28 March, 2024
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Viaggio tra i ricordi con “Le Ultime Lune” di Furio Bordon in cartellone in prima regionale giovedì 14 febbraio, alle 21.00, al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, poi venerdì 15 febbraio, alle 21.00, al Teatro Comunale di San Gavino Monreale e, infine, sabato 16 febbraio, alle 20.45, al Teatro Centrale di Carbonia, nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

Sotto i riflettori Andrea Giordana – attore di teatro e cinema, figlio d’arte (la madre era l’affascinante Marina Berti ed il padre l’attore e regista Giorgio Gora) e volto noto del piccolo schermo (dagli esordi nello sceneggiato “Il conte di Montecristo”, alle più recenti serie tv come “Provincia Segreta”, “Rosso San Valentino” e “Rimbocchiamoci le maniche”) nel ruolo del protagonista, un vecchio professore – già interpretato da Marcello Mastroianni nella fortunata mise en scène diretta da Giulio Bosetti.

Nella sua solitudine, l’uomo è impegnato in un ininterrotto dialogo con la moglie defunta – che ha volto e voce di Galatea Ranzi (talentuosa e versatile attrice di prosa, diplomata all’Accademia “Silvio D’Amico” di Roma con all’attivo un’intensa e brillante carriera, diretta da registi come Luca Ronconi, Cesare Lievi e Roberto Andò e – al cinema – i fratelli Taviani in “Fiorile”, Cristina Comencini e Giuseppe Piccioni, nel cast de “La grande bellezza”, “La ragazza della nebbia” ed il recentissimo “Copperman” – mentre in televisione spazia da “La freccia nera” a “CentoVetrine” – a “Baby”. L’amore non s’interrompe né si esaurisce con la morte – e la donna continua a vivere nella mente e nel cuore del protagonista, fedele compagna di un’intera esistenza, consigliera e amica, costantemente evocata negli istanti lieti e amari, testimone invisibile dell’inesorabile scorrere del tempo e presenza inafferrabile, ma rassicurante nell’ora del tramonto.

Il legame indissolubile con la sposa e il rimpianto per la felicità perduta si accompagnano al difficile rapporto del protagonista con il figlio, interpretato da Luchino Giordana (figlio di Andrea Giordana, attore di teatro e cinema, già applaudito nell’Isola ne “Il bell’Antonio”) in un curioso gioco di specchi tra arte e vita: “Le Ultime Lune” racconta il difficile rapporto fra genitori e figli, l’incapacità di comunicare che si erge come una barriera invalicabile, tra incomprensioni e silenzi.

“Le Ultime Lune”, nel nuovo allestimento di Palcoscenico Italiano / Centro Teatrale Meridionale – con la regia di Daniele Salvo, con le scenografie di Fabiana Di Marco ed i costumi di Martina Piezzo, e con il disegno luci di Giuseppe Filipponio propone un insolito ritratto di famiglia in un interno,  tratteggiato con sensibilità e delicatezza . da cui emergono le ragioni degli uni e degli altri sullo sfondo dell’Italia – e dell’Europa –  di oggi e di ieri.

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Terza giornata per Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda, ma con tappe anche in altri centri del nord Sardegna, che  lunedì (8 agosto) ha aperto i battenti della sua ventinovesima edizione a bordo del traghetto della Sardinia Ferries e che prosegue fino al 16 agosto con un calendario fitto di eventi.

Oggi il programma si snoda attraverso una fitta serie di appuntamenti musicali, dal mattino a notte fonda, in piena sintonia con il tema degli Occhi, titolo e leitmotiv di questa edizione.

La giornata si apre alle 11.00, sul mare di Posada, alla Torre di San Giovanni: sotto il titolo “Cecità”, si presenta infatti una produzione originale di Time in Jazz ispirata all’omonimo romanzo di José Saramago che narra la storia di una misteriosa epidemia che rende ciechi uomini e animali di un intero paese. A dare voce e atmosfere sonore al libro dello scrittore portoghese (premio Nobel per la letteratura nel 1998), un originale terzetto che vede accanto alla tromba e al flicorno di Paolo Fresu e al bandoneon di Daniele Di Bonaventura l’attore friulano Giuseppe Battiston, che ha iniziato il suo cammino artistico in teatro per approdare presto al cinema. Al debutto sul grande schermo in “Italia-Germania 4-3” (1990) di Andrea Barzini, segue la collaborazione con Silvio Soldini, fra cui spicca il film “Pane e tulipani”, che gli vale il primo David di Donatello come miglior attore non protagonista nel 2000. Apparso sul grande schermo in film di Pier Giorgio Gay, Gianni Zanasi, Roberto Benigni, Peter Greenaway e Carlo Mazzacurati, tra gli altri, Giuseppe Battiston in teatro lavora diretto da registi come Roberto Andò, Giorgio Gallione e Mario Martone.

