratorio del gusto Slow Food Cagliari. Olio, olive e aromi: ricchezze delle biodiversità sarde con Raimondo Mandis. Max 25. Iscrizioni: slowfood.cagliari@gmail.com o messaggio WhatsApp al 3405529332.

Sabato 21 dicembre, programma della giornata. Dalle ore 10.00, esposizione di 500 e Vespe d’epoca. A cura di Club 4 Mori, Vespa Club Cagliari e Vespa Club Parteolla Trexenta.

Ore 10.00/21.30 Aperitivi a Km 0 di Orange caffè con i prodotti delle nostre aziende.

Ore 11.00 – Laboratorio del gusto Slow Food Cagliari.Sale e colori, tesoro della Sardegna con Fabrizio Mascia e Maria Carla Erdas. Max 25. Iscrizioni:slowfood.cagliari@gmail.com o messaggio WhatsApp al 3405529332.

Ore 17.00 – Canti del Coro Terra Mea.

Ore 18.30 Laboratorio del gusto ONAV Cagliari. Differenze di analisi sensoriali tra vini naturali e convenzionali”. Max 25. Iscrizioni: incontri.onavca@gmail.com .

Domenica 22 dicembre, programma della giornata. Ore 10.00 Esposizione di auto d’epoca, dell’Associazione AutoMoto d’Epoca Sardegna.

Ore 10.00/21.30 Aperitivi a Km 0 di Orange caffè con i prodotti delle nostre aziende.

Ore 10.30/13 e 16/19 Vittoriani in Passeggiata.

Ore 11.00Laboratorio del gusto ONAV Cagliari. “Guida alla degustazione di vini naturali/bio”. Max 25. Iscrizioni: incontri.onavca@gmail.com

Ore 17.00  Un the in Passeggiata. Di Theophile Boutique. Prenotazioni: info@theophile.it

Ore 18.00  “La filigrana d’oro e il mito delle janas”. Dell’associazione Archeofoto Sardegna. Foto e testi di Nicola Castangia, riprese aeree di Maurizio Cossu, letture di Daniela Deidda e workshop sulla filigrana dell’orafo Pierandrea Carta.

Ore 19 – Musica con le launeddas Andrea Pisu.

Lunedì 23 dicembre, programma della giornata. Ore 10/21.30Aperitivi a Km 0 di Orange caffè, con i prodotti delle aziende isolane.

Tutti i giorni , tra gli archi della Passeggiata. Gli eventi permanenti, che si potranno vedere appunto ogni giorno, sono Casteddu…e is Casteddaius”. Il Gruppo Folklorico di Cagliari Quartiere Villanova propone un meraviglioso omaggio alla città di Cagliari, alla sua storia, alle sue tradizioni, tra fede e festa nella quotidianità con istantanee del passato, abiti antichi, sonorità.

Domus de Janas di Sardegna”. Mostra fotografica curata da Archeofoto Sardegna, con scatti di Nicola Castangia e fotografie aeree di Maurizio Cossu. Sono 25 scatti particolari che mostrano e raccontano quelle che sono tra le più belle Domus dell’isola. La particolarità della mostra sta proprio nella scelta dello scatto che vuole privilegiare, attraverso il gioco di luci, la bellezza interna delle sepolture ipogee, e rivelarne alcuni significati. Si potranno ammirare all’interno delle Domus de Janas pitture in ocra rossa, che simboleggiano la vita e la morte, il passaggio da una dimensione a un’altra, il ritorno alla dea Madre. La nascita e la morte nella commistione ideologica e iconografica di queste opere create dalla mano di una civiltà esistita almeno 5mila anni fa.

“I mestieri dimenticati”. Mostra fotografica di Gabriella Pira, che ben si inserisce nell’ambito della manifestazione Tipicità, una vetrina per le eccellenze di artigianato e produzioni agroalimentari sarde. Attraverso questi scatti infatti è possibile fare un viaggio nella dimensione di alcuni antichi mestieri quasi dimenticati, e osservare il duro lavoro e l’impegno di intere famiglie che ancora vi si dedicano. Anche le fotografie hanno voluto rispettare la tradizione: gli scatti sono stati eseguiti in analogico con rullino in bianco/nero, sviluppati e poi stampati in camera oscura secondo la tecnica dei ‘bagni chimici’ per imprimere sulla carta i contrasti tra luce e buio, tra chiaro e scuro, che raccontano in modo più vivo la realtà. Ogni fotografia, stampa unica fatta a mano e in originale, ha un suo vissuto, la sua storia ed i suoi ‘segni del tempo’. E’ possibile vedere scatti sulla raccolta delle arselle, la tosatura delle pecore, la smielatura: un racconto fotografico che ci mostra quanto siano impegnativi questi antichi mestieri, ma quanto ci rappresentino.

In bianco e colore – Le cuffie”. Mostra fotografica di Alessandro Spiga. Le cuffie sono un accessorio arcaico del vestiario popolare sardo, assai probabilmente presenti da tempi remoti in quasi tutte le località dell’isola, ma conservate solo in alcune, sono state spesso eliminate o sostitute da copricapi più “moderni” in molte comunità. Le cuffie erano “indumenti fantasma”, sempre nascosti completamente o quasi del tutto da altri capi quando le donne adulte stavano in pubblico, eppure spesso preziosamente ornati negli esemplari festivi. Due sono i principali tipi di cuffie sarde: uno modellato (esempio: Desulo) di derivazione medioevale e l’altro a sacco (esempio: Iglesiente) di ascendenza rinascimentale. A questi si deve aggiungere un terzo tipo, a turbante, come quello di Busachi, che non si può considerare una vera e propria cuffia, pur mantenendone le funzioni.