Nel pomeriggio, alle 18.00, Time in Jazz resta sulla costa nordorientale della Sardegna, per fare tappa allo Stagno della Peschiera nei pressi di San Teodoro, con un altro progetto originale del festival: il titolo, “Due per centotré e cinque“, allude alla somma dei tasti (duecentosette in tutto) degli strumenti a mantice dei due protagonisti del concerto, qui per la prima volta insieme: ancora Daniele Di Bonaventura con il suo bandoneon e Gianni Coscia, uno dei più grandi fisarmonicisti in attività. Classe 1931, l’ex avvocato alessandrino ha all’attivo esperienze e collaborazioni variegate: ha suonato con grandi musicisti italiani e d’oltre oceano, eseguito con orchestre la musica di Kurt Weill e Astor Piazzolla, partecipato alle registrazioni di dischi di Fabrizio De André (“Anime Salve”) e di Giorgio Conte, accompagnato cantanti come Gioconda Cilio, Maria Pia De Vito, Lucia Minetti, Milva. Da sempre dedito al jazz, ha improntato la sua ricerca al recupero e alla rivisitazione in chiave jazzistica della musica tradizionale, del suo retroterra culturale.

In un programma sul tema degli occhi non poteva mancare la giusta attenzione per gli artisti non vedenti: in serata infatti il compito di inaugurare la serie di appuntamenti sul “palco centrale” del festival in Piazza del Popolo, a Berchidda spetta al pianista americano Justin Kauflin, trent’anni compiuti da poco, ma con una carriera già quindicennale, che sarà al centro di due diversi atti. Il primo, alle 21.30, è la proiezione (forse solo per la seconda volta in Italia) di “Keep on keepin’ on”, il pluripremiato documentario diretto da Alan Hicks e prodotto nel 2014 da Quincy Jones, che racconta l’avvincente storia di Justin Kauflin e del suo mentore, Clark Terry, il grande trombettista scomparso un anno e mezzo fa che lo aveva inserito, giovanissimo, nel suo ensemble. Dal grande schermo al palco: al termine del film Justin Kauflin sarà al centro dei riflettori per un’avvincente concerto di piano solo, un’occasione da non perdere per apprezzare il talento del musicista di Silver Spring, non vedente dall’età di undici anni.

Intorno alla mezzanotte e trenta, dopoconcerto al Museo del Vino di Berchidda con il sestetto Triple Point: Daniela Pes (voce), Dora Scapolatempore (arpa), Paride Pignotti (chitarra), John Bramley (pianoforte), Filippo Mundula (contrabbasso) e Alessandro Ruocco (batteria). Si tratta del gruppo formato dai migliori allievi della scorsa edizione dei seminari jazz di Nuoro, l’iniziativa didattica che si tiene ogni estate, dal 1989, nel capoluogo barbaricino, e che rinnova così, ancora una volta, la sua collaborazione con il festival di Berchidda. A precedere l’esibizione, un appuntamento di rito a Time in Jazz: la presentazione (In collaborazione con le “Cantine del jazz”: Aini, Atlantis, CSM, Sas Seddas) della bottiglia di vino da collezione che ad ogni edizione riproduce sull’etichetta l’immagine grafica del festival.

Paolo Fresu _2015 (ph © Roberto Cifarelli1905)

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Daniele Di Bonaventura (@Andreas Brugger)01 (m) Gianni Coscia (foto Chris Tribble - ECM) (m) Giuseppe Battiston

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Rappresentato a Vienna per la prima volta al Theater auf der Wieden il 30 settembre 1791, Il flauto magico, amato da Goethe, definito da Salieri una grande opera, degna di venire rappresentata nelle maggiori solennità, considerato da Wagner una delle vette dell’arte musicale, accoglie in sé tutti i più importanti elementi stilistici della musica operistica settecentesca, fondendoli in una unità drammatico-musicale carica di significati simbolici. Ambientata in un antico Egitto immaginario, Il flauto magico è un singspiel, ossia un’azione parlata e cantata, e la prima grande opera originale in lingua tedesca. Lo stile è quello della zauberoper in cui mescolanza di tragico e di comico, di meraviglioso e di bonariamente triviale, dove elementi fiabeschi intercalati a caratteri allegorici di più svariata natura si esprimevano in un tono ora popolare ora alto, non di commedia realistica ma di racconto fantastico, senza spazio né tempi reali.