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Tipicità, la manifestazione che unisce l’artigianato di eccellenza con l’agroalimentare a km zero, compie tre anni. E per questo terzo compleanno spegne le candeline alla Passeggiata Coperta del Bastione Saint Remy, a Cagliari. Dal 19 al 23 dicembre l’artigianato e l’agroalimentare saranno protagonisti tra gli archi del bellissimo spazio della Passeggiata. Un luogo della città che riapre al pubblico, dalle ore 10.00 alle 21,30, con ingresso libero e orario continuato, con un evento che offre ai cittadini cagliaritani, ai visitatori e ai turisti la possibilità di conoscere meglio i manufatti di eccellenza, la loro storia, la vera lavorazione, e ancora i prodotti dell’agroalimentare e dell’enogastronomia regionale tipici e di partecipare al contempo ad attività culturali legate alle tradizioni sarde. Le precedenti edizioni di Tipicità sono state organizzate in Manifattura nel Natale 2017 e nella primavera del 2018.

Tipicità 2019 è stata presentata questa mattina durante una conferenza stampa nella sala del Retablo, secondo piano del comune di Cagliari via Roma 145, dal sindaco Paolo Truzzu, l’assessore delle Attività Produttive Alessandro Sorgia, Barbara Fanunza presidente dell’Associazione Imparis e promotrice della manifestazione Tipicità, insieme alla responsabile della comunicazione Daniela Deidda. Ancora, Maria Antonietta Dessi responsabile CNA Artistico e Tradizionale e CNA Alimentare Sardegna, Antonello Piras, presidente del gruppo folklorico di Cagliari “Quartiere Villanova”, ed Alessandra Polo, responsabile di Igers-Sardegna. In occasione della manifestazione si è deciso infatti di realizzare un evento speciale con gli instagramers.

Oltre 50 aziende tra artigiani e produttori. All’evento prenderanno parte circa 50 aziende tra artigiani e produttori. Sono previsti show coking e degustazioni guidate organizzate dal presidio Slow Food e Onav, aperitivi a km Zero, animazione e laboratori creativi per bambini. Una particolare sensibilità verso il sociale caratterizza l’associazione Imparis, per questo motivo all’interno dello spazio espositivo saranno accolte alcune associazioni che operano nel volontariato. Le cinque giornate saranno animate da momenti itineranti di musica tradizionale sarda. Tipicità vuole offrire alla città metropolitana, ai turisti e ai sardi tutti, un ulteriore momento di incontro e relazione nel ritrovato spazio della Passeggiata coperta del Bastione Saint Remy. Si tratta inoltre di una mostra mercato, e sarà quindi anche un’ottima occasione per suggerire idee originali per regali di Natale e souvenir esclusivamente creati in Sardinia.

«L’organizzazione dell’evento nasce da una professionalità maturata sul campo in anni di attività nel settore della promozione locale. L’associazione Imparis – ha sottolineato Barbara Fanunza, presidente di Imparis e promotrice della manifestazione Tipicità – non ha finalità di lucro ma offre ai produttori e agli artigiani sardi l’opportunità di poter promuovere e vendere i propri prodotti.»

All’evento è stato concesso il patrocinio dal Comune di Cagliari e della Regione Sardegna, mentre partner del progetto sono CNA e Confartigianato. Sponsor: Siete Fuentes e Caffè Graffina, entrambe aziende isolane.

Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari. «Sono felicissimo di inaugurare la nuova passeggiata coperta del Bastione di Saint-Remy uno dei luoghi più belli, suggestivi e ricchi di storia di Cagliari. Nei nostri progetti, la Passeggiata coperta è il luogo ideale per iniziative, scambi, mostre, concerti e molto altro ancora. Apriamo con Tipicità, una intelligente rassegna nella quale diamo la possibilità ai nostri cittadini di vedere le migliori e più originali produzioni artigianali e acquistare prodotti buoni e sani, provenienti dai nostri territori

Alessandro Sorgia, assessore della Attività produttive. «Oggi più che mai l’artigianato ha un ruolo centrale nell’economia della Sardegna. Si può e si deve trovare uno sviluppo concreto per il futuro, e questa di tipicità è una iniziativa che può funzionare come apripista per concordare altro di simile con le associazioni di categoria.»

Barbara Fanunza, Barbara Fanunza presidente di Imparis e promotrice della manifestazione Tipicità. «La manifestazione nasce da una esperienza diretta lavorativa che ho avuto in Provincia, dove mi sono potuta avvicinare al mondo delle produzioni e dell’artigianato. Un lavoro che è diventato per me una vera passione: da qui nasce, infatti, Imparis, l’associazione che si occupa di promozione del territorio. Ho sempre creduto nell’importanza della rete e dell’azione collettiva, e che le singole eccellenze che ho avuto modo di conoscere potessero mostrarsi in un’unica vetrina che potesse dar la possibilità ai visitatori di conoscere piccole realtà locali di produzioni e artigianato. La manifestazione di Tipicità è questa vetrina sul mondo. Un momento di incontro con gli artigiani nel quale la cittadinanza si riappropria anche di uno spazio bellissimo della città: la Passeggiata coperta. Sono molto felice che la manifestazione abbia trovato qui la sua “casa”. Tipicità sarà così l’occasione per incontrarsi, passeggiare tra le meravigliose colonne di uno spazio storico e poter pensare agli acquisti natalizi frutto della creatività isolana. Oltre alle produzioni e all’artigianato che rappresentano il cuore della manifestazione, Tipicità è arricchita da tanti eventi che ci raccontano la nostra terra: un vero e proprio momento di promozione del territorio. In ciascuna di queste cinque giornate i visitatori potranno vedere al lavoro alcuni artigiani che riprodurranno la loro bottega, potranno partecipare attivamente a vari laboratori e gustare i nostri aperitivi a km 0 di Orange Caffè, con solo prodotti provenienti dalle aziende ospitate.»

Maria Antonietta Dessì, responsabile CNA Artistico e Tradizionale e CNA Alimentare Sardegna. «Siamo lieti che uno spazio elegante e prestigioso come la Passeggiata Coperta del Bastione Saint Remy venga inaugurata con una mostra mercato dell’artigianato

artistico, tipico e tradizionale, e con le nostre più pregiate specialità alimentari.
Il meglio della produzione isolana avrà, a ridosso delle festività natalizie, uno scenario

unico in cui verranno espressi saperi, arte, cultura e sapori. Invitiamo tutti a visitare questo spazio dove troveranno interessanti idee regalo, ma soprattutto manufatti originali della nostra terra. Questa è una manifestazione che sostiene la Sardegna più autentica.»

Pietro Paolo Spada, segretario Confartigianato Sud Sardegna. «E’ fondamentale che Cagliari, principale vetrina della Sardegna, si doti di uno spazio come questo dedicato alle diverse forme dell’artigianato. Una vetrina che funzioni da immagine per le produzioni e le imprese e che dia maggior visibilità ai territori, magari anche invogliando i compratori e i turisti a visitare le diverse zone dell’isola. Cagliari, quindi, dovrà prendersi questa responsabilità e impegno: veicolare l’immagine delle eccellenze di tutta la Sardegna.

I mestieri che vediamo rappresentano un importante legame con la nostra storia e cultura. Un legame che non va perduto e che si fonde con i prodotti che i nostri artigiani creano e vendono, elevando il valore delle nostre produzioni. In questo senso sono quindi fondamentali i percorsi di valorizzazione del settore – da attuare in rete – per creare circuiti virtuosi dal punto di vista economico, turistico e socio-culturale. Un’azione che implica, inoltre, la valorizzazione degli artigiani quali attori e protagonisti di un lavoro utile e ricco di significato. Abbiamo un patrimonio immenso e prezioso, da sostenere e valorizzare, che deve intercettare nuovi mercati, creare un ponte tra imprese artigiane e operatori commerciali, per offrire al turista, e non solo, una varietà tale di eccellenze che possano coinvolgerlo e attrarlo, in maniera da creare un fruttuoso scambio economico-culturale che garantisca a tutti un beneficio economico e promozionale. Per questo noi diciamo che tutto questo va visto nell’ottica di un processo che unisca imprese, territori e turismo.»

Il calendario degli eventi di Tipicità. Si parte giovedì 19 dicembre alle ore 14.00 con l’inaugurazione della manifestazione, che sarà seguita alle ore 18.00 da un brindisi inaugurale con spumante Brut Chardonnay Caralis offerto dalle cantine di Dolianova insieme alla degustazione del croccante della sposa e del prelibato torrone di Aritzo preparato al momento da Fausto Maxia. Musica dal vivo con i Dejavu.

17.30/20 – Spettacolo di magia bolle e burattini, con Babbo Natale e i suoi elfi, dell’Associazione Brullas. Fino alle ore 21.30 – Aperitivi a Km 0 di Orange caffè con i prodotti delle aziende isolane.

Venerdì 20 dicembre. Ore 10.00/21.30 – Aperitivi a Km 0 con i prodotti delle aziende sarde, proposto da Orange caffè.

Ore 15.00 – Al lume di candela. Come nasce una candela in pura cera d’api. Di Maria Vittoria Sanvido. Alle ore 17.00 Presentazione del libro “Cibo identitario della Sardegna“. Territori, tipicità e tradizionalità in cucina: ricette e menù. Di Alessandra Guigoni.

Ore 17.30 – Laboratorio del gusto Slow Food Cagliari.

Olio, olive e aromi: ricchezze delle biodiversità sardecon Raimondo Mandis.

Max 25. Iscrizioni: slowfood.cagliari@gmail.com o messaggio WhatsApp al 3405529332.

Sabato 21 dicembre. Ore 10.00 – Esposizione di vecchie 500 e Vespe d’epoca.

A cura di Club 4 Mori, Vespa Club Cagliari e Vespa Club Parteolla Trexenta.

Dalle ore 10.00/21.30 – Aperitivi a Km 0 di Orange caffè. E si prosegue alle ore 11.00 con il Laboratorio del gusto Slow Food Cagliari: Sale e colori, tesoro della Sardegna con Fabrizio Mascia e Maria Carla Erdas. Max 25. Iscrizioni: slowfood.cagliari@gmail.com o messaggio whatsApp al 3405529332.

Ore 17.00 – Canti del Coro Terra Mea. E alle 18.30 – Laboratorio del gusto ONAV Cagliari.

Differenze di analisi sensoriali tra vini naturali e convenzionali“. Max 25. Iscrizioni: incontri.onavca@gmail.com

Domenica 22 dicembre. Ore 10.00 – Esposizione di auto d’epoca, dell’Associazione AutoMoto d’Epoca Sardegna.

Dalle 10.00/21.30 – Aperitivi a Km 0 di Orange caffè.

Dalle ore 10.30/13.00 e dalle ore 16.00/19.00 – Vittoriani in Passeggiata.