Nella nuova drammaturgia operistica elaborata da Mozart, insieme al suo librettista Emanuel Schikaneder, i sentimenti dei protagonisti sono indirizzati verso un ideale etico. L’idea morale è quella della progressiva purificazione di una giovane coppia (Tamino e Pamina) sulla via della verità, del buono e del bello, secondo i canoni dell’ideologia massonica. Venerdì 30 maggio alle 20.30, per la Stagione lirica e di balletto 2014 del Teatro Lirico di Cagliari, sarà di scena proprio il Il flauto magico (Die Zauberflöte), singspiel in due atti su libretto di Emanuel Schikaneder e musica di Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, 1756 – Vienna, 1791). L’allestimento dell’opera è quello del Teatro Regio di Torino che risale ad una produzione originale del Teatro Massimo di Palermo ed è firmato, da Roberto Andò, regista palermitano, che ideò questo spettacolo che tanto successo ebbe nel Teatro Massimo della sua città, nel 2001 e per il quale scrisse: «Mozart mise dentro la Zauberflöte i suoi interessi scientifici e il grande amore per l’Egitto. Purtroppo nel corso degli anni l’attenzione teatrale si è spostata troppo verso il senso iniziatico dell’opera, perdendo di vista gli incroci meravigliosi tra gusto popolare e aspetti di pensiero. […] Ho voluto sgombrare il campo, recuperando la leggerezza e la sorpresa, attingendo a quel modello teatrale che voleva in scena attori-cantanti». Al Teatro Lirico di Cagliari la regia viene ripresa da Riccardo Massa, mentre le scene sono di Giovanni Carluccio, i costumi di Nanà Cecchi e le luci sempre dello stesso Giovanni Carluccio, ma riprese da Giuseppe Di Iorio. Al giovane maestro Christopher Franklin, specialista mozartiano che ritorna a Cagliari dopo il Così fan tutte dello scorso anno, spetta il compito di dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Lirico di Cagliari nell’estremo capolavoro del geniale compositore salisburghese. Il maestro del coro è Marco Faelli.

Protagonisti dell’opera sono giovani ed affermati cantanti che si alternano nelle recite quali: Bjarni Thor Kristinsson (30, 1, 4, 6, 8)/Aleksandar Stefanoski (28, 31, 3, 5) (Sarastro), Bernhard Berchtold (30, 1, 4, 6)/Marcel Reijans (28, 31, 3, 5, 8) (Tamino), Selcuk Cara (Oratore, Primo sacerdote, Terzo sacerdote, Secondo armigero), Rouwen Huther (Secondo sacerdote, Primo armigero), Cornelia Goetz (30, 1, 4, 6, 8)/Christina Poulitsi (28, 31, 3, 5) (La Regina della Notte), Nadine Sierra (30, 1, 4, 6, 8)/Talia Or (28, 31, 3, 5) (Pamina), Jinkung Park (Prima dama), Lara Rotili (Seconda dama), Bettina Ranch (Terza dama), Markus Werba (30, 31, 1, 3)/Klaus Kuttler (28, 4, 5, 6, 8) (Papageno), Francesca Sassu [Una vecchia (Papagena)], Kurt Azesberger (Monostato), Tölzer Knaben Chor (Jacob Göpfert, Elias Mädler, Valentin Kuchler) (Tre fanciulli). L’opera, della durata complessiva di 2 ore e 45 minuti circa compreso un intervallo, viene, ovviamente, rappresentata in lingua originale tedesca, ma, come ormai tradizione al Teatro Lirico di Cagliari, viene eseguita con l’ausilio dei sopratitoli che, scorrendo sull’arco scenico del boccascena, favoriscono la comprensione del libretto.

Per informazioni: Biglietteria del Teatro Lirico, via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari, telefono +39 0704082230 – +39 0704082249, fax +39 0704082223, biglietteria@teatroliricodicagliari.it, www.teatroliricodicagliari.it. Il Teatro Lirico di Cagliari si può seguire anche su Facebook, Twitter, YouTube. Biglietteria online: www.vivaticket.it

Come da comunicato stampa

Si ringrazia l’ufficio stampa nella persona di Pierluigi Corona

mercoledì 28 maggio 2014, ore 11.00 – bambini all’opera venerdì 30 maggio 2014, ore 20.30 – turno A sabato 31 maggio 2014, ore 19.00 – turno G domenica 1 giugno 2014, ore 17 – turno D martedì 3 giugno 2014, ore 20.30 – turno F mercoledì 4 giugno 2014, ore 20.30 – turno B giovedì 5 giugno 2014, ore 11 – ragazzi all’opera venerdì 6 giugno 2014, ore 20.30 – turno C domenica 8 giugno 2014, ore 17 – turno E.

C.C.