Alle ore 11.00 – Laboratorio del gusto ONAV Cagliari. “Guida alla degustazione di vini naturali/bio”. Max 25. Iscrizioni: incontri.onavca@gmail.com

Alle ore 17.00 Un the in Passeggiata. Di Theophile Boutique. Prenotazioni: info@theophile.it

Alle ore 18.00 “La filigrana d’oro e il mito delle janas”. Dell’associazione Archeofoto Sardegna. Foto e testi di Nicola Castangia, riprese aeree di Maurizio Cossu, letture di Daniela Deidda e workshop sulla filigrana dell’orafo Pierandrea Carta.

Ore 19.00 – Musica con le launeddas Andrea Pisu.

Lunedì 23 dicembre. Dalle 10.00/21.30Aperitivi a Km 0 con i prodotti delle nostre aziende, di Orange caffè.

Appuntamenti quotidiani. “Casteddu…e is Casteddaius”. Scorci di vita quotidiana che rendono unica la città e i suoi abitanti. Mostra fotografica e di abiti tradizionali. Allestimento di un set fotografico stile ‘800. A cura dell’Associazione Quartiere Villanova, gruppo folk.

Domus de Janas di Sardegna”. Mostra fotografica di Archeofoto Sardegna.

“I mestieri dimenticati”. Mostra fotografica di Gabriella Pira Photo.
“In bianco e colore – Le cuffie”. Mostra fotografica di Alessandro Spiga.

Orario continuato. Ingresso libero. Piazza Costituzione e viale Regina Elena, ingresso per persone con ridotte capacità motorie e disabilità.

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Centinaia di visitatori si sono riversati già da stamattina nel Parco di Monte Claro, a Cagliari, per la prima giornata di Orti arti e giardini, quarta edizione della mostra mercato dedicata a produttori alimentari, artigiani e vivaisti provenienti da tutta Italia.

La manifestazione nata dalla collaborazione tra Comune di Cagliari e Slow food Cagliari, e ora forte anche dell’appoggio della Città metropolitana del capoluogo sardo, si è aperta con il taglio del nastro da parte del sindaco Paolo Truzzu, insieme al fiduciario Slow food Cagliari, Raimondo Mandis, e al direttore generale della Città metropolitana, Stefano Masala.

Tra gli appuntamenti della mattinata particolarmente seguito è stato il forum su “I valori del cibo del verde e del paesaggio a confronto con i cambiamenti climatici”. E’ stata l’occasione per parlare di un tema attualissimo, relazionandolo con quelli, cari a Slow food.

«L’annata agricola 2017-2018 in Sardegna è stata la più devastante degli ultimi decenni – ha ricordato Raimondo Mandis, aggiungendo che la causa è da rintracciare nel repentino alternarsi di alte temperature e grande umidità nei periodi sbagliati. Se la mano dell’uomo è per gran parte responsabile dei disastri ambientali, ciascuno può fare qualcosa per rimediare: occorre affrontare il problema adeguando i nostri consumi, carni, cereali, frutta e verdura prodotti vicino a noi comportano un minor impatto sull’ambiente. Quindi un primo importante passo è consumare cibi a chilometro zero.»

Gianluca Cocco, direttore del Servizio Sasi dell’assessorato regionale alla Difesa dell’ambiente ha indicato le possibili strategie da adottare davanti a un cambiamento climatico in atto ormai da 100 anni: «Occorre puntare su mitigazione e adattamento – ha detto -. Adattamento significa lavorare anticipando il futuro nel progettare infrastrutture, trasporti o mobilità, un processo che andrebbe governato dalle regioni. Mitigazione vuol dire, invece, provare a ridurre le immissioni, rinunciando ad esempio alle fonti fossili per quelle rinnovabili».

All’incontro di stamattina ha partecipato anche Daniela Ducato, coordinatrice delle filiere La Casa Verde CO2.0.  L’innovatrice green ha invitato a guardare ai processi produttivi con gli occhi di api, pesci, lombrichi: «Rappresentano l’acqua, l’aria e la terra – ha affermato -. Così se nel fare sia industria sia prodotti industriali i processi sono rispettosi di queste specie allora vuol dire che stiamo procedendo nel verso giusto. In Sardegna siamo virtuosi: produciamo più di 150 biomateriali indirizzati ai diversi settori, dall’edilizia all’interior design all’agricoltura”.

Sono 110 gli stand presenti quest’anno ad Arti Orti e Giardini. Il visitatore non ha che l’imbarazzo della scelta: si va dalle 120 specie di salvia guaranitica alle figlie del vento, piante che crescono senza radici, dal basilico dal profumo di pepeorone all’erba sale, una pianta capace di insaporire i piatti senza rischi per la salute. Sono in mostra anche le collezioni di hemmerocalis, piante perenni rustiche dall’abbondante fioritura estiva e facili da coltivare, ideali per il giardino sardo, gli zafferani prodotti interamente con metodi biologici, le degustazioni di carne di pecora lavorata in pregiati tagli. Alla manifestazione sono presenti anche gli stand di diversi enti e associazioni come quello dell’Ente foreste o della Voce delle piante, associazione che applica l’ortoterapia a persone con disabilità.

Domani, domenica 13 ottobre, dalle 9.00 al tramonto si prosegue: sono in programma quattro forum sui temi della manifestazione, laboratori per bambini come Viaggio nell’orto tra visibile e invisibile, o quello per gli adulti sulla preparazione dei culurgionis, e ancora esposizioni, eventi sportivi, spazi di convivialità ed altri eventi, per promuovere i temi del cibo buono, pulito e giusto, del verde e del paesaggio. Ambiti cari a Slow Food, condivisi dall’amministrazione comunale di Cagliari, che ha inserito la mostra mercato tra gli eventi indentitari della città, ed ora partecipati anche dalla Città Metropolitana di Cagliari.

La manifestazione è realizzata anche in sinergia con il CONI.

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Tre comunità distanti (Assemini, Cuglieri, Oschiri) ma unite dal rispettivo piatto tipico, si incontrano per la terza volta, in occasione del convegno scientifico antropologico “Panada di Sardegna”, evento preceduto da “La via della panada” a Cuglieri e “Cent’annus papendi panadas” l’anno scorso ad Assemini. Organizzati da Veronica Matta, presidente dell’associazione culturale Sa Mata, l’albero delle idee, in collaborazione con Maria Carmela Deidda, titolare dell’agriturismo Is Scalas e Roberto Pili, presidente della Comunità mondiale della longevità, il convegno svoltosi a Oschiri, sabato 8 aprile, presso il museo etnografico e archeologico della cittadina gallurese è stato sostanzioso e ricco di contenuti. Dopo l’apertura dei lavori del vicesindaco di Oschiri Andrea De Candia, i relatori si sono confrontati sul futuro del gioiello della dieta sardo mediterranea.

Un percorso burocratico lungo, non privo di ostacoli è ciò che attende le tre comunità a tutela del nome e della preparazione della Panada in Sardegna. L’iter per l’ottenimento del marchio iniziato con l’agenzia regionale Laore, sarà solo il punto di partenza, non di arrivo. Glispunti dei diversi lavori presentati durante il convegno, puntano alla valorizzazione della panada.

Sa panada – prodotto di grande qualità che può avere maggiori margini di crescita

«Sa panada è un’attività importantissima per questo territorio, ma lo è per tutta la  Sardegna – dichiara l’assessore regionale dell’agricoltura Pierluigi Caria – la cui presenza suggella la “santa alleanza” tra i diversi partner coinvolti nel progetto. “Sa panada rappresenta la produzione di un prodotto di grande qualità che può avere maggiori margini di crescita,  per cui la Regione, che io rappresento oggi – conclude l’assessore Pierluigi Caria – sosterrà con tutti i suoi strumenti a disposizione, le attività che sono improntate per la produzione della panada.»

Sa panada, piatto unico, sostenibile, moderno

«Se è vero che la panada rappresenta un piatto unico della dieta sardo mediterranea, che permette di vivere bene, essa la si può considerare un modo modernissimo di alimentarsi – dichiara convinto Roberto Pili, attento allo stile di vita alimentare dei sardi e dei più longevi -. Centinaia di milioni di persone ci guardano con molta attenzione. A loro piacerebbe andare a vedere, imparare, conoscere non solo questi  territori, ma come si alimentano le persone che riescono a vivere così a lungo e in salute.»

Cita quindi il turismo vocazionale «che riesce a prendere dal territorio naturalmente quello di cui ha bisogno. È un turismo intelligente, sostenibile, consapevole.»

Sa panada verso una certificazione di tutela migliore

«La valorizzazione del nostro prodotto – dichiara Maria Carmela Deidda ci ha portati a domandarci: se abbiamo dei punti in comune con Oschiri e Cuglieri, perché non stiamo insieme? Questi punti ci servono come strategia per valorizzare e tutelare questo piatto tipico tradizionale. Una base che stiamo lanciando e che vorremo condividere con amministrazioni, operatori del settore, associazioni culturali. Punti che potranno essere integrati attorno ad un tavolo di lavoro verso una certificazione migliore di questo prodotto che accomuna e unisce le tre comunità.»

Sa panada, un produzione da vocazione domestica a commerciale che racconta chi siamo e chi siamo stati

«Non è semplice organizzare in un anno 3 appuntamenti del genere superando anche i campanilismi, perché quando dei paesi condividono in Sardegna qualcosa, difficilmente la condividono sul serio, poco ci si ascolta, poco ci si sente – sostiene Roberto Carta, coordinatore del museo etnografico ed archeologico di Oschiri -. Ricordando la partenza degli incontri da Assemini, rimarca la presenza forte delle comunità, fatta dalle amministrazioni, dai produttori ma, soprattutto, dai bambini.»

I lavori grafici dei bambini hanno accompagnato tutti gli appuntamenti. Ad Oschiri la dirigente scolastica, prof.ssa Giuseppina Pinna, e la prof.ssa Pes, hanno portato i risultati di un laboratorio creativo davvero notevole sviluppato con i ragazzi di Oschiri.

La sagra di Oschiri – 17ª edizione – certifica l’aumento del numero dei produttori. Curatissimo e importante la parte del museo dedicata al territorio e all’enogastronomia, in cui a farla da padrona è la panada.

Le vie della panada, percorso turistico del gusto e della tradizione (da Assemini a Cuglieri fino a Oschiri)

«Un tour della panada denominato “Le vie della Panada” è quello presentato da Veronica Matta – presidente dell’associazione Sa Mata, un percorso del gusto e della tradizione da Assemini a Cuglieri fino ad Oschiri. Perché come dicono alcuni giornalisti – dichiara la promotrice – esiste in Sardegna una via della panada in grado di unire i centri di Oschiri Cuglieri e Assemini in cui questa pietanza è segno identitario e di tradizione. simbolo culturale e alimentare di 3 comunità, la panada è il motore del progetto turistico che vede Assemini, anche città della ceramica, Cuglieri, borgo rurale affacciato sul mare e Oschiri nella splendida e ventosa Gallura. La panada vuole essere uno dei gioielli del made in Sardegna, alla stregua di bene culturale perché carico di riferimenti storici ed antropologici.»

Il tour intercetterà i flussi emergenti di un turismo di qualità, affascinato dalla longevità e dagli stili di vita dei sardi, conclude Veronica Matta, anche attraverso i tour operator e le 400 crociere che da aprile ad ottobre approdano nei porti sardi.

Cuglieri verso il riconoscimento della panada come piatto tipico tradizionale

«Certamente “sa panada “è la regina della tavola a pieno titolo e su questo non si deve più discutere – afferma la presidente Rita Fenu dell’associazione culturale Gurulis Nova -. Solo negli ultimi 10 anni a Cuglieri si è pensato che la panada potesse essere fonte di guadagno e di sviluppo e non solo una squisita pietanza. Piano piano sono stati aperti dei piccoli laboratori che soddisfano solo le necessità paesane. Dallo scorso anno è stato avviato un lavoro di studio e rivalutazione delle panadas attraverso un percorso che porterà alla certificazione della panada cuglieritana come piatto tipico tradizionale»

Sa panada, buona, pulita e giusta

Presente sin dal primo appuntamento ad Assemini, anche Slow Food Cagliari ad Oschiri con Raimondo Mandis per parlare di panada come specialità sostenibile del territorio. Quello di Oschiri rappresenta la conclusione di 3 eventi.

«Un processo di rivalorizzazione iniziato ad Assemini con il primo convegno molto interessante – dichiara Raimondo Mandis -. Buono, pulito e giusto sono i 3 attributi che lo Slow Food riconosce alla panada. Buono si riferisce ovviamente alla qualità dei prodotti; pulito al cibo che rispetta l’ambiente e le pratiche agricole; giusto, in quanto riconosce il giusto valore ovvero la remunerazione per ciascuna fase della filiera  che realizza il prodotto che poi gustiamo, dalla più grande che condividiamo durante il pranzo della domenica alla più piccola, facile da consumare come uno snake, aperitivo o piccolo pasto).»

Sa panada e il mercato

Necessaria e opportuna la presenza della Confartigianato Imprese Sardegna con il segretario regionale Stefano Mameli, che fa un’attenta e oggettiva analisi sulle produzioni agroalimentari tipiche in Sardegna ponendo anche una riflessione su quali vantaggi competitivi ci siano per le imprese che si dedicano alla preparazione della panada. Con dati alla mano ci fa  scoprire chi sono in Sardegna le imprese che potenzialmente potrebbero beneficiare della valorizzazione/tutela di questo prodotto, mettendo in evidenza la massa critica regionale, tra opportunità e rischi di un marchio di tutela per la panada.

«Occorre pensare già oggi – dichiara Stefano Mameli – ad un percorso che possa tutelare i produttori (e i consumatori) da eventuali “plagi” o tentativi di riprodurre anche nel nome il nostro prodotto. Cosa che sta capitando con altri prodotti (carasau, sebadas).»

Il pastificio Sa panada di Oschiri, una storia imprenditoriale alla seconda generazione

L’azienda Pastificio Sa Panada, con  moderne tecnologie, produce, surgela e commercializza il prodotto tipico sardo di origine millenaria. Ben rappresentata dalle due giovani sorelle Valentina e Martina Meloni che proseguono il lavoro nell’ azienda della madre, Laura Achenza, che da quasi 30 anni produce solo panadas, commercializzandole anche oltre l’isola. La realtà che descrivono mostra un’intraprendenza che le rende, ad oggi, le uniche in grado di rispondere – quantitativamente – alla richiesta del mercato estero.

Sa panada e la filiera corta

Notevole il contributo del vice sindaco del comune di Oschiri, Andrea Decandia sulla filiera come prospettiva di sviluppo per prodotto e territorio che ben si sposa con l’intervento successivo e conclusivo di Daniele Carbini del Molino Carbini di Tempio, di fronte all’offensiva della cultura del mono prodotto, davanti alla quale il consumatore cerca il prodotto di qualità tipica, che dia garanzie di genuinità.

«C’è un mercato – afferma Carbini – in costante espansione che cerca e richiede prodotti di personalità che si distinguono nettamente dal prodotto industriale e omologato.  Bisogna cioè ridare ai prodotti la loro massima qualità e tipicità. In questo caso la panada deve essere il prodotto artigianale migliore possibile, deve cioè essere eccellenza di sapori che la rendono caratteristica ed unica, secondo la sua storia e tradizione. Tradotto in termini pratici significa – conclude Carbini – che per la pasta devono essere usate farine ottenute dalla macinazione di grano sardo, che ha caratteristiche uniche di sapore e più in generale caratteristiche organolettiche che lo distinguono dagli altri grani del mercato mondiale.»

Dopo il convegno, tra l’arte degli esperti e il gusto di panadas, a deliziare i palati degli ospiti la panada di anguille e di agnello di Carlo Matta di Assemini; le panadine con la carne di suino delle produttrici di Oschiri e is panadas con fave e piselli di Cuglieri.

A seguire la 1ª tavola rotonda con i produttori di Oschiri e le associazioni di Assemini e Cuglieri, sicuri che solo da qua potrà davvero partire il percorso de “La Via della panada”.

«Stanchi ma felici, chiudiamo questi tre convegni – dichiara la promotrice Veronica Matta – sicuri della forza della gente sarda. La forza di chi conosce i problemi ma ha la soluzione a portata di mano. Anzi, tra le mani.»

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Si terrà l’8 aprile, con inizio alle 15.30, presso il Centro Polivalente di piazza Nuccio Floris, a Oschiri, il convegno scientifico-antropologico sui gioielli della dieta sardo-mediterranea denominato “Panada di Sardegna”, terza tappa di un viaggio incominciato con le comunità di Cuglieri e Oschiri, il 2 aprile 2016 ad Assemini  con la prima tappa “Cent’annus papendi panada”, seguita dalla seconda “La via della Panada  tenutosi nella città di Cuglieri il 10 dicembre 2016.

Il convegno è organizzato dalla dott.ssa Veronica Matta, presidente dell’associazione culturale – Sa Mata, l’albero delle idee – e fondatrice de S’Iscola de sa panada – in collaborazione con la dott.ssa Maria Carmela Deidda, titolare dell’azienda agricola “Is Scalas”, l’associazione “Città di Assemini”, il dottor Roberto Pili, presidente della Comunità mondiale della Longevità” e dal gruppo “Assemini è un’altra cosa”.

“Panada di Sardegna” nasce con lo scopo di promuovere e tutelare la conoscenza della tradizionale pietanza con un dibattito scientifico ed antropologico in cui interverranno studiosi del campo antropologico,  giornalistico/gastronomico, archeologico e medico sull’antica pietanza della comunità asseminese, cuglieritana e oschirese, inclusi gli imprenditori e i produttori.

Ad introdurre e moderare gli interventi dei partecipanti e le relative discussioni, saranno Veronica Matta e Daniele Carbini. Aprirà i lavori Veronica Matta, presidente “Sa Mata, l’albero delle idee” con “La via delle panade come percorso turistico”; Roberto Pili, presidente Comunità mondiale della longevità con “I dividendi della dieta sardo-mediterranea”; Roberto Carta, coordinatore del museo archeologico ed etnografico di Oschiri con “Sa panada e il suo legame con Oschiri”; Rita Fenu, presidente Gurulis Nova con “Panadas a Cuglieri”: aspettative e prospettive nel nostro futuro; Maria Carmela Deidda, titolare dell’Agriturismo Is Scalas con “Il perché di un disciplinare sulla panada”; Stefano Mameli, segretario regionale Confartigianato Imprese Sardegna con “Valorizzazione, tutela e prospettive di mercato per la panada”Andrea Decandia, vicesindaco del comune di Oschiri con “La filiera come prospettiva di sviluppo per prodotto e territorio”; Raimondo Mandis, Slow Food Cagliari con “Radici e futuro di una grande specialità gastronomica sarda”; Alessandra Guigoni, Antropologa dell’alimentazione con “Sa panada sarda, suggestioni di storia e cultura”; Martina e Valentina Meloni, Pastificio Sa Panada con “Un’azienda di Panadas alla seconda generazione”; Daniele Carbini, Azienda Il Molino con “Il grano duro sull’importanza della filiera corta per l’antica pietanza sarda de Sa Panada”.

Saranno presenti Barbara Argiolas, neo assessore del Turismo, Artigianato e Commercio e Pierluigi Caria, neo assessore dell’Agricoltura e Riforma agro-pastorale. Seguirà un dibattito. La serata si concluderà con una dimostrazione e degustazione dell’arte della panada con gli esperti e gli artigiani delle tre comunità coinvolte.

CONFARTIGIANATO EXPO

5mila imprese sarde dell’agroalimentare e del tipico-tradizionale si propongono a 20milioni di “clienti” di tutto il mondo a Expo 2015. Ecco il progetto di Confartigianato Sardegna e IDEAS per la kermesse mondiale sull’alimentazione di Milano.

Fare rete, avere visibilità, creare una piattaforma di vendita ed essere pronti per distribuire i prodotti sardi in tutto il mondo. Tutto questo per le oltre 5mila imprese sarde dell’agroalimentare e del tipico-tradizionale che, da oggi, avranno la possibilità di far conoscere le proprie produzioni alla platea di oltre 20milioni di visitatori del prossimo Expo 2015, in programma a Milano da maggio.

E’ questo l’obiettivo del progetto che Confartigianato Sardegna, in collaborazione con la società Ideas e il supporto della Regione Sardegna, ha presentato ieri sera a Cagliari e che verrà portato avanti nei prossimi mesi.

Le imprese, artigiane e non, produttrici di pane, pasta, dolci, formaggi, olio e vino ma anche tappeti, tessuti, legno, sughero e gioielli, lavoreranno in “rete” e sfrutteranno l’opportunità di essere presenti a una manifestazione di caratura mondiale, attraverso una serie di attività che si svilupperanno nella città di Milano e nel perimetro della Fiera.

Per 6 mesi, le imprese potranno proporre i propri prodotti attraverso eventi-degustazione nei locali, ristoranti e negozi sardi di Milano, con una intensa attività di promozione della qualità della vita della Sardegna, mediante totem multimediali e una piattaforma di vendita on line e una per gli incontri e le vendite tradizionali. Tutto questo con l’obiettivo di incontrare compratori di Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Belgio, Stati Uniti, Cina, Giappone, Brasile, Emirati Arabi e Qatar, e non solo.

I lavori di ieri pomeriggio sono stati aperti dal Segretario di Confartigianato Cagliari, Pietro Paolo Spada, che ha presentato sia l’iniziativa, sia le esigenze e le opportunità delle imprese sarde, sottolineando come l’EXPO sia una eccezionale occasione per incontrare un notevole numero di visitatori e di compratori. «Le piccole e medie imprese sarde hanno la necessità di essere organizzate e guidate durante la manifestazione – ha rimarcato Spada – e soprattutto, quando questa chiuderà». «Per questo Confartigianato è pronta a partecipare con tutte le aziende produttrici di prodotti di primissima qualità – ha continuato il Segretario di Confartigianato Cagliari – e che rappresentino il vero “viver bene” della Sardegna”. Spada ha anche ricordato come il progetto Expo 2015 sia solo l’inizio di un percorso che porterà le imprese, passando per l’Expo 2017 in Kazakistan, per arrivare a Dubai per Expo 2020.

Un augurio di buon lavoro è stato dato anche dal presidente della Camera di Commercio di Cagliari, Giancarlo Deidda, il quale ha voluto sottolineare come l’Ente sia al fianco dei produttori e delle aziende sarde in vista di un appuntamento importante come quello dell’Expo 2015, una vetrina internazionale imperdibile per le imprese dell’isola, di come il tema forte dell’Expo 2015 sia quello del cibo e come la Sardegna abbia tutte le carte in regola per candidarsi come terra delle eccellenze alimentari. Per l’occasione la Camera di Commercio di Cagliari ha in cantiere un progetto speciale, dedicato in particolare ai produttori dell’agroalimentare made in Sardegna. L’obiettivo dichiarato è quello di inserire i vini e le eccellenze della nostra terra nei menù della ristorazione italiana, affiancando alle pietanze un bicchiere di vino. Un progetto, dunque, che permetterà di coniugare le esigenze della ristorazione contemporanea: un piatto particolare sarà abbinato al calice di vino ideale che si sposerà perfettamente con le specialità proposte in tavola.

Successivamente, il responsabile di Ideas, Carlo Montisci, ha illustrato la proposta operativa che si concentrerà sulle iniziative “fuori salone”, cioè sulle attività che saranno proposte ai visitatori di Expo2015 durante la manifestazione milanese. Infine, il dirigente dell’assessorato regionale dell’Industria, Stefano Piras, e il delegato della Presidenza della Regione, Raimondo Mandis, hanno esposto le modalità di partecipazione istituzionale al Centro espositivo e del bando di cofinanziamento per le iniziative private in vista di Expo 2015 pubblicato pochi giorni fa.

Sono 3mila662 i laboratori e le botteghe artigiane sarde dell’agroalimentare pronte a soddisfare ogni tipo di palato e a offrire a clienti nostrani e turisti, un ventaglio di prodotti straordinari per qualità, gusto, tradizione e genuinità. Di queste, ben 180 offrono prodotti di altissima qualità, lavorati, trasformati e certificati secondo i marchi europei Dop, Igp e Stg. 166 sono invece i milioni di euro del giro d’affari dell’export e 184 i prodotti agroalimentari tradizionali, riconosciuti, in Sardegna.

Questi sono i dati sulla Sardegna del “Dossier sull’Artigianato Alimentare”, elaborato dall’Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato, sui dati del terzo trimestre 2014 del Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari.

Delle quasi 3.700 imprese attive nell’alimentare, 1.443 sono pasticcerie, panifici e gelaterie, 1.656 sono attive nei servizi da asporto, 236 sono pastifici, 53 sono attive nella lavorazione e trasformazione della carne, 44 nel lattiero caseario, 48 nell’ambito delle spezie e condimenti, 42 nella produzione di oli e grassi vegetali e animali, 27 nella lavorazione e conservazione di frutta, ortaggi e pesce, 32 nell’ambito dei vini, birre e distillati vari, 34 nella lavorazione delle granaglie e altre 47 in altre produzioni.

A livello provinciale, a Cagliari ci sono 1.461 imprese, a Sassari 1.175, a Nuoro 728 e a Oristano 298.

L’export italiano dell’agroalimentare rappresenta il 7% del Made in Italy e segna una crescita del 2,9% rispetto allo scorso anno.

I mercati più dinamici sono quelli UE: +3% , di poco superiori a quelle UE con il 2,8%. Si esportano vini 23,5%, ovvero 3.187 milioni di euro, paste alimentari per 1.469 milioni di euro (10,8%), formaggi e latticini per 1.429 milioni di euro (10.8% e pomodori e preparati per 951 milioni di euro (7%).

Incrementi dell’export a doppia cifra verso la Francia (38,2%), il Regno Unito (30,3%), gli Stati Uniti (21,9%) e i Paesi bassi (15,1%).

Nell’artigianato tipico-tradizionale le imprese sono circa 770 circa, con circa 1300 addetti. Questo settore rappresenta circa il 2% di tutto l’artigianato regionale (37.877 imprese) con un valore aggiunto (stimato) di circa 95 milioni di euro

Provincia

Imprese Alimentari

Cagliari

1.461

Oristano

298

Nuoro

728

Sassari

1.175

SARDEGNA

3.662

Imprese alimentari artigiane nelle varie province (terzo trimestre 2013)

Produzioni

CA

OR

NU

SS

SARDEGNA

Pane e dolci

528

147

348

420

1.443

Cibo da asporto

775

96

214

571

1.656

Pasta

71

25

61

79

236

Lav. Carni

12

1

19

21

53

Lattiero Caseario

13

1

11

19

44

Condimenti e spezie

10

5

22

11

48

Oli vegetali e animali

8

7

12

15

42

Conservazione frutta ortaggi pesce

13

0

8

8

27

Vini e bevande

13

5

7

6

32

Lavorazione granaglie

7

4

13

10

34

Altri produttori alimentari

12

7

12

15

47

1.461

298

728

1.175

3.662